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Subject: [POLITICA]

2022-10-23 13:09:22
Articolo molto interessante , grazie pupe.
2022-10-23 14:10:24
L'emittente del messaggio è il sole 24 ore ... il cui core business è l'economia.
Quindi merito = capacità di riuscire (individuale)
L'articolo pone molte volte la contraddizione su quanto si possa definire merito/successo personale e quanto questo possa essere determinato dalla fortuna.
Su questa discrepanza ha costruito l'articolo, che a una prima lettura ho trovato condivisibile.
Mi stonava il finale, ma non capivo perchè.
Poi riflettendoci sopra, il merito, non è individuale o soggettivo. E' collettivo, è un attribuzione che viene riconosciuta dagli altri. In una società come la nostra in cui il successo è la capacità di generare profitto, il merito coincide con il punto sopraelencato.
Ma il merito secondo me è collettivo, ne individuale ne soggettivo. E' la deriva della nostra società che ha distorto la visione del merito, ovvero ciò che ai primordi della nostra specie ed evoluzione ha portato grazie al merito di individui illuminati le civiltà a raggiungere vette impensabili.
Il merito è la capacità con cui con l'azione personale, produce un effetto che beneficia e irradia molte persone. Quindi il successo è la capacità di migliorare la condizione di coloro che vivono intorno a te, quindi più persone vengono irradiate/beneficiate più quella persona gode di merito.
La deviazione del merito filtrata dalla lente sociale contemporanea, fa coincidere il merito con la figura dell'imprenditore, il quale in realtà pensa prima al tornaconto personale ,e poi al prossimo.
Ecco la persona di merito antepone il profitto personale per il bene comune ... questo secondo me è una persona di merito, e queste tipo di azioni dovrebbero essere premiate perchè meritorie
(edited)
2022-10-23 15:20:19
poi di fatto si chiede sempre: "che lavoro fai?" e un modo per metterti il bollino di: "bravo lo seguo" o "merda da scartare".

Ache i professori di guardano come spazzatura quando sei scarso, che schifo!

Ma poi le alternative quali sono?
2022-10-23 17:05:27
riflessione che non condivido.
Qui ci sono vari punti da sminare:
-l'uso di una parola che ha un valore morale.
-l'inesistenza di metodi per valutare impegno e risultati
-la scelta dei criteri e DEGLI OBIETTIVI
-la differenza tra risultati e sforzi
-le conseguenze che ne vogliamo far discendere.

La mia personale conclusione è che bisogna sempre EVITARE di usare la parola "merito" e parlare volta per volta di: impegno, risultato, bravura, prestazione, ....
2022-10-23 17:40:54
https://www.rainews.it/articoli/2022/10/draghi-soddisfatto-per-le-misure-ue-sul-gas-accolte-tutte-le-proposte-dellitalia-3cac354e-c23d-4c5e-883d-35a03d75d2bb.html

Sono settimane che il prezzo dei futures dei fossili è in discesa..ma adesso ha messo tutto a posto l'UE :D pagliaccesco..speculatori che dicono di aver risolto i nostri problemi

Ma il diesel +20 cent sulla benzina è normale, normalissimo...infami. Diciamo che avevano bisogno di ripianare il buco del 2020, svuotando le tasche di un continente ricco
2022-10-23 20:26:15
2022-10-24 09:32:31
il primo articolo sul merito l'ho letto con estrema curiosità
sul secondo mi sono fermato qui:

Interno giorno: una classe di prima elementare. I giovani alunni ed alunne sono impegnati in un test di aritmetica. Dopo qualche tempo e non poca fatica i compiti vengono consegnati agli insegnanti per la valutazione. Alcuni saranno andati bene, altri saranno andati meno bene, com’è naturale che sia. Ora immaginate di ripetere la stessa operazione in tutte le prime classi della scuola e in tutte le scuole della città. Poi prendete i risultati e associate a ogni bambino il reddito della famiglia di origine. Quello che si vedrà è che coloro che vengono dal 25% delle famiglie con il reddito più alto saranno mediamente quelli con i punteggi più alti. Quelli, invece, che appartengono al 25% delle famiglie con il reddito più basso, avranno mediamente i punteggi più bassi. Si capisce.

si capisce da cosa?
2022-10-24 12:11:09
2022-10-24 13:47:12
si capisce credo intenda: era ovvio.
D'altra parte solo nel 2022 potremmo stupirci di una cosa così ovvia.
Il resto dell'articolo chiarisce che è ben prima di arrivare a scuola che si creano le differenze e che, si, sono spesso dovute al censo ed a quello che il censo misura.
(edited)
2022-10-24 14:06:52
Poi riflettendoci sopra, il merito, non è individuale o soggettivo. E' collettivo, è un attribuzione che viene riconosciuta dagli altri. In una società come la nostra in cui il successo è la capacità di generare profitto, il merito coincide con il punto sopraelencato.

Esatto Lucky, quello che molti non sanno é che coincide con la visione calvinista del mondo, tipica degli USA e di parte del mondo tedesco.

Molto poco cattolica la cosa....
2022-10-24 14:35:51
Poi prendete i risultati e associate a ogni bambino il reddito della famiglia di origine. Quello che si vedrà è che coloro che vengono dal 25% delle famiglie con il reddito più alto saranno mediamente quelli con i punteggi più alti. Quelli, invece, che appartengono al 25% delle famiglie con il reddito più basso, avranno mediamente i punteggi più bassi. Si capisce.

si capisce da cosa?


Alla fine degli anni 70 i primi 3 in logica/matematica e velocitá e comprensione della lettura eravamo;

1) figlio di un ingegnere
2) figlio di un laureato
3) io, mia mamma e mio nonno con la licenza elementare (mio padre non so chi sia)

Quando la maestra ci dava i famosi (per la mia generazione) problemi con 4 operazioni e 2/3 equivalenze eravamo sempre noi a consegnare tra i primi tre con rarissime eccezioni.

Tradotto: fino in terza elementare mio nonno mi poteva aiutare, dalla quarta in poi no. Poi a me oltre a giocare piaceva leggere per cui a 8/9 avevo una collezione di una 50ina di libri che ricevevo in regalo da mio nonno, zii e zie. Al compleanno io chiedevo libri come regalo.
Infatti non era un caso che il figlio dell'ingegnere nel 1978 ( 7 anni) sapesse elencare tutti i pianeti del sistema solare a memoria, compresi i satelliti di Marte e alcuni di Giove, nonché alcuni dettagli delle missioni delle sonde su venere del 1975 (oppss alzi la mano chi sapeva di questa senza googgolare) e sapesse i nomi di molti dinosauri a parte dei 3 piú famosi, io che andavbo regolarmente con mio nonno al museo di storia naturale di Porta Venezia a Milano (dove c'era un bella ricostruzione di scheletro di triceratopo a grandezza naturale) conoscevo i dinosauri ma non tutti i dettagli dei pianeti, per cui mi feci regalare il libro, oltre a leggere quello della nostra piccola biblioteca a scuola.

Ovviamente la biblioteca domestica del figlio dell'ingegnere era molto munita, sicuramente piú munita della mia e di tutti gli altri.

E' ovvio che l'ascensore sociale abbia funzionato decentemente fino agli anni 80/90, peró é altrettanto ovvio che chi abbia avuto famiglie meno scolarizzate e ricche abbia piú difficoltá.

Immaginati solamente uno studente del classico figlio di operai e uno studente del classico figlio di filologo in lingue romanze: a chi ricorre il primo in caso di difficoltá? A chi il secondo?
Adesso immaginati uno studente figlio di dirigenti che faccia il classico e abbia difficoltá. Chi potrá pagare senza problemi lezioni di recupero? Chi avrá problemi a pagarle? La famiglia operaia o la famigli di dirigenti?

Ho 2 nipoti che qui fanno le superiori, quando hanno difficoltá ricorrono a me o alla mia compagna, la loro madre per quanto diplomata non potrebbe mai aiutarle perché ha studiato un indirizzo diverso: la madre economicamente non potrebbe sostenere le ripetizioni. Cosa succederebbe se non avessoro gli zii che conoscono le loro materie?

Una famiglia con sufficienti risorse economiche al non avere gli zii che possono aiutarle pagerebbero un professore senza nessun problema, mia cognata non potrebbe.

Per cui sicuramente le mie nipoti non entrerebbero nel migliore 25%

Adesso é piú chiaro?
(edited)
2022-10-24 14:42:00
secondo me è una spiegazione sbagliata.

La spiegazione corretta è che STATISTICAMENTE all'aumentare del censo corrisponde maggiore cura per i figli, cultura dell'ambiente familiare, mezzi e strumenti, stimoli e attenzioni dedicati ai figli, studio delle esigenze dei piccoli...

tutto questo sino dall'età PRE-SCOLARE (addirittura da prima che il bambino parli) produce un solco di opportunità e stimoli.
2022-10-24 15:02:03
secondo me è una spiegazione sbagliata.

La spiegazione corretta è che STATISTICAMENTE all'aumentare del censo corrisponde maggiore cura per i figli, cultura dell'ambiente familiare, mezzi e strumenti, stimoli e attenzioni dedicati ai figli, studio delle esigenze dei piccoli...


E secondo te aiutarli a studiare, direttamente o indirettamente, non é una forma di cura?

Secondo te non é cultura dell'ambiente familiare che un bambino di 7 anni sapesse cose che altri non sapevano? Mia madre non sapeva nulla di dinosauri e di sistema solare, mio nonno dei dinosauri sí, perché girava musei, non certo per la sua licenza elementare conseguita nel 1921.

Secondo te avere una biblioteca fornita non é un mezzo? Secondo te avere piú soldi per comprare giochi educativi non fa la differenza?

Ovvimente i casi da me descritti non fanno statistica peró offrono una conferma di quella tesi.
(edited)
2022-10-24 16:35:02
Anche a me pare scriviate la stessa cosa, condivisibile peraltro.
2022-10-24 16:35:50
Anche a me pare scriviate la stessa cosa, condivisibile peraltro.

Anche a me
2022-10-24 17:01:36
Mi associo, forse Pupe si è spiegato male?