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Subject: Omosessuali e omogenitorialità
Gli esperimenti falliti non dimostrano affatto che gli esperimenti sono falliti, dimostrano che il punto 2 é valido. Ecco i perché:
a) Se gli esprimenti fatti non sono stati condotti con metodo scirntifico non si puó prenderli per sostenere una qualsiasi tesi, sia a favore che contro. Sono ciofeche e basta.
b) Se l'orientamento sussuale puó cambiare quindi non c'é nessun esperimento che smentisca che non si possa fare volontariamente: siccome la teoria é plausibile: non c'é ragione di sostenere che l'orientamento sessuale non possa essere cambiato volontariamente a prescindere), la teoria é valida fino a smentita che per il momento non c'é.
c) Posto che gli esperiementi abbiano validitá scientifica non significa che non le cosiddette "terapie" non siano valide, affatto: ci dicono solo che il punto 2 é vero, ossia che l'orientamento sessuale é cambiante. Una "terapia" lo cambia temporalmente per poi cambiare di nuovo. Il punto 2 rimane vero. Non significa che la "terapia" non funzioni.
Corollario: SE il punto 2 é vero, (e fino ad adesso lo é) ed é l'unico punto che é confermato, esistono sicuramente piú procedimenti per cambiarlo e non é affatto detto che nessuno possa essere volontario.
Quindi il punto 8 é falso ed é determinato unicamente dalle visioni politically correct.
a) Se gli esprimenti fatti non sono stati condotti con metodo scirntifico non si puó prenderli per sostenere una qualsiasi tesi, sia a favore che contro. Sono ciofeche e basta.
b) Se l'orientamento sussuale puó cambiare quindi non c'é nessun esperimento che smentisca che non si possa fare volontariamente: siccome la teoria é plausibile: non c'é ragione di sostenere che l'orientamento sessuale non possa essere cambiato volontariamente a prescindere), la teoria é valida fino a smentita che per il momento non c'é.
c) Posto che gli esperiementi abbiano validitá scientifica non significa che non le cosiddette "terapie" non siano valide, affatto: ci dicono solo che il punto 2 é vero, ossia che l'orientamento sessuale é cambiante. Una "terapia" lo cambia temporalmente per poi cambiare di nuovo. Il punto 2 rimane vero. Non significa che la "terapia" non funzioni.
Corollario: SE il punto 2 é vero, (e fino ad adesso lo é) ed é l'unico punto che é confermato, esistono sicuramente piú procedimenti per cambiarlo e non é affatto detto che nessuno possa essere volontario.
Quindi il punto 8 é falso ed é determinato unicamente dalle visioni politically correct.
10. L’orientamento sessuale è una caratteristica radicata che ha un significato profondo per gli individui: è espressione di sé. La sua limitazione psicologica, culturale o giuridica infligge gravi danni psicologici.
Quindi condannare la pedofilia sarebbe una limitazione nostra culturale psicologica e giuridica che infligge danni psicologici.
Infatti una persona dell'Atene antica ti risponderebbe esattamente cosí.
Su che base la pedofilia sarebbe una malattia? Solamente una base culturale cristiana, nulla piú. Come lo erano l'omosessualitá e la transessualitá (da poco non é piú considerata una malattia).
Ne consegue che, e basta vedere il mondo antico, che la bisesualitá e la pederastia sono la norma per il genere umano piaccia o non piaccia, e che le reglione ebraica, musulmana, cristiana, che sono religioni morali, hanno proibito molto sul sesso.
In Giappone infatti se gli omosessuali non sono ben visti (o non lo erano per lo meno), lo dobbiamo all'influeza della cultura occidentale. Lo shudo era la forma di pederastia praticata tra samurai, simile a quella greca del periodo classico fra filosofi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualit%C3%A0_in_Giappone
La pedofilia in Giappone non ha mai rappresentato un problema e non lo rappresenta ancora oggi.
Quindi condannare la pedofilia sarebbe una limitazione nostra culturale psicologica e giuridica che infligge danni psicologici.
Infatti una persona dell'Atene antica ti risponderebbe esattamente cosí.
Su che base la pedofilia sarebbe una malattia? Solamente una base culturale cristiana, nulla piú. Come lo erano l'omosessualitá e la transessualitá (da poco non é piú considerata una malattia).
Ne consegue che, e basta vedere il mondo antico, che la bisesualitá e la pederastia sono la norma per il genere umano piaccia o non piaccia, e che le reglione ebraica, musulmana, cristiana, che sono religioni morali, hanno proibito molto sul sesso.
In Giappone infatti se gli omosessuali non sono ben visti (o non lo erano per lo meno), lo dobbiamo all'influeza della cultura occidentale. Lo shudo era la forma di pederastia praticata tra samurai, simile a quella greca del periodo classico fra filosofi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualit%C3%A0_in_Giappone
La pedofilia in Giappone non ha mai rappresentato un problema e non lo rappresenta ancora oggi.
Atene antica non mi sembra un esempio illuminante, come non lo sarebbe Roma antica, io credo.
Partendo da questo spunto sulla pedofilia "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi" ricorderei che l'atto sessuale su bambini e infanti è devastante anche a livello fisico e non solo psicologico. Non vedo secondo quale logica possa essere tollerato da qualunque società abbia a cura il benestare degli individui.
Se Atene ieri lo considerava cosa "normale" è semplicemente per motivi sociali (un ricco su un povero, per esempio ma mai il contrario). In Giappone mi risulta che la pedofilia sia reato mentre non vi è alcun problema a tollerare la lolitomania, cosa peraltro presente fino a poche decadi fa anche in zone retrograde dell'Italia (mia zia che ha poco più di 80 anni è stata data in moglie a 14 anni) o più di recente anche in tutta l'Africa (la mamma di mia moglie è stata data in sposa a un anziano di 75 anni quando lei ne aveva 13).
Partendo da questo spunto sulla pedofilia "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi" ricorderei che l'atto sessuale su bambini e infanti è devastante anche a livello fisico e non solo psicologico. Non vedo secondo quale logica possa essere tollerato da qualunque società abbia a cura il benestare degli individui.
Se Atene ieri lo considerava cosa "normale" è semplicemente per motivi sociali (un ricco su un povero, per esempio ma mai il contrario). In Giappone mi risulta che la pedofilia sia reato mentre non vi è alcun problema a tollerare la lolitomania, cosa peraltro presente fino a poche decadi fa anche in zone retrograde dell'Italia (mia zia che ha poco più di 80 anni è stata data in moglie a 14 anni) o più di recente anche in tutta l'Africa (la mamma di mia moglie è stata data in sposa a un anziano di 75 anni quando lei ne aveva 13).
Scrivo una cosa che mi ha fatto ridere
For all human history boy meant boy and girl meant girl
And if I call you Moose, are you suddenly a Moose?
LOL
For all human history boy meant boy and girl meant girl
And if I call you Moose, are you suddenly a Moose?
LOL
Atene antica non mi sembra un esempio illuminante, come non lo sarebbe Roma antica, io credo.
Partendo da questo spunto sulla pedofilia "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi" ricorderei che l'atto sessuale su bambini e infanti è devastante anche a livello fisico e non solo psicologico. Non vedo secondo quale logica possa essere tollerato da qualunque società abbia a cura il benestare degli individui.
Se il punto 10 é vero quello che tu scrivi é falso.
Che la pedofilia o lolitofilia sia devastante lo dici tu e se il punto 10 é vero mi si spieghi perché dovrebbe valere per l'omosessualitá peó non per la pedofilia.
Tant'é che di piccole indigene traumate per sesso precoce non ce ne sono o quasi (basta farsi un giro in sudamerica dove il sesso inizia a 10 anni in forma assolutamente non violenta per loro ma non per noi perché mancherebbe "l'etá del consenso", al contrario provano senso di vergona e traumi quando la nostra civiltá gli inculca che é sbagliato il sesso prima di un'etá X.
Etá del consenso che é differente in tutto il mondo e che prova che non esiste un consenso legato all'etá ma sono paletti che ci mettiamo noi e che non hanno nessuna relazione con la psiche umana.
In Giappone l'étá minima per il consenso é 13 anni (puó cambiare in alcune prefetture come Tokio) in Italia 14. Peró, nonostante non sia reato in Italia mi vedono male, in Giappone no (al massimo mi vedono male per essere straniero ma un gipponese non lo vedrebbero mai male.
Quindi si nota che l'accettazione o meno di alcune pratiche sessuali é prettamente sociale e nulla ha a che fare con la psicologia.
La capacitá di dare un consenso valido cambia da persona a persona, da cultura a cultura.
Esempio, in Italia le quarantenni fanno figli e praticamente non esistono donne in menopausa, in sudamerica le donne di 40 anni sono al 30% in menopausa.
Il menarca promedio in Italia é a 13 anni, in Svezia a 16 in Paraguay a 10. L'educazione é molto differente.
Un indigeno/a 10/11 llo tiri nella foresta e sopravvive, un italiano o uno svedese muore.
É parte della cultura guaraní un'iniziazione al sesso delle ragazzine che per loro é assolutamente normale. I traumi guarda caso avvengono quando si instilla in queste rgazzine il fatto che sono vittime, che non capivano.
Quindi ne consegue che l'etá del consenso nulla ha a che vedere con un'etá anagrafica e che il punto 10 menzionato se é vero allora deve essere valido per tutte le pratiche sessuali essendo le stesse condivise o no sopra una convenzione sociale.
Come si dice qui in Paraguay: se una ragazzina di 13 anni fa sesso la prima volta con uno di 30 puó essere violenza, ma se ci va volontariamente, senza costrizioni e senza violenza la seconda, la terza e la quarta volta non puó essere violenza.
Tra l'altro un concetto simile esiste nel codice civile italiano che tra i 12 e 14 anni presume violenza. Ma posto che ci vai la seconda, la terza e la quarta volontariamente, senza costrizioni, minaccia, violenza l'accusa decade.
Molte ipocrisie psicologiche si basano sul substrato di cultura cristiana presente in tutti noi, non su teorie psicologiche dimostrate.
Partendo da questo spunto sulla pedofilia "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi" ricorderei che l'atto sessuale su bambini e infanti è devastante anche a livello fisico e non solo psicologico. Non vedo secondo quale logica possa essere tollerato da qualunque società abbia a cura il benestare degli individui.
Se il punto 10 é vero quello che tu scrivi é falso.
Che la pedofilia o lolitofilia sia devastante lo dici tu e se il punto 10 é vero mi si spieghi perché dovrebbe valere per l'omosessualitá peó non per la pedofilia.
Tant'é che di piccole indigene traumate per sesso precoce non ce ne sono o quasi (basta farsi un giro in sudamerica dove il sesso inizia a 10 anni in forma assolutamente non violenta per loro ma non per noi perché mancherebbe "l'etá del consenso", al contrario provano senso di vergona e traumi quando la nostra civiltá gli inculca che é sbagliato il sesso prima di un'etá X.
Etá del consenso che é differente in tutto il mondo e che prova che non esiste un consenso legato all'etá ma sono paletti che ci mettiamo noi e che non hanno nessuna relazione con la psiche umana.
In Giappone l'étá minima per il consenso é 13 anni (puó cambiare in alcune prefetture come Tokio) in Italia 14. Peró, nonostante non sia reato in Italia mi vedono male, in Giappone no (al massimo mi vedono male per essere straniero ma un gipponese non lo vedrebbero mai male.
Quindi si nota che l'accettazione o meno di alcune pratiche sessuali é prettamente sociale e nulla ha a che fare con la psicologia.
La capacitá di dare un consenso valido cambia da persona a persona, da cultura a cultura.
Esempio, in Italia le quarantenni fanno figli e praticamente non esistono donne in menopausa, in sudamerica le donne di 40 anni sono al 30% in menopausa.
Il menarca promedio in Italia é a 13 anni, in Svezia a 16 in Paraguay a 10. L'educazione é molto differente.
Un indigeno/a 10/11 llo tiri nella foresta e sopravvive, un italiano o uno svedese muore.
É parte della cultura guaraní un'iniziazione al sesso delle ragazzine che per loro é assolutamente normale. I traumi guarda caso avvengono quando si instilla in queste rgazzine il fatto che sono vittime, che non capivano.
Quindi ne consegue che l'etá del consenso nulla ha a che vedere con un'etá anagrafica e che il punto 10 menzionato se é vero allora deve essere valido per tutte le pratiche sessuali essendo le stesse condivise o no sopra una convenzione sociale.
Come si dice qui in Paraguay: se una ragazzina di 13 anni fa sesso la prima volta con uno di 30 puó essere violenza, ma se ci va volontariamente, senza costrizioni e senza violenza la seconda, la terza e la quarta volta non puó essere violenza.
Tra l'altro un concetto simile esiste nel codice civile italiano che tra i 12 e 14 anni presume violenza. Ma posto che ci vai la seconda, la terza e la quarta volontariamente, senza costrizioni, minaccia, violenza l'accusa decade.
Molte ipocrisie psicologiche si basano sul substrato di cultura cristiana presente in tutti noi, non su teorie psicologiche dimostrate.
sono totalmente ignorante in materia ma non penso sia così scontato affermare che i traumi, legati a rapporti sessuali con bambini, non abbiano alcun effetto sulla psiche di tali individui, anzi, che non siano per niente traumi perchè in quelle comunità è uso comune.
A parte che i cattivi costumi si possono cambiare...
Mi vien proprio impossibile credere che una bambina di 10 anni sia pronta a livello psicologico piu' che fisico per affrontare certe "situazioni".
Come si dice qui in Paraguay: se una ragazzina di 13 anni fa sesso la prima volta con uno di 30 puó essere violenza, ma se ci va volontariamente, senza costrizioni e senza violenza la seconda, la terza e la quarta volta non puó essere violenza.
scusa eh....ma che schifo!
Molte ipocrisie psicologiche si basano sul substrato di cultura cristiana presente in tutti noi
questo lo credo anche io, soprattutto quando si parla di omogenitorialità e omosessualità. Io mi considero ateo ma probabilmente qualche preconcetto cristiano ce l'avrò insito anche io
America Latina: 350 casi di violenza sessuale al giorno su minorenni
26 giugno, 2018
L’America latina è considerata la regione più violenta del mondo. Come sottolineato recentemente da UNICEF lo è in particolare nei confronti dell’infanzia, la fascia più debole e vulnerabile della società. Quando si è una bambina o un’adolescente latinoamericana questo significa affrontare, per età e condizione di genere, un rischio permanente di soffrire abusi e violenza.
Differenti analisi coincidono nello stimare in 500 casi al giorno i numeri della violenza sessuale nei paesi latinoamericani. Almeno 180 mila abusi ogni anno. Oltre il 70% sono violenze commesse nei confronti di bambine e adolescenti, perché più vulnerabili e meno capaci di difendersi in caso di stupri. Le conseguenze sono devastanti. In particolare sono due gli effetti concreti specificamente sofferti da bambine e adolescenti: le gravidanze precoci e le unioni forzate.
Un terzo delle gravidanze in America latina sono portate avanti proprio da ragazze con meno di 18 anni, nel 20% dei casi le vittime hanno addirittura meno di 15 anni. Secondo i dati delle Nazioni Unite, rispetto alla media mondiale delle gravidanze precoci (51/1000) tra le ragazze latinoamericane di 15-19 anni il dato è 75/1000, pari al 50% in più. Nessun paese latinoamericano risulta essere sotto il livello di 51/1000. In media tra il 15 e 25% delle ragazze che vivono nei paesi latino americani partoriscono prima dei 18 anni, superando persino le percentuali esistenti nei paesi africani.
In centro e sud America le baby mamme appartengono alle fasce più povere, con minor livello educativo, e vivono nelle zone rurali. Oltre a provocare una serie di conseguenze nefaste sull’integrità psicologica e fisica delle ragazze, le gravidanze precoci contribuiscono a rafforzare il circolo vizioso della povertà che si trasmette di generazione in generazione, perché interrompono quasi sempre la possibilità di continuare gli studi, limitano o rendono impossibile l’accesso a nuove opportunità per migliorare le condizioni di vita.
La situazione è ancora più complessa perché nella grande maggioranza dei paesi dell’America Latina l’aborto è illegale, o in pochi paesi ammesso solo in caso terapeutico. In questo modo gli aborti delle ragazze tra i 15 e 19 anni (670 mila ogni anno secondo i dati delle Nazioni Unite) vengono effettuati da operatori illegali in maniera insicura, mettendo a rischio la vita delle pazienti.
Oltre alle gravidanze non desiderate, una condizione altrettanto drammatica relazionata con la violenza sessuale è quella dei matrimoni o unioni precoci di bambine e adolescenti con uomini che le superano per età. Queste unioni precoci non sono mai una scelta libera da parte della bambina o adolescente che non ha la sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare il suo consenso in maniera responsabile e quindi si possono considerare dei veri e propri abusi.
Il matrimonio precoce ha effetti psicologici, fisici, emotivi profondi, che portano la bambina o l’adolescente a vivere in una condizione di servitù domestica o sessuale, dovendosi assoggettare alle condizioni imposte dal marito o dal compagno, che è generalmente di molti anni più vecchio ed esercita un ruolo dominante da un punto di vista culturale, economico e sociale. Le vittime soffrono quindi una condizione di esclusione ed isolamento, rinunciando alla realizzazione delle proprie aspettative per il futuro.
Mauro Morbello, delegato di Terre des Hommes Italia in Perù
A parte che i cattivi costumi si possono cambiare...
Mi vien proprio impossibile credere che una bambina di 10 anni sia pronta a livello psicologico piu' che fisico per affrontare certe "situazioni".
Come si dice qui in Paraguay: se una ragazzina di 13 anni fa sesso la prima volta con uno di 30 puó essere violenza, ma se ci va volontariamente, senza costrizioni e senza violenza la seconda, la terza e la quarta volta non puó essere violenza.
scusa eh....ma che schifo!
Molte ipocrisie psicologiche si basano sul substrato di cultura cristiana presente in tutti noi
questo lo credo anche io, soprattutto quando si parla di omogenitorialità e omosessualità. Io mi considero ateo ma probabilmente qualche preconcetto cristiano ce l'avrò insito anche io
America Latina: 350 casi di violenza sessuale al giorno su minorenni
26 giugno, 2018
L’America latina è considerata la regione più violenta del mondo. Come sottolineato recentemente da UNICEF lo è in particolare nei confronti dell’infanzia, la fascia più debole e vulnerabile della società. Quando si è una bambina o un’adolescente latinoamericana questo significa affrontare, per età e condizione di genere, un rischio permanente di soffrire abusi e violenza.
Differenti analisi coincidono nello stimare in 500 casi al giorno i numeri della violenza sessuale nei paesi latinoamericani. Almeno 180 mila abusi ogni anno. Oltre il 70% sono violenze commesse nei confronti di bambine e adolescenti, perché più vulnerabili e meno capaci di difendersi in caso di stupri. Le conseguenze sono devastanti. In particolare sono due gli effetti concreti specificamente sofferti da bambine e adolescenti: le gravidanze precoci e le unioni forzate.
Un terzo delle gravidanze in America latina sono portate avanti proprio da ragazze con meno di 18 anni, nel 20% dei casi le vittime hanno addirittura meno di 15 anni. Secondo i dati delle Nazioni Unite, rispetto alla media mondiale delle gravidanze precoci (51/1000) tra le ragazze latinoamericane di 15-19 anni il dato è 75/1000, pari al 50% in più. Nessun paese latinoamericano risulta essere sotto il livello di 51/1000. In media tra il 15 e 25% delle ragazze che vivono nei paesi latino americani partoriscono prima dei 18 anni, superando persino le percentuali esistenti nei paesi africani.
In centro e sud America le baby mamme appartengono alle fasce più povere, con minor livello educativo, e vivono nelle zone rurali. Oltre a provocare una serie di conseguenze nefaste sull’integrità psicologica e fisica delle ragazze, le gravidanze precoci contribuiscono a rafforzare il circolo vizioso della povertà che si trasmette di generazione in generazione, perché interrompono quasi sempre la possibilità di continuare gli studi, limitano o rendono impossibile l’accesso a nuove opportunità per migliorare le condizioni di vita.
La situazione è ancora più complessa perché nella grande maggioranza dei paesi dell’America Latina l’aborto è illegale, o in pochi paesi ammesso solo in caso terapeutico. In questo modo gli aborti delle ragazze tra i 15 e 19 anni (670 mila ogni anno secondo i dati delle Nazioni Unite) vengono effettuati da operatori illegali in maniera insicura, mettendo a rischio la vita delle pazienti.
Oltre alle gravidanze non desiderate, una condizione altrettanto drammatica relazionata con la violenza sessuale è quella dei matrimoni o unioni precoci di bambine e adolescenti con uomini che le superano per età. Queste unioni precoci non sono mai una scelta libera da parte della bambina o adolescente che non ha la sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare il suo consenso in maniera responsabile e quindi si possono considerare dei veri e propri abusi.
Il matrimonio precoce ha effetti psicologici, fisici, emotivi profondi, che portano la bambina o l’adolescente a vivere in una condizione di servitù domestica o sessuale, dovendosi assoggettare alle condizioni imposte dal marito o dal compagno, che è generalmente di molti anni più vecchio ed esercita un ruolo dominante da un punto di vista culturale, economico e sociale. Le vittime soffrono quindi una condizione di esclusione ed isolamento, rinunciando alla realizzazione delle proprie aspettative per il futuro.
Mauro Morbello, delegato di Terre des Hommes Italia in Perù
è interessante la questione violenza sui minori.
E' sempre violenza (come da noi), oppure dipende dal consenso?
l'esempio della ragazzina di 13 anni è illuminante. Ed ulteriormente illuminante è la tua reazione ("che schifo").
E' sempre violenza (come da noi), oppure dipende dal consenso?
l'esempio della ragazzina di 13 anni è illuminante. Ed ulteriormente illuminante è la tua reazione ("che schifo").
sono totalmente ignorante in materia ma non penso sia così scontato affermare che i traumi, legati a rapporti sessuali con bambini, non abbiano alcun effetto sulla psiche di tali individui, anzi, che non siano per niente traumi perchè in quelle comunità è uso comune.
A parte che i cattivi costumi si possono cambiare...
Mi vien proprio impossibile credere che una bambina di 10 anni sia pronta a livello psicologico piu' che fisico per affrontare certe "situazioni".
Cattivi in base a cosa? Alla tua percezione sociale? Un musulmano potrebbe dirti che l'omosessualitá é un cattivo costume... i 10 anni del Paraguay ono i 10 anni della Svezia?
Come si dice qui in Paraguay: se una ragazzina di 13 anni fa sesso la prima volta con uno di 30 puó essere violenza, ma se ci va volontariamente, senza costrizioni e senza violenza la seconda, la terza e la quarta volta non puó essere violenza.
scusa eh....ma che schifo!
Anche qui fa schifo ad alcuni ma a molti altri no. E ripeto ti puó fare schifo o no, nemmeno in Italia sarebbe reato.
Conosco il rapporto e lo trovo ipocrita. Di seguito il perché:
Un terzo delle gravidanze in America latina sono portate avanti proprio da ragazze con meno di 18 anni, nel 20% dei casi le vittime hanno addirittura meno di 15 anni.
E perché sarebbero tutte vittime? In base a cosa? Ti ricordo che in Italia il consenso si da a 14 anni per cui nemmeno in Italia sarebbero vittime...
In media tra il 15 e 25% delle ragazze che vivono nei paesi latino americani partoriscono prima dei 18 anni, superando persino le percentuali esistenti nei paesi africani.
Ti devo fare la statistica di quante ragazze tra i 16 e 18 anni hanno CERCATO il figlio? Si cercato. Se leggi la storia del Paraguay scoprirai il perché qui le ragazze trovano assolutamente normale fare figli presto. Il fatt che a te e all'UNICEF non piaccia é mera convenzione sociale, ancora non vedo scienza, ma solo che gli altri si comportino come a noi piace. Ancora una volta: il consenso si da a 14 anni in Italia. sarebbero vittime?
quella dei matrimoni o unioni precoci di bambine e adolescenti con uomini che le superano per età. Queste unioni precoci non sono mai una scelta libera da parte della bambina o adolescente che non ha la sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare il suo consenso in maniera responsabile e quindi si possono considerare dei veri e propri abusi.
Chi l'ha detto? c'é uno studio? Mai? Non é mai una scelta libera? Suvvia siamo seri, non c'é nulla di serio in questo rapporto. Presumere che non si sia MAI la libera scelta é come presumere che si sia sempre.
Non é uno studio é la propaganda ideologica dell'Unicef.
Ti posso presentare decine di donne che hanno avuto un figlio e una convivenza in etá adolescenziale, per nulla pentite, per nulla costrette e che fiere di aver avuto il figlio presto e che hanno terminato gli studi.
Qui in Paraguay c'é molto rispetto per le madri single, molte madri VOGLIONO essere single, molte madri VOGLIONO i figli presto perché dopo sono vecchie.
Se ti fai un giro qui in Paraguay vedrai una realtá molto differente.
Quindi il rapporto dell'Unicef é una ciofecha perché fa di tutta l'erba un fascio, non distinguendo quello che violenza non é da quello che violenza é, da quello che consenso non é da quelo che consenso é e considerando a prescindere vittime le adolescenti che vittime a prescindere non sono. Lo sono le bambine ma non le adolescenti.
Il fatto che qui alcune cose siano normali e in Italia no non significa che siano sbagliate a prescindere. Trovo ipocrita il tentativo dell'occidente di voler omologare i valori ad alcuni modelli senza considerare le ipocrisie latenti.
Senza contare per esempio che se in Italia effettivamente non c'é piú posto per nessuno, il Paraguay a 8,5 milioni di persone per una superficie del 50% circa piú grande dell'Italia, quindi ha un serio problema demografico AL CONTRARIO rispetto all'Italia e all'Europa in generale e quindi servono molti piú figli.
Senza contare che nessuno in Europa conosce il genocidio dei paraguayani perpetrato da argentini e brasiliani durante la guerra della triplice alleanza negli anni 70 del XIX secolo.
Conoscere un po' di quella storia aiuta a capire la societá paraguayana e la sua visione dei figli come benedizione a prescindere.
A parte che i cattivi costumi si possono cambiare...
Mi vien proprio impossibile credere che una bambina di 10 anni sia pronta a livello psicologico piu' che fisico per affrontare certe "situazioni".
Cattivi in base a cosa? Alla tua percezione sociale? Un musulmano potrebbe dirti che l'omosessualitá é un cattivo costume... i 10 anni del Paraguay ono i 10 anni della Svezia?
Come si dice qui in Paraguay: se una ragazzina di 13 anni fa sesso la prima volta con uno di 30 puó essere violenza, ma se ci va volontariamente, senza costrizioni e senza violenza la seconda, la terza e la quarta volta non puó essere violenza.
scusa eh....ma che schifo!
Anche qui fa schifo ad alcuni ma a molti altri no. E ripeto ti puó fare schifo o no, nemmeno in Italia sarebbe reato.
Conosco il rapporto e lo trovo ipocrita. Di seguito il perché:
Un terzo delle gravidanze in America latina sono portate avanti proprio da ragazze con meno di 18 anni, nel 20% dei casi le vittime hanno addirittura meno di 15 anni.
E perché sarebbero tutte vittime? In base a cosa? Ti ricordo che in Italia il consenso si da a 14 anni per cui nemmeno in Italia sarebbero vittime...
In media tra il 15 e 25% delle ragazze che vivono nei paesi latino americani partoriscono prima dei 18 anni, superando persino le percentuali esistenti nei paesi africani.
Ti devo fare la statistica di quante ragazze tra i 16 e 18 anni hanno CERCATO il figlio? Si cercato. Se leggi la storia del Paraguay scoprirai il perché qui le ragazze trovano assolutamente normale fare figli presto. Il fatt che a te e all'UNICEF non piaccia é mera convenzione sociale, ancora non vedo scienza, ma solo che gli altri si comportino come a noi piace. Ancora una volta: il consenso si da a 14 anni in Italia. sarebbero vittime?
quella dei matrimoni o unioni precoci di bambine e adolescenti con uomini che le superano per età. Queste unioni precoci non sono mai una scelta libera da parte della bambina o adolescente che non ha la sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare il suo consenso in maniera responsabile e quindi si possono considerare dei veri e propri abusi.
Chi l'ha detto? c'é uno studio? Mai? Non é mai una scelta libera? Suvvia siamo seri, non c'é nulla di serio in questo rapporto. Presumere che non si sia MAI la libera scelta é come presumere che si sia sempre.
Non é uno studio é la propaganda ideologica dell'Unicef.
Ti posso presentare decine di donne che hanno avuto un figlio e una convivenza in etá adolescenziale, per nulla pentite, per nulla costrette e che fiere di aver avuto il figlio presto e che hanno terminato gli studi.
Qui in Paraguay c'é molto rispetto per le madri single, molte madri VOGLIONO essere single, molte madri VOGLIONO i figli presto perché dopo sono vecchie.
Se ti fai un giro qui in Paraguay vedrai una realtá molto differente.
Quindi il rapporto dell'Unicef é una ciofecha perché fa di tutta l'erba un fascio, non distinguendo quello che violenza non é da quello che violenza é, da quello che consenso non é da quelo che consenso é e considerando a prescindere vittime le adolescenti che vittime a prescindere non sono. Lo sono le bambine ma non le adolescenti.
Il fatto che qui alcune cose siano normali e in Italia no non significa che siano sbagliate a prescindere. Trovo ipocrita il tentativo dell'occidente di voler omologare i valori ad alcuni modelli senza considerare le ipocrisie latenti.
Senza contare per esempio che se in Italia effettivamente non c'é piú posto per nessuno, il Paraguay a 8,5 milioni di persone per una superficie del 50% circa piú grande dell'Italia, quindi ha un serio problema demografico AL CONTRARIO rispetto all'Italia e all'Europa in generale e quindi servono molti piú figli.
Senza contare che nessuno in Europa conosce il genocidio dei paraguayani perpetrato da argentini e brasiliani durante la guerra della triplice alleanza negli anni 70 del XIX secolo.
Conoscere un po' di quella storia aiuta a capire la societá paraguayana e la sua visione dei figli come benedizione a prescindere.
io concordo con la tua tesi di fondo. Ovverosia che non ci siano "verità scientifiche" da accettare, ma scelte legislative da fare.
Che comportano pro e contro.
Però poi nel merito non credo sia assolutamente possibile sostenere che una gravidanza sia volontaria se la donna non ha la scelta dell'aborto.
Che comportano pro e contro.
Però poi nel merito non credo sia assolutamente possibile sostenere che una gravidanza sia volontaria se la donna non ha la scelta dell'aborto.
centro!
Sono scelte politiche e sociali. Di veritá scientifiche non ce ne sono e quelle che si propagandano come tali mostrano le fallacie logiche e le proprie ipocrisie di fondo.
Infatti io sono favorevole all'aborto. C'é da dire peró che qui in Paraguay e in America latina in generale l'opinione pubblica é contraria, qui in Paraguay il 75% é contrario, donne incluse e con percentuale maggiore che gli uomini.
Pertanto le scelte politiche sono obbligate: se prendiamo per buono che il volere della popolazione debba essere rispettato, in Italia Lega e M5S stanno li per questo facendo quello che la gente si aspetti che faccia, dobbiamo rispettare le scelte democratiche di popoli che non vedono l'aborto nel senso in cui lo vediamo noi, peró personalmente sono perfettamente d'accordo con te.
Sono scelte politiche e sociali. Di veritá scientifiche non ce ne sono e quelle che si propagandano come tali mostrano le fallacie logiche e le proprie ipocrisie di fondo.
Infatti io sono favorevole all'aborto. C'é da dire peró che qui in Paraguay e in America latina in generale l'opinione pubblica é contraria, qui in Paraguay il 75% é contrario, donne incluse e con percentuale maggiore che gli uomini.
Pertanto le scelte politiche sono obbligate: se prendiamo per buono che il volere della popolazione debba essere rispettato, in Italia Lega e M5S stanno li per questo facendo quello che la gente si aspetti che faccia, dobbiamo rispettare le scelte democratiche di popoli che non vedono l'aborto nel senso in cui lo vediamo noi, peró personalmente sono perfettamente d'accordo con te.
E' sempre violenza (come da noi), oppure dipende dal consenso?
il consenso dato da un bambino è un consenso dato da un essere umano che non ha ancora sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare un consenso in maniera responsabile
a sto giro continuerai a giudicare i nostri pensieri oppure parteciperai anche tu alla discussione dicendo quello che pensi
edit. Ecco, hai appena risposto! :D
@Eheieh
Cattivi in base a cosa? Alla tua percezione sociale? Un musulmano potrebbe dirti che l'omosessualitá é un cattivo costume... i 10 anni del Paraguay ono i 10 anni della Svezia?
cattivi nel senso che un bambino di 10 anni non ha ancora sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare un consenso in maniera responsabile, indipendentemente dal contesto culturale o religioso che sia
Un musulmano potrebbe dirti che l'omosessualitá é un cattivo costume
preconcetto religioso
i 10 anni del Paraguay ono i 10 anni della Svezia?
a 10 anni un essere umano non ha ancora sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare un consenso in maniera responsabile, indipendentemente dal paese di appartenenza
Anche qui fa schifo ad alcuni ma a molti altri no. E ripeto ti puó fare schifo o no, nemmeno in Italia sarebbe reato.
io la vedo come circonvenzione di incapaci, quindi mi fa schifo anche in italia. Ripetiamolo però, che non è mai abbastanza
Conoscere un po' di quella storia aiuta a capire la societá paraguayana e la sua visione dei figli come benedizione a prescindere.
ok, quindi se una bambina sotto i 10 anni in Paraguay viene messa incinta e data in matrimonio è tutto normale e il futuro bambino sarà accolto come una benedizione.
Ripeto, mi viene il vomito solo a pensarci.
Il fatto che qui alcune cose siano normali e in Italia no non significa che siano sbagliate a prescindere. Trovo ipocrita il tentativo dell'occidente di voler omologare i valori ad alcuni modelli senza considerare le ipocrisie latenti.
se omologare vuol dire difendere diritti e doveri di essere umani ancora non in grado di decidere per sè, beh, evviva l'ipocrisia occidentale!
(edited)
il consenso dato da un bambino è un consenso dato da un essere umano che non ha ancora sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare un consenso in maniera responsabile
a sto giro continuerai a giudicare i nostri pensieri oppure parteciperai anche tu alla discussione dicendo quello che pensi
edit. Ecco, hai appena risposto! :D
@Eheieh
Cattivi in base a cosa? Alla tua percezione sociale? Un musulmano potrebbe dirti che l'omosessualitá é un cattivo costume... i 10 anni del Paraguay ono i 10 anni della Svezia?
cattivi nel senso che un bambino di 10 anni non ha ancora sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare un consenso in maniera responsabile, indipendentemente dal contesto culturale o religioso che sia
Un musulmano potrebbe dirti che l'omosessualitá é un cattivo costume
preconcetto religioso
i 10 anni del Paraguay ono i 10 anni della Svezia?
a 10 anni un essere umano non ha ancora sufficiente maturità, coscienza e libertà di giudizio per dare un consenso in maniera responsabile, indipendentemente dal paese di appartenenza
Anche qui fa schifo ad alcuni ma a molti altri no. E ripeto ti puó fare schifo o no, nemmeno in Italia sarebbe reato.
io la vedo come circonvenzione di incapaci, quindi mi fa schifo anche in italia. Ripetiamolo però, che non è mai abbastanza
Conoscere un po' di quella storia aiuta a capire la societá paraguayana e la sua visione dei figli come benedizione a prescindere.
ok, quindi se una bambina sotto i 10 anni in Paraguay viene messa incinta e data in matrimonio è tutto normale e il futuro bambino sarà accolto come una benedizione.
Ripeto, mi viene il vomito solo a pensarci.
Il fatto che qui alcune cose siano normali e in Italia no non significa che siano sbagliate a prescindere. Trovo ipocrita il tentativo dell'occidente di voler omologare i valori ad alcuni modelli senza considerare le ipocrisie latenti.
se omologare vuol dire difendere diritti e doveri di essere umani ancora non in grado di decidere per sè, beh, evviva l'ipocrisia occidentale!
(edited)
beh..
la questione dei "limiti" da mettere alla democrazia è spinosa.
Da un lato c'è il fatto che il 75% degli elettori sia contro l'aborto, ma dall'altro c'è quella ragazzina che sarebbe favorevole e non può.
Lei è una vittima.
La domanda è se ha senso democraticamente mettere regole di tipo morale.
Però imho è solo democraticamente che è possibile superare questa stortura.
la questione dei "limiti" da mettere alla democrazia è spinosa.
Da un lato c'è il fatto che il 75% degli elettori sia contro l'aborto, ma dall'altro c'è quella ragazzina che sarebbe favorevole e non può.
Lei è una vittima.
La domanda è se ha senso democraticamente mettere regole di tipo morale.
Però imho è solo democraticamente che è possibile superare questa stortura.
secondo me ti sfugge il senso del discorso.
Che riassumerei così: CHI decide?
Che riassumerei così: CHI decide?
Forse mi sono espresso male nel mio scritto precedente.
Per me la pedofilia è questa: "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi"
Ci tenevo a fare questo distinguo perché la lolitofilia è una cosa diversa, nel senso che il ragazzino o la ragazzina comunque è generalmente già entrata nella fase puberale con l'inizio del risveglio ormonale e una certa maturazione fisico-strutturale.
In un prepubero asserire che un'attività sessuale non possa portare conseguenze devastanti mi sembra davvero fuori di ogni logica. Immaginare che una società tolleri la pedofilia mi sembra folle e infatti leggo che il Giappone non la tollera.
Ero e sono abbastanza OT per cui qui mi fermo... :-)
Per me la pedofilia è questa: "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi"
Ci tenevo a fare questo distinguo perché la lolitofilia è una cosa diversa, nel senso che il ragazzino o la ragazzina comunque è generalmente già entrata nella fase puberale con l'inizio del risveglio ormonale e una certa maturazione fisico-strutturale.
In un prepubero asserire che un'attività sessuale non possa portare conseguenze devastanti mi sembra davvero fuori di ogni logica. Immaginare che una società tolleri la pedofilia mi sembra folle e infatti leggo che il Giappone non la tollera.
Ero e sono abbastanza OT per cui qui mi fermo... :-)
10. L’orientamento sessuale è una caratteristica radicata che ha un significato profondo per gli individui: è espressione di sé. La sua limitazione psicologica, culturale o giuridica infligge gravi danni psicologici.
Appunto questa é l'ipocrisia piú grande: se prendiamo per buona la prima parte:
"L’orientamento sessuale è una caratteristica radicata che ha un significato profondo per gli individui: è espressione di sé." Perché l'omosessualitá si la zoofilia no?
Quindi se"La sua limitazione psicologica, culturale o giuridica infligge gravi danni psicologici." i danni causati dalla pedofilia non sarebbero a prescindere ma da derivanti dalla sua limitazione giuridica e culturale.
Dimostrazione: prima i traumati e perseguitati omosessuali erano molto piú di adesso.
Corollario: la scelta é politica e non scientifica e questo punto é ideologico e non scientifico.
Ora capisci perché il movimento no gender ha le sue ragioni se il mainstream presenta questi argomenti.
Appunto questa é l'ipocrisia piú grande: se prendiamo per buona la prima parte:
"L’orientamento sessuale è una caratteristica radicata che ha un significato profondo per gli individui: è espressione di sé." Perché l'omosessualitá si la zoofilia no?
Quindi se"La sua limitazione psicologica, culturale o giuridica infligge gravi danni psicologici." i danni causati dalla pedofilia non sarebbero a prescindere ma da derivanti dalla sua limitazione giuridica e culturale.
Dimostrazione: prima i traumati e perseguitati omosessuali erano molto piú di adesso.
Corollario: la scelta é politica e non scientifica e questo punto é ideologico e non scientifico.
Ora capisci perché il movimento no gender ha le sue ragioni se il mainstream presenta questi argomenti.
Forse mi sono espresso male nel mio scritto precedente.
Per me la pedofilia è questa: "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi"
Esatto.
In Italia il 90% delle ragazzine di 11 anni é prepubere.
In Paraguay il 90% delle ragazzine di 11 anni é entra nella pubertá.
@Barrios: a 10 anni non l'accettano nemmeno qui in Paraguay, ma a partire dai 14 nessun paraguayano in assenza di violenza si sognerebbe di pensare che siano vittime.
Ti posso presentare decine di donne paraguayane che hanno avuto figli a 14-15 anni, cercati, voluti consapevoli di quello che facevano.
Per me la pedofilia è questa: "preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi"
Esatto.
In Italia il 90% delle ragazzine di 11 anni é prepubere.
In Paraguay il 90% delle ragazzine di 11 anni é entra nella pubertá.
@Barrios: a 10 anni non l'accettano nemmeno qui in Paraguay, ma a partire dai 14 nessun paraguayano in assenza di violenza si sognerebbe di pensare che siano vittime.
Ti posso presentare decine di donne paraguayane che hanno avuto figli a 14-15 anni, cercati, voluti consapevoli di quello che facevano.