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Subject: [POLITICA]

2010-04-01 16:51:27
si voglio dire che conti 2500 persone su 10000 (facciamo ad occhio)

sono sempre 1/4..

2010-04-01 17:02:22
si voglio dire che conti 2500 persone su 10000 (facciamo ad occhio)

sono sempre 1/4..


1/4 compresi vecchi e bambini e con il fatto che la mia cità è meno di 10.000 abitanti

(senza contare l'approssimazione del "50" persone per associazione che non sono in grado di contestare)


ma anche dando per scontato che sia così

secondo te in una città come torino di un milione di abitanti ci sono 250.000 persone iscritte a associazioni legalmente riconosciute?
secondo me no, ma qui parlo solo per sensazioni, non ho dati
2010-04-01 17:03:54
http://www.destradipopolo.net/?p=1914

se son vere...altre buone notizie
2010-04-01 17:04:45
ecco che si smascherà il mio nuovo governatore..

tornado a noi:
secondo me l'aggregazione nella campagna e nelle città ormai è abbastanza simile.
Però io non ho esperienze dirette di metropoli, ma solo di medio/piccole città
2010-04-01 17:08:09
Devo dar ragione a Baluba: col piffero che a Milano ci sono 300mila iscritti a associazioni riconosciute.
(edited)
EDit: non è affatto simile. Una simile conoscenza ce l'hai solo nell'ambito ristretto del tuo quartiere e neanche come avviene nei paesini.

Nel bar di paese chiedo un mazzo di carte e mi metto a giocare a scopa nell'80% dei casi. Prova a chiedere un mazzo di carte in un bar di Milano e vedi che ti rispondono.

Se vuoi giocare a scopa devi andare nei centri tempo libero del comune di milano.

Questa è la cosa che ti balza di più all'occhio come differenza tra un peaese e Milano.


Città come Padova e Treviso per un milanese sono paesotti un po' più grandi: la zona dove vivevo a MIlano fa 140mila abitanti, ossia quasi il doppio di Treviso. Padova ne fa un po' di più della mia ex zona di Milano e Vicenza ne fa meno. Fai tu i tuoi conti.
(edited)
2010-04-01 17:13:50
Devo dar ragione a Baluba: col piffero che a Milano ci sono 300mila iscritti a associazioni riconosciute.

è molto più difficile creare centri di aggregazione in città che nei piccoli centri. la città è disgregante per definizione. ma difficilmente la città è determinante nelle elezioni. in genere il lavoro dei candidati nei piccoli centri porta molti più risultati dei comizi di piazza a Roma o Milano.
2010-04-01 17:14:18
boh..
contando tutto dai partiti alle ass.ni sportive?
mi paiono persino pochi,
cmq non so dunque non dico!!!
2010-04-01 17:32:56
La città non aggrega affatto pupe. In città NON ci si conosce. E il fatto che in pease ci si conosca tutti è proprio un tipico sfottò che il cittadino fa verso il villico. Nel paese è molto difficile se non praticamente impossibile fare una cosa senza che tutti lo vengono a sapere. In città è la cosa più facile del mondo. Tu pensa che del mio grande condominio di 800 persone (un piccolissimo paese) ne salutavo si e no una 40ina.

Nella mia situazione di salutare solo una piccola parte ci sono in molti. MA NON gli anziani che generalmente si conoscono di più perchè hanno più tempo da perdere e spettegolare, attività tipica degli abitanti di paese anziani e cittadini anziani.

In un paese di 800 anime al contrario ci si conosce tutti. Non fa in tempo a cornificare la moglie che lo sanno tutti tranne la cornificata.

Questo in città può avvenire solo a livello di condominio o quartiere ammesso che il tradimento avvenga all'interno del condomio e del quartiere. E' molto più facile per me che abito a Milano muovermi e incontrare gente sconosciuta. Perchè quelli del paesino A bene o male conoscono molti anche del paesino B e i luoghi di ritrovo sono quelli al sabato sera. Per cui io di MIlano se voglio tradire mia moglie ho la ragionevole sicurezza che nessuno lo verrà a sapere. In paese invece questi segreti durano MOLTO POCO.

E' ovvio che in un paese di 800-1000 anime io che sono conosciuto comepersona seria mi candido con la Lega divento sindaco. Se lo fa un abitante di Milano al massimo fa il consigliere di zona, rendo l'idea?

Ma un sindaco o un consigliere comunale o assessore di un piccolo paese ha molto più potere e visibilità di un consigliere di circoscrizione e con poche mosse giuste posso nel giro di 5 anni farmi conoscere e ambire alla carica consigliere provinciale. Nella città qesto è molto più difficile proprio perchè manca questa conoscenza diretta delle persone. C'è gente che neanche conosce i suoi condomini, fai te.
2010-04-01 17:51:02
si ma mettiamo che io "campagnolo" conosco 1000 persone --> conosco tutto il paese
mio cugino in città e conosce sempre 1000 persone---> ma risulta una frazione molto bassa del totale


Ergo, non è dal conoscere "tutti" che si può fondare la valutazione sui rapporti sociali, ecco..
2010-04-01 17:52:29
La città non aggrega affatto pupe. In città NON ci si conosce.

distinguerei tra città.

milano è una città spersonalizzante, soprattutto perchè si riempie di giorno e si svuota alla sera: ovvio che essendo una metropoli è piena di opportunità per il tempo libero ma alla sera ad esempio non vedi anziani in giro e spesso i vicini non si conoscono.

Invece sei vai a genova o firenze la tessitura della vita sociale è molto fitta. La battuta che faccio ai miei amici genovesi o fiorentini è: ma voi vi conoscete tutti.

Il secondo rilievo che faccio è che nelle città si possono incontrare l'arte, il teatro, la musica, il cinema a livello di eccellenza, nel paese entri nel bar e giochi a scopa: bellissimo giocare a scopa ma meno se hai solo quello a disposizione. Questo fa la differenza soprattutto nei giovani. Le comunità chiuse favoriscono un fenomeno come quello leghista, che è chiuso a tutto ciò che è altro rispetto a sè.
2010-04-01 18:12:40
Carburanti, maxi-stangata di Pasqua
Governo pronto alla riforma



anche su questo scandalo scommetto che non si farà nulla come sempre....

e cosa potremmo mai aspettarci?

I petrolieri comprano in dollari e vendono in euro il che signidica che 80$=57€; lo stato si frega una pataccata di soldi in accise e IVA.

ti aspetti che ci sia concorrenza? O sarebbe forse meglio dire "collusione"? :/
2010-04-01 20:03:09
comunque l'articolista ha evidenziato un fatto: se alle regionali la lega ha preso, che so, 45 votanti su 100, alle comunali ne ha preso 30. Quindi conclude, giustamente, che non è un partito radicato ma ideologico. Cioè non viene contato perchè nel paese tutti conoscono i leghisti , anzi dove li conoscono non li votano ma li votano alle regionali dove la distanza tra candidato e elettore è più distante.
Questa analisi è giusta in questi termini. Purtroppo è fatta solo per i comuni > 15.000 abitanti, perchè i dati disponibili sono quelli. E' un punto di vista molto interessante, sicuramente fa riflettere su analisi facilone rifilatoci da giornalisti "da salotto" e anche da politici da salottino.

Certo un approfondimento sarebbe gradito, ma chi ce lo fornirà? La repubblica che ritorna a dar fiato alle trombe di Veltroni ?
2010-04-02 15:39:55
Non ho seguito la campagna elettorale in Campania, ma è vero o è una panzanata che il team del nuovo governatore è questo ?

2010-04-02 15:44:43
immagino sia una panzanata...non voglio nemmeno andare a controllare dai!
2010-04-02 15:48:25
...guarda, se ti attieni alla fonte di questa foto,

allora ti sei dato da solo la risposta ;)
2010-04-02 15:48:53
Più che alla giunta, penso ci si riferisca ai "sostenitori" del nuovo governatore. Quelli sono veri.

Stavo per postare una cosa simile per il Lazio. Come volevasi dimostrare, ha aperto il teatro delle marionette.

italia oggi

Nel Lazio comandano Rampelli e Alemanno
PRIMO PIANO
Di Franco Adriano

Ecco chi conta di più con la Polverini presidente alla Pisana

La nuova geografia politica del centro-destra nel Lazio è già pronta. Nonostante il Pdl non sia riuscito a presentare la sua lista a Roma. Lo sostiene Nota politica.it nel disegnare il ritratto «trasfigurato» della nuova maggioranza di governo. Il fenomeno per certi versi scontati, ma comunque interessante è che i candidati della lista Polverini, ignoti ai più, sono stati adottati nelle ultime settimane di campagna elettorale dai capi romani orfani dei propri candidati. I nuovi rapporti di forza sarebbero questi. In cima alla lista, con il maggior numero di consiglieri eletti, c'è Fabio Rampelli cui è legata politicamente anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. A loro fanno riferimenti almeno sette neoconsiglieri. La giovane Chiara Colosimo, eletta nel listino bloccato. Tre degli otto eletti del Pdl fuori dalla provincia di Roma (Giovanni di Giorgi da Latina; Giancarlo Gabbianelli da Viterbo; Antonio Cicchetti da Rieti). Ma anche tre eletti della Lista Polverini sbarcano alla Pisana grazie all'adozione di Rampelli. Sono Giuseppe Melpignano, Angelo Miele, Pino Palmieri. È il nuovo gruppo di comando del centrodestra alla Pisana. Cui si potrebbero aggiungere altri due neo consiglieri: Francesco Pasquali, vice della Meloni alla guida della Giovane Italia e Giancarlo Miele dello stesso movimento. Dopo Rampelli e Meloni viene Gianni Alemanno con più voti di preferenza raccolti, ma un numero minore di consiglieri eletti: 5. Oltre alla moglie Isabella Rauti eletta nel listino bloccato, al sindaco di Roma fanno riferimento: Stefano Galetto di Latina e Franco Fiorito di Frosinone e dalla Lista Polverini: Mario Brozzi, l'ex medico della Roma calcio e Gilberto Casciani. Andrea Augello, coordinatore della campagna elettorale della Polverini, ha adottato tre neo consiglieri: Francesco Saponaro e Alessandro Vicari. E una, Annalisa D'Aguanno, eletta nel listino. Due sono gli eletti voluti dal commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani (Carlo De Romanis e Lidia Nobili) entrambi nel listino. Due anche i consiglieri di Alfredo Pallone, assurto alle cronache nazioanli per la vicenda della lista mancata, (Gina Cetrone e Mario Abruzzese di Frosinone). Tra gli emergenti autonomi da segnalare Claudio Fazzone da Latina (28mila voti). Infine, Alessandra Mandarelli (voluta dalla Polverini e da Gianfranco Fini), Ernesto Irmici (da Fabrizio Cicchitto) e Veronica Cappelaro (in quota Denis Verdini). Ci sono poi i sei eletti dell'Udc.