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Subject: Attacchi terroristici

2015-01-17 08:16:36
potevo essere più chiaro ma non ho detto che l'insegnante lavora "male": si tratta di un insegnante che rispetta alla lettera i programmi ministeriali e mentre lo fa li "infarcisce" del suo "dire". So esattamente di quanta libertà dispongono gli insegnanti e di come, volendo, potrebbero usarla; tra l'altro, proprio per garantire autonomia didattica e libertà d'insegnamento il peso coercitivo dei programmi è molto minore di quanto si pensi.

si ma la cosa non cambia Scopigno.
Se a te da genitore (responsabile dell'utente studente di un servizio) il servizio che ricevi non ti comoda lo contesti e il professionista che lo esegue si deve adeguare o essere licenziato.


Nel caso di quest'insegnante non c'è modo d'intervenire perchè la sua posizione è inattaccabile: se volessi sottrare mio figlio a questo "lavaggio del cervello" dovrei necessariamente ritirarlo dalla scuola nonostante senta l'ingiustizia dell'essere costretto a questa soluzione.

In realtà son cose che (soprattutto nell'altro senso, verso la sx estrema) succedono con una certa regolarità.
Epperò io dico che un genitore da solo forse può far poco, ma più genitori assieme (visto più volte da ragazzino) fanno cambiare il prof prima di 2 mesi di scuola. E poi ci sono i giornali.. e poi c'è anche il ruolo del genitore etc.

Ma in sostanza a me pare che portare il discorso della libertà di parola verso quello della libertà di dire ciò che si vuole facendo il proprio lavoro sia snaturarlo.
(edited)
2015-01-17 09:30:03
In questo modo le loro "idee" devianti sarebbero discusse e stroncate nel dibattito pubblico e farebbero pochi danni

metti che sia un convegno chiuso, solo su inviti. metti che siano loro stessi ad agire in modo semiclandestino per evitare il confronto pubblico.
mi concederai che a persone che predicano la violenza sia possibile, per esempio, imporre un bel divieto di detenere qualsiasi tipo di arma?
(della serie prevenire è meglio che curare - il brutto dell'approccio di capt è che bisogna sempre aspettare il morto per agire)
2015-01-17 09:36:34
metti che sia un convegno chiuso, solo su inviti. metti che siano loro stessi ad agire in modo semiclandestino per evitare il confronto pubblico.
mi concederai che a persone che predicano la violenza sia possibile, per esempio, imporre un bel divieto di detenere qualsiasi tipo di arma?


io sono sempre per la libertà.
Per me non si deve vietare nulla a nessuno.

(della serie prevenire è meglio che curare - il brutto dell'approccio di capt è che bisogna sempre aspettare il morto per agire)

anche per me si punisce chi fa qualcosa, non chi potrebbe farlo!
2015-01-17 11:15:12
da ignorante quale sono sono andato a vedere la definizione di stato e su 3 punti che lo caraterizzano
su 2 non ci siamo proprio 1 zoppica:(:(:(
2015-01-17 11:28:04
ribadisco che l'unico criterio è l'effettività-
I manuali di internazionale parlano di popolo territorio e ordinamento giuridico.
Ma in realtà si intende che c'è l'effettività su un territorio e su una compagine umana.
Non esiste uno stato senza territorio (tu e un tuo amico non farete mai stato senza un pezzo di terra sopra alla quale comandate voi) e senza cittadini/sudditi (cioè se chiudi un pezzo di deserto senza persone non hai uno stato).
2015-01-17 11:42:20
anche per me si punisce chi fa qualcosa, non chi potrebbe farlo!

non ha senso questa posizione!
anche all'interno dei diritti fondamentali (salute, educazione, libertà individuali, ecc) ci sono delle priorità: il tuo diritto di vivere viene prima del mio diritto di espressione,
se io ti minaccio di morte è tutta la società deve avere i mezzi per impedire che io lo realizzi e tu possa continuare a vivere.
se io predico di sterminare un insieme di persone (ebrei, musulmani, neri, gay o qualsiasi altra categoria) la società deve impedire che io o qualcuno dei miei ascoltatori possa concretizzare le mie parole, perchè la tutela della loro vita è più importante della tutela della mia libertà.

poi concordo che la galera sia la punizione sbagliata per questo tipo di situazioni: del resto la galera è la privazione della libertà di movimento, non di espressione (vedi l'ex br Renato Curcio che ha fatto potuto scrivere e pubblicare finchè era in carcere).
sanzioni più logiche potrebbero essere il divieto di avvicinarsi a meno di 50 metri da un campo nomadi per borghezio, per esempio, o cmq misure di limitazione parziale delle libertà per ostacolare la messa in pratica di certe idee
2015-01-17 11:44:44
non ha senso questa posizione!
anche all'interno dei diritti fondamentali (salute, educazione, libertà individuali, ecc) ci sono delle priorità: il tuo diritto di vivere viene prima del mio diritto di espressione,
se io ti minaccio di morte è tutta la società deve avere i mezzi per impedire che io lo realizzi e tu possa continuare a vivere.
se io predico di sterminare un insieme di persone (ebrei, musulmani, neri, gay o qualsiasi altra categoria) la società deve impedire che io o qualcuno dei miei ascoltatori possa concretizzare le mie parole, perchè la tutela della loro vita è più importante della tutela della mia libertà.


Si , ma non vietarmi di dire nulla.
Deve impedire di ammazzare non di dire.
E poi deve punire chi ha fatto, non chi ha detto.

mi pare autoevidente.
2015-01-17 12:02:05
io sono sempre per la libertà.
Per me non si deve vietare nulla a nessuno.


bel concetto, ma dal mio punto di vista si può applicare purtroppo solo a una civiltà/specie molto molto matura, al punto tale che fosse capace di applicare l'anarchia perfetta. Le leggi si fanno tutti insieme, nessuno comanda perché ciascuno si comanda, nessuno vieta perché ciascuno si vieta.
Tutti rispettano tutti, e rispettano tutte le leggi emanate tutti insieme.
Ma non vedo nessuna civiltà/specie matura a tal punto su questo pianeta.
2015-01-17 12:23:13
bah..
mi sembra siamo invece proprio questi, con fatica ma siamo questi.
2015-01-17 12:34:25
Tutti rispettano tutti, e rispettano tutte le leggi emanate tutti insieme.


Hai espresso un concetto per me perfetto !
2015-01-17 13:05:58
Ma non vedo nessuna civiltà/specie matura a tal punto su questo pianeta.

io penso che il problema sia che la storia la scrivono i vincitori.
se esiste un popolo pacifico che non ha armi e viene attaccato perde, ma la storia la scrive chi l'ha attaccato.

Cioe' gli USA :PPP
2015-01-17 13:07:39
io non capisco l'atteggiamento di dire che una cosa è giusta, ma siccome non "siamo pronti" allora facciamo quella sbagliata..
2015-01-17 13:17:00
mi sto chiedendo, perche' esiste il terrorismo?
a cosa serve? chi fa terrorismo, perche'?



Da wikipedia
Il terrorismo è una forma di lotta politica che consiste in una successione di azioni criminali violente, premeditate ed atte a suscitare clamore come attentati, omicidi, prostituzioni, stragi, sequestri, sabotaggi, ai danni di enti quali istituzioni statali e/o pubbliche, governi, esponenti politici o pubblici, gruppi politici, etnici o religiosi.

Cazzo Silvio e' un terrorista ahahahhaahhah
(edited)
2015-01-17 14:38:37
il terrorismo serve a passare i soldi pubblici nelle tasche di (pochi) privati
2015-01-17 15:20:16
Ma in sostanza a me pare che portare il discorso della libertà di parola verso quello della libertà di dire ciò che si vuole facendo il proprio lavoro sia snaturarlo.

sì, in effetti, l'impressione mia era di finire in un altro discorso :)

la questione alla fine gira intorno al concetto di istigazione a delinquere:
l'istigazione è prima di tutto un'idea e non un'azione; ha quindi a che fare con la libertà di parola.
é quindi chiaramente una forzatura, anche dal mio punto di vista, considerare l'istigazione in sè un reato.

tuttavia, io credo, possono darsi dei casi in cui una società non avendo a disposizione questa "forzatura di reato" potrebbe non avere strumenti sufficienti ad impedire che si sviluppino forze capaci di metterne a rischio l'esistenza (nella sua forma presente, ciò che quella società attualmente è... diritti, valori, rapporti sociali ecc).

Quali siano le punizioni che ne derivano è secondario: che tu multi, trasferisca, licenzi, imprigioni o, addirittura, condanni a morte chi si macchia di "istigazione a delinquere" non fa differenza. Quello che conta, in questo discorso, è che tu stai punendo (ripeto, il come non conta) qualcuno per un'idea, che ammetti cioè un limite alla libertà di parola e che il fondamento di tutto questo è solo nella sua utilità per la società... poi chi decida ciò che è utile o meno in una società è un problemone

2015-01-17 15:26:13
E poi deve punire chi ha fatto, non chi ha detto

quindi i mandanti di qualsiasi crimine non sono incolpabili?

ma non vietarmi di dire nulla è diverso da Per me non si deve vietare nulla a nessuno che avevi scritto qualche post fa, che io (forse sbagliando) avevo interpretato come un lasciamogli dire e fare qualsiasi cosa finchè non fa male a qualcuno