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Subject: Crisi economica
più che altro, secondo me i dati sono falsati in origine.
la % di mortalità infantile si è - molto fortunatamente - abbassata ma grazie ai programmi diretti unicef di vaccinazioni e protezione dei più piccoli soprattutto nelle zone più soggette a crisi epidemiche.
il governo c'entra sì ma non ha ragione di essere il fulcro della questione.....eh....
sui dati economici metto un gigantesco punto di domanda; sembravano studiati proprio per dare alla comunità internazionale il motto di chavez
"anche senza il moretto USA domineremo" (e a me la politica estera usa sta sulle balle quasi come i calciatori della cremonese che vendevano le partite)
che chavez non abbia saputo sfruttare ottime possibilità perchè preferiva andare all'onu a fare delle sceneggiate mi sembra abbastanza chiaro.
la % di mortalità infantile si è - molto fortunatamente - abbassata ma grazie ai programmi diretti unicef di vaccinazioni e protezione dei più piccoli soprattutto nelle zone più soggette a crisi epidemiche.
il governo c'entra sì ma non ha ragione di essere il fulcro della questione.....eh....
sui dati economici metto un gigantesco punto di domanda; sembravano studiati proprio per dare alla comunità internazionale il motto di chavez
"anche senza il moretto USA domineremo" (e a me la politica estera usa sta sulle balle quasi come i calciatori della cremonese che vendevano le partite)
che chavez non abbia saputo sfruttare ottime possibilità perchè preferiva andare all'onu a fare delle sceneggiate mi sembra abbastanza chiaro.
un terribbbile speculatore avido che merita di bruciare all'inferno!
IlFattoQuotidiano.it / Economia & Lobby / Lobby
Banca Etruria, la denuncia della 92enne: “Mi consigliarono di sostituire i bot con le obbligazioni subordinate”
Mentre il governo prende altro tempo sul rimborso ai truffati, ad Arezzo arriva la denuncia di una 92enne: "A inizio ottobre 2015 mi consigliarono di sostituire i bot con le obbligazioni subordinate e mi fecero anche prendere cento azioni perché l’operazione non si poteva fare sennò".
IlFattoQuotidiano.it / Economia & Lobby / Lobby
Banca Etruria, la denuncia della 92enne: “Mi consigliarono di sostituire i bot con le obbligazioni subordinate”
Mentre il governo prende altro tempo sul rimborso ai truffati, ad Arezzo arriva la denuncia di una 92enne: "A inizio ottobre 2015 mi consigliarono di sostituire i bot con le obbligazioni subordinate e mi fecero anche prendere cento azioni perché l’operazione non si poteva fare sennò".
Sceneggiate..... insomma.....
Io davanti a un discorso così non riesco minimamente a dargli torto...
Sui dati falsificati, invece, io la penso più come Trump che mette decisamente in discussione il 4,9% di disoccupazione degli USA, per via del metodo di calcolo che conteggia come occupati anche coloro che hanno lavorato una sola ora nell'ultimo mese e per via di una serie di altri artifizzi.
Io davanti a un discorso così non riesco minimamente a dargli torto...
Sui dati falsificati, invece, io la penso più come Trump che mette decisamente in discussione il 4,9% di disoccupazione degli USA, per via del metodo di calcolo che conteggia come occupati anche coloro che hanno lavorato una sola ora nell'ultimo mese e per via di una serie di altri artifizzi.
i dati economici son falsati un po' dappertutto, vedi la cina che ha una crescita del 6,7% ma calo di import ed export del 10% e anche più.
poi magari ogni tanto si potrebbe provare ad unire i puntini: l'unicef è un'agenzia dell'onu, se ha investito tanto in vaccini e prevenzione in venezuela forse è anche grazie a chavez che andava lì a "fare sceneggiate" come dici tu.
per te magari diceva fesserie, intanto faceva pubblicità planetaria all'onu. senza chavez ho dovuto andare su wikipedia per verificare se l'onu esiste ancora
poi magari ogni tanto si potrebbe provare ad unire i puntini: l'unicef è un'agenzia dell'onu, se ha investito tanto in vaccini e prevenzione in venezuela forse è anche grazie a chavez che andava lì a "fare sceneggiate" come dici tu.
per te magari diceva fesserie, intanto faceva pubblicità planetaria all'onu. senza chavez ho dovuto andare su wikipedia per verificare se l'onu esiste ancora
Quello che vorrei che passasse come messaggio è il fatto che Chavez buttava fumo negli occhi per coprire i suoi problemi interni. Sul fatto dei dati i falsi ci sono sempre stati
Ma la manipolazione è un'altra cosa sia chiaro
Sul fatto onu posso essere d'accordo sulla inutilità dello stesso, ma di certo strumentalizzare la propria posizione per attaccare un pirla come il busshino (come sparare sulla croce rossa) non è di certo il profilo di un grande statista
Ma la manipolazione è un'altra cosa sia chiaro
Sul fatto onu posso essere d'accordo sulla inutilità dello stesso, ma di certo strumentalizzare la propria posizione per attaccare un pirla come il busshino (come sparare sulla croce rossa) non è di certo il profilo di un grande statista
Mai pensato che Chavez fosse un grande statista, ma neanche l' incapace che cerchi di dimostrare.
Se guardi vicino trovi parecchi esempi di proclamati "grandi statisti " che hanno fatto danni ben peggiori al proprio paese
Se guardi vicino trovi parecchi esempi di proclamati "grandi statisti " che hanno fatto danni ben peggiori al proprio paese
Tremonti nel 2014...
Ascoltate MOLTO ATTENTAMENTE le sue parole... ;)
Ascoltate MOLTO ATTENTAMENTE le sue parole... ;)
Se guardi vicino trovi parecchi esempi di proclamati "grandi statisti " che hanno fatto danni ben peggiori al proprio paese
ragionamento totalmente privo di senso.
in italia si "salutava" e si "invidiava" il "new deal" di zapatero, chavez, tsipras etc etc etc
un po come negli anni 50 si inneggiava a stalin e negli anni 70 si girava con il libretto rosso di mao o si sognava il castrismo
(infatti oggi cuba ha fatto scelte molto difficili da digerire).
i risultati si sono visti eccome ma in italia neanche la storia estera insegna (soprattutto per una parte di persone)
tantovale dire che non ci sono più le mezze stagioni almeno quello è un dato di fatto o quasi
ragionamento totalmente privo di senso.
in italia si "salutava" e si "invidiava" il "new deal" di zapatero, chavez, tsipras etc etc etc
un po come negli anni 50 si inneggiava a stalin e negli anni 70 si girava con il libretto rosso di mao o si sognava il castrismo
(infatti oggi cuba ha fatto scelte molto difficili da digerire).
i risultati si sono visti eccome ma in italia neanche la storia estera insegna (soprattutto per una parte di persone)
tantovale dire che non ci sono più le mezze stagioni almeno quello è un dato di fatto o quasi
in italia si "salutava" e si "invidiava" il "new deal" di zapatero, chavez, tsipras etc etc etc
guarda caso si tratta grossomodo degli stessi entusiasti di monti e renzi, e non credo di poter rientrare nella categoria.
l'unico su cui ci son cascato è stato varoufakis: credevo davvero avesse una strategia x il ritorno alla dracma :(
@imann: come si vive a londra col referendum sull'UE in avvicinamento?
guarda caso si tratta grossomodo degli stessi entusiasti di monti e renzi, e non credo di poter rientrare nella categoria.
l'unico su cui ci son cascato è stato varoufakis: credevo davvero avesse una strategia x il ritorno alla dracma :(
@imann: come si vive a londra col referendum sull'UE in avvicinamento?
“Che scandalo! Il caffè al bar che nel 2001 costava mille lire adesso costa un euro. Col passaggio alla moneta comune molti prezzi sono raddoppiati”. Si sente spesso questo ragionamento (di recente l’ho sentito fare da Vittorio Sgarbi in una trasmissione televisiva), ma il calcolo è in realtà scorretto, perché non si possono paragonare le lire 2001 con gli euro di oggi senza tener conto dell’inflazione. In una campagna elettorale dominata dal tema euro, sarebbe bene fare un po’ di conti precisi.
La Banca centrale europea si pone come obiettivo la “stabilità della moneta” che è in realtà un deprezzamento annuo vicino al 2%. Senza un po’ d’inflazione, infatti, l’economia rischia di fermarsi, come un motore senza lubrificante. Oggi la Bce si trova a fare i conti proprio con questo rischio, ma dal momento dell’introduzione dell’euro la banca di Francoforte ha pilotato una svalutazione complessiva di circa il 20%. Un euro di oggi vale circa 80 centesimi della moneta che prendemmo in mano per la prima volta all’inizio del 2002. Facendo i calcoli correttamente, l’euro di oggi equivale a poco più di 1500 lire del 2001 e applicando questi parametri possiamo vedere che per alcuni beni e servizi i prezzi sono addirittura scesi. Aggiungiamo una ulteriore considerazione. Quanto pagheremmo davvero il caffè se fossimo rimasti legati alla liretta?
La storia controfattuale è sempre un esercizio difficile, ma le tavole dell’Istat sulle rivalutazioni monetarie, aggiornate a fine 2013 e recentemente diffuse, ci consentono di fare qualche ipotesi. Abbiamo detto che in undici anni l’euro si è svalutato del 20%: per comprare quello che nel 2002 si comprava con un euro adesso servono 1,25 euro. Negli undici anni precedenti la lira aveva perso il 32%, soprattutto per effetto delle svalutazioni competitive che avvantaggiavano le nostre imprese, ma che si traducevano in maggiore inflazione a danno dei consumatori: per acquistare quello che nel 1990 si comprava con 1000 lire, nel 2001 servivano 1.473 lire. Se fossimo rimasti attaccati alla lira, l’esigenza di ripagare il nostro enorme debito pubblico ci avrebbe indotto a svalutazioni più forti, ma anche calcolando un calo del valore della moneta di circa un terzo in poco più di un decennio, quel famoso caffè ci costerebbe più o meno quelle 1500 lire del 2001 (equivalenti a un euro di oggi) che paghiamo alla cassa del bar.
Si noti che stiamo parlando della tazzina di caffè, cioè di uno di quei prezzi che, non essendo esposti alla concorrenza internazionale, sono stati effettivamente oggetto di speculazione non adeguatamente controllata e sono schizzati verso l’alto nel passaggio dalla lira all’euro. Per altri prezzi l’aumento è stato meno forte. Per esempio, il canone Rai costava 179mila lire e applicando il coefficiente di svalutazione dell’euro ne costa oggi 171mila (113,50 euro). Mezzo chilo di pasta che costava mille lire ne costa oggi 1.138 (75 centesimi di euro svalutato), ma se fossimo rimasti alla lira ne costerebbe probabilmente quasi 1500. E si potrebbe continuare.
Tutto questo non nega le drammatiche realtà economiche degli ultimi anni: gli italiani si sono impoveriti, le retribuzioni in termini reali sono diminuite, le famiglie in povertà sono aumentate. È però un clamoroso errore attribuire all’euro il deterioramento dell’economia italiana. Possiamo prendercela con la globalizzazione, con le difficoltà del nostro sistema produttivo, con la burocrazia. Ma chi scarica tutte le colpe sulla moneta comune commette un plateale falso.
articolo dell'aprile 2014, avra' ragione?
http://numerus.corriere.it/2014/04/24/attenzione-leuro-di-oggi-non-equivale-a-duemila-lire/
La Banca centrale europea si pone come obiettivo la “stabilità della moneta” che è in realtà un deprezzamento annuo vicino al 2%. Senza un po’ d’inflazione, infatti, l’economia rischia di fermarsi, come un motore senza lubrificante. Oggi la Bce si trova a fare i conti proprio con questo rischio, ma dal momento dell’introduzione dell’euro la banca di Francoforte ha pilotato una svalutazione complessiva di circa il 20%. Un euro di oggi vale circa 80 centesimi della moneta che prendemmo in mano per la prima volta all’inizio del 2002. Facendo i calcoli correttamente, l’euro di oggi equivale a poco più di 1500 lire del 2001 e applicando questi parametri possiamo vedere che per alcuni beni e servizi i prezzi sono addirittura scesi. Aggiungiamo una ulteriore considerazione. Quanto pagheremmo davvero il caffè se fossimo rimasti legati alla liretta?
La storia controfattuale è sempre un esercizio difficile, ma le tavole dell’Istat sulle rivalutazioni monetarie, aggiornate a fine 2013 e recentemente diffuse, ci consentono di fare qualche ipotesi. Abbiamo detto che in undici anni l’euro si è svalutato del 20%: per comprare quello che nel 2002 si comprava con un euro adesso servono 1,25 euro. Negli undici anni precedenti la lira aveva perso il 32%, soprattutto per effetto delle svalutazioni competitive che avvantaggiavano le nostre imprese, ma che si traducevano in maggiore inflazione a danno dei consumatori: per acquistare quello che nel 1990 si comprava con 1000 lire, nel 2001 servivano 1.473 lire. Se fossimo rimasti attaccati alla lira, l’esigenza di ripagare il nostro enorme debito pubblico ci avrebbe indotto a svalutazioni più forti, ma anche calcolando un calo del valore della moneta di circa un terzo in poco più di un decennio, quel famoso caffè ci costerebbe più o meno quelle 1500 lire del 2001 (equivalenti a un euro di oggi) che paghiamo alla cassa del bar.
Si noti che stiamo parlando della tazzina di caffè, cioè di uno di quei prezzi che, non essendo esposti alla concorrenza internazionale, sono stati effettivamente oggetto di speculazione non adeguatamente controllata e sono schizzati verso l’alto nel passaggio dalla lira all’euro. Per altri prezzi l’aumento è stato meno forte. Per esempio, il canone Rai costava 179mila lire e applicando il coefficiente di svalutazione dell’euro ne costa oggi 171mila (113,50 euro). Mezzo chilo di pasta che costava mille lire ne costa oggi 1.138 (75 centesimi di euro svalutato), ma se fossimo rimasti alla lira ne costerebbe probabilmente quasi 1500. E si potrebbe continuare.
Tutto questo non nega le drammatiche realtà economiche degli ultimi anni: gli italiani si sono impoveriti, le retribuzioni in termini reali sono diminuite, le famiglie in povertà sono aumentate. È però un clamoroso errore attribuire all’euro il deterioramento dell’economia italiana. Possiamo prendercela con la globalizzazione, con le difficoltà del nostro sistema produttivo, con la burocrazia. Ma chi scarica tutte le colpe sulla moneta comune commette un plateale falso.
articolo dell'aprile 2014, avra' ragione?
http://numerus.corriere.it/2014/04/24/attenzione-leuro-di-oggi-non-equivale-a-duemila-lire/
mamma mia che obrobrio.....
A parte la confusione tra svalutazione e inflazione. A parte l'enorme confusione con i tassi di cambio euro/dollaro. A parte il fatto che l'affermazione "Col passaggio alla moneta comune molti prezzi sono raddoppiati” - molto "popolare" e poco attinente con la realtà dei fatti - si riferisce al cambio dei prezzi avvenuto nei primi mesi del 2002, e non ai prezzi del 2014/2015/2016...
L'obrobrio peggiore di questo articolo è la pretesa di voler leggere l'andamento dell'inflazione senza minimamente considerare il potere d'acquisto.
Quale delle seguenti 2 situazioni è preferibile?
A) inflazione allo 0% e salari (e pensioni, sussidi, ecc.) aumentano dello 0%
B) inflazione al 10% e salari (e pensioni, sussidi, ecc.) aumentano del 12%
Non ci vuole una laurea alla Bocconi per rispondere a questa domanda....
A parte la confusione tra svalutazione e inflazione. A parte l'enorme confusione con i tassi di cambio euro/dollaro. A parte il fatto che l'affermazione "Col passaggio alla moneta comune molti prezzi sono raddoppiati” - molto "popolare" e poco attinente con la realtà dei fatti - si riferisce al cambio dei prezzi avvenuto nei primi mesi del 2002, e non ai prezzi del 2014/2015/2016...
L'obrobrio peggiore di questo articolo è la pretesa di voler leggere l'andamento dell'inflazione senza minimamente considerare il potere d'acquisto.
Quale delle seguenti 2 situazioni è preferibile?
A) inflazione allo 0% e salari (e pensioni, sussidi, ecc.) aumentano dello 0%
B) inflazione al 10% e salari (e pensioni, sussidi, ecc.) aumentano del 12%
Non ci vuole una laurea alla Bocconi per rispondere a questa domanda....
Non ci vuole una laurea alla Bocconi per rispondere a questa domanda....
Anche perché con la laurea alla bocconi, dubito che tu abbia studiato abbastanza per rispondere correttamente.
Però conosci il cugino dell'amico di dudi bartezzaghi che una volta era ad un tavolo di distanza dalla figlia di silvio.
Anche perché con la laurea alla bocconi, dubito che tu abbia studiato abbastanza per rispondere correttamente.
Però conosci il cugino dell'amico di dudi bartezzaghi che una volta era ad un tavolo di distanza dalla figlia di silvio.
BERLINO, 26 FEB - La nuova super-Borsa europea, che nascerà dalla programmata fusione fra quelle di Francoforte e Londra, avrà la sede fiscale nella capitale britannica, costituita come società secondo il diritto del luogo, con quartier generale sia a Londra che Francoforte. Lo ha reso noto la Deutsche Boerse. A capo della nuova Borsa dovrebbe esserci l'attuale numero uno della tedesca, Carsten Kengeter.
Gran bella notizia
#soldifacili
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