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Subject: Gusti musicali

2012-11-30 18:17:53
grande elio
2012-11-30 18:19:19
Non ti contraddico, perché sono stato svezzato ascoltando molti dei gruppi da te citati, che continuo ad ascoltare quotidianamente, però permettimi di dire che qui c'entra anche il contesto storico e culturale di quei tempi.
Prendi i led zeppelin, gruppo che adoro: obiettivamente non è che facciano musica di qualità irraggiungibile (alcuni testi sono di una banalità assoluta).
Questi gruppi godono dell'aurea mitologica che ha accompagnato quegli anni, ecco cos'è il quid in più.
Io qualche anno fa ero del parere che oltre il 1990 non fosse nato nulla di buono.
Oggi invece sono contento di aver potuto vedere dal vivo gli U2, gli Arcade Fire, gli Interpol, i Beirut e il 6 luglio i Muse.
Magari tra qualche anno lo racconterò ai miei figli, che mi invidieranno tantissimo!

p.s. Nessuno ha ancora citato i Queen. Ah! Là si rimpiango di non esser nato 20 anni prima!

edit:
gli U2 spaccano??
non fanno una canzone decente da... boh... 20 anni!


Sono d'accordo con te, ma li adoro lo stesso :D
(edited)
2012-11-30 18:21:21
io li ho citati i queen ;)


stairway to heaven dei led zeppelin è una delle canzoni più belle di sempre però, e già quella basta, considera che a me non fanno impazzire, preferisco di gran lunga i Queen (l'album A Night at the opera è da far ascoltare a chiunque per legge), i Beatles, i Love, i Doors e i Velvet Underground, ma stairway è una gemma rara
2012-11-30 18:23:19
io li ho citati i queen ;)

Me l'ero persa! ^_^
2012-11-30 18:34:44
Rino Gaetano,Fabrizio De Andre',Nomadi,99posse.....
stranier:Bob Marley,Peter Tosh,Alpha Blondy
2012-11-30 18:43:23
non ho mai sentito gli one direzione.. ( letti qui su sokker per la prima volta )
ed ho scoperto da poco ( un paio di mesi ) che bibier non è la parodia di timberlake


perdonami ma è normale, ci sono dei prodotti che escono già mirati ad una certa fascia di età e un certo tipo di consumatore, mi preoccuperei per te se ti facessero impazzire come una 12enne turbata dagli ormoni ^^
2012-11-30 19:42:42
musica generale a partire dal '90? ce n'è... muse, incubus, mumford and sons, asaf avidan, gotye, klaxons, toy, i radiohead, system of a down, slipknot, i placebo, coldplay, i foo fighters, queens of the stone age eccetera eccetera eccetera

il fatto è che se vai indietro, 60-70 ti trovi:
pink floyd, doors, judas priest, iron maiden, beatles, rolling stones, queen, santana, jimi hendrix, love, jefferson airplane, dire straits, police, velvet underground, led zeppelin, gli who, i cream eccetera


Ecco.
penso che ti voglio quotare talmente tanto che rimpiango di non averlo scritto io questo post :)
2012-11-30 20:11:54
:D

tra i contemporanei anche i gorillaz mi piacciono
2012-11-30 21:44:18
Ascoltate i Mumford&Sons, ascoltate Beirut

azzo, i primi che sono venuti in mente anche a me :D

la grande novità degli ultimi anni è che la musica mainstream non domina più la scena in modo totale come una volta e sembra che le radio e le varie mtv non l'abbiano ancora capito del tutto

io da trentenne vado controcorrente: mai così tanta buona musica come oggi, basta aprire le orecchie e usare youtube :)
2012-11-30 23:00:19
Negrita, marlene kuntz, afterhours, foo fighters, ve li siete dimenticati.
2012-11-30 23:01:35
scritti tutti a parte afterhours, e leggetelo il mio post checche :P
2012-11-30 23:21:39
ne hai scritti troppi ed io ho la sindrome da deficit di attenzione :P
2012-12-01 10:25:03
Io credo che ci sia una differenza sostanziale dell'industria musicale odierna rispetto a quella di 30 anni fa: i media utilizzati.

Una volta la cultura underground era limitata ai club, alle radio indipendenti; non c'erano molte opportunità per sentire musica indie al di fuori di questi ambiti di nicchia.
Ora la quantità di media disponibili (basti pensare a quanti "canali" differenti offra internet) rende da un lato più semplice farsi sentire, dall'altro crea un surplus di offerta rispetto alla domanda.

D'altro canto l'industria musicale, che prima puntava su gente del calibro dei Beatles, dei Rolling Stones, Bob Dylan, Simon & Garfunkel, Jimi Hendrix, ora si è appiattita verso un modello molto più attento all'apparenza degli artisti ed alla digeribilità della musica che non alla qualità musicale vera e propria.

Diciamo che ora la musica indie a disposizione è molta di più, per cui sceglierla diventa quasi un lavoro.
2012-12-01 10:34:32
Oggi di musica se ne fa tanta e di qualità, come è sempre stato. Dal "vecchio" a generi completamente nuovi. Ci sarebbe da parlare per ore.

quoto, ciò che è cambiato è che prima la qualità faceva anche classifica. oggi invece nel mare magnum del digitale, in cui ognuno si sente musicista perchè incolla due loop e li pubblica online, trovare la "roba buona" è più difficile di prima

per fare classifica e soldi prima c'erano gli scout delle etichette discografiche, che giravano per scovare i migliori talenti e spesso li acchiappavano perchè erano già piccole celebrità locali che avevano inciso qualcosa con qualche etichetta indipendente minore.
adesso per fare classifica e soldi si fabbricano progetti in casa per risparmiare soldi, visto che farlo è diventato sempre più un problema di budget e sempre meno una questione di qualità

ora io non dico che prima la gente fosse più colta e ora più ignorante, è solo che per apprezzare la qualità devi accedervi, assaporarla, digerirla, riassaporarla e sorprenderti all'infinito di quant'è bella, originale, creativa
oggi moltissima gente nemmeno sa che una produzione di qualità esiste
2012-12-01 12:51:13

quoto, ciò che è cambiato è che prima la qualità faceva anche classifica. oggi invece nel mare magnum del digitale, in cui ognuno si sente musicista perchè incolla due loop e li pubblica online, trovare la "roba buona" è più difficile di prima


In Italia mai, ti sfido a vedere le classifiche e chi vinceva a sanremo :)

In effetti il problema italiano sta proprio in sanremo.
2012-12-01 17:55:33
ma sai, al contrario di quel che si crede in italia negli anni '70 la cultura musicale era molto forte.
c'erano due mercati paralleli, quello che dici tu, strutturato, di sanremo e derivati, che era mirato a un pubblico più tradizionalista.
l'altro, quello sotterraneo, si sviluppava proprio in contrapposizione a quello e ne traeva parte essenziale della sua ragion d'essere. era il periodo delle radio libere e anzi la musica rappresentava per i giovani un mezzo di autodeterminazione, negli ambienti universitari e nelle strade. mi ricordo un fumetto di andrea pazienza in cui su un muro dell'università c'era scritto "dimmi che musica ascolti, ti dirò chi sei".
per esempio fu fortissimo il legame con il progressive inglese, fino ad arrivare a paradossi per cui pietre miliari come i van der graaf generator erano pressoché sconosciuti in patria e invece primi in classifica in italia (pawn hearts, 1971). in quell'ambito l'italia diede il suo contributo, con molta roba derivativa ma anche con qualche capolavoro di livello internazionale (pochi, ma ci sono).
durante gli anni '80 la cosa si accentuò e le classifiche italiane si fecero molto simili a quelle inglesi, con i soliti innesti del nazionalpopolare e qualche rara eccezione di qualità (chi si ricorda i de novo, o i diaframma, o i cccp?)
lo scollamento dalle classifiche inglesi con conseguente perdita di qualità globale per me è avvenuto da metà anni '90 in poi.