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Subject: Crisi economica

2025-04-12 20:51:27
2025-05-13 18:18:00
2025-05-13 20:59:11
spiegami please il grafico che non lo riesco a capire ...
2025-05-13 21:07:07
Non ha senso...

PIL=C+G+I+(X-M)

C=Consumi,
G=spesa pubblica,
I=nvestivamenti
X=esportazioni
M=importazioni

Il reddito non é detto che sia consumo e posto che lo sia il PIL puó variare per altri fattori

Posto che i redditi siano uguali ai consumi per facilitar la spiegazione

Esempio in UK é ovvio che che il PIL scende per dimunzione di I e X-M negativo (saldo commerciale)
per USA, sapedo che x-m é negativo é ovvio un aumento di G e I
La germania ha una diminuzione di C G e I contrastata da x-m positivi (la germania ha saldo commerciale positivo)
Italia signigfica che G e I salgono come l'elemento positivo X-M

Insomma il grafico non significa nulla senza i saldi settoriali.
2025-05-13 21:13:42
dai è più facile, è l'andamento dei redditi delle famiglie (household income) parametrato al PIL.
Significa che, anche a dispetto dell'aumento del PIL il reddito delle famiglie (cioè non delle imprese) è calato.
2025-05-13 21:41:21
Significa che, anche a dispetto dell'aumento del PIL il reddito delle famiglie (cioè non delle imprese) è calato.

Per UK é vero l'opposto: PIL calato e redditi delle famiglie aumentati.

Ecco perché il grafico posto cosí ha poco senso
2025-05-13 22:41:13
è più facile, si vede che la dinamica è diversa da paese a paese.
E' un grafico di livello divulgativo che serve a mostrare l'impoverimento delle famiglie IN ITALIA anche nel confronto con altri paesi.

Essendo basato su un solo quarter è completamente irrilevante, ma non andiamo a sofisticare la faccenda inutilmente...
(edited)
2025-05-13 23:07:45
Ecco

Famiglie italiane in affanno anche nel quarto trimestre 2024. Mentre il reddito reale pro capite nei Paesi Ocse saliva in media dello 0,5%, i nuclei della Penisola l’hanno visto scendere dello 0,6% a causa di inflazione, diminuzione del reddito netto da proprietà e aumento dei contributi sociali. Il dato è il secondo peggiore dell’area dopo quello dell’Australia (-1,8%) e subito prima di quello tedesco (-0,5%). Nell’intero anno si registra un crescita dell’1,1%, comunque molto inferiore alla media dei Paesi sviluppati pari all’1,8% e alle performance della Germania (+1,2%) e della Francia (+2,1%). Il reddito reale, va ricordato, tiene conto dell’andamento dei prezzi: dice quindi come varia l’effettiva capacità di acquisto di una famiglia.

Dei 19 paesi per i quali sono disponibili dati, nove hanno registrato un aumento, sette una diminuzione e tre nessun cambiamento. Tra le economie del G7, il reddito reale pro capite delle famiglie è cresciuto solo in due paesi, mentre gli altri hanno registrato una contrazione o una crescita nulla. Il Regno Unito ha registrato un aumento (1,5%), trainato principalmente dalla retribuzione dei dipendenti e dalle prestazioni sociali, mentre il Pil reale pro capite è leggermente diminuito (-0,1%). Gli Stati Uniti hanno registrato una crescita più modesta del reddito reale delle famiglie pro capite (0,3%), anch’essa trainata principalmente dalla retribuzione dei dipendenti, mentre il Pil reale pro capite è aumentato dello 0,5%.

La Germania ha registrato un calo sia del reddito reale pro capite delle famiglie (-0,5%) che del PIL reale pro capite (-0,2%). Il Canada e la Francia hanno registrato un arresto della crescita del reddito reale pro capite delle famiglie (dall’1,4% e dallo 0,9% rispettivamente nel trimestre precedente allo 0,0% nel quarto trimestre del 2024).

Per il 2024 nel suo complesso, tutti i paesi tranne due hanno registrato una crescita. Il Portogallo ha visto l’aumento più consistente (+6,7%), trainato principalmente dalla retribuzione dei dipendenti e dalla diminuzione delle imposte pagate. L’Australia ha registrato il calo più marcato (-1,8%), sebbene in miglioramento rispetto al calo record del 2023 (-5,1%), determinato principalmente dall’aumento degli interessi e delle imposte. L’aumento annuale del reddito reale pro capite delle famiglie osservato nella maggior parte dei paesi è stato determinato dal rallentamento dell’inflazione rispetto all’anno precedente.
2025-05-14 10:30:50
grazie
2025-05-29 17:45:16
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/29/redditi-partite-iva-isa-categorie-regioni-news/8006280/

Quanto guadagnano (e quanto evadono) le partite Iva? Dati e mappa dei contribuenti ‘inaffidabili’
2025-05-29 19:51:10
Se metti tutti questi insieme non fanno nemmeno la metá dell'evasione di Apple e Amazon.

L'evasione del piccolo é un falso problema, é aumento del C del PIL.

L'evasione delle multinazionali é un problema perché non rimane in Italia (corrispondente a M del Pil) é una fuga di capitali vh invece é danno sa perché non produce nulla in Italia,

Ricordo che le tasse non finanziano nulla in realtá, é una mera distribuzione di ricchezza.
(edited)
2025-05-29 21:33:02
stamattina l'avevo letto, ma io onestamente non ho capito il dato..
come hanno misurato l'inaffidabilità? boh..
2025-05-30 18:10:39
stamattina l'avevo letto, ma io onestamente non ho capito il dato..
come hanno misurato l'inaffidabilità? boh..


Sono report che non hanno nessuna valenza ma che fanno notizia e si autovalidano quando poi vengono usati per sostenere che l'evasione fiscale delle partite IVA sarebbe il problema quando in realtá il problema é l'evasione delle multinazionali che guarda caso non é mai misurato.
Vogliono far credere che il problema siano l'idraulico e il ristoratore quando invece sono le grandi multinazionali responsabili del 70/80% dell'evasione.
2025-05-31 01:48:48
Nella tabella sotto sono indicati i redditi medi delle partite Iva soggette agli Indici sintetici di affidabilità (Isa), differenziati a seconda del punteggio Isa ricevuto. I contribuenti con un “voto” Isa inferiore a 8 (su un massimo di 10) sono considerati inaffidabili dal ministero delle Finanze: sospetti evasori.

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/gli-indici-sintetici-di-affidabilita-fiscale
2025-05-31 11:43:51
grazie, quindi sono degli indici che sostituiscono i famigerati studi di settore e sono redatti sulla base di autodichiarazioni delle imprese e dati di bilancio (altra autodichiarazione).
2025-05-31 18:15:46
Direi "anche". Servirebbe qualcuno più esperto in materia

Gli indicatori elementari

L’ISA è la media semplice di due tipi di indicatori elementari:

- gli “indicatori elementari di affidabilità”, che valutano l’attendibilità di relazioni e rapporti tra grandezze di natura contabile e strutturale e possono assumere un valore compreso tra 1 e 10
- gli “indicatori elementari di anomalia”, che segnalano situazioni di gravi incongruenze contabili e gestionali o disallineamenti tra dati e informazioni presenti nei diversi modelli di dichiarazione, o che emergono dal confronto con banche dati esterne.

Questi indicatori, che contribuiscono alla determinazione della media dell’indice sintetico solo in presenza dell’anomalia, si distinguono, in base al punteggio che possono assumere, in due categorie:

1. indicatori elementari che, in presenza dell’anomalia, assumono un punteggio compreso tra 1 e 5. Essi si riferiscono, in particolare, alle fattispecie in cui vengono rilevate situazioni anomale di carattere contabile o dichiarativo, modulate in relazione alla loro gravità.

Il punteggio 1 rileva la maggiore gravità dell’anomalia, il punteggio 5 la gravità più lieve.
Tra gli indicatori elementari di tale tipo rientrano, ad esempio, quelli relativi all’ incidenza degli accantonamenti, all’incidenza degli oneri finanziari netti e all’analisi dell’apporto di lavoro delle figure non dipendenti.

2. indicatori elementari che, in presenza dell’anomalia, assumono un punteggio pari a 1. Si tratta di fattispecie dichiarative considerate di particolare gravità.

Rientrano in queste anomalie, per esempio, quelle relative all’“Assenza del numero di associati in partecipazione in presenza dei relativi utili” e al “Margine operativo lordo negativo”, quelle che verificano la plausibilità economica di grandezze come l’“Incidenza degli ammortamenti”, l’“Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti per locazione finanziaria” e la “Copertura delle spese per dipendente”.