Subpage under development, new version coming soon!
Subject: "Giornalismo", il meglio di...
Purtroppo viviamo nel tempo del giornalismo cheap: i mediocri ne sono entusiasti, poi ci sono giornalisti bravi ma banalmente non hanno risorse per poter dare un'informazione precisa ed esaustiva.
Chi vuole fare le cose per bene viene combattuto come sistema e singolarmente, chi informa davvero lo si tenta di ricondurre al livello degli inoffensivi mediocri di cui sopra, felici di esserlo.
Per le imprecisioni il compito e la responsabilità va a direttore ed editore, non certo al povero cristo che spesso non può permettersi di recarsi sul posto o avere modo di fare le cosine per bene. E stai tranquillissimo che querele e risarcimenti, a meno di obblighi imposti, non trovano spazio sulle colonne della carta igienica che ha fatto la frittata.
Chi vuole fare le cose per bene viene combattuto come sistema e singolarmente, chi informa davvero lo si tenta di ricondurre al livello degli inoffensivi mediocri di cui sopra, felici di esserlo.
Per le imprecisioni il compito e la responsabilità va a direttore ed editore, non certo al povero cristo che spesso non può permettersi di recarsi sul posto o avere modo di fare le cosine per bene. E stai tranquillissimo che querele e risarcimenti, a meno di obblighi imposti, non trovano spazio sulle colonne della carta igienica che ha fatto la frittata.
Se per ogni litigio tra adolescenti consideriamo normale che il padre di uno dei due spacchi il malleolo dell'altro...la responsabilità della rissa del portiere 13-enne non sposta di una virgola il mio pensiero sul comportamento errato del 40-enne.
Io però non ho scritto questo. Non ho scritto normale.
ho scritto altro.
Io però non ho scritto questo. Non ho scritto normale.
ho scritto altro.
Qualche anno fa ho potuto vedere da vicino le carte della causa fatta da un cittadino marocchino SEDICENNE sbattuto in prima pagina con la parola "terrorista" da un giornale importante (diversi anni fa, giornale della provincia di Venezia). Era tutto falso (il traduttore aveva sbagliato a trascrivere il COGNOME).
Dopo l'articolo lui ha subito:
-pestaggio da parte di coetanei
-sospensione da scuola e conseguente cambio scuola
-licenziamento del padre (anche lui ingiustamente accusato)
-trasferimento in altra provincia (e anche lì alcuni episodi di discriminazione).
Tutto questo per l'ennesima velina della procura al giornalista di turno.
Il risarcimento è stato dell'ordine dei 150k dopo 8 anni di traversie giudiziarie. Un trafiletto in terza pagina di correzione dopo 2 anni dalla copertina con la sua foto.
Tra l'altro il risarcimento l'ha pagato l'assicurazione del direttore responsabile...
Ho perso parecchia fiducia nel fatto che la giustizia degli uomini possa funzionare.
Dopo l'articolo lui ha subito:
-pestaggio da parte di coetanei
-sospensione da scuola e conseguente cambio scuola
-licenziamento del padre (anche lui ingiustamente accusato)
-trasferimento in altra provincia (e anche lì alcuni episodi di discriminazione).
Tutto questo per l'ennesima velina della procura al giornalista di turno.
Il risarcimento è stato dell'ordine dei 150k dopo 8 anni di traversie giudiziarie. Un trafiletto in terza pagina di correzione dopo 2 anni dalla copertina con la sua foto.
Tra l'altro il risarcimento l'ha pagato l'assicurazione del direttore responsabile...
Ho perso parecchia fiducia nel fatto che la giustizia degli uomini possa funzionare.
Questa dei trafiletti è scandalosa.. dovresti almeno fare un articolo equivalente, stessa pagina stesso formato, ma meglio ancora titolare a 9 colonne come un tempo: ABBIAMO SBAGLIATO E ROVINATO LA VITA A UN INNOCENTE!
Ma non lo decidono loro, la sentenza di risarcimento stabilisce anche la grandezza dei font per dire.
Non vi costruite un parere sul sentito dire, sul singolo caso, sul miocuggino. Bisogna sempre ragionare secondo leggi, studi statistici e numero importante di casi/situazioni accertate e raccolte.
Non vi costruite un parere sul sentito dire, sul singolo caso, sul miocuggino. Bisogna sempre ragionare secondo leggi, studi statistici e numero importante di casi/situazioni accertate e raccolte.
e appunto..
io mi sono costruito un'idea vedendo il caso da vicino.
E il problema n.1 sono i giudici del civile che (generalizzo ovviamente) sono spesso indecenti.
io mi sono costruito un'idea vedendo il caso da vicino.
E il problema n.1 sono i giudici del civile che (generalizzo ovviamente) sono spesso indecenti.
Infatti, ho scritto "dovresti"... intendevo "per legge" perché di tua sponte campa cavallo :)
il FQ
segnalo questa perla, evidentemente scritta con l'AI e non controllata da nessuno:
La richiesta dei carabinieri mira invece a sfruttare la deroga prevista per le indagini antiterrorismo, che consente un’estensione fino a 72 mesi (sei anni).
In tal modo, gli investigatori potrebbero accedere ai dati telefonici risalenti al luglio 2014
Cioè secondo il FQ i carabinieri chiederanno i dati di traffico telefonico al provider che li conserva per 72 mesi, cioè 6 anni, come da normativa...
per ricostruire un fatto di UNDICI anni fa!
Sicuramente...
segnalo questa perla, evidentemente scritta con l'AI e non controllata da nessuno:
La richiesta dei carabinieri mira invece a sfruttare la deroga prevista per le indagini antiterrorismo, che consente un’estensione fino a 72 mesi (sei anni).
In tal modo, gli investigatori potrebbero accedere ai dati telefonici risalenti al luglio 2014
Cioè secondo il FQ i carabinieri chiederanno i dati di traffico telefonico al provider che li conserva per 72 mesi, cioè 6 anni, come da normativa...
per ricostruire un fatto di UNDICI anni fa!
Sicuramente...
Pina Fantozzi. “Travaglio abusa troppo spesso dell’intelligenza degli italiani” (Pina Picierno, eurodeputata Pd, Fin che la barca va, Rai3, 29.10). Quindi lei è fuori pericolo.
Superalcolici. “Schlein e l’arma spuntata di un nuovo Comitato di Liberazione” (Jack Daniel, Dubbio, 31.10). Ma Jack Daniel non sarà il nome de plume di Nordio?
Burini. “Burioni: ‘Addio ai social, stanco di essere una sputacchiera. Impossibile far cambiare idea a un no-vax'” (Corriere della sera, 30.11). “Esco dai social, la scienza non è litigio”, “Senza social per non litigare” (Roberto Burioni, Repubblica, 1.11). E sticazzi non ce lo vogliamo aggiungere?
Senti chi blatera/1. “Renzi: ‘Se la premier perde, dovrà andare a casa’” (Corriere della sera, 31.10). Mica come quei cialtroni che dicono “Se perdo il referendum vado a casa” e sono ancora lì.
Senti chi blatera/2. “Alfredo Mantovano (FdI): ‘I pieni poteri sono quelli dei giudici che bloccano la politica” (Libero, 1.11). Ma tipo quei giudici che fanno i sottosegretari con delega ai Servizi segreti a Palazzo Chigi?
Il terrore. “Referendum, chi parla è perduto. Le toghe pro-riforma: ‘Temiamo rappresaglie’” (Libero, 2.11). Il rischio più terribile è essere scambiate per Nordio.
La direzione. “Pd, ansia referendum. ‘Non appiattiamoci sulla linea dell’Anm. I riformisti chiedono una direzione. Simona Malpezzi: ‘Sono per il No anch’io che ero per la separazione delle carriere. Ma bisogna stabilire come faremo questa campagna” (Stampa, 2.11). Schieratevi per il Ni.
Gli errori. “Il Pd ripete gli errori del Pci con Craxi” (Francesco Damato, Libero, 2.11). Continua a rubare troppo poco.
Giacchette. “Voteremo tutti contro l’emendamento per la separazione delle carriere. Stiamo facendo di tutto per evitare che passi” (Sergio Mattarella, capogruppo Ppi alla Camera dei Popolari, 29.10.1997). “Referendum, il Colle sempre neutrale. Mattarella non si farà tirare per la giacchetta” (Repubblica, 2.11.2025). Non sia mai che lo sospettino di dire ciò che pensa e di difendere la Costituzione.
Giorgia Alcida Palmira. “Meloni studia. È la migliore allieva di Togliatti, come lui è realista. E ha capito, come prima di lei De Gasperi, che il modo migliore di fare la politica interna è fare la politica estera” (Sabino Cassese, Corriere della sera, 28.10). Lo portano via.
I più bei nomi. “Marina Berlusconi icona del sì” (Giornale, 29.10). “Della Loggia, Zanon, Cangini: ecco chi dice sì”, “Al referendum voterò sì alla riforma’, dice Petruccioli”, “Cesare Salvi vota sì” (Foglio, 29, 30 e 31.10), “Da Gaia Tortora a Serena Grandi, la destra cerca testimonial del sì” (Repubblica, 31.10). Ammazza che trust di cervelli: transennate i seggi.
Ballusti. “Sarà anche una coincidenza, ma nel giorno in cui si approva la riforma della giustizia, la giustizia blocca, con motivazioni capziose,il Ponte sullo Stretto” (Alessandro Sallusti, Giornale, 30.10). Quattro balle in tre righe: non è una riforma della giustizia; riguarda i magistrati penali e civili, mentre sul Ponte si sono pronunciati quelli contabili, neppure sfiorati dalla “riforma”; la Corte dei Conti non ha mai bloccato il Ponte sullo Stretto, ma ha negato il visto preventivo di legittimità a una delibera illegittima del Cipess; le motivazioni non sono né capziose né giuste perché non sono state ancora scritte.
I portafortuna. “La dura vita degli imputati difesi da Travaglio: per Davigo, altre condanne” (Foglio, 31.10). Parola del giornaletto che ha difeso Craxi, B., Dell’Utri, Previti, Verdini, Cosentino, D’Alì, Contrada, Sofri, Bompressi, Pietrostefani, tutti finiti in galera oppure in latitanza o ai servizi sociali per non finirci.
Valori bollati. “Raffaele Fitto: ‘In Ucraina è in gioco il futuro dei valori europei’” (Foglio, 27.10). Infatti anche quelli sono sepolti sotto un cumulo di macerie.
Colazione da Tiffany. “C’è bisogno di una colazione politica unita intorno a un progetto” (Arturo Parisi, ex parlamentare Pd, Stampa, 24.10). “A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?” (Totò, Fifa e arena, 1948).
Il titolo della settimana/1. “Caso Venezi: l’Argentina contro M5S” (Verità, 28.10). Ma infatti: l’Argentina non ha niente di più urgente.
Il titolo della settimana/2. “I pacifisti a 5 Stelle lasciano senz’armi l’Ucraina” (Libero, 29.10). E tutto da soli.
Il titolo della settimana/3. “La quarta vita di Conte e il pallino di correre per Palazzo Chigi” (Alessandro De Angelis, Stampa, 28.10). Ma infatti: ogni leader che si rispetti ha il pallino di perdere le elezioni.
Il titolo della settimana/4. “Dove nasce l’intolleranza. L’attacco a Fiano (Pd) è il frutto della propaganda di Putin e Hamas” (Fabrizio Cicchitto, Libero, 31.10). Ah, mi pareva che anche lì aveva stato Putin.
Superalcolici. “Schlein e l’arma spuntata di un nuovo Comitato di Liberazione” (Jack Daniel, Dubbio, 31.10). Ma Jack Daniel non sarà il nome de plume di Nordio?
Burini. “Burioni: ‘Addio ai social, stanco di essere una sputacchiera. Impossibile far cambiare idea a un no-vax'” (Corriere della sera, 30.11). “Esco dai social, la scienza non è litigio”, “Senza social per non litigare” (Roberto Burioni, Repubblica, 1.11). E sticazzi non ce lo vogliamo aggiungere?
Senti chi blatera/1. “Renzi: ‘Se la premier perde, dovrà andare a casa’” (Corriere della sera, 31.10). Mica come quei cialtroni che dicono “Se perdo il referendum vado a casa” e sono ancora lì.
Senti chi blatera/2. “Alfredo Mantovano (FdI): ‘I pieni poteri sono quelli dei giudici che bloccano la politica” (Libero, 1.11). Ma tipo quei giudici che fanno i sottosegretari con delega ai Servizi segreti a Palazzo Chigi?
Il terrore. “Referendum, chi parla è perduto. Le toghe pro-riforma: ‘Temiamo rappresaglie’” (Libero, 2.11). Il rischio più terribile è essere scambiate per Nordio.
La direzione. “Pd, ansia referendum. ‘Non appiattiamoci sulla linea dell’Anm. I riformisti chiedono una direzione. Simona Malpezzi: ‘Sono per il No anch’io che ero per la separazione delle carriere. Ma bisogna stabilire come faremo questa campagna” (Stampa, 2.11). Schieratevi per il Ni.
Gli errori. “Il Pd ripete gli errori del Pci con Craxi” (Francesco Damato, Libero, 2.11). Continua a rubare troppo poco.
Giacchette. “Voteremo tutti contro l’emendamento per la separazione delle carriere. Stiamo facendo di tutto per evitare che passi” (Sergio Mattarella, capogruppo Ppi alla Camera dei Popolari, 29.10.1997). “Referendum, il Colle sempre neutrale. Mattarella non si farà tirare per la giacchetta” (Repubblica, 2.11.2025). Non sia mai che lo sospettino di dire ciò che pensa e di difendere la Costituzione.
Giorgia Alcida Palmira. “Meloni studia. È la migliore allieva di Togliatti, come lui è realista. E ha capito, come prima di lei De Gasperi, che il modo migliore di fare la politica interna è fare la politica estera” (Sabino Cassese, Corriere della sera, 28.10). Lo portano via.
I più bei nomi. “Marina Berlusconi icona del sì” (Giornale, 29.10). “Della Loggia, Zanon, Cangini: ecco chi dice sì”, “Al referendum voterò sì alla riforma’, dice Petruccioli”, “Cesare Salvi vota sì” (Foglio, 29, 30 e 31.10), “Da Gaia Tortora a Serena Grandi, la destra cerca testimonial del sì” (Repubblica, 31.10). Ammazza che trust di cervelli: transennate i seggi.
Ballusti. “Sarà anche una coincidenza, ma nel giorno in cui si approva la riforma della giustizia, la giustizia blocca, con motivazioni capziose,il Ponte sullo Stretto” (Alessandro Sallusti, Giornale, 30.10). Quattro balle in tre righe: non è una riforma della giustizia; riguarda i magistrati penali e civili, mentre sul Ponte si sono pronunciati quelli contabili, neppure sfiorati dalla “riforma”; la Corte dei Conti non ha mai bloccato il Ponte sullo Stretto, ma ha negato il visto preventivo di legittimità a una delibera illegittima del Cipess; le motivazioni non sono né capziose né giuste perché non sono state ancora scritte.
I portafortuna. “La dura vita degli imputati difesi da Travaglio: per Davigo, altre condanne” (Foglio, 31.10). Parola del giornaletto che ha difeso Craxi, B., Dell’Utri, Previti, Verdini, Cosentino, D’Alì, Contrada, Sofri, Bompressi, Pietrostefani, tutti finiti in galera oppure in latitanza o ai servizi sociali per non finirci.
Valori bollati. “Raffaele Fitto: ‘In Ucraina è in gioco il futuro dei valori europei’” (Foglio, 27.10). Infatti anche quelli sono sepolti sotto un cumulo di macerie.
Colazione da Tiffany. “C’è bisogno di una colazione politica unita intorno a un progetto” (Arturo Parisi, ex parlamentare Pd, Stampa, 24.10). “A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?” (Totò, Fifa e arena, 1948).
Il titolo della settimana/1. “Caso Venezi: l’Argentina contro M5S” (Verità, 28.10). Ma infatti: l’Argentina non ha niente di più urgente.
Il titolo della settimana/2. “I pacifisti a 5 Stelle lasciano senz’armi l’Ucraina” (Libero, 29.10). E tutto da soli.
Il titolo della settimana/3. “La quarta vita di Conte e il pallino di correre per Palazzo Chigi” (Alessandro De Angelis, Stampa, 28.10). Ma infatti: ogni leader che si rispetti ha il pallino di perdere le elezioni.
Il titolo della settimana/4. “Dove nasce l’intolleranza. L’attacco a Fiano (Pd) è il frutto della propaganda di Putin e Hamas” (Fabrizio Cicchitto, Libero, 31.10). Ah, mi pareva che anche lì aveva stato Putin.
Garante privacy: non si contesti l’indipendenza delle decisioni
Il Garante per la protezione dei dati personali, in relazione alle ultime notizie di stampa, ribadisce la piena indipendenza di giudizio e la libertà di determinazione dei suoi componenti.
Ritiene doveroso precisare, per la massima chiarezza, che ogni procedimento è istruito dagli uffici, che in esito a tale istruttoria predispongono uno schema di provvedimento a cui fa seguito, da parte del componente relatore, la presentazione della proposta al Collegio (art. 15 regolamento 1/2000).
Tale proposta può, pertanto, essere deliberata, o meno, dal Collegio, il quale, dunque, può condividerne, o meno, il contenuto.
Le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei votanti e, ai sensi dell’art. 153 del Codice Privacy, il voto del Presidente prevale in caso di parità.
Il Garante conferma, in tutti i suoi componenti, che nel caso della sanzione irrogata a Report la predetta procedura è stata pienamente rispettata: dopo ampia discussione, il Collegio ha deliberato in linea con la proposta degli uffici.
Roma, 26 ottobre 2025
Quindi abbiamo la conferma ufficiale che non è stato Ghiglia da solo a irrogare la sanzione a Report.
Vediamo se continuiamo a credere a Report, Repubblica e Travaglio o recuperiamo un minimo di raziocinio.
PS: per me il Garante va chiuso prima possibile, quindi questa vicenda avrà sicuramente un effetto positivo, uno dei due contendenti subirà un grave danno di reputazione.
Sperabilmente ENTRAMBI.
Il Garante per la protezione dei dati personali, in relazione alle ultime notizie di stampa, ribadisce la piena indipendenza di giudizio e la libertà di determinazione dei suoi componenti.
Ritiene doveroso precisare, per la massima chiarezza, che ogni procedimento è istruito dagli uffici, che in esito a tale istruttoria predispongono uno schema di provvedimento a cui fa seguito, da parte del componente relatore, la presentazione della proposta al Collegio (art. 15 regolamento 1/2000).
Tale proposta può, pertanto, essere deliberata, o meno, dal Collegio, il quale, dunque, può condividerne, o meno, il contenuto.
Le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei votanti e, ai sensi dell’art. 153 del Codice Privacy, il voto del Presidente prevale in caso di parità.
Il Garante conferma, in tutti i suoi componenti, che nel caso della sanzione irrogata a Report la predetta procedura è stata pienamente rispettata: dopo ampia discussione, il Collegio ha deliberato in linea con la proposta degli uffici.
Roma, 26 ottobre 2025
Quindi abbiamo la conferma ufficiale che non è stato Ghiglia da solo a irrogare la sanzione a Report.
Vediamo se continuiamo a credere a Report, Repubblica e Travaglio o recuperiamo un minimo di raziocinio.
PS: per me il Garante va chiuso prima possibile, quindi questa vicenda avrà sicuramente un effetto positivo, uno dei due contendenti subirà un grave danno di reputazione.
Sperabilmente ENTRAMBI.
Ma pensa riportare la dichiarazione ufficiale dei corrotti per difendere i corrotti. Nemmeno all'asilo arriverebbero a una fesseria simile, peraltro OT.
Posta queste schifezze quantomeno nel 3d giusto
Posta queste schifezze quantomeno nel 3d giusto
Ieri per caso sono incappato nel servizio di Report e non hanno affermato che sia stato solo Ghiglia a irrogare le sanzioni anzi...
eh.. però stanno facendo una campagna contro uno dei 4 e gli altri?
L'impressione che vogliono creare è quella del garante che spara sanzioni a comando del Governo, cosa palesemente falsa, di cui oramai 3/4 dei follower sono convinti.
poi che Ghiglia sia di quell'area e abbia "avvisato" i suoi può essere e non mi stupirebbe, parliamo di persone che sono state piazzate lì per interessi di partito (tutte e 4 ovviamente). Ma credere davvero che il Garante sanzioni Report su indicazione di FDI è una roba senza senso.
E' uno dei tanti esempi di come Report, SENZA DIRE COSE FALSE, induca in errore i propri spettatori. Succede sempre in aderenza alla loro agenda politica e in corrispondenza con la loro parte politica di appartenenza (che non è "la sinistra", ma una specifica area della sinistra parlamentare.)
L'impressione che vogliono creare è quella del garante che spara sanzioni a comando del Governo, cosa palesemente falsa, di cui oramai 3/4 dei follower sono convinti.
poi che Ghiglia sia di quell'area e abbia "avvisato" i suoi può essere e non mi stupirebbe, parliamo di persone che sono state piazzate lì per interessi di partito (tutte e 4 ovviamente). Ma credere davvero che il Garante sanzioni Report su indicazione di FDI è una roba senza senso.
E' uno dei tanti esempi di come Report, SENZA DIRE COSE FALSE, induca in errore i propri spettatori. Succede sempre in aderenza alla loro agenda politica e in corrispondenza con la loro parte politica di appartenenza (che non è "la sinistra", ma una specifica area della sinistra parlamentare.)
Non conosco le dinamiche di report, seguendo poco i programmi TV, in questo caso però la mia impressione è stata più un voler parlare di imparzialità di tutti i membri del garante (escluso quello che si è astenuto) hanno messo in luce anche legami tra il presidente (il cui voto vale doppio in caso di parità) in quota PD, ed i legali della parte "offesa".
Oltre ad altri intrallazzi vari ormai tristemente noti che accomunano tutti i partiti politici (metti mio figlio li che io ti faccio capo la)
Oltre ad altri intrallazzi vari ormai tristemente noti che accomunano tutti i partiti politici (metti mio figlio li che io ti faccio capo la)