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Subject: italiani all'estero
Oggi è venerdì, sono a casa a riposo su una panchina del mio giardino (patio), che mi godo il sole mentre il mio cane dorme a fianco a me e il mio gatto gioca tra i fiori e le piante.
Il mio stipendio è salito a livelli inaspettati, avevo un sogno e l'ho frantumato, sorpassandolo.
L'azienda con la quale collaboro punta molto su di me e la settimana scorsa mi hanno dato degli obiettivi a breve e a un anno, prospettiva interessante di crescita con corsi professionali e adeguamenti salariali al raggiungimento di obiettivi.
Il mercato comunque è vivo, anche mia moglie che fa la cuoca (commis) in ristoranti stellati riesce a muoversi tra un ristorante e l'altro mentre cerca il suo posto ideale.
Sarei venuto a vivere a Londra perché era il mio sogno da cinque anni, non sono arrivato qui esausto dall'Italia ma mai mi sarei aspettato che tutto fosse così facile.
E quando mi chiedono se mi manca l'Italia purtroppo rispondo no, perché non mi manca. Mi mancano gli amici, certe abitudini e i sapori. Qualche luogo da vancanza. Ma non mi manca perché qui è tutto più semplice e veloce.
In una settimana cambi lavoro, il contratto di affitto di casa dura al massimo un anno, una scheda telefonica costa 1£ ed è anonima, puoi fare "contratti" da un mese, se ti trovi bene rimani altrimenti cambi. Una telefonata ed hai la portabilità del numero.
Il conto in banca è gratuito, per quelli "avanzati" ti chiedono l'accredito dello stipendio così sono sicuri che hai un certo movimento di cassa.
Quando si organizza una birra con i colleghi non serve l'invito ufficiale, se ti va ti presenti, se non ti presenti mai non è bello. Quando bevono, bevono tanto, e il giorno dopo ti rispondono sempre "non mi ricordo" perché quello che succede sono fatto loro e rimane in birreria/pub.
Ho scoperto cosa vuol dire "Fratelli d'Italia" perché gli italiani li riconosci dalle parole (lingua madre) se ascolti uno straniero non capisci subito cosa dicono, sono voci, rumori.
Li riconosci per come si muovono, come vestono, come si pettinano e per come guardano.
Li riconosci per il colore della pelle e la fisionomia.
E anche se a volte pensi "che palle, qui è pieno di italiani" in certe giornate sei contento di vederne qualcuno. Se sono turisti cerchi quasi sempre di dare un'indicazione perché in fondo, per qualche strano motivo, siete fratelli d'Italia :P
Il mio stipendio è salito a livelli inaspettati, avevo un sogno e l'ho frantumato, sorpassandolo.
L'azienda con la quale collaboro punta molto su di me e la settimana scorsa mi hanno dato degli obiettivi a breve e a un anno, prospettiva interessante di crescita con corsi professionali e adeguamenti salariali al raggiungimento di obiettivi.
Il mercato comunque è vivo, anche mia moglie che fa la cuoca (commis) in ristoranti stellati riesce a muoversi tra un ristorante e l'altro mentre cerca il suo posto ideale.
Sarei venuto a vivere a Londra perché era il mio sogno da cinque anni, non sono arrivato qui esausto dall'Italia ma mai mi sarei aspettato che tutto fosse così facile.
E quando mi chiedono se mi manca l'Italia purtroppo rispondo no, perché non mi manca. Mi mancano gli amici, certe abitudini e i sapori. Qualche luogo da vancanza. Ma non mi manca perché qui è tutto più semplice e veloce.
In una settimana cambi lavoro, il contratto di affitto di casa dura al massimo un anno, una scheda telefonica costa 1£ ed è anonima, puoi fare "contratti" da un mese, se ti trovi bene rimani altrimenti cambi. Una telefonata ed hai la portabilità del numero.
Il conto in banca è gratuito, per quelli "avanzati" ti chiedono l'accredito dello stipendio così sono sicuri che hai un certo movimento di cassa.
Quando si organizza una birra con i colleghi non serve l'invito ufficiale, se ti va ti presenti, se non ti presenti mai non è bello. Quando bevono, bevono tanto, e il giorno dopo ti rispondono sempre "non mi ricordo" perché quello che succede sono fatto loro e rimane in birreria/pub.
Ho scoperto cosa vuol dire "Fratelli d'Italia" perché gli italiani li riconosci dalle parole (lingua madre) se ascolti uno straniero non capisci subito cosa dicono, sono voci, rumori.
Li riconosci per come si muovono, come vestono, come si pettinano e per come guardano.
Li riconosci per il colore della pelle e la fisionomia.
E anche se a volte pensi "che palle, qui è pieno di italiani" in certe giornate sei contento di vederne qualcuno. Se sono turisti cerchi quasi sempre di dare un'indicazione perché in fondo, per qualche strano motivo, siete fratelli d'Italia :P
Mah, è la tua situazione. Di adesso.
L'Inghilterra è una nazione con fortissime diseguaglianze.
Condivido invece il fatto che gli Italiani li riconosci anche se stanno zitti.
Proprio dai tratti somatici.
E ti si riempie il cuore.
L'Inghilterra è una nazione con fortissime diseguaglianze.
Condivido invece il fatto che gli Italiani li riconosci anche se stanno zitti.
Proprio dai tratti somatici.
E ti si riempie il cuore.
Condivido entrambi i discorsi, purtroppo l'Inghilterra ha già un coefficiente di diseguaglianza alto, Londra poi è più diseguale rispetto al resto della nazione.
Poi bisogna vedere cosa vuol dire vivere a "Londra".
Se abiti ad Hounslow, sei un londinese.
Però la distanza dal centro è due volte milano-buccinasco.
Vivere stabilmente e decentemente nei 6/7 distretti di Greater London intorno a Westminster è pressoché impossibile per la stragrande maggioranza dei lavoratori.
Se abiti ad Hounslow, sei un londinese.
Però la distanza dal centro è due volte milano-buccinasco.
Vivere stabilmente e decentemente nei 6/7 distretti di Greater London intorno a Westminster è pressoché impossibile per la stragrande maggioranza dei lavoratori.
Non ho capito cosa vuoi dire. Ho esposto la mia esperienza che certamente non è "riproducibile" da tutti perché ogni vita ha le sue priorità.
Posso solo dire, come fai notare, che qui e adesso mi sento felice
Posso solo dire, come fai notare, che qui e adesso mi sento felice
Se di fatto le aree amministrative sono 33, da un punto di vista tradizionale i borghi di Londra sono solo 32, poiché la Città di Londra ha un ordinamento particolare che conserva molti tratti oligarchici tipici dei Comuni medievali. A complicare la dizione tradizionale, intervengono tre borghi, ovvero Kensington e Chelsea, Kingston upon Thames e Greenwich, che hanno il titolo onorifico di "borghi reali", mentre Westminster ha il titolo di "Città".
Sempre nella vulgata comune, 12 borghi, più la City of London, sono considerati costituenti la Londra interna mentre i restanti 20 sono componenti la Londra esterna.
Ti riferisci a questi 12?
Se si, allora ci sto dentro LOL
Ma anche fossi fuori, se in 20 minuti sono da Potters Bar a Moorgate (credo) vicino alla City of London usando i treni, è sempre meglio che da Buccinasco a Milano Centro no?
:D
(edited)
Sempre nella vulgata comune, 12 borghi, più la City of London, sono considerati costituenti la Londra interna mentre i restanti 20 sono componenti la Londra esterna.
Ti riferisci a questi 12?
Se si, allora ci sto dentro LOL
Ma anche fossi fuori, se in 20 minuti sono da Potters Bar a Moorgate (credo) vicino alla City of London usando i treni, è sempre meglio che da Buccinasco a Milano Centro no?
:D
(edited)
Non ho capito cosa vuoi dire. Ho esposto la mia esperienza che certamente non è "riproducibile" da tutti perché ogni vita ha le sue priorità.
Voglio dire di aspettare un po' prima di tirare certe conclusioni. :D
Soprattutto se vivi a Londra centro. Che è un'altra cosa non solo rispetto all'Inghilterra, ma anche rispetto ai sobborghi a 20 miglia da Piccadilly Circus.
Se ci stai da 4/5 mesi hai ancora la visione del turista o di quello che va a Gardaland. Col passare del tempo, ti accorgi di dettagli che erano invisibili, ed affiorano tutte le contraddizioni.
A me, una cosa che fa una tristezza allucinante è vedere gente dai 18 ai 60 dal lun al ven fino alle 17 in giacca e cravatta d'ordinanza (vale anche per i minori) trasformarsi in zombie alcolizzati che vomitano il fegato ad ogni angolo dalle 17.01 del venerdì fino alle 23.59 della domenica.
Roba che davvero ti pare d'essere in Trainspotting 20 anni dopo.
Ah, per non parlare del dogma della "competizione" che ti porta a produrre roba (spesso di pessima qualità) giusto perché bisogna produrre.
Un professore, di altissimo livello, di un'università di Londra si è suicidato pochi mesi fa perché temeva di non aver pubblicato "abbastanza".
Il tasso di depressi e suicidi tra gli studenti di Oxbridge è patologicamente alto.
Insomma, let the cat out of the bag.
(edited)
Voglio dire di aspettare un po' prima di tirare certe conclusioni. :D
Soprattutto se vivi a Londra centro. Che è un'altra cosa non solo rispetto all'Inghilterra, ma anche rispetto ai sobborghi a 20 miglia da Piccadilly Circus.
Se ci stai da 4/5 mesi hai ancora la visione del turista o di quello che va a Gardaland. Col passare del tempo, ti accorgi di dettagli che erano invisibili, ed affiorano tutte le contraddizioni.
A me, una cosa che fa una tristezza allucinante è vedere gente dai 18 ai 60 dal lun al ven fino alle 17 in giacca e cravatta d'ordinanza (vale anche per i minori) trasformarsi in zombie alcolizzati che vomitano il fegato ad ogni angolo dalle 17.01 del venerdì fino alle 23.59 della domenica.
Roba che davvero ti pare d'essere in Trainspotting 20 anni dopo.
Ah, per non parlare del dogma della "competizione" che ti porta a produrre roba (spesso di pessima qualità) giusto perché bisogna produrre.
Un professore, di altissimo livello, di un'università di Londra si è suicidato pochi mesi fa perché temeva di non aver pubblicato "abbastanza".
Il tasso di depressi e suicidi tra gli studenti di Oxbridge è patologicamente alto.
Insomma, let the cat out of the bag.
(edited)
Hai ragione, ma durasse anche solo 6 mesi vale la pena vivere per essere felice sei mesi
:PP
:PP
Hai ragione, ma durasse anche solo 6 mesi vale la pena vivere per essere felice sei mesi
Ma io sono felice se sei felice.
Però, aspetta a tirare le conclusioni, anche con gli amici in Italia.
Chi cambia nazione, per lavoro o per studio, vive una sorta di schizofrenia e cambiamento d'umore e di percezioni quasi stagionale...
Ma io sono felice se sei felice.
Però, aspetta a tirare le conclusioni, anche con gli amici in Italia.
Chi cambia nazione, per lavoro o per studio, vive una sorta di schizofrenia e cambiamento d'umore e di percezioni quasi stagionale...
Chi cambia nazione, per lavoro o per studio, vive una sorta di schizofrenia e cambiamento d'umore e di percezioni quasi stagionale...
Questo chi te l'ha detto scusa?
Ho diversi amici e conoscenti che hanno fatto questo salto e non soffrono di tutte queste fantomatiche "malattie".
Io mi appresto a partire, dopo aver fatto una breve (chiamiamola così) prova.
Tornando all'esperienza che sta vivendo un amico da diversi anni, lavora come cameriere in un ristorante nei pressi del Madame Tussauds e vivi nei pressi di Liverpool street.
Non fa la vita da super ricco ma vive tranquillamente e senza problemi :D
Questo chi te l'ha detto scusa?
Ho diversi amici e conoscenti che hanno fatto questo salto e non soffrono di tutte queste fantomatiche "malattie".
Io mi appresto a partire, dopo aver fatto una breve (chiamiamola così) prova.
Tornando all'esperienza che sta vivendo un amico da diversi anni, lavora come cameriere in un ristorante nei pressi del Madame Tussauds e vivi nei pressi di Liverpool street.
Non fa la vita da super ricco ma vive tranquillamente e senza problemi :D
Questo chi te l'ha detto scusa?
Ho diversi amici e conoscenti che hanno fatto questo salto e non soffrono di tutte queste fantomatiche "malattie".
Un uccellino che si chiama nhs.
Tornando all'esperienza che sta vivendo un amico da diversi anni, lavora come cameriere in un ristorante nei pressi del Madame Tussauds e vivi nei pressi di Liverpool street.
Anche io conosco una ragazza che fa le pulizie in via della Spiga e abita non lontano da Via Sant'Andrea.
Non fa la vita da super ricca ma vive tranquillamente e senza problemi :D
Ho diversi amici e conoscenti che hanno fatto questo salto e non soffrono di tutte queste fantomatiche "malattie".
Un uccellino che si chiama nhs.
Tornando all'esperienza che sta vivendo un amico da diversi anni, lavora come cameriere in un ristorante nei pressi del Madame Tussauds e vivi nei pressi di Liverpool street.
Anche io conosco una ragazza che fa le pulizie in via della Spiga e abita non lontano da Via Sant'Andrea.
Non fa la vita da super ricca ma vive tranquillamente e senza problemi :D
ho letto ora un pò di commenti vari. Mi viene da sorridere pensando, facend un piccolo off topic, alla mia situazione.
Laureato (bis), trentenne, in apprendistato come addetto alle vendite perchè nel mio campo (comunicazione e marketing) e nella mia realtà (FVG) non trovi una beata cippa se non hai 50 anni di esperienza minimi.
Ho ricevuto una super proposta di lavoro, esperienzialmente parlando, a Trieste, per fare ciò che so fare, ciò per cui ho investito tempo, soldi e impegno. Con un contratto di 250 euro inferiore di ciò che prendo ora.
Poi leggo cifrone in giro per il mondo, e penso: perchè non te ne vai?
ecco cosa mi rispondo:
1) ho famiglia (futura moglie e tre felini con una media di 1 anno di vita e 5 kg e mezzo)
2) ho un lavoro che, per esser in Italia oggi, è quasi sicuro, con uno stipendio decente (nonostante non veda un fine settimana libero da un anno)
3) il pensiero (e qui torno in topic) di andare all'estero, come moltissime persone della mia zona han fatto, per finire all'85% a lavare piatti per 7 mesi, prendere il sufficiente per vivere, e poi chiamare mamma e farsi mandare i soldi per il biglietto per tornare a casa, la trovo una assurdità. Andare alla ventura, non ha senso. Il barista in Italia l'ho fatto pure io, per un anno e mezzo, in città, e prendevo bene, più di quanto prende un tuttofare a London, UK. E lo rifarei subito.
Se volete andare all'estero, abbiate un preciso obiettivo: vi cito una mia carissima amica, partita per andare a far un sei mesi di festa. Lei ha trovato l'amore, e con mille sacrifici, è passata a fare la secretary in un ostello, ma dopo aver fatto la gavetta per mesi nei pubs. Ma è un caso.
Un mio ex compagno di studi alle superiori, che ha fatto gli stessi studi miei, ha dovuto girare il mondo per ora lavorare alla McCann UK. Aveva un obiettivo, ha girato Olanda, Belgio, USA e altro prima di arrivare li, per anni ed anni.
Due mie compagne di università invece hanno voluto abbandonare il paese perchè stufe. Una aveva il papà che l'ha raccomandata (si, è così, tutti lo sapevano), l'altra no. Una lavora immeritatamente in una grande azienda, l'altra si barcamena in lavoretti. Immeritatamente, perchè il loro valore è diametralmente l'opposto.
A cosa serve questo discorso? beh, a far capire che od avete un obiettivo, un punto di arrivo, che in Italia sapete essere impossibile raggiungere, o non buttatevi alla dog's dick, parlando maccheronico. Imann ad esempio un obiettivo lo aveva, credo, e pure una prospettiva ben allettante che in Italia non avrebbe mai soddisfatto. Ma se dovete andare per lavare i piatti, farete una bellissima esperienza, ma poi come dice sucm, scoprirete la realtà dei fatti, appena passa il periodo turistico. Ed allora, o avrete qualcosa di irrinunciabile che vi terrà li (es. un amore), o sarete costretti a tornare a casa, con n bagaglio esperienziale notevole, ma sempre a punto e a capo.
Insomma, andate con un obiettivo, ripeto, che in Italia non potrete mai raggiungere (non rispondete "trovare un lavoro", perchè qui il lavoro c'è, magari è fare qualcosa di umile, ma c'è), sennò diventerà solo una lunga vacanza.
(edited)
Laureato (bis), trentenne, in apprendistato come addetto alle vendite perchè nel mio campo (comunicazione e marketing) e nella mia realtà (FVG) non trovi una beata cippa se non hai 50 anni di esperienza minimi.
Ho ricevuto una super proposta di lavoro, esperienzialmente parlando, a Trieste, per fare ciò che so fare, ciò per cui ho investito tempo, soldi e impegno. Con un contratto di 250 euro inferiore di ciò che prendo ora.
Poi leggo cifrone in giro per il mondo, e penso: perchè non te ne vai?
ecco cosa mi rispondo:
1) ho famiglia (futura moglie e tre felini con una media di 1 anno di vita e 5 kg e mezzo)
2) ho un lavoro che, per esser in Italia oggi, è quasi sicuro, con uno stipendio decente (nonostante non veda un fine settimana libero da un anno)
3) il pensiero (e qui torno in topic) di andare all'estero, come moltissime persone della mia zona han fatto, per finire all'85% a lavare piatti per 7 mesi, prendere il sufficiente per vivere, e poi chiamare mamma e farsi mandare i soldi per il biglietto per tornare a casa, la trovo una assurdità. Andare alla ventura, non ha senso. Il barista in Italia l'ho fatto pure io, per un anno e mezzo, in città, e prendevo bene, più di quanto prende un tuttofare a London, UK. E lo rifarei subito.
Se volete andare all'estero, abbiate un preciso obiettivo: vi cito una mia carissima amica, partita per andare a far un sei mesi di festa. Lei ha trovato l'amore, e con mille sacrifici, è passata a fare la secretary in un ostello, ma dopo aver fatto la gavetta per mesi nei pubs. Ma è un caso.
Un mio ex compagno di studi alle superiori, che ha fatto gli stessi studi miei, ha dovuto girare il mondo per ora lavorare alla McCann UK. Aveva un obiettivo, ha girato Olanda, Belgio, USA e altro prima di arrivare li, per anni ed anni.
Due mie compagne di università invece hanno voluto abbandonare il paese perchè stufe. Una aveva il papà che l'ha raccomandata (si, è così, tutti lo sapevano), l'altra no. Una lavora immeritatamente in una grande azienda, l'altra si barcamena in lavoretti. Immeritatamente, perchè il loro valore è diametralmente l'opposto.
A cosa serve questo discorso? beh, a far capire che od avete un obiettivo, un punto di arrivo, che in Italia sapete essere impossibile raggiungere, o non buttatevi alla dog's dick, parlando maccheronico. Imann ad esempio un obiettivo lo aveva, credo, e pure una prospettiva ben allettante che in Italia non avrebbe mai soddisfatto. Ma se dovete andare per lavare i piatti, farete una bellissima esperienza, ma poi come dice sucm, scoprirete la realtà dei fatti, appena passa il periodo turistico. Ed allora, o avrete qualcosa di irrinunciabile che vi terrà li (es. un amore), o sarete costretti a tornare a casa, con n bagaglio esperienziale notevole, ma sempre a punto e a capo.
Insomma, andate con un obiettivo, ripeto, che in Italia non potrete mai raggiungere (non rispondete "trovare un lavoro", perchè qui il lavoro c'è, magari è fare qualcosa di umile, ma c'è), sennò diventerà solo una lunga vacanza.
(edited)
Comunque sarebbe un'esperienza che fa bene, che apre la mente.
Tutti dovrebbero farsi almeno un anno all'estero nella vita
Poi puoi decidere se vuoi tornare o no
Il nazionalismo è la convinzione che il vostro sia il miglior paese del mondo per il semplice fatto che ci siete nati voi (cit.)
Tutti dovrebbero farsi almeno un anno all'estero nella vita
Poi puoi decidere se vuoi tornare o no
Il nazionalismo è la convinzione che il vostro sia il miglior paese del mondo per il semplice fatto che ci siete nati voi (cit.)
se non avessi un contratto a tempo indeterminato non perderei neanche un altro secondo qua.
ripartirei domani mattina per l'estero
mi son reso conto però che io devo essere stato fortunato. boh
ripartirei domani mattina per l'estero
mi son reso conto però che io devo essere stato fortunato. boh
D'accordo con te, una esperienza all'estero ti apre gli.orizzonti, ma devi vederla come tale non come unica possibilità di salvezza.. Ogni paese ha i suoi pro ed i suoi contro, in Italia abbiamo molti pro, ma molti più contro, ma in questo momento si salvano pochi paesi.. Piuttosto io valuto di cambiare regione, visto che da me è tutto morto, questo si.. Mi sposterei.volentieri in Veneto, sono pochi km di differenza ma come opportunità è una altra storia.
noi ci spostiamo in Lombardia: fai anche cento chilometri senza vedere una gru, e senza gru vuol dire zero edilizia per una Regione che campa sull'edilizia e relativo indotto. Moriremo tutti (cit.)