Subpage under development, new version coming soon!
Subject: [POLITICA]
il new york times e l'abbronzatura di Di Maio
a me francamente non scandalizza il fatto che gli americani pensino che la loro storia e cultura debba essere automaticamente assorbita da tutto il mondo.
Mi scandalizza che da parte nostra non si risponda con fermezza che è solo una cosa loro.
a me francamente non scandalizza il fatto che gli americani pensino che la loro storia e cultura debba essere automaticamente assorbita da tutto il mondo.
Mi scandalizza che da parte nostra non si risponda con fermezza che è solo una cosa loro.
Per carità, non facciamoci dettare l'agenda da quei dementi
Esportano democrazia
Chi glielo spiega che la repubblica più antica del mondo si chiama San Marino? Manco sanno dove sia...
Chi glielo spiega che la repubblica più antica del mondo si chiama San Marino? Manco sanno dove sia...
Manco sanno dove sia...
Se è per quello mica solo loro, eh? Due mesi fa ho chiesto al mio vicino se ci fosse mai stato e mi ha risposto chiedendo se fosse vicino a Cittadella (PD)... O_o
Se è per quello mica solo loro, eh? Due mesi fa ho chiesto al mio vicino se ci fosse mai stato e mi ha risposto chiedendo se fosse vicino a Cittadella (PD)... O_o
scusa troy ma questo articolo è davvero la spiegazione del perchè gli ingegneri dovrebbero fare solo il loro lavoro.
L'ipotesti di partenza che possa anche solo esistere un n. "ottimale" di rappresentanti che bilanci i due poli (da un lato la "rappresentatività" e dall'altro "confusione e costi") è stupida.
1 non sono questi i punti su cui organizzare il discorso (mi aspetto per esempio che si discuta di cosa devono fare.. aspetto che manca completamente)
2 non è possibile quantificare il vantaggio di una decisione politica o normativa corretta rispetto ad una non corretta (si va dagli esodati della fornero sino all'approvazione del bail in.. quanti miliardi viene? e questi sono quelli che puoi quantificare in euro... quando è ora di quantificare morti o emigrati come facciamo?)
La pretesa poi di fare i "confronti" con paesi che hanno sistemi politici (forma di governo e legge elettorale) diversa dalla nostra oppure di usare le "formule" (tipica idiozia da ingegnere, che pensa che il mondo funzioni così....) la definirei bambinesca.
Purtroppo bisognerebbe che le persone che hanno studiato qualcosa capissero di doversi fermare nei limiti delle proprie competenze e di non poter andare molto oltre l'opinione negli altri. Il piddinismo (io so di sapere) è uno dei grandi mali di questo secolo.
L'ipotesti di partenza che possa anche solo esistere un n. "ottimale" di rappresentanti che bilanci i due poli (da un lato la "rappresentatività" e dall'altro "confusione e costi") è stupida.
1 non sono questi i punti su cui organizzare il discorso (mi aspetto per esempio che si discuta di cosa devono fare.. aspetto che manca completamente)
2 non è possibile quantificare il vantaggio di una decisione politica o normativa corretta rispetto ad una non corretta (si va dagli esodati della fornero sino all'approvazione del bail in.. quanti miliardi viene? e questi sono quelli che puoi quantificare in euro... quando è ora di quantificare morti o emigrati come facciamo?)
La pretesa poi di fare i "confronti" con paesi che hanno sistemi politici (forma di governo e legge elettorale) diversa dalla nostra oppure di usare le "formule" (tipica idiozia da ingegnere, che pensa che il mondo funzioni così....) la definirei bambinesca.
Purtroppo bisognerebbe che le persone che hanno studiato qualcosa capissero di doversi fermare nei limiti delle proprie competenze e di non poter andare molto oltre l'opinione negli altri. Il piddinismo (io so di sapere) è uno dei grandi mali di questo secolo.
Per votare NO basta sapere che la riduzione dei parlamentari era nel piano di rinascita della P2 di Licio Gelli.
Lo hai un po' banalizzato. Diciamo che porta molte osservazioni interessanti e oggettive, libero poi di cassarle.
Mi sfugge totalmente la logica del "non sappiamo e quindi abbondiamo"
Mi sfugge totalmente la logica del "non sappiamo e quindi abbondiamo"
ecco sul fatto che le osservazioni siano "oggettive" ho parecchi dubbi.
non ho capito la logica del "non sappiamo e quindi abbondiamo" a cosa ti riferisci.
cmq io sono un po' in dubbio su cosa votare. Ci sono tanti temi che vengono tirati in ballo, ma in realtà è tutta fuffa.
La "rappresentatività" non dipende dal n., ma dalla legge elettorale.
L'esigenza di risparmio di costi è risibile, ma sull'invidia e il qualunquismo si sono costruite fortune politiche da Atene sino ad oggi, non dovremmo stupirci certo oggi (che lo fa per ultimo il M5S). Magari basterebbe capire che è fuffa ecco..
Sull'efficenza della macchina burocratica ovviamente dipende da cosa devono fare i parlamentari...
in realtà il parlamento è stato esautorato da decenni delle sue prerogative prima dal governo e poi dal sottobosco di potere che lo circonda (ministeri, enti, quirinale ed aziende statali) per ultimo dagli organi centrali di magistratura (corte dei conti, consiglio di stato, cnel, consulta)..
Ad oggi la separazione dei poteri è poco più di una favola e un parlamentare conta solo in quanto voto di fiducia, ma poi non ha alcuna capacità di incidere sulle leggi.
se fossero 1000, 10 o un milione non cambierebbe nulla.
Oggi il parlamentare lavora principalmente in commissione, non in aula, e praticamente il loro lavoro serve solo a verificare e rendere pubblico quello che altrimenti passerebbe dall'uff. legislativo del ministero alla gazzetta ufficiale senza alcuna verifica pubblica.
Se qualcuno davvero volesse riformare la macchina romana di produzione delle norme dovrebbe partire da ben altri temi, primo fra tutti interrogarsi sulla forma di governo scelta: la repubblica parlamentare.
Possiamo e vogliamo ancora definirla così?
L'idea che mi sono fatto della proposta del referendum è che sia sostanzialmente una riforma di scarsa rilevanza reale, ma che comporti il rischio di alimentare la deriva anti-parlamentare e di portarci ad una forma di governo presidenziale/governativa di fatto. Con la (molto probabile) vittoria dei si difficilmente il parlamento riavrà la centralità nella vita dello stato che i costituenti gli avevano affidato.
Ecco questo per me è inaccettabile (sono forme di governo da popoli primitivi e/o sudditi imho) e quindi penso che voterò no. Ma onestamente è una decadenza che è in atto da anni e non sappiamo fermare, dalle prime proposte di maggioritario ad oggi (le sventurate proposte di Segni, col referendum) è stato un continuo svilire la politica parlamentare per alimentare quella degli intrecci e delle relazioni occulte. Cambierà poco, ma cambierà in peggio.
non ho capito la logica del "non sappiamo e quindi abbondiamo" a cosa ti riferisci.
cmq io sono un po' in dubbio su cosa votare. Ci sono tanti temi che vengono tirati in ballo, ma in realtà è tutta fuffa.
La "rappresentatività" non dipende dal n., ma dalla legge elettorale.
L'esigenza di risparmio di costi è risibile, ma sull'invidia e il qualunquismo si sono costruite fortune politiche da Atene sino ad oggi, non dovremmo stupirci certo oggi (che lo fa per ultimo il M5S). Magari basterebbe capire che è fuffa ecco..
Sull'efficenza della macchina burocratica ovviamente dipende da cosa devono fare i parlamentari...
in realtà il parlamento è stato esautorato da decenni delle sue prerogative prima dal governo e poi dal sottobosco di potere che lo circonda (ministeri, enti, quirinale ed aziende statali) per ultimo dagli organi centrali di magistratura (corte dei conti, consiglio di stato, cnel, consulta)..
Ad oggi la separazione dei poteri è poco più di una favola e un parlamentare conta solo in quanto voto di fiducia, ma poi non ha alcuna capacità di incidere sulle leggi.
se fossero 1000, 10 o un milione non cambierebbe nulla.
Oggi il parlamentare lavora principalmente in commissione, non in aula, e praticamente il loro lavoro serve solo a verificare e rendere pubblico quello che altrimenti passerebbe dall'uff. legislativo del ministero alla gazzetta ufficiale senza alcuna verifica pubblica.
Se qualcuno davvero volesse riformare la macchina romana di produzione delle norme dovrebbe partire da ben altri temi, primo fra tutti interrogarsi sulla forma di governo scelta: la repubblica parlamentare.
Possiamo e vogliamo ancora definirla così?
L'idea che mi sono fatto della proposta del referendum è che sia sostanzialmente una riforma di scarsa rilevanza reale, ma che comporti il rischio di alimentare la deriva anti-parlamentare e di portarci ad una forma di governo presidenziale/governativa di fatto. Con la (molto probabile) vittoria dei si difficilmente il parlamento riavrà la centralità nella vita dello stato che i costituenti gli avevano affidato.
Ecco questo per me è inaccettabile (sono forme di governo da popoli primitivi e/o sudditi imho) e quindi penso che voterò no. Ma onestamente è una decadenza che è in atto da anni e non sappiamo fermare, dalle prime proposte di maggioritario ad oggi (le sventurate proposte di Segni, col referendum) è stato un continuo svilire la politica parlamentare per alimentare quella degli intrecci e delle relazioni occulte. Cambierà poco, ma cambierà in peggio.
Mi sfugge totalmente la logica del "non sappiamo e quindi abbondiamo"
io sarei per una riduzione dei parlamentari ma la prima cosa da fare è regolamentare il lavoro dei parlamentari.
in primis garantire uno stipendio lordo che sia chiaro e definito e solo quello senza gli orpelli di integrazioni, rimborsi spese, vestiti etc che trasformano lo stipendio in un trattamento da Re Mida. Puoi anche dargli 20mila euro al mese ma se sono quelli e sei obbligato a partecipare ad un tot di riunioni e ai lavori delle commissioni ti assicuro che diventa un lavoro.
la legge elettorale! Da rifare e ricreare con numero mandati massimo, il che identifica anche i contributi da versare ad integrazione della pensione
divieto assoluto di creare un gruppo. vieni eletto con X stai con X o dai le dimissioni, spostarsi nel gruppo misto vuol dire tradire la fiducia degli elettori. Voterai contro una legge secondo coscienza e poi sono fatti tuoi discuterne con il partito.
Riduzione e messa in silenzio politico di quella specie di ginepraio che sono le tentacolari forme di potere con enti, cippe lippe etc spesso in grado di appoggiarsi ed influenzare commissioni o lavori parlamentari. I fiumi di denaro escono da li. Dato che di solito la reggenza di questi gangli di potere è di natura politica e non meritocratica capita spesso che il partito X al governo abbia un ente con un presidente dell'opposizione che mette i bastoni tra le ruote. Gli antichi romani la chiamavano burocrazia, invece in pratica è ciò che rallenta del 75% la messa in opera di molti lavori.
io sarei per una riduzione dei parlamentari ma la prima cosa da fare è regolamentare il lavoro dei parlamentari.
in primis garantire uno stipendio lordo che sia chiaro e definito e solo quello senza gli orpelli di integrazioni, rimborsi spese, vestiti etc che trasformano lo stipendio in un trattamento da Re Mida. Puoi anche dargli 20mila euro al mese ma se sono quelli e sei obbligato a partecipare ad un tot di riunioni e ai lavori delle commissioni ti assicuro che diventa un lavoro.
la legge elettorale! Da rifare e ricreare con numero mandati massimo, il che identifica anche i contributi da versare ad integrazione della pensione
divieto assoluto di creare un gruppo. vieni eletto con X stai con X o dai le dimissioni, spostarsi nel gruppo misto vuol dire tradire la fiducia degli elettori. Voterai contro una legge secondo coscienza e poi sono fatti tuoi discuterne con il partito.
Riduzione e messa in silenzio politico di quella specie di ginepraio che sono le tentacolari forme di potere con enti, cippe lippe etc spesso in grado di appoggiarsi ed influenzare commissioni o lavori parlamentari. I fiumi di denaro escono da li. Dato che di solito la reggenza di questi gangli di potere è di natura politica e non meritocratica capita spesso che il partito X al governo abbia un ente con un presidente dell'opposizione che mette i bastoni tra le ruote. Gli antichi romani la chiamavano burocrazia, invece in pratica è ciò che rallenta del 75% la messa in opera di molti lavori.