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Subject: Crisi economica
In tutta europa..
cmq il sistema finanziario tedesco mostra le prime crepe (cose note già dalla crisi Lehemann e mai risolte, nonostante lo scempio fatto per es. in grecia pur di tenerle in vita, per es i derivati in pancia alla prima banca tedesca)
cmq il sistema finanziario tedesco mostra le prime crepe (cose note già dalla crisi Lehemann e mai risolte, nonostante lo scempio fatto per es. in grecia pur di tenerle in vita, per es i derivati in pancia alla prima banca tedesca)
convinti voi che l'euro sia IL problema, e non UNO strumento della politica di ridistribuzione della ricchezza a favore dei ricchi...
volete la risposta alla domanda se "dall'europa" avremo "più flessibilità"??? (cioè se potremo spendere soldi pubblici per salvare banche private..)
Ecco a voi la risposta implicita in prima pagina del sole24ore:
Ecco a voi la risposta implicita in prima pagina del sole24ore:
http://meridionews.it/articolo/45100/diminuire-i-salari-al-sud-per-far-ripartire-leconomia-la-proposta-di-ichino-e-boeri-caserta-idea-fallace/
anche quella delle gabbie salalriali è un'idea vecchia eh..
anche quella delle gabbie salalriali è un'idea vecchia eh..
Un saluto a tutti, ogni tanto vi leggo e oggi posto qualcosa anch'io ...
Provo a tradurre la proposta dei tre insigni economisti, che è poi vecchia nelle soluzioni e in linea con la politica economica di confindustria e degli ultimi governi (indipendentemente dal presunto "segno politico"):
I salari sarebbero troppo alti al sud, quantomeno rispetto a quelli del nord che devono confrontarsi con un costo della vità più elevato. Tutto da dimostrare ...
Ma la cosa interessante è un'altra, qual'è lo strumento con cui propongono di abbassarli al sud: eliminare lo strumento del contratto nazionale e delegare tutto alla contrattazione L2, quella in fabbrica dove, privato delle tutele minime garantite dalla contrattazione nazionale, il lavoratore potrà giocare sul tavolo tutto il suo potrere contrattuale (presumibilmente prossimo allo zero ...) pre strappare condizioni vantaggiose!
L'abolizione del quadro contrattuale nazionale in favore della contrattazione locale è un obiettivo preseguito a lungo da confindustria (FIAT docet) e qui, implicitamente, ci svelano a cosa serve e quali sarebbero gli effetti ...
Continua ...
Provo a tradurre la proposta dei tre insigni economisti, che è poi vecchia nelle soluzioni e in linea con la politica economica di confindustria e degli ultimi governi (indipendentemente dal presunto "segno politico"):
I salari sarebbero troppo alti al sud, quantomeno rispetto a quelli del nord che devono confrontarsi con un costo della vità più elevato. Tutto da dimostrare ...
Ma la cosa interessante è un'altra, qual'è lo strumento con cui propongono di abbassarli al sud: eliminare lo strumento del contratto nazionale e delegare tutto alla contrattazione L2, quella in fabbrica dove, privato delle tutele minime garantite dalla contrattazione nazionale, il lavoratore potrà giocare sul tavolo tutto il suo potrere contrattuale (presumibilmente prossimo allo zero ...) pre strappare condizioni vantaggiose!
L'abolizione del quadro contrattuale nazionale in favore della contrattazione locale è un obiettivo preseguito a lungo da confindustria (FIAT docet) e qui, implicitamente, ci svelano a cosa serve e quali sarebbero gli effetti ...
Continua ...
è così in buona parte del mondo.
sottolineo che, secondo me, una base contrattuale collettiva è fondamentale e tutelante ma in italia è un pochino all'eccesso.
che poi fiat lo voglia fare vuol dire che, con mio immenso dispiacere, si farà ma male come al solito
sottolineo che, secondo me, una base contrattuale collettiva è fondamentale e tutelante ma in italia è un pochino all'eccesso.
che poi fiat lo voglia fare vuol dire che, con mio immenso dispiacere, si farà ma male come al solito
L'abolizione del quadro contrattuale nazionale in favore della contrattazione locale è un obiettivo preseguito a lungo da confindustria (FIAT docet) e qui, implicitamente, ci svelano a cosa serve e quali sarebbero gli effetti ...
La possibilità per la contrattazione di secondo livello di derogare a quella di primo livello "in peius" (cioè diminuendo i diritti del lavoratore) è uno dei punti della lettera della BCE che i governi da Berlusconi in poi stanno ESEGUENDO.
b) C’è anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L’accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
link
Ricordo a tutti che la BCE, che esprime la politica economica del ns governo da oramai 5 anni, è un organimso di NOMINATI, non eletti. Primo su tutti Draghi, che imho andrebbe processato per attentato alla costituzione.
La possibilità per la contrattazione di secondo livello di derogare a quella di primo livello "in peius" (cioè diminuendo i diritti del lavoratore) è uno dei punti della lettera della BCE che i governi da Berlusconi in poi stanno ESEGUENDO.
b) C’è anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L’accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
link
Ricordo a tutti che la BCE, che esprime la politica economica del ns governo da oramai 5 anni, è un organimso di NOMINATI, non eletti. Primo su tutti Draghi, che imho andrebbe processato per attentato alla costituzione.
Beh, non è detto che altrove facciano sempre bene.
Però spesso altrove il sistema è pensato in maniera diversa: c'è un salario minimo (che di solito è davvero infimo) e ci sono sovente una serie di benefit con cui lo stato, sopperisce (o tenta di sopperire) all'indigenza o le necessità delle persone.
E oggi la povertà non è confinata solo a coloro che non hanno lavoro o reddito, ma si assiste sempre più diffusamente alla povertà da lavoro. Il punto è, a mio avviso, che in quanto lavoratore hai già poco potere contrattuale (ancor meno se la disoccupazione è a livelli tragici attuali) e senza la tutela minima di un quadro nazionale di riferimento che funge da base sulla quale partire per la contrattazione L2, se ne ha meno di niente. inoltre se il contratto nazionale viene smantellato e/o ad esso si deroga, senza un salario nemmeno minimo, a quali regimi di retribuzione si arriverà?
Nell'articolo linkato prima si dice che, secondo gli esimi economisti citati, al sud non si è sufficientemente disperati da dover emigrare (leggi essere costretti) al nord, ovvero emigare al nord con le retribuzioni attuali sarebbe penalizzante, perchè si lavorerebbe per pagare le spese da affrontare (affitto, bollette, etc.) e, nel migliore dei casi, rimarrebbe poco o niente per vivere. Al sud invece si riesce ancora a sopravviere con gli attuali livelli (vergognosi) di retribuzione.
Soluzione: impoveriamo ulteriormente il sud, così da costringere i meridionali ad emigrare nuovamente al nord.
E quali effetti provocherebbe, qualora ci fosse, questa nuova emigrazione (di massa?), dal sud verso il nord?
POsisamo pensare che farebbe scendere ulteriormente i salari, dato che la manodopera disponibile (e disperata) aumenterebbe?
E quali sarebbero gli effetti sul lavoro nero (o in "scala di grigi")? Condizioni di lavoro e retribuzione ancora peggiori?
Tutto questo perchè si deve migliorare la produttività, che in Italia (e non solo) significa sempre e solamente abbassare i salari e non, come si dice anche nell'articolo, lavorare su infrastrutture, burocrazia, innovazione, ricerca ...
Però spesso altrove il sistema è pensato in maniera diversa: c'è un salario minimo (che di solito è davvero infimo) e ci sono sovente una serie di benefit con cui lo stato, sopperisce (o tenta di sopperire) all'indigenza o le necessità delle persone.
E oggi la povertà non è confinata solo a coloro che non hanno lavoro o reddito, ma si assiste sempre più diffusamente alla povertà da lavoro. Il punto è, a mio avviso, che in quanto lavoratore hai già poco potere contrattuale (ancor meno se la disoccupazione è a livelli tragici attuali) e senza la tutela minima di un quadro nazionale di riferimento che funge da base sulla quale partire per la contrattazione L2, se ne ha meno di niente. inoltre se il contratto nazionale viene smantellato e/o ad esso si deroga, senza un salario nemmeno minimo, a quali regimi di retribuzione si arriverà?
Nell'articolo linkato prima si dice che, secondo gli esimi economisti citati, al sud non si è sufficientemente disperati da dover emigrare (leggi essere costretti) al nord, ovvero emigare al nord con le retribuzioni attuali sarebbe penalizzante, perchè si lavorerebbe per pagare le spese da affrontare (affitto, bollette, etc.) e, nel migliore dei casi, rimarrebbe poco o niente per vivere. Al sud invece si riesce ancora a sopravviere con gli attuali livelli (vergognosi) di retribuzione.
Soluzione: impoveriamo ulteriormente il sud, così da costringere i meridionali ad emigrare nuovamente al nord.
E quali effetti provocherebbe, qualora ci fosse, questa nuova emigrazione (di massa?), dal sud verso il nord?
POsisamo pensare che farebbe scendere ulteriormente i salari, dato che la manodopera disponibile (e disperata) aumenterebbe?
E quali sarebbero gli effetti sul lavoro nero (o in "scala di grigi")? Condizioni di lavoro e retribuzione ancora peggiori?
Tutto questo perchè si deve migliorare la produttività, che in Italia (e non solo) significa sempre e solamente abbassare i salari e non, come si dice anche nell'articolo, lavorare su infrastrutture, burocrazia, innovazione, ricerca ...
Infatti, sono le politiche liberiste e liberticide che portano avanti la commissione europea e gli stati da tempo immemore, ormai.
Ma non pensare che i governanti (figuranti) locali non abbiano responsabilità o non siano correi rispetto a tutto ciò.
Es. mi spiegate perchè in Francia, il paese delle 35 ore lavorative settimanali, un governo socialista (o che tale dovrebbe essere) che è già alla frutta e in forte crisi di consenso, impone una riforma del lavoro simil renziana, sapendo, che quand'anche questa dovesse passare, sancirebbe la morte politica di Holland e probabilmente dell'intero partito, con la Le pen presidente della repubblica e chissà cos'altro?
Ma non pensare che i governanti (figuranti) locali non abbiano responsabilità o non siano correi rispetto a tutto ciò.
Es. mi spiegate perchè in Francia, il paese delle 35 ore lavorative settimanali, un governo socialista (o che tale dovrebbe essere) che è già alla frutta e in forte crisi di consenso, impone una riforma del lavoro simil renziana, sapendo, che quand'anche questa dovesse passare, sancirebbe la morte politica di Holland e probabilmente dell'intero partito, con la Le pen presidente della repubblica e chissà cos'altro?
l'articolo dice cose vere ma un pò nazionalpopolari e, secondo me, in alcune cose va nella direzione filo governativa.
la cosa assolutamente corretta è la povertà da lavoro che, secondo me, rappresenta il punto più infimo della politica odierna. sull'altrove bisognerebbe aprire un dibattito dove osservare il mondo del lavoro, la capacità di rinnovamento dello stesso, la base per la distribuzione del reddito etc etc, cioè non sono tutte rose e fiori ma almeno lo stato non da dimostrazione del suo fallimento in materia di politica interna (come in italia).
l'offerta di lavoro porterebbe ad una riduzione verso il basso degli stipendi, poco ma sicuro, che è il motivo di base per il quale siamo in questa situazione nella quale sopravvive chi sopperisce a salari nulli o quasi con ciò che era il proprio (o altrui) capitale mangiandoselo fuori (secondo me l'intera classe "media" italiana è destinata a sparire inglobata in quella povera). al momento (e ancora per molto) non vi sarà la possibilità di crescita degli investimenti strutturali, del resto il confronto tra le possibilità di sviluppare un'idea o un progetto in italia è svilente se paragonato a molti paesi stranieri (qui una parte dell'altrove). non sono un fan della fornero nè tantomeno di monti (anzi..) ma fare un legge sul lavoro e dopo anni vederla annullata è a dir poco allucinante, una follia dal punto di vista della totale assenza di senso della misura su come impostare una politica sociale.
il futuro?
la grecia, ma con molti più beni artistici e ricette di cucina.
la cosa assolutamente corretta è la povertà da lavoro che, secondo me, rappresenta il punto più infimo della politica odierna. sull'altrove bisognerebbe aprire un dibattito dove osservare il mondo del lavoro, la capacità di rinnovamento dello stesso, la base per la distribuzione del reddito etc etc, cioè non sono tutte rose e fiori ma almeno lo stato non da dimostrazione del suo fallimento in materia di politica interna (come in italia).
l'offerta di lavoro porterebbe ad una riduzione verso il basso degli stipendi, poco ma sicuro, che è il motivo di base per il quale siamo in questa situazione nella quale sopravvive chi sopperisce a salari nulli o quasi con ciò che era il proprio (o altrui) capitale mangiandoselo fuori (secondo me l'intera classe "media" italiana è destinata a sparire inglobata in quella povera). al momento (e ancora per molto) non vi sarà la possibilità di crescita degli investimenti strutturali, del resto il confronto tra le possibilità di sviluppare un'idea o un progetto in italia è svilente se paragonato a molti paesi stranieri (qui una parte dell'altrove). non sono un fan della fornero nè tantomeno di monti (anzi..) ma fare un legge sul lavoro e dopo anni vederla annullata è a dir poco allucinante, una follia dal punto di vista della totale assenza di senso della misura su come impostare una politica sociale.
il futuro?
la grecia, ma con molti più beni artistici e ricette di cucina.
perchè lo stato non è più in grado di sostenersi.
la politica socialista della integrazione forzata dei sindacati dominanti e della produttività ad minchiam delle assunzione come ammortizzatori sociali è finita.
i gialdoni 60 anni erano un paese in rovina.
vai adesso in giappone, stato sconfitto imperiale e capitalista.
solo l'economia reale di produzione e di sviluppo degli investimenti può salvare un paese, lascia perdere hollande o il nano della bruni.
c'entrano come i cavoli a merenda
la politica socialista della integrazione forzata dei sindacati dominanti e della produttività ad minchiam delle assunzione come ammortizzatori sociali è finita.
i gialdoni 60 anni erano un paese in rovina.
vai adesso in giappone, stato sconfitto imperiale e capitalista.
solo l'economia reale di produzione e di sviluppo degli investimenti può salvare un paese, lascia perdere hollande o il nano della bruni.
c'entrano come i cavoli a merenda
scusa don.
proviamo a ricercare le cause, non concentriamoci sui sintomi finali della malattia.
1 Cosa permette alla classe politico-dirigente di portare a casa per i loro padroni l'abbassamento dei salari?
risposta: la disoccupazione.
la disoccupazione distrugge il potere contrattuale del lavoratore singolo (sostituibile) e aggregato (sindacato si concentra sul "salvataggio impossibile" dei posti di lavoro e accetta tutte le condizioni).
2 Cosa causa la disoccupazione?
risposta: politiche di austerità nella spesa pubblica, politiche di taglio dei servizi pubblici, politiche di redistribuzione verso l'alto, insomma politiche che ammazzano la domanda interna per privilegiare le attività che si basano su quella esterna ("l'export").
3 Come è possibile operare politiche anti-sociali in democrazia?
risposta: sospendendola di fatto.
Come? Con il vincolo esterno, che sia esso normativo (EU) o monetario (molto più rilevante, la moneta unica).
In particolare la moneta unica (la lira per l'italia delle gabbie salariali, l'euro per il IV° reich) è uno strumento che permette di scaricare interamente ed in modo automatico tutti gli shock economici ed i disequilibri sempre sul lavoro e mai sul capitale. (Oltre a tutto quanto hai già letto su questo 3d..)
Questo per capire che la politica di difesa del lavoro (quella che fu la sx) oggi la fa la lega nord che è l'unica che contesta le strutture che rendono AUTOMATICA E NECESSARIA la crisi del lavoro.
non il sindacato (neanche la FIOM), non la sx (neanche i più estremisti).
Questo a mio parere evidenzia che non si tratta neanche più di politiche "liberiste", ma di politiche "mercantiliste". Se avessimo dei veri liberisti che ci goverrnano avrebbero almeno chiaro il ruolo del mercato. Che è composto di domanda e offerta (non solo offerta), regolate tramite il prezzo, anche per le monete (cambio), il lavoro (salari), la finanza (i tassi), e così via.
proviamo a ricercare le cause, non concentriamoci sui sintomi finali della malattia.
1 Cosa permette alla classe politico-dirigente di portare a casa per i loro padroni l'abbassamento dei salari?
risposta: la disoccupazione.
la disoccupazione distrugge il potere contrattuale del lavoratore singolo (sostituibile) e aggregato (sindacato si concentra sul "salvataggio impossibile" dei posti di lavoro e accetta tutte le condizioni).
2 Cosa causa la disoccupazione?
risposta: politiche di austerità nella spesa pubblica, politiche di taglio dei servizi pubblici, politiche di redistribuzione verso l'alto, insomma politiche che ammazzano la domanda interna per privilegiare le attività che si basano su quella esterna ("l'export").
3 Come è possibile operare politiche anti-sociali in democrazia?
risposta: sospendendola di fatto.
Come? Con il vincolo esterno, che sia esso normativo (EU) o monetario (molto più rilevante, la moneta unica).
In particolare la moneta unica (la lira per l'italia delle gabbie salariali, l'euro per il IV° reich) è uno strumento che permette di scaricare interamente ed in modo automatico tutti gli shock economici ed i disequilibri sempre sul lavoro e mai sul capitale. (Oltre a tutto quanto hai già letto su questo 3d..)
Questo per capire che la politica di difesa del lavoro (quella che fu la sx) oggi la fa la lega nord che è l'unica che contesta le strutture che rendono AUTOMATICA E NECESSARIA la crisi del lavoro.
non il sindacato (neanche la FIOM), non la sx (neanche i più estremisti).
Questo a mio parere evidenzia che non si tratta neanche più di politiche "liberiste", ma di politiche "mercantiliste". Se avessimo dei veri liberisti che ci goverrnano avrebbero almeno chiaro il ruolo del mercato. Che è composto di domanda e offerta (non solo offerta), regolate tramite il prezzo, anche per le monete (cambio), il lavoro (salari), la finanza (i tassi), e così via.
perchè lo stato non è più in grado di sostenersi.
la politica socialista della integrazione forzata dei sindacati dominanti e della produttività ad minchiam delle assunzione come ammortizzatori sociali è finita.
i gialdoni 60 anni erano un paese in rovina.
vai adesso in giappone, stato sconfitto imperiale e capitalista.
solo l'economia reale di produzione e di sviluppo degli investimenti può salvare un paese, lascia perdere hollande o il nano della bruni.
c'entrano come i cavoli a merenda
ecco vedi, questo è il tipico esempio di analisi dei sintomi.
la politica socialista della integrazione forzata dei sindacati dominanti e della produttività ad minchiam delle assunzione come ammortizzatori sociali è finita.
i gialdoni 60 anni erano un paese in rovina.
vai adesso in giappone, stato sconfitto imperiale e capitalista.
solo l'economia reale di produzione e di sviluppo degli investimenti può salvare un paese, lascia perdere hollande o il nano della bruni.
c'entrano come i cavoli a merenda
ecco vedi, questo è il tipico esempio di analisi dei sintomi.
Perdonami ma non colgo il nesso tra la riforma del lavoro e la sostenibilità della finanza pubblica (al di là delle assunzioni come ammortizzatore sociale, sulle quali preusmibilmente si poteva intervenire senza buttare il bambino con l'acqua sporca).
Se si precarizza il lavoro, tutto il lavoro, abbassando o eliminando tutele e diritti, non si migliora certo la situazione delle entrate o della salute dello stato e del tessuto sociale nel suo complesso.
La polarizzazione del reddito e della ricchezza aumenta, si deprimono i consumi interni e si innesca una spirale negativa che impoverisce quelli che poveri lo sono già o, come dici giustamente, tu lo diventeranno.
In tutto questo, che peso ha l'elusione/evasione fiscale delle corporation e gli innumerevoli privilegi di quelli che, già ricchi, non ne avrebbero bisogno?
Questa è grandiosa:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/14/jobs-act-creare-finte-coop-per-tagliare-costi-non-e-piu-reato-cosi-il-lavoratore-perde-il-posto-e-limpresa-onesta-chiude/2897290/
Il nostro illustrisismo attuale ministro del lavoro è niente meno che l'ex presidente delle COOP!!!
(edited)
Se si precarizza il lavoro, tutto il lavoro, abbassando o eliminando tutele e diritti, non si migliora certo la situazione delle entrate o della salute dello stato e del tessuto sociale nel suo complesso.
La polarizzazione del reddito e della ricchezza aumenta, si deprimono i consumi interni e si innesca una spirale negativa che impoverisce quelli che poveri lo sono già o, come dici giustamente, tu lo diventeranno.
In tutto questo, che peso ha l'elusione/evasione fiscale delle corporation e gli innumerevoli privilegi di quelli che, già ricchi, non ne avrebbero bisogno?
Questa è grandiosa:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/14/jobs-act-creare-finte-coop-per-tagliare-costi-non-e-piu-reato-cosi-il-lavoratore-perde-il-posto-e-limpresa-onesta-chiude/2897290/
Il nostro illustrisismo attuale ministro del lavoro è niente meno che l'ex presidente delle COOP!!!
(edited)
1 Cosa permette alla classe politico-dirigente di portare a casa per i loro padroni l'abbassamento dei salari?
risposta: la disoccupazione.
Diciamo che l'abbassamento dei salari e l'unica variabile sulla quale operare all'interno di una situazione di (voluta) stagnazione (economica e politica) per mantenere o accrescere (di poco, veramente poco) il capitale, in un quadro economico ormai orientato o peggio fondato sulla rendita. Ma lo scopo non è accrescere il capitale, quanto distruggere tutto il resto. La crisi agevola il grande a mangiare il piccolo e fagocitare tutto ciò che trova attorno a sè.
Che la Lega oltre a proclami e fanfaronate faccia anche una politica in difesa del lavoro ho perlomeno molti, moltissimi dubbi ...
Sulla domanda e l'offerta: ormai la domanda la si deve considerare a livello globale, non più confinata all'intenro dell'angusta realtà nazionale. una volta si aveva la necessità da parte degli imprenditori (o se preferisci il capitale) di avere dei consumatori che acquistassero i beni prodotti, senza rallentare la produzione di altri beni, anzi magari incentivandola. Per questo si pagavano salari decorosi e lo stato interveniva (a tutela degli imprenditori) nei momenti di crisi con massicce assunzioni e ampia offerta di lavoro pubblico (leggi new deal).
Oggi non è più così. Le corporation non sono legate ad un singolo stato e nemmeno una regione o un continente. Esse sono assolutamente autoreferenziali e hanno bilanci che superano quelli di molti stati e controllano, più o meno direttamente, anche quelli più grandi.
(edited)
risposta: la disoccupazione.
Diciamo che l'abbassamento dei salari e l'unica variabile sulla quale operare all'interno di una situazione di (voluta) stagnazione (economica e politica) per mantenere o accrescere (di poco, veramente poco) il capitale, in un quadro economico ormai orientato o peggio fondato sulla rendita. Ma lo scopo non è accrescere il capitale, quanto distruggere tutto il resto. La crisi agevola il grande a mangiare il piccolo e fagocitare tutto ciò che trova attorno a sè.
Che la Lega oltre a proclami e fanfaronate faccia anche una politica in difesa del lavoro ho perlomeno molti, moltissimi dubbi ...
Sulla domanda e l'offerta: ormai la domanda la si deve considerare a livello globale, non più confinata all'intenro dell'angusta realtà nazionale. una volta si aveva la necessità da parte degli imprenditori (o se preferisci il capitale) di avere dei consumatori che acquistassero i beni prodotti, senza rallentare la produzione di altri beni, anzi magari incentivandola. Per questo si pagavano salari decorosi e lo stato interveniva (a tutela degli imprenditori) nei momenti di crisi con massicce assunzioni e ampia offerta di lavoro pubblico (leggi new deal).
Oggi non è più così. Le corporation non sono legate ad un singolo stato e nemmeno una regione o un continente. Esse sono assolutamente autoreferenziali e hanno bilanci che superano quelli di molti stati e controllano, più o meno direttamente, anche quelli più grandi.
(edited)
Io non sono per la precarizzazione del lavoro semplicemente vorrei farti capire che uno dei diritti fondamentali dell'uomo assume connotati completamente differenti negli ultimi 15 anni. Le ultra tutele dei lavoratori statali e di alcuni contratti collettivi in primis quello dei giornalisti sono anacronistiche per il semplice motivo che diventano un sistema di rifugio non di produttività. Alcuni carrozzoni statali che fine hanno fatto? Alitalia in tempi più recenti Air France? Se la contrattazione salariale come ti ho detto a bisogno di alcune basi da difendere in Italia, al solito, si è abusato ripetutamente della contrattazione stessa per sminuire il lavoro E portarlo a diventare uno strumento nelle mani di alcuni sindacati e di qualche politico. Ma dato che qualcuno come me analizza solo i sintomi mente altri sono qui solo per tirare dei nomi all'euro, non proponendo alcuna alternativa possibile, rimane in piedi un concetto di punto: il sistema lavorativo così come è adesso non funziona, il che dimostra di come non funziona il sistema produttivo italiano. Prima ti parlavo di economia reale e tu mi citi la finanza, l'errore però questo è stato la finanza a precludere crisi e crescita del sistema produttivo e di conseguenza anche il sistema salariale ignorando in toto i termini reali per lo sviluppo economico. E questo non c'entra una mazza con l'euro come qualcuno ti può far credere questo è il risultato della politica soprattutto italiana degli ultimi 50 anni.