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Subject: Basket serie A

2023-09-05 08:31:18
Sarebbe bello fare fuori Banchero

Fisicamente proprio intendi? :P
2023-09-05 10:57:17
Nono... anche se, pur non avendo niente da ridire sulla scelta di un americano di giocare per gli USA, tutto quel tira e molla, quelle bandiere sbandierate, quelle mezze parole alla fine un po' di amaro in bocca lo hanno lasciato
2023-09-05 11:28:34
Ma infatti...
Bastava dicesse dal giorno 0 "La mia priorità sono gli USA, ma se non dovesse arrivare la chiamata..."
Anche la domanda sui fans italiani è stata un occasione persa per riconquistare punti.
2023-09-05 11:39:34
Sì, dopo la scelta ha comunicato male... mollati con un SMS praticamente
2023-09-05 13:35:06
una piccola gomitata innocente tra reni e milza....daje pajo!!!
2023-09-05 14:24:33
Tu non lo sai ma in questo mondiale un giocatore serbo ci ha perso un rene per una gomitata... quindi non si può

https://www.google.com/amp/s/www.gazzetta.it/Basket/mondiali/04-09-2023/mondiale-basket-giocatore-serbia-perde-rene-un-infortunio-470802198744_amp.shtml
2023-09-05 15:26:06
Primo tempo -22... cos'è, 2 su 20 da tre? A parte Melli e Tonut ci hanno creduto in pochi; Fontecchio tanta volontà poca precisione.
Ma il punto non è perdere è la partita che fai, il coraggio che mostri, la durezza con cui giochi... cioè, è mancato il modo di giocare dell'Italia di queste ultime stagioni, zero nomi ma tanta squadra.

E spero di essere ribaltato nel secondo tempo
2023-09-05 15:29:04
Si assurdo, che poi non mi è sembrata una gomitata cattiva o voluta..

Su Banchero, quando si è reso conto che poteva essere tenuto in gran considerazione anche negli USA ha cambiato la bandiera..
Che poi è una cosa normalissima, anche perchè è a tutti gli effetti americano, nato e cresciuto, non ha nemmeno mai visto l'Italia mi pare.

Peccato perchè ha gestito molto male la situazione e generato aspettative con dichiarazioni inequivocabili.
2023-09-05 15:48:13
Cmq da tre non ne mettono una neanche se gli corrono dietro col canestro..
2023-09-05 16:15:23
Se penso che il primo quarto eravamo avanti 6-4...
C'è da mangiarsi le mani...
2023-09-05 16:43:12
In questo caso sarebbe stato bello poter dire "non sono entrati nella nostra area fino al 7° minuto"
2023-09-05 16:47:34
Hahaha, siamo durati poco... poi oh, se quelli difendono e fanno il 50% da 3 non puoi mai vincere. Ma con gli Usa il punto non è vincere ripeto.

Con la Macedonia del Nord invece il punto è proprio vincere :)
2023-09-05 18:10:04
Tu non lo sai

so so, infatti il mio suggerimento era una mezza battuta :P

edit

perchè se data bene, manco te la fischiano! :)
(edited)
2023-09-05 18:43:19
Cmq, a riguardare le immagini non capisco come si possano produrre effetti così gravi.
Di fatto è così purtroppo per il serbo
2023-09-05 20:43:10
quando giocavo in Primavera successe una cosa "simile" ad un mio compagno. Cascò contro le reti poste poco dopo il fallo laterale ma continuò la partita senza problemi. Tornò a casa, mangiò e al momento di spogliarsi e mettersi il pigiama svenne davanti al letto (se si fosse messo a dormire sarebbe morto...).

portato di corsa al pronto soccorso, scoprirono che aveva la milza perforata


ndr tra l'altro da grande lo scartarono per diventare astronauta proprio per quella ferita
2023-09-14 14:04:00
[url=https://imgbb.com/][/url]

Queste immagini di ieri sera stanno facendo il giro del mondo. Innanzitutto per la location: è uno stadio all'aperto con 8.000 persone assiepate a vedere una amichevole di... basket. Poi, per l'incredibile spettacolo di tifo: ma, trovandoci a Belgrado, ed essendoci in campo il Partizan, non è una novità.
Quello che molti non sanno è che gli avversari, ossia i modesti spagnoli del Fuenlabrada, squadra che milita nella Liga LEB Oro (la nostra A2), non sono per nulla casuali e ognuna di quelle 8.000 persone era lì proprio perchè si è giocata quella partita.
Estate del 1991: Zeljko Obradovic ha 31 anni e si trova a Roma con la nazionale jugoslava per giocare gli Europei da capitano della squadra. Qualche giorno prima dell'esordio riceve una chiamata dal direttore sportivo del Partizan: è disposto a tutto pur di convincerlo a smettere di giocare e accettare di diventare allenatore. Obradovic ci pensa 48 ore poi accetta: rinuncia agli Europei e al contempo chiude la sua carriera da giocatore (la Jugoslavia vincerà poi l'oro...). Quella è però anche l'estate dello scoppio della guerra nei Balcani, e a settembre la FIBA intima al Partizan di trovarsi un'altra sede per le partite casalinghe di Coppa dei Campioni, pena l'esclusione. Un amico di Obradovic, quasi per scherzo, gli dice che a 20 km da Madrid, a Fuenlabrada, c'è un palasport molto bello praticamente inutilizzato.
Il Partizan accetta. Nasce il “Partizan de Fuenlabrada”, così chiamato dai cittadini spagnoli che un po' alla volta si affezionano alla squadra riempiendo il palasport e tifando per una squadra di un'altra nazione. Il Partizan gioca per una stagione intera le partite in "casa" a 2600 km da Belgrado.
Quell'anno i serbi non partono con i favori del pronostico, anzi. La squadra è giovanissima, le due stelle sono Djordjevic e Danilovic entrambi poco più che ventenni, e l'allenatore Obradovic è un esordiente assoluto.
La squadra trascorre tutte le settimane in aereo, per andare a giocare in "casa" o in trasferta, e nonostante la situazione disastrosa in patria riesce comunque a disputare una buona stagione arrivando quarta nel proprio girone: l'incrocio nei quarti di finale prevede la prima dell'altro girone, la Virtus Bologna. Vista la situazione momentaneamente più tranquilla in patria, la FIBA concede al Partizan di giocare gara 2 al Pionir di Belgrado (gara 1 ed eventuale gara 3 al PalaDozza). Il Partizan perde in gara 1, vince in casa in gara 2, e poi compie un'autentica impresa vincendo gara 3 a Bologna: vola così inaspettatamente alle Final Four di Istanbul.
In semifinale il Partizan affronta e batte l'Olimpia Milano grazie ad un grandissimo secondo tempo, ed in finale trova lo Joventut Badalona: un derby spagnolo.
La finale è equilibratissima. Badalona segna il canestro del +2 a 11 secondi dalla fine. Poi Djordjevic riceve dalla rimessa, corre per tutto il campo, tira da 8 metri, e segna la tripla della vittoria.
Il "Partizan de Fuenlabrada" è campione d'Europa.
Con un allenatore 31 enne alla prima esperienza, senza nessun americano in squadra, giocando una sola partita in Serbia in tutta la stagione, e con due città scese in strada a festeggiare il titolo: Belgrado e Fuenlabrada.
Ieri, per 10 minuti consecutivi, gli 8.000 tifosi del Partizan hanno intonato un coro dedicato al Fuenlabrada. A distanza di 32 anni è ancora immensa la riconoscenza per quella piccola città alle porte di Madrid che è stata una seconda casa, e ha permesso al Partizan di salire per la prima, e finora unica volta, sul tetto d'Europa.