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Subject: [SERIE B]
nic se ci reincontreremo sappi che tu morirai LOL orgoglio reggino.... mi sa tanto che sta notte non riesco proprio a prendere sonno... brucia troppo!!!!
colombo è stato stupido come pochi, per il 90% è imputabile a lui
colombo è stato stupido come pochi, per il 90% è imputabile a lui
sicuramente...come secondo me bertani nemmeno lo tocca tedesco
sicuramente...come secondo me bertani nemmeno lo tocca tedesco
si tedesco ne approfitta della situazione e bertani prende un rosso che non merita, però ti ritrovi in vantaggio sia di risultato che di uomini e ti prendi il secondo giallo per spingere un avversario (il primo era stato per proteste)..o pure colombo s'è giocato il novara in A oppure è ingiustificabile per un professionista
pazzesco, veramente pazzesco
cambiando discorso sannino è il nuovo allenatore del siena
cambiando discorso sannino è il nuovo allenatore del siena
SERIE B
UFFICIALE: Torino, Giampiero Ventura nuovo allenatore
06.06.2011 20.57 di Fabrizio Zorzoli articolo letto 404 volte
Fonte: Torino FC
© foto di Giacomo Morini
Il Torino Football Club S.p.A. è lieto di comunicare che è stato raggiunto in data odierna un accordo fino al 30 giugno 2012 con Giampiero Ventura.
Il nuovo allenatore granata sarà presentato agli organi di informazione nella giornata di mercoledì 8 giugno.
colpaccio
speriam che il toro riesca a tirar fuori un progetto serio, in questi anni è andato avanti a rivoluzioni sia di organico che di allenatori...
ventura è sicuramente uno bravo ed i giocatori per il suo modulo son già in rosa.
su sannino...meritava la A, chissà se col siena gli danno la possibilità di provarla
ventura è sicuramente uno bravo ed i giocatori per il suo modulo son già in rosa.
su sannino...meritava la A, chissà se col siena gli danno la possibilità di provarla
il toro mi ricorda un'altra società di quelle parti in quanto a rivoluzioni...
società scadente,è dura per tutti far bene al toro di questi tempi!auguri Ventura!
Questa la lettera che Giuseppe Sannino ha scritto per ringraziare la città di Varese e la tifoseria biancorossa:
Carissima Varese,
fino a pochi giorni fa mi sorprendevo a pensare come e cosa poteva diventare la nostra vita salendo nel Paradiso del calcio, il gradino più alto per chi come noi vive il calcio per quello che è: un gioco. Era tutto scritto. Dal mio arrivo in C2, a campionato iniziato. Venivo dalla mia prima estate da disoccupato nonostante i 2 campionati vinti nelle 2 stagioni precedenti. Qui c'ero già stato per 2 brevi apparizioni da giocatore e da allenatore. Quel giorno, guidando verso di te, pensavo di aver accettato di allenare una quadra di calciatori ultima in serie C2. Arrivando al Varese stavo invece imboccando una strada che avrebbe cambiato radicalmente la mia vita. Qui, per la prima volta ho avuto la certezza di essere apprezzato per come sono, con i miei pregi e con i miei difetti. Qui non ho conoscenze e frequentazioni ma affetti e amici veri. Qui non ho allenato calciatori ma uomini. Varese è diventata e resterà la mia città. La mia professione mi porta a Siena per vivere quello che fino a domenica scorsa ero certo di poter realizzare nello stadio della mia città, nel quale ero entrato trovandolo grigio e con le curve chiuse e dal quale sono uscito ferito e con gli occhi lucidi insieme a un gruppo di uomini veri, applaudito da 8000 tifosi, anziani, giovani e famiglie intere. I tempi del calcio moderno non mi hanno permesso di staccarmi da te nel modo migliore. Mi hai dato molto ma ti chiedo ancora un'ultima cosa. Quando da ragazzino arrivai a Torino da Napoli, insieme ai miei genitori in cerca di lavoro, passavo intere giornate giocando interminabili partite di pallone a piedi nudi, per strada. Un signore mi notò e mi offrì la possibilità di un provino per una squadra vera. Risposi che avrei accettato a patto che la stessa opportunità venisse allargata anche agli altri miei compagni di gioco. Al termine della prova fui l'unico ad essere tesserato. Al momento i miei amici, amici veri, ci restarono male. Poi prevalse la gioia di vedere uno di loro nel calcio vero. Oggi vorrei rivivere la stessa emozione. Al dispiacere di vedere le nostre strade dividersi vorrei che subentrasse in te la gioia di vedere un tuo figlio adottivo nel calcio dei grandi.
Lo stesso Sannino che si divideva tra il lavoro all'ASL e il campo, quello che a crema non portava i figli allo stadio perchè non sentissero il proprio padre, alla guida di una squadra prima in classifica, venire apostrofato come "ecoballa napoletana". Quello che in ogni città in cui ha allenato e vinto non aveva mai vissuto prima quello che ha vissuto con te. Sei diventata e resterai la mia città. Quella che ho attraversato all'alba, prima delle gare decisive per salire prima in C1 e poi in serie B, commosso nel vedere balconi e finestre con esposto un drappo biancorosso. Parto per una nuova avventura che un pò mi spaventa, fu così anche all'inizio di quest'anno fantastico, Ma allora sapevo di contare sul tuo aiuto, puntualmente arrivato, che ha permesso al varese di vivere un'altra fantastica stagione che nemmeno l'amara conclusione può sminuire. Ora il salto nell'università del calcio lo faccio da solo ma in apparenza. Gli uomini che in questi 3 anni hanno condiviso con me il lavoro sul campo, ognuno dei giocatori che ho avuto, i tifosi che hanno rianimato la curva contagiando l'intero stadio e tutti coloro che mi hanno regalato emozioni indelebili, li sentirò al mio fianco, come sempre
Carissima Varese, arrivederci
TUO BEPPE
Carissima Varese,
fino a pochi giorni fa mi sorprendevo a pensare come e cosa poteva diventare la nostra vita salendo nel Paradiso del calcio, il gradino più alto per chi come noi vive il calcio per quello che è: un gioco. Era tutto scritto. Dal mio arrivo in C2, a campionato iniziato. Venivo dalla mia prima estate da disoccupato nonostante i 2 campionati vinti nelle 2 stagioni precedenti. Qui c'ero già stato per 2 brevi apparizioni da giocatore e da allenatore. Quel giorno, guidando verso di te, pensavo di aver accettato di allenare una quadra di calciatori ultima in serie C2. Arrivando al Varese stavo invece imboccando una strada che avrebbe cambiato radicalmente la mia vita. Qui, per la prima volta ho avuto la certezza di essere apprezzato per come sono, con i miei pregi e con i miei difetti. Qui non ho conoscenze e frequentazioni ma affetti e amici veri. Qui non ho allenato calciatori ma uomini. Varese è diventata e resterà la mia città. La mia professione mi porta a Siena per vivere quello che fino a domenica scorsa ero certo di poter realizzare nello stadio della mia città, nel quale ero entrato trovandolo grigio e con le curve chiuse e dal quale sono uscito ferito e con gli occhi lucidi insieme a un gruppo di uomini veri, applaudito da 8000 tifosi, anziani, giovani e famiglie intere. I tempi del calcio moderno non mi hanno permesso di staccarmi da te nel modo migliore. Mi hai dato molto ma ti chiedo ancora un'ultima cosa. Quando da ragazzino arrivai a Torino da Napoli, insieme ai miei genitori in cerca di lavoro, passavo intere giornate giocando interminabili partite di pallone a piedi nudi, per strada. Un signore mi notò e mi offrì la possibilità di un provino per una squadra vera. Risposi che avrei accettato a patto che la stessa opportunità venisse allargata anche agli altri miei compagni di gioco. Al termine della prova fui l'unico ad essere tesserato. Al momento i miei amici, amici veri, ci restarono male. Poi prevalse la gioia di vedere uno di loro nel calcio vero. Oggi vorrei rivivere la stessa emozione. Al dispiacere di vedere le nostre strade dividersi vorrei che subentrasse in te la gioia di vedere un tuo figlio adottivo nel calcio dei grandi.
Lo stesso Sannino che si divideva tra il lavoro all'ASL e il campo, quello che a crema non portava i figli allo stadio perchè non sentissero il proprio padre, alla guida di una squadra prima in classifica, venire apostrofato come "ecoballa napoletana". Quello che in ogni città in cui ha allenato e vinto non aveva mai vissuto prima quello che ha vissuto con te. Sei diventata e resterai la mia città. Quella che ho attraversato all'alba, prima delle gare decisive per salire prima in C1 e poi in serie B, commosso nel vedere balconi e finestre con esposto un drappo biancorosso. Parto per una nuova avventura che un pò mi spaventa, fu così anche all'inizio di quest'anno fantastico, Ma allora sapevo di contare sul tuo aiuto, puntualmente arrivato, che ha permesso al varese di vivere un'altra fantastica stagione che nemmeno l'amara conclusione può sminuire. Ora il salto nell'università del calcio lo faccio da solo ma in apparenza. Gli uomini che in questi 3 anni hanno condiviso con me il lavoro sul campo, ognuno dei giocatori che ho avuto, i tifosi che hanno rianimato la curva contagiando l'intero stadio e tutti coloro che mi hanno regalato emozioni indelebili, li sentirò al mio fianco, come sempre
Carissima Varese, arrivederci
TUO BEPPE