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Subject: Io e la religione
Eheieh to
ALVF [del]
c'è solo quella piccola questione che riguarda il termine "elohim" (plurale) e non EL (singolare) riferito alla divinità.
Una reminiscenza dei testi babilonesi-sumeri?
No. E neanche plurale maiestatis che in ebraico semplicemente non esiste.
Bereshith barah Elohim: barah, 3 persona singolare, fine della questione.
Sul "facciamo l'uomo a nostra immagine".
Ti è mai capitato di vedere i cuochi in TV che sono soli eppure dicono "facciamo questo così", ossia si rivolgono a qualcuno. Infatti per tradizione le schiere angeliche già esistevano e dio si rivolgeva a loro. Ecco perchè il "facciamo l'uomo a nostra immagine", "nostra" non per plurale maiestatis ma perchè l'uomo assomiglia anche agli angeli.
(edited)
Una reminiscenza dei testi babilonesi-sumeri?
No. E neanche plurale maiestatis che in ebraico semplicemente non esiste.
Bereshith barah Elohim: barah, 3 persona singolare, fine della questione.
Sul "facciamo l'uomo a nostra immagine".
Ti è mai capitato di vedere i cuochi in TV che sono soli eppure dicono "facciamo questo così", ossia si rivolgono a qualcuno. Infatti per tradizione le schiere angeliche già esistevano e dio si rivolgeva a loro. Ecco perchè il "facciamo l'uomo a nostra immagine", "nostra" non per plurale maiestatis ma perchè l'uomo assomiglia anche agli angeli.
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Eheieh to
ALVF [del]
Ce n'è a sufficienza per dubitare della onestà intellettuale di chi si occupa di questi preziosi testi.
Avendo avuto una conoscenza che ha avuto accesso alle stanze vaticane segrete posso confermare questo per quanto valga la mia parola.
Uno dei cardini di questa manomissione sta nel vangelo di luca, manomissione avvenuta nel IV secolo circa ora arcinota ma non per questo eliminata dalla chiesa perchè giustifica la nuova alleanza.
Mi è giusto venuto in mente ora sarebbe da aggiungere al post precedente. Sul perchè dei 5 vangeli ho spiegato il perchè in un altro post: Tommaso è più antico degli apocrifi e non contiene gnosticismo, sintomo di contaminazione successiva degli altri apocrifi. Insomma Tommaso è il più antico e il più originale.
(edited)
Avendo avuto una conoscenza che ha avuto accesso alle stanze vaticane segrete posso confermare questo per quanto valga la mia parola.
Uno dei cardini di questa manomissione sta nel vangelo di luca, manomissione avvenuta nel IV secolo circa ora arcinota ma non per questo eliminata dalla chiesa perchè giustifica la nuova alleanza.
Mi è giusto venuto in mente ora sarebbe da aggiungere al post precedente. Sul perchè dei 5 vangeli ho spiegato il perchè in un altro post: Tommaso è più antico degli apocrifi e non contiene gnosticismo, sintomo di contaminazione successiva degli altri apocrifi. Insomma Tommaso è il più antico e il più originale.
(edited)
Infatti sono isituzioni. Se rivestono la politica si chiamano politiche o statali. Se investono la religione sono religiose. La croce rossa è un'istituzione sociale ma non per quest oè religiosa.
da qui comprendo che tu non sppia cosa sia un'istituzione sociale.
da Wiki su istituzione sociale:
L'istituzione è una forma di aggregazione sociale, organizzazione, meccanismo, struttura sociale, che governa il comportamento di due o più individui, ed è caratterizzata da modelli di comportamento che, grazie al processo di ripetizione, tipizzazione ed oggettivazione, si sono cristallizzati in ruoli all'interno della società.
L'istituzione è qualcosa di più generale di un ente, è un comportamento oggettivato.
L'oggettivazione può avvenire tramite due tipologie di strutture:
le strutture visibili (organizzazioni pubbliche e private oppure gruppi primari come la famiglia)
le strutture simboliche (i contenuti culturali condivisi come l'inno nazionale, i rituali come i riti religiosi ed il linguaggio come la lingua italiana).
L'istituzione è quindi una regola di comportamento oggettivata in strutture diverse. Se un comportamento istituzionalizzato è "una cosa da fare" esso rappresenta una regola vincolante, una norma sociale a cui adeguarsi.
Ciascuna istituzione sociale implica un insieme di norme a cui gli individui ritengono di doversi attenere. Tali norme possono essere di carattere morale, abitudini, consuetudini e buona educazione oppure per concludere, norme dello stato. Sono, inoltre, principi giuridici fondamentali dello stato e sono gli organismi politico costituzionali che ne sono l'espressione.
Le istituzioni si identificano con uno scopo e una durata che trascendono la vita e le intenzioni umane, e con la creazione e l'applicazione di regole che governano il comportamento umano. In quanto strutture e meccanismi di ordine sociale, le istituzioni sono uno dei principali oggetti di studio delle scienze sociali, tra cui sociologia, scienze politiche ed economia.
Storicamente, una distinzione tra ere o periodi, implica un grande e fondamentale cambiamento nel sistema di istituzioni governanti una società. Eventi politici e militari vengono giudicati di importanza storica se sono associati a cambiamenti nelle istituzioni. Nella storia europea, particolare importanza è associata alla lunga transizione dalle istituzioni feudali del Medioevo alle istituzioni moderne, che governano la vita contemporanea.
Anche se le singole organizzazioni formali comunemente identificate come "istituzioni", possono essere deliberatamente e intenzionalmente create dalle persone, lo sviluppo e il funzionamento delle istituzioni nella società in generale, può essere visto come un'istanza dell'emergenza; ovvero, l'istituzione nasce, si sviluppa e funziona secondo un tracciato di auto-organizzazione, che va oltre le intenzioni consce dei singoli individui coinvolti. Come meccanismo di cooperazione sociale, le istituzioni si manifestano sia come organizzazioni formali, e reali, come il Parlamento, la Chiesa Cattolica Romana o la Banca d'Italia, che come organizzazioni e ordini sociali informali, che riflettono la psicologia, cultura, usi e costumi degli esseri umani. Secondo Cooley (1902) e successivamente anche per F. Stuart Chapin (Contemporary American Istitutions, 1935), viene vista come sistema di simboli diffusi, significati condivisi dalla generalità dei membri di una società, valori e norme di condotta universalmente riconosciuti e praticati, insieme di discorsi che formulano una base per i processi di comunicazione. Sono istituzioni, quindi, l'etica, il diritto e l'arte.
Molte istituzioni importanti, considerate in astratto, possiedono sia aspetti oggettivi che soggettivi: esempi comprendono il denaro e il matrimonio. L'istituzione del denaro abbraccia molte organizzazioni formali, comprese le banche, i dipartimenti governativi del tesoro e le borse, che possono essere denominate "istituzioni", così come esperienze soggettive, che guidano la gente nella propria ricerca del benessere economico personale. Istituzioni potenti sono in grado di attribuire un certo valore ad una valuta cartacea, e ad indurre milioni di individui alla produzione cooperativa e al commercio, per perseguire i fini economici che tale valuta rappresenta. L'esperienza soggettiva del denaro è così penetrante e persuasiva, che gli economisti parlano di "illusione del denaro" e cercano di liberare da esso i loro studenti, in preparazione all'apprendimento dell'analisi economica.
Matrimonio e famiglia, come insieme di istituzioni, coprono aspetti sia formali che informali, sia oggettivi che soggettivi. Sia le istituzioni governative che quelle religiose creano e attuano regole riguardanti il matrimonio e la famiglia, creano e regolano vari concetti su come le persone si relazionano l'un l'altra, e su quali possano essere di conseguenza i loro diritti, obblighi e doveri. Cultura e tradizioni permeano il matrimonio e la famiglia.
L'analisi economica identifica comunemente le istituzioni con i "padroni del gioco". Secondo questa visione comune, le istituzioni possono essere considerate come le creatrici ed attuatrici di norme, leggi e regolamenti, e le creatrici, in effetti, di un gioco in cui gli individui agiscono in modo strategico, ma prevedibile. le istituzioni ben funzionanti dirigono e contengono questo comportamento auto-interessato, in modi che producono risultati positivi che scaturiscono dalla cooperazione sociale. Altre istituzioni, come i feudi, possono essere considerate come risultati negativi di un fallimento nello sviluppare forti istituti di cooperazione sociale. La teoria della scelta pubblica, una branca dell'economia strettamente legato alla scienza politica, analizza il comportamento delle istituzioni politiche nel compiere le proprie scelte, applicando concetti della teoria dei giochi per identificare le fonti di difetti sistematici.
La sociologia ha tradizionalmente analizzato le istituzioni sociali in termini di ruoli e aspettative sociali interconnesse. Le istituzioni sociali vengono create e composte da gruppi di ruoli o comportamenti attesi. La funzione sociale delle istituzioni viene servita dal soddisfacimento dei ruoli. Le richieste biologiche basilari per la riproduzione e la cura dei giovani, vengono servite dall'istituto del matrimonio e della famiglia, creando, elaborando e prescrivendo i comportamenti attesi da marito/padre, moglie/madre, figli, ecc..
Una delle principali divisioni nelle scienze sociali riguarda quali organizzazioni umane siano interpretate come artificiali, e quindi limitate nella loro longevità, e quali sono viste come naturali (compresa la natura umana) e quindi eterne. Ad esempio, in quello che viene genericamente definito come campo liberale, sia il mercato che il capitalismo sono visti come "naturali", mentre il marxismo li vede come creazioni umane. In maniera simile, il femminismo vede l'istituto della patriarchia come artificiale e quindi non permanente. I difensori del patriarcato si appellano invece alla "natura umana" e a concetti similari.
ecco pechè l'esempio della croce rossa non c'entra niente e perchè fai confusione in quanto fondi il significato di religione, istituzione religiosa e istituzione socale.
(edited)
da qui comprendo che tu non sppia cosa sia un'istituzione sociale.
da Wiki su istituzione sociale:
L'istituzione è una forma di aggregazione sociale, organizzazione, meccanismo, struttura sociale, che governa il comportamento di due o più individui, ed è caratterizzata da modelli di comportamento che, grazie al processo di ripetizione, tipizzazione ed oggettivazione, si sono cristallizzati in ruoli all'interno della società.
L'istituzione è qualcosa di più generale di un ente, è un comportamento oggettivato.
L'oggettivazione può avvenire tramite due tipologie di strutture:
le strutture visibili (organizzazioni pubbliche e private oppure gruppi primari come la famiglia)
le strutture simboliche (i contenuti culturali condivisi come l'inno nazionale, i rituali come i riti religiosi ed il linguaggio come la lingua italiana).
L'istituzione è quindi una regola di comportamento oggettivata in strutture diverse. Se un comportamento istituzionalizzato è "una cosa da fare" esso rappresenta una regola vincolante, una norma sociale a cui adeguarsi.
Ciascuna istituzione sociale implica un insieme di norme a cui gli individui ritengono di doversi attenere. Tali norme possono essere di carattere morale, abitudini, consuetudini e buona educazione oppure per concludere, norme dello stato. Sono, inoltre, principi giuridici fondamentali dello stato e sono gli organismi politico costituzionali che ne sono l'espressione.
Le istituzioni si identificano con uno scopo e una durata che trascendono la vita e le intenzioni umane, e con la creazione e l'applicazione di regole che governano il comportamento umano. In quanto strutture e meccanismi di ordine sociale, le istituzioni sono uno dei principali oggetti di studio delle scienze sociali, tra cui sociologia, scienze politiche ed economia.
Storicamente, una distinzione tra ere o periodi, implica un grande e fondamentale cambiamento nel sistema di istituzioni governanti una società. Eventi politici e militari vengono giudicati di importanza storica se sono associati a cambiamenti nelle istituzioni. Nella storia europea, particolare importanza è associata alla lunga transizione dalle istituzioni feudali del Medioevo alle istituzioni moderne, che governano la vita contemporanea.
Anche se le singole organizzazioni formali comunemente identificate come "istituzioni", possono essere deliberatamente e intenzionalmente create dalle persone, lo sviluppo e il funzionamento delle istituzioni nella società in generale, può essere visto come un'istanza dell'emergenza; ovvero, l'istituzione nasce, si sviluppa e funziona secondo un tracciato di auto-organizzazione, che va oltre le intenzioni consce dei singoli individui coinvolti. Come meccanismo di cooperazione sociale, le istituzioni si manifestano sia come organizzazioni formali, e reali, come il Parlamento, la Chiesa Cattolica Romana o la Banca d'Italia, che come organizzazioni e ordini sociali informali, che riflettono la psicologia, cultura, usi e costumi degli esseri umani. Secondo Cooley (1902) e successivamente anche per F. Stuart Chapin (Contemporary American Istitutions, 1935), viene vista come sistema di simboli diffusi, significati condivisi dalla generalità dei membri di una società, valori e norme di condotta universalmente riconosciuti e praticati, insieme di discorsi che formulano una base per i processi di comunicazione. Sono istituzioni, quindi, l'etica, il diritto e l'arte.
Molte istituzioni importanti, considerate in astratto, possiedono sia aspetti oggettivi che soggettivi: esempi comprendono il denaro e il matrimonio. L'istituzione del denaro abbraccia molte organizzazioni formali, comprese le banche, i dipartimenti governativi del tesoro e le borse, che possono essere denominate "istituzioni", così come esperienze soggettive, che guidano la gente nella propria ricerca del benessere economico personale. Istituzioni potenti sono in grado di attribuire un certo valore ad una valuta cartacea, e ad indurre milioni di individui alla produzione cooperativa e al commercio, per perseguire i fini economici che tale valuta rappresenta. L'esperienza soggettiva del denaro è così penetrante e persuasiva, che gli economisti parlano di "illusione del denaro" e cercano di liberare da esso i loro studenti, in preparazione all'apprendimento dell'analisi economica.
Matrimonio e famiglia, come insieme di istituzioni, coprono aspetti sia formali che informali, sia oggettivi che soggettivi. Sia le istituzioni governative che quelle religiose creano e attuano regole riguardanti il matrimonio e la famiglia, creano e regolano vari concetti su come le persone si relazionano l'un l'altra, e su quali possano essere di conseguenza i loro diritti, obblighi e doveri. Cultura e tradizioni permeano il matrimonio e la famiglia.
L'analisi economica identifica comunemente le istituzioni con i "padroni del gioco". Secondo questa visione comune, le istituzioni possono essere considerate come le creatrici ed attuatrici di norme, leggi e regolamenti, e le creatrici, in effetti, di un gioco in cui gli individui agiscono in modo strategico, ma prevedibile. le istituzioni ben funzionanti dirigono e contengono questo comportamento auto-interessato, in modi che producono risultati positivi che scaturiscono dalla cooperazione sociale. Altre istituzioni, come i feudi, possono essere considerate come risultati negativi di un fallimento nello sviluppare forti istituti di cooperazione sociale. La teoria della scelta pubblica, una branca dell'economia strettamente legato alla scienza politica, analizza il comportamento delle istituzioni politiche nel compiere le proprie scelte, applicando concetti della teoria dei giochi per identificare le fonti di difetti sistematici.
La sociologia ha tradizionalmente analizzato le istituzioni sociali in termini di ruoli e aspettative sociali interconnesse. Le istituzioni sociali vengono create e composte da gruppi di ruoli o comportamenti attesi. La funzione sociale delle istituzioni viene servita dal soddisfacimento dei ruoli. Le richieste biologiche basilari per la riproduzione e la cura dei giovani, vengono servite dall'istituto del matrimonio e della famiglia, creando, elaborando e prescrivendo i comportamenti attesi da marito/padre, moglie/madre, figli, ecc..
Una delle principali divisioni nelle scienze sociali riguarda quali organizzazioni umane siano interpretate come artificiali, e quindi limitate nella loro longevità, e quali sono viste come naturali (compresa la natura umana) e quindi eterne. Ad esempio, in quello che viene genericamente definito come campo liberale, sia il mercato che il capitalismo sono visti come "naturali", mentre il marxismo li vede come creazioni umane. In maniera simile, il femminismo vede l'istituto della patriarchia come artificiale e quindi non permanente. I difensori del patriarcato si appellano invece alla "natura umana" e a concetti similari.
ecco pechè l'esempio della croce rossa non c'entra niente e perchè fai confusione in quanto fondi il significato di religione, istituzione religiosa e istituzione socale.
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Sai che ho seriamente pensato in queslla tua firma? Sicurezza no, qualche dubbio che tu avessi firmato per lo stato ce l'avevo, ma la percentuale che davo era 70-30.
Per quanto non mi piaccia il senso stesso di istituzione ritengo che i valdesi siano il meglio
avevo studiato un po' ed ho scoperto che se si firma per lo Stato poi una buona parte dell'8x1000 dato allo Stato va comunque alla Chiesa.
E siccome era proprio ciò che volevo evitare....
Per quanto non mi piaccia il senso stesso di istituzione ritengo che i valdesi siano il meglio
avevo studiato un po' ed ho scoperto che se si firma per lo Stato poi una buona parte dell'8x1000 dato allo Stato va comunque alla Chiesa.
E siccome era proprio ciò che volevo evitare....
No. Tutte le religioni promulgano la loro verità che è sempre dogmatica.
Non c'è scritto da nessuna parte che il fine del cattolicesimo sia la felicità dello spirito, tutt'altro. Il fine dell'uomo è adorare dio e basta secondo il dogma cattolico.
qui commetti un errore di presunzione grossolano in cui credi che l'essenza del cattolicesimo sia adorare Dio e basta. ho scritto in altri post che è dimostrato dall'antropologia culturale che anche di fronte al falso il cattolico continua a credere in quanto la religione è un'istituzione sociale volta a vari scopi (superaento della paura della morte, creazione di categoria bene\male etc. etc.). tu ignori tutti questi aspetti e credi che provare a dimostrare l'inesattezza del vangelo basti a distruggere la religione. ma non hai capito che quello che scrivi oggi lo hanno scrtto altri in passato e se la gente non cambia idea non è perchè è stupida, ma perchè la veridicità del mito E' ININFLUENTE per la fede.
quando avrai capito questo potrai forse comprendere meglio il significato della religione.
Non c'è scritto da nessuna parte che il fine del cattolicesimo sia la felicità dello spirito, tutt'altro. Il fine dell'uomo è adorare dio e basta secondo il dogma cattolico.
qui commetti un errore di presunzione grossolano in cui credi che l'essenza del cattolicesimo sia adorare Dio e basta. ho scritto in altri post che è dimostrato dall'antropologia culturale che anche di fronte al falso il cattolico continua a credere in quanto la religione è un'istituzione sociale volta a vari scopi (superaento della paura della morte, creazione di categoria bene\male etc. etc.). tu ignori tutti questi aspetti e credi che provare a dimostrare l'inesattezza del vangelo basti a distruggere la religione. ma non hai capito che quello che scrivi oggi lo hanno scrtto altri in passato e se la gente non cambia idea non è perchè è stupida, ma perchè la veridicità del mito E' ININFLUENTE per la fede.
quando avrai capito questo potrai forse comprendere meglio il significato della religione.
....che anche di fronte al falso il cattolico continua a credere in quanto ...
... il cervello non viene utilizzato per pensare
... il cervello non viene utilizzato per pensare
....che anche di fronte al falso il cattolico continua a credere in quanto ...
... il cervello non viene utilizzato per pensare
ancora un meraviglioso esempio di volontà di comprensione dell'altro e superamento della rigidità delle proprie posizioni.
... il cervello non viene utilizzato per pensare
ancora un meraviglioso esempio di volontà di comprensione dell'altro e superamento della rigidità delle proprie posizioni.
ancora un meraviglioso esempio di volontà di comprensione dell'altro e superamento della rigidità delle proprie posizioni. .
senti chi parla
uno che pontifica sull'utilità di credere il falso
e comunque ancora una volta dimostri la tua volontà di flammare, esattamente come el_pupe
appena arriva un post che non gradisci in quanto contrario alle tue idee immediatamente aggredisci chi l'ha scritto con considerazioni SULLA PERSONA che esulano dagli argomenti del topic
il solito schifo
senti chi parla
uno che pontifica sull'utilità di credere il falso
e comunque ancora una volta dimostri la tua volontà di flammare, esattamente come el_pupe
appena arriva un post che non gradisci in quanto contrario alle tue idee immediatamente aggredisci chi l'ha scritto con considerazioni SULLA PERSONA che esulano dagli argomenti del topic
il solito schifo
appena arriva un post che non gradisci in quanto contrario alle tue idee immediatamente aggredisci chi l'ha scritto con considerazioni SULLA PERSONA che esulano dagli argomenti del topic
non era sulla persona ma sul contenuto del testo. poi se dici che insultare chi crede sia lecito in quanto tu che non credi sei superiore, allora...
uno che pontifica sull'utilità di credere il falso
se fossi un pò più aperto noteresti che anche quei pezzettini di carta che usi per comprare le cose sono "il falso" per eccellenza. siamo circondati dal falso in quanto il nostro mondo è una costruzione sociale, quindi a meno che tu non sia Dio non credo che tu possa asserire di conoscere la verità.
se vuoi parliamone con calma, ma non iniziare con la storia del complotto in quanto qui nessuno mi ha mai dato una mano neanche per un'asta :)
(edited)
non era sulla persona ma sul contenuto del testo. poi se dici che insultare chi crede sia lecito in quanto tu che non credi sei superiore, allora...
uno che pontifica sull'utilità di credere il falso
se fossi un pò più aperto noteresti che anche quei pezzettini di carta che usi per comprare le cose sono "il falso" per eccellenza. siamo circondati dal falso in quanto il nostro mondo è una costruzione sociale, quindi a meno che tu non sia Dio non credo che tu possa asserire di conoscere la verità.
se vuoi parliamone con calma, ma non iniziare con la storia del complotto in quanto qui nessuno mi ha mai dato una mano neanche per un'asta :)
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e comunque ancora una volta dimostri la tua volontà di flammare, esattamente come el_pupe
????
????
se fossi un pò più aperto noteresti che..
altro riferimento alla persona
come vedi continui imperterrito a cercare il flame
il tuo comportamento è sempre il soliyo, lo stesso che tieni (tu e gli altri nel coro) nella discussione politica e in ogni discussione alla quale partecipate
quando qualcuno scrive un post "sgradito", zac! parte l'attacco alla persona, puntuale come la morte
il solito schifo
altro riferimento alla persona
come vedi continui imperterrito a cercare il flame
il tuo comportamento è sempre il soliyo, lo stesso che tieni (tu e gli altri nel coro) nella discussione politica e in ogni discussione alla quale partecipate
quando qualcuno scrive un post "sgradito", zac! parte l'attacco alla persona, puntuale come la morte
il solito schifo
Cattolici in picchiata
In America Latina il declino della Chiesa di Roma, che in Brasile ogni anno perde un milione di fedeli
Non è vero che Dio è morto come mormoravano i pessimisti 40 anni fa. A volte cambia casa. Protestanti, chiese evangeliche, sette pentecostali stanno conquistando il continente più cristiano del mondo: l’America Latina. Nel 2001 attorno alla Chiesa di Roma si raccoglieva il 49,6 per cento della popolazione mentre le diverse anime luterane arrivavano al 31. Adesso le voci che anticipano il censimento 2011 raccontano di trasferimenti clamorosi verso la galassia del protestantesimo, che sta per superare il 40 per cento dei fedeli. Esodo che non finisce nelle chiese tradizionali della vecchia Europa: Calvino e Lutero sono sempre stati minoritari nell’America coloniale. Preferenze ad evangelici, soprattutto pentecostali. Le “sette” passano dai 3 milioni del 1991 ai 21 milioni del 2010.
In Brasile, dove la comunità più estesa si riconosce nel Vaticano, un milione di persone lascia ogni anno Roma alla ricerca di un cristianesimo diverso. Se possiamo dire così, ormai Rio e San Paolo lottano con Germania e Sudafrica per il terzo posto nella classifica delle nazioni protestanti, subito dopo Stati Uniti ed Inghilterra, prima di Nigeria e paesi scandinavi. L’analisi dei teologi cattolici prova a spiegare gli “errori” del potere romano-centrico, forse troppo chiuso nella burocrazia dei corridoi, forse lontano dagli uomini che negli affanni quotidiani cercano la speranza di Dio.
Per frenare l’emorragia, nel 2007 Benedetto XVI va in Brasile alla conferenza episcopale latinoamericana. Cristoforo Dominguez ne fa parte e dice: “Non è servito a niente. La fuga continua perché la Chiesa continua a commettere peccati di omissione”. Non rompe, nella pratica, le disuguaglianze parallele che angosciano il tessuto sociale latino: da una parte il pacchetto delle grandi famiglie (latifondisti, impresari, gerarchie politiche), dall’altra il 40 per cento della gente (230 milioni di persone) con problemi di sopravvivenza materiale e spirituale. Roma ha un debole per le borghesie devote all’Opus Dei o ai Legionari di Cristo, obbedienze chiuse nel privilegio della società “onori-affari”. Degli altri si era preoccupata la teologia della liberazione, i preti che condividevano gli stracci e che i teologi della tradizione non sopportavano. Papa Giovanni Paolo II e il cardinale Ratzinger li hanno oscurati in una interminabile agonia della quale si stanno pentendo ma che ha lasciato un vuoto nel quale sono accorsi i luterani d’assalto. “Non chiamiamoli sette”, si arrabbiano Leonardo Boff e Carlo Alberto Libonio Cristo, detto Frei Betto, teologi brasiliani ai margini della chiesa ufficiale. “Sono cristiani che pretendono rispetto. Hanno riempito lo spazio abbandonato per decisione vaticana. Le sette stanno interpretando il post moderno con l’impegno di tener viva la spiritualità della gente. Senza di loro non ci sarebbe niente”.
Frei Betto, esponente della teologia della liberazione, aggiunge: “Non ci siamo adeguati all’evoluzione dei tempi: gerarchie e abitudini rigide, non troppo diverse dagli anni della colonia. Se un povero ha bisogno di parlare col suo prete deve prendere appuntamento una settimana prima. Incontro sospirato che magari trascura appena i dubbi che lo tormentano o l’angoscia di una crisi di lavoro o familiare sono superate. E comincia la lontananza. La luce delle case d’accoglienza di pentecostali ed evangelici è invece sempre accesa”. Volontari giorni e notte. Ascoltano, consolano insegnano a parlare “direttamente con Dio”. Chi soffre li ritrova sulla porta di casa. “Nelle metropoli il concetto organizzativo della parrocchia appartiene ad un altro secolo. La gente è cambiata. Vuol parlare e subito. Essere ascoltata quando ha bisogno. Troppo spesso Roma non se ne accorge”. Ma i cattolici devono sopportare altri conti. Per coprire le reti parrocchiali, il Brasile bisogno di 120 mila sacerdoti. Ne ha 17 mila anche se la conferenza dei suoi vescovi resta la più consistente del mondo cattolico: 352. Fra loro 60 conservatori, 80 progressisti, altri in evoluzione, come il cardinale Hummes. Era fra i papabili quando Ratzinger si è seduto sul trono di Giovanni Paolo II. Negli anni ’80 Humes faceva il vescovo di San Andres, grande San Paolo. Assieme a Lula sgomitava davanti ai cancelli delle fabbriche chiedendo ricompensa equa per i lavoratori. Adesso se ne scusa: “fervori di gioventù” ma non sono radici tagliate.
Assieme a Lula ha passato la notte di due Natali fa sotto il ponte di una favela, con gli ultimi del mondo. Ma se gli Hummes seguono i tempi, altre chiese latine si inchiodano al passato. Cardinale Madriaga in Honduras dalla parte del golpe militare che rovescia il governo democratico; chiesa cilena che implora il nuovo presidente Piñera di perdonare i militari che hanno violato i diritti umani. Tragedia del presente, che in Cile rievoca il disagio del passato quando il nunzio apostolico Sodano (diventato Segretario di Stato, ormai é a riposo) organizza l’apparizione di Giovanni Paolo II sul balcone della Moneda accanto a Pinochet. È stato il giorno della disperazione per milioni di cattolici contrari alla dittatura. Storie lontane che continuano, ma la differenza tra nuovi protestanti e Roma resta la struttura dell’organizzazione sociale.
La chiesa evangelica funziona come una micro-società: si riproduce ogni giorno. Con l’aiuto, va detto, di una comunicazione a volte grottesca. Spazi noleggiati in tv commerciali, 20 miracoli in diretta ogni ora. Pat Robertson dirigeva la quinta casa di produzione tv degli Stati Uniti ed è proprio egli Stati Uniti che il voto comincia a corteggiare i protestanti latini in esilio di lavoro. Una volta erano solo cattolici, adesso non più. Roma lo sa, chissà cosa farà.
Da Il Fatto Quotidiano del 18 agosto 2010
Ps: da questo articolo si evince come la religione abbia soprattutto una funzione sociale.
(edited)
In America Latina il declino della Chiesa di Roma, che in Brasile ogni anno perde un milione di fedeli
Non è vero che Dio è morto come mormoravano i pessimisti 40 anni fa. A volte cambia casa. Protestanti, chiese evangeliche, sette pentecostali stanno conquistando il continente più cristiano del mondo: l’America Latina. Nel 2001 attorno alla Chiesa di Roma si raccoglieva il 49,6 per cento della popolazione mentre le diverse anime luterane arrivavano al 31. Adesso le voci che anticipano il censimento 2011 raccontano di trasferimenti clamorosi verso la galassia del protestantesimo, che sta per superare il 40 per cento dei fedeli. Esodo che non finisce nelle chiese tradizionali della vecchia Europa: Calvino e Lutero sono sempre stati minoritari nell’America coloniale. Preferenze ad evangelici, soprattutto pentecostali. Le “sette” passano dai 3 milioni del 1991 ai 21 milioni del 2010.
In Brasile, dove la comunità più estesa si riconosce nel Vaticano, un milione di persone lascia ogni anno Roma alla ricerca di un cristianesimo diverso. Se possiamo dire così, ormai Rio e San Paolo lottano con Germania e Sudafrica per il terzo posto nella classifica delle nazioni protestanti, subito dopo Stati Uniti ed Inghilterra, prima di Nigeria e paesi scandinavi. L’analisi dei teologi cattolici prova a spiegare gli “errori” del potere romano-centrico, forse troppo chiuso nella burocrazia dei corridoi, forse lontano dagli uomini che negli affanni quotidiani cercano la speranza di Dio.
Per frenare l’emorragia, nel 2007 Benedetto XVI va in Brasile alla conferenza episcopale latinoamericana. Cristoforo Dominguez ne fa parte e dice: “Non è servito a niente. La fuga continua perché la Chiesa continua a commettere peccati di omissione”. Non rompe, nella pratica, le disuguaglianze parallele che angosciano il tessuto sociale latino: da una parte il pacchetto delle grandi famiglie (latifondisti, impresari, gerarchie politiche), dall’altra il 40 per cento della gente (230 milioni di persone) con problemi di sopravvivenza materiale e spirituale. Roma ha un debole per le borghesie devote all’Opus Dei o ai Legionari di Cristo, obbedienze chiuse nel privilegio della società “onori-affari”. Degli altri si era preoccupata la teologia della liberazione, i preti che condividevano gli stracci e che i teologi della tradizione non sopportavano. Papa Giovanni Paolo II e il cardinale Ratzinger li hanno oscurati in una interminabile agonia della quale si stanno pentendo ma che ha lasciato un vuoto nel quale sono accorsi i luterani d’assalto. “Non chiamiamoli sette”, si arrabbiano Leonardo Boff e Carlo Alberto Libonio Cristo, detto Frei Betto, teologi brasiliani ai margini della chiesa ufficiale. “Sono cristiani che pretendono rispetto. Hanno riempito lo spazio abbandonato per decisione vaticana. Le sette stanno interpretando il post moderno con l’impegno di tener viva la spiritualità della gente. Senza di loro non ci sarebbe niente”.
Frei Betto, esponente della teologia della liberazione, aggiunge: “Non ci siamo adeguati all’evoluzione dei tempi: gerarchie e abitudini rigide, non troppo diverse dagli anni della colonia. Se un povero ha bisogno di parlare col suo prete deve prendere appuntamento una settimana prima. Incontro sospirato che magari trascura appena i dubbi che lo tormentano o l’angoscia di una crisi di lavoro o familiare sono superate. E comincia la lontananza. La luce delle case d’accoglienza di pentecostali ed evangelici è invece sempre accesa”. Volontari giorni e notte. Ascoltano, consolano insegnano a parlare “direttamente con Dio”. Chi soffre li ritrova sulla porta di casa. “Nelle metropoli il concetto organizzativo della parrocchia appartiene ad un altro secolo. La gente è cambiata. Vuol parlare e subito. Essere ascoltata quando ha bisogno. Troppo spesso Roma non se ne accorge”. Ma i cattolici devono sopportare altri conti. Per coprire le reti parrocchiali, il Brasile bisogno di 120 mila sacerdoti. Ne ha 17 mila anche se la conferenza dei suoi vescovi resta la più consistente del mondo cattolico: 352. Fra loro 60 conservatori, 80 progressisti, altri in evoluzione, come il cardinale Hummes. Era fra i papabili quando Ratzinger si è seduto sul trono di Giovanni Paolo II. Negli anni ’80 Humes faceva il vescovo di San Andres, grande San Paolo. Assieme a Lula sgomitava davanti ai cancelli delle fabbriche chiedendo ricompensa equa per i lavoratori. Adesso se ne scusa: “fervori di gioventù” ma non sono radici tagliate.
Assieme a Lula ha passato la notte di due Natali fa sotto il ponte di una favela, con gli ultimi del mondo. Ma se gli Hummes seguono i tempi, altre chiese latine si inchiodano al passato. Cardinale Madriaga in Honduras dalla parte del golpe militare che rovescia il governo democratico; chiesa cilena che implora il nuovo presidente Piñera di perdonare i militari che hanno violato i diritti umani. Tragedia del presente, che in Cile rievoca il disagio del passato quando il nunzio apostolico Sodano (diventato Segretario di Stato, ormai é a riposo) organizza l’apparizione di Giovanni Paolo II sul balcone della Moneda accanto a Pinochet. È stato il giorno della disperazione per milioni di cattolici contrari alla dittatura. Storie lontane che continuano, ma la differenza tra nuovi protestanti e Roma resta la struttura dell’organizzazione sociale.
La chiesa evangelica funziona come una micro-società: si riproduce ogni giorno. Con l’aiuto, va detto, di una comunicazione a volte grottesca. Spazi noleggiati in tv commerciali, 20 miracoli in diretta ogni ora. Pat Robertson dirigeva la quinta casa di produzione tv degli Stati Uniti ed è proprio egli Stati Uniti che il voto comincia a corteggiare i protestanti latini in esilio di lavoro. Una volta erano solo cattolici, adesso non più. Roma lo sa, chissà cosa farà.
Da Il Fatto Quotidiano del 18 agosto 2010
Ps: da questo articolo si evince come la religione abbia soprattutto una funzione sociale.
(edited)
Non è vero che Dio è morto come mormoravano i pessimisti 40 anni fa
per me nn e' morto in quanto nemmeno e' nato. o meglio: nn esiste proprio :)
per me nn e' morto in quanto nemmeno e' nato. o meglio: nn esiste proprio :)
Elton John, no al concerto, è omosessuale (da ilfattoquotidiano)
Alla faccia della tolleranza cattolica...
“I cattolici farebbero bene ad occupare la piazza della cattedrale di Trani per protesta. Incredibile che canti davanti ad una chiesa”, tuona Monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, dal sito cattolico pontifex.roma.it. E come se non bastasse aggiunge: ”Meglio non nascere che vivere certe esistenze. "
in effetti, 'sto monsignore non ha tutti i torti... A Giacomo... ma che sei nato a fare??
E sempre in merito alla tolleranza, il sito
http://www.pontifex.roma.it/
titola così la notizia:
Dopo il caso Alberto Maggi, altra vittoria di Pontifex. Elton John trasloca
E il testo:
Chi si loda, si imbroda e noi non vogliamo lodarci e tanto meno incensarci. Ma prendiamo atto con soddisfazione di un fatto denunciato da questo sito. Il ventidue settembre a Trani sulla Piazza davanti alla Cattedrale avrebbe dovuto svolgersi il concerto di Elton John. Pontifex non era contrario al concerto, ma al luogo in quanto, pur se pubblico, era davvero sconveniente, oltraggioso per la cattedrale, sede del Vescovo. Certamente il Vescovo locale non poteva opporsi anche se ci risulta non gradisse la collocazione. Ora gli organizzatori hanno scelto altro sito, il piazzale Colonna altrettanto suggestivo. Una decisione di buon senso, che sarebbe stato auspicabile adottare con anticipo al fine di evitare polemiche. In sostanza: Elton John, grande artista, ha tutto il diritto ad esibirsi e chi lo desideri, ad usufruire delle sue canzoni. Ma per contro, i cattolici hanno analogo diritto a vedere tutelata la sede del vescovo e la casa di tutti.
Mamma mia... meno male che non sono più cattolico, questa chiesa rappresenta l'antitesi del mio pensiero!
In effetti, ho subito un lungo processo di evoluzione (!!!)... cattolico --> cristiano --> agnostico --> forse ateo (sto ancora ragionandoci sopra).
Onestamente non mi sento una persona migliore o peggiore, ho i miei principi morali etc... ma non mi sento parte di NESSUNA chiesa esistente.
Facciamoci due risate sopra, va...
(edited)
Alla faccia della tolleranza cattolica...
“I cattolici farebbero bene ad occupare la piazza della cattedrale di Trani per protesta. Incredibile che canti davanti ad una chiesa”, tuona Monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, dal sito cattolico pontifex.roma.it. E come se non bastasse aggiunge: ”Meglio non nascere che vivere certe esistenze. "
in effetti, 'sto monsignore non ha tutti i torti... A Giacomo... ma che sei nato a fare??
E sempre in merito alla tolleranza, il sito
http://www.pontifex.roma.it/
titola così la notizia:
Dopo il caso Alberto Maggi, altra vittoria di Pontifex. Elton John trasloca
E il testo:
Chi si loda, si imbroda e noi non vogliamo lodarci e tanto meno incensarci. Ma prendiamo atto con soddisfazione di un fatto denunciato da questo sito. Il ventidue settembre a Trani sulla Piazza davanti alla Cattedrale avrebbe dovuto svolgersi il concerto di Elton John. Pontifex non era contrario al concerto, ma al luogo in quanto, pur se pubblico, era davvero sconveniente, oltraggioso per la cattedrale, sede del Vescovo. Certamente il Vescovo locale non poteva opporsi anche se ci risulta non gradisse la collocazione. Ora gli organizzatori hanno scelto altro sito, il piazzale Colonna altrettanto suggestivo. Una decisione di buon senso, che sarebbe stato auspicabile adottare con anticipo al fine di evitare polemiche. In sostanza: Elton John, grande artista, ha tutto il diritto ad esibirsi e chi lo desideri, ad usufruire delle sue canzoni. Ma per contro, i cattolici hanno analogo diritto a vedere tutelata la sede del vescovo e la casa di tutti.
Mamma mia... meno male che non sono più cattolico, questa chiesa rappresenta l'antitesi del mio pensiero!
In effetti, ho subito un lungo processo di evoluzione (!!!)... cattolico --> cristiano --> agnostico --> forse ateo (sto ancora ragionandoci sopra).
Onestamente non mi sento una persona migliore o peggiore, ho i miei principi morali etc... ma non mi sento parte di NESSUNA chiesa esistente.
Facciamoci due risate sopra, va...
(edited)
Ora gli organizzatori hanno scelto altro sito, il piazzale Colonna altrettanto suggestivo. Una decisione di buon senso, che sarebbe stato auspicabile adottare con anticipo al fine di evitare polemiche. In sostanza: Elton John, grande artista, ha tutto il diritto ad esibirsi e chi lo desideri, ad usufruire delle sue canzoni. Ma per contro, i cattolici hanno analogo diritto a vedere tutelata la sede del vescovo e la casa di tutti.
la parte in grassetto mi fa scompisciare.
In pratica si doveva scegliere un'altra sede per evitare che LORO polemizzassero..
la parte in grassetto mi fa scompisciare.
In pratica si doveva scegliere un'altra sede per evitare che LORO polemizzassero..