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Subject: [SERIE B]
Alemao è fortissimo ma il VIcenza quest'anno mi sembra poca cosa. mi spiace un po' per Baldini che negli ultimi anni non ne sta azzeccando molte
cmq 3 squadroni a parte che rischiano di fare il vuoto , a me piace la B di quest'anno mi sembra che sia improntata finalmente molto di più sui giovani...brescia in primis !
A Livorno per esempio era da molto che ci auspicavamo ciò.....sabato a varese avevamo 1 over 30 (pieri) e 2 29enni (genevier e knezevic) in campo, belinghieri e barone in panchina ....poi tutti under 25 .. bardi, meola, bernardini, perticone, lambrughi, remedi ,bigazzi, rampi, piccolo, russotto, dell'agnello, paulinho, dionisi, filkor, siligardi...qualcuno sarà bravo ...qualcuno (dionisi) per me è gia pronto ....ma l'importante e giocare la B con i giovani !
A Livorno per esempio era da molto che ci auspicavamo ciò.....sabato a varese avevamo 1 over 30 (pieri) e 2 29enni (genevier e knezevic) in campo, belinghieri e barone in panchina ....poi tutti under 25 .. bardi, meola, bernardini, perticone, lambrughi, remedi ,bigazzi, rampi, piccolo, russotto, dell'agnello, paulinho, dionisi, filkor, siligardi...qualcuno sarà bravo ...qualcuno (dionisi) per me è gia pronto ....ma l'importante e giocare la B con i giovani !
Juve Stabia, è sparitol'attaccante Savio Nsereko
Ugandese di 22 anni con passaporto tedesco, giovedì scorso ha inviato un sms all' allenatore Braglia scrivendo che non si sarebbe allenato. Da quel momento non si è fatto più vivo. Neanche la famiglia sa dov'è, denuncia all'Interpol
Juve Stabia, è sparito l'attaccante Savio Nsereko Nsereko al Bologna nel 2009
Sembra sparito nel nulla il calciatore della Juve Stabia, squadra che milita da quest'anno nella serie B del campionato italiano di calcio, Savio Nsereko, ugandese di 22 anni ma con passaporto tedesco. Il giovane giovedì scorso ha inviato un sms al suo allenatore Piero Braglia scrivendo che non si sarebbe allenato. Da quel momento non si è fatto più vivo.
Un paio di giorni fa la società ne ha denunciato la sparizione alla polizia di Castellammare di Stabia, comune a Sud di Napoli. Gli investigatori sono cauti, sostengono che si tratta di un allontanamento volontario e non di una sparizione originata da violenza o addirittura da un sequestro.
Nsereko, che l'anno scorso militava nel Monaco 1860, seconda divisione tedesca, viveva in albergo e conduceva una vita regolare priva di amicizie pericolose. Quando la dirigenza della Juve Stabia due giorni fa ha presentato denuncia di scomparsa in commissariato ha riferito che il calciatore ugandese aveva chiesto un permesso, probabilmente prolungatosi oltre il dovuto. Savio ha i genitori residenti ancora in Germania, una fidanzata in Bulgaria, è di proprietà della Fiorentina e, fino al giorno dell'acquisto da parte della Juve Stabia, risiedeva a Firenze.
In collegamento con Sky Sport 24 Salvatore Di Somma, il responsabile dell'area tecnica della Juve Stabia, ha commentato: "Siamo preoccupati per il giocatore che manca da otto giorni. Non abbiamo più notizie, sappiamo che all'improvviso è scomparso. Speriamo che non gli sia capitato
niente". Di Somma ha dichiarato che Savio Nsereko è arrivato alla Juve Stabia come "un ragazzo tranquillo, sereno, con grande motivazione di fare bene, si è allenato con grande impegno, ha fatto partite con grande impegno, eravamo contenti del calciatore e dell'uomo".
L'atleta non è nuovo a episodi del genere: nell' ottobre dello scorso anno Nsereko era sparito per una settimana senza dare notizie di sè al Monaco 1860. I
Ugandese di 22 anni con passaporto tedesco, giovedì scorso ha inviato un sms all' allenatore Braglia scrivendo che non si sarebbe allenato. Da quel momento non si è fatto più vivo. Neanche la famiglia sa dov'è, denuncia all'Interpol
Juve Stabia, è sparito l'attaccante Savio Nsereko Nsereko al Bologna nel 2009
Sembra sparito nel nulla il calciatore della Juve Stabia, squadra che milita da quest'anno nella serie B del campionato italiano di calcio, Savio Nsereko, ugandese di 22 anni ma con passaporto tedesco. Il giovane giovedì scorso ha inviato un sms al suo allenatore Piero Braglia scrivendo che non si sarebbe allenato. Da quel momento non si è fatto più vivo.
Un paio di giorni fa la società ne ha denunciato la sparizione alla polizia di Castellammare di Stabia, comune a Sud di Napoli. Gli investigatori sono cauti, sostengono che si tratta di un allontanamento volontario e non di una sparizione originata da violenza o addirittura da un sequestro.
Nsereko, che l'anno scorso militava nel Monaco 1860, seconda divisione tedesca, viveva in albergo e conduceva una vita regolare priva di amicizie pericolose. Quando la dirigenza della Juve Stabia due giorni fa ha presentato denuncia di scomparsa in commissariato ha riferito che il calciatore ugandese aveva chiesto un permesso, probabilmente prolungatosi oltre il dovuto. Savio ha i genitori residenti ancora in Germania, una fidanzata in Bulgaria, è di proprietà della Fiorentina e, fino al giorno dell'acquisto da parte della Juve Stabia, risiedeva a Firenze.
In collegamento con Sky Sport 24 Salvatore Di Somma, il responsabile dell'area tecnica della Juve Stabia, ha commentato: "Siamo preoccupati per il giocatore che manca da otto giorni. Non abbiamo più notizie, sappiamo che all'improvviso è scomparso. Speriamo che non gli sia capitato
niente". Di Somma ha dichiarato che Savio Nsereko è arrivato alla Juve Stabia come "un ragazzo tranquillo, sereno, con grande motivazione di fare bene, si è allenato con grande impegno, ha fatto partite con grande impegno, eravamo contenti del calciatore e dell'uomo".
L'atleta non è nuovo a episodi del genere: nell' ottobre dello scorso anno Nsereko era sparito per una settimana senza dare notizie di sè al Monaco 1860. I
La Sampdoria ha un organico che in Serie B deve ammazzare il campionato, poi non e' sempre facile ma se gioca con la mentalita' vincente come ha fatto ad enpoli penso che ci divertiremo parecchio. Ho fatto due trasferte Livorno e Empoli. Penso che a Livorno abbiamo buttato via 2 pun ti perche' la squadra e' entrata in campo aspettando il livorno e poi c'era quel scarpone di Maccarone ed eravamo senza Pozzi e con Piovaccari in panchina. Ad Empoli invece abbiamo dominato. In casa ho visto il Padova e devo dire che mi ha colpito molto, un ottima squadra, mentre il gubbio poveretto tornera' in C.
Vi segnalo un giovane che farra' carriera Pedro Obiang un ragazzo veramente forte, gia' titolare in 4 partite
Vi segnalo un giovane che farra' carriera Pedro Obiang un ragazzo veramente forte, gia' titolare in 4 partite
a livorno avete fatto pena per il semplice motivo che in B devi correre e a Livorno non lo avete fatto .
cmq la storia di savio mi ricorda tanto montano del parma .
savio era veramente un gran talento ai tempi di brescia cosa le sia successo non lo sappiamo , resta la delusione per un giovane talento sfumato ed ora in grossa difficoltà.
(edited)
cmq la storia di savio mi ricorda tanto montano del parma .
savio era veramente un gran talento ai tempi di brescia cosa le sia successo non lo sappiamo , resta la delusione per un giovane talento sfumato ed ora in grossa difficoltà.
(edited)
venduti 1000 biglietti per Bari! domani ci divertiamo :)
grandi molossi ....noi domani aspettiamo i palloni autografati che danilevicius ci tirerà :) ce li ha sempre buttati figuriamoci domani che sentirà la partita ......
«La partita più difficile della mia carriera»
Il ritorno di Danilevicius: dalle gioie di Pasching e Piacenza, alle lacrime per la B
Il cuore è rimasto color amaranto, in futuro spero di entrare anche nella società Il rimpianto più grande è aver segnato poco
ALESSANDRO BERNINI
LIVORNO. Sulla sua carta d’identità c’è scritto “nato a Klaipeda”, sul Mar Baltico. In realtà lui si sente livornese. Dalla testa ai piedi. E amaranto. Perché 148 presenze con questa maglia (con 24 gol) non si dimenticano, soprattutto se vissute con l’intensità e l’affetto che Tomas Danilevicius ha sempre dimostrato per il Livorno. Sabato torna al Picchi, per la prima volta da avversario.
Buongiorno Tomas.
«Buongiorno. Anche se per la verità da qualche mattina inizio a svegliarmi con un po’ d’ansia...».
Ansia?
«Capisco che un professionista dovrebbe vivere ogni partita allo stesso modo. Ma per me non può essere così. Livorno è la maglia più importante della mia carriera da calciatore, giocarci contro non sarà per niente facile».
Questo ti rende onore.
«È chiaro che adesso gioco per la Juve Stabia e cercherò di dare il massimo, ma Livorno è Livorno. Questa sarà la partita più difficile della mia carriera».
Addirittura.
«Sì, perché scendere in campo e vedere le maglie amaranto dall’altra parte, mi lascerà una strana sensazione. Meglio non pensarci».
Tomas Danilevicius e la città di Livorno.
«La mia città. Qui abitano ancora mia moglie e le mie figlie, che hanno appena iniziato la scuola. E qui tornerò a vivere quando avrò smesso col calcio giocato. Magari per dare una mano alla società amaranto, come tecnico o come collaboratore».
Pensavi di dire addio alla maglia amaranto quest’estate?
«A dir la verità no. Sono rimasto sempre in contatto col presidente Spinelli, lui mi rassicurava dicendomi di aspettare ma poi...».
Ma poi?
«Poi è arrivata l’offerta della Juve Stabia, un biennale. L’ho detto al presidente Spinelli, mi ha detto di aspettare e io ho dato mandato al mio procuratore di rinviare tutto».
Non potevi rinviare in eterno.
«Già. Il primo agosto mi è arrivato il contratto della Juve Stabia da firmare. Prima di prendere la penna ho chiamato di nuovo Spinelli, lui mi ha detto che purtroppo in quel momento non poteva riprendermi perché la società non era ancora riuscita a cedere altri attaccanti in esubero. E quindi ho firmato per la Juve Stabia. Comunque non è stato un problema di soldi, assolutamente».
E i rapporti adesso con Spinelli?
«Da quel giorno non ci siamo più sentiti. Ma io non ho il minimo rancore verso di lui. Anzi. Il presidente è sempre stato il primo a sostenermi, a difendermi. E io questo non lo dimentico».
A proposito di rapporti. L’allenatore col quale hai più legato?
«Ho avuto un ottimo rapporto con Colomba, persona squisita. Ma devo dire che ho molta stima anche di Novellino: all’inizio facevamo fatica a capirci, poi siamo entrati in sintonia. Lui può fare tanto per il Livorno».
E compagni che ti sono rimasti nel cuore?
«Dario Passoni, siamo molto amici. Ma ho legato molto anche con Nicola Pavarini e con tanti dei ragazzi che giocano ancora nel Livorno, a partire da Mazzoni e Knezevic».
L’emozione più grande in amaranto?
«La sera di Piacenza, quando arrivò la prima promozione in serie A. Mi vengono ancora i brividi. Prima tutta Piacenza colorata di amaranto, poi l’arrivo in città con lo stadio pieno e un fiume di gente che ci aspettava per festeggiare. Mi ritengo un giocatore fortunato ad aver vissuto emozioni del genere».
La delusione?
«L’ultima retrocessione in serie B. Una pugnalata».
Molti ti hanno visto piangere.
«Vero, non mi vergogno. Piangeva il mio cuore di giocatore ma anche di tifoso del Livorno».
Il gol che non dimentichi?
«Quello segnato a Pasching, prima partita di Coppa Uefa. È stata la prima rete segnata dal Livorno in una manifestazione europea, e quel giorno ho sentito di aver lasciato un segno indelebile nella storia della società. Ecco, quel giorno è cresciuto il mio senso di appartenenza al Livorno».
C’è un però Tomas...
«Cioè?».
Tu hai sempre segnato, ovunque hai giocato. Nazionale compresa. Ma con la maglia del Livorno...
«Hai ragione. Ne sono consapevole. E questa è la mia più grande amarezza della carriera. Se c’era una maglia per la quale volevo dare il meglio di me, era quella del Livorno. Ma da attaccante mi rendo conto di aver dato pochi gol al Livorno. Forse perché non ho mai giocato con continuità, forse perché ogni volta che andavo in campo volevo spaccare il mondo... non so. Però, te lo ripeto, è il mio più grande rimpianto della carriera».
Parlaci della tua Juve Stabia.
«L’obiettivo è la salvezza, purtroppo l’inizio non è stato facile. A Empoli vincevamo 1-0 e poi abbiamo preso due gol da polli, col Brescia abbiamo perso una partita incredibile. Fatto sta, che per una ragione o per l’altra siamo ancora là in fondo».
Hai visto il Livorno?
«Sì, mi piace molto. Ho visto un Paulinho cambiato, più robusto, con padronanza della palla, credo che possa essere l’uomo in più. E con Novellino sono sicuro che i giovani renderanno al massimo».
Che accoglienza ti aspetti?
«Spero bella. Io giuro di aver dato sempre l’anima per il Livorno, ma questo la gente credo che l’abbia sempre apprezzato. Ci tengo alla stima dei livornesi».
Se segni esulti?
«Secondo te?»
No
«Bravo».
ti si vole bene .....e da quando sei lontano ancora di più ....ed è vero non sono ironico.
(edited)
«La partita più difficile della mia carriera»
Il ritorno di Danilevicius: dalle gioie di Pasching e Piacenza, alle lacrime per la B
Il cuore è rimasto color amaranto, in futuro spero di entrare anche nella società Il rimpianto più grande è aver segnato poco
ALESSANDRO BERNINI
LIVORNO. Sulla sua carta d’identità c’è scritto “nato a Klaipeda”, sul Mar Baltico. In realtà lui si sente livornese. Dalla testa ai piedi. E amaranto. Perché 148 presenze con questa maglia (con 24 gol) non si dimenticano, soprattutto se vissute con l’intensità e l’affetto che Tomas Danilevicius ha sempre dimostrato per il Livorno. Sabato torna al Picchi, per la prima volta da avversario.
Buongiorno Tomas.
«Buongiorno. Anche se per la verità da qualche mattina inizio a svegliarmi con un po’ d’ansia...».
Ansia?
«Capisco che un professionista dovrebbe vivere ogni partita allo stesso modo. Ma per me non può essere così. Livorno è la maglia più importante della mia carriera da calciatore, giocarci contro non sarà per niente facile».
Questo ti rende onore.
«È chiaro che adesso gioco per la Juve Stabia e cercherò di dare il massimo, ma Livorno è Livorno. Questa sarà la partita più difficile della mia carriera».
Addirittura.
«Sì, perché scendere in campo e vedere le maglie amaranto dall’altra parte, mi lascerà una strana sensazione. Meglio non pensarci».
Tomas Danilevicius e la città di Livorno.
«La mia città. Qui abitano ancora mia moglie e le mie figlie, che hanno appena iniziato la scuola. E qui tornerò a vivere quando avrò smesso col calcio giocato. Magari per dare una mano alla società amaranto, come tecnico o come collaboratore».
Pensavi di dire addio alla maglia amaranto quest’estate?
«A dir la verità no. Sono rimasto sempre in contatto col presidente Spinelli, lui mi rassicurava dicendomi di aspettare ma poi...».
Ma poi?
«Poi è arrivata l’offerta della Juve Stabia, un biennale. L’ho detto al presidente Spinelli, mi ha detto di aspettare e io ho dato mandato al mio procuratore di rinviare tutto».
Non potevi rinviare in eterno.
«Già. Il primo agosto mi è arrivato il contratto della Juve Stabia da firmare. Prima di prendere la penna ho chiamato di nuovo Spinelli, lui mi ha detto che purtroppo in quel momento non poteva riprendermi perché la società non era ancora riuscita a cedere altri attaccanti in esubero. E quindi ho firmato per la Juve Stabia. Comunque non è stato un problema di soldi, assolutamente».
E i rapporti adesso con Spinelli?
«Da quel giorno non ci siamo più sentiti. Ma io non ho il minimo rancore verso di lui. Anzi. Il presidente è sempre stato il primo a sostenermi, a difendermi. E io questo non lo dimentico».
A proposito di rapporti. L’allenatore col quale hai più legato?
«Ho avuto un ottimo rapporto con Colomba, persona squisita. Ma devo dire che ho molta stima anche di Novellino: all’inizio facevamo fatica a capirci, poi siamo entrati in sintonia. Lui può fare tanto per il Livorno».
E compagni che ti sono rimasti nel cuore?
«Dario Passoni, siamo molto amici. Ma ho legato molto anche con Nicola Pavarini e con tanti dei ragazzi che giocano ancora nel Livorno, a partire da Mazzoni e Knezevic».
L’emozione più grande in amaranto?
«La sera di Piacenza, quando arrivò la prima promozione in serie A. Mi vengono ancora i brividi. Prima tutta Piacenza colorata di amaranto, poi l’arrivo in città con lo stadio pieno e un fiume di gente che ci aspettava per festeggiare. Mi ritengo un giocatore fortunato ad aver vissuto emozioni del genere».
La delusione?
«L’ultima retrocessione in serie B. Una pugnalata».
Molti ti hanno visto piangere.
«Vero, non mi vergogno. Piangeva il mio cuore di giocatore ma anche di tifoso del Livorno».
Il gol che non dimentichi?
«Quello segnato a Pasching, prima partita di Coppa Uefa. È stata la prima rete segnata dal Livorno in una manifestazione europea, e quel giorno ho sentito di aver lasciato un segno indelebile nella storia della società. Ecco, quel giorno è cresciuto il mio senso di appartenenza al Livorno».
C’è un però Tomas...
«Cioè?».
Tu hai sempre segnato, ovunque hai giocato. Nazionale compresa. Ma con la maglia del Livorno...
«Hai ragione. Ne sono consapevole. E questa è la mia più grande amarezza della carriera. Se c’era una maglia per la quale volevo dare il meglio di me, era quella del Livorno. Ma da attaccante mi rendo conto di aver dato pochi gol al Livorno. Forse perché non ho mai giocato con continuità, forse perché ogni volta che andavo in campo volevo spaccare il mondo... non so. Però, te lo ripeto, è il mio più grande rimpianto della carriera».
Parlaci della tua Juve Stabia.
«L’obiettivo è la salvezza, purtroppo l’inizio non è stato facile. A Empoli vincevamo 1-0 e poi abbiamo preso due gol da polli, col Brescia abbiamo perso una partita incredibile. Fatto sta, che per una ragione o per l’altra siamo ancora là in fondo».
Hai visto il Livorno?
«Sì, mi piace molto. Ho visto un Paulinho cambiato, più robusto, con padronanza della palla, credo che possa essere l’uomo in più. E con Novellino sono sicuro che i giovani renderanno al massimo».
Che accoglienza ti aspetti?
«Spero bella. Io giuro di aver dato sempre l’anima per il Livorno, ma questo la gente credo che l’abbia sempre apprezzato. Ci tengo alla stima dei livornesi».
Se segni esulti?
«Secondo te?»
No
«Bravo».
ti si vole bene .....e da quando sei lontano ancora di più ....ed è vero non sono ironico.
(edited)
impossibile non volergliene, sto qui mi sa che ha mostrato più attaccamento alla vostra maglia dello stesso Lucarelli
a me piace botta ha giocato bene ?
nessun guizzo particolare
nessun guizzo particolare
nocerini scarsi....manco il bari avete saputo battere!!!!
direi grosso passo falso della samp...........
e intanto il sassuolo primo. e bravo PEA
e intanto il sassuolo primo. e bravo PEA
mamma mia che reggina!se non era per il furto con scasso del grosseto si era primi..grandi
Atzori oggi ha dimostrto di non capire un cazzo.....buttati via 2 punti.
Come puo' togliere Bertani e Foggia e poi Semioli per inserire Koman (lo odio) e Maccarone.
Come puo' togliere Bertani e Foggia e poi Semioli per inserire Koman (lo odio) e Maccarone.
in effetti il Bari è proprio una squadraccia, qualche individualità ma non ha uno straccio di gioco!
p.s. ma Donati è sempre lo stesso? sembra un giocatore finito!
p.s. ma Donati è sempre lo stesso? sembra un giocatore finito!