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Subject: Io e la religione

2010-07-21 10:18:01
Non puoi interpretare nulla. Chi interpreta è peccatore o protestante. Lutero ci fece uno scisma contro questi punti.

a questo hai risposto così:

e qualcun altro lo hanno fatto santo. qualcun altro ancora lo hanno riabilitato in seguito (Dante ad esempio). come vedi il peccato del momento può diventre virtù in futuro, e parliamo della stessa chiesa cattolica che, per nostra fortuna, non pecca di coerenza


spero di aver capito male... ma Dante (Alighieri, non quello di Devil May Cry) avrebbe riabilitato Lutero???????


Lutero è vissuto circa 200 anni dopo Dante! O.o
Dante non sapeva manco cos'era la riforma
2010-07-21 11:06:57
spero di aver capito male... ma Dante (Alighieri, non quello di Devil May Cry) avrebbe riabilitato Lutero???????

è evidente che mi sono espresso male. la chiesa stessa ha riabilitato nel corso degli anni persone scomunicate (esempio eclatante: S. Francesco) o che ne hanno deto peste e corna (come dante). quindi dire che chi non segue la dottrina non è un buon cattolico è smentito dalla condotta della stessa chiesa cattolica.
2010-07-21 11:11:13
baluba, fammi capire:

1)stiamo parlando dell'educazione religiosa di carattere sessualmente repressivo che causa traumi psichici tra cui la pedofilia all'interno della società,
2)oppure dei metodi di sacerdozio che contengono residui coercitivi di stampo mediovale che portano a devianze piùo meno indotte?


perchè la prima cosa non è stata provata ed è estranea ai tuoi post, sulla seconda invece stanno emergendo sempre nuovi indizi di pratiche aberranti all'interno della chiesa cattolica ed i tuoi post sono perfettamente pertinenti.
(edited)
(edited)
2010-07-21 11:20:11
scusate se riposto ma nel post di Baluba mi è piaciuto molto questo passaggio che sottolinea proprio il contrasto tra linee diverse all'interno della chiesa:

"Se si dovesse parlare di tolleranza zero bisognerebbe rivolgerla a questa teologia e pratica che non esiterei a definire «pedofilia strutturale». Gli esseri umani sono oggetto, come bambini appunto, dell’amore materno della Chiesa in funzione della stabilità della Chiesa stessa perché da tale stabilità dipende la loro salvezza eterna e la salvezza del mondo. In nome di tale amore materno si sono accesi i roghi, si sono convertiti a forza gli indigeni, si sono fatte guerre di religione. In nome di tale amore si continua a educare i bambini al senso del peccato, del sacrificio, del perdono. Sarebbe esagerato chiamare «pedofilia strutturale» questo amore spietato per gli uomini-bambini? Per fortuna ci sono tanti preti che non praticano più una tale pastorale che ho definita «strutturalmente pedofila» e ci sono tanti teologi che negano il peccato originale e la teologia sacrificale. Essi affermano che il sesso è in sé sacro, l’amore è in sé sacro, il matrimonio è in sé sacro. Per loro il sacramento è il gioioso riconoscimento nel cerchio comunitario del dono divino della sacralità insito nella creazione e l’assunzione responsabile di tale sacralità. Il sacramento, ogni sacramento compreso il matrimonio, è fondato sulla eucaristia che vuol dire proprio «rendimento di grazie». E Gesù è il testimone di tale sacralità e non invece il suo ricatto. Ma coloro che sostengono questa visione della fede non sono affatto considerati in linea, sono anzi eretici. Per la maggior parte vengono ignorati, anche se sono tanti, finché non fanno clamore. Qualcuno più in vista viene scomunicato o in altri modi condannato esemplarmente in nome dello splendore della verità."
2010-07-21 11:37:21
ok, avevo capito male io, errore mio ;)
chiedo scusa
2010-07-21 12:00:28
baluba, fammi capire:

1)stiamo parlando dell'educazione religiosa di carattere sessualmente repressivo che causa traumi psichici tra cui la pedofilia all'interno della società,
2)oppure dei metodi di sacerdozio che contengono residui coercitivi di stampo mediovale che portano a devianze piùo meno indotte?


perchè la prima cosa non è stata provata ed è estranea ai tuoi post, sulla seconda invece stanno emergendo sempre nuovi indizi di pratiche aberranti all'interno della chiesa cattolica ed i tuoi post sono perfettamente pertinenti.



entrambe le cose
sono entrambe provate, chiaramente la chiesa non ammetterà mai il primo punto, perchè al secondo può porre in qualche modo rimedio al primo no, perchè è parte integrante della religione stessa

per evitare il primo punto sarebbe necessario (e per me auspicabile) che non venisse fornita ALCUN TIPO di educazione religiosa ai bambini, se non fino alla maggiore età almeno ai 14-15 anni
2010-07-21 12:01:30
scusate se riposto ma nel post di Baluba mi è piaciuto molto questo passaggio che sottolinea proprio il contrasto tra linee diverse all'interno della chiesa:

sono solo diverse sfumature di nero

si va dal nero antracite al grigio scurissimo, ma sempre nero rimane

2010-07-21 13:30:08
ribadisco questo in attesa che posti un autore a cui ti sei riferito per asserire il punto 1). e mi raccomando, un autore che abbia sviluppato tale teoria, non altri studi da cui tu desumi una tua teoria.

1)stiamo parlando dell'educazione religiosa di carattere sessualmente repressivo che causa traumi psichici tra cui la pedofilia all'interno della società,
2)oppure dei metodi di sacerdozio che contengono residui coercitivi di stampo mediovale che portano a devianze piùo meno indotte?


perchè la prima cosa non è stata provata ed è estranea ai tuoi post,


poi a dire il vero la chiesa non ammette neanche il secondo, ovvero che nelle pratiche di sacerdozio si utilizzado mezzi di coercizione psicologica di matrice medioevale.

sull'educazione ai bambini: purtroppo la religione nasce dal bisogno dell'uomo di spiegarsi la morte e l'aldilà. quando al bambino muore il pesciolino rosso nasce il bisogno di una spiegazione del tipo la mamma che dice "è andato in paradiso", o "nel Valhalla", o ovunque vadano i pesciolini rossi in quel contesto culturale. da allora in bambino è fregato, come lo siamo noi.

2010-07-21 13:47:32
dai un'occhiata al "suicidio" di Durkheim ed al concetto di anomia. vedrai che quello che scrivi è già stto oggetto di studi.

Ed è... corretto quello che penso o mi trovo in errore?
2010-07-21 13:57:16
Ed è... corretto quello che penso o mi trovo in errore?

io penso che tu abbia ragione in situazioni estreme. per causare un trauma bisogna che il soggetto, per me, si trovi in una condizione di anomia, ovvero di abbandono sociale che lo porti a costruirsi una devianza in cui rifugiarsi.
2010-07-21 14:06:55
Quello che intendo è che si assume aprioristicamente che alcune cose son meglio di altre.

No. Una cosa è meglio di un'altra solo sotto un certo criterio di paragone. Sotto altri, le cose potrebbero ribaltarsi. Un esempio: il virus.

Si tende a dire che l'essere umano è più evoluto di forme di vita biologicamente più semplici come il virus. Ora, dal punto di vista strettamente biologico, anche una coccinella è più evoluta di un virus. Ma proviamo a pensare all'AIDS. Stando alle vittime umane che l'AIDS produce, non è il caso di dire che è migliore, dato che per sua stessa natura può distruggere l'uomo semplicemente insidiandocisi?

Quindi, "meglio" e "peggio" sono certamente concetti relativi. Ma, con un po' di buon senso, ci si può districare tra i relativisimi e trovare la giusta chiave di lettura per intendere cosa intendo io per "progressiva evoluzione" e per "concetti evoluti".
(edited)
2010-07-21 14:13:47
certo prendendo solo quella parte del mio post si potrebbe credere che io faccia una speculazione senza interesse,
ma ti sfugge che il giudizio di valore è e non può che restare un'opinione.
Quando si presuppone che la società umana progredisca, si da automaticamente un giudizio di valore positivo alle trasformazioni intervenute, giudizio che non è scontato. Ma soprattuto che non può valere come base per dimostrare alcunchè.

E' come se dicessi che (NB l'esempio vale solo al fine di contestare il procedimento logico):
presupposto:l'omicidio è un male.
conclusione: tutto ciò che va contro l'omicidio è un bene.

Il presupposto è un'opinione, la conclusione per conseguenza anche.
2010-07-21 14:20:59
Quando si presuppone che la società umana progredisca, si da automaticamente un giudizio di valore positivo alle trasformazioni intervenute, giudizio che non è scontato.

Niente, non riesci a capire che il mio giudizio è solo globale e non totalitario, e che tiene solo conto dei criteri che rendono l'affermazione "l'uomo è più evoluto di una farfalla" vera. Io sono d'accordo con quello che dici tu, ma è come se tu di proposito facessi finta di non parafrasare quanto da me affermato.

Mi sembra una lotta persa, se di lotta si può parlare.
2010-07-21 14:29:12
ogni volta che ti si contesta un'idea è sempre perchè non ti si è capito,
magari sono io che sono limitato..

cmq il primo post al quale ho risposto non contiene solo la parole evoluzione, è che non mi sono messo a sottolineare tutti i casi in cui era un'opinione enon un fatto.
Ora se vuoi te ne posto un altro pezzo:

Noi occidentali non siamo certo esenti da altri "peccati" e colpe figlie del pensiero moderno (e in un certo senso di devoluzione); ma l'esser stati capaci di riconoscere l'assurdità della schiavitù, o del considerare la donna come un essere inferiore all'uomo (addirittura, in alcune società, inferiore a un cane), ci pone di diritto su un gradino della scala intellettuale-evolutiva che è senza ombra di dubbio globalmente più in alto delle tribù che praticano ancora l'infibulazione e che credono che il Sole sia un dio. Questo puoi anche non condividerlo ma non è una verità sulla quale sono disposto a contrattare.

Tu non sei dipsoto a contrattare su delle tue opinioni.
Che condivido, ma che non puoi pretendere di dar per dimostrate.

Il mio ragionamento è semplice, se dai per scontato il passaggio in cui stabilisci i valori da perseguire, poi il risultato è scontato.

Se invece i valori li porti come opinione e preferenza personale, non puoi in alcun modo sostenere le tesi che porti, se non appunto come una personale preferenza.
(edited)
2010-07-21 14:32:42
come giudicheresti le opinioni espresse dai dieci comandamenti ?
2010-07-21 14:36:15
personalmente, credo che alcune siano regole di convivenza civile, altre siano regole del cui valore morale sono convinto, altre ancora no.
Ma non mi è chiaro perchè interessa la mia opinione, basata sulla mia morale e sulle mie credenze.