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Subject: Io e la religione
Cristiano Cattolico senza aggettivi...
Comunque mi sa che molti praticanti non hanno visto l'opzione....
Comunque mi sa che molti praticanti non hanno visto l'opzione....
Per ora sono agnostico.
La mia ragazza è cristiano/ortodossa e una possibilità che lo diventerò pure io c'è, ma naturalmente non sarà un passaggio di "convenienza", ma solo se sarò convinto di ciò che faccio.
La mia ragazza è cristiano/ortodossa e una possibilità che lo diventerò pure io c'è, ma naturalmente non sarà un passaggio di "convenienza", ma solo se sarò convinto di ciò che faccio.
i templarei non ce stanno più
chissà come mai... :)
chissà come mai... :)
L’ateo ha risolto la faccenda una volta e poi basta.
In realtà l'ateo sostiene che la condizione normale dell'essere umano è quella di nascere ateo dato che, per gli atei, Dio non esiste. Sostenendo infatti che il concetto di Dio è un concetto inventato dall'uomo per spiegare le cose senza (momentanea) spiegazione, l'ateo deduce che semmai l'uomo diventa non-ateo ovvero credente nell'esistenza di un entità superiore, partendo però dalla condizione di non essere credente: questo è ragionevole in quanto se pensate di non insegnare la religione Cattolica ad un bambino, difficilmente il bambino svilupperà da grande il senso della religione Cattolica (e infatti esistono i Musulmani, gli Ebrei e tante altre religioni).
A dire il vero, e questo è paradossale, i veri atei non si definiscono tali poiché per essi il termine stesso non ha senso. E' come dire di essere non credente verso i maiali che volano e non credente verso le pistole che parlano. Cioè, per l'ateo, quello vero, non ha senso definirsi ateo dato che non ha senso negare l'esistenza di qualcosa che in effetti non esiste; se avesse senso, allora dovremmo creare immediatamente una lista dei concetti di cose che non esistono, creare delle associazioni di categoria per quei concetti e dopodiché dichiararsi non appartenenti a queste associazioni. Detta così può sembrare una bislaccata inutile ma la sua utilità, purtroppo, inizia a farsi sentire oggi dal punto di vista pratico (mentre continua a non esserci in linea di principio) nel momento in cui qualcuno decide di far parte di una di quelle assurde associazioni di categoria; quindi, per fare un esempio, ci si deve dichiarare non credenti in Apollo, Giove e altre divinità dell'antichità perché in passato qualcuno ci ha creduto. Se in passato una civilità importante avesse creduto nella ciripiricoccola rossa da un chilo e mezzo che ti uccide con lo sguardo, tutti quanti oggi penseremmo che è sensato dire di credere o non credere alla ciripiricoccola rossa da un chilo e mezzo che ti uccide con lo sguardo.
In definitiva, l'ateo vero, quello che crede sinceramente che la vita non è costruita sul modello di una gara a chi finisce in Paradiso, al Purgatorio o all' Inferno, è una persona che odia sentirsi chiamare ateo semplicemente perché pensa che non abbia senso essere messo in una categoria di persone che non credono ad una cosa della quale non ha senso pensare l'esistenza (dato che non è mai stata provata*).
Esclude la divinità e non ha stima di chi la riconosce…
Sul perché gli atei escludano la divinità dalla loro vita ho già discusso prima. Sul fatto che non si ha stima di chi la riconosce invece avrei da ridire. Ognuno ha un proprio carattere ed una propria personalità e dunque gli sbagli di alcuni non è giusto ricadano sull'intera categoria; è un po' come dire che gli sbagli di alcuni bastardi negli stadi debbano ripercuotersi sull'intera categoria dei tifosi, connotando quindi il tifoso di calcio come una persona che fa del male agli altri per il calcio: invece non è giusto fare queste generalizzazioni e lo stesso ragionamento va applicato sugli atei: se qualcuno mostra verso i credenti irriguardosità, mancanza assoluta di stima, benevolenza, amore, odio, pena o altri sentimenti è solo affar suo e non è giusto condannare un'intera classe per le azioni del singolo. Io personalmente ritengo inoltre che vi siano dei livelli di stima verso le persone e che una grande persona possa essere meritevole di stima pur essendo credente nei Puffi. Io peso la gente nel complesso, non selezionando a mio uso e consumo pregi o difetti da considerare nella pesata.
Il noncredente è uno che invece obbedisce al participio presente del verbo: tutti i giorni si misura con la domanda e si risponde no, neanche per oggi credo…forse questa..
"Non credente" significa semplicemente "non credere". Per il resto, le modalità con cui una persona concretizza la sua non credenza sono lasciate alla persona stessa ma il concetto di non credenza è libero da ogni forma di perplessità o dubbiosità associate alla persona che non crede: si può essere non credente convinto come anche non credente dubbioso, occorre specificare.
Certo nel tempo una persona può cambiare opinione, ci mancherebbe; ma, per quanto mi riguarda, cambiare opinione sull'esistenza di Dio non è come cambiare opinione sulla possibilità futura di diventare un giorno un medico, di vincere un giorno al superenalotto o che l'uomo inventi la macchina del tempo: tutti questi sono eventi circoscritti e ben definiti. Il concetto di Dio invece è universale ed indefinito. Faccio un esempio per capirci meglio e chiudo.
Il nostro linguaggio possiede due particelle importantissime chiamate quantificatori: il quantificatore "Per qualche" e il quantificatore "Per ciascuno". Le forme generali d'uso di questi quantificatori sono: "Per qualche x p(x)" e "Per ciascun x p(x)". Per esempio, possiamo dire "Qualche stella ha 10mld di anni", oppure "Ciascuna stella ha 10mld di anni". Poi possiamo combinare i quantificatori e dire "QUALCHE stella è guardata da CIASCUN uomo" oppure ancora "PER CIASCUN uomo QUALCHE stella veglia su di lui". "CIASCUN lavoratore prende QUALCHE paga" ovvero ognuno prende una paga in linea generale diversa da quelle degli altri, oppure il contrario "QUALCHE paga è presa da CIASCUN lavoratore" che è invece la visione comunista della cosa ovvero una o più paghe (qualche vuol dire "almeno una") UGUALI per tutti quanti.
Ora, tutti questi utilizzi di "QUALCHE" e "CIASCUNO" sono ben definiti e circoscritti perché si associano sempre a qualche predicato verbale sul soggetto della questione e quindi le frasi hanno senso compiuto. Il concetto di Dio invece è un concetto mal definito e universale. E' come dire: "PER CIASCUN x": una frase assolutamente senza senso. Dio è questo: un concetto senza senso.
* L'onere della prova, di Bertrand Russel
Molti credenti sembrano ritenere che sia compito degli scettici confutare i dogmi vigenti anziché compito dei credenti dimostrare la verità di ciò in cui credono. È un errore, naturalmente. Se sostenessi che esiste tra la Terra e Marte una teiera di porcellana che gira intorno al sole con orbita ellittica, nessuno potrebbe confutare la mia asserzione, purché fossi abbastanza prudente da specificare che la teiera è troppo piccola per essere individuata dai più potenti telescopi terrestri. Ma se aggiungessi che, siccome la mia asserzione non può essere confutata, è un'intollerabile presunzione della ragione dubitare dell'esistenza della teiera, si avrebbe motivo di ritenere il mio discorso sciocco. Se però la storia della teiera comparisse in antichi testi, se ogni domenica venisse definita dal pulpito una verità sacra e se a scuola fosse insegnata ai bambini, non credervi diverrebbe segno di eccentricità e lo scettico sarebbe mandato dallo psichiatra in un'epoca illuminata e dall'inquisitore in un'epoca più oscura.
In realtà l'ateo sostiene che la condizione normale dell'essere umano è quella di nascere ateo dato che, per gli atei, Dio non esiste. Sostenendo infatti che il concetto di Dio è un concetto inventato dall'uomo per spiegare le cose senza (momentanea) spiegazione, l'ateo deduce che semmai l'uomo diventa non-ateo ovvero credente nell'esistenza di un entità superiore, partendo però dalla condizione di non essere credente: questo è ragionevole in quanto se pensate di non insegnare la religione Cattolica ad un bambino, difficilmente il bambino svilupperà da grande il senso della religione Cattolica (e infatti esistono i Musulmani, gli Ebrei e tante altre religioni).
A dire il vero, e questo è paradossale, i veri atei non si definiscono tali poiché per essi il termine stesso non ha senso. E' come dire di essere non credente verso i maiali che volano e non credente verso le pistole che parlano. Cioè, per l'ateo, quello vero, non ha senso definirsi ateo dato che non ha senso negare l'esistenza di qualcosa che in effetti non esiste; se avesse senso, allora dovremmo creare immediatamente una lista dei concetti di cose che non esistono, creare delle associazioni di categoria per quei concetti e dopodiché dichiararsi non appartenenti a queste associazioni. Detta così può sembrare una bislaccata inutile ma la sua utilità, purtroppo, inizia a farsi sentire oggi dal punto di vista pratico (mentre continua a non esserci in linea di principio) nel momento in cui qualcuno decide di far parte di una di quelle assurde associazioni di categoria; quindi, per fare un esempio, ci si deve dichiarare non credenti in Apollo, Giove e altre divinità dell'antichità perché in passato qualcuno ci ha creduto. Se in passato una civilità importante avesse creduto nella ciripiricoccola rossa da un chilo e mezzo che ti uccide con lo sguardo, tutti quanti oggi penseremmo che è sensato dire di credere o non credere alla ciripiricoccola rossa da un chilo e mezzo che ti uccide con lo sguardo.
In definitiva, l'ateo vero, quello che crede sinceramente che la vita non è costruita sul modello di una gara a chi finisce in Paradiso, al Purgatorio o all' Inferno, è una persona che odia sentirsi chiamare ateo semplicemente perché pensa che non abbia senso essere messo in una categoria di persone che non credono ad una cosa della quale non ha senso pensare l'esistenza (dato che non è mai stata provata*).
Esclude la divinità e non ha stima di chi la riconosce…
Sul perché gli atei escludano la divinità dalla loro vita ho già discusso prima. Sul fatto che non si ha stima di chi la riconosce invece avrei da ridire. Ognuno ha un proprio carattere ed una propria personalità e dunque gli sbagli di alcuni non è giusto ricadano sull'intera categoria; è un po' come dire che gli sbagli di alcuni bastardi negli stadi debbano ripercuotersi sull'intera categoria dei tifosi, connotando quindi il tifoso di calcio come una persona che fa del male agli altri per il calcio: invece non è giusto fare queste generalizzazioni e lo stesso ragionamento va applicato sugli atei: se qualcuno mostra verso i credenti irriguardosità, mancanza assoluta di stima, benevolenza, amore, odio, pena o altri sentimenti è solo affar suo e non è giusto condannare un'intera classe per le azioni del singolo. Io personalmente ritengo inoltre che vi siano dei livelli di stima verso le persone e che una grande persona possa essere meritevole di stima pur essendo credente nei Puffi. Io peso la gente nel complesso, non selezionando a mio uso e consumo pregi o difetti da considerare nella pesata.
Il noncredente è uno che invece obbedisce al participio presente del verbo: tutti i giorni si misura con la domanda e si risponde no, neanche per oggi credo…forse questa..
"Non credente" significa semplicemente "non credere". Per il resto, le modalità con cui una persona concretizza la sua non credenza sono lasciate alla persona stessa ma il concetto di non credenza è libero da ogni forma di perplessità o dubbiosità associate alla persona che non crede: si può essere non credente convinto come anche non credente dubbioso, occorre specificare.
Certo nel tempo una persona può cambiare opinione, ci mancherebbe; ma, per quanto mi riguarda, cambiare opinione sull'esistenza di Dio non è come cambiare opinione sulla possibilità futura di diventare un giorno un medico, di vincere un giorno al superenalotto o che l'uomo inventi la macchina del tempo: tutti questi sono eventi circoscritti e ben definiti. Il concetto di Dio invece è universale ed indefinito. Faccio un esempio per capirci meglio e chiudo.
Il nostro linguaggio possiede due particelle importantissime chiamate quantificatori: il quantificatore "Per qualche" e il quantificatore "Per ciascuno". Le forme generali d'uso di questi quantificatori sono: "Per qualche x p(x)" e "Per ciascun x p(x)". Per esempio, possiamo dire "Qualche stella ha 10mld di anni", oppure "Ciascuna stella ha 10mld di anni". Poi possiamo combinare i quantificatori e dire "QUALCHE stella è guardata da CIASCUN uomo" oppure ancora "PER CIASCUN uomo QUALCHE stella veglia su di lui". "CIASCUN lavoratore prende QUALCHE paga" ovvero ognuno prende una paga in linea generale diversa da quelle degli altri, oppure il contrario "QUALCHE paga è presa da CIASCUN lavoratore" che è invece la visione comunista della cosa ovvero una o più paghe (qualche vuol dire "almeno una") UGUALI per tutti quanti.
Ora, tutti questi utilizzi di "QUALCHE" e "CIASCUNO" sono ben definiti e circoscritti perché si associano sempre a qualche predicato verbale sul soggetto della questione e quindi le frasi hanno senso compiuto. Il concetto di Dio invece è un concetto mal definito e universale. E' come dire: "PER CIASCUN x": una frase assolutamente senza senso. Dio è questo: un concetto senza senso.
* L'onere della prova, di Bertrand Russel
Molti credenti sembrano ritenere che sia compito degli scettici confutare i dogmi vigenti anziché compito dei credenti dimostrare la verità di ciò in cui credono. È un errore, naturalmente. Se sostenessi che esiste tra la Terra e Marte una teiera di porcellana che gira intorno al sole con orbita ellittica, nessuno potrebbe confutare la mia asserzione, purché fossi abbastanza prudente da specificare che la teiera è troppo piccola per essere individuata dai più potenti telescopi terrestri. Ma se aggiungessi che, siccome la mia asserzione non può essere confutata, è un'intollerabile presunzione della ragione dubitare dell'esistenza della teiera, si avrebbe motivo di ritenere il mio discorso sciocco. Se però la storia della teiera comparisse in antichi testi, se ogni domenica venisse definita dal pulpito una verità sacra e se a scuola fosse insegnata ai bambini, non credervi diverrebbe segno di eccentricità e lo scettico sarebbe mandato dallo psichiatra in un'epoca illuminata e dall'inquisitore in un'epoca più oscura.
domanda che mi frulla nella testa:
come si può essere Cristiani senza riconoscere la Chiesa?
Cosa vuol dire?
come si può essere Cristiani senza riconoscere la Chiesa?
Cosa vuol dire?
A rigor di Logica non si può in quando non ti puoi definire un seguace della religione Cristiana se non condividi almeno una delle Chiese settarie come i Testimoni di Geova, gli Avventisti del settimo giorno, i Mormoni, gli Evangelisti, gli stessi Cattolici ecc... A meno che un giorno ti alzi dal letto e fondi una tua chiesa derivata dalla religione Cristiana: in quel caso saresti Cristiano ma in modo pesonalizzato, diciamo. Un po' come fare il proprio piano tariffario Wind o Vodafone cucito sulle proprie esigenze. D'altra parte le religioni protestanti sono esattamente questo.
Tuttavia, ci si può ritenere di "morale Cristiana", che è una cosa ben diversa dall'essere Cristiani.
(edited)
Tuttavia, ci si può ritenere di "morale Cristiana", che è una cosa ben diversa dall'essere Cristiani.
(edited)
vuol dire che provi a vivere ciò che è scritto nella Bibbia
molto semplice se hai fede
il mio rapporto con Cristo è molto semplice...quando ho bisogno di lui lo cerco (apro una pagina a caso) e lui mi parla e mi dice ogni volta esattamente la cosa più giusta relativa al mio problema e alle mie preoccupazioni, incacchiandosi anche quando mi allontano da lui.
Ho fatto provare a persone scettiche e sono sempre rimaste colpite dalle risposte che Dio dava loro non immaginando che dal caso (aprire pagine a caso della Bibbia) potessero derivare parole specifiche per loro. Ma se "leggi" senza aprire il cuore è tutto inutile...non capirai nulla e proverai ad interpretare (la cosa più ignobile che si possa fare se si ama cristo...la sua parola non va interpretata ma vissuta)
Non servono gerarchie, intermediari, liturgie, ma solo fede e riunirsi (se capita) in preghiera con chi ama Cristo come te.
(edited)
molto semplice se hai fede
il mio rapporto con Cristo è molto semplice...quando ho bisogno di lui lo cerco (apro una pagina a caso) e lui mi parla e mi dice ogni volta esattamente la cosa più giusta relativa al mio problema e alle mie preoccupazioni, incacchiandosi anche quando mi allontano da lui.
Ho fatto provare a persone scettiche e sono sempre rimaste colpite dalle risposte che Dio dava loro non immaginando che dal caso (aprire pagine a caso della Bibbia) potessero derivare parole specifiche per loro. Ma se "leggi" senza aprire il cuore è tutto inutile...non capirai nulla e proverai ad interpretare (la cosa più ignobile che si possa fare se si ama cristo...la sua parola non va interpretata ma vissuta)
Non servono gerarchie, intermediari, liturgie, ma solo fede e riunirsi (se capita) in preghiera con chi ama Cristo come te.
(edited)
Ateo.
Una quindicina d'anni fa lessi Ecce homo e tutto mi sembrava così chiaro,così in linea con quello che pensavo e penso tuttora.
Con il rischio di farmi tirare addosso di tutto :) vi posto solo un frammento molto significativo,almeno per me..
Sono troppo curioso, troppo incredulo, troppo insolente per accontentarmi di una risposta così grossolana. Dio é una risposta grossolana, un'indelicatezza contro noi pensatori: anzi, addirittura, non é altro che un grossolano divieto contro di noi: non dovete pensare! [...] Il concetto di Dio fu trovato come antitesi a quello di vita, in esso fu riunito in una terribile unità tutto ciò che vi era di dannoso, di velenoso, di calunnioso, tutto l'odio mortale contro la vita. Il concetto dell'al di là, del vero mondo fu creato per disprezzare l'unico mondo che ci sia, per non conservare più alla nostra realtà terrena alcuno scopo, alcuna ragione, alcun compito! I concetti di anima, di spirito, e, infine, anche quello di anima immortale, furono inventati per insegnare a disprezzare il corpo, a renderlo malato- cioè santo- per opporre a tutte le cose che meritano di essere trattate con serietà nella vita.
Una quindicina d'anni fa lessi Ecce homo e tutto mi sembrava così chiaro,così in linea con quello che pensavo e penso tuttora.
Con il rischio di farmi tirare addosso di tutto :) vi posto solo un frammento molto significativo,almeno per me..
Sono troppo curioso, troppo incredulo, troppo insolente per accontentarmi di una risposta così grossolana. Dio é una risposta grossolana, un'indelicatezza contro noi pensatori: anzi, addirittura, non é altro che un grossolano divieto contro di noi: non dovete pensare! [...] Il concetto di Dio fu trovato come antitesi a quello di vita, in esso fu riunito in una terribile unità tutto ciò che vi era di dannoso, di velenoso, di calunnioso, tutto l'odio mortale contro la vita. Il concetto dell'al di là, del vero mondo fu creato per disprezzare l'unico mondo che ci sia, per non conservare più alla nostra realtà terrena alcuno scopo, alcuna ragione, alcun compito! I concetti di anima, di spirito, e, infine, anche quello di anima immortale, furono inventati per insegnare a disprezzare il corpo, a renderlo malato- cioè santo- per opporre a tutte le cose che meritano di essere trattate con serietà nella vita.
ma hai mai letto il vangelo?
ecco leggilo (non dico di viverlo ma almeno leggerlo) e vedrai che sto ecce homo ti parrà na grossa stronzata
Cristo parla di vita e non di morte.
ecco leggilo (non dico di viverlo ma almeno leggerlo) e vedrai che sto ecce homo ti parrà na grossa stronzata
Cristo parla di vita e non di morte.
Sì sì, ci mancherebbe syd :-)
Se potessi condensare il pensiero espresso nel poema che ho scritto sarebbe uguale: il concetto di Dio è una sciocchezza. Enorme (opinione degli atei).
Se potessi condensare il pensiero espresso nel poema che ho scritto sarebbe uguale: il concetto di Dio è una sciocchezza. Enorme (opinione degli atei).
l'importante è essere sempre coerenti nella propria vita con i propri principi
altrimenti si è solo delle anime in cerca di qualcosa di vuoto.
altrimenti si è solo delle anime in cerca di qualcosa di vuoto.
l'importante è essere sempre coerenti nella propria vita con i propri principi
altrimenti si è solo delle anime in cerca di qualcosa di vuoto.
Straquotato.
altrimenti si è solo delle anime in cerca di qualcosa di vuoto.
Straquotato.
non ho fede e non la capisco, quindi abbi pazienza :)
domanda: ma quindi te leggi/riconosci/segui i Vangeli, ma non l'Antico Testamento?
domanda: ma quindi te leggi/riconosci/segui i Vangeli, ma non l'Antico Testamento?
Un' altra cosa importantissima che avevo scordato di dire è che i veri atei non si sentono parte di un gruppo (quello degli atei appunto) sebbene possano unirsi in gruppo quando si renda necessario per far sentire i diritti non già dell'ateo ma dell'essere umano in sé. L'ateo non si identifica nell'ateo ma in sé stesso e basta. Un contadino ateo si identifica (anche) in un contadino ma non in un contadino ateo. Una ragazza di 22 anni atea si identifica (anche) in una ragazza di 22 anni, non in una ragazza di 22 anni atea. Un ingegnere ateo si identifica (anche) in un ingegnere non in un ingegnere ateo. Un idraulico ateo si identifica (anche) in un idraulico, non in un idraulico ateo.
Una persona credente invece non può prescindere dalla sua religiosità nel riconscersi, e dunque non può fare a meno di dire di essere sì una persona, ma credente. Un ateo invece dice di essere sì una persona, ma soprattutto una persona.
Una persona credente invece non può prescindere dalla sua religiosità nel riconscersi, e dunque non può fare a meno di dire di essere sì una persona, ma credente. Un ateo invece dice di essere sì una persona, ma soprattutto una persona.
Prima o poi lo leggerò,ora probabilmente non sono pronto e lo affronterei con spirito sbagliato..la frase su Dio visto come antitesi di vita lascia perplesso anche me,non è che Ecce homo è la mia Bibbia:)però mi ha dato modo di pensare e riflettere su molte cose
Ho fatto provare a persone scettiche e sono sempre rimaste colpite dalle risposte che Dio dava loro non immaginando che dal caso (aprire pagine a caso della Bibbia) potessero derivare parole specifiche per loro. Ma se "leggi" senza aprire il cuore è tutto inutile...non capirai nulla e proverai ad interpretare
con tutto il rispetto per te,prendo questo pezzo per farti capire la mia.
secondo me non abbiamo bisogno della Bibbia per trovare queste risposte perchè esse sono gia' dentro di noi.Appoggiarsi ad un Testo o ad una Parola fa solo in modo di rendere deboli le persone che non concentreranno mai le loro forze per impegnarsi veramente su se stesse e trovare cio' che gia' in realta' sanno.
Se la Bibbia va interpretata e quindi ognuno trova le proprie risposte,per come l'ho sempre pensata io,vuol dire appunto che quelle risposte erano gia' dentro di noi ma fino a quel punto non avevamo ancora trovato il modo di trovarle.Usare una chiave,un aiuto mi è sempre sembrato un palliativo,un modo per non impegnarsi fino in fondo.
Rispetto comunque molto chi crede e le loro opinioni,ci mancherebbe...è che io,almeno per ora,non riesco proprio a credere in un Dio
Ho fatto provare a persone scettiche e sono sempre rimaste colpite dalle risposte che Dio dava loro non immaginando che dal caso (aprire pagine a caso della Bibbia) potessero derivare parole specifiche per loro. Ma se "leggi" senza aprire il cuore è tutto inutile...non capirai nulla e proverai ad interpretare
con tutto il rispetto per te,prendo questo pezzo per farti capire la mia.
secondo me non abbiamo bisogno della Bibbia per trovare queste risposte perchè esse sono gia' dentro di noi.Appoggiarsi ad un Testo o ad una Parola fa solo in modo di rendere deboli le persone che non concentreranno mai le loro forze per impegnarsi veramente su se stesse e trovare cio' che gia' in realta' sanno.
Se la Bibbia va interpretata e quindi ognuno trova le proprie risposte,per come l'ho sempre pensata io,vuol dire appunto che quelle risposte erano gia' dentro di noi ma fino a quel punto non avevamo ancora trovato il modo di trovarle.Usare una chiave,un aiuto mi è sempre sembrato un palliativo,un modo per non impegnarsi fino in fondo.
Rispetto comunque molto chi crede e le loro opinioni,ci mancherebbe...è che io,almeno per ora,non riesco proprio a credere in un Dio