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Subject: Io e la religione
con l'unica differenza che tu credi in dio, io no
nessuno è perfetto (rivolto a me, ovviamente) :P
nessuno è perfetto (rivolto a me, ovviamente) :P
l'importante è capirsi! XD
@aeryon: uno dei due rimarrà fregato, chissà chi sarà
@aeryon: uno dei due rimarrà fregato, chissà chi sarà
Volendo fare i pignoli allora..
mettiamola così: il nostro dovere di uomini è quello di
l'errore li (se mi passate il termine errore) è che lui vuole dire che per lui nella sua vita di uomo si sente quel dovere, ed invece ha generalizzato a tutti!!!
[666]
mettiamola così: il nostro dovere di uomini è quello di
l'errore li (se mi passate il termine errore) è che lui vuole dire che per lui nella sua vita di uomo si sente quel dovere, ed invece ha generalizzato a tutti!!!
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@aeryon: uno dei due rimarrà fregato, chissà chi sarà
mettiamola così: sarà troppo tardi per pentirsene, ma sarebbe fantastico se ci si ritrovasse per rinfacciarselo.
mettiamola così: sarà troppo tardi per pentirsene, ma sarebbe fantastico se ci si ritrovasse per rinfacciarselo.
mettiamola così (n°2):
in quanto uomini si dovrebbe etc etc etc...
va meglio? XD
(edited)
in quanto uomini si dovrebbe etc etc etc...
va meglio? XD
(edited)
cmq per inciso, pupe, sono cose su cui nessuno ha la sicurezza, quindi è sempre sottinteso che è un nostro parere, dato che nessuno ha la verità assoluta ;)
ma qui il bambino userà la propria immaginazione per crearsela da solo.
E quindi, punto primo, non si tratta di una contraddizione. Per quanto riguarda il crearsi da solo la risposta e il conseguente "isolamento": è un rischio. Infatti credo che preferirei la seconda opportunità, ovvero insegnargli che non c'è niente. D'altra parte è quello che credo, quindi non si può parlare di mancata onestà intellettuale. Inoltre, quest'ultima può essere insegnata su cose magari più pratiche e con meno conseguenze sociali, ad esempio: "non so come si costruisce questa cosa" oppure "non so se la capitale di X è Y", educando (anzi, spronando) il bambino alla ricerca personale della verità, magari con noi affianco per insegnargli a criticare le fonti di informazione, in modo che non creda a tutto quello che legge.
E quindi, punto primo, non si tratta di una contraddizione. Per quanto riguarda il crearsi da solo la risposta e il conseguente "isolamento": è un rischio. Infatti credo che preferirei la seconda opportunità, ovvero insegnargli che non c'è niente. D'altra parte è quello che credo, quindi non si può parlare di mancata onestà intellettuale. Inoltre, quest'ultima può essere insegnata su cose magari più pratiche e con meno conseguenze sociali, ad esempio: "non so come si costruisce questa cosa" oppure "non so se la capitale di X è Y", educando (anzi, spronando) il bambino alla ricerca personale della verità, magari con noi affianco per insegnargli a criticare le fonti di informazione, in modo che non creda a tutto quello che legge.
lui vuole dire che per lui nella sua vita di uomo si sente quel dovere, ed invece ha generalizzato a tutti!!!
Ma allora lo vedi che non sei tanto male? Su, coraggio, non sei così male :-D
(scherzo ;-))
Ma allora lo vedi che non sei tanto male? Su, coraggio, non sei così male :-D
(scherzo ;-))
nessuno è perfetto (rivolto a me, ovviamente) :P
Se è rivolto a te dovresti dire più precisamente: "non sono perfetto".
Lascia stare gli altri ahahahah :-D
Se è rivolto a te dovresti dire più precisamente: "non sono perfetto".
Lascia stare gli altri ahahahah :-D
Minch... io?!?
Piuttosto... non si entra più in chat, diggerino?
(edited)
Piuttosto... non si entra più in chat, diggerino?
(edited)
mi sono dimenticato della sua esistenza! XD
dopo pranzo entro, promesso ;)
dopo pranzo entro, promesso ;)
Infatti credo che preferirei la seconda opportunità, ovvero insegnargli che non c'è niente. D'altra parte è quello che credo, quindi non si può parlare di mancata onestà intellettuale.
dire che "non c'è niente" sarebbe disinformare il bambino, in quanto la risposta corretta arebbe "nessuno lo sa" (stiamo parlando di domande tipo "dov'è andato il mio cagnolino ora che è morto?"). ecco perchè la scelta è raccontare una bugia o dire, appunto "nessuno lo sa". ma la curiosità naturale porterà il bambino a farsi una sua idea su quello che "nessuno sa" a meno che tu non inibisca la sua curiosità. ed a questo punto il genitore propende per una bugia condivisa che lo "prepari alla vita" che lasciarlo libero di crearsi dei valori "incontrollati". io credo che però tu confonda insegnare al bambino ad essere critico con l'affrontare domande senza risposta. io personalmente credo che quando mio figlio mi chiedrà "dov'è andato il mio cagnolino" gli leggerò tutte le bugie scritte dalle diverse religioni e tradizioni, in modo che lui possa scegliersi la bugia che gli piace di più.
Inoltre, quest'ultima può essere insegnata su cose magari più pratiche e con meno conseguenze sociali, ad esempio: "non so come si costruisce questa cosa" oppure "non so se la capitale di X è Y", educando (anzi, spronando) il bambino alla ricerca personale della verità, magari con noi affianco per insegnargli a criticare le fonti di informazione, in modo che non creda a tutto quello che legge.
questo è vero per dove ci sono delle risposte, ma le risposte alla morte, per tua sfortuna, le danno solo le religioni.
dire che "non c'è niente" sarebbe disinformare il bambino, in quanto la risposta corretta arebbe "nessuno lo sa" (stiamo parlando di domande tipo "dov'è andato il mio cagnolino ora che è morto?"). ecco perchè la scelta è raccontare una bugia o dire, appunto "nessuno lo sa". ma la curiosità naturale porterà il bambino a farsi una sua idea su quello che "nessuno sa" a meno che tu non inibisca la sua curiosità. ed a questo punto il genitore propende per una bugia condivisa che lo "prepari alla vita" che lasciarlo libero di crearsi dei valori "incontrollati". io credo che però tu confonda insegnare al bambino ad essere critico con l'affrontare domande senza risposta. io personalmente credo che quando mio figlio mi chiedrà "dov'è andato il mio cagnolino" gli leggerò tutte le bugie scritte dalle diverse religioni e tradizioni, in modo che lui possa scegliersi la bugia che gli piace di più.
Inoltre, quest'ultima può essere insegnata su cose magari più pratiche e con meno conseguenze sociali, ad esempio: "non so come si costruisce questa cosa" oppure "non so se la capitale di X è Y", educando (anzi, spronando) il bambino alla ricerca personale della verità, magari con noi affianco per insegnargli a criticare le fonti di informazione, in modo che non creda a tutto quello che legge.
questo è vero per dove ci sono delle risposte, ma le risposte alla morte, per tua sfortuna, le danno solo le religioni.
mettiamola così (n°2):
in quanto uomini si dovrebbe etc etc etc...
va meglio? XD
qui sconfini in un altro campo, nel campo dell'Etica
ovvero presupponi l'esistenza di una scala di valori assoluta e predeterminata rispetto al quale giudicare i comportamenti
^_*
il tuo ragionamento fila se definisci l'obiettivo che ti prefiggi e che fa scaturire gli eventuali "doveri" dll'umanità
per esempio dire:
"per il raggiungimento della massima felicità e armonia della natura" ogni uomo dovrebbe.....
così funziona
se non metti lo scopo da raggiungere il tuo "si dovrebbe" diventa fideistico come quello di aeryon
per carità, niente di grave, ma è in tale mancanza di riferimenti che si annida l'errore logico
in quanto uomini si dovrebbe etc etc etc...
va meglio? XD
qui sconfini in un altro campo, nel campo dell'Etica
ovvero presupponi l'esistenza di una scala di valori assoluta e predeterminata rispetto al quale giudicare i comportamenti
^_*
il tuo ragionamento fila se definisci l'obiettivo che ti prefiggi e che fa scaturire gli eventuali "doveri" dll'umanità
per esempio dire:
"per il raggiungimento della massima felicità e armonia della natura" ogni uomo dovrebbe.....
così funziona
se non metti lo scopo da raggiungere il tuo "si dovrebbe" diventa fideistico come quello di aeryon
per carità, niente di grave, ma è in tale mancanza di riferimenti che si annida l'errore logico
dire che "non c'è niente" sarebbe disinformare il bambino
Dire che "c'è Dio" è disinformare il bambino, in quanto la risposta corretta sarebbe "nessuno lo sa". E in ogni caso, io sto esprimendo un mio parere, al quale tu hai risposto, qualche post fa: "ps: ti quoto sulla seconda parte. ". Non mi interessa che tu sia d'accordo con ciò che ho intenzione di fare io. Io insegnerò ai miei figli che dopo la morte non c'è Dio, non ci sono angeli e così via. È quello che ho intenzione di fare. Io ne sono fermamente convinto e dunque insegnerò questo, alla stregua di un credente che invece insegnerà l'esistenza di Dio ai suoi figli perché crede fermamente nella sua esistenza.
Ogni critica filosofica ai due approcci lascia il tempo che trova.
Dire che "c'è Dio" è disinformare il bambino, in quanto la risposta corretta sarebbe "nessuno lo sa". E in ogni caso, io sto esprimendo un mio parere, al quale tu hai risposto, qualche post fa: "ps: ti quoto sulla seconda parte. ". Non mi interessa che tu sia d'accordo con ciò che ho intenzione di fare io. Io insegnerò ai miei figli che dopo la morte non c'è Dio, non ci sono angeli e così via. È quello che ho intenzione di fare. Io ne sono fermamente convinto e dunque insegnerò questo, alla stregua di un credente che invece insegnerà l'esistenza di Dio ai suoi figli perché crede fermamente nella sua esistenza.
Ogni critica filosofica ai due approcci lascia il tempo che trova.
cmq per inciso, pupe, sono cose su cui nessuno ha la sicurezza, quindi è sempre sottinteso che è un nostro parere, dato che nessuno ha la verità assoluta ;)
ma si il mio opst era scherzoso alla fine.
Fare le pulci ad un concetto del genere quando il contesto chiariva il senso in modo non equivoco è speleologia semantica..
ma si il mio opst era scherzoso alla fine.
Fare le pulci ad un concetto del genere quando il contesto chiariva il senso in modo non equivoco è speleologia semantica..