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Subject: Crisi economica
le svalutazioni salvano i governi ma affossano gli stati.
stiamo ancora alle "svalutazioni" come se fosse qualcosa che un governo decide di fare..
davvero voi i post non li leggete, li commentate forse, ma non li leggete.
stiamo ancora alle "svalutazioni" come se fosse qualcosa che un governo decide di fare..
davvero voi i post non li leggete, li commentate forse, ma non li leggete.
aggiungo, per ora i fatti dan ragione a me.
Crisi infinita, ripresa invisibile IN TUTTA la ZONA EURO.
E solo li.
Crisi infinita, ripresa invisibile IN TUTTA la ZONA EURO.
E solo li.
mmm.. c'è quasi solo moneta "virtuale" tutta quella di cui stanno parlando in questi giorni mesi anni è in maggioranza virtuale!!!
:(:(:(
le nostre difficoltà nella vita di tutti i giorni con bollette , tasse ecc... sono reali molto reali
:(:(:(
(edited)
:(:(:(
le nostre difficoltà nella vita di tutti i giorni con bollette , tasse ecc... sono reali molto reali
:(:(:(
(edited)
c'è qualcosa che mi sfugge in questo ragionamento: "persi migliaia di posti di lavoro in pochi giorni, ma non usciamo dall'euro perché c'è il rischio di perdere posti di lavoro"
mmm
IlFattoQuotidiano.it / Zonaeuro
Grecia, boom di licenziamenti e salari in contanti. Le aziende scrivono a Tsipras: ‘Con Grexit disoccupazione alle stelle’
La Confederazione ellenica del commercio e dell'imprenditoria ha inviato una lettera aperta al governo per chiedere che si faccia tutto il possibile perché Atene resti nell'Eurozona. Solo lo scorso fine settimana sono state lasciate a casa 40mila persone che lavoravano nei cantieri edili, fermi perché le imprese non possono pagare i fornitori stranieri. Intanto gli autotrasportatori che erano all'estero quando sono stati introdotti i controlli sui capitali non hanno i soldi per rientrare.
mmm
IlFattoQuotidiano.it / Zonaeuro
Grecia, boom di licenziamenti e salari in contanti. Le aziende scrivono a Tsipras: ‘Con Grexit disoccupazione alle stelle’
La Confederazione ellenica del commercio e dell'imprenditoria ha inviato una lettera aperta al governo per chiedere che si faccia tutto il possibile perché Atene resti nell'Eurozona. Solo lo scorso fine settimana sono state lasciate a casa 40mila persone che lavoravano nei cantieri edili, fermi perché le imprese non possono pagare i fornitori stranieri. Intanto gli autotrasportatori che erano all'estero quando sono stati introdotti i controlli sui capitali non hanno i soldi per rientrare.
copioincollo dal sole24ore.
È il principio di una uscita più elastica. Il montante cumulato nel corso della vita lavorativa può essere spalmato in pagamenti mensili in rapporto ad età e aspettativa di vita («speranza di vita residua»). I contribuenti che vanno in pensione prima dovrebbero, così, spalmare la cifra su molte più mensilità di chi va pensione dopo: ogni anno in meno corrisponde a una riduzione del pagamento mensile, tenendo conto di macro-fattori come demografia e andamento del sistema economico.
Secondo Boeri si tratta di una «flessibilità sostenibile» perché «non grava sulle generazioni future» con l'aumento debito pensionistico - a condizione che si rispettino gli standard di una vita dignitosa. In altre parole, chi vuole dedicare meno tempo al proprio lavoro negli ultimi anni di carriera può farlo senza contraccolpi sul destino previdenziale (e non solo) della forza lavoro di età più giovane. Senza contare alcuni benefici in fase di aggiustamento: secondo Boeri, «questa flessibilità può essere molto utile in fase di recessione perché permette che parte dell'aggiustamento del mercato del lavoro agli shock macroeconomici avvenga attraverso riduzione dell'offerta di lavoro anziché generando disoccupazione, come avvenuto negli ultimi sette anni”.
così vi apparirà chiaro che sanno benissimo cosa stan facendo.
È il principio di una uscita più elastica. Il montante cumulato nel corso della vita lavorativa può essere spalmato in pagamenti mensili in rapporto ad età e aspettativa di vita («speranza di vita residua»). I contribuenti che vanno in pensione prima dovrebbero, così, spalmare la cifra su molte più mensilità di chi va pensione dopo: ogni anno in meno corrisponde a una riduzione del pagamento mensile, tenendo conto di macro-fattori come demografia e andamento del sistema economico.
Secondo Boeri si tratta di una «flessibilità sostenibile» perché «non grava sulle generazioni future» con l'aumento debito pensionistico - a condizione che si rispettino gli standard di una vita dignitosa. In altre parole, chi vuole dedicare meno tempo al proprio lavoro negli ultimi anni di carriera può farlo senza contraccolpi sul destino previdenziale (e non solo) della forza lavoro di età più giovane. Senza contare alcuni benefici in fase di aggiustamento: secondo Boeri, «questa flessibilità può essere molto utile in fase di recessione perché permette che parte dell'aggiustamento del mercato del lavoro agli shock macroeconomici avvenga attraverso riduzione dell'offerta di lavoro anziché generando disoccupazione, come avvenuto negli ultimi sette anni”.
così vi apparirà chiaro che sanno benissimo cosa stan facendo.
avvenga attraverso riduzione dell'offerta di lavoro anziché generando disoccupazione
ma non è la stessa cosa?
ma non è la stessa cosa?
ma che stiamo qui a discutere, Tsipras ha trovato la soluzione: aumentare l'IVA e tagliare le pensioni
genio!
genio!
Ho trovato qualcuno che forse puoi convincere con il tuo scilinguagnolo. Se riesci a scoprire il cognome un tentativo lo farei...
c'è pure il "meditate", il marchio di fabbrica dei complottisti!
(edited)
c'è pure il "meditate", il marchio di fabbrica dei complottisti!
(edited)
no.
butto lì numeri a caso per farti capire: mettiamo che in italia oggi siano necessari 30 milioni di lavoratori (posti di lavoro totali) e che ci siano 33 milioni di persone in grado di lavorare (forza lavoro totale), si avrà che 30 milioni lavorano e 3 milioni restano disoccupati
mettiamo che domani di quei 30 milioni che lavorano, 1 milione va in pensione: saranno rimpiazzati da disoccupati che poi diminuiscono a quota 2 milioni perchè la forza lavoro totale cala a 32 milioni.
è più chiaro?
butto lì numeri a caso per farti capire: mettiamo che in italia oggi siano necessari 30 milioni di lavoratori (posti di lavoro totali) e che ci siano 33 milioni di persone in grado di lavorare (forza lavoro totale), si avrà che 30 milioni lavorano e 3 milioni restano disoccupati
mettiamo che domani di quei 30 milioni che lavorano, 1 milione va in pensione: saranno rimpiazzati da disoccupati che poi diminuiscono a quota 2 milioni perchè la forza lavoro totale cala a 32 milioni.
è più chiaro?
Ho trovato qualcuno che forse puoi convincere con il tuo scilinguagnolo. Se riesci a scoprire il cognome un tentativo lo farei...
c'è pure il "meditate", il marchio di fabbrica dei complottisti!
Ti lascio volentieri certe letture e certi interlocutori.
Con loro potrai conversare scientificamente di milioni di parassiti, milioni di complici, e svalutazioni a comando, con stampa di bigliettoni alla Totò.
Stesso lessico, stesse semplificazioni.
(edited)
c'è pure il "meditate", il marchio di fabbrica dei complottisti!
Ti lascio volentieri certe letture e certi interlocutori.
Con loro potrai conversare scientificamente di milioni di parassiti, milioni di complici, e svalutazioni a comando, con stampa di bigliettoni alla Totò.
Stesso lessico, stesse semplificazioni.
(edited)
no.
butto lì numeri a caso per farti capire: mettiamo che in italia oggi siano necessari 30 milioni di lavoratori (posti di lavoro totali) e che ci siano 33 milioni di persone in grado di lavorare (forza lavoro totale), si avrà che 30 milioni lavorano e 3 milioni restano disoccupati
mettiamo che domani di quei 30 milioni che lavorano, 1 milione va in pensione: saranno rimpiazzati da disoccupati che poi diminuiscono a quota 2 milioni perchè la forza lavoro totale cala a 32 milioni.
è più chiaro?
scusami, sinceramente no... magari, per un milione che vanno in pensione, nel frattempo un milione di giovani ha raggiunto l'età lavorativa mantendo la forza lavoro totale a 33 milioni... ma se io riduco l'offerta di lavoro a 29 milioni di posti di lavoro, automaticamente aumento la disoccupzione a 4 milioni. A meno che un milione di disoccupati non crei una attività per conto proprio... ecco in questo caso, al diminuire dell'offerta di lavoro, non corrisponderà un aumento della disoccupazione... ma è una operazione di iniziativa dei disoccupati, non del governo o dell'imprenditorialità. Forse mi sfugge qualcos'altro.
butto lì numeri a caso per farti capire: mettiamo che in italia oggi siano necessari 30 milioni di lavoratori (posti di lavoro totali) e che ci siano 33 milioni di persone in grado di lavorare (forza lavoro totale), si avrà che 30 milioni lavorano e 3 milioni restano disoccupati
mettiamo che domani di quei 30 milioni che lavorano, 1 milione va in pensione: saranno rimpiazzati da disoccupati che poi diminuiscono a quota 2 milioni perchè la forza lavoro totale cala a 32 milioni.
è più chiaro?
scusami, sinceramente no... magari, per un milione che vanno in pensione, nel frattempo un milione di giovani ha raggiunto l'età lavorativa mantendo la forza lavoro totale a 33 milioni... ma se io riduco l'offerta di lavoro a 29 milioni di posti di lavoro, automaticamente aumento la disoccupzione a 4 milioni. A meno che un milione di disoccupati non crei una attività per conto proprio... ecco in questo caso, al diminuire dell'offerta di lavoro, non corrisponderà un aumento della disoccupazione... ma è una operazione di iniziativa dei disoccupati, non del governo o dell'imprenditorialità. Forse mi sfugge qualcos'altro.
allora non mi son spiegato, colpa mia.
nel mio esempio, se la riduzione della forza lavoro da 33 a 32 milioni avviene quando la disponibilità di posti di lavoro passa da 30 a 29 millioni, ecco che i disoccupati restano costanti a 3 milioni. se nel periodo in esame entrano in età lavorativa 1 milione di giovani allora bisogna che i pensionati siano 2 milioni.
insomma l'idea è di prevedere un sistema pensionistico che incentivi il pensionamento nelle fasi di crisi per ridurre la forza lavoro totale nelle fasi recessive.
nel mio esempio, se la riduzione della forza lavoro da 33 a 32 milioni avviene quando la disponibilità di posti di lavoro passa da 30 a 29 millioni, ecco che i disoccupati restano costanti a 3 milioni. se nel periodo in esame entrano in età lavorativa 1 milione di giovani allora bisogna che i pensionati siano 2 milioni.
insomma l'idea è di prevedere un sistema pensionistico che incentivi il pensionamento nelle fasi di crisi per ridurre la forza lavoro totale nelle fasi recessive.
credo di capire che con offerta di lavoro si intenda la forza lavoro, e non i lavori disponibili... se fosse così ho capito, perché io intendevo proprio i lavori disponibili...
la forza lavoro è il totale dei lavoratori disponibili, cioè delle persone che sono in grado di lavorare.
l'offerta di lavoro invece sono i posti di lavoro esistenti, cioè i lavoratori effettivamente impiegati.
se la forza lavoro è maggiore dei posti di lavoro si ha disoccupazione
se i posti di lavoro sono maggiori della forza lavoro è necessario importare lavoratori dall'estero (è la situazione attuale dei petroemirati)
l'offerta di lavoro invece sono i posti di lavoro esistenti, cioè i lavoratori effettivamente impiegati.
se la forza lavoro è maggiore dei posti di lavoro si ha disoccupazione
se i posti di lavoro sono maggiori della forza lavoro è necessario importare lavoratori dall'estero (è la situazione attuale dei petroemirati)