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Subject: Padre nostro
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Papa Francesco vuole cambiare il 'Padre Nostro': "Traduzione non è buona, Dio non ci induce in tentazione"
Mi cadono le braccia a ripensare a tutti questi anni di preghiere e pentimenti che adesso andranno buttati.
(edited)
Mi cadono le braccia a ripensare a tutti questi anni di preghiere e pentimenti che adesso andranno buttati.
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A farlo intendere è lo stesso papa Francesco: "Dio che ci induce in tentazione non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice 'non mi lasci cadere nella tentazione'. Sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto, un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito".
Il pontefice lo ha spiegato nella settima puntata del programma 'Padre nostro', condotto da don Marco Pozza, in onda su Tv2000. Francesco dialoga con il giovane cappellano del carcere di Padova nell'introduzione di ogni puntata. "Quello che ti induce in tentazione - conclude il Papa - è Satana, quello è l'ufficio di Satana".
Della controversia sulla preghiera più nota del cristianesimo - fu insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli che gli chiedevano come dovessero pregare - si è parlato in queste settimane quando in Francia si è detto appunto addio al vecchio 'Padre Nostro'. Dopo anni di discussioni sulla giusta traduzione, la nuova versione francese non include più il passaggio 'ne nous soumets pas à la tentation' - 'non sottometterci alla tentazione' -, che è stato sostituito con una versione ritenuta più corretta: 'ne nous laisse pas entrer en tentation', 'non lasciarci entrare in tentazione'.
Secondo quanto ha scritto Le Figaro, la prima formula - 'non sottometterci' - ha fatto credere a generazioni di fedeli che Dio potesse tendere in qualche modo una sorta di tranello, chiedendo loro di compiere il bene, li 'sottometteva' alla tentazione del male. "La frase attuale lasciava supporre che Dio volesse tentare l'essere umano mentre Dio vuole che l'uomo sia un essere libero", ha commentato il vescovo di Grenoble, monsignor Guy de Kerimel, citato dal giornale. Dopo mezzo secolo - la controversa versione venne introdotta il 29 dicembre 1965 - la Conferenza episcopale transalpina ha quindi optato per la nuova traduzione del Notre Père. Per aiutare i fedeli a memorizzarla, la nuova preghiera è stata distribuita in decine di migliaia di copie nelle chiese di Francia. Il cambio ufficiale è avvenuto due giorni fa, domenica 3 dicembre.
Per la verità, anche in Italia, nella versione della Bibbia della Cei (2008), il passo 'et ne nos inducas in tentationem' è tradotto con 'e non abbandonarci alla tentazione'; l'edizione del Messale Romano in lingua italiana attualmente in uso (1983) non recepisce tuttavia questo cambiamento. Ora però è il Papa a sostenere pubblicamente che si dovrebbe cambiare.
Il pontefice lo ha spiegato nella settima puntata del programma 'Padre nostro', condotto da don Marco Pozza, in onda su Tv2000. Francesco dialoga con il giovane cappellano del carcere di Padova nell'introduzione di ogni puntata. "Quello che ti induce in tentazione - conclude il Papa - è Satana, quello è l'ufficio di Satana".
Della controversia sulla preghiera più nota del cristianesimo - fu insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli che gli chiedevano come dovessero pregare - si è parlato in queste settimane quando in Francia si è detto appunto addio al vecchio 'Padre Nostro'. Dopo anni di discussioni sulla giusta traduzione, la nuova versione francese non include più il passaggio 'ne nous soumets pas à la tentation' - 'non sottometterci alla tentazione' -, che è stato sostituito con una versione ritenuta più corretta: 'ne nous laisse pas entrer en tentation', 'non lasciarci entrare in tentazione'.
Secondo quanto ha scritto Le Figaro, la prima formula - 'non sottometterci' - ha fatto credere a generazioni di fedeli che Dio potesse tendere in qualche modo una sorta di tranello, chiedendo loro di compiere il bene, li 'sottometteva' alla tentazione del male. "La frase attuale lasciava supporre che Dio volesse tentare l'essere umano mentre Dio vuole che l'uomo sia un essere libero", ha commentato il vescovo di Grenoble, monsignor Guy de Kerimel, citato dal giornale. Dopo mezzo secolo - la controversa versione venne introdotta il 29 dicembre 1965 - la Conferenza episcopale transalpina ha quindi optato per la nuova traduzione del Notre Père. Per aiutare i fedeli a memorizzarla, la nuova preghiera è stata distribuita in decine di migliaia di copie nelle chiese di Francia. Il cambio ufficiale è avvenuto due giorni fa, domenica 3 dicembre.
Per la verità, anche in Italia, nella versione della Bibbia della Cei (2008), il passo 'et ne nos inducas in tentationem' è tradotto con 'e non abbandonarci alla tentazione'; l'edizione del Messale Romano in lingua italiana attualmente in uso (1983) non recepisce tuttavia questo cambiamento. Ora però è il Papa a sostenere pubblicamente che si dovrebbe cambiare.
Chi lo spiegherà alle pie donne di ogni angolo d'Italia?
2017
gente di tutto il paese che passa la propria esistenza a discutere di formule magiche
gente di tutto il paese che passa la propria esistenza a discutere di formule magiche
Diciamo che anche sul "liberaci dal male" ci si può lavorare......
Sì, sia "non ci indurre in tentazione" sia "liberaci dal male" sono traduzioni non corrette dall'originale. Fatto noto da secoli, ma che nessuno si era preso la responsabilità di cambiare.
Se è per quello è anche sbagliata la mela, il mar rosso che si apre e tante altre cose...
Non confondere le cose tramandate per tradizione da quelle realmente scritte nella Bibbia.
Ps: tempo fa sentivo che anche il cammello e l'ago sarebbe un errore di traduzione
Ps: tempo fa sentivo che anche il cammello e l'ago sarebbe un errore di traduzione
parrebbe di no https://www.academia.edu/28748542/Il_cammello_nella_cruna_dellago_2016_ in questo caso. Del resto l'iperbole cammello-cruna è più efficace dell'ipotizzato corda-cruna
Interessante.
Uscendo dal seminato biblico, avete sentito che il famoso cavallo di troia inventato da ulisse non era un cavallo ma un tipo di nave da trasporto?
Uscendo dal seminato biblico, avete sentito che il famoso cavallo di troia inventato da ulisse non era un cavallo ma un tipo di nave da trasporto?
sul cavallo che sarebbe una nave ripropongo il mio dubbio: capisco la stranezza del cavallo ma nell'Iliade Troia un porto cittadino non ce l'ha... l'idea di una nave trasportata all'interno di una città senza porto vince per la sua assurdità sulla stranezza del cavallo :)
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