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Subject: Crisi economica
Ovviamente un sistema frammentato su base regionale è molto pericoloso dal punto di vista delle recriminazioni commerciali, territoriali, etc. etc.. Per questo sono nati gli stati nazionali, che cercano di sopperire alle inefficienze di una valuta unica con una cultura condivisa, con una lingua condivisa, e soprattutto con trasferimenti fiscali costanti.
come se gli stati nazionali non avessero mai fatto guerre per rivendicazioni territoriali ecc :(
gli stati nazionali sono il lascito di un'epoca (XiX secolo) fatto di alti dazi commerciali e sfruttamento coloniale e sono del tutto inadatti all'epoca attuale.
l'attualità è fatta di stati-continente ricchi di materie prime (usa-canda-australia-russia-india-cina-brasile), dove la disponibilità sul territorio di materie prime compensa tutte le inefficenze di cui sopra.
siccome tutta l'europa è povera di materie prime, la sua evoluzione dovrà essere quella di frammentazione in stati regionali legati da accordi multipli. è vero che esiste il rischio di ricadere in una situazione da balcani anni '90, ma il rischio esiste anche nella configurazione attuale quindi non fa differenza.
esaminando in dettaglio l'italia, si vede che la lingua condivisa è stata imposta, la cultura condivisa non esiste, i trasferimenti fiscali costanti e unidirezionali aggravano il problema della disuguaglianza economica e sociale invece di ridurla...
discorso diverso è la francia, che è stata unificata molto prima (nel XV secolo) a suon di campagne militari, massacri, stermini, discriminazione delle minoranze, ci son voluti almeno 3 secoli di questa politica per imporre in francia una lingua e una cultura unitaria. ed è l'unico esempio riuscito, perchè anche la spagna è unita dal XV secolo ma continua a essere divisa in vari popoli con cuture e lingue diverse
come se gli stati nazionali non avessero mai fatto guerre per rivendicazioni territoriali ecc :(
gli stati nazionali sono il lascito di un'epoca (XiX secolo) fatto di alti dazi commerciali e sfruttamento coloniale e sono del tutto inadatti all'epoca attuale.
l'attualità è fatta di stati-continente ricchi di materie prime (usa-canda-australia-russia-india-cina-brasile), dove la disponibilità sul territorio di materie prime compensa tutte le inefficenze di cui sopra.
siccome tutta l'europa è povera di materie prime, la sua evoluzione dovrà essere quella di frammentazione in stati regionali legati da accordi multipli. è vero che esiste il rischio di ricadere in una situazione da balcani anni '90, ma il rischio esiste anche nella configurazione attuale quindi non fa differenza.
esaminando in dettaglio l'italia, si vede che la lingua condivisa è stata imposta, la cultura condivisa non esiste, i trasferimenti fiscali costanti e unidirezionali aggravano il problema della disuguaglianza economica e sociale invece di ridurla...
discorso diverso è la francia, che è stata unificata molto prima (nel XV secolo) a suon di campagne militari, massacri, stermini, discriminazione delle minoranze, ci son voluti almeno 3 secoli di questa politica per imporre in francia una lingua e una cultura unitaria. ed è l'unico esempio riuscito, perchè anche la spagna è unita dal XV secolo ma continua a essere divisa in vari popoli con cuture e lingue diverse
Eh, ma su euro/lira/produttività/riformestrutturali/baratro me le si toglie dai polpastrelli.
;)
;)
forse (ma forse è solo una mia speranza) l'attuale politica di draghi è volta proprio a governare la disgregazione dell'euro e la nascita della Grande Germania: espulsione dall'eurozona della maggior parte dei paesi, a partire dalla grecia, poi man mano spagna, portogallo, italia e altri fino alla francia, per restare all'euromarco fatto da germania, olanda, austria, lussemburgo, e forse belgio, finlandia, paesi baltici?
trilemma
molto interessante, sovranità nazionale, globalizzazione e democrazia non possono procedere tutte insieme.
io dico che delle 3 si deve salvare la democrazia e sacrificare in qualche misura le altre, secondo l'autore invece è la globalizzazione a dover vincere sulle altre
molto interessante, sovranità nazionale, globalizzazione e democrazia non possono procedere tutte insieme.
io dico che delle 3 si deve salvare la democrazia e sacrificare in qualche misura le altre, secondo l'autore invece è la globalizzazione a dover vincere sulle altre
mi sembra davvero una vaccata (scusa il francesismo! :D ).
Le definizioni e le incompatibilità sono tutte da criticare, imho!
Le definizioni e le incompatibilità sono tutte da criticare, imho!
hai ragione che alcune affermazioni son tutte da dimostrare, purtroppo non ho avuto il tempo di approfondire se le aveva già dimostrate in altri articoli...
magari è un blog tipo quello di bagnai, dove tante cose sono date per scontate perchè bisogna leggere anche le puntate precedenti
dal tuo punto di vista tra democrazia, sovranità nazionale e globalizzazione economica qual è la più importante, da difendere a tutti i costi?
magari è un blog tipo quello di bagnai, dove tante cose sono date per scontate perchè bisogna leggere anche le puntate precedenti
dal tuo punto di vista tra democrazia, sovranità nazionale e globalizzazione economica qual è la più importante, da difendere a tutti i costi?
tra democrazia e sovranità nazionale non c'è conflitto, è la globalizzazione che è in conflitto con i primi due termini.
ed è banale che al popolo convenga la democrazia se potesse scegliere.... ma purtroppo non spetta al popolo farlo.
ed è banale che al popolo convenga la democrazia se potesse scegliere.... ma purtroppo non spetta al popolo farlo
in che senso "non spetta al popolo"? che non dovrebbe essere il popolo a scegliere se volere o no la globalizzazione? o che gli è stato negato di poter scegliere?
tra democrazia e sovranità nazionale non c'è conflitto
magari fosse sempre così semplice, tutti i movimenti indipendentisti mettono questi aspetti un contro l'altro. in particolare la catalogna come me la giudichi?
in che senso "non spetta al popolo"? che non dovrebbe essere il popolo a scegliere se volere o no la globalizzazione? o che gli è stato negato di poter scegliere?
tra democrazia e sovranità nazionale non c'è conflitto
magari fosse sempre così semplice, tutti i movimenti indipendentisti mettono questi aspetti un contro l'altro. in particolare la catalogna come me la giudichi?
nel "purtroppo" constatavo che gli è stato negato di poter scegliere.
Qualcuno ti ha chiesto se volevi entrare nell'Unione Europea e nell'euro ? Qualcuno ci ha chiesto se intendiamo aderire all'abominio del trattato (parzialmente segreto) sul cibo che stiamo per firmare con gli USA ? Possiamo solo scegliere tra una finta destra ed una finta sinistra, con il medesimo progetto politico sugli interessi sovranazionali, anche perchè non sono in grado di concepirne uno autonomo ed è quello suggerito dalla UE.
Non vedo conflitto tra movimenti indipendentisti ed il termine democrazia: hanno significati diversi.
Democrazia è potere del popolo e non di una cerchia ristretta di oligarchi: cosa c'entra con il diritto sacrosanto di una minoranza di rivendicare autonomia sul proprio territorio ?
Ed il concetto di "sovranità nazionale" non è inteso nel conflitto con i movimenti indipendisti, ma in quello con gli interessi sovrazionali (ad esempio di quelli della UE).
Vi può essere piena democrazia in piena sovranità nazionale, nel rispetto dei movimenti indipendentisti - ed anche addirittura assecondandoli. Una nazione non perde sovranità nazionale se concede ad una minoranza forti poteri autonomi, ma se svende la propria costituzione e gli interessi dei suoi cittadini ad una oligarchia estera al fine di favorire interessi economici-commerciali di cui non beneficierà la maggior parte dei propri cittadini.
IMHO, ovvio.
Qualcuno ti ha chiesto se volevi entrare nell'Unione Europea e nell'euro ? Qualcuno ci ha chiesto se intendiamo aderire all'abominio del trattato (parzialmente segreto) sul cibo che stiamo per firmare con gli USA ? Possiamo solo scegliere tra una finta destra ed una finta sinistra, con il medesimo progetto politico sugli interessi sovranazionali, anche perchè non sono in grado di concepirne uno autonomo ed è quello suggerito dalla UE.
Non vedo conflitto tra movimenti indipendentisti ed il termine democrazia: hanno significati diversi.
Democrazia è potere del popolo e non di una cerchia ristretta di oligarchi: cosa c'entra con il diritto sacrosanto di una minoranza di rivendicare autonomia sul proprio territorio ?
Ed il concetto di "sovranità nazionale" non è inteso nel conflitto con i movimenti indipendisti, ma in quello con gli interessi sovrazionali (ad esempio di quelli della UE).
Vi può essere piena democrazia in piena sovranità nazionale, nel rispetto dei movimenti indipendentisti - ed anche addirittura assecondandoli. Una nazione non perde sovranità nazionale se concede ad una minoranza forti poteri autonomi, ma se svende la propria costituzione e gli interessi dei suoi cittadini ad una oligarchia estera al fine di favorire interessi economici-commerciali di cui non beneficierà la maggior parte dei propri cittadini.
IMHO, ovvio.
allora siamo d'accordo sulla non democraticità dell'UE :)
però non avevo contrapposto democrazia e indipendentismo, bensì sovranità nazionale e indipendentismo. nel momento che una regione dello stato A (esempio Kosovo, Catalogna, Scozia) diventa stato B indipendente da A, lo stato A ha perso una parte della propria sovranità.
Una nazione non perde sovranità nazionale se concede ad una minoranza forti poteri autonomi
attenzione a non far confusione tra autonomia e indipendenza (lo so che la lega marcia anche su questo, soprattutto in veneto)
però non avevo contrapposto democrazia e indipendentismo, bensì sovranità nazionale e indipendentismo. nel momento che una regione dello stato A (esempio Kosovo, Catalogna, Scozia) diventa stato B indipendente da A, lo stato A ha perso una parte della propria sovranità.
Una nazione non perde sovranità nazionale se concede ad una minoranza forti poteri autonomi
attenzione a non far confusione tra autonomia e indipendenza (lo so che la lega marcia anche su questo, soprattutto in veneto)
io non vedo contraddizioni di sorta tra le tre cose.
vanno fatte naturalmente salve le definizioni di globalizzazione che oggi vanno per la maggiore ma che in realtà sono solo frutto di propaganda neolibersta.
la domanda vera è COSA E' la globalizzazione?
vanno fatte naturalmente salve le definizioni di globalizzazione che oggi vanno per la maggiore ma che in realtà sono solo frutto di propaganda neolibersta.
la domanda vera è COSA E' la globalizzazione?