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Subject: Gusti musicali

2012-12-01 17:55:33
ma sai, al contrario di quel che si crede in italia negli anni '70 la cultura musicale era molto forte.
c'erano due mercati paralleli, quello che dici tu, strutturato, di sanremo e derivati, che era mirato a un pubblico più tradizionalista.
l'altro, quello sotterraneo, si sviluppava proprio in contrapposizione a quello e ne traeva parte essenziale della sua ragion d'essere. era il periodo delle radio libere e anzi la musica rappresentava per i giovani un mezzo di autodeterminazione, negli ambienti universitari e nelle strade. mi ricordo un fumetto di andrea pazienza in cui su un muro dell'università c'era scritto "dimmi che musica ascolti, ti dirò chi sei".
per esempio fu fortissimo il legame con il progressive inglese, fino ad arrivare a paradossi per cui pietre miliari come i van der graaf generator erano pressoché sconosciuti in patria e invece primi in classifica in italia (pawn hearts, 1971). in quell'ambito l'italia diede il suo contributo, con molta roba derivativa ma anche con qualche capolavoro di livello internazionale (pochi, ma ci sono).
durante gli anni '80 la cosa si accentuò e le classifiche italiane si fecero molto simili a quelle inglesi, con i soliti innesti del nazionalpopolare e qualche rara eccezione di qualità (chi si ricorda i de novo, o i diaframma, o i cccp?)
lo scollamento dalle classifiche inglesi con conseguente perdita di qualità globale per me è avvenuto da metà anni '90 in poi.
durante gli anni '80 la cosa si accentuò e le classifiche italiane si fecero molto simili a quelle inglesi, con i soliti innesti del nazionalpopolare e qualche rara eccezione di qualità (chi si ricorda i de novo, o i diaframma, o i cccp?)

Che bravi i cccp, che voce Ferretti!
2012-12-01 20:08:33
Ora la quantità di media disponibili (basti pensare a quanti "canali" differenti offra internet) rende da un lato più semplice farsi sentire, dall'altro crea un surplus di offerta rispetto alla domanda.
...
Diciamo che ora la musica indie a disposizione è molta di più, per cui sceglierla diventa quasi un lavoro.


Sono d'accordo.Tralaltro in questi anni in Italia si sta verificando un'esplosione della musica "indie" che, a volte, per il sol fatto di essere "indie", va molto di moda in certi ambienti.
Sono così nati (con il solito ritardo di dieci anni rispetto all'Inghilterra) una miriade di artisti e gruppi, non necessariamente geniali (a volte persino sopravvalutati) ma comunque "alternativi" alla solita solfa, quali gli Zen Circus, i Cani, gli Ex Otago, Dente, Dimartino, Brunori Sas, Pan del Diavolo, Marta sui tubi, Giardini di Mirò, Bandabardò...
Basta cercare, sperimentare, provare, lontano dalla TV... ogni tanto una boccata d'ossigeno la si trova!
(edited)
2012-12-03 12:46:18
Una volta la musica creava il mercato quindi chi più era bravo più vendeva e diventava famoso..
Ora è il contrario.. è il mercato che crea la musica.. se hai sponsor o i requisiti per vendere diventi famoso.. tutto qui.
E piû la musica è orecchiabile e facile da digerire meglio è.. soprattutto da propinare alle fasce di età giovani facilmente impressionabili...

ma comunque cose buone ce ne sono e tante.. basta aver voglia di cercare..
e come prima cosa.. se volete ascoltare la radio per la musica.. ascoltatevi almeno quelle straniere! ;)

2012-12-03 14:16:03
la grande novità degli ultimi anni è che la musica mainstream non domina più la scena in modo totale come una volta e sembra che le radio e le varie mtv non l'abbiano ancora capito del tutto


2012-12-03 20:34:11
che sappiate, la musica vende ancora parecchio?
o la grana la si fa solo coi concerti, ormai?
2012-12-03 20:50:12
La grana si fa con pubblicità e sponsorship...
2012-12-03 21:15:17
Ecco, dopo questo video mi sono ricordato di cosa vi dovevo consigliare di leggere (anche) sul tema musica:

Matt Mason - Punk capitalismo (Feltrinelli)

Persino Fukuyama ha ammesso che si era sbagliato: la storia non è finita, le evoluzioni continuano, e vasti imperi (politici come commerciali, in questo caso) si possono trasformare in polvere.
2012-12-04 21:09:02
Boh, io sono musicalmente ignorante e non so dire chi siano gli artisti veramente bravi e chi no. Però, se guardo indietro, vedo che l'ultimo gruppo che abbia lasciato un segno nella storia della musica mi pare che siano i Nirvana. Dopo ci son stati tanti famosi, ma nessuno che abbia segnato l'inizio di un genere come è accaduto a loro, o sbaglio?

Magari voi ne sapete di più, ma generi nati dopo il Grunge ce ne sono stati, ma non me ne pare ci sia stato niente che ha lasciato il segno. Non si deve trattare necessariamente di opere di particolare valore, ma che abbiano lasciato il segno.
....boh, forse un minimo Eminem....non saprei

Ovvio che magari se c'è qualcosa venuto fuori negli ultimi 5 anni è un po' presto per dire se ha lasciato il segno oppure no.
2012-12-04 21:14:22
Maroon 5, the script...

the script non li conosco, ma i maroon 5 (come i coldplay) non li sopporto, mi irritano da quanto sono noiosi, ad ogni modo è musica senza originalità, quindi non li annovererei mai tra quelli che penso che lascino il segno
2012-12-05 15:55:55
ma generi nati dopo il Grunge ce ne sono stati, ma non me ne pare ci sia stato niente che ha lasciato il segno

ti smentisco subito :) il Nu-Metal nato a fine anni '90: per capirci i Korn, poi i Limp Bizkit e ora i Linkin Park. forse nessuno di loro ha raggiunto tanta popolarità come i Nirvana, ma almeno qualcosa di nuovo l'hanno fatto
2012-12-05 17:24:32
giusto, ma che altro c'è stato?
2012-12-05 18:45:36
che io sappia nulla di nuovo in ambito rock, e son passati ormai più di dieci anni... sarebbe ora che venisse fuori qualcosa di nuovo e sorprendente IN AMBITO ROCK
(astenersi hiphopfunkyrap...)
2012-12-15 19:24:41
Rispolvero questo post per porvi, soprattutto rivolto ai più giovani di voi, una domanda sulla quale riflettiamo io e mia moglie da un po' di tempo e non riusciamo a darci una risposta.

Abbiamo notato, da un po' di anni a questa parte (sostanzialmente da quando esiste "Amici") che nei talent show le canzoni vengono cantate tutte "mosce". Prendono canzoni magari originariamente pompate o grintose, o magari con degli sprazzi, e le rendono tutte piatte e monotone, magari con qualche aggiunta di "virtuosismi vocali" un po' drammatici (tipo come se si stessero sforzando e soffrendo). Insomma sembra che le rendano tutte pacate, e lo fanno quasi sistematicamente su tutti i pezzi, pure quelli che originariamente sarebbero stati più aggressivi.

Ora, visto che questo "ammosciamento" delle canzoni viene fatto in maniera apparentemente sistematica, siamo giunti alla conclusione che l'unica ragione per propinarci certe interpretazioni così (a nostro giudizio) prive di verve, sia il fatto che il pubblico ed il mercato richiedono questo. Perchè se c'è una cosa che riteniamo sia certa è che alla televisione cercano di proporre cose che aumentino l'odience.

Di conseguenza abbiamo pensato: "ma non è che, rispetto a quando eravamo giovani noi (anni 80) i gusti dei giovani sono radicalmente cambiati ed ora i giovani vogliono musica moscia, piatta e quasi mai arrabbiata?"
A questo aggiungiamo la riflessione che ci sembra che pure i generi che una volta erano "arrabbiati" o comunque pieni di "verve" tipo il rap, sembrano essersi ammosciati, almeno per quanto riguarda ciò che viene diffuso globalmente, che poi sarebbe quello che, credo, richiede il mercato.

La nostra non è una questione di "qualità", ma di "verve", ed "incazzatura" delle canzoni, insomma ci pare che oggi piaccia soprattutto la musica "monotona" (non necessariamente in senso negativo, ma nel senso di poco varia e poco movimentata). Voi cosa ne pensate?

Soprattutto quelli giovani di voi? Cosa ne pensate? Quando eravamo giovani noi erano gli adulti a tifare per la musica meno movimentata, ora sembra essere il contrario...o siamo noi che non ci abbiamo capito niente?

(edited)
2012-12-15 19:45:28
non sono d'accordo solo su un punto: è il mercato discografico che modella il proprio pubblico. Classico meccanismo del "creo la domanda, quindi credo l'offerta". Quindi il pubblico richiede questo, siamo d'accordo, ma semplicemente perché è il mercato che ha creato questo tipo di domanda in passato.

In ogni caso credo sia una semplice questione di target, visto che cercano (e ahimé riescono nel loro intento) ad attecchire fra i giovanissimi, fascia pre-adolescente fino allo scoccare della maggiore età. Periodo come tutti sappiamo difficile. Ergo è più facile avere presa su un adolescente (ah sì, dimenticavo cinolex) cantando perennemente con questo mood da problematiche esistenziali piuttosto che qualcosa incazzato o scansonato.

Poi va beh, io vedo il complotto in tutto e credo sia pure una questione ricerca di educazione ad una certa forma mentis per cui quando le cose vanno male, piuttosto che incazzarsi e combattere, anche con la forza se necessario, è più semplice per i potenti avere a che fare con una massa che sappia solo lamentarsi e piangersi addosso.
2012-12-15 20:04:04
doh!