Azərbaycan dili Bahasa Indonesia Bosanski Català Čeština Dansk Deutsch Eesti English Español Français Galego Hrvatski Italiano Latviešu Lietuvių Magyar Malti Mакедонски Nederlands Norsk Polski Português Português BR Românã Slovenčina Srpski Suomi Svenska Tiếng Việt Türkçe Ελληνικά Български Русский Українська Հայերեն ქართული ენა 中文
Subpage under development, new version coming soon!

Subject: Virus cinese 2...Non ci fermerete mai!

2021-07-13 16:19:19
Quindi la domanda successiva di pone naturale, i volontari (ne conosco uno la sperimentazione avvenne anche a Cremona) che si sono fatti vaccinare con Reithera come faranno per avere il greenpass? Seconda dose di pfizer (ipotesi) ma se il vaccino italiano non è riconosciuto cosa si fa?
Chiedo…
2021-07-13 19:37:32
Pinkerton:, e tutti i turisti del mondo che non si sono vaccinati con un vaccino non aprovato dall'EMA che fanno?

Non fanno piú entrare i milionari cinesi e russi? ahahahahahahah

Buffonate UE
(edited)
2021-07-13 20:13:43
Entri con tampone, come gia ora.
Invece di dire buffonate UE informati
2021-07-13 20:22:14
Entri con tampone, come gia ora.
Invece di dire buffonate UE informati


Non hai considerato una cosa, che domani dall'altra parte del mondo il tampone non lo chiedano piú.. che si fa in Europa? O al contrario che chiedano (in EU) di fare quarantena,

Poi con il green pass c'é la gente bloccata... quindi la cosa non é per niente chiara.


Aggiungo entro in Italia il 4 col tampone, per andare in germania il 10 che faccio? N'altro tampone (che gratis no é) poi devo andare in Ungheria il 15, che faccio n'altro tampone?

O vale il primo?

E se ho fatto il covid?
(edited)
2021-07-13 20:27:35
Sostituire un tampone con un vaccino non mi sembra una scelta destinata a durare a occhio e croce
2021-07-13 20:54:34

America Latina
In America Latina le classi restano vuote
The Economist, Regno Unito
24 giugno 2021
Facebook
Twitter
Email
Print

Per la prima volta da oltre un anno, questo mese piccoli gruppi di bambini sono entrati, con i loro zaini e il loro chiacchiericcio, in alcune scuole di Città del Messico. Si tratta di una riapertura molto cauta. La scelta è affidata alle scuole e solo una minoranza ha deciso di farlo. Solo una parte della classe frequenta tutti i giorni. Questo vale per diciotto dei trentuno stati del Messico. Negli altri le scuole restano chiuse. Con la pandemia neanche lontanamente finita, la precauzione potrebbe essere comprensibile. Ma tra i sopravvissuti i bambini continuano a essere le sue vittime principali, in Messico e in tutta l’America Latina.

La regione è stata colpita in modo particolarmente duro dal covid-19 per tre ragioni. Con l’8 per cento della popolazione mondiale ha subìto circa un terzo del totale dei decessi ufficialmente attribuiti al covid-19 (e molti altri sono quelli non registrati). Nel 2020 le sue economie hanno perso in media il 7 per cento, un dato peggiore rispetto a quello globale. Una cosa di cui si parla molto meno è il fatto che le scuole dell’America Latina sono rimaste chiuse molto più a lungo di quelle di qualsiasi altra regione. Gli effetti si faranno sentire a lungo dopo che la pandemia sarà conclusa e l’economia si sarà ripresa.

Restare indietro
Tranne che in sei paesi più piccoli, quasi tutte le scuole dell’America Latina hanno chiuso nel marzo 2020 e molte non hanno più riaperto. L’Argentina o la Colombia, all’inizio del 2021 avevano cominciato a riaprirle, ma con l’arrivo della seconda ondata le hanno subito richiuse.

La perdita prolungata di apprendimento non farà che peggiorare standard educativi già drammatici. Nel 2018 i test internazionali Pisa per i quindicenni rilevavano come in lettura, matematica e scienze i partecipanti latinoamericani fossero in media tre anni indietro rispetto ai coetanei nel gruppo di paesi prevalentemente ricchi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

Con le scuole chiuse per 13 mesi, secondo la Banca mondiale circa il 77 per cento degli studenti potrebbe collocarsi al di sotto dei risultati minimi previsti per la loro classe di età, un dato che nel 2018 si fermava al 55 per cento. Questo potrebbe avere effetti sul lungo periodo. Con soli dieci mesi di lezioni perse, secondo la Banca mondiale uno studente medio potrebbe perdere l’equivalente di 24mila dollari in entrate nel corso della sua vita lavorativa. I più poveri, gli studenti delle aree rurali e le bambine sono le categorie più colpite dalle chiusure delle scuole, un dato che va ad aggravare le disuguaglianze già enormi in America Latina.

Le chiusure delle scuole hanno avuto un enorme costo in termini emotivi e hanno provocato un forte incremento della dispersione scolastica

Molti paesi latinoamericani hanno compiuto grandi sforzi per organizzare lezioni a distanza. Tuttavia una consistente minoranza di scuole non ha accesso a internet per scopi didattici. Se il 98 per cento del quinto più ricco di studenti nella regione ha internet a casa, nel caso degli studenti più poveri la percentuale è del 45 per cento. In Brasile i telefoni cellulari rappresentano l’unica possibilità di accesso a internet per più del 60 per cento di studenti neri e indigeni. Molti governi usano canali tradizionali come la televisione, la radio e i materiali stampati. Il Messico ha offerto a 25 milioni di studenti lezioni a distanza con questi strumenti.

Tutto questo non sostituisce la didattica in presenza. “Non tutti gli studenti hanno gli stessi ritmi di apprendimento”, afferma Marco Fernández, esperto di didattica dell’università messicana di Monterrey Tech. “Non possono fare domande o avere riscontri come avverrebbe in classe”. Oltre alla perdita di apprendimento, le chiusure delle scuole hanno avuto un enorme costo in termini emotivi e hanno provocato un forte incremento della dispersione scolastica.
L’articolo continua dopo la pubblicità

In molti paesi di altre regioni le scuole hanno riaperto già da mesi grazie al distanziamento sociale, ai tamponi e a un’igiene accurata. Al di là della gravità della pandemia, in America Latina questo non è accaduto per diverse ragioni.

I genitori in generale non sono stati propensi a rimandare i figli a scuola. In Messico, finché la maggior parte delle persone non sarà vaccinata “purtroppo non ci sono le condizioni per un rientro in massa a scuola”, afferma Luis Solís dell’Unione nazionale dei genitori, un gruppo di volontariato. Anche i sindacati degli insegnanti sono stati riluttanti. In Argentina, quando il sindaco di Buenos Aires ha cercato di riaprire le scuole a marzo ha dovuto affrontare l’opposizione dei sindacati e del governo nazionale, loro alleato. “Non ci sono pressioni” sui governi per riaprire le scuole, si lamenta Fernández.

I governi potrebbero fare molto di più per promuovere una riapertura in sicurezza, con l’informazione e il coinvolgimento di tutte le parti. “A questo punto tutti i paesi dovrebbero almeno aver fatto un tentativo concreto di riaprire le scuole”, dice Emanuela Di Gropello della Banca Mondiale. “Non dovremmo trovarci in questa situazione”. Recuperare sarà una sfida enorme. Le scuole devono rapidamente valutare il livello di ogni studente, organizzare lezioni di recupero e compensare il tempo perduto con lezioni di sabato e orari più lunghi. Per poterlo fare occorreranno soldi e un grande sforzo. Molti governi durante la pandemia hanno speso di più per la sanità e gli aiuti alle famiglie e alle imprese. Anche l’istruzione dovrà essere una priorità se l’America Latina vuole evitare di deludere un’intera generazione.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)
2021-07-13 23:55:26
Una cosa non mi è del tutto chiara: ma il senso del Greenpass qual è?

Non dico per chi deve viaggiare ma per il Paese che ospita il turista con Green-pass rispetto a quello che non ce l'ha
2021-07-14 00:03:20
Voi lo state usando? A me continuano a chiedere il tampone... Bah
2021-07-14 07:37:17
il green pass è la più grossa bufala dall'inizio della pandemia. non sei immune, lo puoi prendere e dare. è una scusa per far girare gente e soldi, spingere per il vaccino, ma tanto al risalire dei contagi sarà colpa della festa scudetto dell'inter.....
2021-07-14 09:40:41
NIC to Behmen
Sono stato a Malta: per andare lì tampone molecolare e controlli fatti dall'aeroporto di partenza, se non avevi tutto a posto non partivi, una volta atterrato mi hanno controllato il PLF. Per tornare in Italia tampone rapido, nessuno ha controllato na sega né all'aeroporto di partenza né all'arrivo in Italia.
A voi le conclusioni
2021-07-14 09:55:51
Ti ha assunto Raiola?
2021-07-14 10:34:53
Pass sanitario, l’obbligo non è solo in Francia: dalla Danimarca al Portogallo, ecco chi lo richiede in Europa

Ci sono il 'SafePass' a Cipro e il 'Coronapas' in Danimarca. Ma anche altri Paesi, tra i quali Lettonia e Irlanda, hanno deciso di introdurre una formula analoga al pass sanitario annunciato in Francia per consentire ai cittadini di accedere ai luoghi pubblici. Ecco le regole in Europa
di F. Q. | 14 Luglio 2021

Il dibattito sul pass sanitario che certifica l’avvenuta vaccinazione per accedere a eventi e luoghi pubblici sta interessando molti Paesi in Europa. A dare impulso alla discussione è stata la Francia, che ha stabilito l’entrata in vigore dal 21 luglio e l’obbligatorietà per entrare in caffé, ristoranti, centri commerciali, come anche aerei, treni, pullman di lunga percorrenza e strutture mediche. Un filtro agli ingressi finalizzato anche a spingere alla vaccinazione – e su questo punto in sole 24 ore proprio in Francia ha dato ottimi risultati – e sul quale in Italia si dibatte, tra destra contraria, Pd favorevole e Movimento 5 Stelle interlocutorio, mentre il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo lo interpreta come una soluzione per incentivare l’immunizzazione.

Ma se in Francia l’annuncio del presidente Emmanuel Macron ha scatenato il dibattito, il pass sanitario non è una formula nuova in Europa, dove già altri Paesi lo utilizzano per limitare l’ingresso nei luoghi al chiuso, mezzi di trasporto ed eventi. Tra chi lo richiede per entrare all’interno di ristoranti, bar, musei e anche parrucchieri c’è ad esempio la Danimarca, che nell’aprile di quest’anno ha lanciato la sua ‘Coronapas‘, l’app che certifica se una persona ha avuto un risultato negativo del test anticovid nelle ultime 72 ore, la vaccinazione o una prova di precedente infezione. Anche in Austria per accedere a ristoranti, hotel e locali notturni è necessario esibire un test negativo o una prova di vaccinazione o guarigione da Covid-19.

In Lettonia agli eventi pubblici come concerti, cinema, spettacoli teatrali e nelle sale interne dei servizi di ristorazione possono accedere solo le persone vaccinate, guarite da Covid-19 negli ultimi 6 mesi o con test negativo nelle ultime 24 ore, mentre tutti i visitatori possono utilizzare gli spazi esterni dei ristoranti.

A Cipro molte attività in spazi interni sono limitate ai possessori di ‘SafePass‘, che si ottiene con un test negativo nelle 72 ore precedenti, almeno una dose di vaccino almeno tre settimane prima o la guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti. Il pass è necessario per visitare centri commerciali, chiese, cinema, stabilimenti turistici, nelle sale interne dei luoghi di ristorazione e per partecipare a eventi in luoghi chiusi.

In Lussemburgo gli esercizi commerciali come ristoranti bar o palestre o gli organizzatori di eventi possono decidere se partecipare o meno al sistema ‘CovidCheck‘, che permette loro di liberarsi delle restrizioni sanitarie in vigore per le loro attività, limitandole ai vaccinati, guariti o negativi ai test Covid. In Germania le regole variano tra i diversi Land, con alcuni nei quali i ristoratori possono richiedere il pass per entrare nei locali.

In Portogallo il governo ha imposto da sabato una nuova misura che prevede per coloro che desiderano cenare al chiuso in 60 comuni con alti tassi di infezioni l’obbligo di presentare un certificato di vaccinazione, un test negativo o una prova di guarigione. In Irlanda il governo ha approvato il piano per consentire la riapertura di pub, caffè, ristoranti e altri locali entro la fine del mese che una volta licenziato dal Parlamento autorizzerà solo ai vaccinati e guariti dal Covid l’ingresso all’interno di queste attività. In Grecia, infine, da venerdì fino alla fine di agosto, solo le persone vaccinate potranno entrare in luoghi chiusi come centri di intrattenimento, bar, cinema e teatri.
2021-07-14 14:59:23
https://www.corriere.it/scuola/medie/cards/prove-invalsi-2021-tonfo-dad-maturita-studenti-ne-sanno-come-terza-media/caporetto-apprendimenti_principale.shtml

La preparazione media (anche degli universitari) era già drammatica qualche anno fa figuriamoci adesso.
Temo che anche questo anno lo faranno a casa, sarà uno sfacelo in termini di preparazione
2021-07-14 17:19:48
Un disastro annunciato. Da rilevare però anche altro dato secondo me da tenere in considerazione, soprattutto per gli alunni di V della secondaria di secondo grado. Le regioni meridionali hanno % clamorosamente basse, la Campania addirittura 73% insufficienti in matematica contro il 51% nazionale. In Veneto siamo sul 40% in linea con le precedenti invalsi di due anni fa (l'anno scorso non furono svolte causa pandemia). Quindi la dad in generale non ha funzionato ma mentre nel nord (soprattutto nord-est) i risultati sono sovrapponibili o quasi ai precedenti, al sud è stato un disastro allargando la forbice nord-sud che, in termini di prove invalsi, c'è sempre stata. Possibile che la dad al nord ha funzionato un pochino e al sud no? O forse questo incremento di divario dipende dal fatto che molti ragazzi meridionali sono sprovvisti di tablet e pc? Perché in Veneto i tablet in comodato d'uso gratuito sono stati (giustamente) dati agli alunni indigenti che ne hanno fatto richiesta mentre in Sicilia dad ha significa fondamentalmente non seguire per mancanza di apparecchiature adeguate? Lungi da me difendere la dad ma questo risultato a mio avviso evidenzia anche e soprattutto l'enorme differenza di risorse tra scuole/famiglie del sud e scuole/famiglie del nord.
2021-07-14 18:09:32
quoto.
D'altro canto che le risorse economiche (delle famiglie e della PA) siano il principale mezzo per garantire l'accesso ai servizi essenziali lo diceva a suo tempo Marx. Che la libertà e la realizzazione personale, familiare e sociale derivino dal lavoro regolare lo dice la costituzione.

Ma oggi a noi i diritti ci interessa proclamarli, mica garantirli davvero.
Dei bei elenconi di diritti vuoti, parole vietate e "rispetto" preteso. Dietro il nulla.
2021-07-14 18:18:25