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Subject: [SERIE B]
che il calcio sia cambiato è un fatto, io vedo questi principali fattori:
-professionalità nella costruzione della parte atletica che hanno uniformato i fisici dei calciatori. Oggi difficilmente trovi calciatori sotto i 180 cm, che pesano più di 75/78 kg, con baricentri strani (alti) o con le spalle strettine.
-arbitraggio. i giocatori vanno più veloci e gli scontri appaiono tutti violenti. Gli arbitri fischiano qualsiasi cosa.
-novità tattiche (gioco di posizione, uscita palla a terra, portiere che gioca coi piedi, rifiuto del fuorigioco, riaggressione..
-costruzione tecnica dei giocatori da piccoli. Si insegna la tecnica di base con il pallone come un esercizio. Restano pochissimi a fare cose "vietate" (il controllo d'esterno o il passaggio d'esterno, alzare la palla, portare palla verso l'esterno,...).
-studio dei duelli. Oramai si studiano sin da piccoli le posizioni da tenere nelle varie zone del campo per i duelli individuali, soprattutto per i difensori. Ma anche gli attaccanti imparano sempre di più come una procedura il fatto di portare palla in diagonale, aspettare il passo del difensore e cambiare direzione. In pratica il dribbling è il risultato di quanti kg spingi sulle gambe in squat, di quanto veloce cambi direzione.
il risultato è che sembrano tutti uguali.
(però riguardatevi il "goal del siglo" di Maradona contro l'inghilterra e ragionate su come hanno difeso individualmente gli inglesi... oggi è una cosa impensabile... dei birilli!)
-professionalità nella costruzione della parte atletica che hanno uniformato i fisici dei calciatori. Oggi difficilmente trovi calciatori sotto i 180 cm, che pesano più di 75/78 kg, con baricentri strani (alti) o con le spalle strettine.
-arbitraggio. i giocatori vanno più veloci e gli scontri appaiono tutti violenti. Gli arbitri fischiano qualsiasi cosa.
-novità tattiche (gioco di posizione, uscita palla a terra, portiere che gioca coi piedi, rifiuto del fuorigioco, riaggressione..
-costruzione tecnica dei giocatori da piccoli. Si insegna la tecnica di base con il pallone come un esercizio. Restano pochissimi a fare cose "vietate" (il controllo d'esterno o il passaggio d'esterno, alzare la palla, portare palla verso l'esterno,...).
-studio dei duelli. Oramai si studiano sin da piccoli le posizioni da tenere nelle varie zone del campo per i duelli individuali, soprattutto per i difensori. Ma anche gli attaccanti imparano sempre di più come una procedura il fatto di portare palla in diagonale, aspettare il passo del difensore e cambiare direzione. In pratica il dribbling è il risultato di quanti kg spingi sulle gambe in squat, di quanto veloce cambi direzione.
il risultato è che sembrano tutti uguali.
(però riguardatevi il "goal del siglo" di Maradona contro l'inghilterra e ragionate su come hanno difeso individualmente gli inglesi... oggi è una cosa impensabile... dei birilli!)
(però riguardatevi il "goal del siglo" di Maradona contro l'inghilterra e ragionate su come hanno difeso individualmente gli inglesi... oggi è una cosa impensabile... dei birilli!)
diciamo che lì con il senno di poi c'è un errore che il mister del mio paese definisce 'di base': quando uno parte così, va fermato disinteressandosi del pallone
ma sono discorsi da Prima Categoria :D :D :D
diciamo che lì con il senno di poi c'è un errore che il mister del mio paese definisce 'di base': quando uno parte così, va fermato disinteressandosi del pallone
ma sono discorsi da Prima Categoria :D :D :D
non si gioca più per strada, nelle piazze, nei campetti dell'oratorio.... ora iniziano già dai primi anni con tattica e tecnica, peccato che poi sono in grado di fare mille palleggi ma non riescono a saltare un avversario in 1vs1 neanche morti.
attenzione ai luoghi comuni. oggi rispetto agli anni di cui parli, quando dici non si gioca più per strada ecc ecc, c'è una preparazione una formazione una metodologia (migliorabile certamente) negli addetti ai lavori che non è paragonabile a quella degli anni 70-80- e in parte 90 anche fra le scuole calcio;
chi segue i corretti protocolli per fasce d'età, naturalmente declinabili secondo le proprie sensibilità, non sbaglia e ripeto, ormai tutte o quasi le scuole calcio dilettantistiche sono attrezzate per non far danni e seguire la corretta progressione di lavoro per fasce d'età. si allenano gli schemi motori di base nella pre agonistica, 1vs1 a manetta e successivamente 2vs2 fino ai 10 anni e allenamenti tecnici sempre di tipo situazionale, rendendoli di conseguenza tecnico tattici, dedicando al lavoro analitico pochissimo spazio. per tattica dipende cosa intendi, saltare l'uomo è un gesto tecnico tattico, trasmettere la palla ad un compagno che si smarca è un gesto tecnico tattico
La tattica intesa come movimenti di reparto si comincia ad introdurre dagli esordienti quando cominciano a giocare 9vs9 in "campionato" e sempre con esercitazioni situazionali non analitiche. Dall'agonistica in poi, cat. giovanissimi, 11vs11 in campionato, si può cominciare ad intensificare il concetto tattico per reparti e di squadra ma sempre cercando di riprodurre situazioni di gara attraverso giochi e partite a tema.
Sicuramente vero che i bambini di oggi difettano di qualità negli schemi motori di base per quello che dicevi riguardo videogiochi e poco tempo libero al parchetto/oratorio. Se pensiamo che alle elementari non esiste educazione fisica se non demandata a progetti esterni di 10 ori a quadrimestre.
attenzione ai luoghi comuni. oggi rispetto agli anni di cui parli, quando dici non si gioca più per strada ecc ecc, c'è una preparazione una formazione una metodologia (migliorabile certamente) negli addetti ai lavori che non è paragonabile a quella degli anni 70-80- e in parte 90 anche fra le scuole calcio;
chi segue i corretti protocolli per fasce d'età, naturalmente declinabili secondo le proprie sensibilità, non sbaglia e ripeto, ormai tutte o quasi le scuole calcio dilettantistiche sono attrezzate per non far danni e seguire la corretta progressione di lavoro per fasce d'età. si allenano gli schemi motori di base nella pre agonistica, 1vs1 a manetta e successivamente 2vs2 fino ai 10 anni e allenamenti tecnici sempre di tipo situazionale, rendendoli di conseguenza tecnico tattici, dedicando al lavoro analitico pochissimo spazio. per tattica dipende cosa intendi, saltare l'uomo è un gesto tecnico tattico, trasmettere la palla ad un compagno che si smarca è un gesto tecnico tattico
La tattica intesa come movimenti di reparto si comincia ad introdurre dagli esordienti quando cominciano a giocare 9vs9 in "campionato" e sempre con esercitazioni situazionali non analitiche. Dall'agonistica in poi, cat. giovanissimi, 11vs11 in campionato, si può cominciare ad intensificare il concetto tattico per reparti e di squadra ma sempre cercando di riprodurre situazioni di gara attraverso giochi e partite a tema.
Sicuramente vero che i bambini di oggi difettano di qualità negli schemi motori di base per quello che dicevi riguardo videogiochi e poco tempo libero al parchetto/oratorio. Se pensiamo che alle elementari non esiste educazione fisica se non demandata a progetti esterni di 10 ori a quadrimestre.
guarda io ho notato un paio di cose a tutti i livelli:
1) non si vede un gol in cui l'attaccante o chi per lui scarta il portiere nell'1vs1 (a parte rare eccezioni)
la figc per le categorie pre agonistiche prevede prima dello svolgimento delle partitelle di campionato suddivise in 3 tempi,
un tempo aggiuntivo di giochi, uno dei giochi da effettuare con la categoria esordienti è il cosiddetto shot out che vede le due squadre impegnate in due tempi da 6 minuti ciascuno affrontare il portiere avversario nel classico rigore in movimento. Il gioatore può avvicinarsi al portiere e poi saltarlo o infilarlo. per 6 minuti x 2 una squadra in fila indiana uno dopo l'altro, affronta il portiere in 1vs1. il risultato del gioco si sommerà ai risultati dei 3 tempi normali per definire il risultato finale
ai miei tempi a 9 anni giocavamo 11vs11 campo pallone e porte normali.....e nel milan, non nel vattelapesca, mi allenava uno che mi faceva fare il pallone medicinale
1) non si vede un gol in cui l'attaccante o chi per lui scarta il portiere nell'1vs1 (a parte rare eccezioni)
la figc per le categorie pre agonistiche prevede prima dello svolgimento delle partitelle di campionato suddivise in 3 tempi,
un tempo aggiuntivo di giochi, uno dei giochi da effettuare con la categoria esordienti è il cosiddetto shot out che vede le due squadre impegnate in due tempi da 6 minuti ciascuno affrontare il portiere avversario nel classico rigore in movimento. Il gioatore può avvicinarsi al portiere e poi saltarlo o infilarlo. per 6 minuti x 2 una squadra in fila indiana uno dopo l'altro, affronta il portiere in 1vs1. il risultato del gioco si sommerà ai risultati dei 3 tempi normali per definire il risultato finale
ai miei tempi a 9 anni giocavamo 11vs11 campo pallone e porte normali.....e nel milan, non nel vattelapesca, mi allenava uno che mi faceva fare il pallone medicinale
nel mio oratorio sono nati e cresciuti talenti come Vialli, Alessio e Josè Pirri e altri.
La questione secondo me è semplice, oggi si vuole un calcio più veloce che premia giocatori di colore anche se non dotati di finezza sia nella visione che nel gioco. sarà per esigenze televisive o altro ma, badaci bene, i calciatori sono tutti uguali come caratteristiche. Vengono accumunati tramite ruoli (alcuni mai sentiti come centrocampista incontrista di fascia, vi fermo subito, so perfettamente cosa significhi ma mi manca il concetto che si collega tra ruolo e giocatore) per poi sfociare in strutture di attacco o difesa quasi sempre identiche. lasciate perdere il 4-3-3, 3-4-3 o sticazzi, come dicevano il prande e il mondo quelli sono numeri, alla fine se sei capace a centrocampo giochi per giocare, che sia chiudere sugli attaccanti o fare pressione sui difensori o impostare il gioco.
Andate a vedere gli allenamenti delle vostre squadre (io lo facevo per lavoro quindi parlo di C1 o B) e vi assicuro che vivevo drammi esistenziali con personaggi che dovevano segnare in B e non erano in grado di sviluppare le geometrie di base. Registi o presunti tali che stoppano il pallone lasciandolo due metri più avanti, attaccanti che scattano con la palla a terra che viaggia a 2-3 metri di distanza....robe da urlare vendetta, negli anni '90 ti rimandavano a giocare all'oratorio.
guarda io negli anni 90 ci ho giocato, mi hanno allenato agroppi marchesi pantera danova pierino prati gianni bui sollier fra quelli un po' più di nome che mi vengono in mente....
con le conoscenze di allora e teletrasportati ad oggi non allenerebbero in promozione o meglio, gli allenatori che oggi bazzicano la promo o l'eccellenza hanno conoscenze e metodologie che loro non avevano, il calcio non va indietro va avanti.
i giocatori della mia generazione ringraziano i disgraziati che ci hanno lasciato in dote protrusioni ed ernie perchè da piccoli ti facevano fare delle robe da galera, ma allora mica lo sapevano, oppure ti facevano allenare in coppia uno di fronte all'altro uno con la palla in mano a dartela sul destro e sinistro e tu a ridarla di interno esterno collo stop di petto e controbalzo, cose che oggi non vedi più all'oratorio.
in queste critiche al calcio moderno ci trovo sempre delle verità inerenti la forza fisica o la minor abilità motoria dovuta alle tante ore di video e poche di aria aperta ma per lo più sono luoghi comuni o quanto meno incomplete, inesatte.
Sarà anche vero ma se permetti la spettacolarità e l’estro di chi è cresciuto “alla buona” rendono il calcio di allora ben più divertente di oggi.
Il calcio va avanti si, ma sembra il percorso della scuola odierna ovvero una scuola - e non mi si venga a dire il contrario - che prepara molto peggio dei miei tempi
Soprattutto nella cultura generale
Il calcio va avanti si, ma sembra il percorso della scuola odierna ovvero una scuola - e non mi si venga a dire il contrario - che prepara molto peggio dei miei tempi
Soprattutto nella cultura generale
-costruzione tecnica dei giocatori da piccoli. Si insegna la tecnica di base con il pallone come un esercizio. Restano pochissimi a fare cose "vietate" (il controllo d'esterno o il passaggio d'esterno, alzare la palla, portare palla verso l'esterno,...)
ma chi te lo ha detto? il controllo d'esterno e il passaggio d'esterno sono gesti tecnico tattici che insegni proprio da piccolo
se sei destro e stai correndo con palla a destra e devi fare un inversione per giocare la palla dietro, usi l'esterno destro del piede per sterzare e cambiare direzione. io che sono antico usavo l'esterno per darci quando avevo palla sul sinistro perchè mi veniva meglio che darci di sinistro e allora mi tarpavano prendendolo per un gesto da fenomeno da quello che voleva fare il difficile, in realtà era una mia caratteristica naturale, ora sarei sicuramente più capito.
va be su sto tema sono sensibile perchè una scuola calcio la dirigo e so il lavoro che c'è dietro e quando sento trattare il tema con superficialità dico la mia
ma chi te lo ha detto? il controllo d'esterno e il passaggio d'esterno sono gesti tecnico tattici che insegni proprio da piccolo
se sei destro e stai correndo con palla a destra e devi fare un inversione per giocare la palla dietro, usi l'esterno destro del piede per sterzare e cambiare direzione. io che sono antico usavo l'esterno per darci quando avevo palla sul sinistro perchè mi veniva meglio che darci di sinistro e allora mi tarpavano prendendolo per un gesto da fenomeno da quello che voleva fare il difficile, in realtà era una mia caratteristica naturale, ora sarei sicuramente più capito.
va be su sto tema sono sensibile perchè una scuola calcio la dirigo e so il lavoro che c'è dietro e quando sento trattare il tema con superficialità dico la mia
ma chi te lo ha detto? il controllo d'esterno e il passaggio d'esterno sono gesti tecnico tattici che insegni proprio da piccolo
se sei destro e stai correndo con palla a destra e devi fare un inversione per giocare la palla dietro, usi l'esterno destro del piede per sterzare e cambiare direzione. io che sono antico usavo l'esterno per darci quando avevo palla sul sinistro perchè mi veniva meglio che darci di sinistro e allora mi tarpavano prendendolo per un gesto da fenomeno da quello che voleva fare il difficile, in realtà era una mia caratteristica naturale, ora sarei sicuramente più capito.
va be su sto tema sono sensibile perchè una scuola calcio la dirigo e so il lavoro che c'è dietro e quando sento trattare il tema con superficialità dico la mia
ti dico la verità, non seguo le scuole calcio da un po', ma sono pronto a scommettere che se un bambino stoppa un passaggio con l'esterno destro, piuttosto che con l'interno sinistro, non gli si dica "bravo".
sterzare ed altro sicuramente hai ragione, però anche quelli diventano movimenti "codificati".
Attento io concordo con te che il calcio va avanti, però il risultato è che si producono giocatori sempre più finemente programmati a non fare errori... e quindi tutti uguali!
se sei destro e stai correndo con palla a destra e devi fare un inversione per giocare la palla dietro, usi l'esterno destro del piede per sterzare e cambiare direzione. io che sono antico usavo l'esterno per darci quando avevo palla sul sinistro perchè mi veniva meglio che darci di sinistro e allora mi tarpavano prendendolo per un gesto da fenomeno da quello che voleva fare il difficile, in realtà era una mia caratteristica naturale, ora sarei sicuramente più capito.
va be su sto tema sono sensibile perchè una scuola calcio la dirigo e so il lavoro che c'è dietro e quando sento trattare il tema con superficialità dico la mia
ti dico la verità, non seguo le scuole calcio da un po', ma sono pronto a scommettere che se un bambino stoppa un passaggio con l'esterno destro, piuttosto che con l'interno sinistro, non gli si dica "bravo".
sterzare ed altro sicuramente hai ragione, però anche quelli diventano movimenti "codificati".
Attento io concordo con te che il calcio va avanti, però il risultato è che si producono giocatori sempre più finemente programmati a non fare errori... e quindi tutti uguali!
la figc per le categorie pre agonistiche prevede prima dello svolgimento delle partitelle di campionato suddivise in 3 tempi,
un tempo aggiuntivo di giochi, uno dei giochi da effettuare con la categoria esordienti è il cosiddetto shot out che vede le due squadre impegnate in due tempi da 6 minuti ciascuno affrontare il portiere avversario nel classico rigore in movimento. Il gioatore può avvicinarsi al portiere e poi saltarlo o infilarlo. per 6 minuti x 2 una squadra in fila indiana uno dopo l'altro, affronta il portiere in 1vs1. il risultato del gioco si sommerà ai risultati dei 3 tempi normali per definire il risultato finale
ai miei tempi a 9 anni giocavamo 11vs11 campo pallone e porte normali.....e nel milan, non nel vattelapesca, mi allenava uno che mi faceva fare il pallone medicinale
ma non metto in dubbio questo
io paleso il risultato finale: quante reti ricordi nel 2020 in un'azione in cui viene scartato il portiere?
un tempo aggiuntivo di giochi, uno dei giochi da effettuare con la categoria esordienti è il cosiddetto shot out che vede le due squadre impegnate in due tempi da 6 minuti ciascuno affrontare il portiere avversario nel classico rigore in movimento. Il gioatore può avvicinarsi al portiere e poi saltarlo o infilarlo. per 6 minuti x 2 una squadra in fila indiana uno dopo l'altro, affronta il portiere in 1vs1. il risultato del gioco si sommerà ai risultati dei 3 tempi normali per definire il risultato finale
ai miei tempi a 9 anni giocavamo 11vs11 campo pallone e porte normali.....e nel milan, non nel vattelapesca, mi allenava uno che mi faceva fare il pallone medicinale
ma non metto in dubbio questo
io paleso il risultato finale: quante reti ricordi nel 2020 in un'azione in cui viene scartato il portiere?
Troy_McLure to
2Tone
Molto interessante.
Aggiungo poi un luogo comune: i videogiochi come sintomo della perdita di qualcosa. Io invece, che le reali simulazioni calcistiche le ho avute solo da una certa età in poi, trovo che siano uno strumento di apprendimento incredibile. Sono diventati dei veri e propri ambienti di studio e sperimentazione, che permettono di leggere il gioco e in generale di farsi molto prima la forma mentis su situazioni complesse.
(edited)
Aggiungo poi un luogo comune: i videogiochi come sintomo della perdita di qualcosa. Io invece, che le reali simulazioni calcistiche le ho avute solo da una certa età in poi, trovo che siano uno strumento di apprendimento incredibile. Sono diventati dei veri e propri ambienti di studio e sperimentazione, che permettono di leggere il gioco e in generale di farsi molto prima la forma mentis su situazioni complesse.
(edited)
ti dico la verità, non seguo le scuole calcio da un po', ma sono pronto a scommettere che se un bambino stoppa un passaggio con l'esterno destro, piuttosto che con l'interno sinistro, non gli si dica "bravo".
ti sbagli i bambini sono allenati e stimolati ad utilizzare tutte le superfici del piede, se fai finta di corpo, stop di esterno destro e dribbling ti dicono bravo eccome. se un bambino prende la tangenziale per circumnavigare la palla per arrivarci col piede forte piuttosto che col piede debole allora va stimolato ad arrivarci col piede giusto anche se non è quello forte, infatti in allenamento si allena in ugual misura piede debole e piede forte.
comunque ho capito quello che vuoi dire, ma è una tua percezione il risultato finale, cioè giocatori tutti uguali non una verità assodata o l'obiettivo dell'addestramento, anzi, ripeto, le metodologie di allenamento vanno proprio nella direzione opposta: il calcio è uno sport situazionale e così va allenato cercando di riprodurre in allenamento situazioni e difficoltà della partita senza dare ai giocatori le soluzioni, ma lasciandole trovare a loro.
ti sbagli i bambini sono allenati e stimolati ad utilizzare tutte le superfici del piede, se fai finta di corpo, stop di esterno destro e dribbling ti dicono bravo eccome. se un bambino prende la tangenziale per circumnavigare la palla per arrivarci col piede forte piuttosto che col piede debole allora va stimolato ad arrivarci col piede giusto anche se non è quello forte, infatti in allenamento si allena in ugual misura piede debole e piede forte.
comunque ho capito quello che vuoi dire, ma è una tua percezione il risultato finale, cioè giocatori tutti uguali non una verità assodata o l'obiettivo dell'addestramento, anzi, ripeto, le metodologie di allenamento vanno proprio nella direzione opposta: il calcio è uno sport situazionale e così va allenato cercando di riprodurre in allenamento situazioni e difficoltà della partita senza dare ai giocatori le soluzioni, ma lasciandole trovare a loro.
Si è vero però credo che, a parte il lavoro sui piedi, i giovani sono estremamente legati alla costruzione schematica di una squadra. Vero nel 2021 il calcio ha strumenti e tecnologie (e conoscenze anche sanitarie sullo sviluppo dei bambini) enormi rispetto a 30 anni fa però nei decenni in cui l’ho dovuto seguire per lavoro ho notato che l’impatto di questo progresso ha scalzato il fattore umano personale.
. Sono diventati dei veri e propri ambienti di studio e sperimentazione, che permettono di leggere il gioco e in generale di farsi molto prima la forma mentis su situazioni complesse.
Non sono d’accordo, un videogioco può aiutare i riflessi ma è una macchina programmata a monte, pur con tutte le variabili di calcolo possibili non può essere in grado di formare una forma mentis se non per le variabili inserite all’interno dello stesso.
Esempio: l’arbitro di un videogame non sbaglia mai
Non sono d’accordo, un videogioco può aiutare i riflessi ma è una macchina programmata a monte, pur con tutte le variabili di calcolo possibili non può essere in grado di formare una forma mentis se non per le variabili inserite all’interno dello stesso.
Esempio: l’arbitro di un videogame non sbaglia mai
comunque ho capito quello che vuoi dire, ma è una tua percezione il risultato finale, cioè giocatori tutti uguali non una verità assodata o l'obiettivo dell'addestramento
sicuramente, anche perchè seguendo oramai quasi solo la serie A, vedo solo la punta dell'iceberg e non posso certo giudicare tutto quello che c'è sotto.
sicuramente, anche perchè seguendo oramai quasi solo la serie A, vedo solo la punta dell'iceberg e non posso certo giudicare tutto quello che c'è sotto.