Subpage under development, new version coming soon!
Subject: Crisi economica
l'Italia esporta(va) principalmente verso germania francia ed in misura minore spagna e usa
quindi?
a che ci serve svalutare l'euro?
le cavalletteeeeeeeeee!!
quindi?
a che ci serve svalutare l'euro?
le cavalletteeeeeeeeee!!
ma infatti lo prendo in giro perché non è possibile che dopo 145 pagine di discussione si pensi ancora che svalutare la lira sia come svalutare l'euro; immagino ci stia trollando
l'Italia esporta(va) principalmente verso germania francia ed in misura minore spagna e usa
quindi?
Importa pure principalmente da Germania e Francia, e più di quanto esporta
quindi?
quindi?
Importa pure principalmente da Germania e Francia, e più di quanto esporta
quindi?
Quasi quasi tifo per un'uscita della Grecia dall'Euro, solo per lo spettacolo di vedervi fare i salti mortali per spiegare che il casino che succederà non sarebbe mai successo in Italia, perché Grecia e Italia sono due paesi completamente diversi.
IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Lucio Di Gaetano
ZONAEURO
Quantitative Easing: Bce diventa una vera banca centrale. Addio ai ‘piangitori’ della lira
di Lucio Di Gaetano | 22 gennaio 2015
Lucio Di Gaetano
Economista
Ci sono voluti 13 anni e un governatore italiano (e, a essere onesti, non so quale delle due circostanze sia più bizzarra) affinché la Bce diventasse finalmente una vera banca centrale. Mario Draghi ha finalmente annunciato ciò che tutti gli analisti dotati di buonsenso si aspettavano: una prima vera forma di mutualizzazione dei debiti pubblici nazionali, mediante un massiccio programma di acquisto di titoli.
Evviva. Osanna. Alleluja.
L’intervento è importante e migliore delle aspettative sotto ogni punto di vista: un totale di 1,1 trilioni di euro, ripartiti in tranche mensili da 60 miliardi, da investire in di titoli del debito pubblico e privato tra marzo 2015 a settembre 2016. Anche la negletta Grecia, contrariamente a quanto riportato nelle assurde indiscrezioni pre-comitato (e compatibilmente con i limiti di concentrazione del 20% su ciascuna emissione e del 33% su ciascun emittente), è inclusa tra i debitori eleggibili.
Gli acquisti saranno quasi integralmente a carico dei bilanci delle singole Banche Centrali Nazionali, mentre la Bce deterrà in proprio solo una quota dell’20% dei titoli “aggiuntivi”. Queste modalità operative hanno creato un bizzarro dibattito già nel corso della rassegna stampa tenuta da Draghi, durante la quale numerosi giornalisti hanno interrogato il governatore sul senso della mancata “condivisione del rischio” che ne deriverebbe. A tal proposito – e prima che si scatenino le paranoie dei vari complottisti di casa nostra – voglio subito chiarire che il canale mediante il quale vengono acquistati i titoli non ha alcuna influenza sull’efficacia delle manovre né sulla effettiva ripartizione del rischio di mercato: tutte le Bcn, infatti, acquisteranno i titoli emettendo Euro (vale a dire una sola moneta spendibile ovunque nell’Area Euro) e tale circostanza priva di per sé di qualsivoglia rilevanza il fatto che i titoli acquistati figurino su questo o su quel bilancio.
Insomma, checché vaneggiasse Schauble o le migliaia di catastrofisti nostrani pronti a giurare sulla prossima dissoluzione dell’Unione Monetaria, il dado è tratto: l’Euro è irreversibile, indietro non si torna, la carriera dei piangitori della lira finisce oggi.
La domanda che rimane a questo punto è: la manovra basterà a riportare le aspettative di inflazione vicine a quel 2% scritto nella pietra votiva di “Nostra Signora di Francoforte”? Sarà sufficiente a generare la ripresa dopo sei anni di recessione? La risposta è la solita: no.
No, a meno che non sia infranto anche l’ultimo terribile tabù dell’ortodossia waigeliana (da Theo Waigel, pugile tedesco noto per aver pestato a sangue e ripetutamente Romano Prodi e 60 milioni di italiani inconsapevoli): il tetto 3% al rapporto Deficit/Pil.
Come ho più volte scritto su questo blog e come non mi stancherò mai di ripetere, una politica monetaria espansiva serve a pochissimo se non finanzia gli investimenti pubblici e, attraverso questi, la domanda aggregata; solo un vigoroso incremento della domanda, inoltre, può sostenere (almeno nel breve periodo) quella crescita che a sua volta rende utili le copiose risorse finanziarie messe a disposizione dalla Banca Centrale. Insistere, al contrario, su bilanci pubblici inchiodati al pareggio, vuol dire lasciare in cassaforte quei soldi e abbandonarsi alla masochistica e impotente attesa di “tempi migliori”, nel frattempo mietendo vittime e accrescendo quel disagio sociale diffuso che genera mostri (ovvero profittatori politici il cui unico talento è rimestare nella disperazione collettiva a colpi di tweet deliranti e ospitate Tv).
Non mi sfugge, ovviamente, quanto sia complicato superare i timori di molti concittadini europei sulla capacità delle amministrazioni pubbliche italiane (nazionali e locali) di impiegare correttamente le risorse che da questo momento verranno massicciamente fornite da tutti i membri dell’area Euro: e, tuttavia, il tentativo va fatto, costasse pure un’altra libbra di sovranità e la condivisione dei processi decisionali di spesa.
Per il momento, intanto, onore al merito: Draghi la sua parte ora l’ha fatta, non possiamo chiedergli più nulla.
ZONAEURO
Quantitative Easing: Bce diventa una vera banca centrale. Addio ai ‘piangitori’ della lira
di Lucio Di Gaetano | 22 gennaio 2015
Lucio Di Gaetano
Economista
Ci sono voluti 13 anni e un governatore italiano (e, a essere onesti, non so quale delle due circostanze sia più bizzarra) affinché la Bce diventasse finalmente una vera banca centrale. Mario Draghi ha finalmente annunciato ciò che tutti gli analisti dotati di buonsenso si aspettavano: una prima vera forma di mutualizzazione dei debiti pubblici nazionali, mediante un massiccio programma di acquisto di titoli.
Evviva. Osanna. Alleluja.
L’intervento è importante e migliore delle aspettative sotto ogni punto di vista: un totale di 1,1 trilioni di euro, ripartiti in tranche mensili da 60 miliardi, da investire in di titoli del debito pubblico e privato tra marzo 2015 a settembre 2016. Anche la negletta Grecia, contrariamente a quanto riportato nelle assurde indiscrezioni pre-comitato (e compatibilmente con i limiti di concentrazione del 20% su ciascuna emissione e del 33% su ciascun emittente), è inclusa tra i debitori eleggibili.
Gli acquisti saranno quasi integralmente a carico dei bilanci delle singole Banche Centrali Nazionali, mentre la Bce deterrà in proprio solo una quota dell’20% dei titoli “aggiuntivi”. Queste modalità operative hanno creato un bizzarro dibattito già nel corso della rassegna stampa tenuta da Draghi, durante la quale numerosi giornalisti hanno interrogato il governatore sul senso della mancata “condivisione del rischio” che ne deriverebbe. A tal proposito – e prima che si scatenino le paranoie dei vari complottisti di casa nostra – voglio subito chiarire che il canale mediante il quale vengono acquistati i titoli non ha alcuna influenza sull’efficacia delle manovre né sulla effettiva ripartizione del rischio di mercato: tutte le Bcn, infatti, acquisteranno i titoli emettendo Euro (vale a dire una sola moneta spendibile ovunque nell’Area Euro) e tale circostanza priva di per sé di qualsivoglia rilevanza il fatto che i titoli acquistati figurino su questo o su quel bilancio.
Insomma, checché vaneggiasse Schauble o le migliaia di catastrofisti nostrani pronti a giurare sulla prossima dissoluzione dell’Unione Monetaria, il dado è tratto: l’Euro è irreversibile, indietro non si torna, la carriera dei piangitori della lira finisce oggi.
La domanda che rimane a questo punto è: la manovra basterà a riportare le aspettative di inflazione vicine a quel 2% scritto nella pietra votiva di “Nostra Signora di Francoforte”? Sarà sufficiente a generare la ripresa dopo sei anni di recessione? La risposta è la solita: no.
No, a meno che non sia infranto anche l’ultimo terribile tabù dell’ortodossia waigeliana (da Theo Waigel, pugile tedesco noto per aver pestato a sangue e ripetutamente Romano Prodi e 60 milioni di italiani inconsapevoli): il tetto 3% al rapporto Deficit/Pil.
Come ho più volte scritto su questo blog e come non mi stancherò mai di ripetere, una politica monetaria espansiva serve a pochissimo se non finanzia gli investimenti pubblici e, attraverso questi, la domanda aggregata; solo un vigoroso incremento della domanda, inoltre, può sostenere (almeno nel breve periodo) quella crescita che a sua volta rende utili le copiose risorse finanziarie messe a disposizione dalla Banca Centrale. Insistere, al contrario, su bilanci pubblici inchiodati al pareggio, vuol dire lasciare in cassaforte quei soldi e abbandonarsi alla masochistica e impotente attesa di “tempi migliori”, nel frattempo mietendo vittime e accrescendo quel disagio sociale diffuso che genera mostri (ovvero profittatori politici il cui unico talento è rimestare nella disperazione collettiva a colpi di tweet deliranti e ospitate Tv).
Non mi sfugge, ovviamente, quanto sia complicato superare i timori di molti concittadini europei sulla capacità delle amministrazioni pubbliche italiane (nazionali e locali) di impiegare correttamente le risorse che da questo momento verranno massicciamente fornite da tutti i membri dell’area Euro: e, tuttavia, il tentativo va fatto, costasse pure un’altra libbra di sovranità e la condivisione dei processi decisionali di spesa.
Per il momento, intanto, onore al merito: Draghi la sua parte ora l’ha fatta, non possiamo chiedergli più nulla.
Cosa che infatti ho scritto qui circa 2 anni fa (naturalmente l'ho imparata da qualcuno di più preparato).
Che poi è lo stesso motivo per cui ad una svalutazione della moneta i paesi reagiscono in modi diversi.
Ma ha ragione sucm, chi vuol capire ha capito, tu qui stai facendo solo propaganda pro domo tua.
Cmq lo riscriviamo:
alla Grecia uscire o non uscire cambia poco. Sono già un paese del terzo mondo. (notare che lo sono LO STESSO, oppure mi si spieghi come mai i genitori indigenti portano i figli all'orfanotrofio pur di mangiare..)
ecco questo potrebbe essere un documento interessante per un piddino:
Che poi è lo stesso motivo per cui ad una svalutazione della moneta i paesi reagiscono in modi diversi.
Ma ha ragione sucm, chi vuol capire ha capito, tu qui stai facendo solo propaganda pro domo tua.
Cmq lo riscriviamo:
alla Grecia uscire o non uscire cambia poco. Sono già un paese del terzo mondo. (notare che lo sono LO STESSO, oppure mi si spieghi come mai i genitori indigenti portano i figli all'orfanotrofio pur di mangiare..)
ecco questo potrebbe essere un documento interessante per un piddino:
oh keevan..
ma che spazzatura hai postato?
Uno che parla di BCE che diventa banca centrale con un provvedimento a carico per l'80% delle banche centrali nazionali??!?!??!?!?
Uno che sostiene che l'euro diventa irreversibile perchè si stampa moneta?
ma che spazzatura hai postato?
Uno che parla di BCE che diventa banca centrale con un provvedimento a carico per l'80% delle banche centrali nazionali??!?!??!?!?
Uno che sostiene che l'euro diventa irreversibile perchè si stampa moneta?
Uno che parla di BCE che diventa banca centrale con un provvedimento a carico per l'80% delle banche centrali nazionali??!?!??!?!?
ecco...sto passaggio del QE non mi è piaciuto molto...la bce avrebbe dovuto caricarsi maggiormente sulle spalle i rischi, se pesi sulle realtà nazionali queste ovviamente si muovono coi piedi di piombo ed i soldi girano ben poco.
Diciamo che il grosso del positivo arriva giusto per la svalutazione ulteriore dell'euro (diretto deciso alla parità...consiglio...se avete soldini investiteli in dollari contro euro^^)
ecco...sto passaggio del QE non mi è piaciuto molto...la bce avrebbe dovuto caricarsi maggiormente sulle spalle i rischi, se pesi sulle realtà nazionali queste ovviamente si muovono coi piedi di piombo ed i soldi girano ben poco.
Diciamo che il grosso del positivo arriva giusto per la svalutazione ulteriore dell'euro (diretto deciso alla parità...consiglio...se avete soldini investiteli in dollari contro euro^^)
Senza il compromesso del carico sulle banche nazionali forse non ce l'avrebbero fatta a superare la resistenza della Germania
consiglio...se avete soldini investiteli in dollari contro euro
Già fatto. E anche oro, che in pochi giorni è salito quasi del 20%
consiglio...se avete soldini investiteli in dollari contro euro
Già fatto. E anche oro, che in pochi giorni è salito quasi del 20%
investimento da fare 6 mesi fa (come puntualmente affermava Bagnai a quel tempo..)
cmq non è l'unico "dettaglio".
Per esempio il fatto che il QE sarà diretto ai paesi IN PROPORZIONE alla loro partecipazione al capitale della BCE.
link partecipazione
come si capisce subito questo significherà che non si potrà comprare titoli europei, ma titoli dei paesi in proporzione del capitale della BCE versato da ciascuna banca. Cioè il 17% sarò investito in Germania.. mentre solo il 1.7% in Portogallo.. UN DECIMO.
ma non solo.. un decimo dove serve e dieci volte dove NON SERVE.
Le operazioni non convenzionali di una banca centrale sono SEMPRE POLITICHE.
Se si prova a sterilizzarne l'aspetto di redistribuzione (peraltro previsto nei trattati) con misure come questa significa che non esiste nè una banca centrale, nè un unione di paesi.
siamo tanti galli in un pollaio, e passiamo il tempo a picchiarci ed a parlare di integrazione.
cmq non è l'unico "dettaglio".
Per esempio il fatto che il QE sarà diretto ai paesi IN PROPORZIONE alla loro partecipazione al capitale della BCE.
link partecipazione
come si capisce subito questo significherà che non si potrà comprare titoli europei, ma titoli dei paesi in proporzione del capitale della BCE versato da ciascuna banca. Cioè il 17% sarò investito in Germania.. mentre solo il 1.7% in Portogallo.. UN DECIMO.
ma non solo.. un decimo dove serve e dieci volte dove NON SERVE.
Le operazioni non convenzionali di una banca centrale sono SEMPRE POLITICHE.
Se si prova a sterilizzarne l'aspetto di redistribuzione (peraltro previsto nei trattati) con misure come questa significa che non esiste nè una banca centrale, nè un unione di paesi.
siamo tanti galli in un pollaio, e passiamo il tempo a picchiarci ed a parlare di integrazione.
investimento da fare 6 mesi fa
certo, ma rimane cmq più che valido ora, usd ed eur vanno in direzioni opposte
sul discorso politico, non posso che darti ragione
certo, ma rimane cmq più che valido ora, usd ed eur vanno in direzioni opposte
sul discorso politico, non posso che darti ragione
oh keevan..
ma che spazzatura hai postato?
emicalhoscrittoio!! :)
il documento x il piddino non si vede
ma che spazzatura hai postato?
emicalhoscrittoio!! :)
il documento x il piddino non si vede