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Subject: Buon 25 Aprile
No, ma lo so anch'io che nel 1800 ha avuto grandissimi meriti.
Non sparate più pallottole, ma parole, eppure l'odio è rimasto, un odio un po' vigliacchino da dietro la tastiera. Ma odiate ancora il nemico.
Da parte mia c'è pietà per l'ignoranza. Non odio.
se interviene un altro a dire che il fascismo ha avuto anche grandi meriti arriva un altro a dire "merda" (come se non si potesse pensare male di qualcosa salvandone alcuni aspetti)
Perché il fascismo è stato merda. M-E-R-D-A.
Una serie di cagate, menzogne, violenze, esecuzioni, una dopo l'altra per decine di anni.
Dovete per prima cosa fare pace, solo dopo potrete farvi un'idea.
No. C'è solo da aprire i libri e leggerli.
PS: poi oggi dovremmo discutere del neofascismo di Renzi o del ruolo delle neodestre europee nel trasformare la sicurezza in autoritarismo.. non di 70 anni fa!
Eh, aspetta e spera.
Da una parte, c'è chi a distanza di 70 anni non ha ancora chiaro cosa fosse il fascismo, e dall'altra molta gente che festeggia la sconfitta del fascismo di 70 anni fa, ma non riconosce quello attuale.
(edited)
Da parte mia c'è pietà per l'ignoranza. Non odio.
se interviene un altro a dire che il fascismo ha avuto anche grandi meriti arriva un altro a dire "merda" (come se non si potesse pensare male di qualcosa salvandone alcuni aspetti)
Perché il fascismo è stato merda. M-E-R-D-A.
Una serie di cagate, menzogne, violenze, esecuzioni, una dopo l'altra per decine di anni.
Dovete per prima cosa fare pace, solo dopo potrete farvi un'idea.
No. C'è solo da aprire i libri e leggerli.
PS: poi oggi dovremmo discutere del neofascismo di Renzi o del ruolo delle neodestre europee nel trasformare la sicurezza in autoritarismo.. non di 70 anni fa!
Eh, aspetta e spera.
Da una parte, c'è chi a distanza di 70 anni non ha ancora chiaro cosa fosse il fascismo, e dall'altra molta gente che festeggia la sconfitta del fascismo di 70 anni fa, ma non riconosce quello attuale.
(edited)
Perché il fascismo è stato merda. M-E-R-D-A.
Una serie di cagate, menzogne, violenze, esecuzioni, una dopo l'altra per decine di anni.
cvd
Una serie di cagate, menzogne, violenze, esecuzioni, una dopo l'altra per decine di anni.
cvd
vabbè cosa vuoi salvare del fascismo ?
guarda a dire il vero 2 cose le ho apprezzate:
- la riforma della scuola
- l'estesa campagna di lavori pubblici che di fatto ha "costruito" l'Italia, bonificando peraltro ampie zone
Per il resto, per carità.
Citando Benigni, è fuorviante dire che sono state fatte cose positive, perchè "anche Hitler avrà detto buongiorno a qualcuno".
(edited)
guarda a dire il vero 2 cose le ho apprezzate:
- la riforma della scuola
- l'estesa campagna di lavori pubblici che di fatto ha "costruito" l'Italia, bonificando peraltro ampie zone
Per il resto, per carità.
Citando Benigni, è fuorviante dire che sono state fatte cose positive, perchè "anche Hitler avrà detto buongiorno a qualcuno".
(edited)
cvd
Certo.
Festeggiare non è mica obbligatorio, per carità, ma alzare il ditino per il solito sgangherato "eh, però", come se a parlare fosse Renzo De Felice, fa francamente ridere.
Certo.
Festeggiare non è mica obbligatorio, per carità, ma alzare il ditino per il solito sgangherato "eh, però", come se a parlare fosse Renzo De Felice, fa francamente ridere.
guarda a dire il vero 2 cose le ho apprezzate:
Non c'è NIENTE da apprezzare di un periodo nel quale si veniva uccisi per le proprie opinioni.
È un limite invalicabile la libertà.
Non c'è NIENTE da apprezzare di un periodo nel quale si veniva uccisi per le proprie opinioni.
È un limite invalicabile la libertà.
Non c'è NIENTE da apprezzare di un periodo nel quale si veniva uccisi per le proprie opinioni.
È un limite invalicabile la libertà.
guarda io capisco eh,
nel senso che è vero che costruire un ponte è una cosa buona, ma se per farlo sopprimi diritti inalienabili la somma DEVE essere negativa.
Però se vogliamo dare un giudizio storico di un periodo e di un regime dobbiamo riconoscergli dei meriti innegabili (meriti viziati dai metodi? Sicuramente, ma pur sempre sussistenti)
A quale fine dobbiamo fare questa operazione?
Per un malinteso cerchiobottismo storico? per una assurda par-condicio delle idee?
NO.
Per evitare di buttare il bambino con l'acqua sporca.
Se ci sono state cose positive, da qualsiasi punto di vista esse siano, dobbiamo evitare di bollare TUTTO il periodo come "fascista" e privarci quindi di comprendere quali parti possiamo cercare di replicare e quali no.
Ma anche per gli errori e le violenze, se rigettiamo tutta intera l'esperienza, vuol dire che non l'abbiamo digerita e non sapremo la prossima volta capire quali elementi non vanno accettati e quali invece non rappresentano un vulnus per la democrazia.
Voglio dire.. Renzi, in un paese che avesse superato il compesso del fascismo comprendendolo, sarebbe a fare le truffette con l'aziendina di famiglia. Invece siccome vogliamo ideologicizzare e tifare anche sulla storia comune, ci ritroviamo un nuovo duce ed un nuovo colpo di stato.
È un limite invalicabile la libertà.
guarda io capisco eh,
nel senso che è vero che costruire un ponte è una cosa buona, ma se per farlo sopprimi diritti inalienabili la somma DEVE essere negativa.
Però se vogliamo dare un giudizio storico di un periodo e di un regime dobbiamo riconoscergli dei meriti innegabili (meriti viziati dai metodi? Sicuramente, ma pur sempre sussistenti)
A quale fine dobbiamo fare questa operazione?
Per un malinteso cerchiobottismo storico? per una assurda par-condicio delle idee?
NO.
Per evitare di buttare il bambino con l'acqua sporca.
Se ci sono state cose positive, da qualsiasi punto di vista esse siano, dobbiamo evitare di bollare TUTTO il periodo come "fascista" e privarci quindi di comprendere quali parti possiamo cercare di replicare e quali no.
Ma anche per gli errori e le violenze, se rigettiamo tutta intera l'esperienza, vuol dire che non l'abbiamo digerita e non sapremo la prossima volta capire quali elementi non vanno accettati e quali invece non rappresentano un vulnus per la democrazia.
Voglio dire.. Renzi, in un paese che avesse superato il compesso del fascismo comprendendolo, sarebbe a fare le truffette con l'aziendina di famiglia. Invece siccome vogliamo ideologicizzare e tifare anche sulla storia comune, ci ritroviamo un nuovo duce ed un nuovo colpo di stato.
guarda io capisco eh,
nel senso che è vero che costruire un ponte è una cosa buona, ma se per farlo sopprimi diritti inalienabili la somma DEVE essere negativa.
Però se vogliamo dare un giudizio storico di un periodo e di un regime dobbiamo riconoscergli dei meriti innegabili (meriti viziati dai metodi? Sicuramente, ma pur sempre sussistenti)
A quale fine dobbiamo fare questa operazione?
Per un malinteso cerchiobottismo storico? per una assurda par-condicio delle idee?
NO.
Per evitare di buttare il bambino con l'acqua sporca.
Se ci sono state cose positive, da qualsiasi punto di vista esse siano, dobbiamo evitare di bollare TUTTO il periodo come "fascista" e privarci quindi di comprendere quali parti possiamo cercare di replicare e quali no.
Pupe, è pieno di cripto-fasci ignoranti per cui: 25 aprile->sinistra-> ma io destra-> 25 aprile non buono -> quindi buono il suo contrario -> mi vergogno a dirlo -> sì però il fascismo.
Come sentire un alcolizzato difendere le potenziali virtù del vino.
Invece bisogna avere il coraggio di segnare un limite.
Il 25 aprile è il simbolo della resistenza all'oppressione.
Fine. I treni arrivavano in orario? Sticazzi, quando fai il lavaggio del cervello a 50 milioni di persone, ne mandi a morire a centinaia di migliaia, e ammazzi chi dissente.
Il ditino del "sì però", lo accetto da Renzo De Felice, non da chi si vanta di non saperne un cazzo.
nel senso che è vero che costruire un ponte è una cosa buona, ma se per farlo sopprimi diritti inalienabili la somma DEVE essere negativa.
Però se vogliamo dare un giudizio storico di un periodo e di un regime dobbiamo riconoscergli dei meriti innegabili (meriti viziati dai metodi? Sicuramente, ma pur sempre sussistenti)
A quale fine dobbiamo fare questa operazione?
Per un malinteso cerchiobottismo storico? per una assurda par-condicio delle idee?
NO.
Per evitare di buttare il bambino con l'acqua sporca.
Se ci sono state cose positive, da qualsiasi punto di vista esse siano, dobbiamo evitare di bollare TUTTO il periodo come "fascista" e privarci quindi di comprendere quali parti possiamo cercare di replicare e quali no.
Pupe, è pieno di cripto-fasci ignoranti per cui: 25 aprile->sinistra-> ma io destra-> 25 aprile non buono -> quindi buono il suo contrario -> mi vergogno a dirlo -> sì però il fascismo.
Come sentire un alcolizzato difendere le potenziali virtù del vino.
Invece bisogna avere il coraggio di segnare un limite.
Il 25 aprile è il simbolo della resistenza all'oppressione.
Fine. I treni arrivavano in orario? Sticazzi, quando fai il lavaggio del cervello a 50 milioni di persone, ne mandi a morire a centinaia di migliaia, e ammazzi chi dissente.
Il ditino del "sì però", lo accetto da Renzo De Felice, non da chi si vanta di non saperne un cazzo.
Pupe, è pieno di cripto-fasci ignoranti per cui: 25 aprile->sinistra-> ma io destra-> 25 aprile non buono -> quindi buono il suo contrario -> mi vergogno a dirlo -> sì però il fascismo.
si ma io stavo parlando su sokker a degli esseri senzienti.
Di chi incontri per strada mi interessa il giusto.
Io una volta ho incontrato un creazionista, ma non è che mi regolo su quello standard per tutte le mie successive conversazioni...
la festa della liberazione è il riconoscimento a tutti quegli uomini che hanno combattuto per la libertà.
quegli uomini non erano americani, francesi, inglesi...
quegli uomini erano italiani...
Napoli, la prima ad insorgere) si liberò da sola...gli americani arrivarono a napoli solo dopo tre giorni (erano rimasti fermi a Salerno...chissà perchè...).
roma si liberò da sola e solo successivamente gli alleati entrarono in città...
Milano (come torino) furono liberate dai partigiani italiani...
è quel giorno in cui la gente dovrebbe capire che l'italiano, in fondo, ha le palle per farsi sentire...
ma 20 anni di lavaggio del cervello per ora, tengono ancora sopita quella voglia di libertà.
ci siamo passati e ripassati e ci ripasseremo ancora...
quegli uomini non erano americani, francesi, inglesi...
quegli uomini erano italiani...
Napoli, la prima ad insorgere) si liberò da sola...gli americani arrivarono a napoli solo dopo tre giorni (erano rimasti fermi a Salerno...chissà perchè...).
roma si liberò da sola e solo successivamente gli alleati entrarono in città...
Milano (come torino) furono liberate dai partigiani italiani...
è quel giorno in cui la gente dovrebbe capire che l'italiano, in fondo, ha le palle per farsi sentire...
ma 20 anni di lavaggio del cervello per ora, tengono ancora sopita quella voglia di libertà.
ci siamo passati e ripassati e ci ripasseremo ancora...
W la Resistenza
A chi interessa ripropongo la storia dell'insurrezione di Genova
CRONACA DELL'INSURREZIONE
23 aprile:
Le nove di sera. Si riunisce a il CLN genovese, per decidere se dare il via all'insurrezione o aspettare. Il Comando germanico aveva fatto sapere al vescovo Siri - e questi a Pittaluga (Taviani), che ne riferì subito in apertura di seduta - d'esser disposto a rinunciare alla minacciata distruzione del porto, se il Cln si fosse impegnato a rispettare quattro giorni di tregua, permettendo all'esercito tedesco una ritirata indisturbata. Ci fu una calorosa discussione sul l'accogliere o meno il messaggio della Curia. Infine, a notte fonda, con quattro voti contro due il CLN liberò l'ordine di insurrezione.
24 aprile:
Alle quattro del mattino i primi colpi di fucile. Subito dopo, le raffiche di mitraglia.
Alle cinque, sempre più frequenti, i colpi di cannone e di mortaio. .. Durissima la battaglia al centro di Piazza De Ferrari....Gli abitati di Sestri Ponente, Cornigliano,Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo, Quarto, Quinto erano caduti fin dal mattino in mano agli insorti. Mancava, tuttavia, la continuità territoriale fra le loro posizioni e il centro cittadino...Sulla camionale per Milano le colonne nemiche, bloccate nelle gallerie, tentano sortite: non possono più a lungo restare prive d'acqua...
La sera del 24 si chiude in una cupa atmosfera... La situazione era ancora più tragica e confusa per la minaccia che, dal Comando di Savignone, inviava il generale Meinhold: aprire il fuoco su Genova con le batterie pesanti di Monte Moro e con quelle leggere del porto, qualora non si lasciassero evacuare in ordine le truppe tedesche. Gli americani avevano appena raggiunto La Spezia, distanti dunque più di cento chilometri...
Fin dalla sera il Comitato era conscio del rischio che accadesse a Genova quel che era successo a Varsavia... Adesso però - a differenza della sera prima - non c'era più il problema di fidarsi o meno della parola del nemico; adesso il Comitato poteva trattare in termini di forza: aveva nelle sue mani un numero cospicuo di prigionieri tedeschi... Perciò decide d'inviare una lettera-ultimatum al generale Meinhold...
25 aprile:
Alba...: riprende la battaglia, praticamente in tutta la città. Ore nove: le Sap di Sestri ...espugnano il Castello Raggio. Ore nove e trenta: si arrendono i presidi di Voltri e di Prà.
Ore nove e quarantacinque: si arrendono le batterie di Arenzano.
Fra le otto e le dieci e trenta: le Sap conquistano Piazza Acquaverde (ma non la stazione Principe), le caserme di Sturla, l'ospedale di Rivarolo e alcuni punti di resistenza in Val Polcevera. Intanto il professor Stefano (Carmine Romanzi) dopo un avventuroso viaggio in ambulanza da Genova a Savignone ,consegna due lettere al gen. Meinhold (una del Cardinale Boetto e la proposta di resa del CLN). Il generale decide di trattare la resa, poiché viene a conoscenza anche del fatto che tutte le strade per la ritirata sulla linea Kesselring del Po, sono saldamente in mano ai partigiani (Divisione Pinan Cichero, comandata da Scrivia) e come garanzia consegna a Romanzi la sua pistola.
Ore quindici : il gen. Meinhold e i suoi accompagnatori arrivano con l'ambulanza in città dopo cinque ore di viaggio, scortati da due partigiani in motocicletta,e si recano a Villa Migone, residenza del Cardinale, dove si trovano già il console tedesco Von Hertzdorf e Giovanni Savoretti. Ore diciassette iniziano le trattative di resa. Rappresentano il Cln Scappini e Martino. Rappresenta il Corpo dei Volontari per la Libertà il maggior Mauro Aloni del Comando Piazza di Genova .
Ore diciassette e trenta: un grosso contingente dei reparti acquartierati nel porto si arrende ai partigiani.
Ore diciannove da Savona Carlo Russo telefona che anche là sono insorti.
Ore diciannove e trenta: a Villa Migone il gen. Meinhold firma l'atto di resa. Scappini testimonierà poi che il generale firmò quasi improvvisamente, dopo molte incertezze, e che tutti loro, osservandolo in quelle ore di trattative, ebbero l'impressione che stesse compiendo lo sforzo più impegnativo della sua vita. Prima che la resa sia firmata si è fatta la conta dei militari tedeschi prigionieri degli insorti della città:1360. Numerosi altri sono stati e saranno catturati dai partigiani che stanno calando dalla montagna.
26 aprile
Mezzanotte e mezza: il colonnello Davidson, comandante in capo delle missioni alleate, giunge alla sede genovese del CLN a San Nicola. Vista la situazione, riesce a contattare telefonicamente gli Americani della 92a Buffalo, arrivati a Rapallo, per annunciar loro che proseguano pure perchè la via è libera.
Ore nove: Pittaluga ( Taviani) raggiunge la stazione radio di Granarolo e dà l'annuncio da Radio Genova della capitolazione tedesca, legge l'atto di resa e aggiunge: "Popolo genovese esulta. L'insurrezione, la tua insurrezione, è vinta. Per la prima volta nel corso di questa guerra, un corpo d'esercito aguerrito e ancora bene armato si è arreso dinanzi a un popolo. Genova è libera. Viva il popolo genovese, viva l'Italia".
Mezzogiorno: giungono notizie inquietanti. Due reggimenti germanici in ritirata da La Spezia hanno raggiunto Rapallo. Che cosa accadrà a Genova se riescono a stabilire i collegamenti con gli assediati di Monte Moro e del porto?
Ore tredici: i partigiani della Cichero e della Pinan Cichero si attestano nei punti nevralgici della città...Intanto altre forze partigiane della montagna tengono saldamente in mano i passi della Bocchetta, dei Giovi, della Scoffera e di Uscio: da qui scendono a bloccare la via Aurelia tra Rapallo e Nervi, così la colonna tedesca...si dissolve.
Ore diciannove: una interminabile schiera di prigionieri tedeschi sfila per il centro cittadino inquadrata dai partigiani in armi.
Tarda serata: le avanguardie angloamericane arrivano a Nervi, dieci giorni prima del tempo previsto dai piani e trovano la città liberata.
27 aprile
Ore tredici il generale Almond, comandante in capo della V° armata americana rende per primo visita al Cln, nell'Hotel Bristol. Almond ringraziò i patrioti per l'aiuto profuso, e manifestò la sua ammirazione per il modo in cui erano state condotte le cose e governata la città. I genovesi ritornano nelle vie della città liberata .
RESOCONTO
Anche se in queste cronache le vicende militari dei giorni della liberazione di Genova possono apparire piuttosto intrecciate a causa del tentativo fatto di verificarle contemporaneamente in tutti i Settori di città e di montagna, dobbiamo prendere atto che il quadro generale che ne risulta corrisponde alla definizione di "insurrezione modello" coniata da Roberto Battaglia per indicare gli avvenimenti genovesi dei giorni 23,24 e 25 aprile 1945. Lo abbiamo visto nell'applicazione dei piani operativi, tutti eseguiti nelle direttrici previste, salvo alcuni tempi di attuazione peraltro non prevedibili.
Ne abbiamo avuto conferma nel vero e proprio salto di qualità compiuto sul piano militare, in breve tempo, dagli effettivi e dai quadri delle formazioni di montagna chiamate a marciare contro i presidi e a fermare le colonne di ripiegamento.
Le formazioni cittadine ci hanno rivelato, infine, la notevole capacità di trasformarsi rapidamente in reparti organizzati ed efficienti impiegando i numerosi volontari "insurrezionali", altra grande novità nel quadro militare di quelle giornate.
L'unità politica e militare appare comunque come premessa e base di questo successo, sostenendo il CLN Liguria nella responsabile decisione di dare tempestivamente il segnale dell'insurrezione e di seguire la spinta popolare senza attendere l'arrivo delle unità di montagna.
In tal modo si rende possibile, con alcune modifiche essenziali al piano A, respingere il ricatto del comando germanico e impedire le distruzioni, fermando, nello stesso tempo, la maggior parte delle truppe nemiche prima che lascino la città.
Unità, tempestività e una buona preparazione hanno reso possibile questa operazione di importante livello strategico, nella quale si è saputo imprimere alla grande sollevazione popolare le giuste spinte per liberare Genova in una situazione militare ancora tecnicamente favorevole al nemico......Con gli ultimi combattimenti dei partigiani e delle forze insurrezionali per liberare Spezia, Genova, Savona e Imperia finiscono le cronache militari della resistenza nella regione Liguria: 20 000 partigiani combattenti, 2 776 partigiani mutilati e invalidi, 2 500 caduti.
TESTO DELLA RESA
In Genova il giorno 25 aprile 1945 alle ore 19:30;
tra il sig. Generale Meinhold,quale Comandante delle Forze Armate Germaniche del settore Meinhold, assistito dal Cap. Asmus, Capo di Stato Maggiore, da una parte;
il Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria, sig. Remo Scappini, assistito dall'avv. Errico Martino e dott. Giovanni Savoretti, membri del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria e dal Magg. Mauro Aloni, Comandante della Piazza di Genova, dall'altra;
è stato convenuto:
1) Tutte le Forze Armate Germaniche di terra e di mare alle dipendenze del sig. Generale Meinhold si arrendono alle Forze Armate del Corpo Volontari della Libertà alle dipendenze del Comando Militare per la Liguria;
2) la resa avviene mediante presentazione ai reparti partigiani più vicini con le consuete modalità e in primo luogo con la consegna delle armi;
3) il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si impegna ad usare ai prigionieri il trattamento secondo le leggi internazionali, con particolare riguardo alla loro proprietà personale e alle condizioni di internamento;
4) il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si riserva di consegnare i prigionieri al Comando Alleato anglo-Americano operante in Italia.
Fatto in quattro esemplari di cui due in italiano e due in tedesco.
Scappini Remo
Meinhold
avv. Errico Martino
Giovanni Savoretti
Asmus
Maggiore Mauro Aloni
MEDAGLIA AL VALORE:
Il 1° agosto 1947 è stata conferita alla città di Genova la Medaglia d'oro al Valor militare, con la seguente motivazione:
Amor di Patria, dolore di popolo oppresso, fiero spirito di ribellione, animarono la sua gente nei venti mesi di dura lotta il cui martirologio è nuova fulgida gemma all'auro serto di gloria della "Superba" repubblica marinara.
I 1963 caduti il cui sangue non è sparso invano, i 2250 deportati il cui martirio brucia ancora nelle carni dei superstiti, costituiscono il vessillo che alita sulla città martoriata e che infervorò i partigiani del massiccio suo Appennino e delle impervie valli, tenute dalla VI Zona operativa, a proseguire nella epica gesta sino al giorno in cui il suo popolo suonò la Diana della insurrezione generale.
Piegata la tracotanza nemica otteneva la resa del forte presidio tedesco, salvando così il porto, le industrie e l'onore. Il valore, il sacrificio e la volontà dei suoi figli ridettero alla madre sanguinante la concussa libertà e dalle sue fumanti rovine è sorta la nuova vita santificata dall'eroismo e dall'olocausto dei suoi martiri".
9 settembre 1943 - Aprile 1945
A chi interessa ripropongo la storia dell'insurrezione di Genova
CRONACA DELL'INSURREZIONE
23 aprile:
Le nove di sera. Si riunisce a il CLN genovese, per decidere se dare il via all'insurrezione o aspettare. Il Comando germanico aveva fatto sapere al vescovo Siri - e questi a Pittaluga (Taviani), che ne riferì subito in apertura di seduta - d'esser disposto a rinunciare alla minacciata distruzione del porto, se il Cln si fosse impegnato a rispettare quattro giorni di tregua, permettendo all'esercito tedesco una ritirata indisturbata. Ci fu una calorosa discussione sul l'accogliere o meno il messaggio della Curia. Infine, a notte fonda, con quattro voti contro due il CLN liberò l'ordine di insurrezione.
24 aprile:
Alle quattro del mattino i primi colpi di fucile. Subito dopo, le raffiche di mitraglia.
Alle cinque, sempre più frequenti, i colpi di cannone e di mortaio. .. Durissima la battaglia al centro di Piazza De Ferrari....Gli abitati di Sestri Ponente, Cornigliano,Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo, Quarto, Quinto erano caduti fin dal mattino in mano agli insorti. Mancava, tuttavia, la continuità territoriale fra le loro posizioni e il centro cittadino...Sulla camionale per Milano le colonne nemiche, bloccate nelle gallerie, tentano sortite: non possono più a lungo restare prive d'acqua...
La sera del 24 si chiude in una cupa atmosfera... La situazione era ancora più tragica e confusa per la minaccia che, dal Comando di Savignone, inviava il generale Meinhold: aprire il fuoco su Genova con le batterie pesanti di Monte Moro e con quelle leggere del porto, qualora non si lasciassero evacuare in ordine le truppe tedesche. Gli americani avevano appena raggiunto La Spezia, distanti dunque più di cento chilometri...
Fin dalla sera il Comitato era conscio del rischio che accadesse a Genova quel che era successo a Varsavia... Adesso però - a differenza della sera prima - non c'era più il problema di fidarsi o meno della parola del nemico; adesso il Comitato poteva trattare in termini di forza: aveva nelle sue mani un numero cospicuo di prigionieri tedeschi... Perciò decide d'inviare una lettera-ultimatum al generale Meinhold...
25 aprile:
Alba...: riprende la battaglia, praticamente in tutta la città. Ore nove: le Sap di Sestri ...espugnano il Castello Raggio. Ore nove e trenta: si arrendono i presidi di Voltri e di Prà.
Ore nove e quarantacinque: si arrendono le batterie di Arenzano.
Fra le otto e le dieci e trenta: le Sap conquistano Piazza Acquaverde (ma non la stazione Principe), le caserme di Sturla, l'ospedale di Rivarolo e alcuni punti di resistenza in Val Polcevera. Intanto il professor Stefano (Carmine Romanzi) dopo un avventuroso viaggio in ambulanza da Genova a Savignone ,consegna due lettere al gen. Meinhold (una del Cardinale Boetto e la proposta di resa del CLN). Il generale decide di trattare la resa, poiché viene a conoscenza anche del fatto che tutte le strade per la ritirata sulla linea Kesselring del Po, sono saldamente in mano ai partigiani (Divisione Pinan Cichero, comandata da Scrivia) e come garanzia consegna a Romanzi la sua pistola.
Ore quindici : il gen. Meinhold e i suoi accompagnatori arrivano con l'ambulanza in città dopo cinque ore di viaggio, scortati da due partigiani in motocicletta,e si recano a Villa Migone, residenza del Cardinale, dove si trovano già il console tedesco Von Hertzdorf e Giovanni Savoretti. Ore diciassette iniziano le trattative di resa. Rappresentano il Cln Scappini e Martino. Rappresenta il Corpo dei Volontari per la Libertà il maggior Mauro Aloni del Comando Piazza di Genova .
Ore diciassette e trenta: un grosso contingente dei reparti acquartierati nel porto si arrende ai partigiani.
Ore diciannove da Savona Carlo Russo telefona che anche là sono insorti.
Ore diciannove e trenta: a Villa Migone il gen. Meinhold firma l'atto di resa. Scappini testimonierà poi che il generale firmò quasi improvvisamente, dopo molte incertezze, e che tutti loro, osservandolo in quelle ore di trattative, ebbero l'impressione che stesse compiendo lo sforzo più impegnativo della sua vita. Prima che la resa sia firmata si è fatta la conta dei militari tedeschi prigionieri degli insorti della città:1360. Numerosi altri sono stati e saranno catturati dai partigiani che stanno calando dalla montagna.
26 aprile
Mezzanotte e mezza: il colonnello Davidson, comandante in capo delle missioni alleate, giunge alla sede genovese del CLN a San Nicola. Vista la situazione, riesce a contattare telefonicamente gli Americani della 92a Buffalo, arrivati a Rapallo, per annunciar loro che proseguano pure perchè la via è libera.
Ore nove: Pittaluga ( Taviani) raggiunge la stazione radio di Granarolo e dà l'annuncio da Radio Genova della capitolazione tedesca, legge l'atto di resa e aggiunge: "Popolo genovese esulta. L'insurrezione, la tua insurrezione, è vinta. Per la prima volta nel corso di questa guerra, un corpo d'esercito aguerrito e ancora bene armato si è arreso dinanzi a un popolo. Genova è libera. Viva il popolo genovese, viva l'Italia".
Mezzogiorno: giungono notizie inquietanti. Due reggimenti germanici in ritirata da La Spezia hanno raggiunto Rapallo. Che cosa accadrà a Genova se riescono a stabilire i collegamenti con gli assediati di Monte Moro e del porto?
Ore tredici: i partigiani della Cichero e della Pinan Cichero si attestano nei punti nevralgici della città...Intanto altre forze partigiane della montagna tengono saldamente in mano i passi della Bocchetta, dei Giovi, della Scoffera e di Uscio: da qui scendono a bloccare la via Aurelia tra Rapallo e Nervi, così la colonna tedesca...si dissolve.
Ore diciannove: una interminabile schiera di prigionieri tedeschi sfila per il centro cittadino inquadrata dai partigiani in armi.
Tarda serata: le avanguardie angloamericane arrivano a Nervi, dieci giorni prima del tempo previsto dai piani e trovano la città liberata.
27 aprile
Ore tredici il generale Almond, comandante in capo della V° armata americana rende per primo visita al Cln, nell'Hotel Bristol. Almond ringraziò i patrioti per l'aiuto profuso, e manifestò la sua ammirazione per il modo in cui erano state condotte le cose e governata la città. I genovesi ritornano nelle vie della città liberata .
RESOCONTO
Anche se in queste cronache le vicende militari dei giorni della liberazione di Genova possono apparire piuttosto intrecciate a causa del tentativo fatto di verificarle contemporaneamente in tutti i Settori di città e di montagna, dobbiamo prendere atto che il quadro generale che ne risulta corrisponde alla definizione di "insurrezione modello" coniata da Roberto Battaglia per indicare gli avvenimenti genovesi dei giorni 23,24 e 25 aprile 1945. Lo abbiamo visto nell'applicazione dei piani operativi, tutti eseguiti nelle direttrici previste, salvo alcuni tempi di attuazione peraltro non prevedibili.
Ne abbiamo avuto conferma nel vero e proprio salto di qualità compiuto sul piano militare, in breve tempo, dagli effettivi e dai quadri delle formazioni di montagna chiamate a marciare contro i presidi e a fermare le colonne di ripiegamento.
Le formazioni cittadine ci hanno rivelato, infine, la notevole capacità di trasformarsi rapidamente in reparti organizzati ed efficienti impiegando i numerosi volontari "insurrezionali", altra grande novità nel quadro militare di quelle giornate.
L'unità politica e militare appare comunque come premessa e base di questo successo, sostenendo il CLN Liguria nella responsabile decisione di dare tempestivamente il segnale dell'insurrezione e di seguire la spinta popolare senza attendere l'arrivo delle unità di montagna.
In tal modo si rende possibile, con alcune modifiche essenziali al piano A, respingere il ricatto del comando germanico e impedire le distruzioni, fermando, nello stesso tempo, la maggior parte delle truppe nemiche prima che lascino la città.
Unità, tempestività e una buona preparazione hanno reso possibile questa operazione di importante livello strategico, nella quale si è saputo imprimere alla grande sollevazione popolare le giuste spinte per liberare Genova in una situazione militare ancora tecnicamente favorevole al nemico......Con gli ultimi combattimenti dei partigiani e delle forze insurrezionali per liberare Spezia, Genova, Savona e Imperia finiscono le cronache militari della resistenza nella regione Liguria: 20 000 partigiani combattenti, 2 776 partigiani mutilati e invalidi, 2 500 caduti.
TESTO DELLA RESA
In Genova il giorno 25 aprile 1945 alle ore 19:30;
tra il sig. Generale Meinhold,quale Comandante delle Forze Armate Germaniche del settore Meinhold, assistito dal Cap. Asmus, Capo di Stato Maggiore, da una parte;
il Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria, sig. Remo Scappini, assistito dall'avv. Errico Martino e dott. Giovanni Savoretti, membri del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria e dal Magg. Mauro Aloni, Comandante della Piazza di Genova, dall'altra;
è stato convenuto:
1) Tutte le Forze Armate Germaniche di terra e di mare alle dipendenze del sig. Generale Meinhold si arrendono alle Forze Armate del Corpo Volontari della Libertà alle dipendenze del Comando Militare per la Liguria;
2) la resa avviene mediante presentazione ai reparti partigiani più vicini con le consuete modalità e in primo luogo con la consegna delle armi;
3) il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si impegna ad usare ai prigionieri il trattamento secondo le leggi internazionali, con particolare riguardo alla loro proprietà personale e alle condizioni di internamento;
4) il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si riserva di consegnare i prigionieri al Comando Alleato anglo-Americano operante in Italia.
Fatto in quattro esemplari di cui due in italiano e due in tedesco.
Scappini Remo
Meinhold
avv. Errico Martino
Giovanni Savoretti
Asmus
Maggiore Mauro Aloni
MEDAGLIA AL VALORE:
Il 1° agosto 1947 è stata conferita alla città di Genova la Medaglia d'oro al Valor militare, con la seguente motivazione:
Amor di Patria, dolore di popolo oppresso, fiero spirito di ribellione, animarono la sua gente nei venti mesi di dura lotta il cui martirologio è nuova fulgida gemma all'auro serto di gloria della "Superba" repubblica marinara.
I 1963 caduti il cui sangue non è sparso invano, i 2250 deportati il cui martirio brucia ancora nelle carni dei superstiti, costituiscono il vessillo che alita sulla città martoriata e che infervorò i partigiani del massiccio suo Appennino e delle impervie valli, tenute dalla VI Zona operativa, a proseguire nella epica gesta sino al giorno in cui il suo popolo suonò la Diana della insurrezione generale.
Piegata la tracotanza nemica otteneva la resa del forte presidio tedesco, salvando così il porto, le industrie e l'onore. Il valore, il sacrificio e la volontà dei suoi figli ridettero alla madre sanguinante la concussa libertà e dalle sue fumanti rovine è sorta la nuova vita santificata dall'eroismo e dall'olocausto dei suoi martiri".
9 settembre 1943 - Aprile 1945