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Subject: Io e la religione
magari le conclusioni, essendo personali, possono essere oggetto di discussione
Sì, infatti, anche se cerco di derivare la mia posizione in modo logico da premesse teoriche, non è detto che non vi sia da qualche parte qualche errore di ragionamento: sarei presuntuoso se dicessi il contrario, dato che (1) ho scritto "di getto" quello che ho scritto e (2) anche a matematici importanti, a qualche giorno dalla presentazione di teorie o dimostrazioni di teoremi, è accaduto di accorgersi di errori nel proprio lavoro e di essere costretti ad annullare il convegno (quindi, non oso immaginare quanti problemi potranno esserci in quello che ho scritto :-)).
sul piano logico mi sento di quotare appieno il tuo ragionamento e farti i compliementi per la forma con cui ti sei espresso
Mi fa piacere che per una volta ci troviamo in sintonia.
inoltre il tuo modo ti porti è un modo che ti espone molto a critiche, in quanto, scegliendo di non nascondere niente potrebbe favorire l'attacco alle convinzioni personali
Beh, questo è vero. Io in genere mi aspetto da gente ragionevole obiezioni ragionevoli. Se, insomma, vedi un errore nel mio ragionamento, mostralo anche a me; poi, se questo errore che vedi tu c'è realmente, o se invece è il frutto di una tua interpretazione personale di quello che scrivo, questo va discusso adeguatamente come si è fatto fino a qualche pagina fa. Le persone irragionevoli, invece, cercano sempre di attaccarti sui passi che tu affermi portando le proprie dimostrazioni, senza metter bocca su quelle che hai fatto tu; questo atteggiamento non porta a niente. Insomma, sono aperto a tutte le critiche, purché ragionevoli.
alla fine sarebbe preferibile che si distinguesse tra le basi teoriche che ognuno di noi pone a base delle proprie convinzioni e le convinzioni che noi personalmente ne deduciamo
D'accordissimo: infatti ho cercato nella mia disquisizione di fare questa suddivisione, pur mantenendo continuità argomentativa. Spero si sia capito ciò che è teoria (e quindi lontana dal mio parere) e ciò che è mia deduzione (ovvero l'applicazione della teoria alle mie convinzioni, sperando di non fare errori). Ad ogni modo, c'è una premessa di fondo importante che sottende a tutto lo scritto: secondo me. Quando c'è un "secondo me" davanti, occorrerebbe concentrarsi a confutare più gli argomenti che portano alla conclusione che la conclusione stessa. Come dire: "non voglio discutere una tua convinzione se non la dai per verità assoluta, però voglio discutere il tuo ragionamento".
un metodo dl genere (come il tuo) risolverebbe molti conflitti scaturiti in questo 3d.
Probabile. E se nemmeno tu, che sei particolarmente incline ad una forte critica (non mi fraintendere, non è una considerazione sprezzante nei tuoi confronti), hai voluto soffermarti su errori che avrai sicuramente ravvisato (sia che questi esistano davvero, sia no), allora significa che una impostazione del genere può davvero aiutare a superare alcuni dei problemi di comunicazione multimediale.
(edited)
Sì, infatti, anche se cerco di derivare la mia posizione in modo logico da premesse teoriche, non è detto che non vi sia da qualche parte qualche errore di ragionamento: sarei presuntuoso se dicessi il contrario, dato che (1) ho scritto "di getto" quello che ho scritto e (2) anche a matematici importanti, a qualche giorno dalla presentazione di teorie o dimostrazioni di teoremi, è accaduto di accorgersi di errori nel proprio lavoro e di essere costretti ad annullare il convegno (quindi, non oso immaginare quanti problemi potranno esserci in quello che ho scritto :-)).
sul piano logico mi sento di quotare appieno il tuo ragionamento e farti i compliementi per la forma con cui ti sei espresso
Mi fa piacere che per una volta ci troviamo in sintonia.
inoltre il tuo modo ti porti è un modo che ti espone molto a critiche, in quanto, scegliendo di non nascondere niente potrebbe favorire l'attacco alle convinzioni personali
Beh, questo è vero. Io in genere mi aspetto da gente ragionevole obiezioni ragionevoli. Se, insomma, vedi un errore nel mio ragionamento, mostralo anche a me; poi, se questo errore che vedi tu c'è realmente, o se invece è il frutto di una tua interpretazione personale di quello che scrivo, questo va discusso adeguatamente come si è fatto fino a qualche pagina fa. Le persone irragionevoli, invece, cercano sempre di attaccarti sui passi che tu affermi portando le proprie dimostrazioni, senza metter bocca su quelle che hai fatto tu; questo atteggiamento non porta a niente. Insomma, sono aperto a tutte le critiche, purché ragionevoli.
alla fine sarebbe preferibile che si distinguesse tra le basi teoriche che ognuno di noi pone a base delle proprie convinzioni e le convinzioni che noi personalmente ne deduciamo
D'accordissimo: infatti ho cercato nella mia disquisizione di fare questa suddivisione, pur mantenendo continuità argomentativa. Spero si sia capito ciò che è teoria (e quindi lontana dal mio parere) e ciò che è mia deduzione (ovvero l'applicazione della teoria alle mie convinzioni, sperando di non fare errori). Ad ogni modo, c'è una premessa di fondo importante che sottende a tutto lo scritto: secondo me. Quando c'è un "secondo me" davanti, occorrerebbe concentrarsi a confutare più gli argomenti che portano alla conclusione che la conclusione stessa. Come dire: "non voglio discutere una tua convinzione se non la dai per verità assoluta, però voglio discutere il tuo ragionamento".
un metodo dl genere (come il tuo) risolverebbe molti conflitti scaturiti in questo 3d.
Probabile. E se nemmeno tu, che sei particolarmente incline ad una forte critica (non mi fraintendere, non è una considerazione sprezzante nei tuoi confronti), hai voluto soffermarti su errori che avrai sicuramente ravvisato (sia che questi esistano davvero, sia no), allora significa che una impostazione del genere può davvero aiutare a superare alcuni dei problemi di comunicazione multimediale.
(edited)
"non voglio discutere una tua convinzione se non la dai per verità assoluta, però voglio discutere il tuo ragionamento".
parole sante. difatti io sono credente, ma sono cosciente dell'impossibilità logica dell'esistenza di Dio se non come complemento di ciò che già esiste . ma allo stesso tempo sono consapevole che ci sono studiosi che in passato hanno scritto pagine importanti della storia del pensiero di cui magari non ne condivido il pensiero, ma che non posso permettermi di confutare se non entrando nella parte di dibattito scientifico già riconosciuto (ammetto che non ho l'autorità per esprimere tesi riconosciute dal mondo accademico).
da qui la necesità di acquisire consapevolezza del dibattito scientifico esistente e ricalibrare le proprie opinioni in base alle nozioni acquisite. questo non vuol dire che tutti alla fine giungeranno ad avere le stesse opinioni, come sostiene chi dice che essendo la religione una favola la logica ci deve necessariamente portar a negarla. difatti il relativismo culturale, ci ha ampiamente dimostrato che non esiste un'unica risposta razionale alle esigenze dell'uomo, in quanto la vita umana presenta anche altre esigenze di natura non razionale (lo spirito, l'emotività, l'istinto...). quindi in ogni cultura si sviluppano delle strutture (come le definisce Levy Strauss) che sono i pilastri su cui una comunità poggia il proprio essere. questa tesi, che io apprezzo particolarmente, è la negazione dell'evoluzione culturale umana intesa come un progredire comune verso la conoscenza, in quanto ogni cultura non può più essere considerata come arretrata, ma come un set di risposte alternative alle nostre. quindi la tecnologia, intesa nel medioevo come prova della superiorità culturale, non prova più appunto tale superiorità, ma solo lo sviluppo di strumenti particolari alle esigenze di una particolare cultura. ecco perchè io mi sento cattolico in virtù del passo: Matteo7,12 Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
in quanto questo passaggio libera l'accesso al paradiso dal passaggio obbligato della ritualità, ed allo stesso tempo ammette che anche altre ritualità che ne condividano questo fine possano portare al paradiso.
continuerei ma mia moglie mi reclama...
parole sante. difatti io sono credente, ma sono cosciente dell'impossibilità logica dell'esistenza di Dio se non come complemento di ciò che già esiste . ma allo stesso tempo sono consapevole che ci sono studiosi che in passato hanno scritto pagine importanti della storia del pensiero di cui magari non ne condivido il pensiero, ma che non posso permettermi di confutare se non entrando nella parte di dibattito scientifico già riconosciuto (ammetto che non ho l'autorità per esprimere tesi riconosciute dal mondo accademico).
da qui la necesità di acquisire consapevolezza del dibattito scientifico esistente e ricalibrare le proprie opinioni in base alle nozioni acquisite. questo non vuol dire che tutti alla fine giungeranno ad avere le stesse opinioni, come sostiene chi dice che essendo la religione una favola la logica ci deve necessariamente portar a negarla. difatti il relativismo culturale, ci ha ampiamente dimostrato che non esiste un'unica risposta razionale alle esigenze dell'uomo, in quanto la vita umana presenta anche altre esigenze di natura non razionale (lo spirito, l'emotività, l'istinto...). quindi in ogni cultura si sviluppano delle strutture (come le definisce Levy Strauss) che sono i pilastri su cui una comunità poggia il proprio essere. questa tesi, che io apprezzo particolarmente, è la negazione dell'evoluzione culturale umana intesa come un progredire comune verso la conoscenza, in quanto ogni cultura non può più essere considerata come arretrata, ma come un set di risposte alternative alle nostre. quindi la tecnologia, intesa nel medioevo come prova della superiorità culturale, non prova più appunto tale superiorità, ma solo lo sviluppo di strumenti particolari alle esigenze di una particolare cultura. ecco perchè io mi sento cattolico in virtù del passo: Matteo7,12 Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
in quanto questo passaggio libera l'accesso al paradiso dal passaggio obbligato della ritualità, ed allo stesso tempo ammette che anche altre ritualità che ne condividano questo fine possano portare al paradiso.
continuerei ma mia moglie mi reclama...
...continuo...
ad esempio, Ghandi, per il vangelo, ha diritto al regno dei cieli? un arborigeno che adora un totem ma che ha condotto una vita retta, ha diritto al regno dei cieli?
Per me, l'errore enorme della Chiesa Cattolica è stato quello di volersi porre come unico giudice di questi dilemmi, difatti pone S.Pietro a guardia del cancello del paradiso. L'opera di evangelizzazione che Gesù affida a Pietro, colui che lo rinnega tre volte, è stata trasformata dalla chiesa in imposizione di ritualità che nei secoli sono state contratte tanto dal vecchio testamento che dalle ritualità popolari che sono state trasformate in eventi miracolosi o storie di santi. il rispetto per le culture altrui, verso cui la chiesa doveva proporre una libera alternativa, si trasformò nel medioevo in un'imposizione attraverso inquisizione e tortura, e l'altro di cui parlava Gesù veniva disconosciuto nei nuovi schiavi scoperti in Africa e America, a cui veniva negato il diritto ad avere un'anima. tutte queste contraddizioni che il cattolicesimo si porta dietro e che trovano esempio ancora oggi fanno si che il problema non è più se esiste Dio, ma che ne è del suo rappresentante in terra. nonostante tutto ci sono milioni di fedeli che credono nel Dio cattolico. questo dimostra che la struttura che il vangelo creò millenni addietro è ancora valida in quanto resiste ai colpi che i suoi stessi rappresentanti le sferrano. e questo non perchè si può dimostrare o meno che Dio esiste o che il magistero si poggia su una qualche verità da accettare, ma per l'universalità stessa del messaggio del vangelo che supera i limiti evidenti della stessa chiesa e che continua a fornire risposte convincenti all'uomo.
La visione limitata di una religione opposta ad una scienza, infatti, non tiene conto che entrambe, religione e scienza, sono parte di una struttura culturale in cui si muovono gli attori, e che il porre in essere questa dicotomia è una scelta culturalmente indotta. Da questo punto di vista aveva ragione Nietsche quando poneva questa condizione umana come una sorta di nichiismo. ma la sua conclusione di arrivare ad una libertà tramite i superamento delle catene dei falsi dei tramite un ingigantimento dell'Ego non teneva conto che tali catene servivano proprio a tenere l'uomo all'interno del mondo, altrimenti si esce da ciò è umano e si arriva ad estremi come la follia nazista. quindi il volersi liberare dalle strutture culturali in modo assoluto è un esperimento che porta necessariamente alla follia, in quanto ci renderebbe diverso da chiunque, incapace di dialogare con chiunque, un isola nel nulla. e la religione rappresenta una di queste catene che ci ancorano al nostro "essere uomini".
scusate se sono stato prolisso e poco chiaro per motivi di sintesi in alcuni passaggi.
ad esempio, Ghandi, per il vangelo, ha diritto al regno dei cieli? un arborigeno che adora un totem ma che ha condotto una vita retta, ha diritto al regno dei cieli?
Per me, l'errore enorme della Chiesa Cattolica è stato quello di volersi porre come unico giudice di questi dilemmi, difatti pone S.Pietro a guardia del cancello del paradiso. L'opera di evangelizzazione che Gesù affida a Pietro, colui che lo rinnega tre volte, è stata trasformata dalla chiesa in imposizione di ritualità che nei secoli sono state contratte tanto dal vecchio testamento che dalle ritualità popolari che sono state trasformate in eventi miracolosi o storie di santi. il rispetto per le culture altrui, verso cui la chiesa doveva proporre una libera alternativa, si trasformò nel medioevo in un'imposizione attraverso inquisizione e tortura, e l'altro di cui parlava Gesù veniva disconosciuto nei nuovi schiavi scoperti in Africa e America, a cui veniva negato il diritto ad avere un'anima. tutte queste contraddizioni che il cattolicesimo si porta dietro e che trovano esempio ancora oggi fanno si che il problema non è più se esiste Dio, ma che ne è del suo rappresentante in terra. nonostante tutto ci sono milioni di fedeli che credono nel Dio cattolico. questo dimostra che la struttura che il vangelo creò millenni addietro è ancora valida in quanto resiste ai colpi che i suoi stessi rappresentanti le sferrano. e questo non perchè si può dimostrare o meno che Dio esiste o che il magistero si poggia su una qualche verità da accettare, ma per l'universalità stessa del messaggio del vangelo che supera i limiti evidenti della stessa chiesa e che continua a fornire risposte convincenti all'uomo.
La visione limitata di una religione opposta ad una scienza, infatti, non tiene conto che entrambe, religione e scienza, sono parte di una struttura culturale in cui si muovono gli attori, e che il porre in essere questa dicotomia è una scelta culturalmente indotta. Da questo punto di vista aveva ragione Nietsche quando poneva questa condizione umana come una sorta di nichiismo. ma la sua conclusione di arrivare ad una libertà tramite i superamento delle catene dei falsi dei tramite un ingigantimento dell'Ego non teneva conto che tali catene servivano proprio a tenere l'uomo all'interno del mondo, altrimenti si esce da ciò è umano e si arriva ad estremi come la follia nazista. quindi il volersi liberare dalle strutture culturali in modo assoluto è un esperimento che porta necessariamente alla follia, in quanto ci renderebbe diverso da chiunque, incapace di dialogare con chiunque, un isola nel nulla. e la religione rappresenta una di queste catene che ci ancorano al nostro "essere uomini".
scusate se sono stato prolisso e poco chiaro per motivi di sintesi in alcuni passaggi.
bellissimo discorso del quale però non condivido necessariamente il periodo finale.
L'associazione tra libertà da "condizionamenti", superego e follia non è (non mi appare) nè così scontata, nè così necesaria.
Potrei avere però travisato..
L'associazione tra libertà da "condizionamenti", superego e follia non è (non mi appare) nè così scontata, nè così necesaria.
Potrei avere però travisato..
L'associazione tra libertà da "condizionamenti", superego e follia non è (non mi appare) nè così scontata, nè così necesaria.
se tu poni (come fa Levy Strauss) che le varie culture poggiano su delle strutture culturali che operano in modo inconscio e si trasmettono sin dall'educazione primaria (quella che ci viene impartita dal primo giorno di vita fino ai 3 anni, se non erro), l'unica nostra libertà e poter passare da una cultura all'altra rinnegando la struttura in cui viviamo ed interiorizzandone un'altra. la libertà assoluta dalle catene vorrebbe dire non appartenere a nessuna cultura e svuotare il nostro essere da ogni struttura culturale (linguaggio, famiglia...) esistente. questo ci porrebbe in una condizione di isolamento assoluto e diventeremmo agli occhi del mondo dei "pazzi", ovvero delle persone senza contatti col mondo condiviso.
(edited)
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se tu poni (come fa Levy Strauss) che le varie culture poggiano su delle strutture culturali che operano in modo inconscio e si trasmettono sin dall'educazione primaria (quella che ci viene impartita dal primo giorno di vita fino ai 3 anni, se non erro), l'unica nostra libertà e poter passare da una cultura all'altra rinnegando la struttura in cui viviamo ed interiorizzandone un'altra. la libertà assoluta dalle catene vorrebbe dire non appartenere a nessuna cultura e svuotare il nostro essere da ogni struttura culturale (linguaggio, famiglia...) esistente. questo ci porrebbe in una condizione di isolamento assoluto e diventeremmo agli occhi del mondo dei "pazzi", ovvero delle persone senza contatti col mondo condiviso.
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se tu poni (come fa Levy Strauss) che le varie culture poggiano su delle strutture culturali che operano in modo inconscio e si trasmettono sin dall'educazione primaria (quella che ci viene impartita dal primo giorno di vita fino ai 3 anni, se non erro), l'unica nostra libertà e poter passare da una cultura all'altra rinnegando la struttura in cui viviamo ed interiorizzandone un'altra. la libertà assoluta dalle catene vorrebbe dire non appartenere a nessuna cultura e svuotare il nostro essere da ogni struttura culturale (linguaggio, famiglia...) esistente. questo ci porrebbe in una condizione di isolamento assoluto e diventeremmo agli occhi del mondo dei "pazzi", ovvero delle persone senza contatti col mondo condiviso.
Falso. Mai letto o ascoltato i discorsi di Krishnamurti?
ehmmm... me ne fai un riassunto che sto a 56k?
cmq prima di dire "falso" sappi che tali teorie furono presentate da Malinowsky prima col suo funzionalismo culturale, da Levy Strauss poi col suo strutturalismo culturale.
poi, come ho detto, tu puoi aderire ad una diversa struttura culturale e partendo da altri assunti giungere a conclusioni diverse.
(edited)
cmq prima di dire "falso" sappi che tali teorie furono presentate da Malinowsky prima col suo funzionalismo culturale, da Levy Strauss poi col suo strutturalismo culturale.
poi, come ho detto, tu puoi aderire ad una diversa struttura culturale e partendo da altri assunti giungere a conclusioni diverse.
(edited)
su kishanmurti ho trovato questo:
Cenni del suo insegnamento [modifica]
Krishnamurti parlava di come nello specchio dei rapporti (umani e con le cose) ognuno può scoprire il contenuto della propria coscienza che è comune a tutta l'umanità (non-dualismo tipico dell'Advaita Vedānta). E diceva che questo può essere fatto in modo diretto, scoprendo che la divisione tra osservatore e ciò che è osservato è in realtà dentro noi stessi. Diceva che proprio questa divisione dualistica, che impedisce la percezione diretta è alla base del conflitto e dell'infelicità dell'uomo.
Celebre e significativa è la sua affermazione "la Verità è una terra senza sentieri" che può ben rappresentare il nocciolo del suo insegnamento che ha spronato l'uomo a liberarsi da ogni strada già tracciata, dal passato, dai dogmi, dalle ideologie, guardando la realtà senza alcun condizionamento.
« Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso nessuna via, nessuna religione, nessuna scuola. Questo è il mio punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente. Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile attraverso qualunque via, non può venire organizzata, e nessuna organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli altri lungo un particolare sentiero. Se lo comprendete, vedrete che è impossibile organizzare una "fede". La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri. (Discorso di scioglimento dell'Ordine della Stella, 3 agosto 1929, Ommen, Olanda »
Un'altra delle sue frasi celebri era "la vera rivoluzione per raggiungere la libertà è quella interiore, qualsiasi rivoluzione esterna è una mera restaurazione della solita società che a nulla serve" ed inoltre " la rivoluzione interiore va fatta da sé per sé, nessun maestro o guru può insegnarti come fare".
allora invece di fare il criptico perchè non hai espletato subito che credi in un filosofo olista che afferma che le risposte sono all'interno di noi stessi?
edit: per favore, se definisci falsa un'affermazione altrui posta gli autori o gli argomenti per cui la ritieni falsa, altrimenti non è un dibattito ma un battibecco (copyright by ericina). meglio ancora se esprimi in sintesi la tua posizione generale, altrimenti ti poni nella condizone privilegiata di critica senza poter essere criticato.
(edited)
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Cenni del suo insegnamento [modifica]
Krishnamurti parlava di come nello specchio dei rapporti (umani e con le cose) ognuno può scoprire il contenuto della propria coscienza che è comune a tutta l'umanità (non-dualismo tipico dell'Advaita Vedānta). E diceva che questo può essere fatto in modo diretto, scoprendo che la divisione tra osservatore e ciò che è osservato è in realtà dentro noi stessi. Diceva che proprio questa divisione dualistica, che impedisce la percezione diretta è alla base del conflitto e dell'infelicità dell'uomo.
Celebre e significativa è la sua affermazione "la Verità è una terra senza sentieri" che può ben rappresentare il nocciolo del suo insegnamento che ha spronato l'uomo a liberarsi da ogni strada già tracciata, dal passato, dai dogmi, dalle ideologie, guardando la realtà senza alcun condizionamento.
« Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso nessuna via, nessuna religione, nessuna scuola. Questo è il mio punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente. Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile attraverso qualunque via, non può venire organizzata, e nessuna organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli altri lungo un particolare sentiero. Se lo comprendete, vedrete che è impossibile organizzare una "fede". La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri. (Discorso di scioglimento dell'Ordine della Stella, 3 agosto 1929, Ommen, Olanda »
Un'altra delle sue frasi celebri era "la vera rivoluzione per raggiungere la libertà è quella interiore, qualsiasi rivoluzione esterna è una mera restaurazione della solita società che a nulla serve" ed inoltre " la rivoluzione interiore va fatta da sé per sé, nessun maestro o guru può insegnarti come fare".
allora invece di fare il criptico perchè non hai espletato subito che credi in un filosofo olista che afferma che le risposte sono all'interno di noi stessi?
edit: per favore, se definisci falsa un'affermazione altrui posta gli autori o gli argomenti per cui la ritieni falsa, altrimenti non è un dibattito ma un battibecco (copyright by ericina). meglio ancora se esprimi in sintesi la tua posizione generale, altrimenti ti poni nella condizone privilegiata di critica senza poter essere criticato.
(edited)
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Ragazzi, solo una nota personale. Non seguivo da secoli una discussione così interessante e ben condotta da tutti.
Chapeau!
Mi raccomando, continuate così che siete grandissimi pur nelle vostre diversità di opinione.
Chapeau!
Mi raccomando, continuate così che siete grandissimi pur nelle vostre diversità di opinione.
Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso nessuna via, nessuna religione, nessuna scuola. Questo è il mio punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente. Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile attraverso qualunque via, non può venire organizzata, e nessuna organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli altri lungo un particolare sentiero. Se lo comprendete, vedrete che è impossibile organizzare una "fede". La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri.
Si il riassunto è questo. Quel video è più specifico sulla forza della propria intelligenza e consapevolezza e sull'inutilità di qualsiasi guida o maestro.
allora invece di fare il criptico perchè non hai espletato subito che credi in un filosofo che afferma che le risposte sono all'interno di noi stessi?
IO NON credo in Krishnamurti: se credessi in lui non avrei compreso NULLA del suo messaggio. Vedi com'è "limitato" e "chiuso" il tuo modo di ragionare? Perchè fai riferimento sempre "ad altri" e mai a te stesso?
Pensa che io Krishnamurti l'ho scoperto un annetto fa ma queste cose le predico da 10 anni.
Capire e comprendere sono cose differenti. Infatti questa frase dimostra che NON hai compreso quello che ho scritto finora. E ti ho dovuto mettere l'esempio davanti agli occhi che quello che dicono i filosofi da te citati non sempre è vero.
Si può vivere tranquillamente senza una tradizione ma prendendo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni.
Infatti io ho sempre contestato l'idea di "religione" non di fede. L'idea di religione necessita di un "dio". L'idea di "fede" NON necessita di NESSUN dio.
Ecco che allora amore per il prossimo, compassione, amore, aiuto del debole sono il patrimonio BUONO di TUTTE le tradizioni. Perchè limitarsi a una sola e assorbire anche quello che NON è buono.
Il cattolicesimo discrimina donne, omosessuali e chi non è cristiano perchè dunque dirsi cattolico, per il messaggio di cristo?
L'induismo discrimina donne, divide le persone in caste predicando la disuguaglianza, perchè dunque seguire l'indusimo?
Il Dalai Lama ha detto che è immorale il sesso orale e anale: perchè dovrei seguirlo? Cosa c'è di immorale? Cosa è immorale? Immorale è mentire non fare sesso anale con una persona che accetti di farlo.
Seguiamo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni e lasciamo da parte il cattivo: il cattivo ha SEMPRE basi MORALI create dall'uomo.
Una vita veramente religiosa prescinde dall'idea di religione e quindi di dio ma vive dell'idea di fede.
Si il riassunto è questo. Quel video è più specifico sulla forza della propria intelligenza e consapevolezza e sull'inutilità di qualsiasi guida o maestro.
allora invece di fare il criptico perchè non hai espletato subito che credi in un filosofo che afferma che le risposte sono all'interno di noi stessi?
IO NON credo in Krishnamurti: se credessi in lui non avrei compreso NULLA del suo messaggio. Vedi com'è "limitato" e "chiuso" il tuo modo di ragionare? Perchè fai riferimento sempre "ad altri" e mai a te stesso?
Pensa che io Krishnamurti l'ho scoperto un annetto fa ma queste cose le predico da 10 anni.
Capire e comprendere sono cose differenti. Infatti questa frase dimostra che NON hai compreso quello che ho scritto finora. E ti ho dovuto mettere l'esempio davanti agli occhi che quello che dicono i filosofi da te citati non sempre è vero.
Si può vivere tranquillamente senza una tradizione ma prendendo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni.
Infatti io ho sempre contestato l'idea di "religione" non di fede. L'idea di religione necessita di un "dio". L'idea di "fede" NON necessita di NESSUN dio.
Ecco che allora amore per il prossimo, compassione, amore, aiuto del debole sono il patrimonio BUONO di TUTTE le tradizioni. Perchè limitarsi a una sola e assorbire anche quello che NON è buono.
Il cattolicesimo discrimina donne, omosessuali e chi non è cristiano perchè dunque dirsi cattolico, per il messaggio di cristo?
L'induismo discrimina donne, divide le persone in caste predicando la disuguaglianza, perchè dunque seguire l'indusimo?
Il Dalai Lama ha detto che è immorale il sesso orale e anale: perchè dovrei seguirlo? Cosa c'è di immorale? Cosa è immorale? Immorale è mentire non fare sesso anale con una persona che accetti di farlo.
Seguiamo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni e lasciamo da parte il cattivo: il cattivo ha SEMPRE basi MORALI create dall'uomo.
Una vita veramente religiosa prescinde dall'idea di religione e quindi di dio ma vive dell'idea di fede.
Seguiamo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni e lasciamo da parte il cattivo: il cattivo ha SEMPRE basi MORALI create dall'uomo.
ben detto :)
ben detto :)
IO NON credo in Krishnamurti: se credessi in lui non avrei compreso NULLA del suo messaggio. Vedi com'è "limitato" e "chiuso" il tuo modo di ragionare? Perchè fai riferimento sempre "ad altri" e mai a te stesso?
se tu finora tu non hai espresso il tuo modo di pensare non è colpa mia. inoltre io ho esposto in modo chiaro il mio pensiero qualche post più sopra.
Si può vivere tranquillamente senza una tradizione ma prendendo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni.
guarda che le tradizioni non sono oggetti che si prendono al supermercato. ci vuole un forte processo di interiorizzazione per accettarne una, figuriamoci per fare una selezione razionale. ma buon per te se ci sei riuscito.
Ecco che allora amore per il prossimo, compassione, amore, aiuto del debole sono il patrimonio BUONO di TUTTE le tradizioni. Perchè limitarsi a una sola e assorbire anche quello che NON è buono.
ma qui sei tu che ne dai un gudizio di valore a ciò che è Buono e ciò che non lo è. magari per un altro è buono ciò che non lo è per te. inoltre da cosa scaturisce il tuo personale concetto di buono?
Il cattolicesimo discrimina donne, omosessuali e chi non è cristiano perchè dunque dirsi cattolico, per il messaggio di cristo?
per me è esattamente così.
L'induismo discrimina donne, divide le persone in caste predicando la disuguaglianza, perchè dunque seguire l'indusimo?
dal modello relativistico culturale: perchè è quello il loro sistema culturale.
Il Dalai Lama ha detto che è immorale il sesso orale e anale: perchè dovrei seguirlo? Cosa c'è di immorale? Cosa è immorale? Immorale è mentire non fare sesso anale con una persona che accetti di farlo.
è una tua scelta consapevole se seguirlo o meno.
Seguiamo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni e lasciamo da parte il cattivo: il cattivo ha SEMPRE basi MORALI create dall'uomo.
anche il buono se è per questo. anzi nel cattollicesimo il cattivo lo si crea per differenza.
Una vita veramente religiosa prescinde dall'idea di religione e quindi di dio ma vive dell'idea di fede.
quindi tu in cosa credi? ti degni di scendere dalla tua posizione privilegiata e assumerti la responsabilità di esprimere la tua posizione?
(edited)
se tu finora tu non hai espresso il tuo modo di pensare non è colpa mia. inoltre io ho esposto in modo chiaro il mio pensiero qualche post più sopra.
Si può vivere tranquillamente senza una tradizione ma prendendo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni.
guarda che le tradizioni non sono oggetti che si prendono al supermercato. ci vuole un forte processo di interiorizzazione per accettarne una, figuriamoci per fare una selezione razionale. ma buon per te se ci sei riuscito.
Ecco che allora amore per il prossimo, compassione, amore, aiuto del debole sono il patrimonio BUONO di TUTTE le tradizioni. Perchè limitarsi a una sola e assorbire anche quello che NON è buono.
ma qui sei tu che ne dai un gudizio di valore a ciò che è Buono e ciò che non lo è. magari per un altro è buono ciò che non lo è per te. inoltre da cosa scaturisce il tuo personale concetto di buono?
Il cattolicesimo discrimina donne, omosessuali e chi non è cristiano perchè dunque dirsi cattolico, per il messaggio di cristo?
per me è esattamente così.
L'induismo discrimina donne, divide le persone in caste predicando la disuguaglianza, perchè dunque seguire l'indusimo?
dal modello relativistico culturale: perchè è quello il loro sistema culturale.
Il Dalai Lama ha detto che è immorale il sesso orale e anale: perchè dovrei seguirlo? Cosa c'è di immorale? Cosa è immorale? Immorale è mentire non fare sesso anale con una persona che accetti di farlo.
è una tua scelta consapevole se seguirlo o meno.
Seguiamo quello che di buono c'è in tutte le tradizioni e lasciamo da parte il cattivo: il cattivo ha SEMPRE basi MORALI create dall'uomo.
anche il buono se è per questo. anzi nel cattollicesimo il cattivo lo si crea per differenza.
Una vita veramente religiosa prescinde dall'idea di religione e quindi di dio ma vive dell'idea di fede.
quindi tu in cosa credi? ti degni di scendere dalla tua posizione privilegiata e assumerti la responsabilità di esprimere la tua posizione?
(edited)
se tu finora tu non hai espresso il tuo modo di pensare non è colpa mia. inoltre io ho esposto in modo chiaro il mio pensiero qualche post più sopra.
Io ho espresso SOLO il mio pensiero. Invece tu pensi che io esprima il pensiero di altri.
Io esprimo il MIO pensiero perchè ho fatto questo:
guarda che le tradizioni non sono oggetti che si prendono al supermercato. ci vuole un forte processo di interiorizzazione per accettarne una, figuriamoci per fare una selezione razionale. ma buon per te se ci sei riuscito.
Io l'ho fatto. Per accettare la tua tradizione non fai nessuno sforzo, te la insegnano dagli 0 ai 10 anni. Quando avevo 18 anni definivo me stesso in un altro modo a 28 anni ho smesso di definirmi perchè ho compreso che qualsiasi definizione di se stessi è limitante.
ma qui sei tu che ne dai un gudizio di valore a ciò che è Buono e ciò che non lo è. magari per un altro è buono ciò che non lo è per te. inoltre da cosa scaturisce il tuo personale concetto di buono?
Esseri liberi nel rispetto della libertà degli altri. La libertà è il primo valore e forse l'unico assoluto. Neanche l'amore per una persona è un valore più assoluto della libertà dato che per amore si può limitare la libertà dell'altra persona.
Se io sono libero nel rispetto degli altri ecco che compassione, amore per il prossimo, amore diventano corollari.
Il cattolicesimo discrimina donne, omosessuali e chi non è cristiano perchè dunque dirsi cattolico, per il messaggio di cristo?
per me è esattamente così.
Ok, allora smetti dire di essere cattolico: non lo sei :)
anche il buono se è per questo. anzi nel cattollicesimo il cattivo lo si crea per differenza
Ecco l'errore: anche il cattivo a volte ha degli insegnamenti e può essere positivo. La strada per l'inferno è lastricata da buone intenzioni (cit.)
quindi tu in cosa credi? ti degni di scendere dalla tua posizione privilegiata e assumerti la responsabilità di esprimere la tua posizione?
Perchè mi metti su un piedistallo? Non ho detto di essere su un piedistallo.
Io esprimo me stesso come ho detto a inizio post. La mia posizione è chiarissima. Vedi com'è difficile controbattere la mia posizione per chi si rifà a una "scuola"? Perchè vedi nel tuo interlocutore l'influsso di una scuola quando ti ha detto di non seguirne nessuna? Perchè qualcosa si deve sempre riferire ad altri secondo te?
Io NON credo in Krishnamurti. Io ho fatto quello che Krishnamurti esprime. Quindi avendolo FATTO è il MIO pensiero perchè ci sono arrivato in maniera completamente AUTONOMA. E non potrebbe essere differente dato che l'esperienza è PERSONALE e nessuno può dirti come fare neanche io ce l'ho fatto dato che ogni persona è differente, ti posso solo dire ed esortare a farlo. Per caso si può insegnare ad amare? No, te ne accorgi e basta quando t'innamori.
Io ho espresso SOLO il mio pensiero. Invece tu pensi che io esprima il pensiero di altri.
Io esprimo il MIO pensiero perchè ho fatto questo:
guarda che le tradizioni non sono oggetti che si prendono al supermercato. ci vuole un forte processo di interiorizzazione per accettarne una, figuriamoci per fare una selezione razionale. ma buon per te se ci sei riuscito.
Io l'ho fatto. Per accettare la tua tradizione non fai nessuno sforzo, te la insegnano dagli 0 ai 10 anni. Quando avevo 18 anni definivo me stesso in un altro modo a 28 anni ho smesso di definirmi perchè ho compreso che qualsiasi definizione di se stessi è limitante.
ma qui sei tu che ne dai un gudizio di valore a ciò che è Buono e ciò che non lo è. magari per un altro è buono ciò che non lo è per te. inoltre da cosa scaturisce il tuo personale concetto di buono?
Esseri liberi nel rispetto della libertà degli altri. La libertà è il primo valore e forse l'unico assoluto. Neanche l'amore per una persona è un valore più assoluto della libertà dato che per amore si può limitare la libertà dell'altra persona.
Se io sono libero nel rispetto degli altri ecco che compassione, amore per il prossimo, amore diventano corollari.
Il cattolicesimo discrimina donne, omosessuali e chi non è cristiano perchè dunque dirsi cattolico, per il messaggio di cristo?
per me è esattamente così.
Ok, allora smetti dire di essere cattolico: non lo sei :)
anche il buono se è per questo. anzi nel cattollicesimo il cattivo lo si crea per differenza
Ecco l'errore: anche il cattivo a volte ha degli insegnamenti e può essere positivo. La strada per l'inferno è lastricata da buone intenzioni (cit.)
quindi tu in cosa credi? ti degni di scendere dalla tua posizione privilegiata e assumerti la responsabilità di esprimere la tua posizione?
Perchè mi metti su un piedistallo? Non ho detto di essere su un piedistallo.
Io esprimo me stesso come ho detto a inizio post. La mia posizione è chiarissima. Vedi com'è difficile controbattere la mia posizione per chi si rifà a una "scuola"? Perchè vedi nel tuo interlocutore l'influsso di una scuola quando ti ha detto di non seguirne nessuna? Perchè qualcosa si deve sempre riferire ad altri secondo te?
Io NON credo in Krishnamurti. Io ho fatto quello che Krishnamurti esprime. Quindi avendolo FATTO è il MIO pensiero perchè ci sono arrivato in maniera completamente AUTONOMA. E non potrebbe essere differente dato che l'esperienza è PERSONALE e nessuno può dirti come fare neanche io ce l'ho fatto dato che ogni persona è differente, ti posso solo dire ed esortare a farlo. Per caso si può insegnare ad amare? No, te ne accorgi e basta quando t'innamori.
Esseri liberi nel rispetto della libertà degli altri. La libertà è il primo valore e forse l'unico assoluto. Neanche l'amore per una persona è un valore più assoluto della libertà dato che per amore si può limitare la libertà dell'altra persona.
Se io sono libero nel rispetto degli altri ecco che compassione, amore per il prossimo, amore diventano corollari.
non è un passaggio che condivido, ma lo rispetto.
Ok, allora smetti dire di essere cattolico: non lo sei :)
lascia deciderlo ad altri, per favore. a meno che non sei un prelato che ha l'autorità necessaria per dirmelo. oppure mettici un "per me".
Perchè mi metti su un piedistallo? Non ho detto di essere su un piedistallo.
Io esprimo me stesso come ho detto a inizio post. La mia posizione è chiarissima. Vedi com'è difficile controbattere la mia posizione per chi si rifà a una "scuola"? Perchè vedi nel tuo interlocutore l'influsso di una scuola quando ti ha detto di non seguirne nessuna? Perchè qualcosa si deve sempre riferire ad altri secondo te?
magari perchè tu citi scuole di pensiero e autori, ma finora non sono riuscito a capire qual'è la tua posizione visto che tu dici che non sono gli autori citati a cui ti rifai ma che sei tu che sei giunto (e superato?) alle loro posizioni. più semplice di così non so come chiedertelo...
Io NON credo in Krishnamurti. Io ho fatto quello che Krishnamurti esprime. Quindi avendolo FATTO è il MIO pensiero perchè ci sono arrivato in maniera completamente AUTONOMA. E non potrebbe essere differente dato che l'esperienza è PERSONALE e nessuno può dirti come fare neanche io ce l'ho fatto dato che ogni persona è differente, ti posso solo dire ed esortare a farlo. Per caso si può insegnare ad amare? No, te ne accorgi e basta quando t'innamori.
quindi credi nella filosofia di Krishnamurti ma ne rivendichi un'intuizione precedente alla tua conoscenza di Krishnamurti? e quindi posso dedurre che sto interloquendo con una persona che segue la filosofia di Kirshnamurti?
scusa, ma faccio una grossa fatica a seguirti ed a spiegarmi le critiche che mi muovi in quanto non capisco dove vuoi andare a parare.
Io l'ho fatto. Per accettare la tua tradizione non fai nessuno sforzo, te la insegnano dagli 0 ai 10 anni. Quando avevo 18 anni definivo me stesso in un altro modo a 28 anni ho smesso di definirmi perchè ho compreso che qualsiasi definizione di se stessi è limitante.
e questo che c'entra col riuscire a interiorizzare le tradizioni altrui?
scusami Eheieh, ma le critiche che mi poni sono basate su una sorta di consapevolezza che ostenti ma che non vuoi rivelare. quindi o mi fai partecipe di questa consapevolezza o non è possibile per me avere un dialogo sullo stesso piano e ci ritroviamo in una spirale in cui ogni mia affermazione può essere confutata da una tesi che non è mai esplicitata.
Se io sono libero nel rispetto degli altri ecco che compassione, amore per il prossimo, amore diventano corollari.
non è un passaggio che condivido, ma lo rispetto.
Ok, allora smetti dire di essere cattolico: non lo sei :)
lascia deciderlo ad altri, per favore. a meno che non sei un prelato che ha l'autorità necessaria per dirmelo. oppure mettici un "per me".
Perchè mi metti su un piedistallo? Non ho detto di essere su un piedistallo.
Io esprimo me stesso come ho detto a inizio post. La mia posizione è chiarissima. Vedi com'è difficile controbattere la mia posizione per chi si rifà a una "scuola"? Perchè vedi nel tuo interlocutore l'influsso di una scuola quando ti ha detto di non seguirne nessuna? Perchè qualcosa si deve sempre riferire ad altri secondo te?
magari perchè tu citi scuole di pensiero e autori, ma finora non sono riuscito a capire qual'è la tua posizione visto che tu dici che non sono gli autori citati a cui ti rifai ma che sei tu che sei giunto (e superato?) alle loro posizioni. più semplice di così non so come chiedertelo...
Io NON credo in Krishnamurti. Io ho fatto quello che Krishnamurti esprime. Quindi avendolo FATTO è il MIO pensiero perchè ci sono arrivato in maniera completamente AUTONOMA. E non potrebbe essere differente dato che l'esperienza è PERSONALE e nessuno può dirti come fare neanche io ce l'ho fatto dato che ogni persona è differente, ti posso solo dire ed esortare a farlo. Per caso si può insegnare ad amare? No, te ne accorgi e basta quando t'innamori.
quindi credi nella filosofia di Krishnamurti ma ne rivendichi un'intuizione precedente alla tua conoscenza di Krishnamurti? e quindi posso dedurre che sto interloquendo con una persona che segue la filosofia di Kirshnamurti?
scusa, ma faccio una grossa fatica a seguirti ed a spiegarmi le critiche che mi muovi in quanto non capisco dove vuoi andare a parare.
Io l'ho fatto. Per accettare la tua tradizione non fai nessuno sforzo, te la insegnano dagli 0 ai 10 anni. Quando avevo 18 anni definivo me stesso in un altro modo a 28 anni ho smesso di definirmi perchè ho compreso che qualsiasi definizione di se stessi è limitante.
e questo che c'entra col riuscire a interiorizzare le tradizioni altrui?
scusami Eheieh, ma le critiche che mi poni sono basate su una sorta di consapevolezza che ostenti ma che non vuoi rivelare. quindi o mi fai partecipe di questa consapevolezza o non è possibile per me avere un dialogo sullo stesso piano e ci ritroviamo in una spirale in cui ogni mia affermazione può essere confutata da una tesi che non è mai esplicitata.
Esseri liberi nel rispetto della libertà degli altri. La libertà è il primo valore e forse l'unico assoluto. Neanche l'amore per una persona è un valore più assoluto della libertà dato che per amore si può limitare la libertà dell'altra persona.
Se io sono libero nel rispetto degli altri ecco che compassione, amore per il prossimo, amore diventano corollari.
l'amore per il prossimo non può essere un corollario della libertà, in quanto è una limitazione del sè per dar spazio all'altro. alcuni lo definiscono un dono proprio perchè ciò che si dona è una parte di sè stessi e senza quella parte non siamo più liberi di scegliere in quato la nostra scelta non è più completa se non comprende la parte donata all'altro. altri, infatti, dicono che l'amore è annullamento di sè nel nome dell'altro, quindi schiavitù consenziente verso l'altro. infine la libertà ha come fondamento la possibilità di esercitare tutto il nostro potere a nostro piacimento, ma l'amore è la rinuncia di tale potere di fronte all'altro. quindi come fai a dire che l'amore per l'altro è un corollario della libertà? sono curioso non di confutarti ma di avere un'alternativa.
Ps: guarda che non sto parlando dell'amore per i cristiani, ma di varie interpretazioni dell'amore fatte da filosofi.
(edited)
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Se io sono libero nel rispetto degli altri ecco che compassione, amore per il prossimo, amore diventano corollari.
l'amore per il prossimo non può essere un corollario della libertà, in quanto è una limitazione del sè per dar spazio all'altro. alcuni lo definiscono un dono proprio perchè ciò che si dona è una parte di sè stessi e senza quella parte non siamo più liberi di scegliere in quato la nostra scelta non è più completa se non comprende la parte donata all'altro. altri, infatti, dicono che l'amore è annullamento di sè nel nome dell'altro, quindi schiavitù consenziente verso l'altro. infine la libertà ha come fondamento la possibilità di esercitare tutto il nostro potere a nostro piacimento, ma l'amore è la rinuncia di tale potere di fronte all'altro. quindi come fai a dire che l'amore per l'altro è un corollario della libertà? sono curioso non di confutarti ma di avere un'alternativa.
Ps: guarda che non sto parlando dell'amore per i cristiani, ma di varie interpretazioni dell'amore fatte da filosofi.
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Ok, allora smetti dire di essere cattolico: non lo sei :)
lascia deciderlo ad altri, per favore. a meno che non sei un prelato che ha l'autorità necessaria per dirmelo. oppure mettici un "per me".
Infatti lo faccio decidere agli altri: non lo sei per la chiesa cattolica e te l'ho ampiamente dimostrato citando passi della dottrina ufficiale della chiesa cattolica. Sei cristiano ma NON cattolico: le cose sono BEN differenti
magari perchè tu citi scuole di pensiero e autori, ma finora non sono riuscito a capire qual'è la tua posizione visto che tu dici che non sono gli autori citati a cui ti rifai ma che sei tu che sei giunto (e superato?) alle loro posizioni. più semplice di così non so come chiedertelo...
Io cito quegli autori che dalla mia ESPERIENZA vissuta sono conformi a ciò che suggerisce la mia intelligenza. Non mi chiudo in un clichè: la verità di ogni cosa non sta da nessuna parte, ma in tutte le parti.
Però esistono cose sicuramente false (ragione e fede di san tommaso) sicuramente vere (teorema dell'incompletezza di godel): se una cosa falsa lo farò sempre notare come se una cosa è vera. A prescindere da che scuola professi il suo autore.
quindi credi nella filosofia di Krishnamurti ma ne rivendichi un'intuizione precedente alla tua conoscenza di Krishnamurti? e quindi posso dedurre che sto interloquendo con una persona che segue la filosofia di Kirshnamurti?
NO. NON sono seguace di NESSUNO? Ma è proprio difficile da capire? Sono il maestro di me stesso. Non sono e non sarà mai il maestro di nessuno. NESSUNO può essere maestro di NESSUNO. Perchè l'esperienza è un fatto PERSONALE. Ripeto: Si può insegnare ad amare? NO, è impossibile!
e questo che c'entra col riuscire a interiorizzare le tradizioni altrui?
Io demolisco le tradizioni! Ritengo che le tradizioni siano le principali nemiche del genere umano.
E te lo dice uno che ha studiato la tradizione più chiusa e riservata al mondo: la cabala ebraica.
Ebbene: qualsiasi tradizione NON potrà MAI arrivare alla Verità (posto che ne esista una).
Perchè la Verità non ha simboli, non ha partito, non ha fazione: è impensabile che una tradizione religiosa possa arrivare alla verità: è tremendamente puerile pensare questo.
Tuttavia ritengo che la fede sia necessaria: fede NON religione. MA NON la fede in un "dio".
Potrei scrivere qui ad esempio come la Speranza cattolica (virtù teologale) in realtà è la negazione della fede.
Tuttavia difendo TUTTE le religioni e le forme di religiosità purchè NON sconfini nella mancanza di rispetto degli altri. Allora divento intransigente e faccio della fermezza la mia forza: non tollero gli intolleranti.
scusami Eheieh, ma le critiche che mi poni sono basate su una sorta di consapevolezza che ostenti ma che non vuoi rivelare. quindi o mi fai partecipe di questa consapevolezza o non è possibile per me avere un dialogo sullo stesso piano e ci ritroviamo in una spirale in cui ogni mia affermazione può essere confutata da una tesi che non è mai esplicitata.
NON c'è NULLA da rivelare! Ancora non l'hai capito? NON posso rivelare NULLA! L'amore va VISSUTO. Ogni cosa va vissuta.
Tu diventi consapevole sulla base della TUA ESPERIENZA, che non è esperienza intellettuale ma consapevolezza di vita vissuta.
Ho espresso eccome condividendo su questo thread il mio pensiero, ma se non lo vivi non lo potrai MAI capire. Lo puoi intuire. E guarda caso proprio gli atei, coloro che rifiutano l'esistenza di dio e dunque di una tradizione religiosa, comprendono meglio questi pensieri: NON hanno gabbie, o ne hanno molte di meno.