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Subject: Crisi economica
qualche dato?
qualche grafico?
ma nooooo dai.... meglio qualche opinione mischiata a qualche bugia, condite con un pizzico (grosso) di terrorismo (disastro? no, bomba nucleare)
Il Fatto Quotidiano > Economia > Euro, tutte le ...
Euro, tutte le bugie e i miraggi sull’uscita dalla moneta unica
Le economie sviluppate non possono fondare il proprio benessere sulla svalutazione della moneta. Quindi tornare alla vecchia lira non farebbe ripartire le aziende in crisi. Anzi, l'uscita dall'euro avrebbe l'effetto di un'atomica sul sistema economico
di Fabio Scacciavillani | 6 aprile 2014
Le strida gravide di superstizioni, millenarismi, oscure profezie e auto da fé compongono l’inquietante colonna sonora dei periodi bui. Come in fisica, anche nella psiche i vuoti non permangono e pertanto il risucchio delle certezze innesca il dilagare dell’irrazionale.
Il complotto teutonico
Accade così che il sacro furore, un tempo sfogato su untori e streghe, nell’era di Internet si riversa sull’euro e il complotto teutonico. Non c’è discorso razionale o verità storica che tenga. Non vale ad esempio puntualizzare che i tedeschi erano contrarissimi all’ingresso dell’Italia nella moneta unica. Romano Prodi all’epoca aveva persino annunciato che l’Italia non sarebbe stata tra i paesi fondatori. Poi appreso che la Spagna di José Aznar ci avrebbe inferto un umiliazione con l’adesione della Spagna, si precipitò ad implorare un Kohl sommamente infastidito. In pochi giorni stravolse la legge finanziaria (con eurotassa una tantum) e solo l’insistenza dei francesi forzò i partner a serrare occhi e orecchie di fronte a plateali imbrogli contabili (definiti pudicamente finanza creativa). Il tripudio per la storica impresa fu unanime: la politica (Berlusconi , Lega e sinistra radicale inclusi) era in estasi, i giornali spandevano incenso, i contrari si contavano numerosi come i fascisti il 26 aprile 1945.
La tormentata (e immeritata) entrata nella moneta unica era stata solennemente oliata da promesse su cui Carlo Azeglio Ciampi aveva speso il proprio prestigio. Già da allora era palese la sfida. Spesa pubblica e sistema pensionistico erano cappi da decenni. Il sistema produttivo non riusciva a competere sui mercati internazionali nei segmenti bassi (per il costo del lavoro alto e le imposte a livello scandinavo); arrancava penosamente nei beni ad alta tecnologia e servizi avanzati perché le aziende tagliavano la ricerca per satollare l’Inps e saldare l’Irap. Le università erano in mano a baroni dediti al reciproco azzannamento per sistemare congiunti e portaborse. Le infrastrutture cadevano a pezzi mentre burocrati e ceti protetti tiravano a campare sventolando il vessillo dei diritti (scevri da doveri). Della giustizia, dell’energia, delle mafie nei consessi Ue si taceva come della corda in casa dell’incaprettato.
In 15 anni si è proceduto in direzione inversa e le zavorre del sistema Italia si sono appesantite, soprattutto (ma non esclusivamente) per l’insipienza della Corte dei Miracoli assemblata da Berlusconi, con Tremonti in testa. E siccome il ridicolo è la cifra della scalcagnata Armata #noeuro (con tanto di hashtag come si conviene alla gggente), il Caimano, percependo il vento elettorale di Beppe Grillo (che ha sdoganato la boutade), vi si è prontamente installato alla testa. Gente che ha votato impassibile tutte le leggi che implementavano la governance dell’euro, dal Fiscal compact, al pareggio di bilancio in Costituzione.
Il miraggio della moneta filosofale
Del resto il debole dei politicanti per la politica monetaria è storia antica e tragica. Più sono incompetenti e infingardi più l’adorano. Perché fornisce un capro espiatorio (la banca centrale) quando le cose vanno male e perché consente di evitare le scelte virtuose che spazzerebbero via clientele e interessi organizzati. Come ogni simulacro di bacchetta magica allieta i comizi, un faro da cui irradiare retorica mentre nel buio retrostante si muovono i tentacoli viscidi del Potere.
Non sono mai esistite economie sviluppate che crescono solo in virtù della politica monetaria. Non sono mai esistite economie sviluppate che hanno fondato il benessere sulla svalutazione sistematica. La credenza che le presse della Zecca riattivino le catene di montaggio di aziende decotte o evitino le conseguenze di politiche scellerate equivale alla versione moderna della pietra filosofale. La politica monetaria permette al massimo uno spazio temporale di manovra per affrontare i nodi strutturali e dare un impulso alla produttività, unica fonte di crescita e benessere sostenibile. La moneta costituisce lubrificante dell’attività economica, che la banca centrale dovrebbe dosare con cura. I guai iniziano quando si scambia il lubrificante per carburante. Infatti questa crisi è figlia di una Federal Reserve americana che da 15 anni gonfia i prezzi delle attività finanziarie con denaro a go go e poi si trova a doverne fronteggiare il crollo. In Giappone si prova da venti anni con la droga monetaria senza ottenere risultati apprezzabili. Ultimamente la Banca del Giappone ha provocato una drastica svalutazione dello yen e il risultato più vistoso finora è stato un tonfo record della bilancia dei pagamenti.
La moneta filosofale non esiste al pari della pietra. Per di più l’abbandono dell’euro sarebbe l’equivalente di un’atomica economica. Al mero annuncio di un referendum, preteso dal M5S (ma al momento vietato dalla Costituzione) si diffonderebbe un’ondata di panico tra i i risparmiatori con conseguente corsa agli sportelli per ritirare gli euro prima che al loro posto rimanga una carta straccia denominata lira. Nel giro di qualche giorno il sistema bancario collasserebbe, poi toccherebbe alle aziende senza credito e infine seguirebbe tutto il resto. Solo i milionari con i soldi all’estero riderebbero. Senza dover ricorrere alle divertenti battute per le quali vanno famosi.
da Il Fatto Quotidiano del 2 aprile 2014
qualche grafico?
ma nooooo dai.... meglio qualche opinione mischiata a qualche bugia, condite con un pizzico (grosso) di terrorismo (disastro? no, bomba nucleare)
Il Fatto Quotidiano > Economia > Euro, tutte le ...
Euro, tutte le bugie e i miraggi sull’uscita dalla moneta unica
Le economie sviluppate non possono fondare il proprio benessere sulla svalutazione della moneta. Quindi tornare alla vecchia lira non farebbe ripartire le aziende in crisi. Anzi, l'uscita dall'euro avrebbe l'effetto di un'atomica sul sistema economico
di Fabio Scacciavillani | 6 aprile 2014
Le strida gravide di superstizioni, millenarismi, oscure profezie e auto da fé compongono l’inquietante colonna sonora dei periodi bui. Come in fisica, anche nella psiche i vuoti non permangono e pertanto il risucchio delle certezze innesca il dilagare dell’irrazionale.
Il complotto teutonico
Accade così che il sacro furore, un tempo sfogato su untori e streghe, nell’era di Internet si riversa sull’euro e il complotto teutonico. Non c’è discorso razionale o verità storica che tenga. Non vale ad esempio puntualizzare che i tedeschi erano contrarissimi all’ingresso dell’Italia nella moneta unica. Romano Prodi all’epoca aveva persino annunciato che l’Italia non sarebbe stata tra i paesi fondatori. Poi appreso che la Spagna di José Aznar ci avrebbe inferto un umiliazione con l’adesione della Spagna, si precipitò ad implorare un Kohl sommamente infastidito. In pochi giorni stravolse la legge finanziaria (con eurotassa una tantum) e solo l’insistenza dei francesi forzò i partner a serrare occhi e orecchie di fronte a plateali imbrogli contabili (definiti pudicamente finanza creativa). Il tripudio per la storica impresa fu unanime: la politica (Berlusconi , Lega e sinistra radicale inclusi) era in estasi, i giornali spandevano incenso, i contrari si contavano numerosi come i fascisti il 26 aprile 1945.
La tormentata (e immeritata) entrata nella moneta unica era stata solennemente oliata da promesse su cui Carlo Azeglio Ciampi aveva speso il proprio prestigio. Già da allora era palese la sfida. Spesa pubblica e sistema pensionistico erano cappi da decenni. Il sistema produttivo non riusciva a competere sui mercati internazionali nei segmenti bassi (per il costo del lavoro alto e le imposte a livello scandinavo); arrancava penosamente nei beni ad alta tecnologia e servizi avanzati perché le aziende tagliavano la ricerca per satollare l’Inps e saldare l’Irap. Le università erano in mano a baroni dediti al reciproco azzannamento per sistemare congiunti e portaborse. Le infrastrutture cadevano a pezzi mentre burocrati e ceti protetti tiravano a campare sventolando il vessillo dei diritti (scevri da doveri). Della giustizia, dell’energia, delle mafie nei consessi Ue si taceva come della corda in casa dell’incaprettato.
In 15 anni si è proceduto in direzione inversa e le zavorre del sistema Italia si sono appesantite, soprattutto (ma non esclusivamente) per l’insipienza della Corte dei Miracoli assemblata da Berlusconi, con Tremonti in testa. E siccome il ridicolo è la cifra della scalcagnata Armata #noeuro (con tanto di hashtag come si conviene alla gggente), il Caimano, percependo il vento elettorale di Beppe Grillo (che ha sdoganato la boutade), vi si è prontamente installato alla testa. Gente che ha votato impassibile tutte le leggi che implementavano la governance dell’euro, dal Fiscal compact, al pareggio di bilancio in Costituzione.
Il miraggio della moneta filosofale
Del resto il debole dei politicanti per la politica monetaria è storia antica e tragica. Più sono incompetenti e infingardi più l’adorano. Perché fornisce un capro espiatorio (la banca centrale) quando le cose vanno male e perché consente di evitare le scelte virtuose che spazzerebbero via clientele e interessi organizzati. Come ogni simulacro di bacchetta magica allieta i comizi, un faro da cui irradiare retorica mentre nel buio retrostante si muovono i tentacoli viscidi del Potere.
Non sono mai esistite economie sviluppate che crescono solo in virtù della politica monetaria. Non sono mai esistite economie sviluppate che hanno fondato il benessere sulla svalutazione sistematica. La credenza che le presse della Zecca riattivino le catene di montaggio di aziende decotte o evitino le conseguenze di politiche scellerate equivale alla versione moderna della pietra filosofale. La politica monetaria permette al massimo uno spazio temporale di manovra per affrontare i nodi strutturali e dare un impulso alla produttività, unica fonte di crescita e benessere sostenibile. La moneta costituisce lubrificante dell’attività economica, che la banca centrale dovrebbe dosare con cura. I guai iniziano quando si scambia il lubrificante per carburante. Infatti questa crisi è figlia di una Federal Reserve americana che da 15 anni gonfia i prezzi delle attività finanziarie con denaro a go go e poi si trova a doverne fronteggiare il crollo. In Giappone si prova da venti anni con la droga monetaria senza ottenere risultati apprezzabili. Ultimamente la Banca del Giappone ha provocato una drastica svalutazione dello yen e il risultato più vistoso finora è stato un tonfo record della bilancia dei pagamenti.
La moneta filosofale non esiste al pari della pietra. Per di più l’abbandono dell’euro sarebbe l’equivalente di un’atomica economica. Al mero annuncio di un referendum, preteso dal M5S (ma al momento vietato dalla Costituzione) si diffonderebbe un’ondata di panico tra i i risparmiatori con conseguente corsa agli sportelli per ritirare gli euro prima che al loro posto rimanga una carta straccia denominata lira. Nel giro di qualche giorno il sistema bancario collasserebbe, poi toccherebbe alle aziende senza credito e infine seguirebbe tutto il resto. Solo i milionari con i soldi all’estero riderebbero. Senza dover ricorrere alle divertenti battute per le quali vanno famosi.
da Il Fatto Quotidiano del 2 aprile 2014
Anche Il Fatto è diventato un giornale asservito a certi poteri forti. Che coincidenza che lo quotano in borsa, eh!?
Delusione :(
Delusione :(
La politica monetaria permette al massimo uno spazio temporale di manovra per affrontare i nodi strutturali e dare un impulso alla produttività
Per di più l’abbandono dell’euro sarebbe l’equivalente di un’atomica economica
certo che i servi della bce sono veramente stupid: nello stesso articolo mettono una premessa giusta e una conclusione sbagliata!
uscire dall'euro serve esattamente ad avere quella politica monetaria che ti da il tempo per affrontare i nodi strutturali!
Per di più l’abbandono dell’euro sarebbe l’equivalente di un’atomica economica
certo che i servi della bce sono veramente stupid: nello stesso articolo mettono una premessa giusta e una conclusione sbagliata!
uscire dall'euro serve esattamente ad avere quella politica monetaria che ti da il tempo per affrontare i nodi strutturali!
Meno male сhe c'è ancora un eroe che ogni tanto riesce a scrivere qualcosa di sensato per il Fatto...
Debito pubblico: quelli che ‘la monetizzazione si fa coi miniassegni…’
Notare la differenza di stile con Scacciavillani. Uno spara una serie di euro-supercazzole, l'altro ti fa un articolo pieno di riferimenti, studi scientifici, ecc...
Debito pubblico: quelli che ‘la monetizzazione si fa coi miniassegni…’
Notare la differenza di stile con Scacciavillani. Uno spara una serie di euro-supercazzole, l'altro ti fa un articolo pieno di riferimenti, studi scientifici, ecc...
Guarda, ormai mi sto convincendo anch'io che possiamo sopravvivere solo uscendo dall'euro.
Però io non penso che l'errore sia l'Euro.
L'errore è che siamo un paese che non è in grado di competere, di stare sui mercati con le proprie forze, per cui l'unica è doparsi continuamente a colpi di svalutazione.
Uscire dall'Euro può aiutarci a guadagnare altro tempo, ma è comunque una grossa sconfitta.
Però io non penso che l'errore sia l'Euro.
L'errore è che siamo un paese che non è in grado di competere, di stare sui mercati con le proprie forze, per cui l'unica è doparsi continuamente a colpi di svalutazione.
Uscire dall'Euro può aiutarci a guadagnare altro tempo, ma è comunque una grossa sconfitta.
ma non è così,
l'euro è un cambio fisso tra paesi differenti,
questi effetti li hanno avuti nella storia TUTTI i cambi fissi che si sono tentati.
Questa storia va archiviata come quella volta in cui abbiamo deciso di fare scegliere ai nostri avversari il campo le regole e lo sport da praticare..
chissà come pensavamo che potesse andare a finire..
l'euro è un cambio fisso tra paesi differenti,
questi effetti li hanno avuti nella storia TUTTI i cambi fissi che si sono tentati.
Questa storia va archiviata come quella volta in cui abbiamo deciso di fare scegliere ai nostri avversari il campo le regole e lo sport da praticare..
chissà come pensavamo che potesse andare a finire..
La svalutazione, come scrisse gia' Meade molti anni fa, e' un'arma difensiva. La moneta forte in realta' porta grossi vantaggi, ma a patto che sia lo specchio reale dell'economia.
Nessuno, Bagnai in primis, dice che uscendo dall'euro è tutto rose e fiori... anzi.
Ma restandoci dentro di fatto non riusciremmo mai neanche con uno sforzo disumano collettivo a superare le differenze tra la nostra economia e quella tedesca, che anzi andranno sempre aumentando.
Anche ammesso di fare tutte le riforme che ci "suggerisce" la troika e di farle subito, la Germania parte comunque da una posizione di vantaggio, sia perche' ha un'economia piu' solida, sia perche' lei le riforme (leggasi "svalutazione") del lavoro le ha gia' fatte. Percio' potrebbe benissimo svalutare ulteriormente il suo mercato del lavoro e noi resteremmo comunque inchiappettati. Cornuti e mazziati!
Nessuno, Bagnai in primis, dice che uscendo dall'euro è tutto rose e fiori... anzi.
Ma restandoci dentro di fatto non riusciremmo mai neanche con uno sforzo disumano collettivo a superare le differenze tra la nostra economia e quella tedesca, che anzi andranno sempre aumentando.
Anche ammesso di fare tutte le riforme che ci "suggerisce" la troika e di farle subito, la Germania parte comunque da una posizione di vantaggio, sia perche' ha un'economia piu' solida, sia perche' lei le riforme (leggasi "svalutazione") del lavoro le ha gia' fatte. Percio' potrebbe benissimo svalutare ulteriormente il suo mercato del lavoro e noi resteremmo comunque inchiappettati. Cornuti e mazziati!
i commenti sul sito del FQ sono davvero deprimenti.
C'è una ingnoranza anche comprensibile, non sono concetti così intutitivi, ma c'è una rigidità intellettuale ed un moralismo imperante (autorazzismo piddino doc) che impedisce di riconoscere la verità anche quando ci inciampano sopra.
C'è una ingnoranza anche comprensibile, non sono concetti così intutitivi, ma c'è una rigidità intellettuale ed un moralismo imperante (autorazzismo piddino doc) che impedisce di riconoscere la verità anche quando ci inciampano sopra.
Sinceramente comincio a capire perche' Berlusconi faceva comodo al PD...
Si e' arrivati a una totale divisione del "tifo" in Italia, con sempre meno persone che cercano di usare la testa :(
Si e' arrivati a una totale divisione del "tifo" in Italia, con sempre meno persone che cercano di usare la testa :(
La germania ha fatto le riforme nel periodo in cui potevamo farle anche noi.
Solo che noi le riforme non le facciamo se non sotto tortura.
per i tedeschi questo non mollano. Perché sanno che se finisce l'emergenza addio riforme.
La realtà è che non possiamo competere con loro, e allora bariamo svalutando, come se la svalutazione ci rendesse competitivi. In realtà stiamo solo abbassando i prezzi. Ma un'azienda che compete solo sul prezzo prima o poi fallisce lo stesso.
Solo che noi le riforme non le facciamo se non sotto tortura.
per i tedeschi questo non mollano. Perché sanno che se finisce l'emergenza addio riforme.
La realtà è che non possiamo competere con loro, e allora bariamo svalutando, come se la svalutazione ci rendesse competitivi. In realtà stiamo solo abbassando i prezzi. Ma un'azienda che compete solo sul prezzo prima o poi fallisce lo stesso.
Come faccio a risponderti.... manca proprio l'abc.... senza offesa eh!
Spiegano tutto per filo e per segno Bagnai, Borghi... ma anche Galloni o Caracciolo...
Bisogna solo avere l'umilta' di leggerli o ascoltarli senza pregiudizi... Loro forniscono sempre collegamenti a fonti attendibili (ai massimi livelli di attendibilita'), percio' si puo' verificare tutto.
Ti faccio solo vedere un grafico
Il fatto e' che la Germania ha sempre avuto una fottutissima paura della nostra PMI, e aveva ragione, perche' stavamo per farle il culo a strisce. E' stato lo stesso Hans Olaf Henkel ad ammetterlo.
La svalutazione, ripeto, e' difensiva!
E sicuramente non possiamo ricevere nessuna lezione da un'economia che attualmente ha una valuta svalutata di almeno il 20% rispetto alla sua attuale forza, cioe' la Germania.
(edited)
Spiegano tutto per filo e per segno Bagnai, Borghi... ma anche Galloni o Caracciolo...
Bisogna solo avere l'umilta' di leggerli o ascoltarli senza pregiudizi... Loro forniscono sempre collegamenti a fonti attendibili (ai massimi livelli di attendibilita'), percio' si puo' verificare tutto.
Ti faccio solo vedere un grafico
Il fatto e' che la Germania ha sempre avuto una fottutissima paura della nostra PMI, e aveva ragione, perche' stavamo per farle il culo a strisce. E' stato lo stesso Hans Olaf Henkel ad ammetterlo.
La svalutazione, ripeto, e' difensiva!
E sicuramente non possiamo ricevere nessuna lezione da un'economia che attualmente ha una valuta svalutata di almeno il 20% rispetto alla sua attuale forza, cioe' la Germania.
(edited)
Come faccio a risponderti.... manca proprio l'abc
Che devo dirti, faccio quel che posso
Laurea in Economia e Commercio con 110 e lode, esami di economia politica 1 e 2: 30 e lode e 30, Master of Business Administration negli Stati Uniti.
Questo ho per capire quello che mi dite
Che devo dirti, faccio quel che posso
Laurea in Economia e Commercio con 110 e lode, esami di economia politica 1 e 2: 30 e lode e 30, Master of Business Administration negli Stati Uniti.
Questo ho per capire quello che mi dite
ok, l'abc non ti manca :)
però innanzi tutto, la parola "riforme" è solo propaganda
poi, non puoi dire che se svalutiamo, vuol dire che bariamo
la germania HA GIA' SVALUTATO passando all'euro, ed HA GIA' abbassato il costo del lavoro coi famosi mini-jobs (roba criminale, tra l'altro, ma si vede che anche da loro i sindacati non funzionano) per aumentare la propria competitività sulla pelle dei propri cittadini
quindi la partita è già truccata, ma da loro stessi!
smettiamola di darci martellate sulle palle e vediamo quali sono i reali problemi e cosa li ha causati, per favore
però innanzi tutto, la parola "riforme" è solo propaganda
poi, non puoi dire che se svalutiamo, vuol dire che bariamo
la germania HA GIA' SVALUTATO passando all'euro, ed HA GIA' abbassato il costo del lavoro coi famosi mini-jobs (roba criminale, tra l'altro, ma si vede che anche da loro i sindacati non funzionano) per aumentare la propria competitività sulla pelle dei propri cittadini
quindi la partita è già truccata, ma da loro stessi!
smettiamola di darci martellate sulle palle e vediamo quali sono i reali problemi e cosa li ha causati, per favore
ma quaqndo mai la germania ha svalutato passando all euro ,.,....scusate ma non riesco proprio a capirvi e non difendo l euro! ma l opinione degli antieuro mi pare altrettanto spudorata di quiella degli strenui difensori dell euro .....
la germania non ha mai svalutato o almeno non neegl ultimi 30 anni l italia si!
(edited)
la germania non ha mai svalutato o almeno non neegl ultimi 30 anni l italia si!
(edited)
la germania non ha mai svalutato o almeno non neegl ultimi 30 anni l italia si!
ha fatto una svalutazione mascherata adottando l'euro: la presenza di economie deboli (italia, spagna, grecia ecc) ha mantenuto la quotazione dell'euro su valori inferiori a quelli che avrebbe avuto il marco tedesco
ha fatto una svalutazione mascherata adottando l'euro: la presenza di economie deboli (italia, spagna, grecia ecc) ha mantenuto la quotazione dell'euro su valori inferiori a quelli che avrebbe avuto il marco tedesco
Tutte le monete principali ($,¥, Yuan) fanno a gara a svalutarsi. L'€ non può perché non ha una banca centrale. È vero che oggi il marco varrebbe di più dell'€, ma non perché la Germania ci marcia.
Come al solito loro fanno il loro mestiere. Siamo noi che non facciamo il nostro.
È come quando in un ufficio pubblico arriva un nuovo collega che si impegna sul lavoro: gli altri gli si coalizzano contro perché alza l'asticella. Ma il problema sono i fannulloni, mica quello che lavora.
Come al solito loro fanno il loro mestiere. Siamo noi che non facciamo il nostro.
È come quando in un ufficio pubblico arriva un nuovo collega che si impegna sul lavoro: gli altri gli si coalizzano contro perché alza l'asticella. Ma il problema sono i fannulloni, mica quello che lavora.