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Subject: formula 1
"Come era Leclerc da piccolo? Era già come lo vedete oggi. Molto sicuro e convinto, ma estremamente solare ed educato. Mi ricordo soprattutto della sua passione per la guida, che era incredibile. Proprio come quella di Jules. Charles era più piccolo di mio figlio di otto anni, e quando ha iniziato a correre con i kart, Jules lo ha preso sotto la sua protezione. Gli dava consigli utili, lo seguiva in tutto e faceva in modo di guidarlo per migliorare velocemente. Poi gli ha presentato il suo manager, Nicolas Todt, che è ancora oggi il manager di Leclerc. Con Jules erano come fratelli, mio figlio era il maggiore e lui era il minore. Penso che sia stato Jules, ad aprire la strada a Charles in Ferrari. I Bianchi e i Leclerc? Le nostre famiglie sono sempre state legate: quando gestivo il circuito di karting di Brignoles la famiglia Leclerc veniva tutti i fine settimana a fare karting. Io stesso ho fatto fare i primi giri di pista a Charles quando era poco più che un bambino. Il mio rapporto con il padre di Leclerc? Hervé era come un fratello per me. Ci siamo scelti. Hervé era una persona assolutamente geniale e molto brillante, un papà fuori dal comune, un amico, un fratello eccezionale dotato di un’intelligenza rara. Mi manca moltissimo. I due drammi che hanno colpito Charles l’hanno senza dubbio cambiato. Lo hanno reso più forte, più adulto, e l’hanno spinto a maturare in fretta".
Philippe Bianchi, in una splendida intervista concessa in esclusiva a Mow Mag, ha parlato sia del rapporto fraterno instauratosi in passato tra suo figlio Jules e Charles Leclerc, che di quello creatosi tra lui ed Hervé, padre del giovane talento monegasco della Ferrari, scomparso nel 2017.
Dalle sue parole, si evince soprattutto come Jules abbia ricoperto un ruolo fondamentale per la crescita di Charles, il quale ha dato seguito agli insegnamenti del "fratello maggiore" arrivando a giocarsi il titolo iridato con la Ferrari, rinforzato da esperienze traumatiche purtroppo impossibili da dimenticare.
La speranza, per tutti i tifosi della Rossa (e non solo), è che Charles possa rendere fieri entrambi.
Lo ha sicuramente già fatto, anche se la sua storia è ancora tutta da scrivere.
Con uno sguardo rivolto sempre verso il cielo.
Philippe Bianchi, in una splendida intervista concessa in esclusiva a Mow Mag, ha parlato sia del rapporto fraterno instauratosi in passato tra suo figlio Jules e Charles Leclerc, che di quello creatosi tra lui ed Hervé, padre del giovane talento monegasco della Ferrari, scomparso nel 2017.
Dalle sue parole, si evince soprattutto come Jules abbia ricoperto un ruolo fondamentale per la crescita di Charles, il quale ha dato seguito agli insegnamenti del "fratello maggiore" arrivando a giocarsi il titolo iridato con la Ferrari, rinforzato da esperienze traumatiche purtroppo impossibili da dimenticare.
La speranza, per tutti i tifosi della Rossa (e non solo), è che Charles possa rendere fieri entrambi.
Lo ha sicuramente già fatto, anche se la sua storia è ancora tutta da scrivere.
Con uno sguardo rivolto sempre verso il cielo.
Non mi ricordo come fosse la Ferrari di quel periodo, ma comunque anche Badoer era un pilota normale.
Non lo dico con intento denigratorio, ma ho l'impressione che Mick non abbia il talento necessario per primeggiare in F1. Forse è troppo presto per dirlo, vediamo un po' che combina quest'anno, ma per adesso sta facendo male.
Non lo dico con intento denigratorio, ma ho l'impressione che Mick non abbia il talento necessario per primeggiare in F1. Forse è troppo presto per dirlo, vediamo un po' che combina quest'anno, ma per adesso sta facendo male.
Badoer era un bidone aveva fatto tre gare in Ferrari sempre ultimo xD
Mick non ha il talento di Verstappen, Leclerc o Russell, però non è malaccio, ha cmq vinto GP2 e GP3, lo scorso anno l'auto era improponibile, quest'anno è buona ma cmq ha un compagno di squadra che non è un pippone, anzi
Un giovane su cui secondo me le scuderie F1 devono assolutamente puntare è Piastri
Mick non ha il talento di Verstappen, Leclerc o Russell, però non è malaccio, ha cmq vinto GP2 e GP3, lo scorso anno l'auto era improponibile, quest'anno è buona ma cmq ha un compagno di squadra che non è un pippone, anzi
Un giovane su cui secondo me le scuderie F1 devono assolutamente puntare è Piastri
Perché Cassano ha una Ferrari?
Nel 2009 ha sostituito Massa per infortunio. Se non mi ricordo male era collaudatore Ferrari, quindi l’auto la conosceva
Nel 2009 ha sostituito Massa per infortunio. Se non mi ricordo male era collaudatore Ferrari, quindi l’auto la conosceva
Il collaudatore di una volta penso fosse ben diverso dal terzo pilota di adesso.
I Sim non erano paragonabili a quelli attuali e credo che in macchina ci entrasse solo per testare componenti, mai per tenersi effettivamente allenato, quindi e' una statistica un po' crudele con Badoer :D
I Sim non erano paragonabili a quelli attuali e credo che in macchina ci entrasse solo per testare componenti, mai per tenersi effettivamente allenato, quindi e' una statistica un po' crudele con Badoer :D
Ma va, quello si faceva più piste di Lapo
Si leggeva sulla Gazza notizie tipo 300 giri di test effettuati a Barcelona o robe così
Si leggeva sulla Gazza notizie tipo 300 giri di test effettuati a Barcelona o robe così
"Gilles Villeneuve? Mi diceva: 'René, sin che abbiamo lo sterzo e i freni possiamo fare qualcosa’.
A Watkins Glen gli chiesi come affrontava una determinata curva, mi rispose che parzializzava il gas come facevo anch’io. Poi mi disse: ‘In qualifica provo a farla in pieno’.
A un certo punto, vedo una Ferrari danneggiata e senza le ruote, Gilles accanto con il suo casco.
Torno ai box e chiedo: ‘Allora?”, e lui ‘Non si può fare in pieno‘”.
- René Arnoux
Fonte: Gazzetta dello Sport
A Watkins Glen gli chiesi come affrontava una determinata curva, mi rispose che parzializzava il gas come facevo anch’io. Poi mi disse: ‘In qualifica provo a farla in pieno’.
A un certo punto, vedo una Ferrari danneggiata e senza le ruote, Gilles accanto con il suo casco.
Torno ai box e chiedo: ‘Allora?”, e lui ‘Non si può fare in pieno‘”.
- René Arnoux
Fonte: Gazzetta dello Sport