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Subject: Io e la religione

2010-07-23 10:23:51
2010-07-23 10:24:12
Il Buddismo non da nessuna risposta nè sulla l'inizio nè sulla fine della vita nè tanto meno sullo scopo della vita eppure non crea questa disgregazione.

Il fatto è che per educazione chi nasce buddista sa che la vita NON HA ALCUN SENSO.

Si vive, si nasce e si muore: il resto è una coperta di Linus per quelli che hanno paura della morte e si devono creare un vita nell'aldilà.


la reincarnazione è un modo per dare un senso alla morte. Il senso della vita è nel karma.
2010-07-23 10:39:41
Ricordo che avrei preferito mi venisse detto di non conoscere la risposta. Questo è il mio punto di vista, ma come vedi esistono delle persone che preferiscono la verità (eventualmente un "non lo so") piuttosto che una bugia o una "speranza".

ognuno di noi ha paura dell'ignoto, in quanto la nostra ragione ci spinge a crearci delle risposte (le nostre opinioni, o idee) quando si trova davanti al nulla. domade come cosa c'è dopo la morte ci portano a fantasticare (ovvero a creare delle spiegazioni soggettive) su un qualcosa di inconoscibile. ora se la risposta al'inconoscibile è soggettiva allora non creiamo danni agli altri ma ci ritroviamo soli con le nostre fantasie e quindi il dialogo con gli altri ci riesce difficile se non impossibile. l'educazione religiosa ha la funzione sociale di dare delle risposte condivise all'inconoscibile proprio per evitare l'isolamento del singolo e favorirne l'inserimento sociale. alla fine una "bugia" condivisa comporta più vantaggi che una "fantasia" soggettiva.
2010-07-23 10:48:52

ognuno di noi ha paura dell'ignoto, in quanto la nostra ragione ci spinge a crearci delle risposte (le nostre opinioni, o idee) quando si trova davanti al nulla. domade come cosa c'è dopo la morte ci portano a fantasticare (ovvero a creare delle spiegazioni soggettive) su un qualcosa di inconoscibile. ora se la risposta al'inconoscibile è soggettiva allora non creiamo danni agli altri ma ci ritroviamo soli con le nostre fantasie e quindi il dialogo con gli altri ci riesce difficile se non impossibile. l'educazione religiosa ha la funzione sociale di dare delle risposte condivise all'inconoscibile proprio per evitare l'isolamento del singolo e favorirne l'inserimento sociale. alla fine una "bugia" condivisa comporta più vantaggi che una "fantasia" soggettiva.


senza offesa ma mi sembri il Dott.Jekyll/Mister Hyde

questo tuo ragionamento sociologico basato su passaggi logici e frutto di riflessioni fa letteralmente a pugni con i post di predica (ti auguro di vedere la luce, ecc.. ecc.) fideistica da te postati ieri

sembra davvero di leggere un'altra persona

se pensi davvero quello che scrivi oggi come puoi ancora affidare parte della tua mente alla religione?

già ericina aveva evidenziato dicotomie paradossali nelle tue risposte, ma qui c'è molto di più, c'è proprio una base di filosofia della vita diametralmente opposta alle cose che hai scritto meno di 24 ore fa

insomma, va bene cambiare idea, ma la tua incoerenza ci spiazza
(edited)
2010-07-23 10:51:38
Quando l'uomo accetterà di vivere il momento presente e capirà che passato e futuro sono illusioni del tempo forse capirà che la morte è l'ordine perfetto della natura che noi dovremmo imparare ad accettare senza crearci paradisi o inferni.

dovremmo uccidere la nostra curiosità naturale verso l'ignoto, perchè anche una nostra personale fantasia sull'aldilà è l'inizio di un nuovo, personalissimo credo. del resto quando dici "la morte è l'ordine perfetto della natura" poni una tua base dogmatica all'inspiegabile visto che non esistono prove scientifiche di un "ordine perfetto della natura" di cui la morte ne è una parte, è che magari per altri la natura è imperfetta e che sarebbe meglio essere immortali o allungare la vita il più possibile. alla fine tu sei un "naturalista", come io un "cattolico" che crede che la natura non è più perfetta dell'uomo stesso in quanto entrambi creazioni divine. questo non per dire "io ho raione tu hai torto" ma per farti capire quanto sia difficile, anzi impossibile, formulare un'asserzione sul senso della morte scientificamnte valida. anche la semplice dissociazione delle particelle rimanda sempre ad un altro perchè quella particolare particella si è dissociata in quel particolare momento.
2010-07-23 11:05:27
senza offesa ma mi sembri il Dott.Jekyll/Mister Hyde

questo tuo ragionamento sociologico basato su passaggi logici e frutto di riflessioni fa letteralmente a pugni con i post di predica (ti auguro di vedere la luce, ecc.. ecc.) fideistica da te postati ieri

sembra davvero di leggere un'altra persona

se pensi davvero quello che scrivi oggi come puoi ancora affidare parte della tua mente alla religione?


guarda che quando non sei prevenuto a priori fai delle belle domande.
come ho scritto la religione deve essere una scelta CONSAPEVOLE. ovvero bisogna sapere cos'è una religione per la società, cosa i fedel di quella religione hanno combinato nella storia, qual'è la dottrina e qual'è la sua applicazione, insomma bisogna avere quanti più elementi possibili a disposizione. io quando ero bambino non ero un fedele, ero un bambino che i genitori portavano a messa. sono diventato fedele quando, acquisendo consapevolezza, ho riconosciuto nel vangelo di cristo il modo migliore per vivere la vita dandogli un senso compiuto. quindi ho scelto di seguire tali dettami, quelli del vangelo, come bussola per le mie scelte di vita. ciò mi ha posto in conflitto prima propro con la chiesa cattolica stessa che spesso smentisce ciò che cristo insegnava, ma poi ho appreso di non essere l'unico ad avere questo problema. tra le varie risposte che la chiesa cattolica offriva ho accettato quelle che mi sembravano più ragionevoli, visto che all'interno della chiesa cattolica ci sono molti modi di interpretare il magistero. per questo dico che la chiesa cattolica in questo caso, ma tutte le religioni in generale, hanno bisogno di flessibilità per sopravvivere e uesta flessibilità genera contraddizioni ammesse al loro stesso interno.
alla fine il punto chiave è proprio la consapevolezza delle proprie scelte, cosa che molte religioni, compresa quella cattolica, cercano di soffocare su nascere per paura di aumentare le contraddizioni.
come vedi non c'è incoerenza, ma il frutto di un percorso razionale per la scelta di quale parte di irrazionale abbracciare.
2010-07-23 11:15:11
....acquisendo consapevolezza, ho riconosciuto nel vangelo di cristo il modo migliore per vivere la vita dandogli un senso compiuto. quindi ho scelto di seguire tali dettami, quelli del vangelo, come bussola per le mie scelte di vita....

ma che c'entra la filosofia della vita con la fede?

si può tranquillamente rispettare i dettai di un vivere civile, dal non rubare a non testimoniare il falso senza inginocchiarsi davanti a idoli che si riconosce come artefatti


ma tutte le religioni in generale, hanno bisogno di flessibilità per sopravvivere e uesta flessibilità genera contraddizioni ammesse al loro stesso interno.

più semplicemente: le bugie hanno le gambe corte



come vedi non c'è incoerenza, ma il frutto di un percorso razionale per la scelta di quale parte di irrazionale abbracciare.

quest'ultima frase è di nuovo completamente incoerente, addirittura con se stessa

ok, è di nuovo l'Aeryon di ieri che scrive :P



non è necessario abbracciare nessun irrazionale!
non è che la scelta sia tra l'idolatria e credere agli ufo

si può tranquillamente capire che dietro ciò che ANCORA non capiamo ci sono semplicemente cose che non sappiamo

rimbocchiamoci le maniche e studiamo le cose sconosciute invece di inventarci soluzioni preconfezionate che riconosciamo come falsi artefatti consolatori (come te stesso hai scritto)
2010-07-23 11:26:22
ma che c'entra la filosofia della vita con la fede?

si può tranquillamente rispettare i dettai di un vivere civile, dal non rubare a non testimoniare il falso senza inginocchiarsi davanti a idoli che si riconosce come artefatti


c'entra perchè ci sono state fedi che ammettono il sacrificio di altre persone e ce ne sono altre che ammettono l'assassinio (come la Jihad). tanto per fare alcuni esempi. una fede regola lo stile di vita delle persone e di società intere quando questa è molto diffusa. anche quando tu dici che si può vivere in una società dove non si ruba o non si mente, chi ha stabilito che tali valori sono quellida seguire? perchè in una società civile è permesso che in tribunale un avvocato menta per difendere il proprio cliente? come vedi quella che tu chiami società civile non è altro che un costrutto nato necessariamente da qualche idolo (o focus) che ne ha fissato i valori-guida.

come vedi non c'è incoerenza, ma il frutto di un percorso razionale per la scelta di quale parte di irrazionale abbracciare.

quest'ultima frase è di nuovo completamente incoerente, addirittura con se stessa

ok, è di nuovo l'Aeryon di ieri che scrive :P


nulla di incoerente. o non lhai capita o sei tu che hai deciso di darmi addosso a priori (peccato).

si può tranquillamente capire che dietro ciò che ANCORA non capiamo ci sono semplicemente cose che non sappiamo

ma che nel presente necessitano spiegazioni dalla nostra ragione.

rimbocchiamoci le maniche e studiamo le cose sconosciute invece di inventarci soluzioni preconfezionate che riconosciamo come falsi artefatti consolatori (come te stesso hai scritto)

su questo siamo tutti d'accordo anche se per la definizione stessa idi universo ciò è impossibile. nel frattempo, aggiungo, studiamo anche gli artefatti consolatori che sono tutt'altro che falsi (semmai fallaci).

(edited)
2010-07-23 12:04:04
guarda aeryon, capisco cosa vuoi dire quando dici che hai scelto il vangelo perchè secondo te dava determinati valori, però questi valori uno può farli suoi anche senza abbracciare la religione ;)

2010-07-23 12:25:40
tipo affidarsi alla fede quando non si capisce qualcosa o credere nella provvidenza, o sentire di appartenere a una comunità di credenti?

Insomma io capisco l'approccio razionale, ma che la religione abbia aspetti positivi per qualcuno in se ed a prescindere dai suoi aspetti diciamo razionalizzabili.. non mi pare si possa negare!

2010-07-23 12:27:49
guarda aeryon, capisco cosa vuoi dire quando dici che hai scelto il vangelo perchè secondo te dava determinati valori, però questi valori uno può farli suoi anche senza abbracciare la religione ;)

io ho scelto come dio quello del vangelo. nel momento in cui segui il vangelo abbracci una religione cristiana. che poi uno sia ortodosso, protestante, cattolico o anglicano è una ulteriore scelta. avrei potuto far mio l'amore per il prossimo senza credere in dio. ma, sinceramente, trovo più confortante credere la casualità degli eventi sia frutto di un disegno divino che delle azioni delle mie vite passate (karma) o nel caos assoluto che mi porterebbe ad credere che di essere in balia di eventi incontrollabili dalla mia persona. alla fine ho bisogno di credere che abbia un qualche senso in questo universo piuttosto che sia tutto un vorticare di particelle e cadere in un relativismo scientifico che abbia come conseguenza che anche quello che io stia scrivendo ora sia inutile in quanto privo di ogni finalità. come essere umano ho bisogno di dare un senso all'universo che comprenda un ruolo per l'uomo e ho bisogno di una spiegazione dell'universo che dia senso a questo ruolo. la scienza purtroppo spiega solo la meccanica dell'universo ma non da spiegazioni sul suo significato.
(edited)
2010-07-23 12:33:29

io ho scelto come dio quello del vangelo. nel momento in cui segui il vangelo abbracci una religione cristiana. che poi uno sia ortodosso, protestante, cattolico o anglicano è una ulteriore scelta. avrei potuto far mio l'amore per il prossimo senza credere in dio. ma, sinceramente, trovo più confortante credere la casualità degli eventi sia frutto di un disegno divino che delle azioni delle mie vite passate (karma) o nel caos assoluto che mi porterebbe ad credere che di essere in balia di eventi incontrollabili dalla mia persona.

una pagina fa hai scritto questo:

l'educazione religiosa ha la funzione sociale di dare delle risposte condivise all'inconoscibile proprio per evitare l'isolamento del singolo e favorirne l'inserimento sociale. alla fine una "bugia" condivisa comporta più vantaggi che una "fantasia" soggettiva.



insomma ammetti di ingannare te stesso allo scopo di: alla fine ho bisogno di credere che abbia un qualche senso in questo universo
2010-07-23 12:38:42
l'educazione religiosa ha la funzione sociale di dare delle risposte condivise all'inconoscibile proprio per evitare l'isolamento del singolo e favorirne l'inserimento sociale. alla fine una "bugia" condivisa comporta più vantaggi che una "fantasia" soggettiva.

Ma devia la mente da ciò che è la verità, costringendo la gente ad un eterno stato di quasi infantilismo, dove anche in età avanzata si continua a credere ad angeli e ad arcangeli, esattamente come i bambini credono alle fate e a Babbo Natale.

È probabile che sia come dici tu, cioè che il suo "scopo" sia quello di creare aggregazione per abbattere l'eventuale l'isolamento. Ma, a mio modesto avviso, ciò che si "paga" per ottenere questa aggregazione pesa più dei benefici ottenuti. Credo invece fortemente che il bambino dovrebbe essere educato fin da piccolo ad accettare senza distinzioni tutti gli aspetti della realtà, siano essi, per noi umani, "belli" che "brutti".

Il "sogno" deve esserci perché alimenta la creatività, ma da una certa età in poi bisogna smettere di credere alla Befana. Bisogna quindi educare il bambino a non cercare di darsi risposte fasulle di fronte a ciò che non conosce, ma a sospendere ogni risposta a tempo indeterminato. Così la penso.
(edited)
2010-07-23 12:45:29
insomma ammetti di ingannare te stesso allo scopo di: alla fine ho bisogno di credere che abbia un qualche senso in questo universo

alla fine la fede è questo. sostituire la paura di ciò che non si può spiegare con una certezza condivisa e irrazionale. si crede, in quanto non dimostrabile, nell'evento inspiegabile (miracoli), vero o falso che sia, per spiegare ciò che non si conosce. sul bisogno di trovare un senso all'universo è un bisogno comune, che se non soddisfatto porta all'autodistruzione (sucidio). ognuno ne trova le risposte che vuole, anche nel nichilismo del superuomo di Nietzsche (spero l'ho scritto bene).

(edited)
2010-07-23 12:52:03
Ma devia la mente da ciò che è la verità, costringendo la gente ad un eterno stato di quasi infantilismo, dove anche in età avanzata si continua a credere ad angeli e ad arcangeli, esattamente come i bambini credono alle fate e a Babbo Natale.

stiamo parlando di zone dove non esiste la verità, in quanto non conosciamo nulla. poi tutte le religioni e le tradizioni sono favole, e l'uomo, per quanto cresca, mantiene la curiosità del bambino. casomai impara a razionalizzarla per cui di fronte a domande senza risposte la ragione ricorre al "così fan tutti" (risposte sociali) più facilmente.

Credo invece fortemente che il bambino dovrebbe essere educato fin da piccolo ad accettare senza distinzioni tutti gli aspetti della realtà, siano essi, per noi umani, "belli" che "brutti".

Il "sogno" deve esserci perché alimenta la creatività, ma da una certa età in poi bisogna smettere di credere alla Befana. Bisogna quindi educare il bambino a non cercare di darsi risposte fasulle di fronte a ciò che non conosce, ma a sospendere ogni risposta a tempo indeterminato. Così la penso.


tu hai ragione nel momento in cui parliamo di cose di cui c'è una spiegazione. ma di fronte all'inspiegabile il genitore non può lasciare il bambino senza risposte altrimenti rischia che "devii" verso risposte personali pericolose. ecco perchè l'educazione dell'irrazionale in età infantile è importante per l'eliminazione della "devianza" dei soggetti.



2010-07-23 12:59:37
a me sembra che sfugga il punto.

Mettiamo che credo nella befana (prendo a prestito l'esempio di ericina)
e allora?

L'obiettivo è forse una verità oggettiva, non credo dato che non si può sostenere che un'ipotesi (esistenza) sia più o meno vera dell'altra (non esistenza)

Quindi l'obiettivo è un obiettivo umano e personale,esempio essere più felici.
Crederò o meno alla befana a seconda del fatto se ciò mi fa più o meno contento,
la cosa in effetti sembra coerente quando credere alla befana smette di essere interessante perchè mi da più soddisfazione essere "grande" e affidarmi alla ragione smetto.
Solo che con la religione uno può non sentire mai il bisogno di affidarsi alla ragione oppure sentirlo per un periodo e poi cambiare idea e essere più felice affidandosi ad altro..

insomma questa oggettività nel giudizio di vero falso che manca pone il problema su un altro piano, quello delle scelte individuali!