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Subject: [POLITICA]
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ok-italia-acquisto-sistemi-attacco-elettronico_88607228-202402k.shtml
Miraccomando, bisogna stringere la cinghia e spegnere i condizionatori e caldaie, cosi ne compiamo ancora di più!
Dai giorgetti, melona, draghi e coglioni vari, siamo tutti con voi!!!
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terza guerra mondiale in cina?
riporto la parte del cinese ma anche le considerazioni di Rampini le trovo sensate.
«Con la disintegrazione dell’ordine mondiale che si era creato dopo la seconda guerra mondiale, centrato sulle Nazioni Unite, la geopolitica torna a focalizzarsi sulla competizione fra superpotenze ed è sempre più turbolenta. Questo spinge un crescente numero di persone a credere che la Terza guerra mondiale possa essere inevitabile. Di fatto, secondo molti, una nuova forma di guerra fredda è già iniziata tra le superpotenze.
Quindi la domanda da porsi è: quale sarà il principale terreno di battaglia della terza guerra mondiale? Sotto ogni prospettiva, sarà l’Asia-Pacifico. La ragione è semplice. Questa parte del mondo possiede tutti gli elementi suscettibili di scatenare una guerra mondiale. Possono essere riassunti così: interessi economici + Stati Uniti + una versione asiatica della Nato + modernizzazione militare + nazionalismo. In altri termini, gli Stati Uniti stanno diventando un significativo promotore della guerra in Asia. La principale ragione per cui l’America pianifica la guerra sono gli enormi benefici economici che può ricavare in Asia.
Se partiamo dalla considerazione che l’America non può risolvere i suoi gravi problemi interni attraverso la rivoluzione, allora la guerra esterna diventa più probabile. Nei tempi moderni, rivoluzione e guerra esterna sono state le due soluzioni principali ai problemi interni, e non c’è ragione per sottovalutare la possibilità che l’America vada in guerra per risolvere i suoi problemi.
In generale, il «Pivot to Asia» (svolta strategica verso l’Asia) di Barack Obama fu visto come un segno che l’America cominciava a spostare la sua attenzione, le sue priorità temporali, le sue risorse, verso l’area asiatica per aumentare le proprie possibilità di vincere la competizione decisiva del nostro tempo. Il «Pivot to Asia» era rivolto alla Cina. La sua origine risale molto più indietro. Il crollo dell’Unione sovietica, la fine della guerra fredda dopo mezzo secolo, significava la scomparsa del nemico tradizionale. Da allora l’America ha cercato di ridefinire il proprio «nemico», ed è la Cina. Quando arrivò al potere George W. Bush la politica estera dei conservatori iniziò a prevalere negli Stati Uniti e aveva come bersaglio la Cina. Fu solo l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 a cambiare la focalizzazione strategica e a rinviare la strategia asiatica degli Stati Uniti.
Dal punto di vista dei grandi spostamenti geopolitici, l’Asia è di fronte a un pericolo di guerra senza precedenti. Che si tratti di competizione politica, guerra convenzionale, o deterrenza nucleare, la situazione in Asia si sta deteriorando rapidamente. Ciò che rende pessimisti, è che non solo le società asiatiche sono poco consapevoli del pericolo, ma un crescente numero di Paesi si uniscono a questo minaccioso war game, attivamente o passivamente. I sentimenti nazionalisti in Asia sono in aumento. Storicamente questi sentimenti sono spesso stati fattori importanti per condurre ai conflitti tra nazioni. Nell’era dei social media, i leader in molti paesi sono più facilmente influenzati da sentimenti nazionalisti, perdono razionalità e possono prendere decisioni irrazionali.
La Cina si trova nell’occhio del ciclone. Visti gli sconvolgimenti geopolitici, il nostro popolo capirà cosa sono i «cambiamenti mai visti da un secolo» (espressione ricorrente nei discorsi di Xi Jinping, ndr). Come reagire a queste trasformazioni geopolitiche, è la sfida più tremenda per questa generazione».
§§§
riporto la parte del cinese ma anche le considerazioni di Rampini le trovo sensate.
«Con la disintegrazione dell’ordine mondiale che si era creato dopo la seconda guerra mondiale, centrato sulle Nazioni Unite, la geopolitica torna a focalizzarsi sulla competizione fra superpotenze ed è sempre più turbolenta. Questo spinge un crescente numero di persone a credere che la Terza guerra mondiale possa essere inevitabile. Di fatto, secondo molti, una nuova forma di guerra fredda è già iniziata tra le superpotenze.
Quindi la domanda da porsi è: quale sarà il principale terreno di battaglia della terza guerra mondiale? Sotto ogni prospettiva, sarà l’Asia-Pacifico. La ragione è semplice. Questa parte del mondo possiede tutti gli elementi suscettibili di scatenare una guerra mondiale. Possono essere riassunti così: interessi economici + Stati Uniti + una versione asiatica della Nato + modernizzazione militare + nazionalismo. In altri termini, gli Stati Uniti stanno diventando un significativo promotore della guerra in Asia. La principale ragione per cui l’America pianifica la guerra sono gli enormi benefici economici che può ricavare in Asia.
Se partiamo dalla considerazione che l’America non può risolvere i suoi gravi problemi interni attraverso la rivoluzione, allora la guerra esterna diventa più probabile. Nei tempi moderni, rivoluzione e guerra esterna sono state le due soluzioni principali ai problemi interni, e non c’è ragione per sottovalutare la possibilità che l’America vada in guerra per risolvere i suoi problemi.
In generale, il «Pivot to Asia» (svolta strategica verso l’Asia) di Barack Obama fu visto come un segno che l’America cominciava a spostare la sua attenzione, le sue priorità temporali, le sue risorse, verso l’area asiatica per aumentare le proprie possibilità di vincere la competizione decisiva del nostro tempo. Il «Pivot to Asia» era rivolto alla Cina. La sua origine risale molto più indietro. Il crollo dell’Unione sovietica, la fine della guerra fredda dopo mezzo secolo, significava la scomparsa del nemico tradizionale. Da allora l’America ha cercato di ridefinire il proprio «nemico», ed è la Cina. Quando arrivò al potere George W. Bush la politica estera dei conservatori iniziò a prevalere negli Stati Uniti e aveva come bersaglio la Cina. Fu solo l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 a cambiare la focalizzazione strategica e a rinviare la strategia asiatica degli Stati Uniti.
Dal punto di vista dei grandi spostamenti geopolitici, l’Asia è di fronte a un pericolo di guerra senza precedenti. Che si tratti di competizione politica, guerra convenzionale, o deterrenza nucleare, la situazione in Asia si sta deteriorando rapidamente. Ciò che rende pessimisti, è che non solo le società asiatiche sono poco consapevoli del pericolo, ma un crescente numero di Paesi si uniscono a questo minaccioso war game, attivamente o passivamente. I sentimenti nazionalisti in Asia sono in aumento. Storicamente questi sentimenti sono spesso stati fattori importanti per condurre ai conflitti tra nazioni. Nell’era dei social media, i leader in molti paesi sono più facilmente influenzati da sentimenti nazionalisti, perdono razionalità e possono prendere decisioni irrazionali.
La Cina si trova nell’occhio del ciclone. Visti gli sconvolgimenti geopolitici, il nostro popolo capirà cosa sono i «cambiamenti mai visti da un secolo» (espressione ricorrente nei discorsi di Xi Jinping, ndr). Come reagire a queste trasformazioni geopolitiche, è la sfida più tremenda per questa generazione».
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È una lettura vera cui però manca una parte: la guerra è anche un obiettivo cinese.
La differenza è che, imho, gli USA hanno bisogno della guerra per "sistemare" la Cina, mentre la Cina preferirebbe non farla ma si è convinta di non poterne fare a meno.
In ogni caso è la Cina ad avere il pallino in mano: gli USA non faranno la guerra senza un atto di guerra cinese... in cui "sperano"
Edit: non avevo letto le considerazioni di Rampini che completano meglio il quadro.
(edited)
La differenza è che, imho, gli USA hanno bisogno della guerra per "sistemare" la Cina, mentre la Cina preferirebbe non farla ma si è convinta di non poterne fare a meno.
In ogni caso è la Cina ad avere il pallino in mano: gli USA non faranno la guerra senza un atto di guerra cinese... in cui "sperano"
Edit: non avevo letto le considerazioni di Rampini che completano meglio il quadro.
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Un punto di vista americano (Megan Russell è la coordinatrice della campagna China is Not Our Enemy di CODEPINK) molto vicino a quello cinese
Per me è pieno di bias, una Cina tutta rosa e gli USA tutti neri, ma è importante la chiarezza espositiva
(edited)
Per me è pieno di bias, una Cina tutta rosa e gli USA tutti neri, ma è importante la chiarezza espositiva
(edited)
fate male perchè la lettura è interessante, poi se uno decide di leggere solo le fonti con cui concorda.. che vi devo dire..
In realtà non sono così tanti i pennivendoli idioti e improponibili dei quali come italiano mi vergogno e che mi rifiuto di leggere e ascoltare in tv. Purtroppo Rampini è uno che ha lavorato incessantemente per conquistarsi un posto nella mia personalissima lista "via via via via".
L'unica curiosità che mi rimane è come gentaglia del genere stravolgerebbe se' stessa in caso di crisi/guerra + riordinamento, perché non ho il minimo dubbio in proposito escluso il come lo farebbero: quanto velocemente e spudoratamente. I famosi uomini "per tutte le stagioni", come li chiamava Biagi. Mi fanno uno schifo incommensurabile, roba da privarli del passaporto.
L'unica curiosità che mi rimane è come gentaglia del genere stravolgerebbe se' stessa in caso di crisi/guerra + riordinamento, perché non ho il minimo dubbio in proposito escluso il come lo farebbero: quanto velocemente e spudoratamente. I famosi uomini "per tutte le stagioni", come li chiamava Biagi. Mi fanno uno schifo incommensurabile, roba da privarli del passaporto.
Ma Rampini mica è una fonte! E' solo una grandissima tdc! Non sto a perderci tempo.
fai come vuoi, rilevo che non hai neppure capito che cosa ha pubblicato..
un altro che si vanta della propria chiusura mentale...
Al contrario, la parte dello studioso cinese l'ho letta. Ma mi rifiuto di abbeverarmi del liquame del successivo "commento" di cotanto intellettuale
Puoi conservare l'opinione ma andare a controllare nel merito... come faccio io con Mazzucco: magari ha cambiato idea o ne ha detta una giusta.
Cosa da fare anche con quelli su cui abbiamo un'opinione favorevole e che magari un giorno sparano cazzate che non vorremmo sottoscrivere
Cosa da fare anche con quelli su cui abbiamo un'opinione favorevole e che magari un giorno sparano cazzate che non vorremmo sottoscrivere
Sono molto vicino a mandarti a quel paese.
Rileggi quello che ho scritto.
Ci riprovo, ma ti facevo più sveglio: non leggo articoli che ritengo spazzatura. A priori. Rampini scrive spazzatura, non mi interessa il suo parere demmerda e non mi basta il tuo parere (chi cazzo sei?!) per cambiare idea.
Preferisco impiegare il mio tempo libero leggendo articoli di giornalisti che stimo, non di chi mi da il vomito.
Comunque in futuro eviterò di rispondere anche a te. Ciaone.
Rileggi quello che ho scritto.
Ci riprovo, ma ti facevo più sveglio: non leggo articoli che ritengo spazzatura. A priori. Rampini scrive spazzatura, non mi interessa il suo parere demmerda e non mi basta il tuo parere (chi cazzo sei?!) per cambiare idea.
Preferisco impiegare il mio tempo libero leggendo articoli di giornalisti che stimo, non di chi mi da il vomito.
Comunque in futuro eviterò di rispondere anche a te. Ciaone.