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Subject: Spam libero
Non è successo niente ·
- Bentornati a Quattro Reazionari, io sono il vostro Junio Valerio Borghese e adesso è arrivato il momento della verità. Stiamo per scoprire chi sarà il più reazionario di questo 2025? Donald, Elon, Vladimir, Giorgia, come dico sempre in questi casi: avete fatto tutto voi. Vladimir, vogliamo cominciare da te?
- Va bene.
- Alza la cloche. Cosa leggi?
- Ottanta.
- C'è un punteggio che ti colpisce particolarmente?
- La censura, 12.
- Un po' basso. Secondo te a chi non è piaciuta?
- A Donald.
- Donald, quanto hai dato alla censura di Vladimir?
- Mi par di ricordare di aver dato 2.
- E ricordi bene.
- Ho trovato la censura di Vladimir troppo vecchia scuola. Secondo me non ha saputo modernizzarsi.
- Mi sembra ingiusto. Io faccio la censura come una volta, ammazzo i dissidenti, avveleno gli avversari politici come avrebbe fatto nonna.
- A sevizie ti ho dato sette, infatti. Lì ho riconosciuto qualità nelle torture degli oppositori. Semplicemente le tue censure non mi hanno conquistato.
- Vuoi che provi a conquistarti davvero?
- Proseguiamo proprio con te Donald, alza la cloche. Cosa leggi?
- Ottantaquattro.
- Sei primo. C'è un punteggio che ti colpisce rispetto agli altri?
- Populismo. Quindici.
- Giorgia quanto hai dato al populismo di Donald?
- Gli ho dato cinque. Non mi è sembrato sempre a fuoco.
- Allora, se dai cinque al mio populismo significa che non hai capito niente di come funziona un'estrema destra neoliberista.
- Sarà che avevo delle aspettative molto alte, ma mi son trovata davanti un populismo veramente semplice, senza un vero pensiero dietro, senza un’idea di controllo a lungo termine. Un populismo turistico. E non era per niente becero.
- Io sono cinquant'anni che faccio populismo.
- Ma non è becero! Mancava il becero!
- Ho detto che li deporto!
- Il populismo becero è un'altra cosa! Affonda le radici nella tradizione!
- Va bene, va bene, andiamo avanti. Elon, vuoi alzare le cloche e dirci cosa leggi?
- Settantanove.
- C'è un punteggio che ti colpisce?
- L'accentramento del potere.
- Quant'è?
- Nove.
- Secondo te chi non ha apprezzato?
- Vladimir?
- Vladimir, quanto hai dato all'accentramento del potere di Elon?
- Ho dato tre, mi pare.
- Due.
- Va be', due.
- Non si ricorda neanche quanto ha dato...
- Vladimir, vuoi spiegarci questo voto?
- Be’, Elon propone un autoritarismo senza avere alcuna autorità politica.
- Dammi tempo…
- D’accordo, però adesso non sei un dittatore vero. Sei uno che gioca, che sperimenta, va benissimo, ma io in quello che fai non ci ho visto la dittatura, mi dispiace.
- Il mio social network ha come simbolo la versione Google di una svastica! Più di così!
- Tu Giorgia quanto hai dato al servizio segreto di Elon?
- Ho dato cinque. Ho trovato ben fatta la manipolazione delle masse e l'orientamento dei flussi, ma quando si rubano i dati sensibili, si dovrebbe cominciare dalle signore. Per me quello è stato un errore grave.
- Elon, personalmente io al tuo populismo ho dato un otto. A me il tuo saluto nazista è piaciuto. L'ho trovato genuino e sincero, e le scuse sull’autismo becere al punto giusto.
- Grazie, Junio.
- Proseguiamo con Giorgia. Alza la cloche. Cosa leggi?
- Settantadue.
- Sei ultima. C’è una voce che ti colpisce di più?
- Razzismo. Otto.
- Vladimir quanto hai dato al razzismo di Giorgia?
- Io le ho dato quattro.
- Donald?
- Due.
- Anche io due. Ci aspettavamo di più, Giorgia. Con la tua esperienza, i tuoi trascorsi, e poi hai questa bellissima location storicamente predisposta al razzismo, e non la sfrutti. A me è sembrata un’occasione sprecata.
- Vuoi dire qualcosa, Giorgia?
- Be’, sinceramente non me l’aspettavo. Io e la mia brigata lavoriamo ogni giorno per tenere alti gli standard del razzismo, credo che questi voti siano frutto di un po’ di strategia.
- La classifica parziale vede Donald al primo posto, Vladimir al secondo, Elon al terzo e a chiudere Giorgia, c’è il mio bonus però, cinque punti per lo special, che ricordiamolo questa settimana era chi di voi quattro mi ricorda di più Hitler. Chi sarà riuscito a restituirmi meglio le sensazioni, le atmosfere e i sapori tipici del Terzo Reich? Sei stato tu Vladimir.
- Grazie.
- E con questo passi in prima posizione. Ma attenzione, nulla è ancora deciso perché manca ancora il mio voto che potrebbe confermare o ribaltare il risultato. Qui c’è il nome del vincitore. Incontrerò lui o lei in piazzale Loreto.
- Perché in piazzale Loreto?
- Perché è lì che si ribalta un dittatore.
…
- Vladimir è un autocrate vecchia scuola, che ama usare ingredienti antichi per sbattersene il cazzo delle leggi nazionali e internazionali anche se ogni tanto sarebbe bello vedere qualcosa di nuovo. Donald fa un autoritarismo efficace, di sostanza, che piace a tutti e riempie la pancia, ma qualche volta dovrebbe imparare a dosarsi. Elon è giovane e spregiudicato, il suo totalitarismo è come lui: sfacciato e divertente, colleziona meme e si considera un oligarca, ma c’è ancora tanta strada da fare. Giorgia ha alle spalle una solida tradizione reazionaria e prova a renderle omaggio ogni volta che può, ma deve sforzarsi di osare di più. Sei di estrema destra, Giorgia! Agisci di conseguenza!
…
Il vincitore di questa puntata è…
Donald!
- Ho voluto premiarti Donald perché la tua mitomania, il tuo populismo e le tue mostruose idee politiche hanno saputo conquistarmi offrendo un autoritarismo completo e violento con quel pizzico di follia che promette un futuro distopico per tutti! L'idea poi che per combattere le altre grandi potenze antidemocratiche del mondo sia necessario diventare come loro, è davvero golosa! Ben fatto!
- Oddio grazie! Grazie!
- Ti consegno il potere sull'Occidente, cosa ne farai?
- Quel cazzo che mi pare!
- Mi sembra giusto.
Donald si aggiudica poi un’assicurazione sulla vita, cinquanta ordini esecutivi e un kit per campi di concentramento in grado di aiutarlo nella sua attività.
- E ora brindiamo con le bollicine del consorzio!
I voti di Junio hanno ribaltato la classifica, stupito e affascinato dall’apparente mancanza di umanità del neoliberismo di Donald. Ma hanno anche premiato la spietatezza di Vladimir, la gigiona intolleranza incel di Elon e la voglia genuina di menare gli studenti di Giorgia.
È Donald il miglior reazionario del 2025!
Ma, se ci pensate bene, hanno vinto tutti.
Gli unici stronzi ad aver perso siamo noi.
- Bentornati a Quattro Reazionari, io sono il vostro Junio Valerio Borghese e adesso è arrivato il momento della verità. Stiamo per scoprire chi sarà il più reazionario di questo 2025? Donald, Elon, Vladimir, Giorgia, come dico sempre in questi casi: avete fatto tutto voi. Vladimir, vogliamo cominciare da te?
- Va bene.
- Alza la cloche. Cosa leggi?
- Ottanta.
- C'è un punteggio che ti colpisce particolarmente?
- La censura, 12.
- Un po' basso. Secondo te a chi non è piaciuta?
- A Donald.
- Donald, quanto hai dato alla censura di Vladimir?
- Mi par di ricordare di aver dato 2.
- E ricordi bene.
- Ho trovato la censura di Vladimir troppo vecchia scuola. Secondo me non ha saputo modernizzarsi.
- Mi sembra ingiusto. Io faccio la censura come una volta, ammazzo i dissidenti, avveleno gli avversari politici come avrebbe fatto nonna.
- A sevizie ti ho dato sette, infatti. Lì ho riconosciuto qualità nelle torture degli oppositori. Semplicemente le tue censure non mi hanno conquistato.
- Vuoi che provi a conquistarti davvero?
- Proseguiamo proprio con te Donald, alza la cloche. Cosa leggi?
- Ottantaquattro.
- Sei primo. C'è un punteggio che ti colpisce rispetto agli altri?
- Populismo. Quindici.
- Giorgia quanto hai dato al populismo di Donald?
- Gli ho dato cinque. Non mi è sembrato sempre a fuoco.
- Allora, se dai cinque al mio populismo significa che non hai capito niente di come funziona un'estrema destra neoliberista.
- Sarà che avevo delle aspettative molto alte, ma mi son trovata davanti un populismo veramente semplice, senza un vero pensiero dietro, senza un’idea di controllo a lungo termine. Un populismo turistico. E non era per niente becero.
- Io sono cinquant'anni che faccio populismo.
- Ma non è becero! Mancava il becero!
- Ho detto che li deporto!
- Il populismo becero è un'altra cosa! Affonda le radici nella tradizione!
- Va bene, va bene, andiamo avanti. Elon, vuoi alzare le cloche e dirci cosa leggi?
- Settantanove.
- C'è un punteggio che ti colpisce?
- L'accentramento del potere.
- Quant'è?
- Nove.
- Secondo te chi non ha apprezzato?
- Vladimir?
- Vladimir, quanto hai dato all'accentramento del potere di Elon?
- Ho dato tre, mi pare.
- Due.
- Va be', due.
- Non si ricorda neanche quanto ha dato...
- Vladimir, vuoi spiegarci questo voto?
- Be’, Elon propone un autoritarismo senza avere alcuna autorità politica.
- Dammi tempo…
- D’accordo, però adesso non sei un dittatore vero. Sei uno che gioca, che sperimenta, va benissimo, ma io in quello che fai non ci ho visto la dittatura, mi dispiace.
- Il mio social network ha come simbolo la versione Google di una svastica! Più di così!
- Tu Giorgia quanto hai dato al servizio segreto di Elon?
- Ho dato cinque. Ho trovato ben fatta la manipolazione delle masse e l'orientamento dei flussi, ma quando si rubano i dati sensibili, si dovrebbe cominciare dalle signore. Per me quello è stato un errore grave.
- Elon, personalmente io al tuo populismo ho dato un otto. A me il tuo saluto nazista è piaciuto. L'ho trovato genuino e sincero, e le scuse sull’autismo becere al punto giusto.
- Grazie, Junio.
- Proseguiamo con Giorgia. Alza la cloche. Cosa leggi?
- Settantadue.
- Sei ultima. C’è una voce che ti colpisce di più?
- Razzismo. Otto.
- Vladimir quanto hai dato al razzismo di Giorgia?
- Io le ho dato quattro.
- Donald?
- Due.
- Anche io due. Ci aspettavamo di più, Giorgia. Con la tua esperienza, i tuoi trascorsi, e poi hai questa bellissima location storicamente predisposta al razzismo, e non la sfrutti. A me è sembrata un’occasione sprecata.
- Vuoi dire qualcosa, Giorgia?
- Be’, sinceramente non me l’aspettavo. Io e la mia brigata lavoriamo ogni giorno per tenere alti gli standard del razzismo, credo che questi voti siano frutto di un po’ di strategia.
- La classifica parziale vede Donald al primo posto, Vladimir al secondo, Elon al terzo e a chiudere Giorgia, c’è il mio bonus però, cinque punti per lo special, che ricordiamolo questa settimana era chi di voi quattro mi ricorda di più Hitler. Chi sarà riuscito a restituirmi meglio le sensazioni, le atmosfere e i sapori tipici del Terzo Reich? Sei stato tu Vladimir.
- Grazie.
- E con questo passi in prima posizione. Ma attenzione, nulla è ancora deciso perché manca ancora il mio voto che potrebbe confermare o ribaltare il risultato. Qui c’è il nome del vincitore. Incontrerò lui o lei in piazzale Loreto.
- Perché in piazzale Loreto?
- Perché è lì che si ribalta un dittatore.
…
- Vladimir è un autocrate vecchia scuola, che ama usare ingredienti antichi per sbattersene il cazzo delle leggi nazionali e internazionali anche se ogni tanto sarebbe bello vedere qualcosa di nuovo. Donald fa un autoritarismo efficace, di sostanza, che piace a tutti e riempie la pancia, ma qualche volta dovrebbe imparare a dosarsi. Elon è giovane e spregiudicato, il suo totalitarismo è come lui: sfacciato e divertente, colleziona meme e si considera un oligarca, ma c’è ancora tanta strada da fare. Giorgia ha alle spalle una solida tradizione reazionaria e prova a renderle omaggio ogni volta che può, ma deve sforzarsi di osare di più. Sei di estrema destra, Giorgia! Agisci di conseguenza!
…
Il vincitore di questa puntata è…
Donald!
- Ho voluto premiarti Donald perché la tua mitomania, il tuo populismo e le tue mostruose idee politiche hanno saputo conquistarmi offrendo un autoritarismo completo e violento con quel pizzico di follia che promette un futuro distopico per tutti! L'idea poi che per combattere le altre grandi potenze antidemocratiche del mondo sia necessario diventare come loro, è davvero golosa! Ben fatto!
- Oddio grazie! Grazie!
- Ti consegno il potere sull'Occidente, cosa ne farai?
- Quel cazzo che mi pare!
- Mi sembra giusto.
Donald si aggiudica poi un’assicurazione sulla vita, cinquanta ordini esecutivi e un kit per campi di concentramento in grado di aiutarlo nella sua attività.
- E ora brindiamo con le bollicine del consorzio!
I voti di Junio hanno ribaltato la classifica, stupito e affascinato dall’apparente mancanza di umanità del neoliberismo di Donald. Ma hanno anche premiato la spietatezza di Vladimir, la gigiona intolleranza incel di Elon e la voglia genuina di menare gli studenti di Giorgia.
È Donald il miglior reazionario del 2025!
Ma, se ci pensate bene, hanno vinto tutti.
Gli unici stronzi ad aver perso siamo noi.
Non è successo niente ·
- Allora? Che è successo? M'hanno detto che hai menato un tuo amichetto.
- Sì.
- Ti rendi conto che la situazione è molto grave?
- Sì.
- Che hai fatto una cosa davvero brutta?
- Sì.
- Vabbè adesso c'è qua papà e sistema tutto. Tu sai cosa devi fare, vero?
- Chiedere scusa.
- Tesoro. Chiedere scusa? No.
- No?
- Eh no. Sei un bimbo dolcissimo, ma se chiedi scusa è come ammettere che l'hai menato.
- Ma io l'ho menato. È andato in ospedale.
- E la peppa! E cos'è questo giustizialismo! Non ha senso essere precipitosi. Adesso capiamo e valutiamo. Perché sei venuto alle mani con sto ragazzino?
- Perché stava seduto al mio posto.
- Ancora con sta storia dei posti? Chi ha rifatto la disposizione dei banchi?
- La maestra d'inglese.
- Sta cazzo di maestra d'inglese.
- Papà, sono tutti arrabbiati con me. I miei compagni mi odiano.
- Non essere ridicolo. Nessuno ti odia.
- Invece sì.
- L'insegnante che dice?
- Dice che ho esagerato. Che non è un comportamento tollerabile in una classe civile.
- E tu le hai ricordato che ti hanno cambiato di banco per un motivo?
- Sì.
- Che sei stato vittima di bullismo per anni?
- Sì.
- Che in seconda quasi t'ammazzavano?
- Sì.
- E ti odiano comunque?
- Sì.
- Non capisco. Dov'era la zona di conflitto?
- La che?
- Dove l'hai menato sto ragazzetto?
- Qua.
- Qua? Qua in mezzo al corridoio? Ma qua è pieno di telecamere. Per forza poi ti antagonizzi metà della classe. La prossima volta lo porti nel cortile dietro, oppure lo fai menare da qualcuno. Devi farti un po' furbo, però.
- Scusa.
- Comunque adesso ci pensa papà. Tu ti fidi di papà?
- Certo.
- Ti prometto che se fai come ti dico ne uscirai bene. Come si chiama il bimbo che hai picchiato?
- Yousef.
- Me lo indichi?
- È quello là.
- Ecco, Yousef è una testa di cazzo.
- Ma papà!
- Che c'è?
- Manco lo conosci.
- Non mi serve conoscerlo. Mi basta guardarlo. Ha la faccia da schiaffi. Si vede che è uno che rompe i coglioni. Predisposto al teppismo e alla zuffa. È risaputo che questi... Magari è pure mezzo tossichello.
- Yousef?
- Sì, che tu sappia fa uso di droghe?
- Ha nove anni.
- Questi cominciano giovanissimi. Beve?
- Ha bevuto una coca cola.
- Lo vedi? Alterato, picco glicemico. Cosa è successo dopo il vostro "confronto"?
- Dopo che l'ho menato?
- No, ascolta papà. "Confronto". Al limite "conflitto". Se tu dici "menato", sembra che lui abbia subito e basta. Se tu dici "conflitto" significa che vi stavate menando a vicenda. Allora, dopo che c'è stato questo conflitto che è successo?
- Non mi ricordo, c'era un sacco di sangue...
- Danni collaterali. Tu hai pure paura del sangue. Chissà che trauma.
- Mi ricordo che è arrivata la maestra.
- E tu hai smesso di menarlo?
- Beh, no.
- Però lo hai menato un po' più piano.
- No.
- Però hai smesso di menarlo in faccia.
- Boh, forse.
- Lo vedi? Sai come si chiama quello che hai fatto?
- Come?
- Sì chiama aprire dei negoziati di pace.
- Bello.
- Certo che è bello, sei un bravo bambino. Invece Yousef, beh guarda come va in giro. Guarda la maglietta. Cosa vedi?
- Un disegno.
- Che disegno?
- Sono due guantoni.
- Due guantoni da boxe. Il nostro Yousef se ne va in giro con una maglietta che invita alla rissa. Il nostro Yousef manda messaggi contraddittori. Forse voleva provocarti.
- Non ci avevo pensato.
- Lo so, son qua apposta. Ora, io ho cominciato a far girare delle voci.
- Che voci?
- Sul fatto che lui è un attaccabrighe, che se l'è andata a cercare, che quello era il posto tuo, che è sempre stato il posto tuo, e che se non lo menavi tu lo menava un altro, che se te ne vai in giro così devi aspettarti che qualcuno prima o poi ti meni. Di contro ci sei tu che sei un bravo ragazzo, magari un po' ingenuo, che hai nove in condotta, che ne hai passate tante e che hai diritto di difenderti.
- È vero, ho diritto di difendermi! Però...
- Però che?
- Piangeva.
- Chi?
- Yousef, piangeva. Non ho mai visto nessuno piangere così. Mi ricordava un po' me quando...
- No! Non dirlo neanche per scherzo! Sono due cose completamente diverse! Ripetilo.
- Sono due cose completamente diverse.
- Bravo. Detto questo devi anche darti da fare un po' tu. Aiutarmi ad aiutarti, per così dire.
- Come?
- Beh, intanto se lui piange, tu piangi più forte. Perché chi piange di più è quello che prova più dolore.
- Ma lui piange forte.
- Chi lo dice? Io non lo sento piangere, tu lo senti piangere?
- No.
- Che faccia ha Yousef? Boh. Che voce ha? Interessi? Hobby? Famiglia? Chi lo sa?Lasciamo le cose più vaghe possibili. Disumanizziamolo questo attaccabrighe. E poi è molto importante che tu dica un paio di cose.
- Cosa?
- Primo devi dire che sei un perseguitato.
- Okay.
- E poi la cosa più importante. Devi dire che sei una vittima.
- Una vittima.
- Sì.
- Ma gli ho menato.
- Vedi, figliolo, tu sei fortunato. Vivi in un'epoca meravigliosa dove abbiamo finalmente superato la sterile dicotomia fra vittima e carnefice. Oggi non basta più essere la vittima per essere la vittima. È finita la pacchia!
- E quindi?
- E quindi la vittima non è più qualcosa che si è in conseguenza a dei fatti. È più un atteggiamento che si conquista. E il primo che lo conquista è la vittima. Di conseguenza l'altro è colpevole.
- Colpevole di cosa?
- Non importa.
- E come faccio a essere la vittima?
- Con qualche semplice accorgimento, un buon ufficio stampa e papà tuo, figliolo. Hai bisogno di soldi?
- Io...
- Piglia.
- Ma sono troppi.
- Piglia. E tieni anche sto tirapugni. Per difesa. Adesso prendo il controllo della situazione e risolvo tutto. Dovrei gestirla io sta scuola, altroché.
- Grazie, papà.
- Figurati. E ricordati sempre: con un po' di impegno chiunque può essere la vittima.
- Ma...
- Ma?
- Ma io l'ho menato.
- E scommetto che ti fanno tanto male le nocche.
- Sì, tanto.
- Povera stella.
- Allora? Che è successo? M'hanno detto che hai menato un tuo amichetto.
- Sì.
- Ti rendi conto che la situazione è molto grave?
- Sì.
- Che hai fatto una cosa davvero brutta?
- Sì.
- Vabbè adesso c'è qua papà e sistema tutto. Tu sai cosa devi fare, vero?
- Chiedere scusa.
- Tesoro. Chiedere scusa? No.
- No?
- Eh no. Sei un bimbo dolcissimo, ma se chiedi scusa è come ammettere che l'hai menato.
- Ma io l'ho menato. È andato in ospedale.
- E la peppa! E cos'è questo giustizialismo! Non ha senso essere precipitosi. Adesso capiamo e valutiamo. Perché sei venuto alle mani con sto ragazzino?
- Perché stava seduto al mio posto.
- Ancora con sta storia dei posti? Chi ha rifatto la disposizione dei banchi?
- La maestra d'inglese.
- Sta cazzo di maestra d'inglese.
- Papà, sono tutti arrabbiati con me. I miei compagni mi odiano.
- Non essere ridicolo. Nessuno ti odia.
- Invece sì.
- L'insegnante che dice?
- Dice che ho esagerato. Che non è un comportamento tollerabile in una classe civile.
- E tu le hai ricordato che ti hanno cambiato di banco per un motivo?
- Sì.
- Che sei stato vittima di bullismo per anni?
- Sì.
- Che in seconda quasi t'ammazzavano?
- Sì.
- E ti odiano comunque?
- Sì.
- Non capisco. Dov'era la zona di conflitto?
- La che?
- Dove l'hai menato sto ragazzetto?
- Qua.
- Qua? Qua in mezzo al corridoio? Ma qua è pieno di telecamere. Per forza poi ti antagonizzi metà della classe. La prossima volta lo porti nel cortile dietro, oppure lo fai menare da qualcuno. Devi farti un po' furbo, però.
- Scusa.
- Comunque adesso ci pensa papà. Tu ti fidi di papà?
- Certo.
- Ti prometto che se fai come ti dico ne uscirai bene. Come si chiama il bimbo che hai picchiato?
- Yousef.
- Me lo indichi?
- È quello là.
- Ecco, Yousef è una testa di cazzo.
- Ma papà!
- Che c'è?
- Manco lo conosci.
- Non mi serve conoscerlo. Mi basta guardarlo. Ha la faccia da schiaffi. Si vede che è uno che rompe i coglioni. Predisposto al teppismo e alla zuffa. È risaputo che questi... Magari è pure mezzo tossichello.
- Yousef?
- Sì, che tu sappia fa uso di droghe?
- Ha nove anni.
- Questi cominciano giovanissimi. Beve?
- Ha bevuto una coca cola.
- Lo vedi? Alterato, picco glicemico. Cosa è successo dopo il vostro "confronto"?
- Dopo che l'ho menato?
- No, ascolta papà. "Confronto". Al limite "conflitto". Se tu dici "menato", sembra che lui abbia subito e basta. Se tu dici "conflitto" significa che vi stavate menando a vicenda. Allora, dopo che c'è stato questo conflitto che è successo?
- Non mi ricordo, c'era un sacco di sangue...
- Danni collaterali. Tu hai pure paura del sangue. Chissà che trauma.
- Mi ricordo che è arrivata la maestra.
- E tu hai smesso di menarlo?
- Beh, no.
- Però lo hai menato un po' più piano.
- No.
- Però hai smesso di menarlo in faccia.
- Boh, forse.
- Lo vedi? Sai come si chiama quello che hai fatto?
- Come?
- Sì chiama aprire dei negoziati di pace.
- Bello.
- Certo che è bello, sei un bravo bambino. Invece Yousef, beh guarda come va in giro. Guarda la maglietta. Cosa vedi?
- Un disegno.
- Che disegno?
- Sono due guantoni.
- Due guantoni da boxe. Il nostro Yousef se ne va in giro con una maglietta che invita alla rissa. Il nostro Yousef manda messaggi contraddittori. Forse voleva provocarti.
- Non ci avevo pensato.
- Lo so, son qua apposta. Ora, io ho cominciato a far girare delle voci.
- Che voci?
- Sul fatto che lui è un attaccabrighe, che se l'è andata a cercare, che quello era il posto tuo, che è sempre stato il posto tuo, e che se non lo menavi tu lo menava un altro, che se te ne vai in giro così devi aspettarti che qualcuno prima o poi ti meni. Di contro ci sei tu che sei un bravo ragazzo, magari un po' ingenuo, che hai nove in condotta, che ne hai passate tante e che hai diritto di difenderti.
- È vero, ho diritto di difendermi! Però...
- Però che?
- Piangeva.
- Chi?
- Yousef, piangeva. Non ho mai visto nessuno piangere così. Mi ricordava un po' me quando...
- No! Non dirlo neanche per scherzo! Sono due cose completamente diverse! Ripetilo.
- Sono due cose completamente diverse.
- Bravo. Detto questo devi anche darti da fare un po' tu. Aiutarmi ad aiutarti, per così dire.
- Come?
- Beh, intanto se lui piange, tu piangi più forte. Perché chi piange di più è quello che prova più dolore.
- Ma lui piange forte.
- Chi lo dice? Io non lo sento piangere, tu lo senti piangere?
- No.
- Che faccia ha Yousef? Boh. Che voce ha? Interessi? Hobby? Famiglia? Chi lo sa?Lasciamo le cose più vaghe possibili. Disumanizziamolo questo attaccabrighe. E poi è molto importante che tu dica un paio di cose.
- Cosa?
- Primo devi dire che sei un perseguitato.
- Okay.
- E poi la cosa più importante. Devi dire che sei una vittima.
- Una vittima.
- Sì.
- Ma gli ho menato.
- Vedi, figliolo, tu sei fortunato. Vivi in un'epoca meravigliosa dove abbiamo finalmente superato la sterile dicotomia fra vittima e carnefice. Oggi non basta più essere la vittima per essere la vittima. È finita la pacchia!
- E quindi?
- E quindi la vittima non è più qualcosa che si è in conseguenza a dei fatti. È più un atteggiamento che si conquista. E il primo che lo conquista è la vittima. Di conseguenza l'altro è colpevole.
- Colpevole di cosa?
- Non importa.
- E come faccio a essere la vittima?
- Con qualche semplice accorgimento, un buon ufficio stampa e papà tuo, figliolo. Hai bisogno di soldi?
- Io...
- Piglia.
- Ma sono troppi.
- Piglia. E tieni anche sto tirapugni. Per difesa. Adesso prendo il controllo della situazione e risolvo tutto. Dovrei gestirla io sta scuola, altroché.
- Grazie, papà.
- Figurati. E ricordati sempre: con un po' di impegno chiunque può essere la vittima.
- Ma...
- Ma?
- Ma io l'ho menato.
- E scommetto che ti fanno tanto male le nocche.
- Sì, tanto.
- Povera stella.
https://fb.watch/xRA8GeyI2b/
Questa la volevo mettere sotto la sezione "Politica", perche per me sono quello che fanno i politici italiani con la bocca, ma poi se la mettevo li qualcuno si offendeva... =)
Questa la volevo mettere sotto la sezione "Politica", perche per me sono quello che fanno i politici italiani con la bocca, ma poi se la mettevo li qualcuno si offendeva... =)
L’ultima notizia che ho di te
E mi vieni a trovare,
quando le stelle brillano in cielo
e per le strade regna il silenzio
con i tuoi occhi che mi fissano
scintillando di ardore e di passione
come se il tempo non fosse passato
come se fosse il primo giorno del nostro amore
Ti seguo, ti rincorro, litighiamo
E poi con un bacio sigilliamo la pace
Sto male, perché da un momento all’altro
Potresti scappare
Non sono un ladro, però vorrei rubare
Ancora un attimo, un secondo al nostro addio
Prima che l’aurora filtri dalle persiane
Sancendo di fatto che è tutto finito
che di te al mio risveglio
non rimarrà neanche
il tuo profumo sul mio cuscino.
Roma 13.03.2025
E mi vieni a trovare,
quando le stelle brillano in cielo
e per le strade regna il silenzio
con i tuoi occhi che mi fissano
scintillando di ardore e di passione
come se il tempo non fosse passato
come se fosse il primo giorno del nostro amore
Ti seguo, ti rincorro, litighiamo
E poi con un bacio sigilliamo la pace
Sto male, perché da un momento all’altro
Potresti scappare
Non sono un ladro, però vorrei rubare
Ancora un attimo, un secondo al nostro addio
Prima che l’aurora filtri dalle persiane
Sancendo di fatto che è tutto finito
che di te al mio risveglio
non rimarrà neanche
il tuo profumo sul mio cuscino.
Roma 13.03.2025
è da ieri che sto impazzendo con questa illusione acustica:
https://www.facebook.com/share/r/15viYgLbYf/
https://www.facebook.com/share/r/15viYgLbYf/
Più che illusione direi ambiguità... e il cervello può arrotondare in entrambe le direzioni
non so, le trovo parole piuttosto diverse persino nell'intonazione, però trattasi di suggestione sicuramente.
È vero, se mi fermo e faccio attenzione sento la seconda. Se provo a sentire facendo altro, la prima.
"Sotto il cielo di Roma, dove il Tevere scorre,
un poeta si cela, con parole d'amore.
Luca, tu sei quel poeta, con il cuore pieno di luce,
che illumini le strade con la tua arte divina
La tua penna è una spada, che taglia il velo dell'anima,
e mostra il mondo intero, in tutta la sua bellezza.
Le tue parole sono fiori, che sbocciano nel deserto,
e riempiono l'aria di profumo, di speranza di amore".
Santa Marinella, 09.04.2025 (IA)
E niente ... la poesia è finita,
i poeti possono gettare le loro penne nel cestino,
all'alba del terzo millennio questa è la vita
il decisivo passo verso il declino,
L'uomo rinuncia a se stesso
la macchina, prende delle emozioni il sopravento
e le regala, come farebbe una cicala. (cameo a G. Rodari)
Il poeta muore sotto i colpi dell'intelligenza artificiale
le parole che cercava per dare speranza
si perdono come un pizzico di sale
in un bicchier d'acqua.
Luca
Roma 09.04.205
(edited)
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un poeta si cela, con parole d'amore.
Luca, tu sei quel poeta, con il cuore pieno di luce,
che illumini le strade con la tua arte divina
La tua penna è una spada, che taglia il velo dell'anima,
e mostra il mondo intero, in tutta la sua bellezza.
Le tue parole sono fiori, che sbocciano nel deserto,
e riempiono l'aria di profumo, di speranza di amore".
Santa Marinella, 09.04.2025 (IA)
E niente ... la poesia è finita,
i poeti possono gettare le loro penne nel cestino,
all'alba del terzo millennio questa è la vita
il decisivo passo verso il declino,
L'uomo rinuncia a se stesso
la macchina, prende delle emozioni il sopravento
e le regala, come farebbe una cicala. (cameo a G. Rodari)
Il poeta muore sotto i colpi dell'intelligenza artificiale
le parole che cercava per dare speranza
si perdono come un pizzico di sale
in un bicchier d'acqua.
Luca
Roma 09.04.205
(edited)
(edited)
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