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Subject: [POLITICA]
Giovanni Toti è stato arrestato martedì mattina dalla Guardia di finanza. Il governatore ligure, agli arresti domiciliari, è accusato dalla Procura di Genova di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari a doveri d’ufficio, nonché di corruzione elettorale. Nell’operazione – un terremoto giudiziario sulla maggioranza di centrodestra che guida la Liguria dal 2015 – sono state disposte misure cautelari per altri due big: l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato e direttore generale della multiutility Iren, e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, ex presidente dei club calcistici Genoa e Livorno
Oramai faccio fatica a credere che questi arresti, per fatti risalenti a 2 anni fa, siano CASUALMENTE sempre prima delle elezioni.
Cioè chiariamo: non ho idea se siano colpevoli o meno (e se dovessi scommettere direi di si).
Sto discutendo il MOMENTO degli arresti: un mese prima del voto.
Cioè chiariamo: non ho idea se siano colpevoli o meno (e se dovessi scommettere direi di si).
Sto discutendo il MOMENTO degli arresti: un mese prima del voto.
Meglio prima che dopo. Comunque di papocchi in Liguria con Toti e Carige si sa da secoli, lui dopo quelle frasi durante la pandemia ha poi chiarito a tutti quanto sia totalmente inadeguato al ruolo.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/11/autostrade-cosi-castellucci-tentava-di-conservare-la-concessione-soldi-per-salvare-banca-carige-toti-ambasciatore-ci-parlo-io-con-giorgetti-e-salvini/5999921/
Dopo il crollo del ponte Morandi l’allora amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, ha “cercato con ogni mezzo di ricostruire i buoni rapporti con lo Stato“. E quindi provare a salvare la ricca concessione statale per la società della famiglia Benetton. Il retroscena emerge dalle carte dell’inchiesta della procura di Genova che ha portato all’arresto dell’ex numero uno di Aspi. L’indagine riguarda le barriere fonoassorbenti installate sulla rete autostradale, ma nasce da una costola dell’inchiesta sul crollo del viadotto genovese. È dopo la strage del 14 agosto 2018 che il Movimento 5 stelle – all’epoca al governo insieme alla Lega – comincia a chiedere la revoca della concessione alla holding dei Benetton. Una richiesta che inizia a creare la prima crepa nei rapporti con l’alleato leghista. Ma andiamo con ordine.
Dopo il crollo del ponte Morandi l’allora amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, ha “cercato con ogni mezzo di ricostruire i buoni rapporti con lo Stato“. E quindi provare a salvare la ricca concessione statale per la società della famiglia Benetton. Il retroscena emerge dalle carte dell’inchiesta della procura di Genova che ha portato all’arresto dell’ex numero uno di Aspi. L’indagine riguarda le barriere fonoassorbenti installate sulla rete autostradale, ma nasce da una costola dell’inchiesta sul crollo del viadotto genovese. È dopo la strage del 14 agosto 2018 che il Movimento 5 stelle – all’epoca al governo insieme alla Lega – comincia a chiedere la revoca della concessione alla holding dei Benetton. Una richiesta che inizia a creare la prima crepa nei rapporti con l’alleato leghista. Ma andiamo con ordine.
Meglio prima che dopo
ma anche no.. così la cronaca giudiziaria diventa questione elettorale.
sono passati decenni da mani pulite e non abbiamo ancora capito nulla.
ogni volta che un politico viene eliminato per via giudiziaria l'esito è un peggioramento della democrazia.
ma anche no.. così la cronaca giudiziaria diventa questione elettorale.
sono passati decenni da mani pulite e non abbiamo ancora capito nulla.
ogni volta che un politico viene eliminato per via giudiziaria l'esito è un peggioramento della democrazia.
quantomeno stavolta c'è parconditio.... in puglia decimato il pd, in ligura il cdx :D
poi magari dopo 10 anni vengono assolti perchè l'importante era eliminarli politicamente
poi magari dopo 10 anni vengono assolti perchè l'importante era eliminarli politicamente
Se dai per scontato che la volontà sia quella, non si può non essere d'accordo. Ma la notizia per quanto mi riguarda è che Toti fosse ancora libero di fare e disfare.
:-)
Ehi cosa succede Keevan che stamattina vedo i tuoi post e o sono d'accordo o mi regali un sorriso ? Terremoto in arrivo?
Buona giornata
Ehi cosa succede Keevan che stamattina vedo i tuoi post e o sono d'accordo o mi regali un sorriso ? Terremoto in arrivo?
Buona giornata
Le forze dell'ordine tunisine hanno arrestato ieri in serata Sonia Dahmani, avvocato e nota opinionista locale, rifugiatasi - dopo un invito a comparire davanti alla giustizia a cui non ha ottemperato - all'interno della sede dell'Ordine degli Avvocati di Tunisi.
Lo rilanciano in rete alcuni attivisti sottolineando le modalità dure utilizzate dai poliziotti, in abiti civili ma con il volto coperto da passamontagna, come è possibile vedere nei video sui social. Durante l'azione sarebbe anche stato fermato e poi rilasciato anche un operatore di France 24, al quale è stato sequestrato il materiale tecnico.
La giustizia tunisina aveva ordinato giorni fa un'indagine contro Dahmani dopo commenti sarcastici pronunciati sulla tv Carthage plus a proposito della situazione nel paese, legata ai migranti provenienti dall'Africa subsahariana, avevano riferito ieri i suoi avvocati e i media locali. Durante uno show televisivo, Sonia Dahmani ha ironicamente detto "di quale paese straordinario stiamo parlando?", in risposta ad un altro editorialista che aveva affermato che migranti provenienti da diversi paesi dell'Africa sub-sahariana, cercavano di stabilirsi in Tunisia. Questa affermazione è stata giudicata da alcuni utenti dei social network come "degradante" per l'immagine del Paese.
Giovedì Dahmani aveva quindi ricevuto una convocazione, alla quale non ha risposto, per comparire venerdì davanti al giudice istruttore presso il tribunale di Tunisi senza specificarne le ragioni, ha detto il suo avvocato Dalila Msaddek. "Mi rifiuto di comparire in tribunale senza conoscere le ragioni di questa convocazione", aveva spiegato alla stampa Dahmani. A causa della sua non comparizione, il giudice ha emesso un mandato di arresto, respingendo la richiesta dei suoi avvocati di rinviare la sua udienza. Secondo il testo della decisione riportato dai media, la Dahmani è oggetto di un'indagine per "uso di reti di comunicazione per diffondere informazioni false con l'obiettivo di mettere in pericolo la pubblica sicurezza" e per "incitamento all'odio", ai sensi del decreto -Legge 54. (Antifake news).
lo posto per evidenziare come sia facile passare da "antifake news" a regime e come queste regole SIANO SEMPRE DA RIGETTARE, non importa quanto grave sia la fake news o la disinformazione russa..
Lo rilanciano in rete alcuni attivisti sottolineando le modalità dure utilizzate dai poliziotti, in abiti civili ma con il volto coperto da passamontagna, come è possibile vedere nei video sui social. Durante l'azione sarebbe anche stato fermato e poi rilasciato anche un operatore di France 24, al quale è stato sequestrato il materiale tecnico.
La giustizia tunisina aveva ordinato giorni fa un'indagine contro Dahmani dopo commenti sarcastici pronunciati sulla tv Carthage plus a proposito della situazione nel paese, legata ai migranti provenienti dall'Africa subsahariana, avevano riferito ieri i suoi avvocati e i media locali. Durante uno show televisivo, Sonia Dahmani ha ironicamente detto "di quale paese straordinario stiamo parlando?", in risposta ad un altro editorialista che aveva affermato che migranti provenienti da diversi paesi dell'Africa sub-sahariana, cercavano di stabilirsi in Tunisia. Questa affermazione è stata giudicata da alcuni utenti dei social network come "degradante" per l'immagine del Paese.
Giovedì Dahmani aveva quindi ricevuto una convocazione, alla quale non ha risposto, per comparire venerdì davanti al giudice istruttore presso il tribunale di Tunisi senza specificarne le ragioni, ha detto il suo avvocato Dalila Msaddek. "Mi rifiuto di comparire in tribunale senza conoscere le ragioni di questa convocazione", aveva spiegato alla stampa Dahmani. A causa della sua non comparizione, il giudice ha emesso un mandato di arresto, respingendo la richiesta dei suoi avvocati di rinviare la sua udienza. Secondo il testo della decisione riportato dai media, la Dahmani è oggetto di un'indagine per "uso di reti di comunicazione per diffondere informazioni false con l'obiettivo di mettere in pericolo la pubblica sicurezza" e per "incitamento all'odio", ai sensi del decreto -Legge 54. (Antifake news).
lo posto per evidenziare come sia facile passare da "antifake news" a regime e come queste regole SIANO SEMPRE DA RIGETTARE, non importa quanto grave sia la fake news o la disinformazione russa..
3) lo stato di diritto, con la separazione dei poteri in UE è stato buttato a mare
Rilevo che l'UE non è una democrazia.
Rilevo che l'UE non è una democrazia.
L'attentatore era un poeta non violento, Fico se l'è cercata (questo il messaggio dei media mainstream)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/16/georgia-la-legge-anti-ong-non-e-cosi-strampalata-perche-la-ritengo-legittima/7550182/
P. Ferrero ci offre una prospettiva un po' diversa da quella mainstream.
Prospettiva a sua volta di parte, ma avere più angoli visuali aiuta a capire la tridimensionalità dei problemi.
P. Ferrero ci offre una prospettiva un po' diversa da quella mainstream.
Prospettiva a sua volta di parte, ma avere più angoli visuali aiuta a capire la tridimensionalità dei problemi.