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Subject: Io e la religione

2010-07-23 23:54:51
Ho fatto degli studi e sono arrivato alla conclusione che la chiesa cristiana ha sfruttato a proprio piacere l immagine di Gesù Cristo.

frase di gandhi
« Mi piace il vostro Cristo, non mi piacciono i vostri cristiani. I vostri cristiani sono così diversi dal vostro Cristo. »
(edited)
2010-07-24 11:01:18
Tu sei curioso verso 'ignoto per la tua sovrasttruttura religiosa. Altre religione NON hanno questa curiosità perchè non contemplata nel loro credo e anzi ammirano il creato nella meravigliosa forma che è la la natura.

guarda che è il concetto stesso di razionalità a portare alla curiosità verso l'ignoto. le religioni non c'entrano niente. la curiosità verso l'ignoto è la stessa che ha portato gli uomini a capire e dominare il fuoco nel'età della pietra e che spinge la ricerca odierna verso nuove scoperte.

La natura è: ha sempre ragione e MAI torto. chi non ammette che la morte è la conseguenza naturale delle cose è solo un illuso.

questa è l'affermazione di un dogma. del resto l'uomo con le sue regole culturali viola continuamente la sua natura reprimendo i propri istinti e con la sua volontà di controllare ciò che lo circonda dimostra che più che affidarsi alla natura vuole ottenerle il controllo.
2010-07-24 11:05:00
Ho fatto degli studi e sono arrivato alla conclusione che la chiesa cristiana ha sfruttato a proprio piacere l immagine di Gesù Cristo.

te lo confermo anche da credente, basti pensare alla vendita delle indulgenze.
2010-07-24 11:22:31
@tutti:

io continuo a non capire come ci si possa accapigliare sulla base di concetti espressi da uomini per uomini scritti millenni fa, con la limitata conoscenza relativa a quei tempi.

Gli egizi praticavano l'imbalsamazione perchè pensavano nell'aldilà. E mi sa che gli unici resuscitati sono quelli visti nei film dell'orrore, non mi risulta ancora di una mummia vecchia 4000 anni o giù di lì che abbia ripreso vita.

Eppure gli stessi concetti di vita oltre la morte erano presenti allora come oggi nel cristianesimo.

Non vi pone alcun dubbio questa considerazione?
edit: errore di battitura
(edited)
2010-07-24 11:26:32
io continuo a non capire come ci si possa accapigliare sulla base di concetti espressi da uomini per uomini scritti millenni fa, con la limitata conoscenza relativa a quei tempi.

Gli egizi praticavano l'imbalsamazione perchè pensavano nell'aldilà. E mi sa che gli unici resuscitati sono quelli visti nei film dell'orrore, non mi risulta ancora di una mummia vecchia 4000 anni o giù di lì che abbia ripreso vita.

Eppure gli stessi concetti di vita oltre la morte erano presenti allora come oggi nel cristianesimo.

Non vi pone alcun dubbio questa considerazione?


mi sa che non hai considerato che l'uomo non è solo la sua componente biologica. a meno che tu non voglia buttare via tutta la filosofia dal periodo della Magna Grecia ai giorni nostri.

2010-07-24 11:29:44
mi sa che non hai considerato che l'uomo non è solo la sua componente biologica.


e quale altra componente ci sarebbe? l'anima?
2010-07-24 11:33:31
il pensiero e la saggezza sono cose che vanno oltre alla loro collocazione temporale
2010-07-24 11:36:06
e quale altra componente ci sarebbe? l'anima?

la coscienza di sè, lo spirito, l'emotività, la razionalità, una marea di peculiarità che hanno avuto come conclusione che l'uomo non è uguale agli animali (con cnsiderazioni che partono dai filosofi greci e attraverso Cartesio, Hegel e Kant arrivano ai giorni nostri, ma qui chiedo l'ausilio di uno che ha studiato filosofia almeno in tempi più recenti dei miei).


(edited)
(edited)
2010-07-24 13:48:18
mi sa che non hai considerato che l'uomo non è solo la sua componente biologica. a meno che tu non voglia buttare via tutta la filosofia dal periodo della Magna Grecia ai giorni nostri.


L'uomo è un binomio di materialità e spiritualità. L'errore sta nel cercare di ricondurre la spiritualità nella religione.
La religione è un modo umano, quindi fallace, che pretende di imporre regole alla spiritualità quindi, da qualunque lato la si giri, la religione è sempre tronca e troppo soggetta agli umokri del periodo umano in cui si vive. A priori potrebbe sembrare valida, a posteriori vengono alla luce tutte le devastanti assurdità spacciate per dogmi....
2010-07-24 15:30:28
L'uomo è un binomio di materialità e spiritualità. L'errore sta nel cercare di ricondurre la spiritualità nella religione.
La religione è un modo umano, quindi fallace, che pretende di imporre regole alla spiritualità quindi, da qualunque lato la si giri, la religione è sempre tronca e troppo soggetta agli umokri del periodo umano in cui si vive. A priori potrebbe sembrare valida, a posteriori vengono alla luce tutte le devastanti assurdità spacciate per dogmi....


scusa, ma mi fa sorridere come in questo 3d si stia crcando di ripercorere la storia della filosofia e delle religioni partendo da assunti personali. ci sono centinaia di autori che hanno studiato cosa distingue l'essere umano dagli animali, di dare un senso all'interiorità dell'uomo, alla sua capacità di introspezione e all'intangibile che lo eleva al di sopra delle sue semplici funzioni biologiche. altre centinaia di studiosi hanno studiato il perchè l'uomo ha bisogno delle religioni e perchè, comunque la si giri, l'uomo crei sempre delle strutture simboliche per spiegare la morte e l'ignoto. io consiglio di addentrarvi in tali letture se volete delle risposte, perchè affermazioni come la tua suonano da una parte ingenue, dall'altra chiedono risposte più profonde. come fai a dire che è un errore ricondurre la spiritualità alla religione? (alla fine il destino dello spirito lo si può spiegare solo con dei dogmi) come fai a dire che è fallace in quanto umana? (tutta l'umanità è fallace per definizione) . se fosse solo un problema di assurdità smentite nel tempo perchè la gente continua a crederci?

ps: scusa se ho unsato un tono "duro" ma dalle conversazioni precedenti con te ho inteso che sei una persona abbastanza intelligente da capire la differenza tra usare un post per aprire una critica più ampia e attaccare le opinioni di chi ha scritto il post.




2010-07-24 17:05:50
e se fossimo solo materia e le nostre fossero tutte seghe mentali? XD
2010-07-24 17:36:45
e se fossimo solo materia e le nostre fossero tutte seghe mentali? XD

non "se fossimo"
è così, siamo solo materia

ma contro l'approccio fideistico non serve discutere, perchè il suo ragionemento non si basa sulla logica ma sull'asserzione di "verità rivelate" antropocentriche, che, nonostante ogni evidenza persistono a mettere gli essere umani in posizione privilegiata nel cosmo
2010-07-24 18:20:39
ma contro l'approccio fideistico non serve discutere, perchè il suo ragionemento non si basa sulla logica ma sull'asserzione di "verità rivelate" antropocentriche, che, nonostante ogni evidenza persistono a mettere gli essere umani in posizione privilegiata nel cosmo

se è per questo anche la maggior parte degli approcci filosofici basati sulla logica sono antropocentrici, escluso il relativismo ovviamente. mentre l'affermazione "siamo solo materia" è stata superata da Cartesio col suo "cogito ergo sum" (penso quindi sono) che supera la visione relativistica dell'uomo nell'universo. come vedi non è solo un problema fideistico che esclude la logica a priori, ma è uno dei grandi dibatitti della filosofia e quindi della logica. quindi è vero, sono seghe mentali, ma siamo costretti a discuterne per dare un senso alla nostra esisteza.
2010-07-24 18:37:14
mi definiresti il "relativismo"?
2010-07-24 18:42:34
scusate se posto su un mio post:

volevo chiedere una cosa a utenti come Baluba, Ericina e altri utenti atei: ma veramente credete che l'esistenza di Dio non sia stato oggetto del pensiero filosofico (ovvero della logica) e che da secoli la gente abbocca alle favole per pura stupidità? leggendo i vostri post mi sembra che ci sia una sorta di superiorità intellettuale di cui vi rivestite nei confronti dei poveri ignoranti che affidano la propria ragione ad un'entità astratta. forse vi sfugge che Dio è stato oggetto di dibattito filosofico per secoli anche al di fuori delle sfere religiose e che la conoscenza di tale dibattito dovrebbe essere studiato a maggior ragione da chi, per scelta, ha rifiutato di crederci. anchè perchè è molto più difficile negare logicamente l'esistenza di Dio cadendo nel relativismo o nel nichilismo che provarne l'esistenza, in quanto è più facile non rispondere che trovare delle risposte logicamente sensate all'ignoto.
questo per esempio era quello che pensava Cartesio (da Wikipedia):


Cartesio e Dio [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Meditazioni metafisiche.
(LA)
« Ex nihilo nihil fit. » (IT)
« Nulla viene dal nulla. »
(Principia philosophiæ)

Con la sola forza del pensiero deduttivo Descartes propone una "prova ontologica" dell'esistenza di un Dio benevolo che ha dato all'uomo una mente e un corpo e che non può desiderare di ingannarlo. Le tre prove ontologiche, liberamente ispirate dalla Scolastica, di cui il filosofo si serve per postulare l'esistenza di Dio sono:

Siccome l'uomo ha in sé l'idea di Dio, che equivale all'idea della perfezione, ne deriva, seguendo il principio per cui la causa dev'essere eguale o maggiore all'effetto prodotto, che l'idea di Dio non può essere un prodotto della mente dell'uomo (il quale esercitando il dubbio dimostra la sua imperfezione), né dall'esterno (di cui potendo dubitarne si dimostra l'imperfezione) ma deve provenire necessariamente da un'entità perfetta, estranea all'idea di perfetto che l'uomo ha di lui: cioè Dio.
Siccome l'uomo è consapevole della sua imperfezione, non può essere stato lui l'artefice di quelle idee di perfezione che egli ha nella sua mente (onniscienza, onnipotenza, prescienza ecc.) altrimenti alla creazione si sarebbe dato codeste prerogative. Motivo per cui deve esistere un'entità che gode di quelle qualità e che abbia dall'esterno creato l'uomo: cioè Dio.
Riprendendo la prova elaborata da sant'Anselmo d'Aosta, Cartesio afferma che l'esistenza è già implicita nel concetto stesso di perfezione: esiste un'entità superiore in quanto espressione dell'idea che l'uomo ha di perfetto (la cosiddetta prova ontologica, come Kant definirà per sostenere l'impossibilità di far coincidere il piano logico con il piano ontologico): cioè Dio.
In questo modo, si può recuperare il rapporto con il mondo sensibile senza timore di essere ingannato. Riprendendo i tre anni di studi filosofici, Cartesio recupera l'idea della scolastica medioevale di un Dio-Bene che non può ingannare né me né i miei sensi, per cui è reale il mondo che abbiamo davanti. L'errore viene pertanto attribuito non alla dimensione intellettuale dell'uomo, ma alla volontà, che asseconda nel procedimento un principio non ancora chiarito.
2010-07-24 18:44:56
mi definiresti il "relativismo"?

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Il relativismo è una posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva. In Europa se ne riconosce la prima comparsa all'interno della sofistica greca; in seguito posizioni relativiste furono espresse dallo scetticismo antico e moderno, dal criticismo, dall'empirismo e dal pragmatismo.

Chi è relativista sostiene che una verità assoluta non esiste, oppure, anche se esiste, non è conoscibile o esprimibile o, in alternativa, è conoscibile o esprimibile soltanto parzialmente (appunto, relativamente); gli individui possono dunque ottenere solo conoscenze relative, in quanto ogni affermazione è riferita a particolari fattori e solo in riferimento ad essi è vera. Per i sofisti, nessun atto conoscitivo raggiunge la natura oggettiva delle cose, né rappresenta una verità assoluta valida per ognuno. Un ulteriore punto di vista, di cui Ludwig Wittgenstein fu il principale sostenitore, è che, poiché tutto viene filtrato dalle percezioni umane, limitate ed imperfette, per forza di cose ogni conoscenza è relativa alle esperienze sensibili per l'uomo. Citando appunto Wittgenstein:

« Se un leone potesse parlare, non lo capiremmo comunque. »
(Ludwig Wittgenstein)

Per il filosofo Nicola Abbagnano l'antica sofistica, lo scetticismo, l'empirismo e il criticismo sono manifestazioni di un relativismo che tenta di crearsi una tradizione. Ma in realtà la corrente detta Relativismo, per Abbagnano, è nata come fenomeno moderno, legata alla cultura del sec. XIX. Manifestazione estrema la dottrina di Oswald Spengler nel suo libro Il Tramonto dell'Occidente (1918-1922) dove è affermata la relatività di tutti i valori della vita in rapporto alle epoche storiche, considerate come entità organiche, ognuna delle quali cresce, si sviluppa e muore senza rapporto con l'altra:

« Ogni cultura ha il suo proprio criterio, la cui validità comincia e finisce con esso. Non vi è alcuna morale umana universale »
(Oswald Spengler da Der Untergang des Abendlandes, I, 55)

Tra le varie civiltà non è possibile alcuna comunicazione, poiché non vi sono valori comuni tra esse; per cui anche la civiltà occidentale è quindi destinata ad estinguersi.