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Subject: Siria oggi

2013-08-28 10:39:47
il mondo è comandato da Russia e USA con una spruzzata di Cina, fanno quello che vogliono loro, non interessa a nessuno della gente che muore, dietro c'è sempre qualche logica strategica, militare, economica

son passati 2000 anni ma facciamo le stesse, identiche, cose che facevano i romani...si vis pacem, para bellum..

quantomeno non avevano condottieri fregiati da chissà quale merito pacifista, già me lo vedo, traiano insignito come portatore di pace, asd, che pena che fa l'essere umano
2013-08-28 10:57:15
L'aspetto veramente grottesco e' che ormai tutti sanno che queste guerre non sono assolutamente fatte per scopi umanitari e che dietro ci sono solamente interessi geopolitici, su petrolio e gas.
Tuttavia le TV e i media (di tutto il mondo!!!) vanno avanti con la loro propaganda indisturbati.

Ma poi a me chemmenefotte amme'!?!? Ci sta il moviolone!!! :(
2013-08-28 10:58:15
Che quel nobel fosse un'idiozia lo pensava pure Obama: "Sono sorpreso, onorato e profondamente commosso, ma non sono sicuro di meritare il premio"

Però non ebbe il coraggio e la statura per rifiutarlo: in fondo un politico è un politico, è un politico, è un politico (con licenza dalla Stein)
(edited)
2013-08-28 12:56:21
fonte: http://www.notiziarionline.com/2012/07/20/vi-racconto-cosa-sta-accadendo-in-siria-e-perche-in-italia-non-viene-detta-la-verita-a-colloquio-con-mimmo-srour-siriano/

Vi racconto cosa sta accadendo in Siria e perché in Italia non viene detta la verità: a colloquio con Mimmo Srour (siriano)


Mimmo Srour


(di Clara Salpietro) – “La Siria sta pagando un prezzo altissimo per una partita che serve a stabilire nuovi equilibri mondiali e in Italia la verità non viene detta, viene raccontata un’altra realtà”. E’ quanto afferma Mimmo Srour, siriano, ingegnere, ex assessore della Regione Abruzzo e della Provincia dell’Aquila, ex sindaco di Sant’Eusanio Forconese, comune in provincia de L’Aquila.
Srour è nato a Nakib, in Siria, dove è rimasto fino al momento di intraprendere gli studi universitari. Il suo vero nome è Mahmoud ma tutti lo chiamano “Mimmo” fin da quando venne in Italia, nel 1969, per laurearsi in Ingegneria presso l’Università dell’Aquila, città dove ha deciso di restare mettendo sù famiglia.
Mimmo Srour conosce bene la Siria e anche in questi momenti così delicati e complessi continua ad essere in contatto costante con persone, che ricoprono vari incarichi, che vivono in Siria. L’aspetto che mette in evidenza e che non riesce ad accettare riguarda l’informazione di parte che viene portata avanti in Occidente. “Un po’ di tempo fa alcuni giornalisti italiani, di giornali anche blasonati, sono andati in Siria – afferma – e una volta tornati nessun giornale gli ha dato la possibilità di scrivere e raccontare quello che avevano visto. E’ stato imposto il silenzio su quanto sta accadendo in Siria”.


Secondo lei cosa sta accadendo in Siria?
Io sono convinto che tutto è già stato scritto da parecchio tempo. Chi è attento a quello che succede in Siria, queste cose le ha sentite e lette tempo fa, da tanto si parla di Grande Medio Oriente, di disordine creativo. Hanno promesso queste cose a tutto il bacino del Mediterraneo. Vi sono in atto nuovi equilibri mondiali, in cui la Russia aspira ad un ruolo diverso rispetto a quello che ha assunto negli ultimi anni, dopo il crollo del muro di Berlino e dell’Unione sovietica. Dietro la Russia sembra che ci sia la Cina, ma anche Brasile, India e Sudafrica, cioè i cinque Paesi che compongono il BRICS. Credo che la Siria stia pagando questo prezzo e per questo si sta combattendo una guerra. Il Times ha scritto che quelli che combattono in Siria in realtà sono tutti mercenari, combattono dietro un compenso pagato dai Paesi del Golfo. E’ vero che in Siria ci sono dei problemi, tra cui la corruzione, però questo non c’entra niente con quanto sta accadendo, i Paesi del Golfo hanno voluto approfittare della situazione difficile per arrivare ad un loro obiettivo. Basta guardare la carta geografica e leggere cosa sta succedendo in questi giorni in Pakistan, in Afghanistan dove sappiamo chi c’è, in Iran, in Iraq e in Siria che diventa la porta verso il Mediterraneo. Il “cambio del regime” in Siria è una parola d’ordine e solo le parole d’ordine si rispettano in questo modo: con il silenzio. Nessuno dice, nemmeno per dovere dell’informazione, cosa fa una parte e cosa sta facendo l’altra. Si stanno verificando atti di puro terrorismo, come l’attentato che è successo a Damasco. Non capisco perché se il ministro della Difesa e il viceministro sono colpevoli allora li portiamo a processo, altrimenti li uccidiamo con le bombe. Oggi in Siria non si può viaggiare da una città all’altra perché c’è il rischio di essere sequestrati e in base alla carta d’identità pure uccisi. Ci sono delinquenti di professione che hanno costituito le loro bande, fermano e uccidono.

Da un lato c’è la Russia e dall’altro lato chi c’è?
C’è l’Arabia Saudita, il Qatar, tutti i Paesi del Golfo, e la Turchia, Paesi che pagano. Poi c’è l’America e tutto l’Occidente tra cui l’Inghilterra, la Francia, che sta cercando di riacquistare un ruolo da protagonista ma sta facendo solo danni, che forniscono armi, strumenti, attrezzature, tecnologie. Tutti abbiamo l’obbligo, il dovere di difendere la laicità della Siria, la tolleranza della Siria. In Siria il 40% della popolazione sono minoranze: Sunniti, Sciiti, Alawiti, Drusi, Cristiani Ortodossi, Cristiani di rito Orientale e Occidentale e si trovano ben quattro etnie diverse: arabi, curdi, armeni e drusi. Convivono insieme 19 confessioni religiose, questo era un modello che andava salvato e salvaguardato. Non è possibile giustificare quanto sta accadendo solo perché non fa comodo avere Assad, perché bisogna dare vita al grande Medio Oriente. Una donna in minigonna fino a qualche tempo fa poteva andare alle 3 di notte in una qualunque via di Damasco da sola e non le sarebbe successo niente. Nel giro di 18 mesi siamo arrivati che nessuno può uscire da casa.

Lei ha contatti con persone che si trovano in Siria?
Ho contatti continuamente e la gente è terrorizzata, impaurita, la gente non capisce perché questo odio contro il popolo siriano, la gente non riesce a comprenderlo. Addirittura noi che difendiamo le minoranze, in Siria abbiamo abbandonato anche i cristiani. Bisogna ricordare a tutti che il cristianesimo è nato in Siria seicento anni prima dell’Islam. La Siria non è un paese qualsiasi, ha una storia alle spalle. Ha dato alla Chiesa cattolica quattro Papi, ha dato imperatori all’Impero Romano. Io dico che quanto sta accadendo non è comprensibile. Dove sta la primavera di cui parlano tutti? Questo è un “inverno gelido”, non una “primavera”. Dove sta in Libia, in Egitto? La primavera consiste nel consegnare la sponda Sud del Mediterraneo all’Islam politico e in alcune occasioni integralista? Significa che non abbiamo capito nulla. Io ho dedicato la vita per il dialogo nel bacino del Mediterraneo, per creare non una frontiera, ma un ponte di dialogo e invece stiamo lavorando per consegnare, malgrado la volontà popolare, la Siria alle monarchie assolute. In Arabia Saudita una donna non può uscire di casa da sola, deve essere accompagnata da un uomo, non può guidare la macchina, non c’è un Parlamento, non si vota nemmeno per un condominio. Nel Qatar la stessa cosa. Possono essere protagonisti di una “primavera democratica” questi Paesi che sono monarchie assolute? A chi vogliono farlo credere.

Tempo fa è stato detto che l’Emiro del Qatar vuole diventare il leader di un grande movimento islamico del Medio Oriente….
Appunto e noi dobbiamo aspettare un po’ di tempo per vedere cosa succederà. Adesso c’è questo baratto, ma poi vedrete cosa succederà. Certo che la Siria deve essere cambiata, tutto quello che vogliamo, ma non è questa la strada, non si può perseguire la strada libanese dove uno uccide l’altro, dove si uccide il vicino di casa con il quale prima erano stati condivisi momenti belli. Non capisco nemmeno questo silenzio che è stato imposto, non si dice cosa sta accadendo in Siria, questa Europa che non vale più niente, è un’Europa che ha dimenticato il suo passato, lo sta barattando.

Assad è stato sempre descritto come una persona diversa dal padre, molto più aperto. Qual è il suo commento?
Ma a chi vogliono far credere che questo ragazzo sia un dittatore. La Siria è un paese che ha una Costituzione e un Parlamento da almeno 60 anni. Assad è uno che accompagna i figli a scuola, ha studiato all’estero, è un oculista, e in fondo non voleva neanche fare questo mestiere, si è trovato al posto del padre probabilmente a causa della morte del fratello. Veramente è incredibile quello che avviene e come sta accadendo, tutto quello che sta accadendo in Siria è stato progettato e scritto anni fa dai neoconservatori americani e adesso Obama lo sta mettendo in atto, credevamo che lui era diverso e invece non lo è per niente. Se è vero che l’obiettivo sono le riforme, ci sarà un modo per far sedere tutti attorno a un tavolo e discutere del futuro della Siria. E’ necessario mettere le bombe? Le infrastrutture in Siria sono state demolite, stanno riducendo il Paese all’età della pietra. Le ferrovie non esistono più, tutti i ponti ferroviari sono stati fatti saltare. Le centrali elettriche sono state distrutte e metà paese è stato ridotto al buio. Distrutti anche gli oleodotti, c’è una carenza di gas e le famiglie non possono cucinare e in inverno non potranno riscaldarsi. Ma perché tutto questo? A cosa serve, se non a distruggere un paese.

Cosa dobbiamo aspettarci?
Il problema non è Assad. Se per un motivo qualsiasi Assad venisse messo fuori, la Siria si divide, gli alawiti e i cristiani della costa vanno per conto loro, i drusi della zona confinante con la Giordania se ne vanno da soli, i curdi andranno da soli. Sarà guerra civile vera. Noi oggi dobbiamo sperare nel buon senso di qualcuno, che è l’Occidente da una parte e la Russia dall’altra, che rinuncino ai loro progetti e lascino stare il popolo siriano a discutere del suo futuro. Solo con il dialogo e non con le armi si può risolvere tutto. La Russia vuole la sua base a Tartus, vuole ostacolare questo grande Medio Oriente perché nella parte sud della Russia ritorna la cintura di ferro e la Russia non accetterà mai questo. Già non digerisce la stazioni radar in Turchia e in Polonia. Sapendo tutto questo perché devono portarci verso una guerra. E’ una pazzia quello che sta avvenendo. L’unica cosa che possiamo fare è di costringere il regime e gli oppositori, che sono tanti e a cui è difficile dare una identità, a ragionare del futuro della Siria. La Siria è un paese di tolleranza e noi non possiamo buttarlo nella guerra civile come si sta facendo.
Sul sito Siriatruth che è un sito dell’opposizione, un’opposizione diversa dalle altre, laica, c’è scritto che chi ha messo la bomba nel quartier generale della Sicurezza Nazionale siriana è il segretario del presidente Assad, che non ha niente a che fare con l’opposizione ma è un uomo dei servizi segreti americani. E dopo l’attentato si è rifugiato nella casa dell’ambasciatore americano a Damasco. Questa è una notizia che arriva dall’opposizione. Ma è possibile che se uno Stato o un governo non ci piace noi lo buttiamo giù, ma non democraticamente. Se tutti fossero stati sinceri allora dovevano far votare il popolo siriano, sotto controllo internazionale, e si vedeva cosa voleva questo popolo. Se il popolo non votava per Assad, allora lo si mandava via. Nessuno ha scritto la notizia che Assad ha anche cambiato l’articolo 8 della costituzione così come gli era stato chiesto, nessuno ha detto niente. Ultimamente in Siria sono nati 20 partiti nuovi anche di opposizione ma nessuno lo dice, perché l’obiettivo sono gli equilibri internazionali e la Siria fa parte di questo scacchiere, in nome di una “primavera” che non c’è stata.



Cosa pensa del Piano di pace di Kofi Annan?
Si è capito subito che questo Piano non poteva avere un seguito, perché quando la Lega Araba, e sappiamo chi è oggi la Lega Araba, ha mandato i suoi osservatori questi hanno scritto qualcosa di diverso rispetto a quello che avrebbero voluto leggere questi monarchi arabi e cosa è successo: gli osservatori sono stati mandati a casa. Kofi Annan è più tosto e si sta muovendo meglio, in quanto sta coinvolgendo la Russia in modo più forte, certamente non è detto che ci riuscirà ma prima di mettere da parte il Piano passerà un po’ di tempo.

Pensa che ci sarà un intervento militare?
Questo lo vogliono fare già da molto tempo, l’unica cosa che lo impedisce è la forza missilistica siriana, in quanto la Siria si prepara da sempre, e questo è un altro male, ad un’altra guerra con Israele. Di conseguenza la Siria ha un esercito organizzato, è un Paese che non si può paragonare alla Libia. Inoltre la preoccupazione dei Paesi occidentali è quella di giustificare con l’opinione pubblica l’invio dei soldati in Siria. L’opinione pubblica non sopporta i troppi morti come è successo in Iraq, allora solo per questa paura stanno cercando di indebolire l’esercito siriano e poi fanno l’attacco. Non hanno fatto l’attacco tempo fa perché in Siria c’è un esercito organizzato e certamente sanno che ci vuole del tempo per indebolire e rendere meno reattivo l’esercito siriano. In Iraq i Paesi occidentali hanno fatto una guerra in base ad una bugia e chi ha mai chiesto conto su tutto questo, sono morti un milione di iracheni e nessuno si è preoccupato, tanto sono iracheni e possono morire. In Libia sono morte 40 mila persone e nessuno ha detto niente.

Cosa dovrebbe fare il governo italiano?
Il governo italiano non è in grado di fare nulla, ogni tanto gli dicono di fare qualche dichiarazione perché in tutta questa vicenda c’è il gioco delle parti.

Qual è la sua speranza?
Spero che il popolo, non il governo, italiano non rimanga inerme di fronte a tutto questo, ma pretenda di conoscere la verità e di sentire tutte e due le campane e non una sola, di far passare notizie per potersi formare un’opinione. Per farsi un’opinione bisogna leggere tutto e non solo una parte. L’attentato a Damasco è stato riportato come un atto eroico e mi sta bene che lo dicono, però devono dire anche il resto, non solo una parte. Abbiamo il diritto come popolo italiano di formarci un’opinione, l’informazione non può essere a senso unico. E’ impossibile che la televisiva siriana in arabo “Addounia”, laica, viene oscurata in Europa, parlo di una Tv libera, e invece trasmettono decine e decine di stazioni televisive salafite, che notte e giorno incitano alla morte, all’assassinio. E’ possibile questo in una Europa che ha conosciuto l’Illuminismo? Eppure avviene, avviene nel XXI secolo. Il colonialismo del XIX e XX secolo era molto moderato, più dolce, rispetto a quanto sta accadendo oggi.


(edited)
2013-08-28 13:25:21
la Francia, che sta cercando di riacquistare un ruolo da protagonista ma sta facendo solo danni, che forniscono armi, strumenti, attrezzature, tecnologie

qui vorrei capire, l'ex nano trombacarla era un disgraziato un fascista un nazista un criminale di guerra (cit.) etc.
oggi il presidente francese è un socialista di sinistra, bravo bello buono che rispetta gli immigrati (cit.) ma che, guarda caso, è peggio del trombacarla (o trombacarlà, alla francese)
il ragazzo abbronzato di honolulu era bravo bello buono con il cicciolo di 30 cm etc (cit.) ma è quasi peggio di quel demente di cespuglio.

la sinistra italiana sempre pronta a scendere in piazza dove è?
stì due stanno devastando un continente e le popolazioni che vi abitano (la primavera araba è solo una minchiata giornalistica, il resto è guerra) e i nostri "illuminati" dove sono?
2013-08-28 17:17:18
sto iniziando a credere che i politici siano messi su da qualcuno che sta più in alto, tanto per far buon viso a cattivo gioco

è un'esigenza quella dei matrimoni gay? è un'esigenza sentita? perfetto, mettiamo su uno che la faccia, così la gente non sta a pensare al resto

è un'esigenza quella del multiculturalismo? perfetto, vai col presidente nero d'america


poi gira e rigira in ambito internazionale fanno tutti le stesse cose, che pena
2013-08-28 19:48:20
interessante punto di vista sulla crisi siriana, anche se qui e lì mi sembra troppo semplicista nella sua visione "è tutto manovrato da"
voglio dire son già 2 anni che in siria la guerra civile è in corso, non tieni in scacco un regime militare come quello di assad solo con qualche mercenario pagato da fuori.
il fatto è che in siria è in atto un confronto su più livelli, tra più nazioni.
c'è il livello locale, il confronto tra un regime non democratico (assad non è un dittatore?!?!) e la sua opposizione
c'è il livello regionale, l'asse siria-iran (con gli alleati hezbollah libanesi, altri noti democratici), a cui si contrappone l'arabia saudita (con qatar e vicini), la turchia e israele. tutti slegati tra loro e forse neanche una guerra contro l'iran li potrebbe unire. tra l'altro come democraticità: arabia voto 0, turchia 5 israele 6
e poi c'è il livello globale, stati uniti da una parte e russia e cina dall'altra, con le seconde che hanno studiato attentamente l'indebolimento dei primi in afganistan e iraq, e forsee son pronte x ridevinire gli assetti planetari
come ho detto anche nel 3d "crisi economica" ci son molte buone condizioni x vedere la terza guerra mondiale
poi magari tutto si risolve in farsa: lancio di qualche missile da parte di usa-uk-francia e poi tutti a casa
2013-08-28 20:00:01
il punto non è se assad è o no un dittatore, perchè se si tiene la cadreghina incollata... il punto vitale è capire se lo è al punto da tirare giù i villaggi e sterminare una fetta di popolazione. Vorrei capire meglio questo.
2013-08-29 00:24:58
un anno fa o anche sei mesi fa l'uso dei gas sarebbe stato credibile; il regime era in difficoltà, il fronte variegato dei ribelli pareva sul punto di vincere e Assad avrebbe avuto mille ragioni (dal suo punto di vista ovviamente) di rischiare il tutto per tutto.
Che non l'abbia fatto allora e lo faccia oggi quando le sorti del conflitto sono rovesciate e l'esercito siriano ha ripreso il controllo della situazione non ha senso logico e, tra l'altro, Assad pur non essendo un santo non è Saddam nè Gheddafi.
La probabilità che, se attacco coi gas c'è stato, ci sia dietro il fronte dei ribelli pare più credibile: avevano il movente come direbbe Perry Mason.
2013-08-29 01:39:57
2013-08-29 10:50:17
sto iniziando a credere che i politici siano messi su da qualcuno che sta più in alto, tanto per far buon viso a cattivo gioco


è dai tempi dei romani che funzia in questo modo.
il problema è la differenza culturale che una parte della popolazione ripone nei soggetti.
quelli che vogliono loro sono bravi belli e buoni
gli altri degli schifosi fascisti (termine che viene estratto ogni 3x2 in italia)
2013-08-29 10:51:11
sì su questo sono d'accordo anche io, però voglio dire: ai tempi dei romani c'era un certo tipo di informazione, di giro di idee etc, ora dovremmo anche essere emancipati...
2013-08-30 20:00:37
un anno fa o anche sei mesi fa l'uso dei gas sarebbe stato credibile; il regime era in difficoltà, il fronte variegato dei ribelli pareva sul punto di vincere e Assad avrebbe avuto mille ragioni (dal suo punto di vista ovviamente) di rischiare il tutto per tutto.
Che non l'abbia fatto allora e lo faccia oggi quando le sorti del conflitto sono rovesciate e l'esercito siriano ha ripreso il controllo della situazione non ha senso logico e, tra l'altro, Assad pur non essendo un santo non è Saddam nè Gheddafi.
La probabilità che, se attacco coi gas c'è stato, ci sia dietro il fronte dei ribelli pare più credibile: avevano il movente come direbbe Perry Mason.


Infatti.

Proprio ieri qui in Paraguay è ritornata una coppia mista marito siriano e moglie paraguayana. Hanno dichiarato testualmente:

"I ribelli entrano casa per casa dei dipendenti statali e li uccidono, mio marito ha dovuto lasciare il lavoro per non essere ucciso e sono morte circa 200 persone tra i suoi conoscenti uccisi dai ribelli per questo motivo".

A quanto pare sono i ribelli che uccidono i civili e non l'esrcito regolare di Assad.
(edited)
2013-08-30 21:18:59
Massimo Fini sulla Siria e l'intervento degli Stati Uniti

"La politica di potenza imperiale che gli Stati Uniti stanno esercitando a tamburo battente da quando non c’è più il contraltare dell’Unione Sovietica, e hanno quindi le mani libere, si maschera dietro questioni morali. La Siria è un Paese che dà fastidio, perché legata all’Iran, che è l’arcinemico, non si capisce poi bene il perché, degli Stati Uniti e di Israele. Tra l’altro non si sa affatto se Assad ha usato armi chimiche, ci sono gli ispettori ONU per questo, o l’ONU non conta nulla? Evidentemente non conta nulla perché quando serve c’è il cappello ONU, se non c’è il cappello ONU si aggredisce lo stesso. Questo è avvenuto in Serbia nel '99, in Iraq nel 2003 e in Libia recentemente. Tutte azioni e aggressioni senza nessuna copertura ONU. Si dovrebbe per lo meno aspettare la relazione degli ispettori. C’è un precedente che dovrebbe consigliare prudenza, non dico agli Stati Uniti che non ne hanno, ma ai suoi alleati, ed è quello dell’Iraq, dove sostenevano che Saddam Hussein avesse le armi chimiche, di distruzione di massa, e poi non le aveva. Certo, lo sostenevano perché gliele avevano date loro a suo tempo, gli Stati Uniti, in funzione anti sciita e anti curda, però non le aveva più perché le aveva usate ad Halabja, gasando cinquemila curdi.

Chi sta combattendo in Siria?
Da una parte c’è il governo di Assad che, fino a prova contraria, è un governo legittimo, rappresentato all’ONU, e dall’altra parte c’è un coacervo di forze tra le più disparate, è difficile anche per gli analisti più attenti capire chi sono, sono tanti segmenti. Non Al Qaeda, che non esiste, ma ci sono gli jihadisti che sostengono una guerra totale all’Occidente, per esempio. Quindi l’intervento sarebbe controproducente, ma siccome gli americani si sono erti a poliziotti del mondo, che decidono chi ha torto e chi ragione, questo li spinge a intervenire comunque. Tra l’altro questa superiorità morale degli americani... John Kerry ha detto che quello che avviene in Siria è una oscenità morale, beh, l’oscenità morale secondo me è degli Stati Uniti. Chi ha usato veramente le armi di distruzione di massa? Parliamo del '900 e di adesso: gli Americani a Hiroshima e Nagasaki. C’è da tenere presente che Nagasaki, cosa che non si sa, fu bombardata tre giorni dopo Hiroshima, per cui si sapeva che strage si faceva con la bomba atomica. Questo diritto morale degli americani di intervenire ovunque, non è una storia che nasce oggi, nasce per lo meno dalla Serbia, cioè dal '99, continua con l’Iraq, con la Libia, senza contare le due aggressioni alla Somalia, una nel 2002 e l’altra attraverso l’Etiopia nel 2008 – 2009.

Chi finanzia i ribelli?
Li finanziano l'Arabia Saudita, la Francia, gli stessi Stati Uniti. Siccome utilizzano la loro potenza dietro lo schermo della moralità, il fatto che sia possibile che Assad abbia usato armi chimiche li costringe a intervenire, Obama aveva tracciato una linea rossa, ma chi lo autorizza a tracciare linee rosse in altri paesi? Gli americani hanno sfondato un principio di diritto internazionale che era valso fino a qualche decennio fa, della non ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano. I diritti umani sono il grimaldello con cui in realtà intervengono dove vogliono e quando vogliono, anche perché non hanno più contraltare, la Russia non è più una superpotenza. Siamo costretti a rimpiangere tutto, anche la vecchia e cara Unione Sovietica, perché almeno faceva da muro alla poi potenza di costoro. La cosa curiosa, che in questa diciamo compagnia di gente molto morale, molto democratica, c’è l’Arabia Saudita che è nota per essere un Paese rispettoso dei diritti umani, soprattutto quelli delle donne, quindi già questo dice quale sia la vera situazione?
Gli inglesi hanno responsabilità enormi in Medio Oriente, se tu vai, per esempio, a Teheran senti dire morte agli inglesi, comprendono anche gli americani, ma in particolare gli inglesi, perché? Perché hanno fatto il bello e cattivo tempo per un secolo in quella regione, potenza coloniale come erano. Mi ricordo che il sindaco di Londra, Livingstone, molto amato dai sui cittadini, dopo gli attentati londinesi, di qualche anno fa (attribuiti a Al Qaeda, in realtà erano terroristi locali) disse "Sì, certo, gli attentati terroristi sono inaccettabili, però se gli arabi avessero fatto in Gran Bretagna quello che abbiamo fatto noi per un secolo nel mondo arabo io sarei un terrorista inglese". Gli inglesi marciano di conserva con gli americani, si può anche capire per i legami, quello che non si capisce è la Francia, con queste sue idee di grandeur che abbiamo visto quanto valessero durante la seconda guerra mondiale, la linea Maginot aggirata in cinque giorni. Adesso che può agire liberamente siano socialisti, come Hollande, o conservatori come Sarkozy fa una politica di potenza.
In Libia è stata soprattutto la spinta francese a combinare il disastro, perché sparito Gheddafi si sono scatenate faide interne di tutti i tipi. Le armi di Gheddafi sono finite ovunque, poi i francesi sono intervenuti in Mali perché gli islamisti stavano conquistando il Mali e questo non gli andava bene perché il dittatore maliano era un loro alleato.
La superiorità tecnologica occidentale permette di tutto. Lo scandalo maggiore (non è argomento di questa conversazione) è l’Afghanistan, dove da 12 anni il segretario di stato americano John Kerry ha detto che dopo questa vicenda di Damasco, di questo quartiere, vedendo il padre che cercava di salvare i figli si è messo a piangere. Perché non piange per le migliaia di bambini e bambine uccisi in Afghanistan per a bombardamento dissennati della Nato, americani in testa, di cui noi peraltro italiani siamo complici!

Possibili sviluppi?
Se intervengono militarmente il rischio è che si scateni la terza guerra mondiale, perché credo che l’Iran, alleato della Siria, non resterà inerte, e anche la Russia non potrà rimanere ferma e comunque si incendia tutta la regione. Tutti questi interventi si sono sempre risolti in altri massacri, prendiamo l’Iraq, l’intervento americano ha causato direttamente o indirettamente tra i 650 mila e 750 mila morti! Il calcolo è stato fatto molto semplicemente da una rivista medica inglese che è andata a vedere i decessi durante l’epoca Saddam e i decessi durante il periodo dell’occupazione americana e quindi la cifra più o meno è questa. Quello che è peggio è che avendo squinternato questo paese si è scatenata una guerra tra sunniti e sciiti che causa centinaia di morti la settimana, di cui nessuno parla, perché intanto chi se ne frega! Ormai gli occupanti americani non ci sono più.
Quindi ogni intervento cosiddetto umanitario si risolve in una strage umanitaria. E' quello che è successo quando intervennero gli americani e parte degli europei nella guerra Iraq - Iran. Gli iraniani stavano per conquistare Bassora che avrebbe voluto dire la caduta immediata di Saddam Hussen. Si disse che non si poteva permettere alle orde iraniane di entrare a Bassora, perché quelle degli altri sono sempre orde, che cosa ha causato questo intervento? La guerra che sarebbe finita nell’85 con un bilancio di mezzo milione di morti è finita tre anni dopo con un bilancio di un milione e mezzo di morti. Saddam Hussein che sarebbe caduto all’istante con la conquista di Bassora è rimasto in piedi pieno di armi fornite dagli Stati Uniti e dagli occidentali. Che cosa fa una rana con un grattacielo di armi sopra? La rovescia nel primo posto che gli capita, quindi Kuwait e quindi Prima Guerra del Golfo.
La storia dei missili intelligenti è grottesca. La prima volta che comparvero questi bombe chirurgiche, missili intelligenti, fu nella Prima Guerra del Golfo, nel '90, ebbene questi missili intelligenti e bombe chirurgiche hanno fatto 166 mila morti civili, di 33 mila bambini, che non sono meno bambini dei nostri bambini. E' un dato che continuo a ripetere, quando posso, è un dato accertato, perché è uscito da una fonte insospettabile, che è il Pentagono. E questi sono i missili intelligenti e gli interventi mirati? Non si può credere agli americani né sulle armi chimiche, perché c’è il precedente Iraq, e non si può credere ai missili mirati perché mirati non sono affatto.
L’intervento è illegittimo da tutti i punti di vista. C’è sempre la storia dei due pesi e due misure. In Egitto un governo eletto democraticamente è stato abbattuto dall’esercito finanziato dagli Stati Uniti da sempre, per cui c’è stato un colpo di Stato, ma lì si sta zitti, perché i Fratelli Musulmani non sono nostri amici, anche se non sono affatto estremisti. Secondo me nelle guerre civili bisognerebbe che fosse il verdetto del campo a decidere, a un certo punto se Assad è effettivamente detestato dalla sua popolazione prima o poi cade, deve essere il campo a decidere, ma qualunque intervento esterno in realtà non fa che aggravare e complicare la situazione. Perché poi gli uni portano le armi a quelli, gli altri a quelli altri e così via e la cosa si prolunga invece di finire in tempi ragionevoli.
Le uniche soluzioni lecite sono quelle diplomatiche, quando si possono fare, se non ci sono le due parti hanno diritto di battersi.Adesso non c’è neanche più il diritto di battersi. Io non so se in Siria abbia più ragione Assad a difendere il suo potere o gli altri a volerlo abbattere, è il campo che deve decidere, perché sennò si creano sempre situazioni totalmente provvisorie. È come la Bosnia, appunto, che può esplodere in ogni momento, perché è stata una soluzione totalmente artificiale, anche se questo è un altro discorso."
(edited)
2013-08-31 09:02:23
mah..
lasciare che si ammazzino?
io sono contrario agli interventi militari, ma dato che i paesi occidentali finanziano i guerriglieri di mezzo mondo, poi non ci si può improvvisamente lamentare che non dobbiamo intrometterci.
Ci siamo già intromessi. Centiania di volte.


In un mondo ideale, le potenze occidentali non inondano di armi il mondo per creare guerre che costruiranno la domanda di altre armi.
In un mondo ideale l'ONU sarebbe credibile perchè nessuno potrebbe porre veti e nessuna potenza nucleare potrebbe chiamare criminale un altro paese perchè ha il nucleare o lo vuole fare
In un mondo ideale le situazioni di guerra civile potrebbero essere interrotte da truppe ONU, addestrate dall'ONU, pagate dall'ONU e indipendenti da qualsiasi governo. Con l'impegno che nessuna azienda estera prenderà concessioni mineriarie/agricole/estrattive nei 10 anni seguenti l'intervento.
In un mondo ideale dopo l'intervento militare si punterebbe alla pacificazione tramite processi di guerra e elezioni, eventualmente anche ridisegno di confini interni.

Ma questo non è un mondo ideale.
Francamente credo che questo sia l'ennesimo caso in cui si vede l'inconsistenza dell'UE, buona per affamare i suoi cittadini e basta, dato che poi le guerre dietro casa ce le facciamo fare da chiunque e ci dividiamo ad ogni passo.
2013-08-31 16:09:12
concordo.
Che l'ONU sia impotente a svolgere il ruolo che dovrebbe è un fatto (e tutti sappiamo le ragioni storiche che la rendono tale e che rimontano al suo primo vagito come SdN).
Ma Fini doveva essere ubriaco (o sovraeccitato) per scrivere :
Secondo me nelle guerre civili bisognerebbe che fosse il verdetto del campo a decidere, a un certo punto se Assad è effettivamente detestato dalla sua popolazione prima o poi cade, deve essere il campo a decidere, ma qualunque intervento esterno in realtà non fa che aggravare e complicare la situazione. Perché poi gli uni portano le armi a quelli, gli altri a quelli altri e così via e la cosa si prolunga invece di finire in tempi ragionevoli.
Le uniche soluzioni lecite sono quelle diplomatiche, quando si possono fare, se non ci sono le due parti hanno diritto di battersi.Adesso non c’è neanche più il diritto di battersi. Io non so se in Siria abbia più ragione Assad a difendere il suo potere o gli altri a volerlo abbattere, è il campo che deve decidere


No. Certo la diplomazia è la prima, la seconda e la terza opzione... ma quando fallisse la comunità internazionale DEVE intervenire per far cessare il conflitto; cioè deve intervenire per IMPORRE una soluzione diplomatica che, nei casi più inconciliabili, può spingersi fino al disegno di confini tra le parti.
Aspettare che sia il campo a decidere significa aspettare che muoiano 600mila persone (cifra tipica delle guerre civili), la maggioranza delle quali non è combattente ma semplicemente cittadino di quel paese. E siccome la storia è neutrale e non indirizzata al trionfo universale del bene una frase come questa - a un certo punto se Assad è effettivamente detestato dalla sua popolazione prima o poi cade -è solo ingenua o in malafede. Vince chi vince, non chi sarebbe giusto vincesse, non chi è più amato, non chi è legalmente nel giusto: vince chi vince punto.

Però ha ragione el pupe: l'ONU reale è scenografia, la comunità internazionale è una barzelletta e tutto è dominato dagli interessi dei singoli stati nazionali e quindi il rischio di peggiorare la situazione c'è. Ciononostante stare a guardare è inumano, anche se magari molto darwiniano, e coinvolgersi in queste situazioni è l'unico modo perchè cresca la consapevolezza della necessità di costruire quell'ONU che è necessaria: la Camera dei comuni ieri ha votato contro, è un piccolo passo ma significativo: le cose lentamente cambiano.