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Ce l'ha proprio con te!
Real e Psg portano a galla le critche strumentali a Conte. Interisti, un consiglio
L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: le critiche al gioco dell'Inter sono visibilmente strumentali. Anche la Champions lo dimostra
IL BEL GIUOCO
In questa settimana essendo spettatori, ci siamo seduti sulla nostra panchina di Coverciano ed abbiamo potuto apprezzare il ‘giuoco’ …degli altri. Ho ascoltato un sacco di complimenti al gioco del PSG, alla spettacolarità, alla velocità in netta contrapposizione con la nostra povera realtà italiana.
Ma cosa vuol dire gioco spettacolare? Perché intendiamoci: il Psg ha adottato un sistema di gioco improntato sulle ripartenze. Ben raccolti dietro e poi palla ai tre fenomeni in attacco a imperversare e stupire. Mbappè,Neymar e Di Maria (sì proprio lui, quello che due anni fa era dato per finito) certo che con loro di diverti! Lo stesso Paredes che è un buon centrocampista ma non certo un fuoriclasse in quel contesto sembra un giocatore di alto livello.
Vogliamo parlare del Real Madrid? Anche la squadra di Zidane ha abbassato il baricentro della squadra. Coperture, raddoppi, non lasciare linee di passaggio agli avversari e ripartenze. È questo il calcio europeo che vi entusiasma? Senza contare che questo è il Real Madrid più scarso degli ultimi 20 anni, o almeno così ho sentito dire qualche mese fa, c’è qualcosa che mi sfugge. Perchè ho sentito incensare a più riprese il modo di coprire il terreno di gioco da parte del Real Madrid, a come Zidane ha preparato bene la propria squadra, all’attenzione della fase difensiva. Cose che non ho mai sentito sottolineare se non con accezioni negative all’Inter di Conte.
CRITICHE E CONSIGLI
Il Liverpool non è l’Atalanta? Certo, anche l’Inter non è il Liverpool detto che i bergamaschi lo scorso anno misero in difficoltà proprio i campioni di Francia giocando un calcio propositivo, di chi comunque non ha nulla da perdere e può permettersi di giocarsela a viso aperto. Dove voglio andare a parare? È presto detto: alla fine è pura e semplice filosofia. Tutto si riduce sostanzialmente alle qualità dei giocatori, alla profondità di una rosa di alto profilo. Più sono forti i tuoi giocatori e maggiori saranno le possibilità di successo. Poi è tutta una ricerca di equilibri e di impostazioni che un allenatore deve dare, ma alla fine quando c’è da difendere che tu sia Real o Psg, difendi e stop.
Il calcio non è scienza esatta, non sempre puoi recitare a spartito. A volte basta un errore o una giocata a cambiare il corso degli eventi, anche un approccio sbagliato. Qui in Italia siamo abituati a non avere pazienza, a utilizzare spesso e a sproposito il termine ‘fallimento’ quando ci sono dei processi di crescita che chi più e chi meno ha bisogno di percorrere.
Siamo sempre pronti a sollecitare le eccellenze altrui e a sminuire i nostri prodotti minando di fatto un sistema che negli anni è stato svilito portandolo al collasso. Serve una mentalità differente, serve pazienza soprattutto con i giovani. Bisogna dare fiducia anche a costo di pagarne l’inesperienza. Legare tutto sempre e solo al risultato può avere una logica ma non migliorerà certo un movimento che necessita di una fase rinascimentale. Ma soprattutto è fondamentale tornare ad essere logici e non figli del tifo. Che ormai ha pervaso tutto e tutti.
Capisco i tifosi, un po’ meno chi arriva da certi ambiti, in primis ex calciatori che hanno giocato centinaia di partite tra campionati e coppe. Faccio onestamente fatica a inquadrare determinate considerazioni che si scontrano poi con l’evidenza dei fatti. Perché se alcune cose valgono per alcuni non si capisce perché non possano valere per altri, soprattutto parametrati a organici qualitativamente differenti. Mi danno l’idea di questioni strumentali, per non dire altro. Ecco perché credo che i tifosi dell’Inter più intransigenti debbano scrollarsi di dosso quest’ansia da prestazione e imparare a godersela un po’ di più. Oggi dovrebbe essere più facile.
Real e Psg portano a galla le critche strumentali a Conte. Interisti, un consiglio
L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: le critiche al gioco dell'Inter sono visibilmente strumentali. Anche la Champions lo dimostra
IL BEL GIUOCO
In questa settimana essendo spettatori, ci siamo seduti sulla nostra panchina di Coverciano ed abbiamo potuto apprezzare il ‘giuoco’ …degli altri. Ho ascoltato un sacco di complimenti al gioco del PSG, alla spettacolarità, alla velocità in netta contrapposizione con la nostra povera realtà italiana.
Ma cosa vuol dire gioco spettacolare? Perché intendiamoci: il Psg ha adottato un sistema di gioco improntato sulle ripartenze. Ben raccolti dietro e poi palla ai tre fenomeni in attacco a imperversare e stupire. Mbappè,Neymar e Di Maria (sì proprio lui, quello che due anni fa era dato per finito) certo che con loro di diverti! Lo stesso Paredes che è un buon centrocampista ma non certo un fuoriclasse in quel contesto sembra un giocatore di alto livello.
Vogliamo parlare del Real Madrid? Anche la squadra di Zidane ha abbassato il baricentro della squadra. Coperture, raddoppi, non lasciare linee di passaggio agli avversari e ripartenze. È questo il calcio europeo che vi entusiasma? Senza contare che questo è il Real Madrid più scarso degli ultimi 20 anni, o almeno così ho sentito dire qualche mese fa, c’è qualcosa che mi sfugge. Perchè ho sentito incensare a più riprese il modo di coprire il terreno di gioco da parte del Real Madrid, a come Zidane ha preparato bene la propria squadra, all’attenzione della fase difensiva. Cose che non ho mai sentito sottolineare se non con accezioni negative all’Inter di Conte.
CRITICHE E CONSIGLI
Il Liverpool non è l’Atalanta? Certo, anche l’Inter non è il Liverpool detto che i bergamaschi lo scorso anno misero in difficoltà proprio i campioni di Francia giocando un calcio propositivo, di chi comunque non ha nulla da perdere e può permettersi di giocarsela a viso aperto. Dove voglio andare a parare? È presto detto: alla fine è pura e semplice filosofia. Tutto si riduce sostanzialmente alle qualità dei giocatori, alla profondità di una rosa di alto profilo. Più sono forti i tuoi giocatori e maggiori saranno le possibilità di successo. Poi è tutta una ricerca di equilibri e di impostazioni che un allenatore deve dare, ma alla fine quando c’è da difendere che tu sia Real o Psg, difendi e stop.
Il calcio non è scienza esatta, non sempre puoi recitare a spartito. A volte basta un errore o una giocata a cambiare il corso degli eventi, anche un approccio sbagliato. Qui in Italia siamo abituati a non avere pazienza, a utilizzare spesso e a sproposito il termine ‘fallimento’ quando ci sono dei processi di crescita che chi più e chi meno ha bisogno di percorrere.
Siamo sempre pronti a sollecitare le eccellenze altrui e a sminuire i nostri prodotti minando di fatto un sistema che negli anni è stato svilito portandolo al collasso. Serve una mentalità differente, serve pazienza soprattutto con i giovani. Bisogna dare fiducia anche a costo di pagarne l’inesperienza. Legare tutto sempre e solo al risultato può avere una logica ma non migliorerà certo un movimento che necessita di una fase rinascimentale. Ma soprattutto è fondamentale tornare ad essere logici e non figli del tifo. Che ormai ha pervaso tutto e tutti.
Capisco i tifosi, un po’ meno chi arriva da certi ambiti, in primis ex calciatori che hanno giocato centinaia di partite tra campionati e coppe. Faccio onestamente fatica a inquadrare determinate considerazioni che si scontrano poi con l’evidenza dei fatti. Perché se alcune cose valgono per alcuni non si capisce perché non possano valere per altri, soprattutto parametrati a organici qualitativamente differenti. Mi danno l’idea di questioni strumentali, per non dire altro. Ecco perché credo che i tifosi dell’Inter più intransigenti debbano scrollarsi di dosso quest’ansia da prestazione e imparare a godersela un po’ di più. Oggi dovrebbe essere più facile.
è un articolo pacchianamente di parte! Anche se, il bello di per sè è per definizione soggettivo, nel calcio è tutto opinabile(o quasi) e tutto il contrario di tutto.
Io non amo il non gioco di allegri, un tattico sopraffino ma non c'è spettacolo. Bisogna modernizzarsi un pò, ormai si sa che a vincere il campionato è una sola, tutte quelle squadre che giocano consapevoli di non riuscire a superare l'aspettative di 9/10' posto perchè non offrire quanto meno un gioco frizzante piuttosto che 90' di bus parcheggiati in 20m?
Credo che la gente, man mano si stia allontanando da questo sport proprio perchè per molti versi è noioso, attrae poco, soprattutto quando poi fai il confronto con i match europei, magari commenti interisti a parte. Quando tu vedi la partita del chievo dei bei tempi con 11 uomini dietro la linea della palla, lancione lungo contro piedi e via, oppure il carpi, non se ne può più. Per questo il prodotto calcio italiano non è facilmente esportabile.
Io non amo il non gioco di allegri, un tattico sopraffino ma non c'è spettacolo. Bisogna modernizzarsi un pò, ormai si sa che a vincere il campionato è una sola, tutte quelle squadre che giocano consapevoli di non riuscire a superare l'aspettative di 9/10' posto perchè non offrire quanto meno un gioco frizzante piuttosto che 90' di bus parcheggiati in 20m?
Credo che la gente, man mano si stia allontanando da questo sport proprio perchè per molti versi è noioso, attrae poco, soprattutto quando poi fai il confronto con i match europei, magari commenti interisti a parte. Quando tu vedi la partita del chievo dei bei tempi con 11 uomini dietro la linea della palla, lancione lungo contro piedi e via, oppure il carpi, non se ne può più. Per questo il prodotto calcio italiano non è facilmente esportabile.
https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/i-tifosi-delle-big-europee-uniti-contro-agnelli-con-la-sua-avidita-illimitata-vuole-dissanguarci-1521854
a voi un commento
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Che fa schifo pure a me la formula ma a decidere sono i club che muovono i soldi veri nel mondo del pallone e fondamentalmente non importa a nessuno cosa pensano i tifosi quando c'è di mezzo il vil denaro.
Vero, però la riforma di Agnelli( e quelli che sono d'accordo) è un vero schifo sportivo, va a ledere il principio stesso che sta alla base di ogni sport.
assolutamente d'accordo con te.
però poi mi accorgo che le grandi squadre sono, prima di tutto, aziende...e seguono una loro logica
però poi mi accorgo che le grandi squadre sono, prima di tutto, aziende...e seguono una loro logica
Va bene, guardiamo solo i risultati perché alla fine vuoi solo quello e ci può anche stare, ma non attaccarti da nessuna parte.
In Champions vuoi che te li ricordo? Il prossimo anno faremo il triplete del non passaggio agli ottavi con lui? Ricordi le squadre?
Non iniziare con la solita cosa infortuni, covid, squadra limitata ecc. perché non funziona ;)
In Champions vuoi che te li ricordo? Il prossimo anno faremo il triplete del non passaggio agli ottavi con lui? Ricordi le squadre?
Non iniziare con la solita cosa infortuni, covid, squadra limitata ecc. perché non funziona ;)
aziende che vogliono regole per manipolare il mercato in cui operano.
A mio parere le vie di mezzo tra la NBA e il calcio degli anni '70 sono da evitare.
Ricordo a tutti che la cosa cominciò con l'introduzione di più squadre per nazione nella champions (che infatti ha cambiato nome), che ha comportato per il vincitore dei campionati meno competitivi di dover fare i turni preliminari.
Ora la champions è un format di successo economico enorme, ma sportivamente non è la coppa dei campioni.
A mio parere le vie di mezzo tra la NBA e il calcio degli anni '70 sono da evitare.
Ricordo a tutti che la cosa cominciò con l'introduzione di più squadre per nazione nella champions (che infatti ha cambiato nome), che ha comportato per il vincitore dei campionati meno competitivi di dover fare i turni preliminari.
Ora la champions è un format di successo economico enorme, ma sportivamente non è la coppa dei campioni.
+1
la vecchia Coppa dei Campioni aveva un significato sportivo 100 volte superiore alla champions e anche tecnico forse.
la vecchia Coppa dei Campioni aveva un significato sportivo 100 volte superiore alla champions e anche tecnico forse.
Che poi basta vedere il livello della Serie A. Precipitato da quando si allargò da 16 a 18 e poi 20, senza pensare al confezionamento di un prodotto che - in TV e negli stadi - se confrontato con la Premier fa schifo oggi come 20 anni fa (quando avevamo il campionato delle 7 sorelle).
abbiamo ancora 7 sorelle, è che ora sono 7 zitelle racchie! :D
quoto. partita incredibile, ma vittoria tutto sommato meritata.
Parma in B imho, ora si apre la caccia per il terzultimo posto.
Parma in B imho, ora si apre la caccia per il terzultimo posto.