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Subject: Super league
Ceferino afferma che juve barca e real non esistono
Adesso si rimangia il cappello e instaura un dialogo
Adesso si rimangia il cappello e instaura un dialogo
Scrivo qui perché un po' mi rifaccio a quanto detto da Ceferino: calcio ai tifosi, via gli arroganti dal calcio etc..
UEFA World Cup
L'Europa ha 44 Nazioni e 13 posti ai mondiali
L'Africa ha 54 Nazioni e 5 posti
:)
UEFA World Cup
L'Europa ha 44 Nazioni e 13 posti ai mondiali
L'Africa ha 54 Nazioni e 5 posti
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Durante il compito in classe di Matematica bisogna sapere da chi copiare!
Agnelli: "Volontà di dialogo con l'Uefa. Ceferin? Lo stimo, è sempre il padrino di mia figlia..."
Cioè Ceferin è il padrino della figlia di Agnelli.. Okay, allora tutta sta roba è più finta del wrestling, secondo me
Cioè Ceferin è il padrino della figlia di Agnelli.. Okay, allora tutta sta roba è più finta del wrestling, secondo me
Serafini la tocca piano
È sorprendente come, esaurita l’ondata di falso moralismo dopo l’indignazione per la SuperLeague, sia tornata a regnare un’anarchia sprezzante da parte dei club più ricchi come PSG in particolare, ma anche spagnoli e inglesi che hanno ripreso a muoversi con una disinvoltura tale da far dimenticare pandemia, stadi vuoti e recessione. L’Uefa in compenso resta ferma e coerente nel suo supino leccaculismo a ricchi e potenti, più o meno emiri, più o meno ligi alle regole se non a quelle del denaro. Personalmente non vedo l’ora che una SuperLeague meglio concepita spazzi via quel ministero di ipocriti con sede a Nyon.
È sorprendente come, esaurita l’ondata di falso moralismo dopo l’indignazione per la SuperLeague, sia tornata a regnare un’anarchia sprezzante da parte dei club più ricchi come PSG in particolare, ma anche spagnoli e inglesi che hanno ripreso a muoversi con una disinvoltura tale da far dimenticare pandemia, stadi vuoti e recessione. L’Uefa in compenso resta ferma e coerente nel suo supino leccaculismo a ricchi e potenti, più o meno emiri, più o meno ligi alle regole se non a quelle del denaro. Personalmente non vedo l’ora che una SuperLeague meglio concepita spazzi via quel ministero di ipocriti con sede a Nyon.
FC Barcellona, Juventus e Real Madrid CF prendono atto con soddisfazione della decisione del tribunale di Madrid di confermare l’obbligo di UEFA di cessare le azioni intraprese nei confronti dei club fondatori di European Super League, inclusi il procedimento disciplinare nei confronti dei tre club sottoscritti e la rimozione delle penali e delle restrizioni imposte agli altri nove club per evitare il procedimento disciplinare di UEFA.
Il Tribunale ha accolto la richiesta formulata dai promotori di European Super League, ha respinto il ricorso di UEFA e confermato l’intimazione a UEFA che, qualora quest’ultima non si conformasse alla decisione, ne scaturirebbero ammende e responsabilità penali. Il caso sarà valutato dalla Corte di Giustizia Europea, che analizzerà la posizione monopolistica di UEFA sul calcio europeo.
È nostro dovere occuparci dei gravi problemi che affliggono il calcio. UEFA si è accreditata come legislatore, operatore esclusivo e unico titolare riconosciuto dei diritti delle competizioni europee, nonché organizzatore. Questa posizione monopolistica e in conflitto d’interessi danneggia il calcio e il suo equilibrio competitivo. Come dimostrato ampiamente, i controlli finanziari sono inadeguati e sono stati applicati impropriamente. Ai club partecipanti alle competizioni europee dovrebbe essere garantito di governare le competizioni.
Siamo felici che, da ora in avanti, non saremo più oggetto delle attuali minacce della UEFA. Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il Progetto di Super League in modo costruttivo e collaborativo, contando sul contributo di tutti gli stakeholders del calcio: tifosi, calciatori, allenatori, club, leghe e federazioni nazionali e internazionali. Siamo consapevoli del fatto che alcuni elementi della nostra proposta potrebbero essere rivisti e, naturalmente, potranno essere implementati attraverso il dialogo e il consenso. Rimaniamo fiduciosi nel successo di questo progetto che sarà sempre rispettoso della normativa dell’Unione Europea.
Il Tribunale ha accolto la richiesta formulata dai promotori di European Super League, ha respinto il ricorso di UEFA e confermato l’intimazione a UEFA che, qualora quest’ultima non si conformasse alla decisione, ne scaturirebbero ammende e responsabilità penali. Il caso sarà valutato dalla Corte di Giustizia Europea, che analizzerà la posizione monopolistica di UEFA sul calcio europeo.
È nostro dovere occuparci dei gravi problemi che affliggono il calcio. UEFA si è accreditata come legislatore, operatore esclusivo e unico titolare riconosciuto dei diritti delle competizioni europee, nonché organizzatore. Questa posizione monopolistica e in conflitto d’interessi danneggia il calcio e il suo equilibrio competitivo. Come dimostrato ampiamente, i controlli finanziari sono inadeguati e sono stati applicati impropriamente. Ai club partecipanti alle competizioni europee dovrebbe essere garantito di governare le competizioni.
Siamo felici che, da ora in avanti, non saremo più oggetto delle attuali minacce della UEFA. Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il Progetto di Super League in modo costruttivo e collaborativo, contando sul contributo di tutti gli stakeholders del calcio: tifosi, calciatori, allenatori, club, leghe e federazioni nazionali e internazionali. Siamo consapevoli del fatto che alcuni elementi della nostra proposta potrebbero essere rivisti e, naturalmente, potranno essere implementati attraverso il dialogo e il consenso. Rimaniamo fiduciosi nel successo di questo progetto che sarà sempre rispettoso della normativa dell’Unione Europea.
Detto che sia evidente quanto la formula dei campionati nazionali sia stramorta, ho sempre paura di questa tendenza a "inseguire" i gusti di chi al calcio, appassionato non è e non lo sarà mai.
(ANSA) - LONDRA, 15 SET - Alla vigilia del debutto in Europa League del suo Napoli, atteso domani in casa del Leicester, il presidente Aurelio De Laurentiis affida al britannico Daily Mail la sua riforma per il calcio continentale, proponendo un campionato europeo, ad accesso meritocratico, che garantirebbe - secondo le sue previsioni - introiti per 10 miliardi di euro. Nonostante l'aperta contrarietà al progetto della Superlega, De Laurentiis si dice preoccupato di come i club, abbagliati dalla possibilità di giocare e vincere la Champions League e l'Europa League, finiscano per spendere più di quanto incassino, anche a causa di entrate non adeguate. E' per questo - secondo il n.1 del Napoli - che il calcio continentale deve andare verso un torneo europeo con accesso in base ai risultati, e non chiuso ad invito come viceversa previsto dalla Superlega. "La Champions e l'Europa League non generano sufficienti entrate che giustifichino determinati investimenti - le parole di De Laurentiis al Mail -. Per essere competitivi bisogna poter ingaggiare i migliori giocatori, e dunque spendere molti soldi, che i montepremi delle competizioni europee non coprono. I club si devono confrontare tra loro per trovare una competizione più moderna ed economicamente vantaggiosa per tutti". Intervenendo dapprincipio sui campionati nazionali, che secondo il presidente partenopeo devono essere ridimensionati. "Dobbiamo ridurre il numero delle squadre delle massime divisioni e creare un campionato europeo con un sistema di accesso democratico - ha aggiunto -, basato sui risultati domestici delle singole squadre. Ho esaminato un progetto già pronto che porterà 10 miliardi di euro al calcio europeo, ma c'è bisogno di volontà e totale indipendenza". De Laurentiis ha anche confessato la sua ammirazione per il calcio inglese, dal quale "noi italiani dobbiamo imparare molto". "Se non cambiamo le regole del gioco e non lo rendiamo uno spettacolo migliore - l'avvertimento finale del presidente del Napoli -, i giovani ci abbandoneranno e il calcio non sarà più al centro delle nostre vite. Secondo le mie ricerche, i giovani dagli otto ai 25 anni hanno smesso di vedere il calcio in tv, preferendo giocare coi cellulari". (ANSA).
(ANSA) - LONDRA, 15 SET - Alla vigilia del debutto in Europa League del suo Napoli, atteso domani in casa del Leicester, il presidente Aurelio De Laurentiis affida al britannico Daily Mail la sua riforma per il calcio continentale, proponendo un campionato europeo, ad accesso meritocratico, che garantirebbe - secondo le sue previsioni - introiti per 10 miliardi di euro. Nonostante l'aperta contrarietà al progetto della Superlega, De Laurentiis si dice preoccupato di come i club, abbagliati dalla possibilità di giocare e vincere la Champions League e l'Europa League, finiscano per spendere più di quanto incassino, anche a causa di entrate non adeguate. E' per questo - secondo il n.1 del Napoli - che il calcio continentale deve andare verso un torneo europeo con accesso in base ai risultati, e non chiuso ad invito come viceversa previsto dalla Superlega. "La Champions e l'Europa League non generano sufficienti entrate che giustifichino determinati investimenti - le parole di De Laurentiis al Mail -. Per essere competitivi bisogna poter ingaggiare i migliori giocatori, e dunque spendere molti soldi, che i montepremi delle competizioni europee non coprono. I club si devono confrontare tra loro per trovare una competizione più moderna ed economicamente vantaggiosa per tutti". Intervenendo dapprincipio sui campionati nazionali, che secondo il presidente partenopeo devono essere ridimensionati. "Dobbiamo ridurre il numero delle squadre delle massime divisioni e creare un campionato europeo con un sistema di accesso democratico - ha aggiunto -, basato sui risultati domestici delle singole squadre. Ho esaminato un progetto già pronto che porterà 10 miliardi di euro al calcio europeo, ma c'è bisogno di volontà e totale indipendenza". De Laurentiis ha anche confessato la sua ammirazione per il calcio inglese, dal quale "noi italiani dobbiamo imparare molto". "Se non cambiamo le regole del gioco e non lo rendiamo uno spettacolo migliore - l'avvertimento finale del presidente del Napoli -, i giovani ci abbandoneranno e il calcio non sarà più al centro delle nostre vite. Secondo le mie ricerche, i giovani dagli otto ai 25 anni hanno smesso di vedere il calcio in tv, preferendo giocare coi cellulari". (ANSA).
Secondo le mie ricerche, i giovani dagli otto ai 25 anni hanno smesso di vedere il calcio in tv, preferendo giocare coi cellulari
Stessa cosa per tutti gli altri sport, sia live che in TV, mio figlio di 11 anni non ha mai visto una partita di qualsiasi sport e non gliene frega nulla.
Stessa cosa per tutti gli altri sport, sia live che in TV, mio figlio di 11 anni non ha mai visto una partita di qualsiasi sport e non gliene frega nulla.