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Subject: Parliamo del tempo..

2019-01-09 19:28:53
sulla salute del sole cerco qualcosa stasera, intanto posto questo articolo sull'ozono che ho letto pochi giorni fa


Finalmente una buona notizia per la salute del pianeta: è vero, il buco dell'ozono pian piano sta guarendo! :D

E se continuiamo di questo passo potrebbe completamente chiudersi entro la metà di questo secolo, ovvero entro il 2050. A dare la notizia è Susan Solomon dal MIT: da quando l'uomo ha preso consapevolezza dei danni che lui stesso ha arrecato all'ozono, ovvero da circa 30 anni, è riuscito (grazie anche all'accordo di Montreal del 1987) in parte a "far guarire" uno dei più pericolosi problemi della nostra atmosfera.

Fu infatti negli anni '80 che ci accorgemmo che il buco dell'ozono poteva essere un serio, serissimo problema per la salute non solo del pianeta, ma direttamente per la salute dell'uomo. L'ozono è infatti colui che ci protegge dalle dannose radiazioni ultraviolette del Sole. Ecco perché nei due decenni tra il 1980 ed il 1990 divenne IL problema principale da risolvere. Decenni di immissione di clorofluorocarburi (i famosi CFC) nell'atmosfera tramite l'uso di frigoriferi o di semplici bombolette spray avevano infatti assottigliato enormemente lo strato di ozono sopra l'Antartide, raggiungendo poi il minimo spessore intorno agli anni 2000. Ma da allora, proprio grazie alla graduale cessazione di immissioni di CFC, da quella data il famoso buco si è richiuso di quasi 4 milioni di km quadrati!

Le principali componenti che portano alla distruzione dell'ozono sono 3: la presenza di cloro, la luce solare e temperature abbastanza basse da permettere la formazione di nubi all'interno delle quali il cloro può svolgere le sue reazioni chimiche. Ecco perché il periodo in cui si misura l'estensione dell'ozono è tra settembre ed ottobre. Comincia la primavera australe, il polo sud esce dalla lunga notte e le temperature sono ancora sufficientemente basse. Ciò che ora manca è proprio l'apporto di cloro, principale "divoratore" di ozono. Segno inconfondibile di come abbiamo diminuito la sua immissione nell'atmosfera nel corso dei decenni. Attendiamo il prossimo mese di Settembre per avere nuovi dati relativi al 2017.

In un'epoca in cui l'uomo sembra aver perso il lume della ragione, questo è un segno che quando il mondo si riunisce siamo davvero in grado di risolvere problemi che sembravano insormontabili.

Matteo

Image Credits: NASA Goddard Space Flight Center
Sources: http://news.mit.edu/…/signs-healing-antarctic-ozone-layer-0…
http://www.sciencealert.com/the-ozone-hole-is-finally-closi…
2019-01-09 20:31:31
eccolo, mi sembrava di aver letto qualcosa del genere proprio nei giorni scorsi!

se vi interessa l'argomento, potete andare sulla loro pagina (chi ha paura del buio? se non ho capito male sono dei ragazzi che lavorano alla nasa, recentemente italia1 gli ha dato uno spazio a tarda serata con un programma tv) e vedere un video esplicativo di 10 minuti

Il Sole NON è il responsabile dei cambiamenti climatici in atto.

Il Sole è infatti senza macchie visibili da 10 giorni ormai, e già si leggono articoloni scandalistici, allarmisti e bufalari sulla fine del mondo, l'era glaciale imminente, la fine delle vacanze al mare e il trionfo del gelato al puffo, ogni tragedia possibile.

Come i nostri fan più accaniti ricorderanno, Chi ha paura del buio? è nata proprio come una pagina di divulgazione sull'attività solare, e si è poi espansa ad altre tematiche più di ampio respiro. Ultimamente il Sole ha dato poco da parlare, proprio perché siamo nella fase calante del ciclo 24, che raggiungerà il minomo nel gennaio 2019 (forse). Tuttavia non dimentichiamo la nostra missione iniziale, e quindi eccovi un video realizzato da Matteo sulla situazione attuale del Sole e le conseguenze a breve e lungo termine di quello che sta accadendo.

Nel video Matteo dice "7 giorni" invece che 10 perché è stato girato venerdì sera, ma questo è il mio primo esperimento di montaggio e ci ho messo un po' più del dovuto! Che ne dite, è venuto bene il mio primo tentativo di editing video? :D Elogi? Consigli? Rimproveri? Insulti? :D

Buona visione!
-Lorenzo


2019-01-09 23:14:02
2019-02-07 17:17:54
isteria da riscaldamento globale

onestamente non so cosa pensare sul tema.
Da un lato affermazioni apocalittiche, dall'altro tesi pseudo-cospirazioniste.

L'unica cosa che mi è molto chiara è che si tratta di una questione politica (cioè ha a che fare con la divisione di una torta..)
2019-02-07 17:40:24
+0,84 °C

Questo è il numero che rende il 2018 appena concluso il quarto anno più caldo globalmente mai registrato, e probabilmente da millenni. Chi sono i primi tre? 2016, 2017 e 2015. E prima? 2014, 2010, 2013... e così via, solo alla decima posizione troviamo un anno del secolo scorso, il 1998. Se prendiamo i primi 20 anni più caldi, 18 di questi sono... gli ultimi 18 (2001-2018).*

Le anomalie sono calcolate rispetto al trentennio 1951-1980 (in climatologia considerare meno di 30 anni non ha senso). Se portiamo il riferimento al 1880-1910, le anomalie salgono di altri 0,23 °C. In pratica, stiamo a +1,07 °C di riscaldamento globale (+1,23 °C nel 2016).

Queste cifre ci pongono di fronte alla bruta realtà che l'idea di limitare il riscaldamento a 1,5 °C entro il 2100 è pura utopia, e persino i +2 °C (ritenuti dai climatologi la soglia oltre la quale le cose cominciano ad andare davvero male) sembrano impossibili.

Come vedete, il riscaldamento non è uniforme: è peggiore nell'artico, oltre +2 °C di anomalia. Questo perché (per esempio) la riduzione della banchisa bianca e riflettente aumenta la superficie di oceano scura che assorbe calore, fondendo ancora più banchisa in un circolo vizioso.

Il permafrost in Alaska e Siberia è in rapida ritirata, mentre la boscosa taiga avanza nella tundra. Non solo, ma la fusione del permafrost permette la decomposizione di vaste quantità di materia organica in esso conservate, come un freezer rotto: ulteriori emissioni di CO2 e metano che vanno ad aggiungersi a quelle antropiche, il vero motore del cambiamento in corso.

Gli eventi meteorologici più estremi (come le ondate di calore africano infernali) e violenti (come i cicloni tropicali) sono destinati a diventare ancora più frequenti o violenti, proprio perché riscaldamento non significa solo temperature maggiori, ma anche più energia in atmosfera. Questo non entra però in testa ai politici che, vedendo un fiocco di neve, gridano al complotto serrista-caldofilo, sperando che la popolazione si dimentichi da chi vengono pagati.

Voglio condividervi un appello (link nei commenti): è quello di una giovanissima svedese, Greta Thunberg. A 15 anni si è caricata il pesantissimo fardello non solo dell'aumentare la consapevolezza di quello che NOI giovani dovremo affrontare nella nostra vita, ma anche di quanto sia impellente cambiare direzione. Nelle sue parole, io voglio che vi prenda il panico. Perché se volete salvare una casa in fiamme servono sì i vigili del fuoco, ma anche una buona dose di paura, fretta, e abilità.

Alcuni mi daranno del "catastrofista". Io non so più come dirvelo che le cose si stanno facendo, ORA, molto pericolose. E continuerà, lentamente, come una rana non si accorge di essere bollita viva, come non vi siete accorti che le temperature sono cresciute di 1,48 °C in Italia rispetto al 1971-2000. Ho solo 27 anni, ma ho già visto con i miei occhi 4 ghiacciai alpini morire.

-Lorenzo

*Elaborazione NASA-GISS
2019-02-07 18:13:05
-Lorenzo

Avevo letto Leonzio
LOL

Sono fuso
2019-02-07 19:09:59
E' il surriscaldamento del pianeta :)
2019-02-07 19:40:06
onestamente non riesco a capire a chi si può credere.
L'art. da me postato per essere precisi non discute l'andamento (cioè non nega il riscaldamento), ma lo contestualizza e ne discute le cause.

Ad esempio la dimostrazione che la CO2 sia la causa io non l'ho mai vista (nè forse sarei in grado di capirla.. tocca fidarsi..)


il problema è di credibilità delle fonti. Quasi tutte mi fanno sospettare di avere un agenda politica.
2019-02-07 20:12:28
boh, io ti ho postato un articolo scritto da un ragazzo che lavora alla nasa e che fa parte di un gruppo lavoro che tutto mi sembra fuor che politicante. Poi chi può saperlo..

edit
comunque loro mettono sempre le fonti e sono quasi sempre database NASA o robe simili



(edited)
2019-02-07 20:15:35
Sta girando molto in questi giorni, con il pretesto della #10yearschallenge, un’immagine quasi identica a questa. L’unica differenza è che compaiono due anni diversi: 2009 e 2019. In tantissimi ci avete chiesto se è un’immagine attendibile o, come tante cose che girano in internet, una sciocchezza.
Be’, questa sotto è l’immagine corretta. Non è proprio una 10yearschallenge, è più una 32yearschallenge, ma rispetto alle tempistiche del pianeta il discorso cambia di poco. I ghiacci artici si stanno ritraendo a un ritmo preoccupante.

Le due immagini non sono reali ma in un certo senso quasi: si tratta di ricostruzioni realizzate dalla NASA a partire da dati reali raccolti dai satelliti. Si riferiscono in particolare al settembre 1984 e al settembre 2016, quindi allo stesso periodo dell’anno nei due casi.
Si nota all’istante la diminuzione dell’estensione assoluta dei ghiacci, ma c’è un’altra informazione più nascosta. Notiamo infatti due sfumature di colore del ghiaccio: quella più bianca rappresenta il ghiaccio più vecchio (da 4 anni in su), mentre quella più scura tendente al color carta da zucchero indica il ghiaccio più giovane.
L’età del ghiaccio è stimata dalla misura del suo spessore fatta attraverso rilevazioni satellitari (in prima approssimazione, più il ghiaccio è vecchio più è spesso).

Ecco, l’informazione più inquietante è l’enorme diminuzione di ghiaccio “vecchio” nell’arco di appena una trentina d’anni. Si tratta di un crollo da 1,86 milioni di km² nel 1984 ad appena 110.000 km² nel 2016. Stiamo parlando mediamente di un dimezzamento ogni 8 anni!
Perché è così importante il ghiaccio vecchio? Perché è più compatto e spesso, quindi più difficile da fondere o da rompere per effetto delle intemperie. La presenza di ghiaccio di oltre 4 anni contrasta la fusione del ghiaccio giovane, pertanto la sua riduzione pone le basi per l’instaurarsi di un circolo vizioso che porta a un tasso di fusione sempre maggiore di anno in anno.

È proprio quello che stiamo osservando: sempre meno ghiaccio e sempre più sottile. Il ghiaccio pluriannuale rappresenta oggi appena il 3% del ghiaccio totale artico, contro il 20% di trent’anni fa. Walt Meier, del NASA Goddard, lo dice molto chiaramente: «Il ghiaccio più vecchio è la polizza di assicurazione per l’Artico: più ne perdiamo più aumenta la probabilità di un’estate senza ghiacci artici».

-Filippo

Credits: NASA's Scientific Visualization Studio


2019-02-07 20:19:02
Se si vuole parlare di clima, l'unica base possibile sono i dati, perché sono oggettivi e non mentono. Non farò nemmeno il nome del quotidiano che qualche giorno fa ha pubblicato un articolo il cui occhiello recita «Il freddo di questi giorni allontana i timori sul riscaldamento globale». Qualcosa che rappresenta il fondo del barile del giornalismo scientifico in quanto a disinformazione e totale ignoranza delle basi. Perché non è che se oggi nevica a Poggibonsi o a Canicattì allora possiamo stare tranquilli: meteo e clima sono cose diverse e la temperatura che si sente fuori dalla porta non c’entra nulla con le anomalie termiche medie globali (sottolineo “medie” e sottolineo “globali”).

Si vuole parlare di clima? Ecco qui gli ultimissimi dati. Il 2018 è stato il quarto anno più caldo a livello globale e il più caldo in assoluto in Italia da quando si rilevano le temperature.
Ad affermarlo sono i dati raccolti dall’ISAC (l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR) per l’Italia e dai centri internazionali GISS (il Goddard Institute for Space Studies della NASA) e CRU (il Climatic Research Unit dell’East Anglia University) a livello globale.

Partiamo dai dati globali. Secondo entrambi i database il 2018 è al quarto posto tra gli anni con le anomalie termiche globali più elevate rispetto al periodo 1880-1909, che è il primo per cui si hanno i dati. I dati GISS indicano un’anomalia di +1,07 °C, quelli CRU un’anomalia di +0,95 °C. Entrambi i database indicano il 2016, il 2017 e il 2015 come gli unici anni più caldi del 2018 e che l’anomalia è aumentata di circa 0,7 °C soltanto negli ultimi 40 anni.

(Tipicamente i dati di riferimento sono quelli del NOAA, che però quest’anno non sono disponibili a causa della parziale chiusura dell’ente da parte del Dipartimento del commercio statunitense. I dati NOAA sui primi sette mesi del 2018 sono comunque compatibili con quelli di GISS e CRU, mettendo l’anno appena trascorso al quarto posto.)

Per quanto riguarda l’Italia la situazione è ancora peggiore: il trend che potete vedere qui sotto parla da solo. Si riferisce all’anomalia di temperatura media nel nostro Paese rispetto al periodo 1971-2000. L’anomalia del 2018 è stata di +1,58 °C, la più alta di sempre. Stiamo parlando di oltre un grado e mezzo di differenza rispetto a meno di cinquant’anni fa!
Se vogliamo uniformare i dati italiani a quelli globali riferendoli al periodo 1880-1909, l’anomalia sale addirittura a 2,5 °C.

Il riscaldamento globale esiste, è una realtà: continuare a far finta di non saper leggere i numeri e dar voce a chi promuove teorie indifendibili mette a rischio non solo noi ma soprattutto le generazioni future. Le condizioni del pianeta che erediteranno dipenderanno dalle scelte che facciamo oggi.

-Filippo

Credits: ISAC-CNR/Michele Brunetti


2019-02-07 20:50:03
lavora alla nasa

eh ecco.

mettono sempre le fonti e sono quasi sempre database NASA

si ma il riscaldamento non è discusso. è discussa la causa.
2019-02-07 21:29:59
Purtroppo al comando ora c'è che mette in discussione l'esistenza stessa del fenomeno :(
Venendo alle cause (che possono essere molteplici) proviamo a pensare ai 2 casi limite:
1- nessuna correlazione con co2, metano e attività umane: ci stiamo sbattendo per niente perché siamo fottuti perché è la volontà del Signore
2- è solo colpa delle attività umane che incrementano i gas serra in atmosfera: si resta fermi a vedere quel che succede o si riducono le emissioni per ridurre le conseguenze?
Probabile che la verità sia intermedia tra 1 e 2: qual è la miglior strategia?
2019-02-07 22:40:56
Probabile che la verità sia intermedia tra 1 e 2: qual è la miglior strategia?

la tesi dell'articolo è che in realtà non sappiamo proprio nulla di ste cose e che la co2 incida molto relativamente.

però davvero non so cosa pensare.
2019-02-08 08:05:53
Per sdrammatizzare, ma neanche troppo, mi viene in mente questo vecchio articolo:

https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/2007/04/10/4362-compri_casa_collina.shtml
2019-02-08 19:50:30
In effetti e' cio' che stiamo vivendo. Sappiamo che il riscaldamento globale esiste (a parte chi vuole negarlo per partito preso e quindi va "ignorato") ma finora non siamo stati in grado di capirne le cause.

Che l'uomo sia una parte di queste cause e' probabile (possiamo dire sicuro), che l'uomo sia la principale causa di tutto cio' e' ancora da verificare e personalmente credo che non lo sia e leggendo qua e la ci sono fattori che sembrano incidere molto piu' di noi umani.

Pero' e' un tema difficile, diciamo che potremmo fare del nostro e sistemare il nostro piccolo, e stare a vedere poi come preocede il fenomeno