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Subject: Eutanasia, scelte vicini alla morte

2019-06-11 15:26:21
A 17 anni si. A 18 no sempre e quando siano capaci di intendere e volere.

A 18 anni fai quello che vuoi, a 17 la legge tutela il minore anche autorizando la nutrizione forzata se necessario.

Il mio punto di vista è strettamente giuridico volto alla tutela del minore secondo le leggi italiane.
2019-06-11 15:27:42
Il limite può essere arbitrario. Ma finché c'è è quello lo spartiacque.
2019-06-11 19:20:34
Bene, mettiamola così: a 17 anni, minore d'età, io STATO, ho l'obbligo di tutelare il bene supremo che è la salute di una persona che NON è responsabile giuridicamente per se stessa.

Quindi 1) il giudice toglie la patria potestà ai genitori
2) ordina il ricovero coatto per tutelare la salute. Quindi nutrizione forzata e trattamento psicologico e psichiatrico.


Così la stai ammazzando un'altra volta, togliendole probabilmente l'unica cosa che le ha fatto accettare la sofferenza della vita fino a quel punto: i genitori.

Per il resto non riesco ad entrare in questa discussione con argomentazioni valide. Potrei dire che sono a favore dell'eutanasia anche per una ragazzina ma poi penso a mia figlia e mi crolla ogni ragionevole certezza.
Per un anziano invece non avrei alcun dubbio: un caso di demenza senile e uno di tumore (glioblastoma IV) mi hanno dissipato qualunque tipo di dubbio sull'accanimento terapeutico e sulla volontà dei diretti interessati.
2019-06-11 22:38:11
Ricordo che molti genitori italiani sono finiti in galera per aver provocato la morte anche in buona fede (cure alternative senza fondamento scientifico), figuriamoci in caso di colpa grave come in questo caso.

come scrivevo sopra col pupe, queste situazioni per me sono di giustizia ingiusta. Tra l'altro l'ultimo caso di cronaca recente ha visto i genitori condannati a 3 mesi ovviamente sospesi con la condizionale, cioè galera non hanno fatto neanche 1 giorno. QUindi è più la spesa di trovare un avvocato e i disagi a presenziare il processo che non la pena inflitta a fine processo.
Resto dell'idea che il dolore di un genitore che perde un figlio per una persona normale è già una pena sufficiente (il discorso non vale per altri casi di cronaca recente di genitori che hanno ammazzato di botte i figli)