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Subject: [POLITICA]
Mi sfugge totalmente la logica del "non sappiamo e quindi abbondiamo"
io sarei per una riduzione dei parlamentari ma la prima cosa da fare è regolamentare il lavoro dei parlamentari.
in primis garantire uno stipendio lordo che sia chiaro e definito e solo quello senza gli orpelli di integrazioni, rimborsi spese, vestiti etc che trasformano lo stipendio in un trattamento da Re Mida. Puoi anche dargli 20mila euro al mese ma se sono quelli e sei obbligato a partecipare ad un tot di riunioni e ai lavori delle commissioni ti assicuro che diventa un lavoro.
la legge elettorale! Da rifare e ricreare con numero mandati massimo, il che identifica anche i contributi da versare ad integrazione della pensione
divieto assoluto di creare un gruppo. vieni eletto con X stai con X o dai le dimissioni, spostarsi nel gruppo misto vuol dire tradire la fiducia degli elettori. Voterai contro una legge secondo coscienza e poi sono fatti tuoi discuterne con il partito.
Riduzione e messa in silenzio politico di quella specie di ginepraio che sono le tentacolari forme di potere con enti, cippe lippe etc spesso in grado di appoggiarsi ed influenzare commissioni o lavori parlamentari. I fiumi di denaro escono da li. Dato che di solito la reggenza di questi gangli di potere è di natura politica e non meritocratica capita spesso che il partito X al governo abbia un ente con un presidente dell'opposizione che mette i bastoni tra le ruote. Gli antichi romani la chiamavano burocrazia, invece in pratica è ciò che rallenta del 75% la messa in opera di molti lavori.
io sarei per una riduzione dei parlamentari ma la prima cosa da fare è regolamentare il lavoro dei parlamentari.
in primis garantire uno stipendio lordo che sia chiaro e definito e solo quello senza gli orpelli di integrazioni, rimborsi spese, vestiti etc che trasformano lo stipendio in un trattamento da Re Mida. Puoi anche dargli 20mila euro al mese ma se sono quelli e sei obbligato a partecipare ad un tot di riunioni e ai lavori delle commissioni ti assicuro che diventa un lavoro.
la legge elettorale! Da rifare e ricreare con numero mandati massimo, il che identifica anche i contributi da versare ad integrazione della pensione
divieto assoluto di creare un gruppo. vieni eletto con X stai con X o dai le dimissioni, spostarsi nel gruppo misto vuol dire tradire la fiducia degli elettori. Voterai contro una legge secondo coscienza e poi sono fatti tuoi discuterne con il partito.
Riduzione e messa in silenzio politico di quella specie di ginepraio che sono le tentacolari forme di potere con enti, cippe lippe etc spesso in grado di appoggiarsi ed influenzare commissioni o lavori parlamentari. I fiumi di denaro escono da li. Dato che di solito la reggenza di questi gangli di potere è di natura politica e non meritocratica capita spesso che il partito X al governo abbia un ente con un presidente dell'opposizione che mette i bastoni tra le ruote. Gli antichi romani la chiamavano burocrazia, invece in pratica è ciò che rallenta del 75% la messa in opera di molti lavori.
La "rappresentatività" non dipende dal n., ma dalla legge elettorale.
L'esigenza di risparmio di costi è risibile, ma sull'invidia e il qualunquismo si sono costruite fortune politiche da Atene sino ad oggi, non dovremmo stupirci certo oggi (che lo fa per ultimo il M5S). Magari basterebbe capire che è fuffa ecco..
Sull'efficenza della macchina burocratica ovviamente dipende da cosa devono fare i parlamentari...
in realtà il parlamento è stato esautorato da decenni delle sue prerogative prima dal governo e poi dal sottobosco di potere che lo circonda (ministeri, enti, quirinale ed aziende statali) per ultimo dagli organi centrali di magistratura (corte dei conti, consiglio di stato, cnel, consulta)..
Ad oggi la separazione dei poteri è poco più di una favola e un parlamentare conta solo in quanto voto di fiducia, ma poi non ha alcuna capacità di incidere sulle leggi.
se fossero 1000, 10 o un milione non cambierebbe nulla.
Oggi il parlamentare lavora principalmente in commissione, non in aula, e praticamente il loro lavoro serve solo a verificare e rendere pubblico quello che altrimenti passerebbe dall'uff. legislativo del ministero alla gazzetta ufficiale senza alcuna verifica pubblica.
Se qualcuno davvero volesse riformare la macchina romana di produzione delle norme dovrebbe partire da ben altri temi, primo fra tutti interrogarsi sulla forma di governo scelta: la repubblica parlamentare.
Possiamo e vogliamo ancora definirla così?
L'idea che mi sono fatto della proposta del referendum è che sia sostanzialmente una riforma di scarsa rilevanza reale, ma che comporti il rischio di alimentare la deriva anti-parlamentare e di portarci ad una forma di governo presidenziale/governativa di fatto. Con la (molto probabile) vittoria dei si difficilmente il parlamento riavrà la centralità nella vita dello stato che i costituenti gli avevano affidato.
Ecco questo per me è inaccettabile (sono forme di governo da popoli primitivi e/o sudditi imho) e quindi penso che voterò no. Ma onestamente è una decadenza che è in atto da anni e non sappiamo fermare, dalle prime proposte di maggioritario ad oggi (le sventurate proposte di Segni, col referendum) è stato un continuo svilire la politica parlamentare per alimentare quella degli intrecci e delle relazioni occulte. Cambierà poco, ma cambierà in peggio.
La penso come te, tranne che per le conclusioni (paradossalmente). Sarò disfattista io, ma proprio per la deriva che abbiamo preso preferisco che ci sia qualche stronzo in meno piazzato in parlamento... magra consolazione, me ne rendo conto
L'esigenza di risparmio di costi è risibile, ma sull'invidia e il qualunquismo si sono costruite fortune politiche da Atene sino ad oggi, non dovremmo stupirci certo oggi (che lo fa per ultimo il M5S). Magari basterebbe capire che è fuffa ecco..
Sull'efficenza della macchina burocratica ovviamente dipende da cosa devono fare i parlamentari...
in realtà il parlamento è stato esautorato da decenni delle sue prerogative prima dal governo e poi dal sottobosco di potere che lo circonda (ministeri, enti, quirinale ed aziende statali) per ultimo dagli organi centrali di magistratura (corte dei conti, consiglio di stato, cnel, consulta)..
Ad oggi la separazione dei poteri è poco più di una favola e un parlamentare conta solo in quanto voto di fiducia, ma poi non ha alcuna capacità di incidere sulle leggi.
se fossero 1000, 10 o un milione non cambierebbe nulla.
Oggi il parlamentare lavora principalmente in commissione, non in aula, e praticamente il loro lavoro serve solo a verificare e rendere pubblico quello che altrimenti passerebbe dall'uff. legislativo del ministero alla gazzetta ufficiale senza alcuna verifica pubblica.
Se qualcuno davvero volesse riformare la macchina romana di produzione delle norme dovrebbe partire da ben altri temi, primo fra tutti interrogarsi sulla forma di governo scelta: la repubblica parlamentare.
Possiamo e vogliamo ancora definirla così?
L'idea che mi sono fatto della proposta del referendum è che sia sostanzialmente una riforma di scarsa rilevanza reale, ma che comporti il rischio di alimentare la deriva anti-parlamentare e di portarci ad una forma di governo presidenziale/governativa di fatto. Con la (molto probabile) vittoria dei si difficilmente il parlamento riavrà la centralità nella vita dello stato che i costituenti gli avevano affidato.
Ecco questo per me è inaccettabile (sono forme di governo da popoli primitivi e/o sudditi imho) e quindi penso che voterò no. Ma onestamente è una decadenza che è in atto da anni e non sappiamo fermare, dalle prime proposte di maggioritario ad oggi (le sventurate proposte di Segni, col referendum) è stato un continuo svilire la politica parlamentare per alimentare quella degli intrecci e delle relazioni occulte. Cambierà poco, ma cambierà in peggio.
La penso come te, tranne che per le conclusioni (paradossalmente). Sarò disfattista io, ma proprio per la deriva che abbiamo preso preferisco che ci sia qualche stronzo in meno piazzato in parlamento... magra consolazione, me ne rendo conto
notizia da repubblica.it, quindi pd:
Nel decreto Covid - che prolunga lo stato d'emergenza fino al 15 ottobre - c'è una norma che modifica la legge sui servizi segreti del 2007, prevedendo una proroga di quattro anni per gli attuali vertici di Dis, Aisi e Aise. Un articolo, secondo i rumors parlamentari, gradito al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Su questa norma oggi è esplosa una grana per il governo.
Cinquanta deputati M5S hanno sottoscritto un emendamento per sopprimere questo articolo (il decreto è al vaglio della Camera). Una scelta interpretata da molti come una mossa per indebolire il premier, che ha mantenuto la delega ai Servizi. La prima firmataria dell'emendamento è Francesca Dieni, ma nella lista ci sono diversi esponenti di spicco del Movimento: Francesco Silvestri, Marta Grande, Vittoria Baldino, Luigi Iovine, e tutti i membri della commissione affari costituzionali e difesa. Esponenti di varie correnti M5S.
A questo punto però il governo - con il ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà - ha posto la fiducia sul decreto. Evidentemente temendo una saldatura della destra e dei dissidenti M5S nel voto in aula. Provocando l'indignazione delle opposizioni ma anche di parte della maggioranza. I vertici M5S avevano provato a far ritirare la proposta. Invano.
"La normativa che riguarda i Servizi, quindi la sicurezza nazionale, non riguarda alcuni o pochi ma tutti. Sono profondamente contrariata dal voto di fiducia e voglio che resti agli atti", ha detto Francesca Dieni. Naturalmente la destra sfrutta l'occasione: "Mettono la fiducia perché si stanno scannando", ha detto Salvini.
questo per evidenziare quanto contano veramente i parlamentari.
Ora ci aspettiamo che votino contro la fiducia, giusto?
Nel decreto Covid - che prolunga lo stato d'emergenza fino al 15 ottobre - c'è una norma che modifica la legge sui servizi segreti del 2007, prevedendo una proroga di quattro anni per gli attuali vertici di Dis, Aisi e Aise. Un articolo, secondo i rumors parlamentari, gradito al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Su questa norma oggi è esplosa una grana per il governo.
Cinquanta deputati M5S hanno sottoscritto un emendamento per sopprimere questo articolo (il decreto è al vaglio della Camera). Una scelta interpretata da molti come una mossa per indebolire il premier, che ha mantenuto la delega ai Servizi. La prima firmataria dell'emendamento è Francesca Dieni, ma nella lista ci sono diversi esponenti di spicco del Movimento: Francesco Silvestri, Marta Grande, Vittoria Baldino, Luigi Iovine, e tutti i membri della commissione affari costituzionali e difesa. Esponenti di varie correnti M5S.
A questo punto però il governo - con il ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà - ha posto la fiducia sul decreto. Evidentemente temendo una saldatura della destra e dei dissidenti M5S nel voto in aula. Provocando l'indignazione delle opposizioni ma anche di parte della maggioranza. I vertici M5S avevano provato a far ritirare la proposta. Invano.
"La normativa che riguarda i Servizi, quindi la sicurezza nazionale, non riguarda alcuni o pochi ma tutti. Sono profondamente contrariata dal voto di fiducia e voglio che resti agli atti", ha detto Francesca Dieni. Naturalmente la destra sfrutta l'occasione: "Mettono la fiducia perché si stanno scannando", ha detto Salvini.
questo per evidenziare quanto contano veramente i parlamentari.
Ora ci aspettiamo che votino contro la fiducia, giusto?
Rotfl
A questo punto però il governo - con il ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà - ha posto la fiducia sul decreto. Evidentemente temendo una saldatura della destra e dei dissidenti M5S nel voto in aula. Provocando l'indignazione delle opposizioni ma anche di parte della maggioranza. I vertici M5S avevano provato a far ritirare la proposta. Invano.
Ciò che stupisce non è la fiducia, ma il dialogo interno ai 5S
A questo punto però il governo - con il ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà - ha posto la fiducia sul decreto. Evidentemente temendo una saldatura della destra e dei dissidenti M5S nel voto in aula. Provocando l'indignazione delle opposizioni ma anche di parte della maggioranza. I vertici M5S avevano provato a far ritirare la proposta. Invano.
Ciò che stupisce non è la fiducia, ma il dialogo interno ai 5S
Invece gli stipendi dei lavoratori dipendenti li lasciamo tassati e tartassati ome prima
Che gli inferiori non si meritano un cazzo
Che gli inferiori non si meritano un cazzo
In realtà volevo mettere l'accento su "fatturato"... forse intendeva "utili".
beh, lo spero.... perchè se intendeva davvero fatturato è da internare :)
In realtà volevo mettere l'accento su "fatturato"... forse intendeva "utili".
Si si avevo capito il senso del tuo post
Io rimarcavo il fatto che salvini si preoccupa iinnanzitutto di detassare gli utili aziendali.
Si si avevo capito il senso del tuo post
Io rimarcavo il fatto che salvini si preoccupa iinnanzitutto di detassare gli utili aziendali.
Corte di giustizia e caso Mediaset
immagino che dovremmo scrivere meglio le norme di protezione dei nostri mercati dall'aggressione degli altri paesi europei... però di base è il principio che è folle. Secondo i principi dei trattati EU, uno stato non può proteggersi dall'aggressione straniera alle proprie aziende. Il principio è che prima di qualsiasi cosa si deve salvaguardare il diritto alla mobilità del capitale...
poi mi resta comunque la sensazione che a parti invertite (azienda italiana che ne scala una francese) le sentenze sarebbero state diverse... ma questo si sa, tutte le istituzioni riflettono i rapporti di forza che le costituiscono.
immagino che dovremmo scrivere meglio le norme di protezione dei nostri mercati dall'aggressione degli altri paesi europei... però di base è il principio che è folle. Secondo i principi dei trattati EU, uno stato non può proteggersi dall'aggressione straniera alle proprie aziende. Il principio è che prima di qualsiasi cosa si deve salvaguardare il diritto alla mobilità del capitale...
poi mi resta comunque la sensazione che a parti invertite (azienda italiana che ne scala una francese) le sentenze sarebbero state diverse... ma questo si sa, tutte le istituzioni riflettono i rapporti di forza che le costituiscono.
l'inconsistenza del ministro
poi io personalmente sono contrario al lavoro agile per i dipendenti pubblici.
Ovviamente sono favorevole ad una vera transizione veerso il telelavoro volontario,
ma il lavoro agile è un'altra cosa (per obiettivi e non per orario di lavoro) e ad oggi nella PA è possibile in un caso su 100 se va bene.
poi io personalmente sono contrario al lavoro agile per i dipendenti pubblici.
Ovviamente sono favorevole ad una vera transizione veerso il telelavoro volontario,
ma il lavoro agile è un'altra cosa (per obiettivi e non per orario di lavoro) e ad oggi nella PA è possibile in un caso su 100 se va bene.
poi Pinkerton si lamenta del livello... c'è sempre spazio per peggiorare ancora maremmamaiala
https://twitter.com/Adnkronos/status/1303713091398631424
https://twitter.com/Adnkronos/status/1303713091398631424