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Subject: Crisi economica

2013-11-22 13:06:20
2013-11-26 12:24:20
forse è più giusto ripescare questo 3d x parlare di amazon e dirtti dei lavoratori, piuttosto che il 3d politica... del resto lo scopo della crisi è proprio ridurre i salari e i redditidei lavoratori.
c'è giusto una cosa che mi chiedo e non riesco a capire, di gente come Bezos e altri a capo di aziende della grande distribuzione.
ma non hanno studiato i fondamenti di economia: smith, ricardo e simili?
man mano che riducono i salari riducono i potenziali clienti, cioè il fatturato futuro. d'accordo che è più compito della politica ragionare di medio lunghi periodi (da 5 a 10 anni), ma siam arrivati al punto che la gestione dell'impresa vuol dire massimizzare i profitti trimestre per trimestre. altro che ottica di breve periodo è miopia grave!

ps: quando l'attuale bolla finanziaria scoppierà banche centrali e stati saranno del tutto inermi e prive di strumenti di salvezza (visto che siamo tuttora in regime di grossi aiuti anti-crisi) sarà tristemente divertente vedere anche i colossi tipo wal-mart e amazon andare in crisi
2013-11-26 12:31:07
attento, non sto dicendo che i trasferimenti fiscali intra-italia non esistono, sto contestando che tali trasferimenti producano riequilibrio!

possiamo discutere a lungo sul senso della parola equilibrio (cosa diavolo centra se i soldi vengono buttati con mafia clientelismo etc in questo discorso?), intanto qualsiasi manuale dice ciò.

son pronto a scommettere sull'incapacità del paese a sopravvivere ANCHE al di fuori dell'euro.

sai che sonop parzialmente daccordo, ma non centra un piffero con questo discorso.

sempre meglio diventare ufficialmente un protettorato di berlino che restare una colonia di roma fino a totale spoliazione.

ahahahah: dai LOL, non sparare cagate!
2013-11-26 14:09:12
man mano che riducono i salari riducono i potenziali clienti, cioè il fatturato futuro.

Boh, la mia risposta è arrivata troncata e non c'ho voglia di riscriverla.
Però il riassunto è che il senso del capitalism everywhere è che il mondo si divide in due tronconi: ricchi (quelli con oltre 30 milioni di euro sono circa 200 mila già adesso) e morti di fame. I primi saranno i clienti dei grandi cluster finanziari che si stanno ridefinendo, i secondi saranno i clienti degli stati che alla fine si riducono ad enormi lazzaretti.
Pensa alla patria di questo meccanismo. Questi erano numeri di qualche anno fa. La liquidità finanziaria di eppol per fare un esempio è stata influenzata in negativo? Non mi pare proprio. Anzi.
Per la grande distribuzione il discorso non è che cambi molto. Tra l'altro, se il cliente guadagna di meno, basta abbassare i salari e il margine rimane intatto. E la domanda di lavoro (chi vuole lavorare) è talmente sproporzionata rispetto all'offerta, che è il migliore dei mondi possibili questo. Almeno nel medio termine.

La classe media rompe le palle, ha globalmente molti soldi ma individualmente non troppi, è tanta, può studiare e poi diventa difficile gestirla.
Ergo, meglio farla fuori. O di qua o di là.
Naturalmente tutto questo non è sostenibile, e come sempre ci sarà una bolla. Che non sarà semplicemente finanziaria. Sarà sociale.

(edited)
2013-11-26 19:20:41
Tra l'altro, se il cliente guadagna di meno, basta abbassare i salari e il margine rimane intatto

macroscopicamente sbagliato! il costo al dettaglio di un prodotto si compone di tante voci di costo, tra le quali anche ma non solo i salari. ciò vuol dire che NON puoi rincorrere il crollo del potere d'acquisto della classe media riducendo solo il costo della manodopera. o meglio puoi farlo solo entro certi limiti oltre i quali i costi di produzione (materie prime, lavorazioni) e distribuzione (trasporto, stoccaggio) diventano preponderanti sulla manodopera e impediscono di scendere ancora col prezzo.
non sono così esperto da sapere quanto siamo lontani da quel punto oltre il quale ci si avvita in una spirale recessiva permanente, ma non sembra lontana...
può anche darsi che il proprietario di amazon sia conscio di ciò e quindi stia cercando di arricchirsi il più possibile nel minor tempo possibile per poi vivere tutta la vita di rendita. anzi sarebbe quasi saggio se cercasse di guadagnare il massimo ora consapevole che tra 5 anni la sua azienda sarà fallita ma intanto lui si sarà messo in tasca 20 miliardi di dollari.

discorso diversi invece nel mercato del lusso che è l'unco che continua a crescere a 2 cifre... un futuro distopico tipo elysium non mi sembra molto improbabile :(
2013-11-26 20:31:15
il discorso è un po un mix di tante componenti, valide o meno.
per affrontare il discorso salari-costo al dettaglio dipende dalla elasticità con cui la curva si adatta, nel senso l'effetto di riduzione può essere totale, variabile o nullo.
esempio pratico: uno psicologo è molto elastico (se da 50 euro ora passa a 15 ovvio che tutti i pazienti ne trarranno beneficio ma perchè il costo del lavoro dello psicologo sarà di 49,8 euro con 0.2 di altre spese, 15 euro - magari - accende 1 luce invece di due e come costi fissi di struttura passa 0,16, per cui a 15 guadagnerà e spenderà meno anche lo psicologo......per inciso pagherà anche meno tasse, andando ad impattare sul profilo della tenuta sociale, inoltre si assisterebbe ad una riduzione verosimile riduzione del pil in quanto se aumenta la spesa per i consumi la parte di investimenti potrebbe risentirne)
l'effetto sarà differente su un prodotto - ad esempio - a forte componente tecnologica.
la riduzione dei costi è attuabile anche tramite la MOD ma l'effetto sarà molto minore. vi sono settori in cui la curva è quasi totalmente inelastica e altri sulla quale si può lavorare.
2013-11-27 09:37:07
ok giusto quel che dici, ma stavamo parlando specificatamente di grande distribuzione e e-commerce cioè di prodotti fisici, di merce, roba che puoi toccare (vestiti, cibo, elettrodomestici, elettronica) e non di servizi.
di conseguenza come ci hai brevemente spiegato l'elasticità della curva è variabile e sotto un certo livello quasi nullo.
persino per le arance o i pomodori (che pure vengono raccolti a mano) esistono dei costi indipendenti dalla manodopera. posso anche pensare di NON pagare i raccoglitori, i trasportatori, i rivenditori, insomma chiunque sia entrato in contatto con quelle arance ha fatto volontariato, eppure quelle arance non arrivano al consumatore a prezzo 0 euro/kg!
quindi torno al problema principale: perchè a livello politico non si impedisce la corsa alla riduzione dei salari anzi la si esalta come modello di sviluppo?
2013-11-27 10:09:26
perchè a livello politico non c'è alcun interesse nè comprensione per queste cose.

I politici sono attori pagati per recitare una parte.
Il copione lo scrive chi paga (*).
(peraltro la sensazione vedendo i talk show di oggi è sempre più quella dello studente interrogato, che è tanto più bravo tanto più convince la maestra che ha studiato..)

La sfida è tornare ad essere noi a pagare(*) i politici.

*=per pagare intendo che da noi dipende la rielezione, la carriera, la vita pubblica e anche la stabilità economica

Detto ciò: il mondo è una torta, l'interesse di ognuno è prendersene la fetta più grande possibile.
A NESSUNO interessa se questo riduce la dimensione della torta complessiva, l'importante è che io ne mangio di più del mio vicino di casa, e che lui mi invidi

vedi: effetto di dimostrazione ,
oppure: lo spot mercedes di balasso:
2013-11-27 10:26:33
quindi torno al problema principale: perchè a livello politico non si impedisce la corsa alla riduzione dei salari anzi la si esalta come modello di sviluppo?



doppio effetto: meno costi diretti di salario meno tasse sul lavoro più potenziali assunzioni più voti
2013-11-27 10:27:55
meno costi diretti di salario meno tasse sul lavoro più potenziali assunzioni più voti

lo sai vero che non funziona?
2013-11-27 10:29:12
non sto a discutere sul funzionamento o meno
prendo atto della questione
2013-11-27 13:10:03
macroscopicamente sbagliato! il costo al dettaglio di un prodotto si compone di tante voci di costo, tra le quali anche ma non solo i salari. ciò vuol dire che NON puoi rincorrere il crollo del potere d'acquisto della classe media riducendo solo il costo della manodopera. o meglio puoi farlo solo entro certi limiti oltre i quali i costi di produzione (materie prime, lavorazioni) e distribuzione (trasporto, stoccaggio) diventano preponderanti sulla manodopera e impediscono di scendere ancora col prezzo.

Ma io sono anche d'accordo.
Però, lo stesso gioco avviene anche per i costi di produzione e distribuzione, naturalmente a discapito della qualità e sicurezza del prodotto, sia alimentare, cosmetico o tecnologico.
Poi, una buona fetta della risposta a questa parte del tuo intervento la trovi nella seconda parte:

può anche darsi che il proprietario di amazon sia conscio di ciò e quindi stia cercando di arricchirsi il più possibile nel minor tempo possibile per poi vivere tutta la vita di rendita. anzi sarebbe quasi saggio se cercasse di guadagnare il massimo ora consapevole che tra 5 anni la sua azienda sarà fallita ma intanto lui si sarà messo in tasca 20 miliardi di dollari.

Infatti, che sia aemesn che uolmat, il bisnes lo stanno riconvertendo sull'analisi e vendita dei dati. Che sarà verosimilmente una delle bolle (se non LA bolla) della prossima decade.


(edited)
2013-11-28 19:43:09
Che sarà verosimilmente una delle bolle (se non LA bolla) della prossima decade.

non credo che arriveremo a vedere lo scoppio di altre bolle legate a new economy, dotcom o simili. si è già creata la più grossa bolla finanziaria x l'eccesso di liquidità immessa nel circuito finanziario. leggetevi gli articoli del sole24ore sull'andamento dei titoli, del mercato azionario e valutario...
è tutto lì davanti agli occhi: la geniale fed ha pensato che per curare un mercato finanziario tossicodipendente bisognasse aumentare la dose ogni giorno! come può finire se non male?

e intanto per una volta che lo stato italiano fa un buon investimento tutti a scandalizzare sul 3d politica: sveglia signori, i soldi x le nuove navi della marina militare vanno a fincantieri! sarà meglio pagare e avere nuove navi che pagare la cig ai dipedenti di fincantieri, o no?
2013-11-29 15:18:36
2013-11-29 17:30:08
L'ULTIMO REGALO DEL GOVERNO
Non deve sorprendere, allora, che anche dati per politicamente e industrialmente morti, i Riva continuino a incassare i dividendi del loro sistema di relazioni. Ancora oggi e con un nuovo governo. E' diventata recentemente legge dello Stato il decreto voluto dai ministro del governo Monti, Balduzzi (sanità) e Clini (Ambiente) sulla valutazione del danno sanitario per i cittadini di Taranto. Norme che, di fatto, di qui al 2017, lasceranno che i cittadini di Taranto, soprattutto gli abitanti del quartiere Tamburi, continuino ad ammalarsi di cancro senza che questo obblighi l'Ilva a modificare il proprio livello di emissioni. Il governo ha infatti accettato di congelare la valutazione del possibile danno sanitario alla popolazione basandosi sulle rilevazioni dei veleni liberati dall'Ilva in questa fase di produzione limitata. Peccato che, già da oggi, l'azienda sia autorizzata ad aumentare la sua produzione fino a 8 milioni di tonnellate di acciaio. Dice Giorgio Assennato, direttore generale dell'Arpa Puglia, "Il Rompicoglioni", come lo aveva battezzato Fabio Riva: "E' un omicidio di Stato. Identico, nella sostanza, a quello già autorizzato dal ministro Prestigiacomo nel 2011". Contro la legge, Assennato e la Regione hanno presentato ricorso. E non sono gli unici a pensarla così. Un dirigente del ministero dell'Ambiente, in una recente riunione con l'Arpa, ha riassunto così il senso dell'ultimo regalo ai Riva: "E' come quell'uomo che si getta dalla cima di un grattacielo alto cento metri e che, arrivato al sesto piano, dice: 'Fin qui, tutto bene'".
2013-11-29 20:52:41
ecco che fine ha fatto la FILA

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ps: il mio ufficio - ex dispensa :P

nella foto non sono io, magari, avrei 10 anni di meno :P