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Subject: "Giornalismo", il meglio di...
Beh, sapendoli potrei dedurre... però se fosse disponibile la formula sarebbe meglio
Mi viene il dubbio che tu non abbia colto il senso del discorso -.-
Non esiste formula. Sono eventi il cui calcolo di probabilità prescinde da ciò che è successo prima.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mancanza_di_memoria
Non esiste formula. Sono eventi il cui calcolo di probabilità prescinde da ciò che è successo prima.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mancanza_di_memoria
Non esiste formula
Cioè, non me la vuoi dire questa è la verità. È l'ennesimo caso per cui "non ce lo dicono".
Fai parte di un complotto e mi vuoi tenere fuori
Cioè, non me la vuoi dire questa è la verità. È l'ennesimo caso per cui "non ce lo dicono".
Fai parte di un complotto e mi vuoi tenere fuori
Una bella carrellata di fuori di testa. E mi stupisco di Galimberti che ho sempre considerato un gigante... mamma mia
pur non essendo fan di Travaglio e del suo metodo, non si può non apprezzarlo quando fa il censore dei venduti.
Importante l'annotazione sull'editore che vende carri armati..
Importante l'annotazione sull'editore che vende carri armati..
Importante l'annotazione sull'editore che vende carri armati..
Volevo rimarcare questo, che è un particolare sicuramente sfuggito a tanti
Volevo rimarcare questo, che è un particolare sicuramente sfuggito a tanti
Una bella carrellata di fuori di testa. E mi stupisco di Galimberti che ho sempre considerato un gigante... mamma mia
Galimberti è un copiatore seriale che è diventato famoso copiando libri altrui e presentando scritti copiati anche a concorsi pubblici.
Ci sono siti che hanno pubblicato una parte delle sue scopiazzature, roba da fare impallidire. È famoso perché è sedicente di sinistra, altrimenti sarebbe rimasto a fare danni al liceo.
Prevost imprevist
di Marco Travaglio
A ogni conclave, vaticanisti e papologi ripetono il detto: “Chi entra Papa esce cardinale”. Poi però sono i primi a scordarselo. Nel 2013 i giornaloni avevano deciso per Scola, vescovo ciellino di Milano e amico di Formigoni che per migliorare il suo curriculum – svelò Rep – “faceva lezioni di filosofia ed etica a Berlusconi, Dell’Utri e Confalonieri” (con risultati eccezionali, specie sull’etica). Davano ordini allo Spirito Santo senza sentire ragioni: “Sarà Scola”. Zero speranze per quel tal Bergoglio che – ridacchiava Rep– “è candidato a racimolare qualche voto al primo scrutinio”. Il fatto che fosse il più votato dopo Ratzinger nel conclave precedente non li aveva insospettiti. Infatti diventò Papa, lasciando la Scola Cantorum con lo scolapasta in testa. Sono più o meno gli stessi esperti tuttologi che tre anni fa giuravano sulla sicura elezione di Draghi al Quirinale: “Sarà Mario”. Infatti non lo votò nessuno (perché portano pure fortuna).
Stavolta lo Scola e il Draghi di turno era Parolin. Youtrend aveva sondato i vaticanisti delle 9 maggiori testate italiane: Parolin 38%, Zuppi 15, Pizzaballa 14, Tagle 13, Aveline 7, López Romero 5, ultimi Erdo e Prevost col 3. Giovedì mattina, dopo la seconda fumata nera, Open sparava: “Pranzo a Santa Marta decisivo per i sostenitori di Parolin papa… fra un piatto di penne e un’orata”. Però il menu forse era giusto. Intanto il sito del Sole 24 Ore, diretto da Nostradamus, annunciava: “Flash, anticipazione: Parolin in arrivo”. Negli stessi istanti Parolin si ritirava e arrivava Prevost. Dopo la fumata bianca, tutti aspettavano l’Habemus papam, tranne il direttore del Sole Fabio Tamburini che lo anticipava urbi et orbi a Radio 24: “Credo di poter dire che tutto fa convergere verso Parolin. Manca ancora il timbro dell’ufficialità, ma il nuovo papa dovrebbe essere Parolin. Ho fondati motivi di ritenere che finirà così”. Si chiama 24 ore perché è sempre in ritardo di almeno un giorno. Paolo Mieli, dopo il bacio della morte a Zuppi (“È il mio candidato secco”), invocava “un papa italiano, europeo e occidentale”, come se esistessero italiani extraeuropei e orientali e la Chiesa fosse una filiale della Nato. Poi è uscito un nord-sud-americano e Mieli ora fa buon viso: “Ora credo nello Spirito Santo. Prevost rinforza l’America, è molto diverso da Bergoglio. Sarà un grandissimo papa, come Giovanni Paolo II”. Che non era né italiano né americano né occidentale. Mattarella e Meloni sono entusiasti per l’appello di Leone XIV alla pace (ripetuta 9 volte in pochi minuti). E che stavano facendo i due mentre veniva eletto? Un Consiglio Supremo di Difesa per buttare almeno altri 10 miliardi l’anno nelle armi e continuare ad armare Ucraina e Israele. È il loro fattivo contributo alla “pace disarmata e disarmante”.
di Marco Travaglio
A ogni conclave, vaticanisti e papologi ripetono il detto: “Chi entra Papa esce cardinale”. Poi però sono i primi a scordarselo. Nel 2013 i giornaloni avevano deciso per Scola, vescovo ciellino di Milano e amico di Formigoni che per migliorare il suo curriculum – svelò Rep – “faceva lezioni di filosofia ed etica a Berlusconi, Dell’Utri e Confalonieri” (con risultati eccezionali, specie sull’etica). Davano ordini allo Spirito Santo senza sentire ragioni: “Sarà Scola”. Zero speranze per quel tal Bergoglio che – ridacchiava Rep– “è candidato a racimolare qualche voto al primo scrutinio”. Il fatto che fosse il più votato dopo Ratzinger nel conclave precedente non li aveva insospettiti. Infatti diventò Papa, lasciando la Scola Cantorum con lo scolapasta in testa. Sono più o meno gli stessi esperti tuttologi che tre anni fa giuravano sulla sicura elezione di Draghi al Quirinale: “Sarà Mario”. Infatti non lo votò nessuno (perché portano pure fortuna).
Stavolta lo Scola e il Draghi di turno era Parolin. Youtrend aveva sondato i vaticanisti delle 9 maggiori testate italiane: Parolin 38%, Zuppi 15, Pizzaballa 14, Tagle 13, Aveline 7, López Romero 5, ultimi Erdo e Prevost col 3. Giovedì mattina, dopo la seconda fumata nera, Open sparava: “Pranzo a Santa Marta decisivo per i sostenitori di Parolin papa… fra un piatto di penne e un’orata”. Però il menu forse era giusto. Intanto il sito del Sole 24 Ore, diretto da Nostradamus, annunciava: “Flash, anticipazione: Parolin in arrivo”. Negli stessi istanti Parolin si ritirava e arrivava Prevost. Dopo la fumata bianca, tutti aspettavano l’Habemus papam, tranne il direttore del Sole Fabio Tamburini che lo anticipava urbi et orbi a Radio 24: “Credo di poter dire che tutto fa convergere verso Parolin. Manca ancora il timbro dell’ufficialità, ma il nuovo papa dovrebbe essere Parolin. Ho fondati motivi di ritenere che finirà così”. Si chiama 24 ore perché è sempre in ritardo di almeno un giorno. Paolo Mieli, dopo il bacio della morte a Zuppi (“È il mio candidato secco”), invocava “un papa italiano, europeo e occidentale”, come se esistessero italiani extraeuropei e orientali e la Chiesa fosse una filiale della Nato. Poi è uscito un nord-sud-americano e Mieli ora fa buon viso: “Ora credo nello Spirito Santo. Prevost rinforza l’America, è molto diverso da Bergoglio. Sarà un grandissimo papa, come Giovanni Paolo II”. Che non era né italiano né americano né occidentale. Mattarella e Meloni sono entusiasti per l’appello di Leone XIV alla pace (ripetuta 9 volte in pochi minuti). E che stavano facendo i due mentre veniva eletto? Un Consiglio Supremo di Difesa per buttare almeno altri 10 miliardi l’anno nelle armi e continuare ad armare Ucraina e Israele. È il loro fattivo contributo alla “pace disarmata e disarmante”.
Questo è un altro esempio di come Musk abbia ragione quando dice "we are the media now".
Se si seguivano le persone giuste si capiva veramente che gli " auspicata" dei media erano solo propaganda, infatti non pochi davano Prevost nuevo Papa.
(edited)
Se si seguivano le persone giuste si capiva veramente che gli " auspicata" dei media erano solo propaganda, infatti non pochi davano Prevost nuevo Papa.
(edited)
https://x.com/grande_flagello/status/1922577724691845429
Panico al Tg1: si accorgono della scritta "free Gaza" e il cameraman comincia a volare senza senso
Panico al Tg1: si accorgono della scritta "free Gaza" e il cameraman comincia a volare senza senso