Subpage under development, new version coming soon!
Subject: Virus cinese 2...Non ci fermerete mai!
Come sfruttare le occasioni
- escono dall'ue
- vaccini a manetta
- rientrano prima sul palcoscenico
E stanno studiando una manovra per agevolare il ramo Finance
- escono dall'ue
- vaccini a manetta
- rientrano prima sul palcoscenico
E stanno studiando una manovra per agevolare il ramo Finance
La "protesta" di Kurz mi lascia abbastanza interdetto, si lamenta (anche) per i tempi troppo lunghi di approvazione dei vaccini.... Fino ad oggi si è sempre sostenuto il contrario e cioè di vaccini prodotti in pochi mesi e senza troppe sperimentazioni.
Sullo sci in Svizzera, avevo letto del calo dei contagi. Leggevo che loro fanno tanto attività di screening, I dipendenti del turismo periodicamente fanno tamponi, ci sono protocolli precisi e soprattutto se ti sgamano ti multano. Ora non ricordo la % di attività multate, ma era molto elevata. In Italia è proponibile?
Sullo sci in Svizzera, avevo letto del calo dei contagi. Leggevo che loro fanno tanto attività di screening, I dipendenti del turismo periodicamente fanno tamponi, ci sono protocolli precisi e soprattutto se ti sgamano ti multano. Ora non ricordo la % di attività multate, ma era molto elevata. In Italia è proponibile?
Io ci lavoro in Svizzera e non ho mai, dico mai, avuto la sensazione che là si usassero maggiori attenzioni rispetto a quanto fatto in Italia.
Un esempio per tutti...in svizzera se sei positivo stai a casa dieci giorni (tu ed i contatti a rischio segnalati dal positivo), poi torni alla vita regolare senza nemmeno un tampone di controllo.
Le.mascherine erano molto meno diffuse che da noi ed in generale gli svizzeri (soprattutto quelli della Svizzera interna) se ne son sempre
fregati abbastanza delle precauzioni.
Un esempio per tutti...in svizzera se sei positivo stai a casa dieci giorni (tu ed i contatti a rischio segnalati dal positivo), poi torni alla vita regolare senza nemmeno un tampone di controllo.
Le.mascherine erano molto meno diffuse che da noi ed in generale gli svizzeri (soprattutto quelli della Svizzera interna) se ne son sempre
fregati abbastanza delle precauzioni.
E tendono sempre ad esaltare i nostri vicini di casa, tanti articoli di lode nella gestione della pandemia, poi come è nella realtà bohhh
Crediamo sicuramente a te ma allora da domani non bisogna più leggere niente sui giornali, manco una riga....
01 marzo 2021 - 13:00
swissinfo.ch con agenzie e RSI
Le riaperture dei negozi e gli altri allentamenti delle misure anti-coronavirus sono un sollievo per tutti, ma l'epidemia non è finita e bisogna quindi continuare a prestare la massima attenzione. È questo in sintesi il concetto espresso dagli esperti della Confederazione nell'abituale incontro coi media martedì a Berna.
Anne Lévy, direttrice dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ha ribadito che bisogna continuare a testare, effettuare un tracciamento adeguato per spezzare le catene di contagio e vaccinarsi.
La situazione è buona, ma l'evoluzione rimane incerta, ha confermato Virginie Masserey, responsabile della Sezione malattie infettive dell'UFSP. I nuovi casi sono stagnanti da circa due settimane, in tutte le regioni della Svizzera. Il numero di ospedalizzazioni continua a scendere, ma inizia una stagnazione anche in questo ambito.
La presenza delle varianti continua dal canto suo ad aumentare e si avvicina ormai al 70% del totale. Proprio questa è la vera incognita e in altri Paesi la fase di stagnazione ha fatto da preludio a nuovi aumenti, ha ricordato Masserey. Viste le nuove aperture, è quindi particolarmente importante rispettare tutte le misure di protezione.
Le prime aperture
Il deconfinamento graduale è iniziato il 1° marzo. Tutti i negozi hanno potuto riaprire e sono nuovamente accessibili anche musei, sale di lettura di biblioteche o archivi e centri di svago all'aperto come zoo, giardini botanici o parchi di divertimento.
Si potranno inoltre frequentare le strutture sportive all'aperto, come le piste di ghiaccio, i campi da tennis, i campi da calcio e gli stadi di atletica.
La prima tappa del deconfinamento concerne attività che permettono di indossare mascherine e rispettare le distanze, che coinvolgono un numero limitato di persone o che si svolgono all'aperto, sottolinea il Consiglio federale sul suo sito webLink esterno.
swissinfo.ch
Inoltre, sono di nuovo consentiti gli assembramenti all'aperto e incontri tra familiari e amici fino a un massimo di 15 persone. Gruppi di quindici adulti possono anche partecipare ad attività sportive e culturali all'aperto. Le competizioni e le manifestazioni per gli adulti rimangono proibite, ma sono di nuovo possibili per i giovani fino a 20 anni. È consentita anche la ripresa di attività di animazione socio-culturale giovanili.
Rimane in vigore l'obbligo di telelavoro, il divieto di manifestazioni e di competizioni sportive popolari per adulti, mentre gli incontri privati al chiuso restano limitati a un massimo di cinque persone.
"Siamo coscienti che questi allentamenti sono fonte di insoddisfazione e capiamo le critiche", ha affermato il presidente della Confederazione Guy Parmelin la scorsa settimana. La situazione - ha sottolineato - resta fragile, anche a causa della diffusione delle varianti più infettive del virus e l'evoluzione dei casi è seguita con molta attenzione sulla base di numerosi elementi, sia sanitari che economici.
swissinfo.ch con agenzie e RSI
Le riaperture dei negozi e gli altri allentamenti delle misure anti-coronavirus sono un sollievo per tutti, ma l'epidemia non è finita e bisogna quindi continuare a prestare la massima attenzione. È questo in sintesi il concetto espresso dagli esperti della Confederazione nell'abituale incontro coi media martedì a Berna.
Anne Lévy, direttrice dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ha ribadito che bisogna continuare a testare, effettuare un tracciamento adeguato per spezzare le catene di contagio e vaccinarsi.
La situazione è buona, ma l'evoluzione rimane incerta, ha confermato Virginie Masserey, responsabile della Sezione malattie infettive dell'UFSP. I nuovi casi sono stagnanti da circa due settimane, in tutte le regioni della Svizzera. Il numero di ospedalizzazioni continua a scendere, ma inizia una stagnazione anche in questo ambito.
La presenza delle varianti continua dal canto suo ad aumentare e si avvicina ormai al 70% del totale. Proprio questa è la vera incognita e in altri Paesi la fase di stagnazione ha fatto da preludio a nuovi aumenti, ha ricordato Masserey. Viste le nuove aperture, è quindi particolarmente importante rispettare tutte le misure di protezione.
Le prime aperture
Il deconfinamento graduale è iniziato il 1° marzo. Tutti i negozi hanno potuto riaprire e sono nuovamente accessibili anche musei, sale di lettura di biblioteche o archivi e centri di svago all'aperto come zoo, giardini botanici o parchi di divertimento.
Si potranno inoltre frequentare le strutture sportive all'aperto, come le piste di ghiaccio, i campi da tennis, i campi da calcio e gli stadi di atletica.
La prima tappa del deconfinamento concerne attività che permettono di indossare mascherine e rispettare le distanze, che coinvolgono un numero limitato di persone o che si svolgono all'aperto, sottolinea il Consiglio federale sul suo sito webLink esterno.
swissinfo.ch
Inoltre, sono di nuovo consentiti gli assembramenti all'aperto e incontri tra familiari e amici fino a un massimo di 15 persone. Gruppi di quindici adulti possono anche partecipare ad attività sportive e culturali all'aperto. Le competizioni e le manifestazioni per gli adulti rimangono proibite, ma sono di nuovo possibili per i giovani fino a 20 anni. È consentita anche la ripresa di attività di animazione socio-culturale giovanili.
Rimane in vigore l'obbligo di telelavoro, il divieto di manifestazioni e di competizioni sportive popolari per adulti, mentre gli incontri privati al chiuso restano limitati a un massimo di cinque persone.
"Siamo coscienti che questi allentamenti sono fonte di insoddisfazione e capiamo le critiche", ha affermato il presidente della Confederazione Guy Parmelin la scorsa settimana. La situazione - ha sottolineato - resta fragile, anche a causa della diffusione delle varianti più infettive del virus e l'evoluzione dei casi è seguita con molta attenzione sulla base di numerosi elementi, sia sanitari che economici.
Esatto :D in questo caso la soluzione a un problema è non porsi il problema
Due notizie
1.
A single dose of the Pfizer or AstraZeneca vaccine reduces risk of hospitalisation in over-80s by more than 80 per cent, a new study from Public Health England has revealed.
2.
Newly-published data showing the effectiveness of the Pfizer and AstraZeneca vaccines means that the roadmap for ending lockdown is "achievable," Matt Hancock has said.
1.
A single dose of the Pfizer or AstraZeneca vaccine reduces risk of hospitalisation in over-80s by more than 80 per cent, a new study from Public Health England has revealed.
2.
Newly-published data showing the effectiveness of the Pfizer and AstraZeneca vaccines means that the roadmap for ending lockdown is "achievable," Matt Hancock has said.
Pochi tamponi e meno asintomatici ufficiali li puoi "camuffare" , gli ospedalizzati no. E sono in calo
Nell'ultimo.periodo in effetti in svizzera hanno fatto una chiusura di esercizi commerciali massiccia ma nessuna preclusione alla socialità e nessun limite di spostamento.
A livello di disciplina non ho notato alcuna differenza rispetto all'italica gente.
L'unica cosa è che le dimensioni contano...sono.sicuramente riusciti a tracciare meglio i positivi ed evidentemente a gestirli in maniera più efficace.
A livello di disciplina non ho notato alcuna differenza rispetto all'italica gente.
L'unica cosa è che le dimensioni contano...sono.sicuramente riusciti a tracciare meglio i positivi ed evidentemente a gestirli in maniera più efficace.
Questa cosa però è strana davvero, insomma Italia, Francia, Germani e Austria decidono di chiudere le piste, per paura dei contagi e invece chi resta aperto, come la Svizzera vede la curva dei contagi scendere. Direi che c'è da pensare parecchio.