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Subject: italiani all'estero

2015-03-12 12:08:40
Qui mi permetto non di dissentire, ma per lo meno di rimanere con dei dubbi.
Non avendo studiato all'estero non ho termini di paragone, ma molto spesso l'università italiana non è all'altezza di ciò che serve realmente, almeno per esperienza personale.


Uno studente che si è fatto BENE i 5 anni in Italia ha la preparazione teorica tale che se parla con un postgraduate anglosassone, rimane imbarazzato per l'ignoranza.
In Italia si studia tanto e spesso pure nei dettagli. Se c'è un difetto, è la disorganizzazione, che porta poi inevitabilmente molti a doversi fermare al primo anno.
Nei paesi anglosassoni, dopo i 3 anni si fanno, se vogliono, un master specifico di un anno su un argomento. Spesso, se hanno i soldi, possono iniziare il PhD dopo il bachelor di 3 anni, quindi tra i 21 e i 22 anni. In Italia, a quell'età stanno ancora a combattere con gli integrali multipli e il teorema di Carathéodory...

Se a livello di ricerca vedi sempre le solite università "primeggiare" è per tre motivi:
1) hanno i soldi e fanno campagna acquisti tra giovani ricercatori e professori bravi, facendo razzia: lo sai qual è il budget annuale di Harvard, M.I.T., Stanford, per esempio?
2) hanno i soldi e permettono ad ogni prof/ricercatore di crearsi un gruppo che diventa un'unità funzionale praticamente autonoma: lo sai di quante persone può disporre un prof. in U.S. o U.K.? Lo sai quante ore di lezione fa in un anno?
3) hanno i soldi e pubblicano sulle riviste "patinate", aumentando artificiosamente i ranking: lo sai come funziona il processo di pubblicazione di un articolo?

Con questo cosa voglio dire, che al M.I.T. sono delle capre? Ovviamente no. Che fanno ricerca scadente? Ovviamente no.
Dico che la preparazione italiana a 2k euro di retta annua è superiore per ampiezza a quella anglosassone a 35k dollari o 13k pounds.
E che la Statale di Milano con i suoi 340 milioni di euro di endowment fa pure troppo rispetto a Cambridge che dispone di quasi 5 miliardi di sterline, o Harvard che sta a 36 miliardi.
Ripeto, spesso da italiani, parliamo dell'estero come se fossimo nel film "La merica".

Ah, e questo per le università.
Non parliamo dell'educazione liceale, dove ci sono intere materie che toccano di sguincio.


(edited)
2015-03-12 21:56:09
Mi dicevano che in Inghilterra se sei assunto a tempo indeterminato (permanent) ti possono licenziare facilmente. Non è così. Per licenziarti dev'esserci la giusta causa e mi hanno detto che è molto difficile dimostrarla.

Il punto è che il mercato del lavoro è attivo per cui se sai di valere non stai in un'azienda che non crede in te.

La mia esperienza, in questi sei mesi almeno, è stra-positiva.

Finito il periodo di prova mi hanno confermato e dato un cospicuo aumento di stipendio, con la promessa di rivedere lo stesso tra tre mesi subordinato al raggiungimento di alcuni obiettivi di crescita personale. Raggiungibili.
In 9 mesi il mio stipendio potrebbe crescere di circa il 30% nella migliore delle ipotesi.

Detto ciò, guardandomi intorno ho visto che posso ambire a di più e da subito, così ho iniziato a fare dei colloqui. Al secondo tentativo di colloquio Face2Face mi hanno fatto un'offerta molto interessante.
Questa azienda però ha ritmi di lavoro molto più stressanti che vuol dire farsi il culo e vuol dire crescere molto di più, d'altro canto c'è l'azienda amichevole che crede in me e sta puntando su di me.
:)


Non mi ero accorto che all'inizio di questo topic ero ancora in Italia, mi piacerebbe sapere guitar_hero cosa ha deciso poi di fare.

Rimango dell'idea che ognuno ha la sua storia vissuta, i propri sogni e le proprie priorita' quindi un consiglio su da farsi vale zero. Un consiglio su come muoversi / funziona altrova invece puo' essere utile.

In 9 mesi il mio stipendio potrebbe crescere di circa il 30% nella migliore delle ipotesi.
Mi sbagliavo, purtroppo. Il mio stipendio e' salito del 56% in sei mesi (da quando sono arrivato)
:)))
2015-05-09 00:22:37
IO sto troppo bene a Londra!
2015-06-06 17:40:39
Mi consigliate un link per guardarmi la partita dall'estero?
Se non sbaglio canale 5 non è raggiungibile.

O magari basta usare i DNS!?

La mia vita procede molto bene, anche in virtù del nuovo aumento e della Porsche Cayman GTS che mi aspetta. Ma nutro ancora incertezze se prenderla o no.
2015-06-06 17:48:01
sei cattivo dentro, non c'è altra spiegazione :)
2015-06-06 18:41:38
Speravo di dimostrare che anche un cazzone come me, infognato nella melma, con l'impegno e il sacrificio può uscirne.
Il mio ego fa il resto ;-)
2015-07-19 23:32:54
Per aggiungere a questa aneddotica un caso inusuale, dopo una breve trattativa ho accettato un lavoro a Sofia ed a breve andrò lì. Tutto molto improvviso, stipendio alto per gli standard locali. Se questa avventura da un lato mi attira, dall'altro mi spaventa un po' (cit. raffinatissima)... Ma razionalmente credo sia la scelta giusta.
(edited)
2015-07-20 09:36:20
Perché ti spaventa?!
Non sei per gli stati uniti d'europa?
Sofia è casa tua!
;)

P.S.
Buona fortuna.
2015-07-20 13:53:03
Sofia è una città bellissima, vivibile, piena di parchi e molto ben servita da mezzi pubblici. Anche a piedi ci si muove agevolmente. La cucina è ottima e il Mavrud può essere un bun compagno nel caso la nostalgia ti porti a pensare all'Italia :)
Il turismo tocca pochissino Sofia, più che altro si concrentra nelle città che si affacciano sul mar Nero: Varna su tutte.
I prezzi sono straordinariamente bassi se raffrontati ai nostri tuttavia , soprattutto nei primi tempi non mancheranno le difficoltà.
Per mia esperienza personale, ci ho vissuto per un anno tempo fa, la difficoltà maggiore è data dal fatto che in Bulgaria usano caratteri cirillici. Ora, con l'entrata nell'euro zona, voglio sperare che i cartelli segnaletici riportino la doppia dicitura, in cirillico ed in caratteri latini: almeno quelli più importanti. Non ti dico la difficoltà in cui mi son trovato nel ricercare vie e luoghi dovendomi basare su caratteri a me sconosciuti. Nel giro di qualche giorno però questo aspetto viene meno ma ne sorge un altro: la comunicazione. Con i giovani non si hanno problemi perchè la maggior parte conosce l'inglese ma generalmente, specialmente con persone di una certa età, l'uso dell'inglese li spaventa.

Una chicca che mi ha causato diverse ed imbarazzanti situazioni comiche è che i bulgari scuotono lateralmente la testa per dire si e annuiscono per dire no. Praticamente il contrario del resto del mondo.
La prima volta che mi sono trovato di fronte a questa situazione ero in un bar. Mi hanno servito un caffè in un bicchierino di pastica e, da bravo italiano, a gesti ho chiesto un cucchiaino. La barista mi ha indicato un altro bicchierino di plastica contenente degli stani bastoncini che non avevo mai visto al che allungo la mano chiedendo conferma ''Son questi?'' e lei scuote vigorosamente la testa di lato. Ritiro la mano e ripropongo la domanda. Lei mi indica ancora il bicchierino, allungo la mano e lei scuote di nuovo vigorosamente la testa sgranando gli occhi. Nel frattempo arriva un'altra cameriera che si affianca alla prima. Speranzoso che almeno lei conosca l'inglese ripropongo la fatidica richiesta di un misero cucchiaino please. Niente da fare, neppure lei conosce l'inglese. Ripeto per la terza volta la scena con lo stesso risultato solo che questa volta le due cameriere si son guardate e son scoppiate fragorosamente a ridere.... l'ho bevuto amaro e sono uscito a testa alta pur ferito nell'orgoglio :D
(edited)
2015-07-21 00:29:16
posso trollare che ho compiuto il mio 11 mese di lavoro e sto alla grande?
XD
2015-07-21 11:04:16
Grazie ad entrambi :)
Ho qualche trascorso con il cirillico (so leggerne l'alfabeto), casomai spero di non impicciarmi con le piccole differenze esistenti con russo, ucraino, serbo... (le mie esperienze precedenti al riguardo). Speriamo bene insomma!
2015-07-21 11:28:25
È comunque roba che metterai nel cv.
Detto questo, la mobilità dei lavoratori è una cagata pazzesca.
2015-08-30 20:31:57
Porte aperte in Gran Bretagna a chi arriva da un altro Paese europeo con un lavoro già garantito; saracinesca chiusa ai disoccupati in cerca di fortuna.

È l'idea di libera circolazione nell'Ue di Theresa May, ministro dell'Interno del governo conservatore di David Cameron, che sullo sfondo di una «emergenza immigrazione» estesasi in questi mesi anche alle frontiere del Regno auspica apertamente restrizioni a uno dei principi cardine dell'Europa comunitaria. Nell'interpretazione della titolare dell'Home Office, non si tratta tuttavia di attentare a un diritto che a Bruxelles tutti (o quasi tutti) considerano ormai basilare. Semmai di tornare alle origini, prima di quegli accordi di Schengen che May indica come la causa scatenante della crisi odierna.

Quando fu inizialmente sancita - sentenzia il ministro britannico dalle colonne del Sunday Times - «libera circolazione significava libertà di spostarsi per lavorare, non libertà di attraversare le frontiere per cercare un lavoro o usufruire dei benefici» sociali altrui. May definisce quindi l'attuale livello d'immigrazione «non sostenibile», in quanto mette troppa «pressione sulle infrastrutture, come case e trasporti, e sui servizi pubblici, come scuole e ospedali». Secondo i suoi dati, il flusso dagli altri Paesi comunitari è più che raddoppiato rispetto al 2010 ed «è per questo che la volontà del governo di rinegoziare la relazione della Gran Bretagna con l'Ue è così importante». Fra le righe torna il timore del governo di Londra di un possibile "assalto" di persone intenzionate a tentare la sorte dal continente e magari ad approfittare dei vantaggi (pur ampiamente ridimensionati dalle politiche di questi anni) del welfare britannico. Per Cameron e il suo team, il picco di 330.000 migranti in più censiti in Gran Bretagna nell'ultimo anno, a dispetto della linea dura promessa dall'esecutivo, è stato in effetti uno smacco. E i controlli rivendicati dalla May per impedire almeno il prolungamento 'semiclandestinò dei soggiorni di giovani europei sbarcati nel Regno Unito con visti da studenti sono solo parte del problema. A testimoniarlo in questi ultimi mesi è fra l'altro quella che viene presentata come «l'emergenza» dei migranti e dei rifugiati di Calais, che continuano a cercare di attraversare la Manica nonostante i pattugliamenti, i reticolati e i cani.

Un dossier che il governo Cameron appare adesso deciso a imporre in sede europea: non solo con la riunione operativa appena invocata e subito per il 14 settembre dalla stessa May in un appello congiunto con i colleghi di Berlino e di Parigi, Thomas de Maizière e Bernard Cazeneuve, ma anche al tavolo complessivo che il primo ministro tory intende aprire con Bruxelles per ottenere una revisione dei rapporti con l'Ue prima dell'annunciato referendum sulla cosiddetta Brexit. Tavolo sul quale non potrà essere certo messa in discussione la libera circolazione in quanto tale (altri, Germania in testa, hanno fatto sapere da tempo che si tratta di una 'linea rossà non negoziabile). Ma che nelle intenzioni di Londra dovrebbe se non altro autorizzare maglie più strette per la concessione di benefit sociali e previdenziali agli 'ospitì.


Interessante ma credo non attuabile perche' gli emigranti che non possono andare nel Regno Unito, penso, troveranno sfogo in Germania o altre nazioni
(edited)
2015-08-30 20:34:30
Voti utili a destra.
2015-08-30 20:39:13
Esatto.

D'altronde la migrazione non e' una problematica che si possa risolvere facilmente, mi aspetto che invece cambino le leggi sulle contribuzioni sociali come ad esempio se non sei cittadino britannico niente "bonus" sociali come la casa popolare, agevolazioni fiscali, etc.

Forse
2015-08-30 20:53:31
Proprio così.

Devo dire che il clima per spagnoli ed italiani sta peggiorando.
Non dico come i rumeni o gli africani per l'italiano medio, ma mi sembra che ci sia un qualche fastidio neanche più di tanto celato quando si sente uno parlare in spainglish or itenglish.