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Subject: [UEFA Europa League] 2017-2018
La mentalità inglese è bellissima. Ho abbandonato un po' da qualche anno il campionato di serie A per vedere la premier.
Riguardo alla partita, c'è poco da dire. Risultato onesto.
Il Napoli è un fuoco di paglia, a me piaceva di più con sarri sinceramente
Riguardo alla partita, c'è poco da dire. Risultato onesto.
Il Napoli è un fuoco di paglia, a me piaceva di più con sarri sinceramente
Perché qua si allena più la parte tattica, sono scelte (condivisibili o meno)
2Tone to
imann [del]
Puo' essere, e allora non mi spiego perche' venga allenato peggio la parte atletica da noi
non è secondo me la parte atletica ad essere allenata meno, anzi in italia si corre e molto in allenamento. Il modo di allenarsi è cambiato nel corso degli anni e la corsa a secco è stata ridimensionata a favore di esercitazioni ad alta intensità ma con palla, specifiche per lo sport che fanno i calciatori e ugualmente allenanti anche a livello fisico.
l'unica capacità che non è proficuo allenare attraverso giochi partitelle situazioni a tema ecc ecc con la palla, è la velocità e la resistenza alla velocità per cui è necessario lavorare, anche in maniera specifica e a secco.
ad esempio negli anni 90 con avvento dei preparatori, la corsa senza palla era predominante nella preparazione atletica, ripetute sui 1000 mt, piramidi su distanze elevate , fartlek con minutaggi alti ecc ecc mentre con la palla si curava tecnica, tattica, situazioni specifiche, ma senza sommare l'obiettivo organico. ora la tendenza è inversa.
detto questo a mio avviso è proprio il tipo di calcio che siamo abituati a fare, che non ci allena ad affrontare il calcio che viceversa si trova più facilmente all'estero; è la partita che non è allenante. Noi siamo analitici, lavoriamo di squadra, curiamo la tattica soprattutto quella in fase di non possesso palla, stiamo attenti a posizionarci preventivamente in base a come potrebbe evolversi l'azione, attacchiamo in pochi, siamo abituati a continue interruzioni (per battere una punizione a metà campo passano tanti secondi fra il fischio e la ripresa del gioco) ecc ecc. all'estero c'è più ritmo e corse ad attaccare in avanti e in tanti, viene privilegiata l'individualità sia di chi ha palla che di chi deve difendere accettando anche la parità numerica in caso di contropiede.
in mezzo a questo ci sta tutto, ad esempio ajax-juve dell'altra sera con una squadra a giocare e l'altra a guardare e quella che è ha subito che poteva venire via con un 2a1 a favore che sarebbe stato descritto come un risultato di una juve cinica e matura
o il massacro di ieri sera.
non è secondo me la parte atletica ad essere allenata meno, anzi in italia si corre e molto in allenamento. Il modo di allenarsi è cambiato nel corso degli anni e la corsa a secco è stata ridimensionata a favore di esercitazioni ad alta intensità ma con palla, specifiche per lo sport che fanno i calciatori e ugualmente allenanti anche a livello fisico.
l'unica capacità che non è proficuo allenare attraverso giochi partitelle situazioni a tema ecc ecc con la palla, è la velocità e la resistenza alla velocità per cui è necessario lavorare, anche in maniera specifica e a secco.
ad esempio negli anni 90 con avvento dei preparatori, la corsa senza palla era predominante nella preparazione atletica, ripetute sui 1000 mt, piramidi su distanze elevate , fartlek con minutaggi alti ecc ecc mentre con la palla si curava tecnica, tattica, situazioni specifiche, ma senza sommare l'obiettivo organico. ora la tendenza è inversa.
detto questo a mio avviso è proprio il tipo di calcio che siamo abituati a fare, che non ci allena ad affrontare il calcio che viceversa si trova più facilmente all'estero; è la partita che non è allenante. Noi siamo analitici, lavoriamo di squadra, curiamo la tattica soprattutto quella in fase di non possesso palla, stiamo attenti a posizionarci preventivamente in base a come potrebbe evolversi l'azione, attacchiamo in pochi, siamo abituati a continue interruzioni (per battere una punizione a metà campo passano tanti secondi fra il fischio e la ripresa del gioco) ecc ecc. all'estero c'è più ritmo e corse ad attaccare in avanti e in tanti, viene privilegiata l'individualità sia di chi ha palla che di chi deve difendere accettando anche la parità numerica in caso di contropiede.
in mezzo a questo ci sta tutto, ad esempio ajax-juve dell'altra sera con una squadra a giocare e l'altra a guardare e quella che è ha subito che poteva venire via con un 2a1 a favore che sarebbe stato descritto come un risultato di una juve cinica e matura
o il massacro di ieri sera.
sucm [del] to
2Tone
+1 sulla prima parte
-1 sulla seconda.
Il tipo di calcio che eravamo abituati a fare è quello che ti permette di massimizzare il risultato, che nello sport professionistico È L'UNICA COSA CHE CONTA. Il problema non è che quel tipo di calcio (speculativo, capace di gestire le risorse fisiche, di giocare sulle debolezze dell'avversario, rispettandone e prevenendone i punti di forza) non funziona più. È che non lo sappiamo più fare.
Per mero innamoramento ideologico, abbiamo smesso di saper produrre marcatori, annacquandoli in presunti costruttori di gioco dalle retrovie (totalmente inutili), e al tempo stesso abbiamo smesso di saper produrre numeri 9 e numeri 10.
I 9 non sanno più fare l'unica cosa che conta per il numero 9, cioè segnare. Follia. Il 9 si misura dal numero di reti. Non dalle capacità di manovra e di dialogo col centrocampo.
I numeri 10 li abbiamo aboliti, cercando di scimmiottare gli esterni d'attacco fantasiosi (cultura calcistica brasiliana e olandese) o gli interni di centrocampo nanerottoli (cultura calcistica spagnola).
Il risultato è stato il rigetto di modelli che non sono il nostro, perdendoci così una generazione (15 anni) di mercatori, prime punte e fantasisti. All'italiana. Che sono quelli che ci hanno fatto e fanno vincere i trofei internazionali.
La mia interpretazione larga è che culturalmente le classi dirigenti italiane (quella calcistica compresa) abbiano preso una cotta esterofila allucinante. Copiare dai migliori non è sbagliato. È sciocco quando il migliore sei tu.
Nel calcio, al contrario della politica estera ed economica, mi sembra che se ne siano accorti, e speriamo che si sia corretta la rotta.
(edited)
-1 sulla seconda.
Il tipo di calcio che eravamo abituati a fare è quello che ti permette di massimizzare il risultato, che nello sport professionistico È L'UNICA COSA CHE CONTA. Il problema non è che quel tipo di calcio (speculativo, capace di gestire le risorse fisiche, di giocare sulle debolezze dell'avversario, rispettandone e prevenendone i punti di forza) non funziona più. È che non lo sappiamo più fare.
Per mero innamoramento ideologico, abbiamo smesso di saper produrre marcatori, annacquandoli in presunti costruttori di gioco dalle retrovie (totalmente inutili), e al tempo stesso abbiamo smesso di saper produrre numeri 9 e numeri 10.
I 9 non sanno più fare l'unica cosa che conta per il numero 9, cioè segnare. Follia. Il 9 si misura dal numero di reti. Non dalle capacità di manovra e di dialogo col centrocampo.
I numeri 10 li abbiamo aboliti, cercando di scimmiottare gli esterni d'attacco fantasiosi (cultura calcistica brasiliana e olandese) o gli interni di centrocampo nanerottoli (cultura calcistica spagnola).
Il risultato è stato il rigetto di modelli che non sono il nostro, perdendoci così una generazione (15 anni) di mercatori, prime punte e fantasisti. All'italiana. Che sono quelli che ci hanno fatto e fanno vincere i trofei internazionali.
La mia interpretazione larga è che culturalmente le classi dirigenti italiane (quella calcistica compresa) abbiano preso una cotta esterofila allucinante. Copiare dai migliori non è sbagliato. È sciocco quando il migliore sei tu.
Nel calcio, al contrario della politica estera ed economica, mi sembra che se ne siano accorti, e speriamo che si sia corretta la rotta.
(edited)
io credo che l'aspetto fisico sia diventato predominante e che noi siamo un passo indietro nella costruzione del corpo del giocatore, soprattutto per gli aspetti di propriocettività equilibrio e resistenza allo sforzo.
Nella partita con l'arsenal, a parte la corsa, era impressionante la differenza di POSTURA tra inglesi e italiani.
Tra di loro giocava Torreira, che è sicuramente buono, ma certo in Italia non spiccava per il fisico.
Da loro è diventato anche fisicamente inamovibile.
Secondo me c'è l'aspetto di cultura della preparazione (sulla quale siamo conservatori e quindi indietro), ma c'è anche l'aspetto farmacologico e medico (sappiamo che esistono pratiche che possono essere scoperte solo con test specifici e che tali test non sono effettuati da per tutto...)
Nella partita con l'arsenal, a parte la corsa, era impressionante la differenza di POSTURA tra inglesi e italiani.
Tra di loro giocava Torreira, che è sicuramente buono, ma certo in Italia non spiccava per il fisico.
Da loro è diventato anche fisicamente inamovibile.
Secondo me c'è l'aspetto di cultura della preparazione (sulla quale siamo conservatori e quindi indietro), ma c'è anche l'aspetto farmacologico e medico (sappiamo che esistono pratiche che possono essere scoperte solo con test specifici e che tali test non sono effettuati da per tutto...)
2Tone to
sucm [del]
il calcio è cambiato e si è evoluto, grazie anche ad un italiano che poi hanno copiato in tutto il mondo,
ed in generale siamo parte attiva ed importante dello sviluppo di questo sport.
non è che non si insegna più a marcare o non si producono più marcatori, è cambiato il modo di marcare e di fare il difensore in italia e nel mondo, con i pro e i contro che ne conseguono, marcare e difendere è semplicemente diverso, occorre partecipare alla manovra perché tempo e spazio si sono accorciati ti vengono a pressare alto ed è necessario uscire con la palla a terra piuttosto che spararla lunga. detto questo vale sempre che se uno è bravo è bravo, Gentile potrebbe essere un ottimo difensore oggi, così come romagnoli potrebbe essere un ottimo marcatore degli anni 80. Noi ci siamo evoluti e anzi come ho già detto abbiamo anche giocato un ruolo determinante secondo me in questa evoluzione. Ma all'interno di questa evoluzione, di questo nuovo calcio fatto di corsa, fisicità, ritmo pressione, squadre corte, zona, ecc ecc rimangono delle peculiarità che secondo me, sono un po' culturali e sociali. Le nostre spesso sono badare alla malizia, sfruttare l'errore, aspettare, prima non prenderle, attaccare in uno in meno piuttosto che in uno in più, perdere tempo, simulare, speculare, nel campionato Italiano sono caratteristiche che ogni domenica si notano nella maggior parte delle partite, ritmi bassi, paura di perdere, prudenza ecc ecc il tutto ANCHE in funzione degli isterismi di tifosi e media che da noi contribuiscono ad alzare ulteriormente la pressione attorno ad uno sport che essendo popolare seguitissimo e ricco di pressione ne mette già abbastanza.
Guardare una partita di serie A, ancora prima di qualsiasi analisi tecnico tattica, spesso balza agli occhi il ritmo lento, la perdita di tempo, ad esempio nel riprendere il gioco anche solo per una semplice punizione a centrocampo, i continui interventi degli arbitri che fischiano ad ogni contatto....e se poi fischiano è perchè fischiano, altrimenti perchè non fischiano.... e gli altri fanno giocare i giovani e noi no.... poi li facciamo giocare noi ed esonerano l'allenatore perché si stupiscono che serve tempo, insomma, queste robe qua ci caratterizzano e a volte frenano.
poi il modo di giocare, va bene tutto, vince mourinho tutti dietro la linea della palla e ripartenze micidiali in 3.5 secondi e vince guardiola dominando il gioco.
ed in generale siamo parte attiva ed importante dello sviluppo di questo sport.
non è che non si insegna più a marcare o non si producono più marcatori, è cambiato il modo di marcare e di fare il difensore in italia e nel mondo, con i pro e i contro che ne conseguono, marcare e difendere è semplicemente diverso, occorre partecipare alla manovra perché tempo e spazio si sono accorciati ti vengono a pressare alto ed è necessario uscire con la palla a terra piuttosto che spararla lunga. detto questo vale sempre che se uno è bravo è bravo, Gentile potrebbe essere un ottimo difensore oggi, così come romagnoli potrebbe essere un ottimo marcatore degli anni 80. Noi ci siamo evoluti e anzi come ho già detto abbiamo anche giocato un ruolo determinante secondo me in questa evoluzione. Ma all'interno di questa evoluzione, di questo nuovo calcio fatto di corsa, fisicità, ritmo pressione, squadre corte, zona, ecc ecc rimangono delle peculiarità che secondo me, sono un po' culturali e sociali. Le nostre spesso sono badare alla malizia, sfruttare l'errore, aspettare, prima non prenderle, attaccare in uno in meno piuttosto che in uno in più, perdere tempo, simulare, speculare, nel campionato Italiano sono caratteristiche che ogni domenica si notano nella maggior parte delle partite, ritmi bassi, paura di perdere, prudenza ecc ecc il tutto ANCHE in funzione degli isterismi di tifosi e media che da noi contribuiscono ad alzare ulteriormente la pressione attorno ad uno sport che essendo popolare seguitissimo e ricco di pressione ne mette già abbastanza.
Guardare una partita di serie A, ancora prima di qualsiasi analisi tecnico tattica, spesso balza agli occhi il ritmo lento, la perdita di tempo, ad esempio nel riprendere il gioco anche solo per una semplice punizione a centrocampo, i continui interventi degli arbitri che fischiano ad ogni contatto....e se poi fischiano è perchè fischiano, altrimenti perchè non fischiano.... e gli altri fanno giocare i giovani e noi no.... poi li facciamo giocare noi ed esonerano l'allenatore perché si stupiscono che serve tempo, insomma, queste robe qua ci caratterizzano e a volte frenano.
poi il modo di giocare, va bene tutto, vince mourinho tutti dietro la linea della palla e ripartenze micidiali in 3.5 secondi e vince guardiola dominando il gioco.
ho visto giocare l'arsenal spesso quest'anno, ed è una delle squadre più divertenti DI TUTTI I TEMPI o almeno a me ha divertito tantissimo, ho visto robe che si fa fatica a fare alla playstation e non una volta a caso in una partita che può succedere....anche al Milan:) spesso! azioni ai limiti delle leggi della fisica con velocità tecnica e coefficiente di difficoltà alla holly e benji.
se non sbaglio non perde in casa da oltre 20 partite, e perdere 2a0 può capitare a chiunque, sono forti. poi magari si dopano, io non ci voglio pensare, ma sono prima di tutto bravi bravi. La singola partita poi conta poco, lo stesso Napoli nei gironi di cl ha fatto due bellissime partite contro il psg a Parigi e contro il liverpool a Napoli dove i dopati sembravano loro.
Mi domanderei piuttosto come mai la quinta del campionato inglese batte facilmente la seconda del campionato italiano,
la quarta del campionato tedesco elimina abbastanza agevolmente Lazio e Inter
la non so che del campionato spagnolo elimina facilmente il Milan
il psv fa fuori l'inter, il porto, la Roma.
io torno a pensare che a noi in questo momento storico riesce difficile essere al passo con il calcio che sta ulteriormente cambiando, in europa le partite come quelle della juve con atl madrid o come quelle del napoli contro il liverpool devono essere una regola non un eccezione altrimenti vai a casa, non basta più la preparazione analitica della partita, perché classe velocità individualità e ritmo prevalgono sull'attenzione e e il rigore tattico
se non sbaglio non perde in casa da oltre 20 partite, e perdere 2a0 può capitare a chiunque, sono forti. poi magari si dopano, io non ci voglio pensare, ma sono prima di tutto bravi bravi. La singola partita poi conta poco, lo stesso Napoli nei gironi di cl ha fatto due bellissime partite contro il psg a Parigi e contro il liverpool a Napoli dove i dopati sembravano loro.
Mi domanderei piuttosto come mai la quinta del campionato inglese batte facilmente la seconda del campionato italiano,
la quarta del campionato tedesco elimina abbastanza agevolmente Lazio e Inter
la non so che del campionato spagnolo elimina facilmente il Milan
il psv fa fuori l'inter, il porto, la Roma.
io torno a pensare che a noi in questo momento storico riesce difficile essere al passo con il calcio che sta ulteriormente cambiando, in europa le partite come quelle della juve con atl madrid o come quelle del napoli contro il liverpool devono essere una regola non un eccezione altrimenti vai a casa, non basta più la preparazione analitica della partita, perché classe velocità individualità e ritmo prevalgono sull'attenzione e e il rigore tattico
OT
In Inghilterra dicono che Ozil ha un problema grosso: Fortnite.
Non riesce a smettere di giocare, dorme male, si allena male, etc
In Inghilterra dicono che Ozil ha un problema grosso: Fortnite.
Non riesce a smettere di giocare, dorme male, si allena male, etc
dissento sia su romagnoli che su gentile e soprattutto non ho parlato di doping (che è una pratica medica vietata), ma di controlli diversi tra paesi.
sappiamo che esistono pratiche che possono essere scoperte solo con test specifici e che tali test non sono effettuati da per tutto...
pensavo ti riferissi al doping o a qualche cosa del genere come causa della loro miglior prestanza/prestazione fisica.
pensavo ti riferissi al doping o a qualche cosa del genere come causa della loro miglior prestanza/prestazione fisica.
non è che io sia un esperto però sappiamo per esempio che ci sono metodi di ossigenazione extracorporea del sangue (le autotrasfusioni) che non sono a rigor di logica "doping" ma che incidono parecchio.
e poi è doping quello che si sa di dover cercare, ma quello che ancora non è stato "scoperto"..?
..ce n'è di ogni, il limite è la fantasia umana... una curiosa è questa:
nella corse di resistenza (ad es maratona) è doping usare le cuffiette con la musica! E' dimostrato che può incidere sulle prestazioni!
e poi è doping quello che si sa di dover cercare, ma quello che ancora non è stato "scoperto"..?
..ce n'è di ogni, il limite è la fantasia umana... una curiosa è questa:
nella corse di resistenza (ad es maratona) è doping usare le cuffiette con la musica! E' dimostrato che può incidere sulle prestazioni!
io credo che [...] noi siamo un passo indietro nella costruzione del corpo del giocatore, soprattutto per gli aspetti di propriocettività equilibrio e resistenza allo sforzo.
La medicina dello sport in Italia è alla frontiera. Quindi escluderei la tua ipotesi.
Se mi parli di pratiche che giocano sul filo del lecito, allora alzo le mani. Sappiamo che gli Stati e le federazioni nazionali possono fare da schermo, ma allora dovremmo vedere un deterioramento generale delle performance degli atleti italiani, mentre mi risulta che tra alti e bassi il livello sia sempre ottimo, diciamo all'interno del G10 olimpico.
Nel caso del napoli, la considerazione è abbastanza semplice. È inferiore all'arsenal. Fine. Forte il napoli, più forte l'arsenal.
Nel caso della produzione di calciatori italiani di livello internazionale, invece, ripeto che a mio avviso è un problema di insegnamento della disciplina. Perché il bacino di utenza è talmente ampio che è impossibile, se la "scienza" del calcio la conosci, non escano calciatori forti.
Non escono solo se non gli insegni il mestiere. Ciò che se ti capita di bazzicare tra le scuole calcio anche un paio di ore, ti accorgi immediatamente.
La medicina dello sport in Italia è alla frontiera. Quindi escluderei la tua ipotesi.
Se mi parli di pratiche che giocano sul filo del lecito, allora alzo le mani. Sappiamo che gli Stati e le federazioni nazionali possono fare da schermo, ma allora dovremmo vedere un deterioramento generale delle performance degli atleti italiani, mentre mi risulta che tra alti e bassi il livello sia sempre ottimo, diciamo all'interno del G10 olimpico.
Nel caso del napoli, la considerazione è abbastanza semplice. È inferiore all'arsenal. Fine. Forte il napoli, più forte l'arsenal.
Nel caso della produzione di calciatori italiani di livello internazionale, invece, ripeto che a mio avviso è un problema di insegnamento della disciplina. Perché il bacino di utenza è talmente ampio che è impossibile, se la "scienza" del calcio la conosci, non escano calciatori forti.
Non escono solo se non gli insegni il mestiere. Ciò che se ti capita di bazzicare tra le scuole calcio anche un paio di ore, ti accorgi immediatamente.
Anche quest'anno l'Italia vince in Europa l'anno prossimo... -_-