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Subject: [POLITICA]
quindi io entro in una farmacia con la ricetta e mi fanno lo scontrino con CF... epperò devo pagare con carta, altrimenti niente detrazioni al 19%...?
è una roba che solo dei sadici potevano pensare, cosa fa evade il farmacista?
è una roba che solo dei sadici potevano pensare, cosa fa evade il farmacista?
a proposito di cose assurde
Reddito di cittadinanza, al via l’obbligo di svolgere lavori utili non retribuiti nei Comuni: dall’assistenza agli anziani al verde pubblico
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/13/reddito-di-cittadinanza-al-via-lobbligo-di-svolgere-lavori-utili-non-retribuiti-nei-comuni-dallassistenza-agli-anziani-al-verde-pubblico/5666132/?utm_campaign=lavoro-precari&utm_medium=twitter&utm_source=twitter
Reddito di cittadinanza, al via l’obbligo di svolgere lavori utili non retribuiti nei Comuni: dall’assistenza agli anziani al verde pubblico
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/13/reddito-di-cittadinanza-al-via-lobbligo-di-svolgere-lavori-utili-non-retribuiti-nei-comuni-dallassistenza-agli-anziani-al-verde-pubblico/5666132/?utm_campaign=lavoro-precari&utm_medium=twitter&utm_source=twitter
al via l’obbligo di svolgere lavori utili non retribuiti
eh, non ti basta il reddito a sbafo di cittadinanza? Altrimenti se hai uno stipendio dal comune non ti spetta il reddito.
Che poi tutta sta puttanata doveva essere per far trovare lavoro vero alla gente, non per mantenerli a sbafo
eh, non ti basta il reddito a sbafo di cittadinanza? Altrimenti se hai uno stipendio dal comune non ti spetta il reddito.
Che poi tutta sta puttanata doveva essere per far trovare lavoro vero alla gente, non per mantenerli a sbafo
quindi io entro in una farmacia con la ricetta e mi fanno lo scontrino con CF... epperò devo pagare con carta, altrimenti niente detrazioni al 19%...?
No el pupe, se leggi l'integrale: "Alcune spese sanitarie vengono escluse dall’obbligo di pagare tramite mezzi tracciabili per ottenere la detrazione. Si fa riferimento all’acquisto di medicinali e dispositivi medici, nonché prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale".
No el pupe, se leggi l'integrale: "Alcune spese sanitarie vengono escluse dall’obbligo di pagare tramite mezzi tracciabili per ottenere la detrazione. Si fa riferimento all’acquisto di medicinali e dispositivi medici, nonché prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale".
del resto le spese in farmacia e fornite dal SSN da almeno un paio d'anni sono tracciate e appaiono automaticamente nel 730 precompilato
perché assurde?
perché ci sono andato cauto; in realtà avrei dovuto scrivere "bestialità neoliberiste che ci porteranno alla servitù della gleba"
c'è bisogno di lavoratori statali? A quanto pare sì e parecchio.
quindi invece di assumere lavoratori specializzati (con regolare contratto), si preferisce far lavorare GRATIS i disoccupati (niente contributi, niente pensioni)
svilimento totale del lavoro e del lavoratore
ma tanto la nostra Costituzione si basa proprio sul lavoro, che volete che sia...
poi noto che il RdC ha ulteriormente inasprito la guerra tra poveri, per cui chi è in difficoltà economiche è un essere inferiore... ma forse lo scopo era proprio quello, il liberismo si fonda anche su questo
perché ci sono andato cauto; in realtà avrei dovuto scrivere "bestialità neoliberiste che ci porteranno alla servitù della gleba"
c'è bisogno di lavoratori statali? A quanto pare sì e parecchio.
quindi invece di assumere lavoratori specializzati (con regolare contratto), si preferisce far lavorare GRATIS i disoccupati (niente contributi, niente pensioni)
svilimento totale del lavoro e del lavoratore
ma tanto la nostra Costituzione si basa proprio sul lavoro, che volete che sia...
poi noto che il RdC ha ulteriormente inasprito la guerra tra poveri, per cui chi è in difficoltà economiche è un essere inferiore... ma forse lo scopo era proprio quello, il liberismo si fonda anche su questo
No el pupe, se leggi l'integrale: "Alcune spese sanitarie vengono escluse dall’obbligo di pagare tramite mezzi tracciabili per ottenere la detrazione. Si fa riferimento all’acquisto di medicinali e dispositivi medici, nonché prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale".
grazie, me l'ero perso.
Resto molto perplesso di questi metodi di "lotta all'evasione tramite l'incentivo della moneta elettronica".
Considero pericoloso che passi il messaggio che devo essere controllato in tutte le spese per evitare che qualcuno possa essere disonesto.
Meglio un miliardo di evasori che tutti tracciati.
grazie, me l'ero perso.
Resto molto perplesso di questi metodi di "lotta all'evasione tramite l'incentivo della moneta elettronica".
Considero pericoloso che passi il messaggio che devo essere controllato in tutte le spese per evitare che qualcuno possa essere disonesto.
Meglio un miliardo di evasori che tutti tracciati.
quindi invece di assumere lavoratori specializzati (con regolare contratto), si preferisce far lavorare GRATIS i disoccupati (niente contributi, niente pensioni)
l'ordine è coerente:
-lo stato non può spendere (rigore)
-il lavoro deve costare (valere) poco
-il welfare è carità e lo devi "meritare"
l'ordine è coerente:
-lo stato non può spendere (rigore)
-il lavoro deve costare (valere) poco
-il welfare è carità e lo devi "meritare"
http://micidial.it/2020/01/oh-barbero-che-hai-fatto/
Oh, Barbero! Che hai fatto
05/01/2020 Massimo Bordin
Lo storico piemontese Alessandro Barbero è l’intellettuale italiano oggi maggiormente coccolato dai media. Non è divisivo come Vittorio Sgarbi e Diego Fusaro, non si acconcia da hipster come Massimo Cacciari e non si improvvisa tuttologo di calcio come Mughini. Barbero buca il video con il suo aplomb anglosassone ed i suoi occhiali da secchione; sa catturare l’attenzione anche dello spettatore più pigro grazie ad una voce entusiasta e così “chiara e distinta” da far impallidire le idee di Cartesio. E’ simpatico, Barbero, anche quando ti dice cose che non avresti mai immaginato e ti fa sentire ignorante.
Non solo. Barbero è riuscito ad imporsi come il conferenziere più amato dagli italiani anche sul web, dove spopolano i suoi video-pipponi lunghi due ore su figure storiche come Carlo Magno e Napoleone. Roba che Paolo Mieli non ci dorme la notte, per l’invidia!
Ecco perchè il medievalista torinese è riuscito in questi anni ad uscire dalle polverose stanze dell’Accademia per entrare nei salotti buoni della televisione. Non è raro vederlo come conduttore a Rai Storia oppure a fianco di Piegiorgio Odifreddi a riempire i teatri. Insomma, Barbero è uno storico che sembra venire dal mondo anglosassone: uno storico che ce l’ha fatta.
Eh già, perchè mentre in Italia l’allegra brigata del Ciccap è riuscita a convincerci tutti che al primo potere ed al quarto potere devono sedere solo i positivisti in stile Piero Angela and Son, altrove anche i classicisti, i filosofi e gli storici hanno un ruolo che non rimane relegato ai banchi di scuola. Boris Johnson – pochi lo sanno – è un classicista, Noam Chomsky un filosofo ed un sociologo, Henry Kissinger, uno storico.
Barbero, dunque, è uno dei pochissimi umanisti che in questo Paese non è costretto a sbarcare il lunario dando ripetizioni di latino agli studenti del ginnasio.
Fino a quando…
Fino a quando, poco prima di natale, Massimo Bernardini non ha commesso il passo falso di intervistarlo sulla democrazia. In quel di Reggio Emilia, per l’esattezza al Teatro Asioli di Correggio, il conduttore di Tv Talk ha (mal)pensato di portare Barbero sulla strada dell’europeismo convinto. Un dialogo che nelle intenzioni del giornalista doveva condurre il pubblico emiliano (e come tale di sinistra per definizione) nel petaloso mondo dell’invincibile Europa, dell’euro irreversibile, e dell’antisovranismo militante.
Qualcosa, però, è andato storto.
Non senza lo stupore dell’intervistatore e del pubblico, sull’Eurosistema Barbero ha avuto l’ardire di dire la verità.
Dopo aver chiarito la funzione principale dei parlamenti in una democrazia moderna (legiferare e controllare l’operato dei governi), il dialogo è andato circa così:
Barbero. “La costituzione vuol dire: eleggiamo un parlamento! dalla rivoluzione francese in poi i popoli hanno voluto le costituzioni ed in esse il ruolo del Parlamento è chiarissimo. Il popolo ha detto eleggiamo un parlamento. Ed il governo? Il governo deve rispondere al parlamento!!!
Su queste cose c’è una confusione enorme oggi, anche nel nostro Paese. Storicamente, la differenza tra PARLAMENTO e GOVERNO è chiarissima. Il governo prende le deicisioni dopo essere stato nominato da un Presidente della Repubblica (una volta era il Re). Non è un dettaglio da niente… il presidente della repubblica, che è un po’ come l’equivalente del Re, nomina il governo. Ma il governo deve avere l’approvazione del parlamento eletto dal popolo. Il parlamento serve a quello! Quando il parlamento non vota la fiducia, il governo cade.
Ora, io come molti non ho le idee chiarissime di come funzioni l’Europa, ma non mi sembra proprio che funzioni così…
Non mi sembra che tutti i giorni la commissione europea prenda le decisioni e debba poi andare tutti i giorni in Parlamento col rischio di cadere perchè ai rappresentanti del popolo non va bene…
A me non sembra che funzioni così (e se funziona così riesce a non farlo vedere molto bene), e la gente questo lo percepisce”.
Giornalista. “Però da 40 anni noi stiamo votando direttamente questo Parlamento Europeo. Tutti gli europei votano il parlamento, mandiamo rappresentati dal 1979”.
Barbero. “Ma – chiedo per sapere… – il Parlamento Europeo, può far cadere il governo europeo?”
A questo punto, sul teatro Asioli cala il gelo.
Bernardini non risponde.
Il pubblico non fiata.
In pochi secondi, in una riga dattiloscritta, seppur con educazione e attraverso la forma dubitativa della domanda, Alessando Barbero – storico dei media ufficiali – dice quello che tutta la controinformaione degna di questo nome urla da anni fino a farsi uscire le vene dal collo, e cioè che
L’UNIONE EUROPEA NON E’ UNA DEMOCRAZIA
Insomma, il Re è nudo, solo che stavolta a dirlo non è stato un bambino, ma uno dei più grandi accademici italiani.
Allora faccio un appello allo stimato storico torinese: professore si fermi qua!
Professore si fermi ora!
Vuole continuare ad andare da Piero Angela? Vuole rimanere in cima alle classifiche dei libri e pubblicare per Sellerio, Laterza e tutta la compagnia? Vuole continuare ad essere invitato dai media che contano e ad essere osannato nei teatri?
Allora la pianti di dire la verità sull’Europa. E’ pericolosissimo! A sto punto, non mi stupirei se la sbattessero fuori dall’Università. Ma cosa le è saltato in mente? Preghiamo.
Oh, Barbero! Che hai fatto
05/01/2020 Massimo Bordin
Lo storico piemontese Alessandro Barbero è l’intellettuale italiano oggi maggiormente coccolato dai media. Non è divisivo come Vittorio Sgarbi e Diego Fusaro, non si acconcia da hipster come Massimo Cacciari e non si improvvisa tuttologo di calcio come Mughini. Barbero buca il video con il suo aplomb anglosassone ed i suoi occhiali da secchione; sa catturare l’attenzione anche dello spettatore più pigro grazie ad una voce entusiasta e così “chiara e distinta” da far impallidire le idee di Cartesio. E’ simpatico, Barbero, anche quando ti dice cose che non avresti mai immaginato e ti fa sentire ignorante.
Non solo. Barbero è riuscito ad imporsi come il conferenziere più amato dagli italiani anche sul web, dove spopolano i suoi video-pipponi lunghi due ore su figure storiche come Carlo Magno e Napoleone. Roba che Paolo Mieli non ci dorme la notte, per l’invidia!
Ecco perchè il medievalista torinese è riuscito in questi anni ad uscire dalle polverose stanze dell’Accademia per entrare nei salotti buoni della televisione. Non è raro vederlo come conduttore a Rai Storia oppure a fianco di Piegiorgio Odifreddi a riempire i teatri. Insomma, Barbero è uno storico che sembra venire dal mondo anglosassone: uno storico che ce l’ha fatta.
Eh già, perchè mentre in Italia l’allegra brigata del Ciccap è riuscita a convincerci tutti che al primo potere ed al quarto potere devono sedere solo i positivisti in stile Piero Angela and Son, altrove anche i classicisti, i filosofi e gli storici hanno un ruolo che non rimane relegato ai banchi di scuola. Boris Johnson – pochi lo sanno – è un classicista, Noam Chomsky un filosofo ed un sociologo, Henry Kissinger, uno storico.
Barbero, dunque, è uno dei pochissimi umanisti che in questo Paese non è costretto a sbarcare il lunario dando ripetizioni di latino agli studenti del ginnasio.
Fino a quando…
Fino a quando, poco prima di natale, Massimo Bernardini non ha commesso il passo falso di intervistarlo sulla democrazia. In quel di Reggio Emilia, per l’esattezza al Teatro Asioli di Correggio, il conduttore di Tv Talk ha (mal)pensato di portare Barbero sulla strada dell’europeismo convinto. Un dialogo che nelle intenzioni del giornalista doveva condurre il pubblico emiliano (e come tale di sinistra per definizione) nel petaloso mondo dell’invincibile Europa, dell’euro irreversibile, e dell’antisovranismo militante.
Qualcosa, però, è andato storto.
Non senza lo stupore dell’intervistatore e del pubblico, sull’Eurosistema Barbero ha avuto l’ardire di dire la verità.
Dopo aver chiarito la funzione principale dei parlamenti in una democrazia moderna (legiferare e controllare l’operato dei governi), il dialogo è andato circa così:
Barbero. “La costituzione vuol dire: eleggiamo un parlamento! dalla rivoluzione francese in poi i popoli hanno voluto le costituzioni ed in esse il ruolo del Parlamento è chiarissimo. Il popolo ha detto eleggiamo un parlamento. Ed il governo? Il governo deve rispondere al parlamento!!!
Su queste cose c’è una confusione enorme oggi, anche nel nostro Paese. Storicamente, la differenza tra PARLAMENTO e GOVERNO è chiarissima. Il governo prende le deicisioni dopo essere stato nominato da un Presidente della Repubblica (una volta era il Re). Non è un dettaglio da niente… il presidente della repubblica, che è un po’ come l’equivalente del Re, nomina il governo. Ma il governo deve avere l’approvazione del parlamento eletto dal popolo. Il parlamento serve a quello! Quando il parlamento non vota la fiducia, il governo cade.
Ora, io come molti non ho le idee chiarissime di come funzioni l’Europa, ma non mi sembra proprio che funzioni così…
Non mi sembra che tutti i giorni la commissione europea prenda le decisioni e debba poi andare tutti i giorni in Parlamento col rischio di cadere perchè ai rappresentanti del popolo non va bene…
A me non sembra che funzioni così (e se funziona così riesce a non farlo vedere molto bene), e la gente questo lo percepisce”.
Giornalista. “Però da 40 anni noi stiamo votando direttamente questo Parlamento Europeo. Tutti gli europei votano il parlamento, mandiamo rappresentati dal 1979”.
Barbero. “Ma – chiedo per sapere… – il Parlamento Europeo, può far cadere il governo europeo?”
A questo punto, sul teatro Asioli cala il gelo.
Bernardini non risponde.
Il pubblico non fiata.
In pochi secondi, in una riga dattiloscritta, seppur con educazione e attraverso la forma dubitativa della domanda, Alessando Barbero – storico dei media ufficiali – dice quello che tutta la controinformaione degna di questo nome urla da anni fino a farsi uscire le vene dal collo, e cioè che
L’UNIONE EUROPEA NON E’ UNA DEMOCRAZIA
Insomma, il Re è nudo, solo che stavolta a dirlo non è stato un bambino, ma uno dei più grandi accademici italiani.
Allora faccio un appello allo stimato storico torinese: professore si fermi qua!
Professore si fermi ora!
Vuole continuare ad andare da Piero Angela? Vuole rimanere in cima alle classifiche dei libri e pubblicare per Sellerio, Laterza e tutta la compagnia? Vuole continuare ad essere invitato dai media che contano e ad essere osannato nei teatri?
Allora la pianti di dire la verità sull’Europa. E’ pericolosissimo! A sto punto, non mi stupirei se la sbattessero fuori dall’Università. Ma cosa le è saltato in mente? Preghiamo.
di estrazione napoleonica era "chi mangia il Papa muore" a perenne avvertimento dei sovrani di turno
ormai il politically correct (da sempre vado blaterando che ci avrebbe rovinato) vale oltre che per il tizio vestito di bianco anche per l'europa et similia.
l'impostazione pubblica corre via rete (hahahahahaha) e in quella che ha più tempo da spendere e più cazzate da urlare vince sempre e comunque.
Arriverà un giorno in cui per l'Europa il motto sarà diverso.....Quousque tandem abutere, Europa, patientia nostra?
a quel punto il castello di carta crollerà
ormai il politically correct (da sempre vado blaterando che ci avrebbe rovinato) vale oltre che per il tizio vestito di bianco anche per l'europa et similia.
l'impostazione pubblica corre via rete (hahahahahaha) e in quella che ha più tempo da spendere e più cazzate da urlare vince sempre e comunque.
Arriverà un giorno in cui per l'Europa il motto sarà diverso.....Quousque tandem abutere, Europa, patientia nostra?
a quel punto il castello di carta crollerà