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Subject: Attacchi terroristici

2015-01-16 08:58:47
erano i partigiani molti dei quali erano terroristi che inneggiavano alla violenza e alla lotta armata contro il regime fascista..

Ma infatti, tacciare di terrorismo è un espediente dialettico vecchio come il cucco.

Tra l'altro si fossero limitati ad inneggiare alla violenza e alla lotta armata, con educazione si intende (!), oggi faremmo colazione inzuppando il cornetto nell'olio di ricino.
(edited)
2015-01-16 11:40:13
Imho, per semplificare: amedy coulibaly '< >' Partigiani.

__


Per combattere il terrorismo bisogna partire da lontano, fare in modo che non attecchisca tra i giovani, i disperati, i disillusi, quindi combattere discriminazione, disuguaglianze e povertà.

Il carcere visto da Amedy Coulibaly
(edited)
2015-01-16 11:49:41
bel pezzo.
Interessante capire che non è solo islam, ma più che altro devianza.

Sui partigiani naturalmente dissento.
Se l'islam radicale vincesse questa guerra dopo un po' avremmo le statue dei fratelli kouachi in piazza al posto di Mazzini e Garibaldi, con scritto sotto "martiri della libertà".
2015-01-16 13:16:18
certo che significa mancanza di rispetto.
Solo che a me delle supercazzole sul rispetto interessa relativamente


e invece è proprio il rispetto la chiave di tutto... se esistesse davvero il rispetto Charlie Ebdo non sarebbe esistito, non così com'è. Satira è una cosa, irriverenza è una cosa, offesa è un'altra.

a me interessa capire se qualcuno vuole delle leggi per mettere in galera qualcuno per avere PARLATO.

io si, le voglio... per tutelarmi contro chi vuole offendermi se ho una opinione diversa dalla sua...anzi, che io sappia esistono già... ma non per aver parlato, non è quello che si dice ma COME lo si dice. Se io dico "ritengo che Dio non esista" è un mia libera opinione e nessuno può offendersi. Al limite mi si può contraddire e cercare di convincemi del contrario. Se dico "chi crede in Dio è un imbecille" pur se l'idea è la stessa però offendo chi ci crede. Il quale potrebbe rispondermi non "ti sbagli, Dio esiste" ma con un bel "imbecille ci sarai te e tutta la tua progenie". E' la differenza tra dialogo e conflitto, a mio parere.

Io credo che sia lecito esprimere qualsiasi idea, anche fosse "devono morire tutti" o "è giusto farli esplodere".
Nessuno deve andare in galera per questo.


anch'io credo sia lecito esprimere qualsiasi idea, ma non credo sia lecito esprimerla in qualsiasi modo. Se uno mi dice "tu e la tua famiglia (cricca, gruppo, religione fai tu) dovete morire tutti" io mi sento in pericolo. Allora o ci pensa la legge oppure che devo fare? Faccio io la prima mossa e ti faccio saltare in aria?
2015-01-16 13:36:48
io si, le voglio... per tutelarmi contro chi vuole offendermi se ho una opinione diversa dalla sua...anzi, che io sappia esistono già... ma non per aver parlato, non è quello che si dice ma COME lo si dice

si chiama totalitarismo quel regime che decide cosa si può e cosa non si può dire.

E' la differenza tra dialogo e conflitto, a mio parere.

il problema è che il conflitto è sano e non va "castrato".
Il conflitto delle idee è una cosa buona e le parole non sono mitragliate.
Al contrario, quando e dove ci sono regole che vietano di discutere liberamente si producono violenze fisiche.
Io non sento alcun bisogno di regole che impediscano il conflitto. Il conflitto ESISTE. Non va nascosto sotto il tappeto.

Se uno mi dice "tu e la tua famiglia (cricca, gruppo, religione fai tu) dovete morire tutti" io mi sento in pericolo. Allora o ci pensa la legge oppure che devo fare? Faccio io la prima mossa e ti faccio saltare in aria?

se c'è un pericolo reale la legge ti deve proteggere.
Ma deve proteggere TE da un pericolo reale non vietare ad un altro di parlare.
Se non si coglie questa differenza stiamo messi male.


Aggiungo che le recenti dichiarazioni del papa, lette bene, sono completamente identiche a quelle di un qualsiasi terrorista islamico.



Se offendi quello che ho di sacro io reagisco con la violenza fisica.
Quest'uomo non andrebbe fatto sentire ai bambini, mi vien da dire..
2015-01-16 14:06:59
uno stato non riconosciuto

simpatico il riferimento ai griffin peccato sia totalmente fuori contesto. uno stato nn riconosciuto è semplicemente uno stato che NEI FATTI esiste (il califfato dell'isis esiste: ha un esercito una religione un'amministrazione un sistema fiscale ecc) nonostante non sia accettato come legittimo dagli altri stati.
altri 9 stati non riconosciuti un link facile essenziale per farti un'idea del casino che regna nel globo e nel diritto internazionale
2015-01-16 14:11:19
e invece è proprio il rispetto la chiave di tutto... se esistesse davvero il rispetto Charlie Ebdo non sarebbe esistito, non così com'è. Satira è una cosa, irriverenza è una cosa, offesa è un'altra.

Superquotone.

L* mi* religione mi impedisce di us*re l* prim* voc*le dell' *lfbeto, perché è s*cr*.

Potresti evit*re di scriverl* *nche tu?

St*i offendendo me, e sopr*ttutto il mio Dio.

Gr*zie.
2015-01-16 14:17:39
Ma lol.

Basta ipocrisie!
Porgi l'altra guancia un par di palle!

È molto diverso da come ragionano quelli che ti aggrediscono se gli offendi l'attaccante della squadra per cui tifano?

:D
2015-01-16 14:49:01
qui ci sono dei pazzi armati che uccidono gente inerme!!!

giuro che quando l'ho letto ho pensato all'esercito USA... ^_^
pazzi armati, che si credono i padroni del mondo che ammazzano centinaia di civili inermi solo per beccare un "terrorista"...
2015-01-16 15:36:28
non sono pazzi, lo fanno per soldi
2015-01-16 16:03:42
io non credo.
L'istigazione a delinquere è un reato molto discusso.
Io personalmente sono per eliminarlo.
Naturalmente nella pratica è largamente disapplicata, anche perchè altrimenti nessun parlamentare sarebbe esente dalle grinfie dell'art.415 c.p.


Ammetto la mia difficoltà al riguardo. Penso a una serie di situazioni che possono verificarsi e che io non potrei accettare. Esempio:
L'insegnante di mio figlio infarcisce le sue lezioni di razzismo, negazionismo, creazionismo antievoluzionistico e proclami sulla liceità dell'uso della violenza contro rom/musulmani/ebrei/XY.
Che fare?
Accettare che mio figlio si trasformi (do per ammesso che l'insegnante abbia capacità carismatiche e linguistiche superiori alle mie e quindi di non poter mettere in atto un'efficace contro-informazione)? Mai
punirlo fisicamente? no.
cercare un confronto? Sì, ma do per scontato che lui prosegua
Rivolgermi al Preside? Mi direbbe che "la libertà d'espressione..."
Togliere mio figlio dalla scuola? somiglia a una resa
Denunciarlo? devo avere un reato a disposizione: l'istigazione a delinquere esercitata su soggetti "deboli", di cui sei responsabile e sui quali eserciti una forma di potere.

E nel caso l'insegnante si limitasse a insegnare idee per me aberranti ma senza istigare a nessuna violenza? In quel caso ho a che fare solo con idee... la denuncia in questo caso presuppone l'esistenza di un reato di istigazione al pensiero sbagliato/cattivo/errato ed ecco che la libertà d'espressione è andata a farsi friggere...
Insomma, è dura: dovrei anche ammettere che l'istituzione scuola possa limitare la libertà d'espressione di chi insegna. Mi ritrovo però col pericolo di un abuso di questo potere perchè i manuali fascisti sbucano fuori da cose così.

2015-01-16 16:58:27
L'insegnante di mio figlio infarcisce le sue lezioni di razzismo, negazionismo, creazionismo antievoluzionistico e proclami sulla liceità dell'uso della violenza contro rom/musulmani/ebrei/XY.
Che fare?


licenziarla.
Chiedere che sia sostituita.

Rivolgermi al Preside? Mi direbbe che "la libertà d'espressione..."


ma no.
io sono contro alla GALERA (o altra pena) per le parole, ma non penso che sia corretto accettare qualsiasi cosa..

E nel caso l'insegnante si limitasse a insegnare idee per me aberranti ma senza istigare a nessuna violenza? In quel caso ho a che fare solo con idee... la denuncia in questo caso presuppone l'esistenza di un reato di istigazione al pensiero sbagliato/cattivo/errato ed ecco che la libertà d'espressione è andata a farsi friggere...

idem

la risposta in breve è che per ognisituazione ci sono cose molto meno serie e molto più efficaci da fare. Almeno rispetto a mandare in galera qualcuno per qualcosa che ha detto. Imho.
2015-01-16 17:25:20
Fino a prova contraria ISIS o IS per tutte le oraganizzazioni internazionali è una organizzazione terroristica se poi vuoi chiamarlo stato(terriritori caduti in mano del neo- califfato) come si definiscono loro ok
(edited)
2015-01-16 17:40:13
Però licenziarla, trasferirla ecc, anche se non sono la GALERA, sono tutte forme di punizione che implicano una limitazione della libertà d'espressione altrui (dell'insegnante in questo caso) che si fonda su cosa?
Sul principio che certe cose le puoi dire ma NON in tutti i contesti, per esempio non mentre insegni a degli alunni. Al di fuori di quello specifico contesto puoi dire quel che vuoi. Proprio ammettendo quel "al di fuori" incominciano a suonare le sirene di allarme per la libertà d'espressione... eppure non vedo come non ammetterlo

Quindi esistono ambiti e funzioni in cui sembra necessario accettare limiti alla libertà di espressione.
questo determina il problema di chi debba decidere quali siano questi ambiti, queste funzioni e questi limiti e di come impedire che questo potere non abusi di sè castrando ogni pensiero che gli si opponga.

Forse non esiste conquista più difficile da conservare della libertà di pensiero; è sempre esposta al pericolo di sottrazione e deve continuamente essere confermata giacchè implica, per definizione, l'accettazione del pensiero che la nega

2015-01-16 17:49:30
Però licenziarla, trasferirla ecc, anche se non sono la GALERA, sono tutte forme di punizione che implicano una limitazione della libertà d'espressione altrui (dell'insegnante in questo caso) che si fonda su cosa?

diritto di parola non è diritto di insegnare qualsiasi cosa.
Sei a lavoro e fai il tuo lavoro, se lo fai male ti licenzio perchè lavori male.

Sul principio che certe cose le puoi dire ma NON in tutti i contesti, per esempio non mentre insegni a degli alunni.

Insegnare non è "dire", il contenuto di ciò che va detto è predeterminato (non in modo tassativo, ma non c'è cmq facoltà di scelta sui contenuti da parte degli insegnanti almeno sino all'università..).


Quindi esistono ambiti e funzioni in cui sembra necessario accettare limiti alla libertà di espressione.


Ma proprio no.
E' che mischi la libertà di espressione con qualcuno pagato per dire qualcosa.
Se vai a teatro a vedere shakespeare e gli attori improvvisano delle battute fuori copione PROBABILMENTE la compagnia chiude i battenti al primo spettacolo...
ma nessuno li metterà in galera per questo.

Mi sembra che in fondo il principio sia chiaro.
Non ci devono essere leggi che puniscono qualcuno per qualcosa che dice.
Poi il resto delle norme (licenziare chi lavora male, anche se il lavoro è trasmissione orale di contenuti..) resta intatto.

Forse non esiste conquista più difficile da conservare della libertà di pensiero; è sempre esposta al pericolo di sottrazione e deve continuamente essere confermata giacchè implica, per definizione, l'accettazione del pensiero che la nega.


In realtà è semplice.
Bisogna convincersi che è più dannoso il negarla che il concederla.
Entrambi presentano rischi e danni. Certo. Ma i danni della censura e della proibizione sono peggiori.
2015-01-16 18:28:17
non si tratta di che etichetta piace a me, al califfo, al segretario onu oppure al presidente obama. si tratta di chiamare le cose col loro nome. il fatto di etichettarla come organizzazione terroristica è pura propaganda occidentale (e pure di bassa qualità), poi nella sostanza si sta combattendo una guerra convenzionale con bombardamenti aerei, artiglieria, carri armati.
detto questo mi arrendo: se non vuoi vedere la realtà per quel che è ma preferisci vedere solo la propaganda occidentale fai pure, in fondo a me non cambia niente