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Subject: Previsioni meteo
hai letto l'articolo su meteogiuliacci riguardanti l'OPI? scritto dagli stessi autori
Quello riguardante l'opi di qualche settimane fa, si.
Ce ne uno nuovo? Vado a vedere..
Ce ne uno nuovo? Vado a vedere..
si è di oggi ,fa un po' il punto della situazione,con ottime notizie per febbraio
Pazzesco, quasi spaventoso.
A novembre si rischia di conoscere come sarà l'inverno.
Riassumendo una chance a inizio gennaio e poi se ne riparla a metà febbraio.
Personalmente penso che l'unica occasione sia quella ad inizio anno mentre a febbraio al massimo un pò di freddo sulle adriatiche, ma ripeto opinione personale.
A novembre si rischia di conoscere come sarà l'inverno.
Riassumendo una chance a inizio gennaio e poi se ne riparla a metà febbraio.
Personalmente penso che l'unica occasione sia quella ad inizio anno mentre a febbraio al massimo un pò di freddo sulle adriatiche, ma ripeto opinione personale.
A convalida di quello che dico posto il grafico dell'Artic Oscillation.
Qualche giorno fa stentava ad andare in territorio negativo, oggi tutta un'altra cosa.
E io faccio il tifo per lo spago che punta verso il basso, piano piano li sta tirando tutti giù :)
(edited)
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Qualche giorno fa stentava ad andare in territorio negativo, oggi tutta un'altra cosa.
E io faccio il tifo per lo spago che punta verso il basso, piano piano li sta tirando tutti giù :)
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Arriveremo quindi all’inizio della seconda decade di gennaio senza grosse variazioni, a scala sinottica, sull’intero continente europeo anche se, nei piani bassi della stratosfera, ai limiti della troposfera, qualche timido tentativo di cambiamento di circolazione potrebbe iniziare a delinearsi.
Infatti, dopo aver visto nelle ultime settimane un Vortice Polare davvero molto compatto, ora la previsione a lungo termine della distribuzione della vorticità potenziale isentropica a 400 Kelvin (cioè a circa 200 hPa) sull’Emisfero Settentrionale, che bene inquadra proprio i movimenti del vasto lago di aria gelida, sembrerebbe cambiare forma ed evolvere, da ellissoide, verso una configurazione ad occhiale (figura 4), con le due “lenti” che sarebbero costituite dal lobo canadese, intento ad alimentare sempre la depressione d’Islanda, e da quello siberiano che potrebbe potenzialmente cambiare le carte in tavola sull’est europeo. Non saremo quindi in presenza di un Split del Vortice, ovvero in una sua completa rottura in due circolazioni distinte, ma solo in vista di un possibile cambiamento della sua forma che, PER IPOTESI, potrebbe ripercuotersi a lungo termine sulla disposizione del pattern sinottico a quote inferiori. Alla quota isobarica di 100 hPa (tra i 15 ed i 16 km di quota) si può apprezzare meglio il nuovo assetto del Vortice con i due centri motori sull’area canadese e siberiana, affiancato sul Pacifico da un modesto riscaldamento stratosferico che non sarà la causa del cambiamento di forma della struttura: a tal proposito, infatti, non si apprezza alcuna iniezione di aria calda dalle basse latitudini del Pacifico verso il Polo, ma solo una maggiore ondulazione della corrente a getto dal continente americano che potrebbe determinare il passaggio di una cresta dell’onda sul comparto scandinavo (anticiclone), seguita da un cavo d’onda proprio sul settore continentale europeo (depressione ricolma di aria gelida).
E sarà proprio questa l’area in cui è ipotizzabile, probabilmente entro la fine della seconda decade di gennaio, un sensibile raffreddamento e l’inizio di una stagione invernale al momento mai nata. Si tratta comunque di condizioni che andranno verificate nei prossimi giorni: l’unica certezza è che, se tali ragionamenti dovessero essere esatti e trovare riscontro anche nell’evoluzione reale dell’atmosfera, bisognerà aspettare ancora almeno una settimana per vedere questo cambiamento materializzarsi in modo più deciso anche nei piani più bassi della troposfera.
ARTICOLO A CURA DI:
Andrea Corigliano
(edited)
Infatti, dopo aver visto nelle ultime settimane un Vortice Polare davvero molto compatto, ora la previsione a lungo termine della distribuzione della vorticità potenziale isentropica a 400 Kelvin (cioè a circa 200 hPa) sull’Emisfero Settentrionale, che bene inquadra proprio i movimenti del vasto lago di aria gelida, sembrerebbe cambiare forma ed evolvere, da ellissoide, verso una configurazione ad occhiale (figura 4), con le due “lenti” che sarebbero costituite dal lobo canadese, intento ad alimentare sempre la depressione d’Islanda, e da quello siberiano che potrebbe potenzialmente cambiare le carte in tavola sull’est europeo. Non saremo quindi in presenza di un Split del Vortice, ovvero in una sua completa rottura in due circolazioni distinte, ma solo in vista di un possibile cambiamento della sua forma che, PER IPOTESI, potrebbe ripercuotersi a lungo termine sulla disposizione del pattern sinottico a quote inferiori. Alla quota isobarica di 100 hPa (tra i 15 ed i 16 km di quota) si può apprezzare meglio il nuovo assetto del Vortice con i due centri motori sull’area canadese e siberiana, affiancato sul Pacifico da un modesto riscaldamento stratosferico che non sarà la causa del cambiamento di forma della struttura: a tal proposito, infatti, non si apprezza alcuna iniezione di aria calda dalle basse latitudini del Pacifico verso il Polo, ma solo una maggiore ondulazione della corrente a getto dal continente americano che potrebbe determinare il passaggio di una cresta dell’onda sul comparto scandinavo (anticiclone), seguita da un cavo d’onda proprio sul settore continentale europeo (depressione ricolma di aria gelida).
E sarà proprio questa l’area in cui è ipotizzabile, probabilmente entro la fine della seconda decade di gennaio, un sensibile raffreddamento e l’inizio di una stagione invernale al momento mai nata. Si tratta comunque di condizioni che andranno verificate nei prossimi giorni: l’unica certezza è che, se tali ragionamenti dovessero essere esatti e trovare riscontro anche nell’evoluzione reale dell’atmosfera, bisognerà aspettare ancora almeno una settimana per vedere questo cambiamento materializzarsi in modo più deciso anche nei piani più bassi della troposfera.
ARTICOLO A CURA DI:
Andrea Corigliano
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di fatto prima del 25 gennaio come minimo nulla di fatto da noi,anche se almeno dopo il sopra media dei prossimi giorni,dal 15 circa si ritorna a temperature più consone al periodo
Io speravo nei primi giorni di gennaio ma evidentemente mi sono sbagliato :)
sembra di si,potrebbe essere neve anche al piano al nord ovest,da valutare....
A me sinceramente non dispiace risparmiare sulla bolletta.... :)
resto sempre convinto che l'inverno si farà sentire a febbraio,vedremo se sarà così
sembra esserci uno spostamento in avanti delle stagioni, anche oggi pioggia e temperature sui 7 gradi, come se fosse novembre. del resto pasqua al 20 di aprile lascia spazio al freddo ben dentro la primavera.