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Subject: Una Tv pubblica senza pubblicità??
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"Adios" [del] to
All
secondo Sarkozì si può!
Tv pubblica e pubblicità: Parigi si mobilita contro la proposta Sarkozy
I sindacati sostengono che si tratta di un progetto che ‘sconvolge il paesaggio audiovisivo, senza un piano di finanziamento’.
Parte oggi in Francia lo sciopero delle Tv e radio del servizio pubblico. In piazza scenderanno i dipendenti di France Télévision, Tv5, Radio France e Radio France International, in totale 11.000 persone fra giornalisti, tecnici e impiegati.
I sindacati hanno già parlato di mobilitazione “senza precedenti”. Una manifestazione è prevista già per oggi pomeriggio a Parigi. Parola d'ordine: “esigere la continuità del servizio pubblico audiovisivo, del suo finanziamento e il rispetto del pluralismo”.
Si protesta contro la proposta del presidente Nicolas Sarkozy di eliminare la pubblicità dalle reti pubbliche.
L’idea di Sarkozy, annunciata tra la sorpresa generale l’8 gennaio scorso, è di fare una Tv pubblica senza pubblicità, compensando “integralmente” gli introiti venuti meno (800 milioni di euro).
Ma questo progetto non ha trovato molti consensi. E se dall’Italia il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha subito condiviso la scelta, in Francia l’annuncio ha suscitato viva preoccupazione.
Per i sindacati si tratta di un progetto che “…sconvolge il paesaggio audiovisivo, senza un piano di finanziamento”.
Più di 300 dipendenti del servizio pubblicitario di France Télévision sono, fra l'altro, direttamente minacciati dalla misura che dovrebbe concretizzarsi nel 2009.
Ieri l’Eliseo ha ricevuto i rappresentanti dei sindacati e ha tentato di rassicurarli riaffermando che “…non ci saranno privatizzazioni” di alcune reti televisive del servizio pubblico - France 2, France 3, France 4, France 5, Rfo - e che “…il buco di introiti sarà compensato euro per euro”.
Si è anche detto che il governo “sta lavorando” su alcune possibilità per riempire il deficit pubblicitario e che dovrebbero essere annunciate nei prossimi giorni.
Dovrebbe essere scartata la possibilità di un aumento del canone. Ma nonostante le rassicurazioni, i sindacati hanno deciso di andare avanti e oggi protesteranno contro la proposta Sarkozy.
Una proposta che non ha trovato d’accordo neanche il Commissario Ue per la Società dell’Informazione e i Media, Viviane Reding, che ha tenuto a prendere le distanze, specie per quanto riguarda l’idea di sopperire al “buco” con una tassa che andrebbe a colpire internet e le tlc.
Il Commissario ha dichiarato apertamente che questa disposizione è contraria alla propria visione di un’Europa senza frontiere, dove l’accesso a buon mercato al web e alla telefonia mobile dovrebbe essere la norma.
“…Credo – ha detto - che la tassazione delle nuove tecnologie non risponda alla strategia che porterà a un uso diffuso e uniforme dei nuove mezzi di comunicazione per tutti gli europei”.
La Reding ritiene tuttavia che le dichiarazioni del presidente francese non siano che l’inizio di una negoziazione.
Recentemente il Ministro francese Christine Albanel ha assicurato che la tassazione dei dispositivi in grado di ricevere la Tv, pensata per recuperare denaro per France Télévision, “non supererà mai l’1%”.
Sarkozy “ha parlato di tassa infinitesimale, vale a dire che non si supererà il tetto dell’1%”, ha assicurato il Ministro.
Al momento la pubblicità porta alla Tv pubblica un miliardo di euro di fatturato, per compensare le perdite il governo ha già programmato l’introduzione di una tassa sulla telefonia mobile, la fornitura d’accesso internet e la vendita dei prodotti elettronici di largo consumo in grado di ricevere la Tv in mobilità. Questa misura dovrebbe apportare tra i 170 e i 340 milioni di euro.
“Ci sono già delle risorse: le tlc mobili e gli abbonati internet porteranno intorno ai 20 miliardi di euro. Le infrastrutture televisive, computer, intorno ai 17 miliardi di euro”, ha spiegato il Ministro francese, aggiungendo che l’altra pista valutata potrebbe essere quella di “tassare le entrate pubblicitarie supplementari delle emittenti private”.
Riguardo alle sorti dei 320 dipendenti che lavorano nel comparto pubblicitario di France Télévision, l’Albanel ha garantito che “non ci saranno licenziamenti”, anche se spetta alla Tv pubblica la gestione di questo aspetto.
Per quanto concerne più specificatamente i contenuti, ha spiegato che l’obiettivo deve essere quello di fornire un servizio pubblico e spesso questa mission è stata messa da parte per inseguire l’audience.
Ha inoltre ricordato che “…bisognerà programmare il tempo che prima era occupato dagli spot”.
Il Ministro ha quindi concluso facendo presente che ci si trova davanti a “una nuova sfida”, un diverso “progetto di società”, ma non ha mancato di assicurare che si intende mantenere “una televisione per tutti”.
link
Voi che ne pensate?? .... perchè ciò comunque apre un dibattito enorme ... se gli introiti vengono dati dallo Stato ... vorrà dire che da un lato il media dipenderà da esso ... ma dall'altro lato garantirà la veridicità di una fonte ... fornendo quel patto (tanto agognato in Italia) di fiducia (e quindi il legame) tra governo e popolo.
Ora credo che in Italia, una situazione del genere sia poco ipotizzabile .. in quanto si creerebbe quel sistema di clientalismo che già imperversa nelle reti pubbliche della penisola!
(edited)
Tv pubblica e pubblicità: Parigi si mobilita contro la proposta Sarkozy
I sindacati sostengono che si tratta di un progetto che ‘sconvolge il paesaggio audiovisivo, senza un piano di finanziamento’.
Parte oggi in Francia lo sciopero delle Tv e radio del servizio pubblico. In piazza scenderanno i dipendenti di France Télévision, Tv5, Radio France e Radio France International, in totale 11.000 persone fra giornalisti, tecnici e impiegati.
I sindacati hanno già parlato di mobilitazione “senza precedenti”. Una manifestazione è prevista già per oggi pomeriggio a Parigi. Parola d'ordine: “esigere la continuità del servizio pubblico audiovisivo, del suo finanziamento e il rispetto del pluralismo”.
Si protesta contro la proposta del presidente Nicolas Sarkozy di eliminare la pubblicità dalle reti pubbliche.
L’idea di Sarkozy, annunciata tra la sorpresa generale l’8 gennaio scorso, è di fare una Tv pubblica senza pubblicità, compensando “integralmente” gli introiti venuti meno (800 milioni di euro).
Ma questo progetto non ha trovato molti consensi. E se dall’Italia il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha subito condiviso la scelta, in Francia l’annuncio ha suscitato viva preoccupazione.
Per i sindacati si tratta di un progetto che “…sconvolge il paesaggio audiovisivo, senza un piano di finanziamento”.
Più di 300 dipendenti del servizio pubblicitario di France Télévision sono, fra l'altro, direttamente minacciati dalla misura che dovrebbe concretizzarsi nel 2009.
Ieri l’Eliseo ha ricevuto i rappresentanti dei sindacati e ha tentato di rassicurarli riaffermando che “…non ci saranno privatizzazioni” di alcune reti televisive del servizio pubblico - France 2, France 3, France 4, France 5, Rfo - e che “…il buco di introiti sarà compensato euro per euro”.
Si è anche detto che il governo “sta lavorando” su alcune possibilità per riempire il deficit pubblicitario e che dovrebbero essere annunciate nei prossimi giorni.
Dovrebbe essere scartata la possibilità di un aumento del canone. Ma nonostante le rassicurazioni, i sindacati hanno deciso di andare avanti e oggi protesteranno contro la proposta Sarkozy.
Una proposta che non ha trovato d’accordo neanche il Commissario Ue per la Società dell’Informazione e i Media, Viviane Reding, che ha tenuto a prendere le distanze, specie per quanto riguarda l’idea di sopperire al “buco” con una tassa che andrebbe a colpire internet e le tlc.
Il Commissario ha dichiarato apertamente che questa disposizione è contraria alla propria visione di un’Europa senza frontiere, dove l’accesso a buon mercato al web e alla telefonia mobile dovrebbe essere la norma.
“…Credo – ha detto - che la tassazione delle nuove tecnologie non risponda alla strategia che porterà a un uso diffuso e uniforme dei nuove mezzi di comunicazione per tutti gli europei”.
La Reding ritiene tuttavia che le dichiarazioni del presidente francese non siano che l’inizio di una negoziazione.
Recentemente il Ministro francese Christine Albanel ha assicurato che la tassazione dei dispositivi in grado di ricevere la Tv, pensata per recuperare denaro per France Télévision, “non supererà mai l’1%”.
Sarkozy “ha parlato di tassa infinitesimale, vale a dire che non si supererà il tetto dell’1%”, ha assicurato il Ministro.
Al momento la pubblicità porta alla Tv pubblica un miliardo di euro di fatturato, per compensare le perdite il governo ha già programmato l’introduzione di una tassa sulla telefonia mobile, la fornitura d’accesso internet e la vendita dei prodotti elettronici di largo consumo in grado di ricevere la Tv in mobilità. Questa misura dovrebbe apportare tra i 170 e i 340 milioni di euro.
“Ci sono già delle risorse: le tlc mobili e gli abbonati internet porteranno intorno ai 20 miliardi di euro. Le infrastrutture televisive, computer, intorno ai 17 miliardi di euro”, ha spiegato il Ministro francese, aggiungendo che l’altra pista valutata potrebbe essere quella di “tassare le entrate pubblicitarie supplementari delle emittenti private”.
Riguardo alle sorti dei 320 dipendenti che lavorano nel comparto pubblicitario di France Télévision, l’Albanel ha garantito che “non ci saranno licenziamenti”, anche se spetta alla Tv pubblica la gestione di questo aspetto.
Per quanto concerne più specificatamente i contenuti, ha spiegato che l’obiettivo deve essere quello di fornire un servizio pubblico e spesso questa mission è stata messa da parte per inseguire l’audience.
Ha inoltre ricordato che “…bisognerà programmare il tempo che prima era occupato dagli spot”.
Il Ministro ha quindi concluso facendo presente che ci si trova davanti a “una nuova sfida”, un diverso “progetto di società”, ma non ha mancato di assicurare che si intende mantenere “una televisione per tutti”.
link
Voi che ne pensate?? .... perchè ciò comunque apre un dibattito enorme ... se gli introiti vengono dati dallo Stato ... vorrà dire che da un lato il media dipenderà da esso ... ma dall'altro lato garantirà la veridicità di una fonte ... fornendo quel patto (tanto agognato in Italia) di fiducia (e quindi il legame) tra governo e popolo.
Ora credo che in Italia, una situazione del genere sia poco ipotizzabile .. in quanto si creerebbe quel sistema di clientalismo che già imperversa nelle reti pubbliche della penisola!
(edited)
mettici qualche "a capo" sennò leggerla è un'impresa...
bastava mettere correttamente il link, ho provveduto io :)
CONTRARIO:
1) Nel caso francese altri 800 milioni di esporso per lo Stato
2) E' ovvio che diventerebbe strumento del Governo visto che la paga in toto
1) Nel caso francese altri 800 milioni di esporso per lo Stato
2) E' ovvio che diventerebbe strumento del Governo visto che la paga in toto
sto Sarkò mi piace, fa tutte proposte di sinistra :)))
ma in teoria ... secondo me andrebbe fatto in questo modo ...
Informazione pubblica e Governo sono due cose distinte.
La gente dovrebbe votare (anche se io come sapete non condivido questo sistema) ... sia per il governo, privando però lo stesso di eleggere il CDa della Rai ... ma demandando questo compito al popolo.
Il media in questo modo sarebbe il cane da guardia del Governo, che sarebbe meno libero di agire nel lercio e omertà quasi assoluta come ha operato sin ora ...
Informazione pubblica e Governo sono due cose distinte.
La gente dovrebbe votare (anche se io come sapete non condivido questo sistema) ... sia per il governo, privando però lo stesso di eleggere il CDa della Rai ... ma demandando questo compito al popolo.
Il media in questo modo sarebbe il cane da guardia del Governo, che sarebbe meno libero di agire nel lercio e omertà quasi assoluta come ha operato sin ora ...
secondo Sarkozì si può!
e vorrei vedere, tutti i suoi amici controllano media privati...
e vorrei vedere, tutti i suoi amici controllano media privati...
io metterei la firma per un sistema radiotelevisivo come quello francese, in Italia..
ma quello attuale ... o quello proposto da Sarkò?
intanto su quello attuale, dopodichè si potrebbe discutere la proposta Sarkozy: mi sembra di capire che la maggior preoccupazione dei contrari (dipendenti a parte) sia il ruolo della tv pubblica una volta tolta la pubblicità. Si parla di industria culturale e in Francia sono molto sensibili sul tema..
Cultura di cosa? Perchè non si potrebbe fare con la pubblicità?
Mi sembra demagogia e basta. La Tv di qualità si fa benissimo anche con la pubblicità!
Mi sembra demagogia e basta. La Tv di qualità si fa benissimo anche con la pubblicità!
La Tv di qualità si fa benissimo anche con la pubblicità!
per me no
una cosa deve avere una finalità dichiarata: o si fanno i soldi o si fa cultura senza guardare l'audience
se si VENDE pubblicità è obbligatorio privilegiare l'audience, così si investono milioni di Euro per fare l'Isola dei Famosi e il Teatro lo si mette in soffitta, si fa Voyager (finta cultura) e le uniche produzioni scientifiche le compriamo dalla BBC, si proiettano film cialtroni e il cinema d'autore se vuoi vederlo vai al cineforum
per me no
una cosa deve avere una finalità dichiarata: o si fanno i soldi o si fa cultura senza guardare l'audience
se si VENDE pubblicità è obbligatorio privilegiare l'audience, così si investono milioni di Euro per fare l'Isola dei Famosi e il Teatro lo si mette in soffitta, si fa Voyager (finta cultura) e le uniche produzioni scientifiche le compriamo dalla BBC, si proiettano film cialtroni e il cinema d'autore se vuoi vederlo vai al cineforum
infatti: il punto è sapere se lo stato ha intenzione di investire nella tv pubblica..
Mi sembra demagogia e basta. La Tv di qualità si fa benissimo anche con la pubblicità!
e qui casca l'asino!!
Secondo me te sbagli ... la tv pubblica per fare davvero una televisione di qualità dev'essere scevra dal vincolo dello share ... insomma se ne deve sbatte della pubblicità ...
fino a quando un programma ... (nella Tv pubblica ovviamente) dipenderà dallo share ... dovrà sempre chinarsi alla mediocrità ...
e qui casca l'asino!!
Secondo me te sbagli ... la tv pubblica per fare davvero una televisione di qualità dev'essere scevra dal vincolo dello share ... insomma se ne deve sbatte della pubblicità ...
fino a quando un programma ... (nella Tv pubblica ovviamente) dipenderà dallo share ... dovrà sempre chinarsi alla mediocrità ...
Un conto è dire "limitiamo la pubblicità" oppure "dimentichiamoci dello share" .... altra storia dire "senza pubblicità si fa cultura".
diciamo allora "con la pubblicità, fare cultura l'è dura"
che slogan! :)
che slogan! :)
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