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Subject: Crisi economica
come scrive oggi Bagnai, l'FMI sorpassa a sinistra il sindacato italiano.
come scrive oggi Bagnai, l'FMI sorpassa a sinistra il sindacato italiano.
Non so cosa abbia scritto Bagnai, però mi pare che più di sorpasso a sinistra, sia un sorpasso in ragionevolezza.
All'fmi l'euro sta benissimo (anzi, preferirebbero pure un dolleuro) e lo difenderanno con tutti i mezzi. Sanno però che la pecora la puoi tosare tutte le volte che vuoi, ma puoi scuoiarla una volta sola (cit.).
Non so cosa abbia scritto Bagnai, però mi pare che più di sorpasso a sinistra, sia un sorpasso in ragionevolezza.
All'fmi l'euro sta benissimo (anzi, preferirebbero pure un dolleuro) e lo difenderanno con tutti i mezzi. Sanno però che la pecora la puoi tosare tutte le volte che vuoi, ma puoi scuoiarla una volta sola (cit.).
All'fmi l'euro sta benissimo
boh..
a me pare che un'area con un surplus devastante che si rifiuta di fare qualsiasi politica di redistribuzione o di espansione finisca per danneggiare tutte le altre aree, sottraendo loro spazi di mercato e riducendo il totale della domanda.
E questo lo sanno anche dall'altro lato dell'oceano, dove si sono fatte poche cose e confuse, ma sicuramente non nella direzione del "taglio della spesa pubblica e austherity"..
Gli USA per dire hanno rispetto all'euro una posizione molto critica (vedi il loro protettorato UK.. cosa ne dice), perchè se da un lato con una moneta così forte si trovano un mercato di superconsumatori (cioè gente che trova cheap quello che producono loro), dall'altro vedono il crollo della domanda interna UE come la compressione progressiva del mercato dei loro partner storici. DI conseguenza, fatti due conti si accorgono che il problema, anche per loro, è l'avanzo commerciale tedesco (e quindi le loro politiche anti-espansive).
il FMI semplicemente affermando la verità di fatto, è passato a dire cose di sinistra che in Italia faticano a dire persino in RIFONDAZIONE. Meditate..
boh..
a me pare che un'area con un surplus devastante che si rifiuta di fare qualsiasi politica di redistribuzione o di espansione finisca per danneggiare tutte le altre aree, sottraendo loro spazi di mercato e riducendo il totale della domanda.
E questo lo sanno anche dall'altro lato dell'oceano, dove si sono fatte poche cose e confuse, ma sicuramente non nella direzione del "taglio della spesa pubblica e austherity"..
Gli USA per dire hanno rispetto all'euro una posizione molto critica (vedi il loro protettorato UK.. cosa ne dice), perchè se da un lato con una moneta così forte si trovano un mercato di superconsumatori (cioè gente che trova cheap quello che producono loro), dall'altro vedono il crollo della domanda interna UE come la compressione progressiva del mercato dei loro partner storici. DI conseguenza, fatti due conti si accorgono che il problema, anche per loro, è l'avanzo commerciale tedesco (e quindi le loro politiche anti-espansive).
il FMI semplicemente affermando la verità di fatto, è passato a dire cose di sinistra che in Italia faticano a dire persino in RIFONDAZIONE. Meditate..
a me pare che un'area con un surplus devastante che si rifiuta di fare qualsiasi politica di redistribuzione o di espansione finisca per danneggiare tutte le altre aree, sottraendo loro spazi di mercato e riducendo il totale della domanda.
Accettabile finché esistono altre zone del mondo a controbilanciare,
dall'altro vedono il crollo della domanda interna UE come la compressione progressiva del mercato dei loro partner storici. DI conseguenza, fatti due conti si accorgono che il problema, anche per loro, è l'avanzo commerciale tedesco (e quindi le loro politiche anti-espansive).
Hanno un doppio obiettivo: annettere il mercato europeo col TTIP, senza che esso si germanizzi.
Ovviamente a bruxelles accettano di fare la parte degli "sciocchini", con scritti apologetici degni di una matricola bocconiana alle prime polluzioni notturne:
Because the EU-US trade relationship is already the biggest in the world – every day we trade goods and services worth €2 billion, every trade barrier we remove could result in significant economic gains.
http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/
l FMI semplicemente affermando la verità di fatto, è passato a dire cose di sinistra
Questo punto non lo condivido. L'FMI non dice cose di sinistra. Semplicemente parla a nuora (bruxelles) perché suocera (berlino) intenda: ci va bene il vostro processo di germanizzazione, ma rallentate, perché altrimenti negli stati periferici la propaganda non regge più davanti all'incazzatura, e può saltare tutto il progetto.
L'FMI non dice cose di "sinistra" (ed io sono fortemente contrario a chiamarle cose di sinistra), perché continua a martellare con la supercazzola delle riforme.
Non mi risulta abbia mai detto di trattare i 5/6 staterelli europei che fungono da paradisi fiscali, per quello che sono: ovvero la cassaforte di mafie e multinazionali frodatrici.
E non mi risulta abbia mai detto di imporre un elastico salariale min-max. Giusto per fare due esempi.
Dice semplicemente di fare un po' di elemosina in modo da far accettare il processo. Fine.
Accettabile finché esistono altre zone del mondo a controbilanciare,
dall'altro vedono il crollo della domanda interna UE come la compressione progressiva del mercato dei loro partner storici. DI conseguenza, fatti due conti si accorgono che il problema, anche per loro, è l'avanzo commerciale tedesco (e quindi le loro politiche anti-espansive).
Hanno un doppio obiettivo: annettere il mercato europeo col TTIP, senza che esso si germanizzi.
Ovviamente a bruxelles accettano di fare la parte degli "sciocchini", con scritti apologetici degni di una matricola bocconiana alle prime polluzioni notturne:
Because the EU-US trade relationship is already the biggest in the world – every day we trade goods and services worth €2 billion, every trade barrier we remove could result in significant economic gains.
http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/
l FMI semplicemente affermando la verità di fatto, è passato a dire cose di sinistra
Questo punto non lo condivido. L'FMI non dice cose di sinistra. Semplicemente parla a nuora (bruxelles) perché suocera (berlino) intenda: ci va bene il vostro processo di germanizzazione, ma rallentate, perché altrimenti negli stati periferici la propaganda non regge più davanti all'incazzatura, e può saltare tutto il progetto.
L'FMI non dice cose di "sinistra" (ed io sono fortemente contrario a chiamarle cose di sinistra), perché continua a martellare con la supercazzola delle riforme.
Non mi risulta abbia mai detto di trattare i 5/6 staterelli europei che fungono da paradisi fiscali, per quello che sono: ovvero la cassaforte di mafie e multinazionali frodatrici.
E non mi risulta abbia mai detto di imporre un elastico salariale min-max. Giusto per fare due esempi.
Dice semplicemente di fare un po' di elemosina in modo da far accettare il processo. Fine.
a me pare che un'area con un surplus devastante che si rifiuta di fare qualsiasi politica di redistribuzione o di espansione finisca per danneggiare tutte le altre aree, sottraendo loro spazi di mercato e riducendo il totale della domanda.
Accettabile finché esistono altre zone del mondo a controbilanciare
Sara' sempre controbilanciato tutto....
Se sommiamo il totale delle esportazioni del mondo, saranno uguali al totale delle importazioni.....
Accettabile finché esistono altre zone del mondo a controbilanciare
Sara' sempre controbilanciato tutto....
Se sommiamo il totale delle esportazioni del mondo, saranno uguali al totale delle importazioni.....
allora,
1- il TTIP te l'ho linkato io settimane fa.
ma non centra nulla con l'euro.
In effetti la moneta unica non centra nulla con la libera circolazione delle merci.
2-
l FMI semplicemente affermando la verità di fatto, è passato a dire cose di sinistra
Questo punto non lo condivido. L'FMI non dice cose di sinistra. Semplicemente parla a nuora (bruxelles) perché suocera (berlino) intenda: ci va bene il vostro processo di germanizzazione, ma rallentate, perché altrimenti negli stati periferici la propaganda non regge più davanti all'incazzatura, e può saltare tutto il progetto.
mi sa che non hai capito,
io critico il fatto che in italia la sinistra non esista più (te la devo definire la sinistra? quella che fa gli interessi dei lavoratori dipendenti, ceto medio-basso)
infatti sono superati nella difesa dei loro elettori persino dal FMI.
L'FMI non dice cose di "sinistra" (ed io sono fortemente contrario a chiamarle cose di sinistra), perché continua a martellare con la supercazzola delle riforme.
dice che l'euro è insostenibile, che attualmente è di gran lunga la cosa più importante che si possa dire.
CMQ davvero vai in cerca di polemiche assurde sul terzo significato disponibile delle parole.
Era un post di critica verso sindacati e sinistra italiana, non l'apologia del Fondo Monetario Internazionale..
L'hai trasformato in una discussione su chi è peggio, very interesting... :|
1- il TTIP te l'ho linkato io settimane fa.
ma non centra nulla con l'euro.
In effetti la moneta unica non centra nulla con la libera circolazione delle merci.
2-
l FMI semplicemente affermando la verità di fatto, è passato a dire cose di sinistra
Questo punto non lo condivido. L'FMI non dice cose di sinistra. Semplicemente parla a nuora (bruxelles) perché suocera (berlino) intenda: ci va bene il vostro processo di germanizzazione, ma rallentate, perché altrimenti negli stati periferici la propaganda non regge più davanti all'incazzatura, e può saltare tutto il progetto.
mi sa che non hai capito,
io critico il fatto che in italia la sinistra non esista più (te la devo definire la sinistra? quella che fa gli interessi dei lavoratori dipendenti, ceto medio-basso)
infatti sono superati nella difesa dei loro elettori persino dal FMI.
L'FMI non dice cose di "sinistra" (ed io sono fortemente contrario a chiamarle cose di sinistra), perché continua a martellare con la supercazzola delle riforme.
dice che l'euro è insostenibile, che attualmente è di gran lunga la cosa più importante che si possa dire.
CMQ davvero vai in cerca di polemiche assurde sul terzo significato disponibile delle parole.
Era un post di critica verso sindacati e sinistra italiana, non l'apologia del Fondo Monetario Internazionale..
L'hai trasformato in una discussione su chi è peggio, very interesting... :|
The euro is a bad idea, which was pointed out two decades ago when the currency was being devised. The currency area is too large and diverse—and given the need for periodic real exchange rate adjustments, the anti-inflation mandate of the European Central Bank (ECB) is too restrictive. Labor mobility between member countries is too limited to make migration from bust to boom regions a viable adjustment option. And there are virtually no fiscal mechanisms to transfer resources across regions in the event of shocks that hit parts of the currency area harder than others.
a mio avviso qua c'è tutto il sunto del discorso, condensato in poche riche tutte da dimostrare, e che permettono tutti i possibili scenari futuri per il destino dell'euro.
The currency area is too large and diverse partiamo male: cosa c'entra l'estensione geografica (o il numero di abitanti) con la congruità o meno di una valuta? la cina e l'india per numero di abitanti, la russia per estensione geografica, sono too large?
per fortuna si corregge prendendo in considerazione le disparità economiche tra le aree.
ora vorrei chiedere ai più esperti: esiste un gap tra aree oltre il quale una valuta è inadatta a rappresentarle entrambe? se la risposta è sì, è palese che l'euro è una idea sbagliata che mai più dovrà essere ripresa. conseguentemente anche la lira è un'idea sbagliata e non dovrà essere adottata ma sarà necessario frammentare anche l'italia in aree omogenee.
se la risposta è no, allora il problema non è l'euro in quanto tale, ma i punti sottolineati dopo, cioè il mandato della BCE, la scarsa mobilità dei lavoratori e l'assenza di redistribuzione tra le aree. il primo e il terzo sono problemi teoricamente superabili se ci fosse la volontà di andare oltre gli stati nazionali e creare la federazione europea. siccome la volontà manca sono di fatto insuperabili.
resta la problematica della mobilità del lavoro, che è data in massima parte dalle differenze linguistiche tra le aree, è che sia teoricamente che praticamente insuperabile, tranne forse in una prospettiva di 2 generazioni.
dato per assodato che l'euro è da cestinare, torno a chiedere: la lira sarà sostenibile come valuta unica della repubblica italiana, o vivrà gli stessi problemi dell'euro?
a mio avviso qua c'è tutto il sunto del discorso, condensato in poche riche tutte da dimostrare, e che permettono tutti i possibili scenari futuri per il destino dell'euro.
The currency area is too large and diverse partiamo male: cosa c'entra l'estensione geografica (o il numero di abitanti) con la congruità o meno di una valuta? la cina e l'india per numero di abitanti, la russia per estensione geografica, sono too large?
per fortuna si corregge prendendo in considerazione le disparità economiche tra le aree.
ora vorrei chiedere ai più esperti: esiste un gap tra aree oltre il quale una valuta è inadatta a rappresentarle entrambe? se la risposta è sì, è palese che l'euro è una idea sbagliata che mai più dovrà essere ripresa. conseguentemente anche la lira è un'idea sbagliata e non dovrà essere adottata ma sarà necessario frammentare anche l'italia in aree omogenee.
se la risposta è no, allora il problema non è l'euro in quanto tale, ma i punti sottolineati dopo, cioè il mandato della BCE, la scarsa mobilità dei lavoratori e l'assenza di redistribuzione tra le aree. il primo e il terzo sono problemi teoricamente superabili se ci fosse la volontà di andare oltre gli stati nazionali e creare la federazione europea. siccome la volontà manca sono di fatto insuperabili.
resta la problematica della mobilità del lavoro, che è data in massima parte dalle differenze linguistiche tra le aree, è che sia teoricamente che praticamente insuperabile, tranne forse in una prospettiva di 2 generazioni.
dato per assodato che l'euro è da cestinare, torno a chiedere: la lira sarà sostenibile come valuta unica della repubblica italiana, o vivrà gli stessi problemi dell'euro?
anche l'euro sarebbe "sostenibile"..
dipende cosa intendi per sostenibile!!!
Se intendi che lo si fa sostenere imponendo trasferimenti dei lavoratori tra aree geografiche diverse e trasferimenti fiscali da area ad area, allora regge!
lo stesso vale per la lira.
La domanda è quindi di tipo geografico/culturale (insomma COMPLETAMENTE POLITICO) quale è la dimensione di area valutaria all'interno della quale siamo disposti ad accettare questi 2 fenomeni (migrazione interna e trasferimenti fiscali) ???
La cosa divertente è che per quanto piccolatu faccia l'area valutaria avrai comunque qusti due fenomeni.
(per capirsi, ad esempio: Cortina trasferirà sempre soldi a Domegge e ci sarà sempre emigrazione da Domegge a Cortina)
La domanda è quindi quanto è grande l'area in cui si vuole confinare questi fenomeni?
Negli USA accettano di farlo in mezzo continente.
In Italia abbiamo faticato a farlo in una nazione.
In europa non è possibile (manca un presupposto per l'emigrazione che è la lingua, ma soprattutto la volontà politica di fare i trasferimenti da area ad area..)
dipende cosa intendi per sostenibile!!!
Se intendi che lo si fa sostenere imponendo trasferimenti dei lavoratori tra aree geografiche diverse e trasferimenti fiscali da area ad area, allora regge!
lo stesso vale per la lira.
La domanda è quindi di tipo geografico/culturale (insomma COMPLETAMENTE POLITICO) quale è la dimensione di area valutaria all'interno della quale siamo disposti ad accettare questi 2 fenomeni (migrazione interna e trasferimenti fiscali) ???
La cosa divertente è che per quanto piccolatu faccia l'area valutaria avrai comunque qusti due fenomeni.
(per capirsi, ad esempio: Cortina trasferirà sempre soldi a Domegge e ci sarà sempre emigrazione da Domegge a Cortina)
La domanda è quindi quanto è grande l'area in cui si vuole confinare questi fenomeni?
Negli USA accettano di farlo in mezzo continente.
In Italia abbiamo faticato a farlo in una nazione.
In europa non è possibile (manca un presupposto per l'emigrazione che è la lingua, ma soprattutto la volontà politica di fare i trasferimenti da area ad area..)
The currency area is too large and diverse partiamo male: cosa c'entra l'estensione geografica (o il numero di abitanti) con la congruità o meno di una valuta? la cina e l'india per numero di abitanti, la russia per estensione geografica, sono too large?
>>> The spatial economy - Fujita, Krugman, Venables, 1999, 367 pag
>>> The spatial economy - Fujita, Krugman, Venables, 1999, 367 pag
La domanda è quindi di tipo geografico/culturale (insomma COMPLETAMENTE POLITICO) quale è la dimensione di area valutaria all'interno della quale siamo disposti ad accettare questi 2 fenomeni (migrazione interna e trasferimenti fiscali) ???
la mia domanda voleva essere diversa: esiste una soglia oltre la quale i 2 fenomeni non sono in grado di compensare lo squilibrio economico esistente?
vedendo la storia italiana del dopoguerra mi verrebbe da rispondermi di sì: esiste un limite al differenziale economico tra aree che si può pareggiare con gli strumenti di politica economica e fiscale. sotto tale limite la compensazione è possibile e quindi la valuta unica è sensata, sopra tale limite no
la mia domanda voleva essere diversa: esiste una soglia oltre la quale i 2 fenomeni non sono in grado di compensare lo squilibrio economico esistente?
vedendo la storia italiana del dopoguerra mi verrebbe da rispondermi di sì: esiste un limite al differenziale economico tra aree che si può pareggiare con gli strumenti di politica economica e fiscale. sotto tale limite la compensazione è possibile e quindi la valuta unica è sensata, sopra tale limite no
la mia domanda voleva essere diversa: esiste una soglia oltre la quale i 2 fenomeni non sono in grado di compensare lo squilibrio economico esistente?
no,
in effetti se un americano è disposto senza far storie a trasferirsi dalla louisiana in california (e se i californiani accettano che parte delle loro tasse finiscano per finanziare la lousiana...), il problema non si pone.
al contrario se il veneto non accetta di vedere il pugliese che si trasferisce a verona (o il pugliese non ci vuole andare), e soprattutto non si accetta che le tasse prodotte qui, possano finire li..
non sta in piedi.
Come vedi la questione è politica. Nel vero senso della parola!!!
parlando di EURO:
-di sicuro la Germania accetta l'immigrazione, datoc he ne ha bisogno, ma noi vogliamo EMIGRARE???
-di sicuro la Germania non accetterà mai di finaziare con le sue tasse il Molise..
ergo..
no,
in effetti se un americano è disposto senza far storie a trasferirsi dalla louisiana in california (e se i californiani accettano che parte delle loro tasse finiscano per finanziare la lousiana...), il problema non si pone.
al contrario se il veneto non accetta di vedere il pugliese che si trasferisce a verona (o il pugliese non ci vuole andare), e soprattutto non si accetta che le tasse prodotte qui, possano finire li..
non sta in piedi.
Come vedi la questione è politica. Nel vero senso della parola!!!
parlando di EURO:
-di sicuro la Germania accetta l'immigrazione, datoc he ne ha bisogno, ma noi vogliamo EMIGRARE???
-di sicuro la Germania non accetterà mai di finaziare con le sue tasse il Molise..
ergo..
da scenarieconomici.it
marzo 11, 2014 posted by admin
Riduzione Cuneo Fiscale: meglio ridurre IRAP e mettere sul piatto molti piu’ soldi (ecco come)
Prendo spunto da questo articolo pubblicato su Rischio Calcolato: Dove Tagliare le Tasse.
L’autore ritiene che e’ preferibile un taglio all’IRAP (tasse su Imprese) rispetto ad un taglio all’IRPEF (tasse su lavoratori). Ebbene, lo ritengo anch’io. I motivi sono i seguenti.
A) Abbiamo spiegato in tutte le salse che il Problema numero uno dell’Italia e’ la PERDITA DI COMPETITIVITA’. Il fattore numero UNO e’ legata ad un elevato Costo del Lavoro per Unita’ di Prodotto (CLUP). Coi cambi fissi, vince chi svaluta il COSTO DEL LAVORO (chiedere a Germania). Riducendo l’IRAP riduci il CLUP e quindi sei piu’ competitivo, se riduci l’IRPEF, non riduci il CLUP, per cui il problema competitivita’ resta tale e quale. Vediamo l’andamento di Germania, Italia e Spagna. Notate bene che l’Italia ha accumulato un GAP del 23% su CLUP verso Germania nell’era Euro, ed una riduzione dell’IRAP di 10 miliardi ridurrebbe il CLUP medio nostrano di un misero 1,5% (se si agisce su IRPEF l’impatto e’ ZERO).
B) L’Italia ha un problema enorme di Disoccupazione (13% ufficiale, circa 22% reale). La priorita’ e’ ridurla. Alzare i salari netti in epoca di disoccupazione abnorme, significa premiare i pochi che il lavoro ce l’hanno. Meglio agire su l’Irap, che riduce il CLUP, e quindi aumenta competitivita’ e produzione, e quindi spinge ad assumere.
C) I famosi 80 euro al mese in piu’ nelle buste paga, sono un evidente panzana. La matematica non lascia scampo. Se si agisse (rimodulando le detrazioni), per esempio, sui soli lavoratori con redditi sotto i 50.000 euro, avremo comunque una platea di circa 20 milioni di persone. Se si usassero tutti e 10 miliardi su costoro (escludendo i pensionati) il vantaggio fiscale medio e’ di circa 40 euro al mese. Se un lavoratore guadagna per esempio 1.400 euro al mese, e se ne vede 40 in piu’, non e’ affatto detto che non li metta in “risparmio” e non in “consumi”. Inoltre, storicamente in Italia, ogni 100 euro di maggiori consumi, circa 50 se ne vanno in Importazioni, per cui l’impatto su PIL e’ dimezzato (l’import, pur pesando il 30% su PIL, si comporta in modo strano: in caso di calo/aumento della Domanda Interna, tende a pesare circa il 50% della Variazione della Domanda Interna stessa). In pratica una riduzione IRPEF potrebbe avere modesti impatti sul rilancio del PIL e potrebbe avvantaggiare l’Import.
marzo 11, 2014 posted by admin
Riduzione Cuneo Fiscale: meglio ridurre IRAP e mettere sul piatto molti piu’ soldi (ecco come)
Prendo spunto da questo articolo pubblicato su Rischio Calcolato: Dove Tagliare le Tasse.
L’autore ritiene che e’ preferibile un taglio all’IRAP (tasse su Imprese) rispetto ad un taglio all’IRPEF (tasse su lavoratori). Ebbene, lo ritengo anch’io. I motivi sono i seguenti.
A) Abbiamo spiegato in tutte le salse che il Problema numero uno dell’Italia e’ la PERDITA DI COMPETITIVITA’. Il fattore numero UNO e’ legata ad un elevato Costo del Lavoro per Unita’ di Prodotto (CLUP). Coi cambi fissi, vince chi svaluta il COSTO DEL LAVORO (chiedere a Germania). Riducendo l’IRAP riduci il CLUP e quindi sei piu’ competitivo, se riduci l’IRPEF, non riduci il CLUP, per cui il problema competitivita’ resta tale e quale. Vediamo l’andamento di Germania, Italia e Spagna. Notate bene che l’Italia ha accumulato un GAP del 23% su CLUP verso Germania nell’era Euro, ed una riduzione dell’IRAP di 10 miliardi ridurrebbe il CLUP medio nostrano di un misero 1,5% (se si agisce su IRPEF l’impatto e’ ZERO).
B) L’Italia ha un problema enorme di Disoccupazione (13% ufficiale, circa 22% reale). La priorita’ e’ ridurla. Alzare i salari netti in epoca di disoccupazione abnorme, significa premiare i pochi che il lavoro ce l’hanno. Meglio agire su l’Irap, che riduce il CLUP, e quindi aumenta competitivita’ e produzione, e quindi spinge ad assumere.
C) I famosi 80 euro al mese in piu’ nelle buste paga, sono un evidente panzana. La matematica non lascia scampo. Se si agisse (rimodulando le detrazioni), per esempio, sui soli lavoratori con redditi sotto i 50.000 euro, avremo comunque una platea di circa 20 milioni di persone. Se si usassero tutti e 10 miliardi su costoro (escludendo i pensionati) il vantaggio fiscale medio e’ di circa 40 euro al mese. Se un lavoratore guadagna per esempio 1.400 euro al mese, e se ne vede 40 in piu’, non e’ affatto detto che non li metta in “risparmio” e non in “consumi”. Inoltre, storicamente in Italia, ogni 100 euro di maggiori consumi, circa 50 se ne vanno in Importazioni, per cui l’impatto su PIL e’ dimezzato (l’import, pur pesando il 30% su PIL, si comporta in modo strano: in caso di calo/aumento della Domanda Interna, tende a pesare circa il 50% della Variazione della Domanda Interna stessa). In pratica una riduzione IRPEF potrebbe avere modesti impatti sul rilancio del PIL e potrebbe avvantaggiare l’Import.
A) Abbiamo spiegato in tutte le salse che il Problema numero uno dell’Italia e’ la PERDITA DI COMPETITIVITA’. Il fattore numero UNO e’ legata ad un elevato Costo del Lavoro per Unita’ di Prodotto (CLUP)
Vediamo un po'...
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Wages_and_labour_costs/it
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Hourly_labour_costs
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Hourly_labour_costs
In questo mercato selvaggio, 1 soldo di cacio ad un'impresa medio-grande, equivale ad 1 soldo di cacio immediatamente delocalizzato verso:
a) paesi che offrono schiavi e legislazioni farsa.
b) paesi che offrono tassazione 0 e garanzie per piccoli e grandi frodatori.
In breve questo è il risultato:
Il soldo di cacio dato alla signora maria, non viene delocalizzato. Semplicemente perché quel "capitale" non lo muove verso il vietnam o il lussemburgo, ma lo dà al signor giuseppe sotto casa che fa il calzolaio.
Uno dei drammi attuali è il dominio "culturale" di supercazzolari della competitività alla marchionne/giavazzi/briatore/renzi. Che non hanno semplicemente distrutto il concetto di lavoro e lavoratore, ma pure quello di artigiano/imprenditore. Quelli come Enzo Ferrari o Adriano Olivetti.
(edited)
Vediamo un po'...
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Wages_and_labour_costs/it
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Hourly_labour_costs
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Hourly_labour_costs
In questo mercato selvaggio, 1 soldo di cacio ad un'impresa medio-grande, equivale ad 1 soldo di cacio immediatamente delocalizzato verso:
a) paesi che offrono schiavi e legislazioni farsa.
b) paesi che offrono tassazione 0 e garanzie per piccoli e grandi frodatori.
In breve questo è il risultato:
Il soldo di cacio dato alla signora maria, non viene delocalizzato. Semplicemente perché quel "capitale" non lo muove verso il vietnam o il lussemburgo, ma lo dà al signor giuseppe sotto casa che fa il calzolaio.
Uno dei drammi attuali è il dominio "culturale" di supercazzolari della competitività alla marchionne/giavazzi/briatore/renzi. Che non hanno semplicemente distrutto il concetto di lavoro e lavoratore, ma pure quello di artigiano/imprenditore. Quelli come Enzo Ferrari o Adriano Olivetti.
(edited)
si e no.
il costo del lavoro non è l'unica variabile del discorso.
Se produci il progetto dell' Iphone o la strategia per un fondo di investimento il tuo costo del lavoro può essere altissimo e contemporaneamente risultare adeguato.
Se produci chiodi ed il tuo costo del lavoro è inferiore a quello dei tuoi "partner"(=concorrenti) europei non è sostenibile comunque, dato che magari in bangladesh o in cile li fanno per molto meno.
Altra questione è quanto produci, che se fai chiodi a casa tua con tua moglie oppure hai una fonderia moderna, forse (forse eh) la produttività è differente..
Quindi, la variabile costo del lavoro, da sola, dice poco o nulla, quello che conta è la capacità di restare competitivi (e quindi si deve confrontare questo dato con la produttività).
capisco che pare una supercazzola da PUDE, ma io concordo che all'Italia serve più un tagli dell'IRAP che uno dell'IRPEF.
Questo naturalmente a patto di capire che sono entrambe medicine che possono alleviare i sintomi in attesa del tracollo del paziente e che non attaccano neppure la malattia che ha il paziente, che si chiama EURO.
il costo del lavoro non è l'unica variabile del discorso.
Se produci il progetto dell' Iphone o la strategia per un fondo di investimento il tuo costo del lavoro può essere altissimo e contemporaneamente risultare adeguato.
Se produci chiodi ed il tuo costo del lavoro è inferiore a quello dei tuoi "partner"(=concorrenti) europei non è sostenibile comunque, dato che magari in bangladesh o in cile li fanno per molto meno.
Altra questione è quanto produci, che se fai chiodi a casa tua con tua moglie oppure hai una fonderia moderna, forse (forse eh) la produttività è differente..
Quindi, la variabile costo del lavoro, da sola, dice poco o nulla, quello che conta è la capacità di restare competitivi (e quindi si deve confrontare questo dato con la produttività).
capisco che pare una supercazzola da PUDE, ma io concordo che all'Italia serve più un tagli dell'IRAP che uno dell'IRPEF.
Questo naturalmente a patto di capire che sono entrambe medicine che possono alleviare i sintomi in attesa del tracollo del paziente e che non attaccano neppure la malattia che ha il paziente, che si chiama EURO.
Se produci il progetto dell' Iphone o la strategia per un fondo di investimento il tuo costo del lavoro può essere altissimo e contemporaneamente risultare adeguato.
Senza sfruttare gli schiavi cinesi, il progetto iphone sarebbe meno redditizio. La liquidità di eppol è in gran parte dovuta a sfruttamento della manodopera e magheggi contabili.
O vincoli il capitale e la produzione ad uno spazio fisico e a regole condivise, o sarai destinato a "competere" con l'indigente->ricattabile->disposto a tutto. La dinamica del mercato globale è proprio questa: libertà di movimento dei capitali vuol dire ridiscussione automatica di contratti, leggi, e parametri. Il salario x è troppo basso? La soglia di inquinamento y per te è stata superata? Bene. No problem. Se voglio, posso muovermi dove il salario è x/3 e la soglia di inquinamento è y*10. Se non voglio, posso ricattarti ricordandoti questa possibilità.
A mercato deregolamentato non esiste legge della domanda e dell'offerta. Esiste soltanto la legge del più forte.
capisco che pare una supercazzola da PUDE, ma io concordo che all'Italia serve più un tagli dell'IRAP che uno dell'IRPEF.
È una supercazzola, che diventa truffa se non si obbliga l'azienda che usufruisce del taglio dell'IRAP a mantenere in Italia il capitale.
Senza sfruttare gli schiavi cinesi, il progetto iphone sarebbe meno redditizio. La liquidità di eppol è in gran parte dovuta a sfruttamento della manodopera e magheggi contabili.
O vincoli il capitale e la produzione ad uno spazio fisico e a regole condivise, o sarai destinato a "competere" con l'indigente->ricattabile->disposto a tutto. La dinamica del mercato globale è proprio questa: libertà di movimento dei capitali vuol dire ridiscussione automatica di contratti, leggi, e parametri. Il salario x è troppo basso? La soglia di inquinamento y per te è stata superata? Bene. No problem. Se voglio, posso muovermi dove il salario è x/3 e la soglia di inquinamento è y*10. Se non voglio, posso ricattarti ricordandoti questa possibilità.
A mercato deregolamentato non esiste legge della domanda e dell'offerta. Esiste soltanto la legge del più forte.
capisco che pare una supercazzola da PUDE, ma io concordo che all'Italia serve più un tagli dell'IRAP che uno dell'IRPEF.
È una supercazzola, che diventa truffa se non si obbliga l'azienda che usufruisce del taglio dell'IRAP a mantenere in Italia il capitale.
Senza sfruttare gli schiavi cinesi, il progetto iphone sarebbe meno redditizio. La liquidità di eppol è in gran parte dovuta a sfruttamento della manodopera e magheggi contabili.
questo però non centra nulla.
Non ti attaccare all'esempio, guarda la sostanza, prendi come esempio progettare dighe o aerei.
O vincoli il capitale e la produzione ad uno spazio fisico e a regole condivise, o sarai destinato a "competere" con l'indigente->ricattabile->disposto a tutto.
anche qui, dici una cosa giusta, ma concludi in modo errato.
Le monete servono a quello, la china può pure fare il boom, ma gli sta costando un'inflazione assurda e un aumento costante del costo del lavoro (infatti si sta creando una nuova borghesia li..)
resta che non centra nulla col nostro discorso del "derby" tra IRAP e IRPEF.
La dinamica del mercato globale è proprio questa: libertà di movimento dei capitali vuol dire ridiscussione automatica di contratti, leggi, e parametri. Il salario x è troppo basso? La soglia di inquinamento y per te è stata superata? Bene. No problem. Se voglio, posso muovermi dove il salario è x/3 e la soglia di inquinamento è y*10. Se non voglio, posso ricattarti ricordandoti questa possibilità.
A mercato deregolamentato non esiste legge della domanda e dell'offerta. Esiste soltanto la legge del più forte.
credo onestamente che tu stia discutendo di cose che sono OT.
che diventa truffa se non si obbliga l'azienda che usufruisce del taglio dell'IRAP a mantenere in Italia il capitale.
Questa è una stupidata.
Tu abbassi la tassa sull'azienda, essa diventa più produttiva e così ci si immagina di avere un miglioramento (o un minore peggioramento) della produttività e quindi di produrre (o perdere più lentamente) posti di lavoro.
Il resto sarebbe inutile, anzi controproducente.
sintetizzo, puoi pure fare un gran mucchio dei problemi dell'economia moderna per evidenziare tutte le loro relazioni, ma così il nodo è inestricabile e senza significato.
Stando ad un modesto discorso su cosa conviene tagliare come tasse in italia la valutazione su costo del lavoro -> produttività -> creazione lavoro può funzionare (*)
(*) = ricordando sempre che è un palliativo che cura i sintomi e che il tumore (che è l'euro) non si guarisce con gli antidolorifici.
questo però non centra nulla.
Non ti attaccare all'esempio, guarda la sostanza, prendi come esempio progettare dighe o aerei.
O vincoli il capitale e la produzione ad uno spazio fisico e a regole condivise, o sarai destinato a "competere" con l'indigente->ricattabile->disposto a tutto.
anche qui, dici una cosa giusta, ma concludi in modo errato.
Le monete servono a quello, la china può pure fare il boom, ma gli sta costando un'inflazione assurda e un aumento costante del costo del lavoro (infatti si sta creando una nuova borghesia li..)
resta che non centra nulla col nostro discorso del "derby" tra IRAP e IRPEF.
La dinamica del mercato globale è proprio questa: libertà di movimento dei capitali vuol dire ridiscussione automatica di contratti, leggi, e parametri. Il salario x è troppo basso? La soglia di inquinamento y per te è stata superata? Bene. No problem. Se voglio, posso muovermi dove il salario è x/3 e la soglia di inquinamento è y*10. Se non voglio, posso ricattarti ricordandoti questa possibilità.
A mercato deregolamentato non esiste legge della domanda e dell'offerta. Esiste soltanto la legge del più forte.
credo onestamente che tu stia discutendo di cose che sono OT.
che diventa truffa se non si obbliga l'azienda che usufruisce del taglio dell'IRAP a mantenere in Italia il capitale.
Questa è una stupidata.
Tu abbassi la tassa sull'azienda, essa diventa più produttiva e così ci si immagina di avere un miglioramento (o un minore peggioramento) della produttività e quindi di produrre (o perdere più lentamente) posti di lavoro.
Il resto sarebbe inutile, anzi controproducente.
sintetizzo, puoi pure fare un gran mucchio dei problemi dell'economia moderna per evidenziare tutte le loro relazioni, ma così il nodo è inestricabile e senza significato.
Stando ad un modesto discorso su cosa conviene tagliare come tasse in italia la valutazione su costo del lavoro -> produttività -> creazione lavoro può funzionare (*)
(*) = ricordando sempre che è un palliativo che cura i sintomi e che il tumore (che è l'euro) non si guarisce con gli antidolorifici.